Una futura mamma sulle polverose strade del Messico
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A un mese dalla partenza io e mio marito scopriamo di essere in attesa del nostro primo cucciolo. Indiscutibilmente il primo trimestre di gravidanza è il più rischioso per un nascituro. Al contempo noi futuri genitori proprio in questa fase abbiamo ben pochi strumenti per poter evitare eventuali interruzioni dato che in questo periodo la natura decide per noi tutti, sia che ci muoviamo normalmente sia che ci immobilizziamo in un letto. Su consiglio dei medici (base, ginecologa ed ostetrica) che fin dalle prime settimane hanno iniziato a seguirci, decidiamo di partire, incoraggiati dagli stessi. Certi e forti del fatto che fosse una gravidanza uterina, della fortuna di non aver mai avuto minacce, nausee o dolori e, altra somma fortuna aver anche avuto la toxoplasmosi.
I giorni prima della partenza non sono stati semplici, lo stress al lavoro, il caldo, la stanchezza di un anno di lavoro sulle spalle, devo ammettere che ero distrutta! Poi messo piede sul secondo aereo… puff! Tutto è magicamente scomparso e mi sono sentita in paradiso, spesso mi sono dimenticata di essere incinta, non sapevo che giorno fosse. Ex post siamo stati felicissimi di essere partiti, perché viaggiare in gravidanza si può, fa stare meglio ed è un’esperienza indimenticabile e speciale! Per cui questo racconto vuole essere un incoraggiamento a partire per le future mamme che come me hanno gravidanze a basso rischio. Un altro consiglio è quello di non dire niente con nessuno, amici o parenti che siano. Appena tanti conoscenti appartenenti alla propria cerchia scoprono la gravidanza avranno sempre da dire la loro e cercheranno di dare mille consigli. Sul viaggiare in gravidanza c’è spesso un’ignoranza latente e se volete vivere quest’esperienza in maniera anche molto serena il nostro consiglio è di tenervi questo piccolo segreto per voi (almeno fino al terzo mese, e anche se fossimo stati a casa, avremmo comunque fatto lo stesso), così nessuno cercherà di darvi consigli o trasmettervi futili ed inutili ansie. Gli unici pareri davvero indispensabili sono quelli dei medici (in particolare ostetriche e ginecologhe), e se loro vi incoraggiano, noi vi esortiamo a non perdervi due esperienze meravigliose: il viaggio e la gravidanza. Non solo non si escludono l’una con l’altra ma possono dar luogo ad un’esperienza unica che non vi capiterà molto spesso nella vita.
Il viaggio in Messico è stato un viaggio pianificato scrupolosamente nei mesi invernali, leggendo racconti di viaggio, studiando una buona guida cartacea, e partecipando a forum on – line. In particolare vorrei ringraziare tutti coloro che ogni giorno condividono la propria esperienza, per noi sono sempre fonte di grandi dritte e preziosi consigli. Un bellissimo viaggio non può prescindere da una gustosa preparazione! Un po’ come quando si fa la pizza in casa e si assaggiano tutti gli ingredienti prima, averla in un piatto già pronta non è certo la stessa cosa!
Il volo è stato comprato a gennaio, Bologna-Cancun con scalo a Parigi e Città del Messico. Abbiamo volato divinamente con air france (sedili con schermo personale, buon cibo, comfort a bordo, e personale sempre cortese e disponibile), spendendo 1000 a/r per persona.
Alberghi: prenotate piccole pensioncine su booking, o cercati direttamente in loco, soprattutto per la seconda parte. Per la prima parte è stato molto utile aver già prenotato alloggi in quanto la più faticosa ed intensa in termini di attività, fatta di visite ai siti e città coloniali, per cui arrivare a sera con una base è stato decisamente comodo. Diversamente quando non si ha certezza del programma (vedi parte al mare) è altrettanto comodo non avere vincoli e fermarsi dove si ritiene più opportuno. Noi abbiamo notato che per il primo tratto di viaggio in ogni on the road le prenotazioni ci sono fondamentali per la prima parte, poi abbiamo bisogno di libertà per la seconda in quanto spesso facciamo piccoli aggiustamenti. In media abbiamo speso sui 30€ per pensioncine economiche e funzionali, 40€ solo a Tulum. Nel quintana roo infatti le le strutture ricettive costano un po’ di più. Da considerare anche che abbiamo viaggiato in un periodo di media stagione, i prezzi maggiori infatti si registrano nel periodo di dicembre,ed agosto è inizio stagione delle piogge.
Costo della vita: tendenzialmente basso, molti inferiore rispetto alla media del sud Europa. In chiapas con 12 euro si cenava in due con due secondi e due bibite. Nel quintana roo ce ne vogliono almeno 24/25€, per la stessa cena (in ristoranti semplici, c’è chi ne spende anche 40/50 o 60€). Ovviamente come in tutto il mondo i posti più turistici sono i più cari, più ci si allontana da essi e meno si spende.
Auto: è una spesa che ha inciso parecchio, come il volo, abbiamo speso circa 1.100€ (per 19 gg). I premi rcauto sono molto cari (più che negli stati uniti) in quanto l’rca non è obbligatoria. Bisogna prestare molta attenzione anche alla franchigie molto alte. Noi nei 1.100€ abbiamo pagato un premio aggiuntivo di 200€ per eliminarla (nel senso che la si anticipa e poi viene rimborsata successivamente). Ci sono anche autovetture che si possono noleggiare con 500/600€, come una Fiat punto ad esempio. Noi dovendo fare diversi chilometri (ne abbiamo percorsi 4.500) abbiamo optato per una Jeep con cambio automatico in quanto volevamo che i bagagli non fossero a vista, volevamo essere comodi alla guida e avere tanto spazio all’interno, dato che spesso nei ns on the road al mattino partiamo presto e la parte posteriore si trasforma in dispensa con biscotti, cereali, cracker, posateria di plastica, tovaglioli, per non parlare dei due zainetti con cui affrontiamo le escursioni, i nostri passeggeri inseparabili con dentro fotocamere, telo mare, acqua, viveri e così via. Andiamo via una volta l’anno e ci piace viaggiare comodi in auto, soprattutto se affrontiamo lunghi percorsi. C’è la possibilità in ogni caso di spendere meno. Noi abbiamo scelto di spendere 400€ in più per l’auto risparmiando sulle strutture ricettive dove ci appoggiamo la notte solo per dormire. Il bello di un viaggio non organizzato è che poi ognuno se lo aggiusta in base a quelle che sono le proprie esigenze! Per il noleggio ci siamo affidati anche quest’anno a: http://www.economycarrentals.com/?searchtype=2&lang=01&x02=810&gclid=CICM3rqtu7kCFcVa3god8Q8A9Q che si avvale di compagnie locali. Spesso non hanno l’efficienza di tante altre maggiori compagnie di noleggio, però se siete un flessibili avrete modo di risparmiare davvero parecchio. Nel nostro caso circa 600€!! Ripeto, ci vuole un po’ di spirito di adattamento nel senso che la macchina scelta è sempre quella che avete contrattato, magari non c’è la stessa efficienza organizzativa (es. dovete richiedere il copri baule posteriore, dovete provare la radio se funziona, accendere le luci, i soliti controlli di routine che sempre andrebbero fatti),e magari la compagnia a cui si affidano non ha un ufficio dentro l’aeroporto, magari vi fanno aspettare un po’ ..piccoli imprevisti che possono capitare sempre quando di viaggia; ma c’è assistenza 24h ovunque voi siate per la macchina garantita dal rental ed un servizio di sms automatico con economy – servizio clienti all’estero gratis!!
Unico solo rammarico di questo viaggio? Non aver viaggiato con gli zaini. L’anno prossimo penso ci orienteremo su questo tipo di soluzione. Devo anche dire però che viaggiando in piena estate siamo riusciti comunque a viaggiare con una sola valigia in due ed un piccolo trolley. Questo ci ha consentito di essere molto più agili nei vari spostamenti e sicuramente facilitati in quelle soluzioni ricettive più spartane. Certo con lo zaino avremmo affrontato decisamente meglio le scale. Come si dice…viaggiando…s’impara!
07/08/2013 BOLOGNA – PARIGI – CITTà DEL MESSICO – CANCUN
Cancun. Questo primo giorno lo dedichiamo completamente al viaggio. Con Air France ci siamo trovati benissimo, sia per gli schermi che ognuno aveva a propria disposizione che per l’abbondante e buon cibo (parliamo sempre di cibo da aereo). Da Parigi a Città del Mex abbiamo viaggiato con un aero intercontinentale molto grande a due piani. Non so ma quando vediamo questo enorme aereo a due piani a noi scatena sempre una piacevolissima sensazione, nel senso che oltre in un grande aereo ti senti veramente in viaggio, in uno di quelli che ti porterà lontano. Perché diciamolo la lontananza è uno di quegli elementi fascinosi imprescindibili che ti fa sognare, inevitabilmente, aggiunge quel pizzico di magia in più che spesso casa non ti offre, vuoi perché il diverso affascina, e più è lontano e più ti sembra avventuroso ed eccitante! All’inizio pensavo che le 4/5 h di stacco a città del mex fossero troppe ma devo ammettere che sono state provvidenziali per espletare il nuovo reimbarco dei bagagli (solo all’andata, al ritorno non è stato necessario, abbiamo potuto imbarcare i bagagli a cancun e ritirarli a bologna), fare l’immigrazione, stampare i biglietti città del mex – cancun che a bologna non avevano potuto stamparci e sgranchirci le gambe. Arriviamo in aeroporto a cancun con una mezzoretta di ritardo verso le 01.20. Ovviamente vuoi che l’omino della trifty (compagnia a cui economy si era appoggiata) fosse puntuale? Per fortuna l’ufficio è proprio fuori l’aeroporto a 5 minuti a piedi. Non ci sentivamo in pericolo ma essendo notte fonda e dovendo attraversare un parcheggio semi buio abbiamo camminato a passo spedito per precauzione. Appena arrivati già avevamo visto la nostra auto! Peccato solo che l’impiegato della reception avesse una lentezza paurosa (20 minuti a cliente), e con la stanchezza di 3 voli alle spalle confesso di aver sbuffato un po’, ma quello che mi ha buttato giù è stato il fatto che quando è stato il nostro turno, da fortunelli quali siamo i navigatori fossero finiti. Ok, no problem siamo abituati agli imprevisti. Domani ne compreremo uno!! Per ora andiamo a dormire!! Cartina alla mano, per fortuna avevo prenotato un ostello in centro, ci dirigiamo verso l’albergo. In centro a cancun pueblo è tutto molto illuminato e ci sono distributori di benzina con supermercati aperti 24 h. Qui chiediamo informazioni e arriviamo in breve al nostro ostello. Con un po’ di calma e pazienza tutto si aggiusta. Prenotare alberghi in centro quando si arriva tardi la sera è decisamente fondamentale! Il nostro ostello di chiama HOSTEL MUNDO JOVEN CANCUN, prenotato su booking. L’accoglienza è impeccabile ed i tanti giovani che vi approdano alle ore più diverse mettono un sacco di allegria, sarà anche perché quelli incontrati sono sempre stati non rumorosi, viaggiatori tranquilli ed alla mano. Anche se la reception è aperta 24 h, noi avevamo comunque avvertito che avremmo fatto un lat check in per precauzione. La nostra stanza era al terzo piano, dove sono ubicate le doppie con bagno privato; ampia e spaziosa aveva un armadio enorme e mai usato con divano in pelle ed un bagno ed antibagno altrettanto grandi. Un ostello con un rapporto qualità prezzo davvero molto alto. Ve lo consigliamo!! Distrutti sprofondiamo immediatamente.
