Marocco, 10 giorni rotolando verso sud

Viaggio on the road tra città imperiali, oceano e deserto
Scritto da: Fede&Manu
marocco, 10 giorni rotolando verso sud
Partenza il: 29/12/2013
Ritorno il: 10/01/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Dal 29 dicembre 2013 al 10 gennaio 2014, io ed il mio compagno abbiamo fatto un viaggio itinerante in Marocco, utilizzando i pullman di linea per gli spostamenti.

Risolta la questione del parcheggio dell’auto (autoparcheggio Desi a Ciampino – 99 € per 2 settimane con car valet, prenotato e pagato online), arriviamo in aeroporto per il nostro volo delle 16.00

GIORNO 1 – ROMA/FES

Dopo un volo di 3 ore circa, arriviamo a Fes, prendiamo un grand taxi (150 diram, senza contrattare… ancora non ci siamo abituati) per raggiungere il nostro Riad, prenotato tramite booking Le Cedre D’Argent, sito all’interno della Medina di Fes.

Non semplicissimo da trovare, anche con le indicazioni della “padrona di casa” Bernadette, considerando anche che siamo arrivati con il buio e che la zona è di per sé molto buia la sera, ma non malfamata; seppur all’interno della medina, non si trova al centro della confusione, e permette quindi di riposare.

Il benvenuto avviene dalla stessa Bernadette con l’immancabile the alla menta, dolcetti marocchini, e informazioni della città con mappa in regalo.

La nostra stanza si trova all’ultimo piano dello splendido riad, affacciata sulla terrazza, da cui si vedono i tetti di tutta la medina.

Una volta accesa l’aria condizionata, e sistemati i bagagli, siamo usciti per un veloce primo giro in Fes.

GIORNO 2: FES

La mattina seguente veniamo svegliati per la prima volta dal richiamo alla preghiera fatto dalle moschee intorno al riad; dopo poche ore usciamo per visitare la città.

Cerchiamo di seguire la mappa, ma alla fine ci rinunciamo e seguiamo il flusso; così facendo, riusciamo a vedere zone che forse non avremmo visto seguendo gli itinerari della guida: falegnami, lavorazione delle pelli e sartorie, per poi arrivare al centro della medina con la lavorazione del metallo, e le mille botteghe di spezie, carni e verdure.

Le indicazioni nella medina di Fes sono utili e chiare; consigliamo quindi di seguire quelle, una volta che si ha chiaro quali sono le cose che si vuole visitare.

Dopo avere visitato le varie moschee (in cui comunque i non musulmani non possono entrare) e le scuole coraniche, ci fermiamo a pranzo in un ristorante della medina (non ricordiamo il nome, ma si trova in Talaa Kebira) dove ordiniamo due menù, con insalate, tajine, couscous e dolce (arance con cannella); tutto squisito per 190 diram compreso mance e servizio. In generale, vista la quantità abbondante delle portate nei ristoranti Marocchini, consigliamo, di ordinare un solo menù e, se si ha ancora fame, un altro piatto.

Fes ci sorprende positivamente per colori, odori, cibo, cordialità della gente e temperatura (a parte la mattina presto, infatti, per tutto il giorno a dicembre si può girare con una felpa).

Il pomeriggio ci rechiamo in stazione dei treni e dei pullman, situate nella Ville Nouvelle, con un petit taxi (notevolmente più economico dei grand taxi per girare all’interno delle città) per organizzare i nostri futuri spostamenti, per Meknes e per Essaouira.

Al rientro alla medina, non per fame ma per gola, ceniamo in uno dei ristoranti vicino al nostro riad (come riferimento prendete il parcheggio della Pension Dalila zona Bab guissa) per 214 diram.

GIORNO 3 – FES/MEKNES

Prima della partenza per Meknes, assaporiamo ancora la colazione in riad, con crepes, burro, marmellate, miele, spremuta di arance, baguette e l’immancabile the alla menta. Abbondante e deliziosa.

Il nostro treno parte alle 10.20 (c’è un treno ogni ora circa, e il biglietto singolo costo 20 diram); la medina non è vicinissima alla stazione: all’andata ce la facciamo a piedi, al ritorno prendiamo un petit taxi che qui ha un colore diverso da quelli di Fes (celeste invece che rosso) per 8 diram.

Meknes è una città imperiale un po’ in decandenza; vale la pena di girare per la medina perché non è molto turistica (anzi, affatto: eravamo gli unici due turisti!); ma forse proprio per questo non ci siamo pentiti di aver fatto una capatina anche qui, bagno pubblico compreso (un’esperienza da non parlarne più!).

