A Milos ci voglio tornare
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Volo prenotato con largo anticipo da Venezia ad Atene con Aegean Airlines (euro 1160,00 TOTALE a/r con ottimi orari). Arriviamo puntali ad Atene alle 17.00 locali, prendiamo l’autobus X96 proprio davanti all’uscita (costo totale euro 15,00 – biglietti presi nella macchinetta vicino alla fermata) e in circa 50 minuti arriviamo al Pireo (perché è domenica, probabilmente nei giorni feriali ci mette un po’ di più). Avevo prenotato tramite Booking l’hotel Lilia al Pireo (euro 90,00 totale – piccolo a conduzione familiare, pulito e semplice, dotato però di aria condizionata un po’ rumorosa) e avevo visto che si trovava vicino ai gate centrali per le Cicladi (6-7) ma non mi ero preoccupata di chiedere all’autista dove era meglio scendere. Così presa alla sprovvista, rimaniamo nel bus fino al capolinea e per fortuna saliamo subito in un altro in partenza e l’autista ci fa scendere alla fermata giusta. Ora avevo pensato di raggiungere l’hotel a piedi e affidarmi al navigatore del cellulare (dato che le vie sono scritte in greco e nonostante il mio liceo classico è impossibile capire) e quindi ci incamminiamo. Peccato che non riesco a far funzionare il navigatore e così chiediamo indicazioni ad una giovane coppia di greci che, anche loro con il cellulare, ci indicano la strada. Finalmente in 10 minuti scarsi ma in salita, arriviamo all’hotel e dopo esserci sistemati andiamo nella vicina Zeus Marina (bel porto circondato da ristoranti e negozi) per la cena (Taverna consigliata dal proprietario dell’hotel euro 41,00 totale) e passeggiata.
05.08
Sveglia alle 5.45, veloce colazione in hotel compresa nel prezzo e taxi (euro 7,00) per il gate della nave Speedrunner della Aegean Line (partenza ore 7.05 – arrivo ore 11.05 con fermata a Serifos e Sifnos), prenotata on-line poco prima di partire (euro 324,00 totale a/r e con consegna gratuita a casa con DHL). Essendo lunedì c’è un traffico incredibile e pur essendo il gate vicinissimo, il taxi non va avanti e poiché ormai mancano 15 minuti alla partenza della nave, chiediamo di scendere in mezzo alla strada e ognuno con il proprio trolley (bambine comprese) cominciamo a correre per raggiungere in tempo la nave. Per fortuna per pochissimo ce la facciamo. Arrivati con qualche decina di minuti di ritardo a Milos, troviamo ad accoglierci Nikolas il proprietario degli Studios Mallis di Adamas, dove arriva la nave, prenotati grazie ai consigli di Turisti per Caso e Trip Advisor: lui e la moglie Heleni hanno reso la nostra vacanza indimenticabile grazie al loro calore, ai lori sorrisi e coccole. Il complesso di appartamenti si trova proprio in cima al paese di Adamas, al fresco e lontano dai rumori ma con una scalinata si arriva direttamente in centro, proprio davanti al famoso panificio che prepara delizie sia dolci che salate e alla fermata dei bus e taxi.
Dopo aver disfatto le valigie e sistemato in gran velocità, con l’aiuto di tutta la famiglia desiderosa di “tuffarsi” al più presto a scoprire le bellezze tanto “studiate” dell’isola, scendiamo la scalinata che ci porta in centro ad Adamas e prendiamo l’autobus delle 12.30 (costo per 3 persone perché la piccola di 5 anni non paga, euro 4,80 solo andata) per la spiaggia di Provatas che si trova a Sud (dato il vento, che ha soffiato quasi per due settimane da nord a sud, era consigliato visitare le spiagge del Sud – vedi alla fine CONSIGLI PRATICI). Abbiamo steso comunque a fatica i nostri asciugami a causa del venticello e piantato con l’aiuto di sassi e corde i due ombrelloni portati da casa. C’è anche una parte attrezzata ma affollata e con ombrelloni troppo attaccati tra loro come del resto in tutte le spiagge attrezzate (niente comunque a che vedere con il caos dei nostri stabilimenti). Bella spiaggia di sabbia con un mare stupendo ma non la ricordiamo con entusiasmo, forse per la stanchezza dovuta al viaggio. Rientro agli studios sempre con il bus e cena in un ristorante del porto consigliatoci, Flisvos che prepara sia carne che pesce di buona qualità (euro 40,00 totale)
06.08
Ci svegliamo in tempo per fare colazione nella bella terrazza degli studios, preparare i panini e prendere il bus delle 11.30 destinazione Palehohori sempre al Sud (gli orari sono esposti alla fermata comunque sono ogni ora per qualsiasi destinazione dell’isola).