08/08/2013 EK BALAM – VALLADOLID
Al mattino ci alziamo un po’ assonnati a dire il vero ma l’adrenalina è così tanta che non vediamo l’ora di star su! Saliamo sul tetto a terrazza dove viene offerta un semplice e frugale colazione a base di cereali, pane, frutta e marmellata. Lo spazio è condiviso e ci sono davvero tante opportunità per conoscere altri viaggiatori. A fine colazione bisogna lavare le posate usate, proprio come in famiglia. Scendiamo, finalmente..il viaggio vero e proprio ha inizio!!! Non avendo un navigatore la prima cosa che facciamo è quella di recarci in un centro commerciale per comprarne uno da battaglia (compriamo un Garmin 120€. A dire il vero avevo pensato di portarmi quello che avevo in Italia ma era europeo e non aggiornato, ed i nostri cellulari non sono così tecnologici. Poco male, in fondo spendiamo addirittura meno di quello che avremmo speso noleggiandolo per cui ci va molto bene!!). Lo impostiamo in italiano, ma nonostante ciò la voce sarà in spagnolo e ci divertiamo tantissimo!! Quante risate!! Ed al contempo abbiamo anche imparato qualche parola nuova di spagnolo. La mattina stessa ne approfittiamo anche per fare la nostra consueta spesa di inizio vacanza. In un viaggio itinerante per noi è fondamentale avere a portata di mano pacchi di acqua, cracker, succhi di frutta, biscotti, cereali, tovaglioli e qualche posata di plastica. Ok ora siamo proprio pronti, possiamo cominciare il nostro tour!!! Si parteeeeee!!! Ci dirigiamo verso Ek Balam, tappa che apre le visite ai siti Maya. Una componente comune dei siti visti è che la quasi totalità degli stessa è per buona parte ricoperta dalla vegetazione, con scavi in essere, probabilmente di qui ai decenni a venire. La piramide principale se comparata con altre non è molto elevata (32 metri) però vi assicuriamo che è stata molto utile come prima piramide da cui partire. La stessa infatti è molto ripida e oltre alla vista sulla jungla suggestiva, la discesa non è stata affatto uno scherzo. Ne faremo anche di più impegnative nel corso del viaggio ma sarà che è stata la prima mi ricordo davvero bene la sensazione di vertigini provata guardando sotto. Tanto è vero che sono scesa con un gentilissimo signore spagnolo che ci ha insegnato anche la tecnica della discesa in obliquo, rivelatasi poi molto utile per i siti futuri. Qui abbiamo deciso di non usare guide, purtroppo le audio guide qui non esistono e quindi l’unica alternativa è sempre quella di prendere una guida privata, sperando che sia preparata (non è poi così scontato, soprattutto quando non ve ne sono di ufficiali, o almeno una guida cartacea). Prima di arrivare al sito dimenticavo di dire che ci siamo per caso persi nel villaggio di Ek Balam. Qui per la prima volta abbiamo avuto un assaggio dei villaggi in cui vivono le persone del luogo, per cui consigliamo senz’altro una piccola passeggiata per il piccolissimo villaggio. Non c’è poi molto da fare e vedere, ma ci sono alcune piccole botteghe locali, dove magari si possono fare buoni acquisti, o quantomeno chiacchierare con le persone del luogo. Terminata la visita ci dirigiamo alla volta di Valladolid. Durante il tragitto becchiamo un po’ di pioggia, per fortuna non l’abbiamo presa mentre eravamo in visita al sito! Posto che l’estate 2013 sia stata particolarmente piovosa agosto è comunque stagione delle piogge, ed a noi tutto sommato è andata abbastanza bene. Abbiamo dovuto saltare solo un sito in tutta la vacanza, e magari posticipare un po’ di foto al mattino successivo (solitamente prendevamo pioggia nel pomeriggio). Insomma magari viaggiare in un altro periodo è meglio, se non potete fare diversamente come noi, comunque in agosto si può fare! Arriviamo a Valladolid e causa pioggia non potendo gironzolare per la città ci accomodiamo in hotel e cominciamo a scrivere i nostri primi appunti di viaggio nella corte interna che gira intorno ad una piscina, in tipico stile coloniale. La struttura scelta si chiama LA AURORA HOTEL COLONIAL (650 mxn). Una sola parola: fascinoso!! Stanza enorme con due letti matrimoniali, e come il bagno e tutto l’hotel in tipico stile coloniale. Certo il colonialismo spagnolo non si associa ad un felice periodo per le popolazioni messicane ma lo stile che ha lasciato è fuor d’ogni dubbio bellissimo, ti rapisce col suo calore, e sembra abbia tante storie da raccontare. A proposito di storie mentre eravamo nella corte comune (al coperto) a scrivere i primi appunti di viaggio e ad ascoltare il rumore della pioggia davanti ad un buon libro facciamo la conoscenza di Daniele, un viaggiatore solitario con cui trascorreremo la giornata successiva. Ecco questi sono quei momenti per i quali in vacanza noi andiamo giù di testa. Quando viaggi ed incontri, ti confronti, condividi. Non ho il cognome di Davide, e penso non avremo modo di incontrarci nuovamente, ma lo ringraziamo per il tempo trascorso insieme. Per cena ci lasciamo consigliare dal receptionist del nostro albergo ed optiamo per il Las Campanas. Si trova di fianco alla basilica della piazza centrale e ci siamo trovati molto bene. I piatti sono molto abbondanti, forse fin troppo e la qualità mediamente alta. Il servizio è impeccabile, come la pulizia. Il locale è suggestivo e in posizione centrale. Insieme al buon cibo ne fanno senz’altro un’ottima scelta. Vi consiglio di provare il queso especial, non l’ho più trovato nello stato dello Yucatàn purtroppo!! Inoltre un’altra cosa che mi è piaciuta molto di questo ristorante era il fatto che fosse pieno di messicani. Per noi è molto importante trovare dei locali nei ristoranti in quanto spesso ciò significa che il cibo ha un buon rapporto qualità prezzo e non è prettamente turistico. Noi ve lo consigliamo caldamente! Per quel che riguarda la città di Valladolid ho letto su internet diverse recensioni con molti e diversi punti di vista. Posto che ogni viaggio sia soggettivo così come i gusti noi vi possiamo dire che come cittadina ci è piaciuta tantissimo!!! E’ proprio uno di quei tipici paesi in cui francamente io mi trasferirei perché è piccola ed a misura d’uomo, tutta colorata con questi palazzi coloniali che la fanno da padrone. Mi sono sentita immersa nel Messico che avevo sempre sognato. Una città davvero graziosa in cui vale la pena spendere un paio d’ore magari come tappa molto comoda per un tour dello yucatàn, dopo ek balam e prima di chichen itza.
09/08/2013 VALLADOLID – CHICHEN ITZA –IZAMAL – MERIDA
Questa mattina ci alziamo molto presto ed alle 7 siamo per le strade del centro di Valladolid per scattare qualche foto visto che il pomeriggio prima ha piovuto tantissimo. Alle 7.30 partiamo e alle 8.15 siamo a Chichen Itza con Davide, il ragazzo conosciuto in albergo la sera prima. Con lui non solo divideremo l’intera giornata ma anche il costo della guida per questo celeberrimo sito archeologico (750 mxn solo la guida circa 45€). Per puro caso troviamo Lupito (0052-9851020520). Prima di parlarvi del sito vorrei spendere due parole su questa guida e sulle guide in generale. Lupito è una guida ufficiale (quindi riconosciuta, competente e preparata, cosa non scontata), antropologo che collabora con la National Geographic ed una passione infinita per il mondo dei Maya, una passione così grande la cui forza vi avvolge e vi farà comprendere appieno (o comunque molto bene) questo mondo ricco di fascino. Preciso che noi siamo profani di archeologia e le 2 h trascorse con lui ci sono volate e tutti gli insegnamenti appresi ci sono serviti per tutti i siti successivi. Grazie a lui scopriamo la magia di questo famoso sito, affascinati non solo dalle spiegazioni ma anche dalla competenza della nostra guida per l’intelligenza di questi astrofisici del passato che erano i Maya. Insomma nonostante sia un sito molto battuto ve lo consigliamo, al mattino presto, quasi in completa solitudine. Se come noi ci andate per l’apertura alle 8 avrete modo di trovare una decina di turisti in tutto il sito in quanto i grandi gruppi cominciano ad arrivare verso le 11. Al contempo cercate anche una buona guida, perché altrimenti l’esperienza può rivelarsi molto noiosa e poco interessante. Purtroppo non ci sono audio guide. Inoltre da non dimenticare che Chichen fu uno dei più importanti centri della regione dello Yucatan per la civiltà Maya, comprendendo diversi edifici, con diversi stili architettonici, inserito tra le meraviglie del mondo da parte dell’Unesco.
Dopo Chichen, sempre con Davide proseguiamo la nostra giornata in direzione Izamal, non prima di fermarci in qualche sperduto paesino di campagna dove ci perdiamo ed io mi innamoro. Mi innamoro delle strade, dei colori dei palazzi, della gente solare..mi si scalda il cuore! E’ il Messico che sognavo, quello che da anni volevo vedere. I ritmi sono lenti, quasi immobili e non so perché ma me ne starei qui ferma seduta nella mia panchina per ore. Perché Messico mi attiri così tanto? Non trovo una risposta ed intanto il caldo comincia a farsi sentire e dopo qualche scatto ci rifugiamo in auto e ripartiamo. Arriviamo ad Izamal e pranziamo in una tipica taqueira, la droga di nachos è iniziata!!! Dopo pranzo ed una bella negra modelo (vera birra messicana, per favore non parlateci di corona) ci dirigiamo al convento, che con i suoi colori giallo e bianco, il cielo azzurro e il fiorito prato verde ci fanno pensare di essere in una dimensione parallela. Ad Izamal oltre al convento non c’è molto da vedere e la sosta di un’ora (senza pranzo) è più che sufficiente. Facciamo anche il giro del mercato coperto in cui le persone del luogo comprano e vendono carne. Adoro stare con le persone del posto e mi chiedo come facciano alcune persone a rinchiudersi nei villaggi!! Qui abbiamo modo di vedere cosa mangia la gente del posto, come contratta, chi lavora…conosciamo il vero Messico!!