Tornati a Fes, prepariamo i nostri zaini, ci riposiamo un pò: abbiamo deciso di partire per Essaouira stasera (31 dicembre) ed il nostro pullman parte alle 20.00. Dopo un frettoloso ed ottimo panino mangiato vicino alla stazione CTM dei pullman, ci “imbarchiamo”: i pullman CTM sono un mezzo comodo per girare il Marocco, le agenzie di vendita biglietti sono ovunque ed i costi sono abbordabilissimi (Fes – Essaouira con cambio a Marrakech per 225 diram a persona).

GIORNO 4 – ESSAOUIRA

Dopo un cambio a Marrakech e altre 4 ore di pullman, raggiungiamo l’oceano di Essaouira (stazione CTM – Medina con petit taxi – beige – 10 diram). Nota: come avrete capito, in tutte le città i petit taxi cambiano colo: rosso, celeste, beige…

Entriamo nel nostro riad DARANUR (prenotato su booking – 2 notti 70 €), splendido: terrazza, camera, bagno, atmosfera … adoriamo tutto, anche la signora che ci accoglie, un po’ “svanita” ma simpaticissima!

Dopo una veloce doccia per riprenderci dalla nottata di viaggio in pullman, usciamo per Essaouira, che ci cattura con il suo cielo terso, l’aria dell’oceano e il suo ritmo rilassato; ci sentiamo a casa nel giro di 10 minuti, facciamo un giro per la medina, il porto, e proprio lì vicino scopriamo dei tavolini sotto dei tendoni gestiti dai pescatori, dove è possibile scegliere il pesce esposto che viene cucinato alla piastra e servito; noi ci accomodiamo in uno dei tanti tavoli e , dopo aver un po’ contrattato, riusciamo a mangiare orata, moscardini, sardine, gamberoni alla piastra, con insalata e bibite per 230 diram.

A questo punto avevamo la necessità di organizzare i giorni seguenti al sud: quindi, armati della wifi del riad, abbiamo prenotato gli alberghi per Agadir e Sidi Ifni, e abbiamo comprato i biglietti per i pullman CTM per tutti gli spostamenti seguenti.

Abbiamo passato il resto della serata passeggiando per le piacevoli via della Medina di Essaouira, compresa la parte sugli scogli, mangiucolando crepes, dolci e strano couscous alla piastra (delizioso!). Concludiamo la serata con una dissetante spremuta mista di agrumi sul porto (10 diram).

GIORNO 5 – ESSAOUIRA/AGADIR

Il risveglio ad Essaouira non è avvenuto con il solito adhan, perché qui siamo in un posto un po’ più turistico, dove forse abbassano il volume dei megafoni delle moschee; quindi ci alziamo con più calma, facciamo colazione in uno dei tanti bar della medina in un tavolo inondato dal sole, ed andiamo sul lungo oceano; facciamo una splendida passeggiata sulla spiaggia, ammirando le onde e qualche gruppo di surfisti.

Il pranzo ci vede ritornare al porto, sederci ad un altro tavolo e mangiare pesce fresco, appena pescato, che sa di mare (320 diram).

Il tempo di riprendere gli zaini, il petit taxi e siamo sul pullman per Agadir. Prima che il pullman parta, ci godiamo una partitella a calcio di alcuni bambini nel piazzale dei pullman; i più piccoli in effetti giocavano con delle bottigliette di plastica piene di sabbia, ma non abbiamo ben capito lo scopo del gioco: i bimbi sono bimbi ovunque!

Dopo un piacevole viaggio in pullman (la strada da Essaouira ad Agadir è tutta dritta) ci ritroviamo in un albergo tremendo (Residenze Igouard), ringraziamo il cielo che è solo per una notte e ci mettiamo a letto senza cena (se non per 1 banana e due clementine).

GIORNO 6 – AGADIR/SIDI IFNI

Agadir per noi è solo una tappa di passaggio per raggiungere il sud; abbiamo quindi solo poche ore per visitarla prima di riprendere il pullman; un rapido sguardo alla guida, ci dice che poche ore basteranno.

Agadir è una città industriale e portuale; la parte più bella è il lungo oceano, e il sole ce lo fa apprezzare ancora di più; ma ci accorgiamo che Agadir non ha nulla dell’esotico che richiama il suo nome, è un continuo di residence costruiti da occidentali per occidentali; questo almeno dopo il terremoto degli anni ’60 che ha distrutto del tutto la medina. Ci allineiamo quindi all’atmosfera globale che si respira ad Agadir, e mangiamo al Mac-Donald, perché una volta ogni tanto un buon Mac Donald ci vuole in viaggio (110 diram per due menù maxi, comunque più economico che in Italia).