Lunga e bellissima spiaggia di sabbia con parti attrezzate e non, con 4 taverne tra cui il famoso Siroco (che cucinano utilizzando il calore della sabbia, consigliato da molti ma noi non l’abbiamo provato). Con grande ingegno di mio marito piantiamo i ns due ombrelloni e trascorriamo una bellissima giornata in questa spiaggia contornata da rocce dai vari colori, dal rosa al giallo.
Deciso di rientrare con il bus delle 18.30, andiamo alla fermata ma quando il bus arriva non riusciamo a salire (a Palehohori si ferma in due punti e nel primo erano salite troppe persone); dobbiamo attendere il successivo ed ultimo alle 19.45. A questo punto ci fermiamo per una cena anticipata nel ristorante Artemis, con terrazza sul mare e arredato con gusto (ha anche appartamenti), un po’ al di sopra delle taverne tradizionali e anche le stoviglie sono carine (piatti rettangolari, ecc). Avendo pochi soldi a disposizione perché la cena non era prevista, prendiamo 2 piatti di carne in 4 (euro 27,00 totale) con grande rammarico per il pesce perché in altri tavoli servivano invitanti portate. Prezzi un po’ superiori agli standard.
Rientro in camera con la solita splendida accoglienza dei proprietari che a giorni alterni offrono a tutti gli ospiti un dolce fatto in casa, doccia e passeggiata al porto dove ci sono alcuni negozi davvero carini. Da non perdere “Le Soleil” che vende sia accessori che abbigliamento ricercati. Ho comprato degli orecchini particolarissimi fatti con legno riciclato.
07.08
Stessa destinazione del giorno prima (Paliochori) a differenza che riusciamo a prendere al ritorno il bus delle 18.30 per poter andare a cena nel caratteristico paesino di Tripiti famoso per le catacombe, i mulini e luogo di ritrovamento della Venere di Milo, per andare a mangiare da Engina, ristorante rinomato per buon cibo e ottime tagliatelle (anche se da italiani non amiamo mangiare in giro cibo nostrano ma dovevamo provare questo piatto tanto decantato nei vari forum). Raggiungiamo Tripiti sempre con il bus sapendo che l’ultimo per rientrare sarebbe stato alle 00.30 circa. Durante l’attesa per il tavolo conosciamo una signora di Padova che ha sposato un ateniese e ci indica un tavolo dove c’era un famoso conduttore televisivo greco di una trasmissione di cucina (tipo la ns prova del Cuoco). Abbiamo quindi pensato fosse una garanzia. In effetti mangiamo molto bene (da provare la crema di fave, le tagliatelle agli scampi e le polpette) ma dalle chiacchere scambiate con altri italiani presenti, sarebbe da provare tutto. (Euro 54,00 totale).
08.08
Oggi sempre con lo stesso bus invece di scendere a Paliochori, scendiamo poco prima per andare nella splendida spiaggia di Deep Blue, la preferita dalle bambine e forse anche di noi adulti (anche se ci sto ancora pensando perché la scelta è troppo difficile). Ci si arriva anche da Paliochori attraversando alcuni semplici scogli ma più comodamente dalla strada scendendo le scalinate del bar che affitta anche ombrelloni. Noi sempre fedeli ai nostri, ci sistemiamo nella parte libera a ridosso di rocce coloratissime e la spiaggia è di sassolini e sabbia dorata per la presenza di zolfo. In mare in alcuni punti ci sono bollicine dovute a sorgenti sulfuree e sembra di nuotare nell’acqua minerale. Muniti di maschere e braccioli per le bimbe decidiamo di andare a fare una bella nuotata per esplorare la zona al di là del promontorio; arriviamo in una piccola spiaggetta con un forte odore di zolfo ma dai colori mozzafiato e una famiglia di nudisti con zaini che ancora non abbiamo capito da dove siano scesi. Poco più avanti ne troviamo un’altra minuscola dove rimaniamo per mezz’oretta stesi tutti e quattro nella sabbia. Meraviglioso.