E’ giunto il momento di ripartire alla volta di Merida. Ci accompagna un po’ di pioggia, e in questo clima un po’ malinconico salutiamo il nostro compagno di viaggio di giornata molto frettolosamente ad un incrocio. Evitiamo di dirci di diventare amici su facebook, piuttosto che prometterci visite nei rispettivi paesi. E’ come se ci fosse un tacito accordo tra viaggiatori, abbiamo condiviso una giornata durante i rispettivi viaggi, è stato molto piacevole e lo porteremo sempre con noi. Giungiamo al nostro hotel Best Western Maya Yucatan (553 mxn), hotel molto centrale con parcheggio gratuito. Ovunque andiamo per noi con l’auto è fondamentale. Per essere un BW mi aspettavo qualcosa in più nel senso che sembra un vecchio gigante un po’ in decadenza (ma questa è poi una caratteristica comune a tanti hotel messicani). Comunque fa ancora la sua figura nel senso che c’è una reception 24h, la stanza è ampia con due letti matrimoniali, il bagno grande e funzionale. Non abbiamo la colazione, ma a noi è un servizio che non interessa particolarmente in questa fase del viaggio in quanto al mattino partiamo sulle 7.00-7.30 e ci siamo organizzati con cracker, biscotti, cereali, succhi, acqua, per iniziare la mattina in completa autonomia. La nostra stanza era inoltre particolarmente silenziosa e dalla finestra si aveva una panoramica sui colorati edifici della città. Alle 16.30, nonostante anche oggi la pioggia ci insegua decidiamo comunque di uscire. Per fortuna abbiamo avuto un’oretta di tregua per scattare diverse foto! Anche Merida, come Valladolid, mi incanta. Adoro le città coloniali della regione dello Yucatàn! Rispondono a quell’idea di Messico che avevo superandolo. Mi piace perdermi per questi colorati edifici, essere una piccola turista in mezzo a centinaia di persone del posto, che mi vedono e non,e che continuano tranquillamente a fare la loro vita. Ma soprattutto nello Yucatàn ho notato che la popolazione ha un carattere davvero molto solare, probabilmente più che in qualsiasi altra regione della penisola, e sicuramente più che in Chiapas. Sono particolarmente sorridenti ed aperti, il confronto e il relazionarsi con il diverso non li spaventa, ma ansi sono desiderosi di spiegare le loro origini, chi sono, e cosa di bello la loro terra ha da offrire. Ancora una volta mi sento accolta come a casa. Tra uno scatto, una e una sosta di rifugio sotto un porticato visitiamo anche Casa de Montejo ed il Palacio de Gobernador. Sono siti piccolissimi che in mezzoretta si visitano, e che vi consigliamo. Tanto più che sono gratuiti in molte occasioni. Gironzoliamo ancora per il piccolo centro e decidiamo di cenare presso una locanda frequentata esclusivamente da locali. Non so perché ma abbiamo un’allergia nei confronti dei ristoranti più turistici, spesso più cari e con una qualità del cibo decisamente di qualità inferiore. E poi volete mettere cenare con la gente del luogo??!! La locanda si chiama Pizzas y Pastas Vito Corleone e si trova due traverse dietro la cattedrale di Merida. E’ molto piccolo con 4 tavoli al piano terra e altrettanti al piano superiore. E’ una sorta di pizzeria alla messicana….buonissima!!! Noi abbiamo preso una teglia di pizza con ingredienti tipici messicani, accompagnata da due birre (150 mxn totali) e devo dire che ci è piaciuta moltissimo. Se capitate a Merida e volete rifugiarvi in un posto di soli locali ve lo consigliamo caldamente per l’ambiente informale ed il cibo frugale. Dopo cena nella pizza principale per caso assistiamo ad una manifestazione “storica” di simulazione del gioco della palla. Una piacevole chicca prima di farsi cullare dalle braccia di Morfeo.
10/08/2013 MERIDA – UXMAL- KABAH – MUSEO DEL CACAO – CAMPECHE
Alle 6.30 anche oggi siamo in piedi, apro la tenda e mi godo il sorgere del sole tra le case coloniali…starei qui per ore, ma il tempo corre e ci prepariamo. Alle 7.30 siamo in auto in direzione Uxmal. Prima di uscire dalla città cerco di imprimermi in ogni spazio possibile della memoria queste vie colorate. Lo so l’ho detto e ribadito diverse volte, ma hanno un fascino incredibile. Ancorate ad un tempo che sembra essersi fermato, e nonostante tante in decadenza sono davvero bellissime. Giungiamo a Uxmal che decidiamo di visitare senza guida (peccato, qui secondo me avremmo dovuto prenderla perché ce la saremmo goduta maggiormente). Il sito è grande, ampio e maestoso, come i suoi edifici. Qui proseguiamo le nostre scalate su per le piramidi! Che emozione salire e ammirare la jungla (un po’ meno entusiasmante scendere perché decisamente pericolose, ma andando piano si riesce tranquillamente). Sarà che siamo giunti presto, sarà che spesso non è meta dei grandi gruppi organizzati, siamo davvero in pochi a visitarlo e questo rende le due ore trascorse ancora più piacevoli. Il segreto per godere appieno dei siti Maya anche in agosto è giungere presto al mattino o verso la chiusura. Proseguiamo verso Kabah, sito molto piccolo e ben conservato, e decidiamo di saltare Sayil. In fondo dopo due giganti come Chichen e Uxmal …è dura competere!!! O essere altrettanto ammaliati. Prima di ripartire alla volta di campeche, facciamo una piccola sosta al Museo del Cacao. Si trova nella ruta puuc (km 20) tra i siti archeologici di Labnà e Xlapak. Visto che eravamo in zona, da golosoni ed incuriositi ci fermiamo. Siamo gli unici due turisti in tutto il museo. Che bella sensazione!! Il museo è strutturato nel seguente modo. Durante il percorso si è accompagnati da una guida che spiega la storia del Cacao in Messico, ponendo un forte accento sul legame tra cacao e cultura Maya, cultura che viene ben rappresentata da un folkloristico spettacolo in costume, davvero pittoresco. Successivamente si ha modo di assistere alla preparazione del cacao come bevanda, che viene anche offerta agli ospiti, zuccherata con miele o zucchero e dobbiamo dire davvero buona!! La visita termina in una caffetteria dove si ha modo di acquistare il cacao (della piantagione in cui il museo stesso è ubicato) sotto forma di tavolette, cioccolatini, ecc. Alcuni gusti possono sembrare bizzarri per i nostri palati (es. l’abbinamento con l’origano) ma per gli amanti dell’oro nero sicuramente un’occasione da non perdere. Questo il sito:
Partiamo dunque alla volta di Campeche, arrivando a metà pomeriggio. Prima di iniziare a passeggiare per le vie della città decidiamo di recarci in hotel, ma il navigatore fa le bizze e giriamo per circa 20 minuti attorno ad una rotonda prima di trovarlo finalmente. L’hotel si chiama Hotel Maria Isabel Campeche. Abbiamo scelto il Maria Isabel sostanzialmente per 3 motivi: la posizione centrale, il parcheggio gratuito ed il prezzo (450 mxn). Sicuramente è molto funzionale ed a buon mercato. Al contempo anche piuttosto spartano. La nostra camera nonostante avesse due letti matrimoniali era piuttosto stretta e per fortuna avevamo solo una valigia in due. Il bagno era decisamente piccolo (bisognava contorcersi per entrare ed uscire per non parlare del wc senza ciambella), e la stanza troppo buia per via dei piccoli e stretti pertugi in alto senza vere finestre e decisamente afosa. Mi sentivo quasi in gabbia. Per carità andava benissimo per una notte, ma se tornassi a campeche probabilmente opterei per un’altra soluzione!! Nel prezzo era compresa anche una piccola colazione di cortesia di cui non abbiamo beneficiato in quanto iniziava tardi al mattino (ore 8:00 in teoria, 8.30 in pratica). Tanto per cambiare la hora de la lluvia pomeridiana ci insegue, ma tra una nuvola ed una piccola sosta riusciamo comunque a gironzolare un po’ per la città, costantemente minacciati da grossi nuvoloni grigi pieni di pioggia che non ci fanno gustare appieno il delizioso centro, ancora una volta pittoresco e pieno di colori, davvero ben conservato. Tra campeche, merida e valladolid direi che il centro di campeche è quello meglio conservato in assoluto. Una vera chicca da non perdere!!! Ma non perdetevi neanche il fuori centro storico, perché se quest’ultimo è una vera bomboniera appena al di fuori ci sono quelle immagini di vita quotidiana che ogni buon viaggiatore ricerca, dove il tempo sembra si sia fermato a decenni fa, dove ancora si trovano uomini che si fanno pulire le scarpe, dove i mercati sono strettissimi e ricchi di abiti, cibo, chincaglieria, dove le persone si incontrano e chiacchierano, confidandosi esperienze e speranze, in un fitto brulicare che difficilmente ti puoi dimenticare e da dove non vorresti mai andartene, dove sei tu lo straniero. Ecco noi per questi posti andiamo proprio giù di testa!
Sono le 18 e comincia a venire giù una pioggia pazzesca! Un temporale si abbatte su questa piccola e graziosa città di mare bagnandoci come pulcini nonostante il K-way…essendo quasi ora di cena ci rifugiamo in un ristorante consigliatoci alla reception del nostro albergo. Si trova in pieno centro storico, in calle 8, tra piazza della repubblica e il parco dell’indipendenza. Si chiama Marganzo e questo è il sito web: http://www.marganzo.com/inicio.php E’ uno dei ristoranti più importanti e storici della città che offre cibi di buona qualità, principalmente a base di pesce (loro specialità per antonomasia). Qui ci gustiamo alcune tipiche specialità della zona come i panuchos campechanos e la sopa marinera. I sapori sono forti ed intensi, molto speziati per i nostri palati, e comunque sopra le nostre aspettative. Spendiamo circa 500 mxn (come una notte mediamente in albergo), ricevendo al contempo un ottimo servizio (con tanto di due margaritas offerti a fine cena, penso i migliori mai assaggiati in tutta la nostra vita). L’ambiente è molto caratteristico, in stile coloniale e decisamente romantico per via anche delle luci soffuse. La pulizia è impeccabile. Sicuramente un ristorante di livello, a cui non siamo abituati, ma che nell’uggiosa serata in cui siamo capitati ci gustiamo con piacere. Torniamo in hotel e ne approfittiamo per farci una bella doccia e sistemarci.
11/08/2013 CAMPECHE – PALENQUE
Come per Valladolid, decidiamo di alzarci presto e alle 7.15 siamo fuori a fare qualche altra foto al centro, da cui non riusciamo proprio a staccare gli occhi, approfittando anche di qualche raggio di sole che ieri decisamente mancava. Prima di rimetterci in strada ci fermiamo nel nostro immancabile ormai Chedraui, catena di supermercati messicani con un buonissimo rapporto qualità prezzo, a fare rifornimento di cibo e acqua. Ci attende infatti una lunga tratta, quella verso Palenque. Si va in Chiapas! Cerchiamo di tirare dritto con pochissime soste se non per benzina e qualche bisogno fisiologico o un gelato al volo per pranzo. Arriviamo a Palenque dopo 4 h e alle 14 siamo davanti al sito. Pensavamo di vedere il sito il mattino seguente, e che non saremmo potuti arrivare in tempo per il pomeriggio, ed invece eccoci qua. Alle 14:15 siamo già dentro al sito con la nostra guida non ufficiale (pagata 500 mxn). Dopo una guida eccelsa come quella avuta a Chichen è difficile fare paragoni, per certo ci ha aiutato a capire tante cose del sito che da soli non avremmo colto. Il sito è senz’altro suggestivo ma non ci ha colpito come altri. Non abbiamo sentito quella magia avvertita in altri siti, non so bene per quale motivo. Beninteso la storia di questo sito è ricca di fascino, città guerriera con una lunga storia e strutture architettoniche che anche per chi non è appassionato di archeologia ammaliano. Se si pensa che poi, come per la maggior parte dei siti, se ne conosce solo una parte non si può non essere incuriositi, così come dalla storia del longevo re Pakal il grande, che governò per quasi 70 anni! Il sito chiude alle 17, e calcolate almeno 3 ore per vederlo. Noi siamo usciti per la chiusura e devo dire che il tempo ci è stato appena sufficiente, però magari se si potesse io cercherei di iniziare almeno un’oretta prima, vuoi per gironzolare un altro po’ nel sito, vuoi per una piccola sosta, piuttosto che semplicemente per scalare un monumento in più e respirare la salubre aria del Chiapas.
