Toccata e fuga a Oslo

Breve ma intensa visita di una capitale del nord Europa, con bambini al seguito
Scritto da: Monica Murgia
toccata e fuga a oslo
Partenza il: 25/10/2013
Ritorno il: 28/10/2013
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Devo confessarlo: in famiglia abbiamo difficoltà a rinunciare a un viaggio quando capita l’occasione. E, così, a inizio ottobre sbirciando sul sito della Ryanair troviamo un’occasione molto allettante: Cagliari-Oslo, partenza il 25 Ottobre e rientro il 28 ottobre, 116 euro andata e ritorno per 4 persone.

Preso! A quel punto bisogna trovare l’albergo. Presto fatto, il sito Ryanair ci fornisce varie indicazioni, ma la più allettante, quella che poi verrà finalizzata, riporta al sito di Olotel che ci propone una quadrupla, colazione compresa, a 150 euro a notte al Comfort Hotel Grand Central, situato nello stesso isolato della stazione dei treni. Posizione ottimale, considerando che il volo del rientro sarebbe stato di mattina prestissimo, e avremmo dovuto recarci alla stazione dei Bus, adiacente a quella dei treni, alle 4 del mattino. Il giorno della partenza io, il mio compagno e i nostri bambini lasciamo Cagliari con una temperatura praticamente ancora estiva. Dopo circa tre ore e mezzo di viaggio arriviamo in Aeroporto a Rygge. Decidiamo di prelevare un po’ di Nok al bancomat per pagare il bus, Unibuss, sola andata ci viene a costare 440 Nok, 150 Nok per adulto e 70 nok a bambino. A parte questo prelievo, per il resto del viaggio abbiamo pagato tutto con il bancomat, presente in tutti gli esercizi. Il viaggio dura poco più di un ora. Arrivati a Oslo e usciti dalla stazione, abbiamo avuto un po’ di difficoltà a orientarci.