Tornati ai nostri ombrelloni, poiché verso le 17.30 (ora non ricordo bene) comincia ad arrivare l’ombra, ci spostiamo dopo la parte attrezzata e ci godiamo quel paradiso fino a tardi, per prendere l’ultimo bus delle 19.45. Riusciamo a salire ma rimaniamo in piedi tranne le bimbe alle quali una carinissima coppia di greci cede il posto.
Per la cena decidiamo finalmente di mangiare un bel giros pita, dopo le insistenze delle bimbe che lo adorano.
Al porto dopo il famoso panificio (guardando a sx) c’è un ristorante che serve ai tavoli giros pita, suvlaki ed altro avvolti nella carta, molto spartano e sempre affollatissimo. (Euro 23,00 totale) Ci siamo tornati anche l’ultima sera ma devo dire che rispetto ad altri giros mangiati in passato, qui a Milos non li abbiamo trovati eccellenti.
09.08
Finalmente da oggi abbiamo la macchina. Nikolas accompagna Marco, mio marito, a ritirare il ns Suzuki Jimny ma lo vedo tornare con un SUV giapponese blu elettrico. Il ns non era pronto e quindi per un giorno, senza ovviamente pagare sovraprezzo, ci ritroviamo con un macchinone. Il vento oggi è un po’ più clemente e ci permette di andare al Nord. Decidiamo di andare subito a Sarakiniko, la formazione di roccia bianca più fotografata dell’Egeo. Uno spettacolo senza paragoni: pietra pomice modellata dagli agenti atmosferici che ha formato sculture, insenature e poltrone naturali. Si scende facilmente fino ad un’insenatura dove si può fare il bagno e ovviamente noi ci tuffiamo subito ma solo brevemente perché l’acqua non era bellissima a causa del mare mosso (il vento da nord si era calmato ma ci hanno spiegato che il mare impiega più tempo a causa delle correnti).
Entriamo in una delle tante grotte naturali dove assistiamo ad uno spettacolare gioco di luci dovuto al contrasto del bianco della roccia, il buio della grotta e la luce che entra nei numerosi cunicoli. Ad un certo punto diventa buio pesto e sentendo il vuoto ci fermiamo per guardare meglio mentre ns figlia maggiore, solitamente cauta e riflessiva, si lancia facendo una specie di salto in lungo con scivolata finale dovuta al terriccio umido. Dopo una bella lavata di capo, un grande spavento e un soffocato pianto, usciamo e vediamo che si era strisciata per bene tutta la coscia. Grazie ad un minuscolo kit di pronto soccorso portatile comprato prima di partire al supermercato, riesco anche a disinfettarla. Rimane un po’ stesa a rilassarsi con le coccole del papà mentre io e la più piccola andiamo a fare un bel giro di perlustrazione e foto. Ormai c’è troppa gente e non ci piace quindi decidiamo di spostarci verso nuove spiagge sempre al Nord. Lungo la strada leggiamo l’indicazione per Aghios Costantinos, giriamo ma il mare è mosso e il vento soffia ancora abbastanza forte. Essendo ormai le 14.00 passate e non essendo riusciti a preparare il pranzo al sacco come ogni giorno, seguiamo le indicazioni per un hotel-ristorante poco sopra. Ci accoglie una signora gentilissima, ambiente molto carino e pulito; dell’hotel ho visto solo la hall e i bagni ma davvero molto curati. Il pranzo è ottimo (soprattutto la salsina di pomodori essiccati al sole con il sale per 48 ore e poi frullati) e in un angolo del bel giardino ci sono numerose tartarughe da terra, perfino un cuccioletto. (Euro 30,00 totale)
Riprendiamo il ns SUV (da ridere) e scendiamo alla spiaggia ma non ci attira per cui decidiamo definitivamente di tornare al ns caro Sud (tanto in 15 minuti ci si arriva) e vedere la bella baia di sabbia Aghia Kiriaki non raggiungibile con il bus. A noi è piaciuta ma non quanto altre viste nei giorni successivi forse perché amiamo i posti più selvaggi; in ogni caso non è molto affollata e ci sono due bar con ombrelloni ma c’è tanto spazio per mettere i propri. Solo la sera abbiamo saputo da amici conosciuti negli studios che camminando verso sinistra e superando alcuni scogli si raggiunge una spiaggetta dove non c’è mai nessuno. Riprendiamo la macchina e noto subito uno striscio ma siccome ce n’erano altri e comunque la macchina era provvisoria, non ci faccio caso. Arrivati al car rental RAC per ritirare la Suzuki, cominciano a confrontare le foto fatte alla mattina per controllare la carrozzeria. Noi chiacchieriamo e ridiamo tranquilli tra di noi quando ci chiamano per farci vedere uno striscio. Era quello che avevo notato io, fatto di proposito lungo tutta la fiancata. Panico. Mio marito fa chiamare il boss con cui tra l’altro aveva concordato di non mettere la benzina dato che non era la macchina che avevamo ordinato e avendoci visti in buona fede e scioccati, non ci fanno pagare nulla, anche grazie a Nikolas che ci aveva presentati. Evidentemente qualcuno era invidioso del ns macchinone…non so chi abbia potuto fare una cosa simile. Strano davvero, ma sicuramente era uno striscio fatto da qualcuno.