Terminata dunque la visita (a pomeriggio ci sono poche persone e devo dire che questo fa piacere) ci dirigiamo verso il piccolo centro di Palenque verso il nostro hotel: San Catarino Centro. Nel nostro itinerante tour del Messico questo è stato l’unico hotel in cui non ci siamo trovati bene. Posto che noi stessi siamo molto spartani e scegliamo strutture semplici qui purtroppo abbiamo avuto qualche piccolo imprevisto a partire dal nostro arrivo che non ci ha permesso di esprimere un giudizio sostanzialmente positivo come tutte le altre strutture in cui siamo stati. Prenotato su booking (sito che utilizziamo da anni per scremare grandi quantità di alberghi attraverso il motore di ricerca) appena arrivati ci siamo trovati a discutere sul prezzo in quanto l’albergo sosteneva che i prezzi di booking non fossero aggiornati e che loro non ci lavoravano più. Inoltre noi avevamo prenotato una stanza con due letti matrimoniali e inizialmente ce ne era stata data una con un solo letto matrimoniale, minuscola, con letto attaccato alle pareti in lato testa e di lato, senza aria condizionata/ventilatore funzionanti. Dopo circa ora di discussioni abbiamo la nostra stanza prenotata ma ci vengono chiesti 10€ in più (niente di trascendentale, però non era quanto pattuito. Alla fine abbiamo speso 450 mxn per notte). La stanza era nonostante i due letti matrimoniali piccola (abbiamo dovuto mettere la valigia sul secondo letto per aprirla) così come il bagno, angusto e spartano. Inoltre l’aria condizionata faceva un rumore pazzesco e la pulizia non era proprio eccelsa. Volendo essere obiettivi dobbiamo anche dire che alla fine abbiamo apprezzato però il parcheggio gratuito e la centralità della posizione (eravamo a 1 minuto a piedi dalla piazza principale del piccolo paesino). La nostra camera inoltre era molto silenziosa. In ogni caso non ve lo consigliamo se passate da Palenque, se non per estrema urgenza. Ciò premesso, una volta sistemati ci siamo usciti per la cena, eravamo a un minuto a piedi dalla piazzetta principale di questo paesino di montagna. Attorno alla piazza ci sono diverse taquerias e perpendicolarmente alla stessa la chiesa principale (dove non mancano mai le adornali bandierine colorate) e la strada principale su cui si affacciano alcuni negozi, farmacie e diversi ristoranti. Per la prima sera decidiamo di fermarci in una taqueria sulla pizza principale, molto alla mano, frequentata da gente del luogo. Ci gustiamo due fajitas e due birre per la modica cifra di 120 mxn. In chiapas sia gli alloggi che il cibo o comunque il costo della vita in generale sono decisamente inferiori (di oltre la metà se non oltre se rapportati per esempio al quintana roo). Il cibo non è il massimo questa sera ma fortuna vuole che ci troviamo nel mezzo di una piacevolissima festa paesana. C’è una via lunghissima piena di bancarelle colorate che vendono cibo, chincaglierie, abbigliamento e dolciumi. Tutto il paese è in festa e noi ci lasciamo cullare da queste magiche atmosfere. I turisti sono praticamente zero ma noi non ci sentiamo a disagio, anzi, è molto piacevole. Da lontano sentiamo che nella piazza principale hanno cominciato a suonare. E’ marimba e le note sono irresistibili, bambini ed adulti si divertono e ballano instancabilmente nonostante il caldo. Staremmo a vederli per ore ed ore! Dopo qualche timido passo sconclusionato da parte nostra la stanchezza prende il sopravvento ed a malincuore ritorniamo al nostro albergo per un buon sonno ristoratore. Che serata! Ci sentiamo in viaggio, travolti da un insieme di sensazioni piacevolissime, nel cuore del Messico. Sono emozioni che solo chi ama viaggiare può capire, entrare in un mondo completamente diverso attraverso paesaggi, suoni, odori, sapori e musica completamente diversi da quelli di casa, un’estasi dei sensi che ti fa andare in trans e ti fa capire perché ami viaggiare, a cosa sono serviti i sacrifici fatti a casa per comprarti il volo, al gusto della scoperta del diverso. Ci sentiamo viaggiatori diversi.
12/08/2013: YAXCHILAN
Questa mattina si parte in direzione Yaxchilan. Che dire: un vero spettacolo! Il sito non è maestoso e ricco come altri però il fascino è sicuramente unico!! Immerso nella jungla, con pochissime persone e le scimmie urlatrici in sottofondo…wowww!!! Per fortuna siamo partiti presto, per cercare di spendere meno nella lancha infatti decidiamo di attendere altre persone che dividano con noi il costo. Aspettiamo circa 15 minuti e ci aggreghiamo ad una famiglia di Messicani. Il Rio Usumacinta in questa stagione non è al massimo del suo splendore in quanto a causa della stagione delle piogge l’acqua è torbida. Appena giunti al sito si viene ammaliati dal contesto. Noi ve lo consigliamo di cuore. Il sito si fa anche tranquillamente con una buona guida cartacea (fatta anche scaricando informazioni dal web) e ci vogliono circa un’oretta per la visita (scalata compresa), un 40-45 minuti ogni tratta di traversata. Nella tratta di ritorno cominciamo una piacevole chiacchierata con la famiglia di messicani, fino a quando…una pioggia torrenziale si abbatte su di noi. Che estate umida!! In effetti si vede che è proprio la stagione delle piogge!!! Non ci siamo mai bagnati così tanto in vita nostra, eravamo zuppi, come caduti in una piscina. Ergo: se andate in questi siti in agosto, un buon cambio di sicurezza non sarebbe male. Ed infatti la famiglia di messicani ne era provvista!!! Proviamo ad andare a bonampak, attendiamo anche un’oretta in macchina ma l’acqua è così forte ed abbondante che dobbiamo rinunciare e tornare a Palenque. Il dispiacere è tanto perché gli affreschi visti in internet sembravano così belli e vividi. Pazienza, ad ogni modo eravamo consapevoli della stagione e che in ogni viaggio nulla va sempre come si vuole. Piccoli imprevisti che possono capitare. Ci consoliamo pensando al fatto che se non altro abbiamo potuto vedere e godere appieno di Yaxchilan!! Nel tragitto vediamo tanti paesini lungo la strada fatti per lo più di capanne di legno, con tanti bimbi che cercano di vendere qualche frutto. In chiapas sono tantissimi i bambini che vendono mercanzia per strada purtroppo. Torniamo in albergo e la prima cosa che facciamo è cancellare la prenotazione per il san catarino (l’hotel in cui stiamo soggiornando) in cui saremmo dovuti tornare tra qualche giorno per il ritorno in yucatàn. Ceniamo in un piccolo ristorante a terrazza (174 mxn per due secondi e due birre) che si chiama Aluxe (Avenida Juarez 49), e che si rivelerà la nostra taverna del cuore a Palenque. Lasciamo un po’ a malincuore questo caldo borgo di montagna. Non possiamo dire che sia bello, ma senz’altro piacevole e caratteristico.
13/08/2013: SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS
Anche oggi alle 7.30 siamo in auto: direzione San Cristobal de las Casas. Arriviamo dopo 5 ore (213 km totali) di interminabili curve, tornanti e topes. Arriviamo al nostro albergo ed appoggiamo i bagagli. L’hotel si chiama San Luis. E’ un hotel in centro (5 minuti a piedi dalla celeberrima chiesa della Diocesi di San Cristobal, quella gialla e rossa per intenderci, nel cuore della cittadina), con parcheggio gratuito di fronte lungo la strada. Abbiamo speso 588 mxn per due notti. La nostra stanza è enorme, ampia e spaziosa con bagno ed antibagno. E’ un tipico hotel in stile messicano e si sviluppa su una corte interna, molto semplice e funzionale (non ci piacciono le soluzioni moderne e spesso anonime e costose). Noi avevamo due letti matrimoniali, una scrivania, la tv, una pulizia ottima e tanto, tanto tantissimo spazio. L’hotel inoltre si trova in una tranquilla via del centro, molto silenziosa per cui la sera è un vero piacere riposare. Impeccabile la titolare, gentilissima e premurosa, mai stanca di fornire informazioni ed indicazioni. Ve lo consigliamo, anche perché per l’ennesima volta ci siamo sentiti coccolati dal Messico. Ritornando a SC, vi giungiamo poco prima di pausa pranzo, appoggiamo i bagagli, ci fermiamo in una gelateria per un pranzo veloce e poi ci mettiamo subito a passeggiare per questa splendida cittadina di montagna colorata. Sin da subito notiamo che il clima è molto differente da quello di Palenque, direi che è piuttosto fresco! Ed una bella felpa ci sta proprio bene! Di sera anzi ci vuole anche un giubbetto e un bel paio di calzoni lunghi. Ho letto su diversi racconti che molte persone stanno in questa città per diversi giorni. Effettivamente è graziosissima, non te ne stanchi mai. Al contempo se il vs tour prevede diverse tappe ecco dal punto di vista logistico diciamo che in 6 ore si gira benissimo a piedi. Se vi piace acquistare pezzi di artigianato locale direi che allora almeno un paio di giorni sono d’obbligo. A San Cristobal infatti si possono fare degli ottimi acquisti (forse i migliori e più caratteristici, oltre che economici, comparandoli con quelli adiacenti ai siti per esempio). Non essendo noi propriamente degli appassionati della materia il giorno dopo a malincuore abbiamo deciso di ripartire e dedicarci ad altri siti (non in programma in quanto pensavamo di non avere sufficiente tempo a disposizione) rinunciando così a San Lorenzo e San Juan. Prima di partire la sera andiamo a cena con altri due compagni di viaggio che ci hanno lasciato del Messico un ricordo particolarmente dolce, in quanto nei mesi precedenti al viaggio abbiamo condiviso questo sogno che si realizzava, e che durante il viaggio abbiamo incontrato un paio di volte, trascorrendo piacevolissime serate. Angelo ed Angela sono due ragazzi di latina simpaticissimi conosciuti su tripadvisor che proprio il 13 erano a SC. La serata scorre via veloce tra chiacchiere, sorrisi, racconti, consigli ed ovviamente spunti per quella che è la nostra passione più grande: viaggiare!! E quando oltre che la passione condividi anche alcuni momenti allora il viaggio acquista un valore in più che te lo rende ancor più magico! Dopo cena, una bella passeggiata corroborante sotto le frizzanti temperature di SC e qualche foto di rito è giunto il momento di tornare in hotel ed andare a dormire, con il cuore colmo di felicità e nuovi ricordi da mettere in valigia.
