Un mese in India

Viaggio fai da te... svolto nel 1998
Scritto da: bruccone
un mese in india
Partenza il: 01/02/1998
Ritorno il: 28/02/1998
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Siamo due coppie di amici (Bruno e Loredana, Massimiliano e Patrizia) che vorrebbero dare anche loro un modesto contributo a tutte quelle persone che intendono affrontare un viaggio in India del tipo “fai da te” e che quindi ricorrono alla Vostra dettagliata ed interessante guida. La segnalazione che vogliamo fare è naturalmente limitata a tutti quei casi o particolari curiosi accaduti durante il viaggio, che possono a nostro avviso interessare in ” qualche modo e in qualsiasi caso qualsiasi persona “. Abbiamo pertanto cercato di evitare di narrare episodi di normale “routine” ovviamente allo scopo di non finire per fare una segnalazione-libro che forse risulterebbe prolissa e noiosa. Premettiamo innanzitutto che durante il nostro viaggio abbiamo consultato due guide (India del Nord e India del Sud) edizioni 1993 prestateci da amici, per cui , quasi sicuramente, alcune cose come prezzi e servizi saranno state aggiornate e/o modificate nelle edizioni successive.

Il viaggio è iniziato il 1^ febbraio e si è concluso il 27 febbraio di quest’anno (1998). Tutte le camere in cui abbiamo dormito erano con bagno ed acqua calda (Hotel Silver escluso), ed i prezzi riportati si intendono per camera. La nostra conoscenza della lingua inglese è piuttosto modesta (livello scolastico). Abbiamo usato Dollari USA in contanti ed in Travellers’ chèque (Amex e Citycorp) nonché carte di credito (VISA e AMEX) . Non abbiamo mai trovato particolari difficoltà per il cambio presso banche o agenzie private. I dollari che cambiavamo ci venivano cambiati circa 1 a 38.10 pari a circa 47 lire per una Rupia. Le carte di credito sono accettate un po’ ovunque nei posti turistici. Al prezzo di lire 1.075.000 a testa , tasse aeroportuali e assicurazioni comprese, abbiamo acquistato per corrispondenza tramite televideo RAI il biglietto aereo Lufthansa presso l’Agenzia Cisalpina Tour W.O.L. di Torino con tratta Venezia-Francoforte-Delhi andata e -Bombay-Francoforte-Venezia ritorno. Il volo di andata si è svolto regolarmente. Siamo partiti alle ore 10.25 da Venezia per raggiungere Delhi puntualmente alle ore 1.25 (Voli confortevoli).

Giunti a Delhi, dopo le consuete formalità doganali e dopo aver cambiato i soldi presso la locale banca dell’aeroporto, ci siamo rivolti presso i Box dei taxi prepagati dove per la somma di 400 Rupie un sonnolento autista ci avrebbe accompagnato presso l’albergo scelto nella Vostra guida prima della partenza ( Hotel Namaskar). Giunti in centro città il tassista (come penso di consuetudine avvenga) non conosceva l’albergo ne tanto meno la via ove fosse ubicato, per cui si rivolgeva ad alcuni autisti di risciò i quali si offrivano di accompagnarci presso una sedicente via buia indicandoci un palazzo diroccato quale il nostro albergo. Ad una nostra vivace protesta, l’autista si rassegnava e ci accompagnava nella via indicata lasciandoci di fronte all’albergo che però era completo. Dopo aver scongiurato il povero portiere di notte ad aiutarci, preso da probabile pietà, telefonava al vicino Silver Hotel che aveva posto e dove per 200 Rupie a camera (piuttosto squallida) ci sistemavamo per qualche ora visto che ormai eranole tre passate.