Felici di lasciare Agadir, in pullman direzione Sidi Ifni (partenza ore 16.00, arrivo ore 20.00).

Il nostro rotolare verso il sud ci porta all’ultima tappa, la più meridionale che raggiungeremo in questo viaggio, la sorprendente Sidi Ifni; quello che ci ha catturati nella guida (“Sidi Ifni sembra un avamposto nell’oceano”) ci sorprende anche dal vivo: passeremo giornate rilassanti, alla scoperta di un sud non ancora turistico ma che si sta appena ora organizzando per poterlo diventare, pieno di gente cordiale, accogliente, simpatica.

Ci dirigiamo all’hotel Safa (prenotato in booking da Essaouira), albergo stile occidentale, con camere e bagno enormi, letto comodo e reception gentilissima!

Eravamo stanchi ma avevamo anche troppa fame quindi, per non ripetere la nottata senza cena di Agadir, andiamo verso il piccolo centro di Sidi Ifni per cercare di cenare; vicino al mercato del pesce c’è una piazzetta piena di tavoli dove è possibile mangiare la cucina tradizionale per pochissimo; ordiniamo un ottimo abbondante tajine, due insalate e da bere per 55 diram (si: 55 diram!).

GIORNO 7 – SIDI IFNI

Dopo la colazione in albergo, giriamo il piccolissimo centro di Sidi Ifni, scopriamo le costruzioni spagnole, le piazze che richiamano l’atmosfera e il passato spagnolo, il faro sul porto, lo splendido viale sull’oceano, e molti negozi di articoli e scuole di surf. Ci immaginiamo Sidi Ifni d’estate, brulicante di appassionati di sport acquatici sulla tavola; ora è tutta per noi, tranquilla e bellissima.

Ma Sidi Ifni ci ha richiamato a sé soprattutto per la vicinanza di pochi km agli spettacolari archi di pietra di Lezgira; così ci dirigiamo alla fermata dei taxi; dopo qualche giro per capire quale fosse, ci ritroviamo in un parcheggio pieno di grand taxi fermi ad aspettare … che le auto si riempano di 6 passeggeri che, con l’autista fanno 7… in un’unica auto! E il grand taxi non partirà finche non ci saranno i 6 passeggeri (due davanti con l’autista e 4 dietro). Il nostro si riempe degli altri 4 in una mezz’oretta e, stretti dietro con altri due marocchini, facciamo pochi km, il taxista ci lascia in uno spiazzo sulla strada; gli paghiamo la corsa (15 diram a persona) e ci avviamo giù per una discesa verso l’oceano che si vede proprio sotto la strada.

L’impresa è valsa a passare un paio d’ore a camminare e far foto in uno dei più bei posti al mondo: una spiaggia di sabbia e ciottoli dove il vento e le onde hanno creato archi di pietra rossa, in cui le onde si rifrangono creando della schiuma di sabbia bianca e morbidissima. Uno spettacolo della natura che ci ripaga di tutte le ore in pullman e la camminata per arrivare fin qui.

Il ritorno è da film: dopo aver risalito la china sotto un cocente sole da deserto (il venticello fresco fa piacere, ma ci ha poi provocato dei gran raffreddori), ci ritroviamo sulla strada … a far l’autostop, visto che i pochi gran taxi che passano sono pieni (poiché devono partire già pieni dall’origine).

Dopo nemmeno 15 minuti ci carica un ragazzo che guida un camioncino pieno di detersivi, di quelli che si comprano sfusi, che abbiamo visto ovunque a Fes ed Essaouira; saliamo felicissimi, quasi increduli! E rifletto: in un paese dove la spazzatura viene bruciata nelle campagne, dove si vedono sacchetti di plastica attaccati agli alberi portati dal vento, hanno l’attenzione di utilizzare detersivi sfusi, quindi riducendo gli mballaggi. Non ho nemmeno il tempo di ripromettermi di cercarli anche io appena tornati in Italia, che il ragazzo ci lascia a Sidi Ifni, dopo aver rifiuto categoricamente i soldi che gli abbiamo messo nelle mani per il passaggio.

Parlando delle abitudini locali sull’elemosina, della gentilezza di aiutare il prossimo e dei detersivi sfusi, ci ritroviamo nuovamente nella piazzetta del mercato del pesce a mangiare un’ottima e croccante frittura di pesce (84 dirham in due).