14/08/2013 TONINA’ – OCOSINGO – AGUA AZUL
Iniziamo la lunga risalita dal Chiapas allo Yucatan, senza fretta ma di buon ora come sempre e così alle 10.30 circa siamo a Toninà, sito poco conosciuto a 10 km da Ocosingo consigliatomi fortemente da un forumista in uno dei siti di scambio di opinioni tra viaggiatori (fondamentali!). La scoperta improvvisata è bellissima, però è anche vero che la rete e quindi la possibilità di condividere alcune esperienze con altri viaggiatori prima dell’avventura permettono di scoprire dei gioielli che magari chi non ha mesi e mesi di vacanza faticherebbe a cogliere. Scoperto ed aperto negli anni ’80 è un sito davvero imponente!! Diversamente da quelli visti fino ad ora quello che maggiormente sorprende è la grandezza e l’ampiezza della piramide principale, la più grande ed alta di tutto il Messico. Noi ne siamo rimasti affascinati, vuoi per l’imponenza, gli stucchi ed i basso rilievi, la vista di cui si gode dall’alto che non è sulla jungla ma su vallate verdi e lussureggianti per lo più volte al pascolo. Eliseo Navarro (guida consigliataci sempre da un viaggiatore italiano incontrato su tripadvisor) è una eccellente guida che ci spiega alcuni dei misteri più avvincenti di questo sito scoperto per il solo 15%, accompagnandoci in punti panoramici mozzafiato (magari non propriamente adatti a chi soffre di vertigini) spiegandoci ogni pietra!! Diversamente da altre guide infatti Eliseo ha cominciato a lavorare nel sito sin dalla sua apertura e lo conosce perfettamente. Non possiamo dunque fare altro che consigliarvi non solo la guida ma anche questo affascinante sito maya al di fuori delle classiche rotte turistiche perché merita veramente. Di ritorno dal sito una tappa nella polverosa ed incasinata Ocosingo è d’obbligo!! Diversamente dalle sonnacchiose città coloniali dell yucatan Ocosingo è un vero casino!! Ma come si fa a non perdersi nel mercato locale? Altro che resort e villaggi, il vero Messico è qui!! Dove niente è pensato per i turisti, che proprio non ci sono ed anzi sono visti come “stranieri”, strani individui che curiosi che li osservano senza capire bene perché. Un’unica accortezza: le foto non sono ben gradite, per cui semplicemente abbandonatevi e respirate ogni singolo profumo o odore, cercate di inserire quante più immagini potete: dai bimbi avvolti nelle coloratissime fasce della madri vestite in abiti tradizionali, al colorato mercato dei legumi, alla macellerie open air piuttosto che dalle multicolori bancarelle di frutta esotica. E’ strano sentirsi osservati ma al contempo è anche quello che cerchiamo perché vorremmo essere trattati come tutti gli altri e non come polli da spennare (sensazione che avremmo in seguito nel quintana roo). Sicuramente è una tappa non convenzionale e turistica e proprio per questo ve la consigliamo, per assaggiare il vero Messico. Perché un mercato, il cuore di una cittadina di un paese non contaminato dal turismo può rivelare molto di un popolo, usi costumi, tradizioni, carattere. Oltre ai siti storici e alle bellezze naturalistiche c’è forse qualcosa di più bello che scoprire le tradizioni di un popolo? Certo magari per conoscere a fondo un popolo bisognerebbe viverci, per cui non pretendiamo di dire di essere entrati in toto nella cultura messicana, ma un bel tuffo ce lo siamo fatti. Quello che vorremmo trasmettere è che quando si viaggia assaporare i luoghi veri delle persone non ha prezzo, perché al di la’ delle barriere linguistiche che ti separano hai modo di entrare in un mondo diverso dal tuo (ed al contempo per quanto sia in fondo simile), di fare degli incontri, che sono poi quelli che ti arricchiscono. Un viaggio senza incontri è come una sterile visita ad un museo, per quanto interessante non scava in profondità. Tante persone conosciute nel quintana roo ci hanno raccontato il piacere di nuotare con le tartarughe ad Akumal. Esperienza bellissima certo, ma non è lo scopo del nostro viaggio. Ci sentiamo fortunatissimi ad esserci infilati nei mercati locali a campeche, merida, palenque, ocosingo. Ci siamo sentiti veramente “in viaggio”, alla scoperta di una cultura diversa dalla nostra, cercando di incontrare e parlare con le persone del luogo. Ed a volte non è neanche semplice perché si possono vedere situazioni che ti spiazzano e ti rattristano, come i bambini che chiedono elemosina o sono costretti a fare gli ambulanti piuttosto che zappare la terra, a cui l’infanzia è stata rubata. Ma anche questo è Messico, non solo interessantissimi siti maya, meravigliose città colorate coloniali, piuttosto che spiagge meravigliose. C’è chi si ferma anche solo a queste ultime e a qualche sito. Comprensibile. A noi non basta, e con questo racconto vogliamo dirvi che sulla strada avrete tante occasioni per andare oltre i luoghi comuni, oltre gli stereotipi classici su questo paese, oltre la classica gita fuori porta. E non solo ne vale la pena ma lo si può fare tranquillamente anche in gravidanza come noi. Dopo una bella macedonia fresca appena tagliata ripartiamo e ci fermiamo alle Cascate di Agua Azul,francamente, niente di trascendentale. Se avete un paio di ore piuttosto gironzolate per Ocosingo. Ad Agua Azul inagosto l’acqua è marrone ci sono innumerevoli bancarelle per turisti che vendono i soliti gadget.
Arriviamo dunque a Palenque. Questa volta scegliamo un hotel diverso visto nei giorni scorsi, con parcheggio gratuito, proprio dietro la piazzetta principale del paese. Contrattiamo una stanza per 550 mxn con colazione di cortesia. L’hotel è stato fondato negli anni ’20 ed è chiaro che nel corso del tempo ha vissuto fasti maggiori, ha quel gusto tipicamente retrò e decadente di tanti hotel del Messico. A noi è piaciuto proprio anche per quello. Decisamente funzionale e comodo non possiamo che parlarne bene. La nostra stanza era molto ampia, con due letti matrimoniali, tv, aria condizionata, e due tavoli e molto pulita. L’hotel dispone anche di una piscina e di un comodissimo parcheggio gratuito, ma soprattutto di trova proprio sulla piazzetta principale del paese, comodissimo!! Non è una sistemazione adatta a chi cerca lussi e comfort, ma a quei viaggiatori che adorano scegliere strutture semplici e funzionali, che profumano del luogo in cui sono contestualizzate, in zone logisticamente strategiche e che sono attenti anche all’aspetto economico. A noi è piaciuto e tornassimo indietro lo sceglieremmo nuovamente. E’ quasi ora di cena e dopo un giretto per il paese andiamo a cenare all’Aluxe scoperto nel soggiorno dei giorni precedenti. Questa sera siamo molto fortunati perché c’è una partita di calcio, e siamo noi e una trentina di locali, che spettacolo!!! Spendiamo 180 mxn per due secondi con birra (vi consigliamo quella rossa al litro). La serata non si poteva concludere nel modo migliore se non nella nostra amata piazzetta dove stasera c’è un piccola orchestra che suona la ancora la marimba. Qualche nota e tutto il paese è in festa! Che atmosfera gioiosa. Ci lasciamo cullare dalle note, i suoni, le persone, scatto tantissime foto, non me ne andrei più. Rispetto a SC qui l’atmosfera è più raccolta ed autentica.
15/08/2013 CALAKMUL
Le intenzioni sono ottime, sveglia alle 6.30, alla 7.00 la macchina è carica e siamo pronti x partire, ma la colazione di cortesia tarda e così ci incamminiamo leggermente più tardi più tardi del previsto sulle 8. Non sappiamo ancora bene cosa faremo, sappiamo che siamo in direzione di Calakmul. Facciamo prima di quanto pensassimo e alle 12:30 siamo davanti al cartello dell’indicazione del sito. Facciamo due conti, ok ce la facciamo a pelo! Entriamo ed alle 18:00 siamo sulla strada principale del ritorno. Questo sito infatti è piuttosto impegnativo da vedere in quanto dalla strada principale al sito ci sono da percorrere 60 km lungo una strada stretta e tortuosa, per lo più sterrata. Quindi ci vuole un’oretta abbondante per giungere al sito vero e proprio. Il sito è completamente immerso nella jungla, il più immerso nel quale siamo stati in assoluto. Prima di scendere dalla macchina ci spruzziamo in ogni dove di autan, più volte ma devo dire che a volte non è bastato in questa stagione delle piogge!! Il sito purtroppo non offre guide ufficiali come altri, e ci sono alcuni ragazzi molto, come dire rilassati sdraiati che sono sulla panchina e non ci ispirano. Becchiamo un ragazzo al volo che è di ritorno dall’accompagnare una coppia di turisti, e chiediamo a lui di farci da guida. Sembrava in gamba ma poi scopriamo successivamente essere un biologo in stage. A dire il vero sapeva diverse cose, ma dopo le guide avuto sino ad ora non reggeva il confronto, ed anzi in alcuni tratti ci siamo annoiati perché si concentrava molto sulla flora. Alcune domande le ha bellamente glissate, e noi ci siamo sentiti fortunati ad avere avuto almeno due ottime guide perché essendo un sito maya alcune cose le siamo riuscite a capire grazie agli insegnamenti precedenti. La visita al sito si articola in 3 diverse soluzioni, noi abbiamo optato per quella più lunga di 3 h. La cosa più emozionante del sito è stato scalare le due piramidi (Estructura I e II) principali dalle quali la vista sulla jungla è impressionante (73 mila mq di estensione), come sempre. L a guida ci è costata 250 mxn e tornassimo indietro non la riprenderemmo per questo sito. Il bello di questi posti è immergersi negli odori, colori e suoni della jungla, scalare le piramidi, e respirare lentamente, anche con gli occhi chiusi. Catartico. La nostra guida ci invita a scalare anche la terza piramide ma desistiamo, siamo stanchi ed ormai il sito sta chiudendo. Sono le 17.45 ed è ora di avviarci. Per i tempi regolatevi in questo modo: 1 h dalla strada principale al sito, 3 h per la visita, 1 altra h per tornare sulla strada principale. Arriviamo a Xpujil al nostro hotel per le 19, facciamo in tempo a scaricare i bagagli che inizia un diluvio che durerà per diverse ore. L’hotel si chiama Hotel Calakmul e lo abbiamo pagato 500 mxn. sotto alcuni aspetti ci ricorda molto i motel statunitensi, ben organizzati, con diverse unità disposte attorno ad una bella e grande piscina. La pulizia è buona ed anche se la stanza non è molto ampia è particolarmente funzionale perché dotata di due letti matrimoniali, un bel bagno e fuori abbiamo anche un tavolino con sedie tutto a nostra disposizione. Inoltre il ristorante adiacente (per noi una manna in questo sperduto paese che sorge lungo la strada in mezzo al nulla, in cui non c’è proprio nulla) è veramente discreto ed economico (200 mxn per due secondi con bevande) e ci sono diversi piatti tipici della zona. Noto che ci sono a mangiare anche diversi camionisti di passaggio, ottimo segnale, poi confermato dalla cena. Ecco diciamo che magari è un po’ rumoroso (anche se la nostra stanza non è vicina alla strada) come hotel e che essendoci un forte temporale ogni tanto capita qualche black out, e qualche formica ci viene a fa compagnia sul muro, però per una notte non ci possiamo certo lamentare. Nelle zone limitrofe ci sono altre strutture con prezzi anche decisamente superiori, ma piuttosto isolati, che a noi non ispiravano. Per chi vuole visitare il sito di Calakmul è veramente comodissimo, in un’ottima posizione. Calakmul è un sito impegnativo ed avere una struttura vicina in cui ristorarsi e riposarsi è stato comodissimo. La posizione è tattica, il prezzo decisamente ragionevole in qualità dei servizi offerti per cui non possiamo fare altro che consigliarlo.