Il mattino successivo (2), ritornati al Namaskar, contattavamo il proprietario dell’albergo il quale ben conosce di essere citato nella Vostra guida (ha fotocopiato le pagine dedicategli mettendole ben in vista ai viaggiatori in arrivo, affermando anche di collaborare con la L.P.). Non essendo l’hotel di nostro gradimento, nell’intento di cercare un altro Hotel di cat. leggermente superiore, nello stesso quartiere incappavamo quasi per caso nello “ Yes Please” (allegasi copia bigliettino da visita), albergo pulito ed economico dove abbiamo pernottato due notti e del quale dobbiamo esprimere una parola di riguardo visto l’ottimo rapporto qualità-prezzo, la professionalità e simpatia del gestore ( ci sembra si chiami Lal ). Ritornavamo però in seguito al Namaskar per scegliere per il Tour del Rajastan che il proprietario stesso dice di organizzare: per la somma di 300 USD ( in contanti e senza trattare ) lo stesso ci organizzava un viaggio di nove giorni (allegasi copia del programma) mettendo a disposizione un’ auto Ambassador 1500 cc Diesel con autista , inclusa benzina e, a suo dire , eventuali imprevisti. Dopo aver un po’ girovagato per il quartiere , ci spostavamo verso Connaught Place, dove venivamo ovviamente “abbordati” da un simpatico autista di Risciò il quale si offriva “quasi” gratuitamente di accompagnarci presso” India Travel Information Bureau ”(privato), visto che aveva subito capito che eravamo appena arrivati in India. Accettato l’invito il giovane ci accompagnava presentandoci un premuroso e gentile agente di viaggi che per 600 Rupie ci vendeva un giro turistico di Delhi di un giorno comprendente auto con autista e benzina.

Il giorno dopo (3) puntuale alle ore 9.00 l’autista (nepalese) si presentava al nostro albergo con una Ambassador quasi nuova e ci accompagnava ininterrottamente in giro sino alle ore 18.00 facendoci vedere le cose più interessanti e turistiche di Delhi.

Il giorno successivo (4) alle ore 9.00, sempre presso il nostro hotel, si presentava l’autista (sikh) per l’altro Tour del Rajastan accompagnato dal gestore dell’Hotel Namaskar che ci salutava augurandoci un buon viaggio . Partiti in direzione Jaipur, verso le 14.00 raggiungevamo la città pernottando due notti presso una Guest House nei pressi della periferia per la somma di 500 Rupie a notte. Giro della città al pomeriggio con particolare interesse da parte dell’autista per lo shopping, che sembrava quasi più importante che non la visita alla città : ovviamente come descritto anche nella guida, era solo una questione di provvigioni, che sembra si aggirino attualmente sul 40%!

Il giorno 6 partivamo alla volta di Jodhpur ove pernottavamo una notte per 500 Rupie presso la Guest House del Prof. Dhillon ( Allegasi bigliettino da visita). Nonostante il Prof. Dhillon al momento di ripartire il mattino successivo, nel salutarci, si sia raccomandato di segnalarVi la sua Guest House, è doveroso puntualizzare la splendida ospitalità; infatti la sera in cui siamo arrivati, la signora Dhillon in un clima molto familiare, dopo averci presentato tutta la famiglia, si è messa subito ai fornelli preparandoci una cena tutta Indiana “DOC” dai mille sapori, e la relativa colazione il mattino successivo .

Il giorno 7 partivamo alla volta di Ranakpur, ove veniva visitato un tempio Jainista. Particolare interesse ha destatoil momento di preghiera che sembra avvenga quotidianamente verso le 18.00 , al quale si può assistere come turisti con discrezione, lasciando fuori tutti gli oggetti in pelle che normalmente si indossano. Pernottamento in un tranquillo alberghetto della zona per 500 rupie.

Il giorno 8 partivamo alla volta di Udaipur ove sempre per 500 rupie alloggiavamo una notte nei pressi del lago nella residenza di un Maraja adibita ad albergo. Il giorno 9 al mattino, prima di partire per Puskar, ci facevamo accompagnare dall’autista presso la piccola e tranquilla stazione ferroviaria di Udaipur ove prenotavamo quattro posti sul treno da Agra a Varanasi per la notte dal 13 al 14 (treno Marudhar Expres , 744 Rupie in 4 per 613 chilometri, 2^ classe cuccette ). La stazione ha lo sportello riservato ai turisti e non residenti e la prenotazione via computer non ha creato nessun problema. Bisogna compilare un modulo dettagliato ove vengono riportati oltre ai dati consueti di chi compila, anche età e sesso dei componenti il biglietto(allego fotocopia) che vengono poi riportati nel biglietto stesso (chissà a cosa serve!). Giunti a Puskar, pernottavamo per 400 Rupie presso L’Hotel Oasis ove tentavamo però di dormire, in quanto ubicato vicino la stazione dei bus che quando partono o arrivano si fanno certo sentire!