Passiamo il pomeriggio e la serata sul viale sull’oceano a goderci l’aria da rilassato sud di Sidi Ifni, ceniamo al Cafè Restaurant Mar Pequena, piccolo, arredato in modo piacevolissimo, gestito da una famiglia con tre figlie e un figlio che cucinano e servono in sala (due ottimi cous cous con bevande per 115 diram) affacciato proprio sul viale in cui passeggiano i ragazzi e ragazze di Sidi Ifni; venerdì sera e sul viale c’è la stessa atmosfera che in qualsiasi altra cittadina, allegria, voglia di divertirsi, scherzare che c’è tra tutti i ragazzi del mondo; ci ricordiamo che siamo in un paese musulmano ma che evidentemente non costringe le donne ad indossare il velo o gli uomini a non parlare con le donne; infatti qui ci sono moltissime ragazze vestite all’occidentale, altre con il velo, ma portato ci sembra più per spirito di appartenenza o moda che per questioni religiose; vediamo alcuni ragazzi scherzare con una ragazza, esattamente come succederebbe da noi; andiamo a letto rilassati e felice di essere arrivati fino qui.

GIORNO 8 – SIDI IFNI/MARRAKECH

L’ultimo giorno a Sidi Ifni, invece di rilassarci sul lungo mare, decidiamo di prendere un gran taxi ed avventurarci a Tizinit; mezz’ora di grand taxi (più mezz’ora per aspettare che il taxi si riempia) per arrivare in una città che non ha nulla da vedere, se non per alcune botteghe di gioielli berberi, ma che si possono trovare ovunque in Marocco, e a miglior prezzo; delusi e pentiti, torniamo a Sidi Ifni, facciamo le ultime foto, ceniamo al Mar Pequena (zuppa di verdure, tajine, 90 diram), facciamo la spesa al supermarche per affrontare il viaggio preparati almeno con gli alimenti (brioche, pizze, prodotti da formo in genarle in Marocco costano veramente poco e sono ottimi!)

E prendiamo il nostro ultimo pullman che ci porterà nella nostra ultima tappa: Marrakech (partenza 00.15 – arrivo 07.00 – 160 diram). Il pullman è strapieno fino ad Agadir, per poi svuotarsi fino a Marrakech.

Arrivamo a Marrakech puntuali, contrattiamo con il petit taxi che per 50 diram ci porta in Medina, Bab Doukkala, riad Rose Du Desert (prenotato su booking). Il riad ricorda quello di Fes, curato, tradizionale, la camera è più spaziosa, pulita, comoda, come il bagno (140 € per 4 notti).

Facciamo un primo giro per Marrakech, colazione in piazza Djema El Fna (Cafè de la Place) e un succo d’arancia in una delle bancarelle già al lavoro nella piazza quasi deserta a quest’ora, gironzoliamo per la medina, e ci rendiamo subito conto che Marrakech è un altro tipo di Marrocco, diversa dalla tradizionale Fes, dalla hippy Essaouira, dal rilassato sud. È Marrakech: inquinata, iper trafficata (auto e motorini in ogni parte), con bancarelle ormai uniformate anche in piazza Djema El Fna, a tratti degradata.

Torniamo al riad per prenotare l’escursione per i prossimi due giorni: il deserto (55 € a testa compresa la cena e la colazione).

GIORNO 9/10 – MARRAKECH/ZAGORA

La mattina dopo ci vengono a prelevare quelli dell’agenzia alle 07.00; ci caricano su un pullmino con altre 12 persone e partiamo alla volta di Zagora, avamposto prima del deserto.

Il viaggio è lungo, molto lungo, attraverso l’Alto Atlante e la valle del Draa, con varie fermate per poter mangiare, andare in bagno, fotografare, …

La prima tappa è al paesino di Ait Benhaddou, dove sono stati girati molti film, anche importanti; medina tenuta benissimo, ottimo per fare delle belle foto.

In questi tipi di escursioni, consigliamo di girare i paesini delle tappe in autonomia; lo stesso per i ristoranti; vi si presenteranno guide che vi porteranno in giro a pagamento e in ristoranti di loro conoscenza; ma non ne vale davvero la pena.

Arriviamo a Zagora, facciamo spesa di acqua, e cambiamo mezzo; passiamo un’ora e mezza sul dorso dei dromedari (non comodissimi, ma ce lo aspettavamo!) attraversando l’inizio del deserto durante il tramonto.