16/08/2013 BECAN – TULUM
Oggi si parte per il Quintana Roo, finalmente dopo tante fatiche fisiche (si fa per dire) un po’ di relax al mare!! Non prima però di aver fatto un piccolo salto nella vicina Becan, dopo aver ritirato un po’ di soldi al bancomat dentro il piccolo supermercato del paese. In tanti siti infatti è comodo avere contanti perché non si può pagare con le carte. Negli hotel invece sono piuttosto attrezzati ma con i contanti (biglietti siti a parte) solitamente si contratta decisamente meglio. Becan è un sito non grande ma interessante e ben conservato, che vale senz’altro al visita di 1 oretta, data anche la poca gente ed i costi ragionevoli. Comunque in generale abbiamo notato che i siti Maya costano parecchio rispetto il costo della vita messicana, e abbiamo speso più di quanto ci aspettassimo. Per fortuna invece nelle strutture ricettive siamo stati ben al di sotto della media prefissataci, ad eccezione di Tulum. Inoltre sempre a proposito di costo della vita abbiamo notato una differenza pazzesca tra chiapas e quintana roo: i prezzi in quest’ultima regione dello Yucatàn infatti sono il doppio se non il triplo a volte di quelli del chiapas, sia per dormire che per mangiare. Questo deriva dal fatto che purtroppo il quintana roo è stato stuprato dal turismo di massa, dalla politica dei grandi resort e penalizzato anche dalla politica locale (nazionale) di privatizzare tutti gli accessi alle spiagge. Per quanto le stesse rimangano pubbliche infatti gli accessi sono tramite strutture/passaggi provati e quindi a pagamento, salvo qualche eccezione, ma comunque sempre ed esclusivamente attraverso passaggi privati, sia un hotel un ristorante, piuttosto che un villaggio o una strada privata. Qui il turista è visto come il classico pollo da spennare, è tutto molto finto e costruito, ci sono orde di turisti chiassosi da villaggio, tantissimi immigrati, ma non è un’immigrazione alla londinese nel senso di melting pot culturale, è più un andirivieni di lavoratori stagionali che proviene da ogni parte del paese e del mondo, è un turismo mercenario. Tradizioni locali e gente del posto sono una rara eccezione. Molti dicono che la riviera maya ricorda Rimini. Da romagnola direi che è molto diversa nel senso che noi in Romagna abbiamo un senso dell’ospitalità ben differente (il turista si coccola, i servizi offerti sono tanti ed i prezzi sono gli stessi per turisti e locali) e che usi e tradizioni del posto sono ancora ben visibili, e di esse ne andiamo fieri. Il Quintana Roo (ed in particolare Playa del Carmen) è più un parco divertimenti costruito nel tempo adiacente ad una barriera corallina distrutta dagli uragani e dai resort…un paradiso che noi romagnoli non abbiamo mai potuto avere. Con questo non voglio dire che il mare e le spiagge non siano bellissime e scenografiche, le palme, la sabbia bianca borotalco ed il mare che passa dal verde al blu all’azzurro. Però la sensazione che abbiamo avuto è stata quella di un luogo completamente sfruttato, per il quale non si investe per la sua conservazione in un’ottica di lungo periodo. Per la serie finché ce n’è tiro a far legna. E questo ci ha un po’ rattristato, lo ammetto. Molti ci hanno decantato le famose tartarughe ad Akumal, ecco in agosto magari non ‘è così semplice vederle in quanto è stagione delle piogge e quindi il mare è piuttosto mosso e l’orda di bagnanti imponente. Questa è una caratteristica comune a tutto il quintana roo. La balneabilità dunque non è semplice nel senso che diversamente da altri paesi non si vede una spiaggia e si dice, mi piace ci vado, bisogna avere dritte e consigli ben precisi per gustarsi gli angoli di paradiso rimasti. Ciò premesso i giorni seguenti scorrono veloci e all’insegna del riposo (con un tarlo che mi dice che sarei dovuta arrivare fino ad Oxaca e fare meno mare, ma chi poteva saperlo?! Mi ero informata parecchio in internet ma del mare si parlava sempre in modo eccelso!!). Prima di arrivare a Tulum ci fermiamo alla laguna di Bacalar, ma il tempo nuvoloso toglie molto alla bellezza del posto che invece on line con il sole regalava colori caraibici. Non ne rimaniamo delusi, ma come breve tappa di passaggio con il sole forse vale la pena. Non ve lo sappiamo dire. Senz’altro è una tappa che potete fare per fare rifornimento e mangiare qualcosa. Giunti dunque a Tulum il tempo non ci è favorevole e andiamo alla scoperta del pueblo dove abbiamo preso la nostra sistemazione, l’Hotel Hotelito. A nostro avviso si tratta di una delle migliori strutture del pueblo per qualità prezzo (e ne abbiamo viste diverse) in quanto con 40€ si ha la possibilità di avere una stanza davvero pulita e ben curata, nel cuore del pueblo, con colazione gratuita. I due gestori sono italiani, molto attenti sia alla pulizia che alla qualità del cibo. Noi ci siamo sentiti come a casa!!! La sera ogni tanto tornando presto ci mettevamo in giardino, dove a disposizione degli ospiti ci sono amache e tavolini. Tulum infatti è un piccolo pueblo con alcuni negozietti e ristorantini, ma in cui non c’è una vera vita notturna. E’ piuttosto anonimo come paese, ed avere una struttura così gradevole ci ha fatto apprezzare maggiormente questo soggiorno all’insegna del relax. Per gli ospiti si hanno a disposizione le strutture con il tetto in paglia (palapas) o in muratura (noi abbiamo optato per quelle in muratura). L’hotel dispone di parcheggio gratuito di fronte alla struttura, e vicino allo stesso ci sono forno, supermercato, negozi, ristoranti. Rispetto alle strutture sulla spiaggia (che costavano il doppio o il triplo se non il quadruplo per alcuni bungalow sulla spiaggia) decisamente onerose e scomode in quanto lontane da tutto sceglieremmo nuovamente tulum pueblo mille volte per la comodità di avere tutto a portato di mano,ed a prezzi ragionevoli. Essere sulla spiaggia probabilmente è più romantico ma poi bisogna prendere l’auto per andare a mangiare al pueblo, se tira molto vento in spiaggia il rumore può essere fastidioso. Inoltre a parte qualche locale non c’è proprio nulla. Se preferite la funzionalità al romanticismo vi consigliamo maggiormente tulum pueblo e nello stesso questo piccolo hotel a conduzione familiare dove il rapporto qualità prezzo è decisamente buono, la pulizia ottima, la posizione tattica, le stanze ben rifinite ed il contesto molto curato. Unico neo magari il fatto che in alcune serate (a noi ne sono capitate un paio) dormire può non essere semplicissimo per via di un locale vicino che tiene la musica un po’ alta. E’ vero al contempo che a noi la musica fa sempre compagnia e ci sentiamo più a nostro agio in un contesto simile rispetto all’essere sperduti in un bungalow in spiaggia e sentire il rumore del vento che soffia da sotto la porta. Per cui vi consigliamo di cuore questa struttura!! E’ giunta l’ora di cena e…ok lo ammettiamo, ci andiamo a mangiare una pizza!!! Il cibo messicano ci ha avuto, ne abbiamo bisogno!!! Atteggiamento tipico da italiani? Beh dipende ormai è un cibo internazionale che mangiano tutti, è come mangiare il sushi in fondo. Inoltre ci sembra di capire che Tulum stia divenendo un vero avamposto italiano, è pieno di gelaterie e ristoranti gestiti da italiani che offrono cibi italiani. Diversi infatti sono gli italiani che vi si sono trasferiti, tanti quelli che vengono in vacanza, per cui non c’è più quell’autenticità di un tempo, ed è più semplice trovare un menù in italiano che in spagnolo, oops messicano!! E’ giunta l’ora di andare a dormire, in fondo è stata una lunga giornata.
17/08/2013 PAAMUL – XPUHA – TULUM
Sono due spiagge bellissime, non attrezzate dove si paga l’ingresso. La sabbia è fine tipo borotalco, ed il mare dai colori caraibici. Se tira vento la balneazione non è ottimale, ma vale senz’altro la pena immergersi nelle acque turchesi!! Nel pomeriggio esploriamo le spiagge di Tulum, tutte molto belle, anche se il parcheggio non è sempre semplice e prima di farlo ci addentriamo per ristoranti ed alberghi visto che dalla strada non si ha modo di vedere le spiagge. Questa sera troviamo il nostro localino preferito di tulum per cenare: si tratta di un piccolo ristorantino che fa solo cibo messicano e si chiama Kahlua. Venendo dal mare dopo il forno ve lo trovate sulla destra, non potete sbagliare, grazie anche alle altalene che sono attorno al bancone del bar. Uno dei migliori ristoranti messicani in cui siamo stati durante il nostro soggiorno, prezzi messicani, musica, tanta gente del posto, gli ingredienti perfetti delle nostre piacevolissime cene in quel di Tulum. Non perdetelo.
18/08/2013 XACEL – TULUM
Oggi è dedicato alle nostre due spiagge preferite per antonomasia: Xcacel e Tulum (Bella Vita). La prima non è semplice da trovare in quanto hanno tolto il cartello quest’anno. E’ sulla super strada, ed è l’unica stradina sterrata sulla strada dopo xel-ha, in direzione cancun. Se arrivate presto la mattino non c’è anima viva sino alle 11, ed è una baia fatta di sabbia a borotalco bianchissima e palme con un’acqua intensamente azzurra..un vero paradiso!! Nel pomeriggio invece ci spostiamo a Tulum, alla spiaggia da cui si accede tramite il bella vita, la migliore secondo noi…che relax e che mare!!! Rimaniamo fino a quasi il calar del sole.