Il giorno 10 partivamo alla volta di Bharatpur ove giungevamo verso sera per prendere alloggio per 400 rupie presso l’albergo Pratap Palace (abbastanza pulito ma con numerose zanzare, allegasi fotocopia bigliettino da visita) nei pressi della riserva ornitologica . Il mattino successivo una visita all’alba in ciclo-risciò di un paio d’ore al risveglio della natura è meritata davvero. Il giorno 11 dopo aver visitato Fatehpur Sikri ( con relativo assalto dei venditori di souvenir) giungevamo ad Agra ove pernottavamo due notti presso il Gypsy Hotel ( piuttosto modesto e abbastanza sporco) per 350 rupie a notte. Il g. 12, visita quasi d’obbligo del Taj Mahal e del Forte. Nel pomeriggio dopo aver congedato l’autista, passeggiata per Agra e shopping.

Il mattino successivo g.13, ci recavamo presso la stazione ferroviaria di Agra Fort per prenotare i biglietti(allego fotocopia ) tratta Varanasi-Bombay, Successivamente andavamo negli Uffici della India AirLines per prenotare dei biglietti aerei in quanto due di noi (Massimiliano e Patrizia) avevano deciso di raggiungere il Nepal (Kathmandu) con volo da Varanasi(Andata 85 USD in Executive class; Ritorno 71 USD in Turist class ;+ 20 USD A/R di tasse; + 15 USD per il visto, il tutto a persona) , mentre altri due (Bruno e Loredana) decidevano di raggiungere Goa da Bombay (A/R 130 USD a testa in classe turistica pagati con carta di credito AMEX). All’uscita degli uffici India A.L., che sono ubicati nei pressi dell’Hotel Clarrks, per caso conoscevamo una ragazza cilena che viaggiava sola e che alloggiava presso lo stesso albergo . Dopo aver fatto amicizia decidevamo di cenare con lei presso la terrazza dell’albergo. Buffet-Barbque per 350 Rupie più tasse per persona, bevande escluse : merita dopo 13 giorni di riso! La serata stessa partenza dalla stazione ferroviaria Agra Fort alla volta di Veranasi. Il viaggio in treno si è tutto sommato svolto abbastanza bene. A parte il ritardo di 3 ore circa con cui siamo arrivati a destinazione, è doveroso segnalare i 100000 decibel esternati dai venditori di chai ( il latte-te caldo e dolciastro) che salgono in ogni stazione in cui si ferma il treno a qualsiasi ora della notte. Altro particolare curioso è la ricerca della carrozza e del posto a sedere: nel vagone, vicino alla porta viene letteralmente incollato un foglio stampato con le riservazioni ed i cognomi dei passeggeri con i relativi posti assegnati (Chissà come faranno in periodo monsonico!).

Il 14 mattina, arrivati a Varanasi alloggiavamo per due notti a 500 rupie a notte presso il tranquillo e pulito Hotel Surya (Allegasi fotocopia bigliettino da visita) . Unico particolare da smentire della vostra guida è la cucina che non è decisamente un gran che.

Il giorno 15 visita ai Ghat e relax. Il giorno 16 al mattino divisione del gruppo: Massimiliano e Patrizia alla volta dell’aeroporto di Varanasi per il Nepal, mentre io e Loredana alle ore 11.30 siamo partiti puntuali da Varanasi per Bombay. Dopo 28 ore di treno, 1530 chilometri in un pulito vagone cuccetta di 2^ classe con A.C. al costo di 1490 rupie a testa (piuttosto caro per essere in India) giungevamo alle 15.15 del 17 , quasi in anticipo a Bombay (viaggio molto confortevole, piacevoli gli incontri con gli altri viaggiatori indiani molto socievoli). Essendo il volo alle 12.25 del giorno dopo (18) optavamo per il pernotto nei pressi dell’aeroporto dei voli ‘domestici’ visto che il tempo a disposizione non ci avrebbe certo permesso di visitare la città. L’Hotel Cafeteria (pulito e tranquillo, allegasi fotocopia ricevuta) situato a 100 metri circa dallo scalo aereo terminal 1B , per 750 Rupie ci è sembrata la soluzione migliore per una notte, visto che altri alberghi medi più lontani non ci chiedevano meno di 1000 Rupie a notte.