Arriviamo nel campo dove dormiremo che ormai è buio ma le dune di Tinfou le vediamo e le fotografiamo grazie alla luce della luna; ceniamo con il nostro gruppo multiculturale (per lo più francesi, ma sono rappresentate anche Germania, Cile, Argentina, Brasile, isole Faroe) e quattro ragazzi berberi che ci servono tajine di pollo e frutta; dopo aver osservato le stelle e aver ascoltato i berberi suonare intorno al fuoco, ce ne andiamo a letto. La mattina colazione all’alba, foto di rito, e ritorno al pullmino sui dromedari.

Il viaggio di ritorno ci vede stanchi ma felici dell’esperienza fatta: nel deserto abbiamo sentito il freddo della notte, abbiamo provato la scomodità del bagno in comune, sentiamo ancora il dolore per le ore sui dromedari, ma già parliamo della possibilità di poter fare un vero e proprio viaggio nel deserto …

Rientriamo a Marrakech, ceniamo e ce ne andiamo dritti a letto, in un letto normale, e con la certezza di aver il bagno a due passi.

GIORNO 10 – MARRAKECH

Passiamo il nostro penultimo giorno a visitare Marrakech che ancora non abbiamo avuto modo di girare a fondo; seguiamo gli itinerari consigliati nella guida, un giorno basta e avanza per visitare le cose belle di Marrakech; vediamo Palais El Badi (con le sorprendenti cicogne appollaiate sui muri), le tombe dei Saidi, Palais el Bahia, prendiamo succo d’arancia e yogurt alla Terrasse des Epices (posto consigliato dalla Lonely Planet, non tradizionale, ma molto “cool” anche per la cena), facciamo ottimi acquisti (tra cui due cartelle in pelle di cammello a 2100 dirham), alcuni ricordini per amici e parenti, ancora qualche buon piatto marocchino. Nel pomeriggio abbiamo prenotato per un hammam: scegliamo di non fare l’esperienza di un hamman pubblico, e optiamo invece per Le Bain Blue, splendido hamman privato che per circa 40 dirham a testa che ci regala 2 ore (invece di un’ora come prenotato) di bagno turco, insaponamento con il sapone nero, scrub, idromassaggio, e massaggio finale con olio di argan. Dopo i due giorni nel deserto, una manna!

La sera la passiamo a girovagare per la Djema El Fna, salutando il marocco, gran paese, con un gran popolo: domani si torna nella vecchia Europa!

10 CONSIGLI

1. Pernottate nei Riad delle medine: a parte i costi abbordabili, sono curati, puliti e tradizionali

2. Sentitevi liberi di girare per le medine anche di sera, anche per le viette buie: a parte Marrakech, le città ed i paesini marocchini sono sicuri

3. Ci sono molte false guide, soprattutto a Marrakech; un sorriso e un deciso e ripetuto “No, merci” sarà sufficiente a scoraggiarle

4. Imparate fin da subito a contrattare: i commercianti se lo aspettano e per questo il primo prezzo che vi dicono è sempre superiore almeno della metà

5. Marrakech non è la più bella città del Marocco ma è da vedere; quindi, se state progettando un viaggio in Marocco cercate di metterci dentro anche altro

6. Hammam: consigliato, da fare, fantastico

7. Il Marocco è il posto giusto per fare acquisti. L’artigianato è splendido: legno, metallo, pelle, ceramiche; se potete comprate, comprate, comparate. Abbiamo visto che esistono agenzie, uffici postale e botteghe stesse che possono spedire i vostri acquisti direttamente presso la vostra abitazione in Italia

8. Spostarsi in Marocco non è impossibile, quindi, se non avete l’opportunità di affittare un’auto, ma vete una buona dose di spirito d’organizzazione, ce la potete fare senza difficoltà

9. Noi abbiamo sempre mangiato in posti non turistici, ma dove ai tavoli c’erano seduti anche molti marocchini; abbiamo sempre mangiato in abbondanza, a prezzi bassi e non siamo mai stati male

10. Ci sono “tanti Marocco”, come ci sono “tanti tipi di Marocchini”; passare dalla tradizionale Fes con persone gentili e riservate, alla hippy Essaouira con la gente aperta e molto easy, fino al rilassato sud di Sidi Ifni e Mirleft con gente che cerca un contatto con i pochi turisti fuori stagione per comunicare scambiare opinioni, fino agli affascinanti berberi del deserto pro nipoti di gente che viveva una vita difficile dura, per approdare alla Marrakech incasinata con gente di tutti i tipi… non ha prezzo

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