Scoperta la direzione giusta ci siamo diretti verso l’albergo dove siamo stati accolti da personale gentilissimo che ci ha fornito di informazioni e cartine di Oslo. Per i più sportivi era presente sopra la reception una zona fitness. Nella reception è presente una macchinetta per caffè e tè gratuiti. L’edificio dell’albergo, che fa parte della stazione dei treni, è stato rimodernato da poco e le finestre interne dei corridoi danno in una zona della stazione attualmente in fase di ristrutturazione. La camera era bellissima, ampia, con vista sulla piazza adiacente e sul mare e uno stralcio di vista sull’Opera, aveva uno strano disegno coloratissimo sul lato sinistro della parete su cui poggiava il letto matrimoniale , una zona salotto con divano e 2 poltrone con schienale altissimo a un baule con cassetti che faceva da tavolino, tv led e un bagno grande e molto funzionale, wi-fi free con password fornita dalla reception. Poggiati i bagagli, con il sole ormai tramontato, abbiamo deciso di passeggiare per avere un’idea della città, e come prima cosa ci siamo diretti verso la statua della tigre simbolo della città situata nella piazza davanti all’albergo, per scattare alcune foto ai bambini entusiasti, e poi verso l’Opera. L’edificio, bianco, ha un’architettura particolare, fatta di rampe e di cubi, che colpisce. Saliamo fino al punto più alto ad ammirare il panorama e notiamo nella zona dietro l’Opera una serie di Palazzi architettonicamente particolari che fanno un bel colpo d’occhio. Poi passeggiamo sulla via principale, la Karl Johans gate ammirando i vari negozi e i palazzi che vi si affacciano. La via è pedonale, i bambini possono muoversi liberamente senza paura di essere investiti, la gente passeggia e la temperatura è buona, intorno ai 12 gradi. Passeggiando notiamo sulla destra la cattedrale, sulla sinistra più in fondo il Parlamento e il Teatro Nazionale, sulla destra l’università e in fondo, preceduto da una scalinata, il Palazzo Reale. Per mangiare, essendoci informati sui prezzi, decidiamo di mangiare da Burger King e, in 4, spendiamo una trentina di euro. Ormai stanchi decidiamo di tornare in albergo allungando dal porto, anche perché l’indomani abbiamo deciso i vedere quanti più musei possibile. Prima di andare a letto ci riforniamo di una birra svedese alla reception, circa 6 euro. L’indomani mattina scopriamo che la colazione si tiene al ristorante Bella Italia, che ha un ingresso dall’albergo e un ingresso dalla piazza. C’è veramente di tutto: croissant, pane, marmellate, succhi di frutta vari, yogurth, latte, caffè e tè, uova, bacon, pomodori cotti e crudi, formaggi, salmone, paté, frutta fresca e secca. Tutto buonissimo. Finito di mangiare ci dirigiamo al centro informazioni situato nella torre dell’orologio della piazza e compriamo le Oslo Card 48 ore, per 395 Nok a adulto (circa 50 euro) e in un secondo tempo, fatti un po’ di calcoli, alla biglietteria del porto facciamo anche quelle per i bambini, 145 Nok a bambino (circa 16 euro), considerando che comprendono anche i trasporti e che ogni museo ad adulto costa all’incirca 10 euro e che per i bambini costa circa la metà. La giornata è meravigliosa, c’è il sole e la temperatura è mite. Prendiamo il tram 12 che ci porta al porto, Aker Brygge, per prendere il battello per la penisola di Bigdoi e scopriamo con disappunto che non ci sono battelli che facciano servizio spola in quel periodo. Ci viene suggerito dalla ragazza della biglietteria di tornare sulla piazza antistante il Nationaltheatret e di prendere l’autobus 30. Il primo Museo che visitiamo è quello del Kon –Tiky, che ospita la famosa zattera, poi visitiamo quello della nave Polare Fram, dentro la quale si può entrare, e quello della navigazione norvegese, un po’ deludente rispetto ai primi due, ma i bambini erano entusiasti. Poi riprendiamo il bus 30 e ci dirigiamo verso il Museo delle Navi Vichinghe, bellissime, e infine il museo Folkloristico Norvegese, museo all’aperto che consiste in un villaggio di 155 case rappresentanti abitazioni di diverse epoche e diverse zone della Norvegia, alcune perfettamente arredate e visitabili, con all’interno graziose sSignorine in abiti tipici. E’ presente anche una zona fattoria con animali veri. Prendiamo poi nuovamente il bus 30 fino al Nationaltheatret e ci dirigiamo verso il porto per fare la gita sul Fiordo. Prima ci fermiamo a comprare dei panini in una delle tante rivendite della 7eleven situate lungo strada: una coca cola da mezzo litro e 3 panini circa 16 euro. Raggiungiamo il molo Rådhusbrygge 3, davanti al Rådhus, il municipio di Oslo. Nonostante lo sconto della Oslo Card il costo è poco meno di 90 euro in 4. Saliti sull’imbarcazione proviamo a ordinare gamberetti con maionese, ma li avevano finiti. Ci accomodiamo in un tavolino e mangiamo i nostri panini, ben coperti dai plaid in pile che gentilmente sono a disposizione dei passeggeri. La gita è molto piacevole, dalla nave si possono ammirare il castello di Akersus,L’Opera, diverse isolette in una delle quali una coppia di temerari sfida il freddo tuffandosi davanti ai nostri sguardi esterrefatti, la penisola di Bigdoy e il museo di arte moderna di Renzo Piano, un’altra meraviglia architettonica. I bambini sono entusiasti, il capitano presta loro del binocoli e, alla fine, permette loro su sua indicazione di manovrare il timone e guidare la nave. Tornati a terra avremmo voluto visitare un negozio di giocattoli meraviglioso situato tra Olav vs gate e Kronprinsesse Märthas plass, ma era già chiuso. Allora abbiamo proseguito sulla Olav vs gate fino alla fermata del tram 12 davanti al Nationaltheatret e ci siamo diretti verso il Vigelandsparken, sapendo che sarebbe stato aperto tutto il giorno. All’ingresso del parco abbiamo trovato una grande area attrezzata nella quale i bambini hanno giocato. Poi abbiamo fatto una passeggiata per il parco, frequentato e tranquillo nonostante il buio, per vedere le famose statue. Siamo rimasti a bocca aperta, il colpo d’occhio era notevole, sia che si guardassero le statue, sia che si guardasse il panorama della città. Con il tram poi siamo tornati verso l’albergo e, poggiati gli zaini, ci siamo diretti verso un Mc Donald situato in un traversa della Karl Johans gate, circa 40 euro in 4. Stanchi morti siamo tornati in albergo. Di nuovo la birra e poi a nanna. L’indomani, dopo un’abbondantissima colazione, sotto la pioggia, ci siamo diretti prima verso al Cattedrale, nelle quale abbiamo potuto assistere all’esibizione di un concerto di musica classica con coro, gratuito. Poi ci siamo diretti verso la Galleria Nazionale, gratuita la domenica e con nostro disappunto abbiamo scoperto che era aperta solo una sala dedicata a Munch, che abbiamo comunque visto volentieri dato che il museo di Munch era chiuso. L’Urlo sinceramente non ci ha appassionati più di tanto, ma tutti quanti ci siamo innamorati della Madonna di Munch. Ci siamo allora diretti verso il Museo di storia, che abbiamo trovato molto bello, ospitato in un edificio stile Liberty. Alle 13,30 ci siamo diretti verso il palazzo Reale per il cambio della guardia e poi a mangiare un panino in una rivendita Narven nella piazza antistante il Nationaltheatret. Successivamente abbiamo visitato il Nobel Peace Center, particolarissimo, con zone interattive per bambini, e il Radhus. Quest’ultimo, abbastanza anonimo all’esterno, all’interno ha le pareti ricoperte da giganteschi affreschi, che meritano una visita. Ci siamo poi diretti verso la fortezza di Akershus, imbattendoci in uno dei pochissimi negozi turistici, dove abbiamo comprato un ricordino ai bambini e alcune cartoline. A parte la scarsa scelta delle immagini, 10 cartoline con i relativi francobolli sono costate circa 20 euro. La fortezza è molto carina, si visita abbastanza velocemente e, essendo un castello, è piaciuta molto anche ai bambini. Abbiamo dovuto visitarla in fretta, perché i musei chiudono alle 17 in inverno nel fine settimana, ma siamo riusciti a vedere tutte le stanze. Per cena ci siamo diretti verso il centro commerciale adiacente alla stazione dei treni e, visti i prezzi dei ristoranti, abbiamo optato per mangiare nuovamente da Burger King, all’interno della stazione. Poi a preparare i bagagli e a dormire, perché l’indomani ci saremmo dovuti alzare prestissimo, ma prima una birra e un tè alla reception. Sveglia alle 03.00, alle 3,45 siamo saliti sul bus per l’aeroporto, Aerobuss, diverso rispetto a quello dell’andata, che ci è costato meno, 260 Nok, solo gli adulti perché ai bambini non è stato fatto pagare il biglietto. Le ultime corone le abbiamo spese all’aeroporto per fare colazione. Siamo tornati alle temperature estive di Cagliari soddisfatti per essere riusciti a visitare un’altra bella città, vivibile nonostante sia molto cara.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche