Francia, Spagna, Marocco: un viaggio alla scoperta dei profumi

Un tour tra gli aromi, i profumi e le fragranze che tocca tre stati su ben due continenti; un viaggio on the road tra la Provenza, l'Andalusia e l'entroterra marocchino fino a Casablanca.
Scritto da: fede_thebest
francia, spagna, marocco: un viaggio alla scoperta dei profumi
Partenza il: 25/09/2013
Ritorno il: 05/10/2013
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Era il 25 settembre quando io e le mie quattro splendide compagne, dopo una buona colazione in centro a Milano, caricate le valigie sul mini-van, siamo partite alla volta di un viaggio unico nel suo genere; un’esperienza meravigliosa che ci ha portate alla scoperta di ben 3 paesi con paesaggi, culture e PROFUMI totalmente diversi. Un tour incentrato sulle fragranze, quelle fresche e floreali della Provenza, quelle più corpose e naturali dell’Andalusia fino agli odori decisamente più forti e pungenti delle spezie marocchine.

Come prima approdo eccoci a Grasse, una pittoresca cittadina del sud della Francia in cui, dopo un buon pranzo all’aperto, abbiamo preso parte a una singolare visita al Museo dei Profumi “Fragonard”; qui, guidate da un vero e proprio “naso”, abbiamo potuto pasticciare con essenze e fragranze, mescolando aromi a piacimento fino a creare la nostra personalissima acqua di colonia, unica ed inimitabile. Certo, il risultato non è stato proprio dei migliori, ma è l’impegno che conta…no?!

Nei giorni successivi, durante la nostra permanenza di Francia, ci siamo spesso trovare a passeggiare per incantevoli stradine caratteristiche, ricche di accoglienti localini, colori e profumo di lavanda. Così è stato a Gordes, con i suoi affacci panoramici da levare il fiato,e ad Arles, la città del pittore Van Gogh, in cui l’arte si respira per la strada tra i vivissimi caffè del centro e le variopinte tonalità del mercato. Indimenticabile il nostro pomeriggio a cavallo nell’incantevole parco della Camargue. Tutti in sella a dei bei cavalli bianchi abbiamo trascorse due ore intense attraversando campi incolti, ruscelli e stradine sterrate; un’esperienza strepitosa, a stretto contatto con la natura selvaggia.

Nel tardo pomeriggio del nostro quarto giorni di viaggio, con un volo Marsiglia-Malaga, operato dalla compagnia low-cost Ryanair, abbiamo raggiunto la seconda tappa del tour: la Spagna. Durante il nostro breve soggiorno in Andalusia abbiamo avuto modo di visitare una delle sue città più suggestive, così vicina alla Sierra Nevada da impedire al mare, poco distante, di mitigare il clima: Granada. Essa è inoltre una delle mete spagnole più quotate dai turisti di tutto il mondo… ma di certo non c’è da stupirsene! Pochi minuti in auto dal centro della città nuova e si raggiunge infatti l’Alhambra, monumento tanto celebre quanto spettacolare di Granada. Il nome deriva dall’arabo e significa “La Rossa”, ad indicare il colore rosato delle sue mura. Essa non è altro che una grande fortezza musulmana, costruita nel quattordicesimo secolo da Muhammad Ibn Nasr, e salvatasi dalla distruzione patita da gran parte dei resti arabi in Spagna in quanto diventata, nel 1492, residenza dei re castigliani. Visitarla è un’emozione. Il rigore e l’ossessione per il geometrico dell’arte islamica non possono che lasciare a bocca aperta; un susseguirsi di mosaici, intarsi simili a pizzi e scritte arabe inneggianti ad Allah lasciano spazio, tra uno palazzo e l’altro, a rigogliosi giardini verdeggianti, ricchi di fiori colorati e fontane zampillanti. Dalle terrazze si godono spettacolari viste panoramiche e l’atmosfera generale pare quasi aleggiare al di fuori del tempo. E che vacanza sarebbe stata se non ci fosse stato anche un po’ di relax? E così eccoci a Marbella, località balneare della Costa del Sur bagnata dalle acque del Mar Mediterraneo. Una giornata rigenerante sotto il tiepido sole di ottobre, tra chiacchiere in spiaggia (e bagno in mare per le più coraggiose…) e quattro passi per le allegre strade della cittadina, con le sue abitazioni bianche e blu, i negozietti di souvenir e tanti ristorantini accoglienti in cui pranzare.