Sollevati dallo spavento e dopo aver analizzato la jeep, torniamo a casa ormai alle 21.00 e dopo la doccia andiamo a cena dal mitico Oh Hamos, tanto nominato nei diari di viaggio.
Si trova ad Adamas nella strada che porta alle spiagge del sud, sulla sinistra con davanti la spiaggia di Papinikou. Il cartello è coperto dalle foglie ma chiunque saprà indicarvelo (ci si può arrivare anche a piedi dal centro di Adamas facendo una bella passeggiata). Arriviamo verso le 22.30 e stranamente riusciamo a sederci poco dopo. Durante l’attesa una coppia di greci ci illustra le specialità anche se i menu sono in tantissime lingue, addirittura con la lista degli ingredienti. La tavola è apparecchiata benissimo, con piatti e bicchieri di terracotta. Ordiamo calzoncini fritti ripieni di formaggio, polpette di zucchine, feta fritta, fagiolini con pomodoro e una terrina di melanzane con carne e senape. Anche se erano 4 antipasti e 1 piatto in 4, abbiamo finito a fatica. Il vino rosso era ottimo e ci siamo rilassati nella bella terrazza coperta dalle frasche mentre le bimbe giocavano con l’altalena posta in un angolino dedicato ai bimbi. (Euro 40 compreso l’ouzo finale)
10.08
Finalmente con la ns jeep inizia la vera vacanza. Occhiali, bandane e cartina alla mano ci dirigiamo verso la parte ovest. Direzione Triades. Dopo l’aeroporto e il campeggio, si seguono le indicazioni e comincia la strada sterrata – dal ns alloggio circa 30/40 minuti). In realtà non siamo riusciti ad arrivare alle Triades ma ad Ammoudaraki, avendo solo una semplice cartina dataci da Nikolas ed essendo sparito il cartello che ad un bivio indicava a destra Ammoudaraki e a sinistra niente (abbiamo poi scoperto il giorno dopo che c’era scritto Triades). Le strade sono sterrate, in mezzo ai monti e appena incrociamo una macchina, chiediamo indicazioni e arriviamo verso il mare. Vediamo due jeep parcheggiate con un signore greco al quale chiediamo informazioni per la spiaggia ma ci manda a vedere quella più grande poco dopo (appunto Ammoudaraki) e nei prossimi giorni spiegheremo il perché (vedi 14/08). Parcheggiamo e con una scaletta mezza sbilenca ma comodissima arriviamo in un paradiso. Sabbia chiara e mare da sogno. Noi e altri 3 gruppetti da 2/4 persone. Un sogno in pieno agosto. Le bimbe entrano subito in acqua con la loro amata maschera per vedere i pesci e fare mille acrobazie (capriole, ruote, candele) ma riesco a convincerle a seguirmi nell’esplorare la spiaggia, una piccola grotta e una micro spiaggetta dove facciamo delle costruzioni con la sabbia bagnata. La giornata passa tra pranzo con panini e frutta, lettura, gioco dei racchettoni, sculture di sabbia (tocca sempre al papà) e tanto mare. Arrivano altre persone ma a parte i greci che, anche se hanno spazio stendono gli asciugamani ad un centimetro dagli altri, arrivano le 19.00 ed è meglio rientrare dato che ci vorranno circa 40 minuti.