19/08/2013 MUYIL – TULUM
Non potendo andare a Punta Allen per via della gravidanza (2 ore di buche e sterrati paurosi, dove peraltro l’assicurazione non ci copre neppure) deviamo su Muyil, alla scoperta dei canali Maya. Spendiamo tantissimo (700 mxn in due, e grazie al fatto che ci aggreghiamo ad una famiglia di inglesi) per questa breve escursione di un’oretta e mezza in lancia. In sostanza con la lancia si viene portati in laguna, molto bella, l’acqua ha dei colori meravigliosi, però il punto di balneazione è in uno stretto ed angusto canale che per quanto trasparente sia è paludoso!! Soldi buttati, non ve la consigliamo come escursione. Ho l’amaro in bocca per Punta Allen ma non me la sento di rischiare sia per la gravidanza, sia per l’assicurazione dell’auto che non ci copre in caso di rottura (e la maggior parte delle jeep torna con un freno o una sospensione guasti). Quindi se volete farla vi consigliamo di prendere parte ad un’escursione organizzata (anche questa piuttosto cara) se rientra nel vostro budget. Anche stasera ceniamo nel nostro ristorantino messicano, ormai è una droga!!
20/08/2013 TULUM – PLAYA DLE CARMEN
Questa mattina ci alziamo con molta calma e dopo colazione ed un po’di chiacchere con una coppia di altri viaggiatori ci mettiamo in auto sulle 8:40 (per noi veramente tardissimo). Oggi è il nostro ultimo giorno a Tulum (in teoria) e ci teniamo per la partenza le rovine, con il celeberrimo tempio sulla spiaggia che fa da sfondo a tante guide. Arriviamo al sito e capiamo che le rovine di Tulum sono molto diverse dagli altri siti Maya a cui eravamo abituati. Qui siamo a Mirabilandia! Tutto è curatissimo, pulitissimo, e ahinoi fintissimo. Il fatto poi che la maggior parte dei turisti fotografi scorci di mare piuttosto che il sito la dice ben lunga sul sito stesso. Non dico che lo possiate saltare ma penso non vi rimarrà nel cuore. Molti turisti si fanno il bagno in alcune baie riparate che ben presto diventano claustrofobiche. Il mare inoltre è in questa stagione mosso e per quanto i colori siano fascinosi non ci attira e poco dopo usciamo, tornando in spiaggia a Tulum (dopo essere scappati da Akumal per la troppa gente e da Tankah che non ci piace per nulla). Arriviamo a Playa del Carmen verso le 10:30. Cerchiamo il centro e ci fermiamo in un hotel che ci chiede 750 mxn. Troppi per il ns budget. Così parcheggiamo di fronte ad una parrucchiera chiedendo il permesso e ci infiliamo in una traversa all’inizio della 5 avenida, troviamo due hotel e ci fermiamo in quello che ci ispira maggiormente a chiedere informazioni, incoraggiati dal cartello di eccellenza di tripadvisor 2013 (ne ho viste parecchie quest’anno, sin troppe anche in Italia, anche senza merito a mio avviso!). Sono un po’ titubante perché sembra troppo bello per il nostro budget ma ci fermiamo comunque. Si chiama Barrio Latino e ci offre una stanza in promozione a 590 mxn, perfetto! La stanza è molto ampia con un letto matrimoniale gigante. Ci stupiamo perché in genere in Messico i letti matrimoniali sono come i nostri da una piazza e mezzo, e quindi un po’ piccoli. Questo è così largo che mi posso stendere per l’intera larghezza senza toccare da parte a parte. La stanza è enorme, curatissima in ogni dettaglio, più moderna che latina come avrebbe il nome dell’hotel, il bagno grandissimo e molto pulito, una cassaforte, e fuori abbiamo pure un piccolo balcone a terra di pertinenza con amaca. Decisamente una delle migliori strutture in cui abbiamo soggiornato in Messico. Direi che ci sentiamo nel lusso!!! Non ci siamo decisamente abituati. Inoltre nel prezzo è compresa anche una piccola colazione di cortesia che si rivelerà a base di paste, cereali, pane e marmellata. Per noi abituati a qualche biscotto o cereali in auto mentre partiamo direi che va benissimo!! Il personale è molto gentile e ci sentiamo sempre al sicuro. La stanza è silenziosa e si trova in una traversa all’inizio della 5 avenida, con la super comodità del parcheggio gratuito. Certo ci sono hotel più centrali a Playa ma questo per noi era perfetto per il parcheggio, la tranquillità e la vicinanza al centro con una piccola passeggiata (in due minuti eravamo sulla 5 avenida). Una volta sistemati andiamo alla scoperta di Playa. I viaggiatori più tranquilli, quelli che magari sono in cerca del vero Messico, lontano dal turismo di massa la saltano piè pari asserendo che non ne vale la pena. Beh noi ci siamo voluti passare perché dopo tanto isolamento una giornata almeno ci stava. Abbiamo trovato è vero un paese senz’altro molto costruito, pieno di negozi e locali fatti per turisti, con prezzi decisamente superiori alla norma (veramente di tanto) ma dobbiamo anche ammettere che sia veramente piacevole sia di giorno che di sera. C’era profumo di vita, quella bella vita vacanziera rilassati e curata al tempo stesso. Dopo una pausa gelato andiamo a goderci un po’ di spiaggia al mamita, che a detta di molti era tra le migliori spiagge di Playa, niente a che vedere con la zona di Tulum per intenderci (i colori sono caraibici ma la trasparenza non c’era), ma ci siamo goduti un po’ di relax sotto un enorme ombrellone ed i nostri primi lettini. Non so mai quanto abbiamo dormito! Che relax!! Alle 19 con calma ritorniamo in hotel, ci sistemiamo ed usciamo per la cena. Le passeggiate serali a Playa sono molto più piacevoli rispetto a Tulum, ma la differenza di costi ci sconvolge!!! Un es. a Palenque una birra costava 25 mxn, qui fino 100 mxn! Bella, piacevole, solare, ok abbiamo dato! Domani si riparte in direzione nord! Siamo ingordi di vedere altri luoghi, quello che volevamo vedere e godere di questa località lo abbiamo fatto. Siamo indecisi se andare a Cozumel, poi le recensioni e le foto on-line, oltre che il costo dell’escursione stessa ci incoraggiano a proseguire verso Mujeres. Per quanto piacevole è un troppo finta come città Playa, tutto è un parco divertimenti costruito per il turista (o almeno così è diventata nel corso del tempo). Ceniamo in una trattoria pizzeria di fronte al nostro hotel che si chiama Romeo Trattoria Pizzeria. Lo ammetto, mangiamo una pizza squisita!!! Spendiamo 357 mxn per due birre e due pizze (spendendo comunque meno che in Italia!!). Molti viaggiatori si stupiscono di quanto cibo italiano abbiamo mangiato quest’anno. Mio marito è molto più esterofilo di me in fatto di cucina, io dopo un paio di settimane (ad eccezione dei paesi che sono lambiti dal bacino mediterraneo) faccio un po’ fatica. Ma non è che mi manchino gli spaghetti o la pizza, sento il bisogno di quella ricchezza di un’alimentazione sana e varia a base di verdure e frutta, ricca e variegata che solo nel sud Europa abbiamo. Per cui senza vergogna ammettiamo che in un lungo viaggio ogni tanto ci può capitare di rifugiarci nei sapori culinari di casa!! A noi i fast food proprio non piacciono e ci sentiamo più a nostro agio a mangiare una pizza o un piatto di riso in bianco piuttosto che un hamburger. Ripeto, in un lungo viaggio. Per il 90% delle sere abbiamo cenato in taverne tipiche locali e penso di aver mangiato così tanti nachos da aver risollevato il pil dello yucatan!
21/08/2013 MUJERES
Per andare a Mujeres molti ci avevano consigliato di non avere l’auto. Noi l’abbiamo tenuta perché: – non sapevamo esattamente quanti giorni avremmo dedicato all’isola – non volevamo lasciarla al porto – volevamo continuare a mantenere la massima libertà negli spostamenti e non avere vincoli. Per cui l’abbiamo tenuta e per raggiungere mujeres ci siamo imbracati da Punta Sam, l’unico porto con cui ci si può imbracare con il proprio veicolo. Per noi alla fine è stata comodissima averla perché non avevamo vincoli di orari o noleggio, ci siamo imbarcati molto presto, abbiamo potuto vedere l’isola senza costi aggiuntivi e logisticamente è stata sicuramente la scelta migliore. Giungiamo in questo isolotto allungato ed un po’ sconclusionato. E’ un tripudio di colori! Lo adoriamo!!! L’atmosfera non è caotica come nella confusa Cancun e mi ricorda un sonnolento villaggi di pescatori nonostante i tanti turisti. (che poi non sono mai come nella riviera maya). Girovaghiamo un po’ e troviamo il nostro hotel: HOTEL BELMAR. Qui non avevamo prenotato nulla perché in questa seconda parte ci siamo molto lasciati guidare dall’istinto. Era pieno agosto e non abbiamo mai avuto alcuna difficoltà a trovare sistemazioni libere. Nella prima parte del viaggio è stato fondamentale averle prenotate perché i ritmi erano molto più serrati, le cose da fare e vedere molteplici, per cui averle già prenotate dall’Italia ci è stato molto utile, per il soggiorno balneare invece è superfluo, ed anzi meglio non prenotare in quanto a seconda dei gusti si ha maggiore libertà di movimento. Il nostro hotel è nella via pedonale principale (ed unica) dell’isola. Da subito ci piace l’atmosfera che si respira. In stile coloniale le camere si affacciano su una colorata corte al primo piano. Pagata 500 mxn la nostra stanza è molto grande tutta bianca, con una comodissima scrivania, una cassapanca, un armadio a muro e un bagno ampio, luminoso e spazioso. La pulizia impeccabile. Silenzio e quiete regnavano sovrani nonostante la centralità. Il personale è squisitamente cortese e devo dire che non possiamo fare altro che consigliarlo. L’hotel non ha un parcheggio personale, ma proprio di dietro ve n’è uno pubblico completamente gratuito. Saranno due minuti a piedi a dire tanto, il tempo di girare l’angolo. I gestori dell’hotel gestiscono anche il ristorante pizzeria Rolandi, uno dei migliori dell’isola. Infatti era sempre pieno di gente a differenza di tanti altri. Le pietanze sono squisite (almeno quelle da noi sentite). Sistemati bagagli facciamo un giretto del piccolo centro e poi andiamo a Playa norte, il caldo è molto intenso. In teoria è la spiaggia migliore dell’isola ma non è che ci stupisca particolarmente. Acqua meravigliosa, ma i grandi sacchi neri di plastica pieni di sabbia per contrastare l’erosione non è che siano proprio il massimo della bellezza. Per fortuna le palme caraibiche riescono comunque a designare un paesaggio romantico e attraente..ed il pomeriggio vola veloce. Ripensiamo con un po’ di malinconia agli altri stati visti, così autentici rispetto al quintana roo. Qui appena arrivati alla spiaggia hanno provato anche a chiederci 50 mxn x stare all’ombra di una palma! Se vi capitasse, non pagate!! Le spiagge sono pubbliche in Messico! Ci fa malinconia il fatto che qui di autentico è rimasto ben poco. Ma perché l’infernale macchina del turismo sconvolge così tanto un luogo? Non solo dal punto di vista estetico ma anche comportamentale, le persone che sono a contatto con i viaggiatori cambiano, si adeguano forse alle orde di villeggianti dei resort? Mi sento quasi in un qualsiasi altro paese del mondo. Per quel che ne sono potrei essere anche a Santo Domingo, non so esattamente cosa cambierebbe. Anche il concetto stesso di accoglienza ci delude. I ritmi sono frenetici, alle 17 iniziano a chiudere gli ombrelloni e ti invitano a sloggiare dai lettini…bah!! Magari se si organizzassero aperitivi dalle 17, happy hour, ci sarebbe modo anche di guadagnare maggiormente. Qui tutto si spegne, è un concetto di turismo diverso da quello di Playa e Tulum, o da quello a cui siamo abituati in Europa, dove in genere puoi stare in spiaggia fino a quando è buio, fino a quando ti va. Mujeres è un’altra realtà. Questa sera ceniamo in una delle migliori taverne dell’isola, per lo meno a parer di forum e gente del luogo. La taverna si chiama Poc Chuc ed offre piatti tipici yucatechi. Il ristorante è molto raccolto, e spesso se si arriva dopo le 20 non si trova posto. Le pietanze sono davvero ottime e fresche. La conduzione è familiare e molto alla mano. Molta gente del luogo vi cena, e come spesso accade ciò è sinonimo di qualità. Se capitate sull’isola vi consigliamo di cuore di provarlo!! Qui ci si sentiamo nuovamente fuori dal turismo di massa, un piccolo angolo raccolto ed autentico.