La mattina nel nostro settimo giorno, dopo circa due ore di traghetto, dal porto di Algeciras (Spagna) a quello di Tangeri, finalmente eccoci in Marocco, ultima tappa del nostro tour. Muovendoci in mini-van da nord a sud, tra paesaggi estremamente variegati dal punto di vista naturale e cromatico, abbiamo raggiunto le città di Fez e Casablanca fermandoci inoltre, sebbene solo per un pranzo veloce, nella capitale, Rabat. Presentataci come la più antica delle quattro città imperiali, Fez ci ha colpito e stupito fin da subito a partire dal riad stesso in cui abbiamo soggiornato; ubicato proprio all’interno della medina, l’edificio ha prodotto in noi un notevole senso di soggezione con i suoi alti soffitti, le imponenti colonne, gli ampissimi spazi riccamente decorati e quell’atmosfera così caratteristica che quasi ci ha trasportate lontano nel tempo, quando quelle stanze erano ancora abitate dalla prestigiosa famiglia di Fez che ne era proprietaria. Un luogo quasi magico in cui, entrando, ci si lascia alle spalle la confusione che regna per le strade godendosi un silenzio quasi surreale, data la posizione, e un’incredibile vista panoramica sulla città, grazie alla splendida terrazza posta sul tetto dell’edificio. Decisamente meno soave e rilassante la situazione tra i vicoli della medina e le bancarelle del suk; un caleidoscopio di colori e odori, a volte gradevoli, altre acuti e pungenti. Stole, abiti, gioielli e ninnoli di ogni genere da un lato, frutta, ortaggi e carne cruda dall’altro, passando dal mercato del pollame, dove povere bestiole indifese vengono maneggiate come capi inanimati,alle eleganti botteghe degli oli e dei profumi in cui le nostre narici hanno finalmente potuto tirare un sospiro di sollievo, dopo l’acre odore del pesce mal conservato e delle concerie a cielo aperto in cui le pelli vengono pulite e lavorate per tutto il giorno da operai immersi fino al collo in soluzioni maleodoranti. Ma Fez non è solo questo, è anche architettura spettacolare, come nel caso del Palazzo Reale, delle scuole coraniche e delle moschee, in cui l’incredibile precisione dell’arte islamica dà il meglio di sè, e cultura dell’artigianato, del mosaico e della decorazione (a mano) di vasi, piatti e oggetti d’argilla da parte di veri e propri talenti del pennello che, in tale contesto, risultano essere nient’altro che semplici operai.

Molto meno caratteristica ma più moderna e, almeno in apparenza, al passo coi tempi è la città di Casablanca, ultimo approdo del nostro viaggio. Per strada, tra una moltitudine di edifici grigi e datati, spiccano qua e là luccicanti e appariscenti vetrine riportanti i grandi nomi della moda e della cosmesi, dal sapore decisamente occidentale. Molto curata la piazza col Palazzo di Giustizia e le vie asfaltate del centro in cui sfreccia il tram e donne, coperte da capo a piedi come la religione islamica comanda, si mischiano a ragazze in jeans e canotta che quasi non sembrano appartenere alla loro stessa etnia e cultura. Ma ciò che davvero incanta e colpisce di Casablanca non può che essere lei, la celebre Moschea di Hassan II che, in tutta la sua imponenza, svetta di fronte al paesaggio dell’Oceano. Edificata negli anni novanta si presenta, sia fuori che all’interno, come un gioiellino estremamente curato nei dettagli con il suo alto minareto finemente decorato e dipinto dei colori del mare. Colonne, arcate, portici e scalini, tutto pare studiato nei minimi particolari tanto da trasmettere, a mio parere, una sensazione di equilibrio e serenità. E, una volta in albergo, come rinunciare a qualche ora di completo relax alla SPA?! Bagno turco e un bel massaggio per noi, tanto per rendere un po’ più dolce il ritorno a Milano.

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Piazza di Arles

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A cavallo per la Camargue

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Gordes

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Fez e i suoi affacci

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Moschea di Casablanca

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Incredibile Alhambra

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Marbella



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