La cena decidiamo di farla velocemente, perché domani dobbiamo svegliarci presto, in una taverna ad Adamas poco dopo il panificio in direzione Plaka, che ispirava mio marito e dove servivano anche al tavolo il giros pita. Non l’avessimo mai fatto: gatti ovunque (di cui io ho il terrore pur amando la Grecia e volerci sempre passare le vacanze) di tutte le misure, zanzare e cibo immangiabile (almeno per noi). Praticamente abbiamo lasciato tutto lì, perfino il vino era acido e abbiamo speso euro 32,00, non poco, considerando che aggiungendo pochi euro andavamo da Oh Hamos con un servizio e una qualità impeccabili.
11.08
Oggi isola di Kimolos per vedere la spiaggia caraibica di Prassa (abbiamo preso gli orari del traghetto all’ufficio del turismo al porto di Adamas aperto fino alle 24.00). Sveglia presto per prendere il traghetto delle 10.30 da Pollonia nonostante ci fosse vento e nonostante la figlia piccola lamentasse dal giorno prima male all’orecchio (per fortuna ero attrezzata di gocce specifiche per otiti esterne ed è bastato evitare di immergere la testa in acqua per un paio di giorni per risolvere tutto in fretta). Dubbiosa per il vento, riesco anche a chiamare la capitaneria di porto ma ci capiamo poco e decidiamo di andare a Pollonia e vedere da lì. Mio marito si mette in coda per imbarcare la macchina e io vado a cercare qualcuno che mi dica realmente se è il caso di andare o no a causa del vento. Entro in un bar al porto, bevo un ottimo caffè espresso e trovo l’informazione che cercavo: a Prassa non c’è vento, possiamo partire. Il viaggia dura 15/20 minuti (costo totale compresa macchina Euro 14,00 solo andata). Appena sbarchiamo ci danno una cartina e ci dirigiamo subito verso Prassa, che non delude le ns aspettative. Passiamo una bellissima giornata ma dobbiamo rientrare con il traghetto delle 17.45 perché alle 21.00 dobbiamo trovarci con gli ospiti degli studios e con i proprietari per una cena tutti insieme nel ristorante Methismeni Politia a Tripiti. Peccato perché avrei dedicato più tempo a questa piccola isola (magari anche qualche notte) e ci eravamo ripromessi di tornare ma poi non siamo riusciti.
La serata tutti insieme scorre piacevolmente, siamo una bella tavolata principalmente di italiani e qualche francese. Mangiamo molto bene in questo ristorante meno conosciuto rispetto agli altri di Tripiti ma con una bellissima terrazza vista mare e i ristoratori molto gentili. Iniziamo con una serie infinita di antipasti per finire con il maialino arrosto preparato solo per noi, il dolce, il vino rosso “Meteora” e ouzo. ( Euro 50,00 totale). Rientro tardissimo.
12.08
Sveglia abbastanza tardi, facciamo la spesa e raggiungiamo una famiglia, conosciuta la sera prima durante la cena, in una spiaggetta a Nord: Firopotamos. Una piccola baia circondata dai tipici garage colorati (syrmata) per le barche che la rendono allegra e colorata. C’è un baretto con le sdraio a noleggio. Purtroppo il mare è mosso, tira vento e decidiamo di rimanere solo per un caffè anche se una chiacchera tira l’altra e si fanno le 12.30. Saliamo in macchina direzione Aghios Sostis, sempre al sud dopo Provatas (quella del primo giorno). Bisogna seguire le indicazioni del ristorante Tarantella (noi non lo abbiamo provato ma so che è consigliatissimo), parcheggiare e scendere la scalinata. Anche qui scenario stupendo, piccola baia non attrezzata abbastanza stretta per cui converrebbe arrivare la mattina (attenzione che in queste spiagge del sud arriva sempre l’alta marea verso le 15.00 per cui vedete di non stendere l’asciugamano troppo vicino alla riva come piace a me). I nostri amici ci avevano consigliato di andare a dx appena scesa la scalinata e superare delle rocce per trovare una spiaggetta meno frequentata ma avendo già perso la mattinata e desiderosi di un bagno, decidiamo di fermarci a sx. Dopo un pomeriggio di sole e mare e giunte le 19.00 pensiamo di andare a vedere la vicina Tsigrado (famosa perché è raggiungibile solo via mare o calandosi da una corda tra le rocce). Poiché ce l’avevano sconsigliata con le bimbe, per il semplice fatto che non siamo abituati alle passeggiate in montagna, la vediamo e la fotografiamo dall’alto (se leggete tutto il diario scoprirete un cambio programma – vedi il giorno 15.08).