Il mattino successivo partenza per Goa con arrivo alle ore 14.00 circa (mezz’ora di ritardo). Per 14 Rupie l’impiegato dell’Ufficio turistico dell’aeroporto di Goa ci vendeva una grossolana cartina dello stato. Avendo deciso per la destinazione di Colva, appena usciti dallo scalo venivamo caricati da un bus che per 11 Rupie a testa ci portava a Margao. Da lì coincidenza per Colva Beach per 4 rupie a testa. Alle 15.30 circa dopo essere arrivati e dopo aver consultato la Vostra guida incominciava la scelta dell’alloggio. Escludendo quello del Governo piuttosto malandato e caro in rapporto qualità-prezzo, sceglievamo il Colmar Hotel ( allegasi fotocopia bigliettino da visita) che per 2000 rupie ci dava alloggio per 8 notti. Otto giorni dei relax erano il nostro obbiettivo: spiaggia, meravigliosi tramonti, cene a base di pesce, ma soprattutto tranquillità , proprio azzeccata forse per il posto o forse per il periodo giusto. Giusto da segnalare in questi giorni di mare poche cose: Il Sig Norbert Fernandes presso il nostro Hotel che noleggia scooter e moto a 200 rupie al giorno e cambia valute; I numerosi caffè lungo la spiaggia, un po’ tutti uguali ai quali manca forse un po’ di raffinatezza nella preparazione dei vari piatti; I numerosi ragazzi del Kashmir, che a loro dire da novembre a marzo emigrano a Goa in quanto da loro fa molto freddo e quindi vendono tappeti e cianfrusaglie varie per mantenersi (ai quali purtroppo non riusciamo dar tutt’orafiducia chissà perché). Gli abitanti del posto, gente comune e pescatori molto socievoli e gentili che sempre sorridenti sembrano disposti nei confronti dei turisti. Il 26 alle ore 13.15 volo di ritorno Goa-Bombay ( sempre in ritardo di mezz’ora) con rendez-vouz al terminal degli arrivi con Massimiliano e Patrizia: Alle ore 2.55 del 27-2-98 partenza puntuale da Bombay alla volta di Francoforte con arrivo in orario e coincidenza per Venezia con (purtroppo) conclusione del viaggio alle ore 13.50 (voli confortevoli).

Considerazioni ed osservazioni particolari , con una meta così affascinante , se ne possono ovviamente fare molte. Destano particolare fascino i vari monumenti , templi e forti che abbiamo visitato e che purtroppo sono un po’ in decadenza forse perché trascurati dalle autorità governative che probabilmente non hanno molte risorse economiche da destinare alla loro cura. Forse desta più interesse la popolazione che ci ha particolarmente colpito per l’umiltà e l’orgoglio che ha dentro, nonché per la particolare socievolezza e curiosità nei confronti dello straniero. La pulizia , come risaputo, lascia molto a desiderare penso un po’ in tutto il Paese, ma forse può essere una questione di abitudine dal momento che con il passare dei giorni non ci si fa più tanto caso. Gli alberghi in cui abbiamo alloggiato, di media categoria, davano in un primo momento un’impressione pulita , ma poi le sorprese non mancavano mai ; fra lenzuola od asciugamani che in un primo momento sembravano candidi c’era sempre la macchiolina optional. Telefonare a casa non era un problema dal momento che in ogni angolo si trovano quei negozietti adibiti a tale scopo con le scritte quasi cubitali (STD-ISD) in cui non ci si può certo sbagliare. La linea veniva presa un 80% delle volte e , tranne in un caso ad Agra , è sempre stato chiesto l’importo esatto dovuto dall’addetto senza “strane” maggiorazioni. Vi è sempre comunque un dispaly ove viene segnato l’importo da pagare. Anche la cucina vuole la sua parte. Quando siamo partiti eravamo piuttosto incuriositi e forse un po’ impauriti di cosa ci aspettava , tant’è vero che una volta arrivati a Delhi per i primi tre giorni eravamo affezionati clienti della catena Pizza Hut. Le sorprese però arrivavano con il passare dei giorni perché ci rendevamo infatti conto che nei vari posti che visitavamo con un poca di accortezza si riusciva a mettere qualcosa sotto i denti di veramente buono e (forse) sano. Una puntualizzazione per l’acqua minerale: oltre ad avere il sigillo come quello in uso in Italia, bisogna fare attenzione che vi sia un altro sigillo di plastica che “copre” il collo della bottiglia e che una volta tolto di solito si spacca e non può quindi riutilizzare. Controllare! perché sembra che qualcuno riesca a riempire e risigillare le bottiglie già utilizzate. Rompere la bottiglia dopo l’uso. A conclusione di questo piccolo resoconto, sembra superfluo sottolineare che siamo a disposizione per vari ed eventuali quesiti che ci dovessero pervenire. Con la speranza che quanto narrato possa trovare utilità , cogliamo l’occasione per porgere distinti saluti.



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