L’elegante decadenza di Lisbona
Il giorno successivo decidiamo di partire da Largo Martim Moniz col famoso Tram 28, antico tram in legno, ottone e ferro che, divincolandosi tra le strette stradine in salita dei quartieri più alti della città, ci fa raggiungere in meno di dieci minuti il quartiere più antico, l’Alfama. Questo rione della città, che si trova tra il Castello di São Jorge ed il fiume Tago, ospita la Cattedrale (XII-XIV secolo). Dopo una svelta visita ci arrampichiamo fino a raggiungere il Castello; con € 7,50 si può visitare l’interno delle mura e godere di una vista incredibile su tutta la capitale. Inoltre, all’interno di una delle torri, è allestita una camera oscura da cui è possibile osservare in tempo reale la città a 360° (la visita dura circa mezz’ora). Appena fuori, in uno dei locali adiacenti, “Nata” ci fermiamo ad assaggiare le famose paste omonime. L’usanza locale prevede uno scarso utilizzo di bevande gassate in lattina a favore di limonate, te, tisane fredde: davvero rinfrescanti! Più tardi pranzeremo in un localino interessante: “Chapito a mesa”; qui riusciremo ad assaggiare patate fritte con la buccia, crocchette di carne fritte molto speziate e diversi tipi di formaggi, si beve rigorosamente porto. Scendiamo dalla zona del castello ed arriviamo nel Rossio, lambiamo praca Figueira e ci incamminiamo verso il Baixa-Chiado. Le strade che portano verso Praca do comércio e il porto sono piene di gente. L’Elevador de Santa Justa si staglia da una stradina molto stretta ed è alquando caratteristico. Visitiamo il MUDE (museo del design e della moda ad entrata gratuita) e poi ci incamminiamo verso il fiume. La piazza che si apre oltre l’arco di trionfo ricorda molto piazza Unità d’Italia di Trieste. Passeggiamo sul litorale e assaggiamo la Ginjinha (il liquore a base di rum e cigliegie che spopola in città) direttamente al chiosco del Largo de Sao Domingos; la sera ceniamo risalendo verso il Bairro Alto ad Hamburgology, un fastfood salutista.
La mattina ci concediamo una fugace colazione in pasticceria a base di paste tipiche (una alla carota, una specie di tortino di mele e una ciambella di pasta e mandorle ricoperta di frutta caramellata). Partiamo col tram da Praca da Figueira in direzione di Belem. Arrivati qui partiamo sul lungo fiume in direzione della Torre di Belem. La visitiamo solo da fuori, evitando di spendere i 5 € dell’entrata. Ci fermiamo poi stupefatti sotto il Monumento alle Scoperte, un veliero stilizzato risalente agli anni 60 del secolo scorso su cui sono rappresentati tutti i principali protagonisti portoghesi delle scoperte geografiche. Davvero eloquente più di mille parole. Sbirciamo per qualche minuto all’interno del Monastero dos Jerónimos, voluto per rendere onore al grande navigatore Vasco da Gama (e che oggi ne ospita la tomba).
Poi passiamo qualche ora all’interno del Museu Berardo (inaugurato nel 2007), meravigliosa e ariosa teca d’arte moderna e contemporanea ospitante non solo mostre di artisti portoghesi, ma anche una permanente con parecchie opere di artisti internazionali, da Bacon a Warhol, da Rotella a Duchamp a De Chirico. Davvero eccezionale e oltretutto gratuito! Prima di ripartire assaggiamo le tanto famose e celebrate Pastéis de Belém sfornate dal locale più celebrato della città che si trova, girando le spalle al mare, oltre il Monastero dos Jerónimos sulla destra. Ripartiamo dopo un voloce pasto in zona in direzione del centro e ci fermiamo all’imbarco del traghetto che ci permetterà di attraversare il fiume verso l’altra sponda del Tago. Con una cifra ridicola acquistiamo andata e ritorno (circa 2€ a persona) ed attracchiamo al di là del magnifico Ponte 25 de Abril. Da qui prendiamo un autobus che ci porta ai piedi del maestoso Cristo Rei. E’ il tramonto e ci godiamo il panorama dall’alto di questa collina, con un occhio all’enorme statua del Cristo – 103 metri d’altezza totale tra la porta e la statua sovrastante, 10 metri di più della Statua della Libertà, fatta costruire su modello del Cristo di Rio de Janeiro da Salazar – e un altro sulla città di fronte a noi. L’oceano alla nostra sinistra nel quale si sta eclissando il sole. Poi facciamo rientro al campo base.
L’ultimo giorno decidiamo di visitare Sintra e Cabo da Roca. Partiamo dalla centralissima stazione ferroviaria del Rossio (costruzione meravigliosa dall’aspetto molto Oxfordiano) e acquistiamo solo andata (2€ circa) per Sintra, un piccolo paese ad una trentina di chilometri dalla capitale. Per arrivarci in treno si fanno una quindicina di fermate e si attraversa una periferia profondamente trasformata dal boom edilizio incontrollato degli anni 70 e 80; questo ha svuotato la capitale e ha trasferito i suoi abitanti in palazzoni periferici enormi. Sintra, nell’Estremadura, fu insediamento arabo e successivamente divenne centro di villeggiatura per i re portoghesi. Ci sarebbero molte cose da vedere ma crediamo di aver individuato le due imprescindibili: il Palacio de Pena e il Castelo dos Mouros. Si raggiungono entrambi direttamente in autobus dalla stazione (5€ a/r). Acquistiamo il biglietto per le due residenze (13€) e visitiamo prima il meraviglioso Palacio de Pena – edificio poliedrico costruito intorno alla metà dell’800 in cui si intrecciano diversi stili, dal rinascimentale all’arabo, passando per il gotico – e infine le mura del meraviglioso e fiabesco Castelo dos Mouros – costruito dagli Arabi (VII secolo) ma poi nel corso del tempo rimaneggiato. Facciamo ritorno alla stazione e da lì prendiamo un autobus di linea (€1,20) che va verso Cabo da Roca, il punto più ad ovest dell’Europa continentale. Dopo una mezz’ora di curve e strapiombi arriviamo in questo avamposto costituito da un faro e poco altro. Sulle scogliere sottostanti le onde dell’oceano si scagliano a una velocità folle, guidate da un vento pazzesco (vivamente consigliato un k-way). Il panorama è mozzafiato, e si va ad aggiungere agli altri di questo viaggio stupendo. Restiamo un’oretta e poi facciamo tappa in autobus (altro €1,20) alla stazione di Cascais. Qui è ormai buio e non facciamo in tempo a visitare il villaggio dei pescatori. Così prendiamo il primo treno per Lisbona (sempre €1,20) e arriviamo sfiniti alla stazione ferroviaria accanto a Praça do Comércio. Da qui ci incamminiamo verso il Bairro Alto e ci perdiamo per le sue romantiche vie illuminate, cuore pulsante della movida della capitale. Ahinoi domani è già tempo di fare ritorno a casa.