A questo punto, siccome un ragazzo ci aveva parlato della spiaggia di Firiplaka, sempre nelle vicinanze, frequentata da giovani e dove poter gustare un mojito in riva al mare con la musica, decidiamo di chiudere in bellezza e verso le 19.30 arriviamo in questa lunghissima e bellissima spiaggia. Le bimbe con la granita di fragola, noi con il ns cocktail, ci gustiamo il calar del sole e la musica. L’acqua era talmente calda che le bimbe non hanno resistito a fare il bagno…e io nemmeno. Favoloso.
Per la cena optiamo per il giros pita/suvlaki nel solito posto al porto. (Euro 30,00 totale)
13.08
Oggi andiamo alla Triades e dopo aver capito che il cartello era stato tolto (vedi 10.08), al bivio di Ammoudaraki giriamo a destra. La strada è sterrata e con la jeep non abbiamo problemi, anzi è divertente ma, andando piano, non hanno avuto difficoltà nemmeno i nostri amici con una Matiz. Arriviamo alla fine della strada e troviamo la prima spiaggia. Ci siamo solo noi, incredibile. Sulla collina c’è una fantastica casa in mattoni che si mimetizza con la natura circostante. Parcheggiamo e scendiamo facilmente alla spiaggia, ci accampiamo e iniziamo la ns giornata marina. Più tardi arrivano altri piccoli gruppetti ma è incredibile pensare di godere di tanta pace e tranquillità in un paradiso poco lontano da casa. Arriva anche una famiglia conosciuta durante la vacanza (appunto con la Matiz) e noi donne desiderose di scoprire le altre spiagge della Triades ci avventuriamo a piedi “scalzi” tra rocce e mare. Abbiamo così visto le altre due e l’ultima è la più bella, incorniciata da rocce bianche. C’erano poche persone e soprattutto nudisti ma anche una mamma con un bimbo appena nato, quindi deve esserci una stradina più semplice per scendere alla seconda. Giornata bellissima che ci godiamo fino a tardi.
Finita la doccia sono ormai le 21.30 ma decidiamo lo stesso di andare a Pollonia per mangiare pesce. Nonostante l’orario (ora che siamo arrivati saranno state le 21.45/22.00) era tutto pieno e l’attesa era di minimo 1 ora in tutti i ristoranti. Ritorniamo indietro e andiamo a Zefiria (paesino sulla strada che porta alle spiagge del sud) da Petrino, un ristorante che avevamo comunque intenzione di provare. Ambiente moderno/minimalista, tavoli all’aperto con musica greca dal vivo, arredamento bianco e prato verde. Mangiato molto bene, sempre solo antipasti (ci avevano consigliato le zucchine fritte, le polpette di pomodoro e la feta fritta), molto buono anche il vino sfuso (totale euro 50,00 prendendo anche il dolce, un cheese-cake fatto con formaggio di capra, gusto particolare deve piacere; a me è piaciuto moltissimo).
14.08
Oggi ci dirigiamo ancora verso ovest per vedere Aghios Ioannis che si trova prima del bivio Ammoudaraki-Triades. Dopo circa 30 minuti (da casa) arriviamo in questa bella e lunga spiaggia ma c’è troppo vento e il mare è un po’ mosso. Mio marito non vuole rimanere e decidiamo di tornare ad Ammoudaraki che ci era piaciuta molto. Però questa volta ci fermiamo un poco prima dove avevamo visto l’altra volta due macchine con un signore greco che ci aveva indirizzati ad andare in quella più grande (Ammoudaraki appunto – vedi il giorno 10.08). Scendiamo dall’auto e troviamo una piccola baia, incantevole tutta per noi fino all’ora di pranzo circa quando arrivano solo due coppie; con una di queste tra l’altro facciamo amicizia e passiamo tutto il giorno a chiacchierare piacevolmente. Rimaniamo ancora da soli fino a tardi (non saremmo più andati via) e dopo la doccia andiamo a cena da Zigos ad Adamas, nell’entroterra un po’ difficile da trovare (all’ufficio del turismo ho trovato una mappa gratuita di Milos con le città principali e la piantina dei ristoranti). Semplice taverna a conduzione familiare, un po’ disorganizzati probabilmente perché quella sera c’era molta gente (finita la processione per la festa della Madonna al porto). Mangiato carne buona, semplice ma di buona qualità (totale euro 40,00).
15.08
Oggi è il penultimo giorno in cui abbiamo la macchina e avevo chiesto a mio marito e alle bambine se avevano desiderio di tornare in qualche spiaggia o di vedere qualcos’altro. Ns figlia di 9 anni dice che noi siamo i genitori e decidiamo noi ma lei vorrebbe tanto andare nella spiaggia con la corda (Tsigrado vedi giorno 12.08). Decidiamo di provarci e indossiamo le scarpe da ginnastica e partiamo. Arrivati lì sale la tensione a me e mio marito più che altro perché non sapevamo come se la sarebbero cavata le bimbe. In cima c’è una corda e bisogna scendere in una insenatura tra le rocce all’indietro tenendo la corda in mezzo alle gambe. Il problema è che il terreno è un po’ scivoloso perché c’è sabbia e roccia sgretolata. Alla fine c’è una scaletta per arrivare giù. Senza bambine la rifarei senza problemi e anche più volte ma la ns preoccupazione era per loro soprattutto per la piccola, anche se loro sono molto più incoscienti di noi. Sicuramente ne è valsa la pena, sia per l’adrenalina e il ricordo delle bambine una volta tornate a casa sia per la bellezza della baia. Arrivati verso le 9.30/10.00, siamo in pochi e possiamo goderci il mare prima che cominci un via vai di barche e di persone che scendono con la corda. Arrivano le 16.00 senza accorgersene e poiché di ombra ce n’è poca e con l’ansia della risalita, decidiamo di cambiare spiaggia insieme ad un amico conosciuto durante la vacanza. Andiamo a Firiplaka e facciamo una pausa all’ombra con un bel frappè al caffè e non paghi delle fatiche di Tsigrado, non rimaniamo nella prima parte di spiaggia attrezzata ma superiamo gli scogli e andiamo nella parte finale, davvero incantevole per i colori delle rocce e di conseguenza del mare. Dopo un bel bagno, le bambine si addormentano e io vado a fare una passeggiata per ammirare le rocce sovrastanti. Stasera abbiamo organizzato di tornare a mangiare a Tripiti da Methismeni Politia con tutti gli amici degli studios e i fantastici proprietari Nikolas ed Eleni. Una bella tavolata di 20 persone circa e una cena super come l’altra volta (euro 54 totale).
16.08
Ultimo giorno di macchina. Volevo tornare ad Ammoudaraki o alle Triades ma ieri sera siamo andati a dormire tardissimo per cui ci svegliamo con calma e andiamo a Deep Blue a Sud (la preferita delle bimbe). Al parcheggio c’è un forte vento ma in spiaggia si sta benissimo. Piantiamo i ns ombrelloni ma la ragazza del bar che serve la parte attrezzata porta anche a noi il caffè (euro 6 per due “bibitoni”, come chiamiamo noi il caffè-frappè che bevono tutti). A parte una coppia di greci con cane che ci si mette proprio davanti (ho notato che loro non fanno caso alla vicinanza), passiamo una bellissima giornata e riusciamo anche a dormire tutti e quattro. Ci svegliamo per l’ombra che arriva verso le 17.30/18.00 mi sembra, troviamo amici conosciuti durante la vacanza ed essendo l’ultima sera ci concediamo un aperitivo nel bar terrazza con vista mare (euro 24,00 un po’ caro ma 2 mojiti buonissimi e due granite con noccioline e salatini particolari). Domani sera alle 21.00 abbiamo la nave per il ritorno per cui mio marito ci porta a casa, così faccio le valigie mentre lui riporta la macchina. Per cena vogliamo tornare come la prima sera da Flisvos al porto. Arriviamo tardissimo e mangiamo pesce (frittura di calamari e scampi, calamaro ripieno e altro per euro 50,00 totale). Durante la cena conosciamo una coppia e uniamo subito i tavoli, insomma ancora risate, chiacchere e ouzo finale per digerire. Si fa di nuovo tardissimo ma siamo in vacanza e ce la godiamo.
17.08
Ultimo giorno a Milos però avendo la nave di sera, abbiamo tenuto per euro 30 la camera fino a prima di partire. Avevamo pensato di andare a Deep Blue con l’autobus ma ci svegliamo tardi e non crediamo ai ns occhi: pioviggina ed è nuvoloso. Ce la prendiamo con calma e scendiamo a comprare souvenir e cartoline (quanto bello è aprire la cassetta della posta e non trovare solo bollette ma le care vecchie cartoline ormai un po’ in disuso). Finalmente esce il sole ma ormai è tardi e l’unica scelta per fare l’ultimo bagno è Lagada beach dopo il porto di Adamas. C’è un bell’albergo e due spiagge attrezzate, andiamo alla seconda e per soli 8 euro prendiamo 2 ombrelloni e 4 sdraio (con 1 euro in più avevi anche la bibita). Il posto si riempie e passiamo la giornata fino alle 17.00. All’inizio non volevamo neppure entrare in acqua, dopo le meraviglie viste fino ad allora, ma invece ci siamo fatti lo stesso gli ultimi bagni. Abbiamo così tutto il tempo per lavarci e sistemarci, scendere a mangiare il giros, salutare tutti e andare al porto per le 21.00. Peccato che la nave abbia un forte ritardo e aspettiamo circa 1 ora (mai come chi aspettava il catamarano che ha avuto più di 2 ore di ritardo). Arriviamo al Pireo verso l’una e rimaniamo stupiti nel vedere la quantità di taxi al porto. Saliamo in taxi per ritornare al Lilia Hotel (a pochi chilometri dal Pireo tanto che all’andata lo avevamo raggiunto a piedi dalla fermata dell’autobus) ma troviamo un tassista che non conosce la strada e impieghiamo più tempo, cercando anche noi di ricordarci la strada). Finalmente arriviamo e paghiamo euro 10 (contro i 7 del giorno) ma l’albergatore ci spiega che di notte la tariffa è maggiorata.
18.08
Il volo è alle 11.45 per cui calcoliamo di prendere il bus X96 per le 9.00 e arrivare dopo 1 ora all’aeroporto (in internet vedo che ce ne sono ogni mezz’ora). Chiamiamo un taxi per farci portare alla fermata (pochi minuti euro 7) e puntuale prendiamo l’autobus. Vicino a mio marito si siede una hostess dell’Aegean e quando arriviamo in aereo scopriamo che è nel ns volo. Che coincidenza. Facciamo il check-in automatico per cui abbiamo tutto il tempo per prendere un caffè e vedere le boutique. Ritroviamo tante persone conosciute all’andata (tanti che fanno due settimane come noi) e ci scambiano opinioni, consigli ed esperienze……rientro con già nuove idee per la prossima isola. Grazie Grecia
CONSIGLI PRATICI
1) VENTO
I proprietari degli studios, l’ufficio del turismo al porto o le pale (se girano in senso orario andare al sud, al contrario andare al nord) indicano dove tira il vento e quali spiagge è consigliabile visitare per apprezzare a pieno i colori e il mare. Noi abbiamo trovato solo pochi giorni nei quali era consigliato andare al Nord ma siamo riusciti comunque a vedere le principali bellezze; comunque tra sud e ovest Vi assicuro che c’è molto da vedere.
Nei giorni di vento molte barche che fanno il giro dell’isola o visitano i luoghi non raggiungibili via mare, non partono per cui è meglio programmare subito il vostro tour. Siccome dal 9 al 16 avevamo prenotato tramite Nikolas una Suzuki Jimny convertible con il noleggio RAC (euro 70,00/giorno anche se erano partiti da 80) e il giro consigliato da tutti con la barca Oneiro veniva a costare in tutto euro 200,00 (lo consigliano perché non accetta troppe persone ed è attento alle richieste degli ospiti), abbiamo rinunciato a farlo perché nei giorni di tempo buono avevamo la macchina e abbiamo preferito esplorare l’ovest, tanto sconsigliato da chi affitta macchine per via degli sterrati invece abbiamo visto anche macchine normali e piccole, basta andare piano.
Oltre alle numerose imbarcazioni che trovate al porto di Adamas, ci sono anche alcune barche più piccole che partono da Siros (a sud dopo la spiaggia di Agia Sostis) o da Agia Kiriaki (sono meno costose e fanno giri più brevi). Dipende quello che volete vedere e se avete noleggiato l’auto, perché con quest’ultima potete raggiungere già molte spiagge bellissime e poco frequentate anche in pieno agosto.
2) RISTORANTI
Attenzione che in tutti i ristoranti le porzioni sono molto abbondanti per cui regolatevi con le ordinazioni.