22/08/2013 MUJERES
Questa mattina partiamo intenzionati a vedere l’isola (dopo un’immancabile sosta rifornimento al chedraui). L’isola è piccolina ed il periplo si fa in una mezzoretta in auto, soste panoramiche comprese. Purtroppo non ci sono spiagge accessibili, e a parte qualche iguana che ammira il paesaggio dagli scogli e qualche vivace e colorata borgata l’isola non offre molto in se e per se. Ne approfitto comunque per acquistare una conchiglia gigante appena pulita e venduta per strada dalla moglie di un pescatore. Non contratto neppure, il prezzo è così basso e la conchiglia così bella!! Tutti felici rimontiamo in auto, mini tour terminato. Bene andiamo a chiedere info sull’escursione a Contoy. Contrattiamo con l’unica agenzia che la propone per 750 mxn a persona (considerando che a Playa ne chiedono dai 1200 ai 1500 mxn è un gran risparmio acquistarla sull’isola), pranzo forzato compreso. Ne approfittiamo anche per chiedere info sulla gita di snorkeling che organizzano in alcuni punti di mujeres. Di lì a mezzoretta ne sarebbe partita proprio una, accettiamo e paghiamo per una gita di 4 h circa 500 mxn in due, pranzo forzoso compreso. Mentre attendiamo l’imbarcazione conosciamo una simpaticissima coppia di giovani aretini con cui trascorreremo l’intera giornata. L’ora prevista per lo snorkeling è carina ma non entusiasmante. Per chi magari ha avuto moro di fare snorkeling sul Mar Rosso beh non è che ci si può aspettare molto. Ci sono diversi pesci colorati ma non di molte specie e comunque la flora e la fauna marina non sono certo rigogliose, o meglio non c’è quel tripudio di colori cui siamo abituati sulla terraferma in Messico. Dopo un pranzo e tante chiacchiere con i nostri compagni di avventura, tra cui una madre ed una figlia Messicane, la mia dolce metà e Daniele (il ragazzo aretino) cominciano a giocare a biliardo con della gente del luogo. La cosa buffa è che i messicani non parlavano inglese ed i nostri uomini spagnolo, ma nonostante questo sono riusciti a divertirsi un mondo ed interagire tra loro. Ovviamente alla fine il team italiano ha perso, ma solo per il troppo caldo a cui non erano abituati..a loro dire!! Ritornati a Mujeres town con Ilde e Daniele andiamo a playa norte a riposarci. Tra una chiacchiera e l’altra si fa ora di cena e li portiamo da Poc Chuc. Arrivano le 21 che neanche ce ne accorgiamo, purtroppo dobbiamo salutarci, a breve parte l’ultimo traghetto per Cancun (e l’indomani per loro il volo che li riporterà in Italia). Dopo esserci salutati con baci e abbracci, solo allora ci ricordiamo di non esserci scambiati gli indirizzi o i telefoni purtroppo. Peccato, rimarranno comunque per sempre nei nostri cuori, abbiamo condiviso insieme una piacevolissima giornata e li ricorderemo sempre con affetto, perché fa parte di quegli incontri che non ti aspetti e che ti trasforma una giornata da piacevole a stupenda. Dopo averli congedati andiamo a fare una passeggiata per il piccolo centro. Qui tutto si spegne molto presto, e non è certo una meta indicata per chi cerca vita mondana. A noi però non interessa, siamo venuti per riposare e anzi ne approfittiamo per una piccola tradizione inaugurata sull’isola: andiamo a vedere la “nostra” partita di basket giocata dalle squadre del posto. Vicino alla piazza principale del paese infatti si svolge ogni sera una partita di basket con le squadre dell’isola, è uno sport molto sentito e per quanto almeno io non ci capisca una mazza, vedere uno sport dal vivo fa sempre un certo effetto e ne rimaniamo incantati, ed anzi ci mettiamo anche a tifare per una squadra piuttosto che per un’altra!! Torniamo in camera e non abbiamo sonno e così ci mettiamo a fare qualche partita a carte. So che può sembrare non cool in vacanza, ma cresciuti con la cultura delle stesse da ragazzini nei classici bar ogni tanto le riscopriamo nei momenti di vero relax!
23/08/2013 CONTOY
Oggi andiamo a vedere l’isola di Contoy, le aspettative sono molto alte ma ahinoi il tempo non ci assiste. Abbiamo beccato un’estate particolarmente piovosa per cui gli incredibili colori verdi e trasparenti del mare sono visibili solo in parte. Quando il sole fa capolino si rimane affascinati da questa stupenda isola, ma se è nuvoloso il luogo perde decisamente il proprio fascino. X noi rimane comunque un’escursione assolutamente da fare!! Nel prezzo dell’escursione, volenti o nolenti, è compreso anche il pranzo (molto abbondante). Le ore di navigazione sono diverse e si fa snorkeling più che altro vicino a Isla Blanca, mentre una volta sull’isola si ha la possibilità di fare il bagno in questo piccolo paradiso (se non piove, voi magari evitate il periodo delle piogge se potete. Noi purtroppo abbiamo le ferie solo ad agosto e non abbiamo potuto fare diversamente). Una delle cose che maggiormente colpisce di questa escursione è il mare verde e trasparente all’inverosimile!!! Acquistare l’escursione Contoy consente di risparmiare un buon 30%-40 (noi abbiamo speso 1500mxn in due, nei resort vendono l’escursione a 1100 mxn a testa). Di ritorno a Mujeres andiamo a spaparanzarci per un paio d’ore a playa norte, ma il mal tempo ci fa desistere e ritorniamo in hotel. Ci riposiamo un po’ e poi andiamo a cena nel ristorante sotto la nostra struttura, il Rolandi. E’ molto bello e le pietanze sono ottime.
24/08/2013 CANCUN – TULUM
E’ tempo di andare, ed alle 8 ci imbarchiamo per Cancun. Non abbiamo un itinerario preciso ma sappiamo che vogliamo vedere Cancun e poi… vedremo. Complice il tempo nuvoloso decidiamo di andare a vedere il mercati 23 e 28, che però non ci entusiasmano particolarmente vuoi perché il 28 è troppo turistico, mentre al 23 dopo un giro veloce di 10 minuti non c’è poi molto da fare e vedere. Chissà se a Cancun esiste ancora il concetto di mercato come nelle cittadine. E’ una città così grande e confusa. Proviamo a girovagare per la città ma non ci entusiasma particolarmente, è grigia e sconclusionata. Il traffico è tanto, e non ci capisce bene quale sia il centro, come sia strutturato..si passa dalla periferia alla finta zona hotel era (una sorta di Miami in miniatura). Ci viene allora un’illuminazione: torniamo a Tulum! Via, al mare! Torniamo all’hotelito che di ritorno ci propone la nostra stessa stanza a 600 mxn, ottimo! Appena scaricati i bagagli andiamo subito a Playa paraiso, come dice il nome stesso un vero paradiso! 4 ore se ne scorrono via veloci come la luce, che colori, che relax!! Torniamo in albergo ed organizziamo la nostra cena con Angelo ed Angela (conosciuti su tripadvisor quest’inverno e con cui abbiamo già trascorso una piacevolissima serata a San Cristobal del Las Casas). La serata scorre sempre via tra chiacchiere e sorrisi, risate e condivisioni di pensieri ed emozioni. Siamo proprio contenti. Riaccompagniamo i nostri amici di viaggio nel loro hotel a Tulum Playa, è molto bello, immerso in un palmento proprio sulla spiaggia. Però sono felice di essere al pueblo, per i miei gusti è fin troppo appartato (dal pueblo al loro hotel ci sono voluti circa 20 minuti) ed il rumore del vento che soffia forte mi inquieta!! Come detto in precedenza se tornassimo a Tulum risceglieremmo il pueblo altre mille volte. E’ meno fascinoso senz’altro e romantico però molto più comodo e pratico sia per la spesa, che per la cena o le escursioni.
25/08/2013 AKUMAL
Oggi ci alziamo con calma (7.30) e decidiamo di tornare ad Akumal dopo colazione. Poi sul tardo pomeriggio ci avvieremo con calma verso Cancun. A malincuore lasciamo ancora Tulum, e dopo qualche chiacchiera con una coppia di giovani italiani conosciuti mentre facevamo colazione, ci avviamo. L’ultimo giorno di vacanza porta con se sempre un po’ di malinconia! Arriviamo con calma ad Akumal verso le 10 e per fortuna c’è ancora pochissima gente. Scegliamo con cura la nostra immensa palma che ci farà ombra per tutta la giornata. Il mare purtroppo è mosso e delle tartarughe neanche l’ombra. Il mare come al solito però regala colori cangianti e iridescenti, ed il sole è cocente. Che relax godersi questo quadro all’ombra della nostra palma ed in compagnia di un buon libro!! Alle 17 per caso incontriamo Stefania ed Andrea (conosciuti sull’imbarcazione per Contoy), c mettiamo a chiacchierare e due ore ci fuggono senza che ce ne accorgiamo. Veniamo anche invitati a Playa per cena ma non ce la sentiamo, abbiamo bisogno di una doccia, ed il viaggio di domani sarà molto lungo. Peccato, in effetti mi è un po’ dispiaciuto aver prenotato l’ultima notte a Cancun. Ripensandoci avremmo dovuto lasciarla libera, e magari saremmo potuti tornare a dormire al nostro Barrio Latino dopo una piacevole cena in compagnia. Ennesima conferma per noi che per l’ultima parte dei viaggi non dobbiamo mai prenotare nulla!! Saremmo potuti anche rimanere a Playa e raggiungere successivamente Cancun ma guidare di notte non ci sembrava molto prudente, vuoi per l’illuminazione, vuoi per la stanchezza e così salutiamo anche questa coppia.. sono già le 19, ed è tempo di andare. Giungiamo al nostro Hostel Mundo Joven in cui siamo stati divinamente la prima notte. Ci docciamo e poi andiamo a cena in un ristorante nella via parallela che si chiamava Los Arcos. Trovato e scelto per caso ci ha piacevolmente stupito. Il cibo era decisamente di buona qualità, ed il prezzo decisamente inferiore rispetto al resto del quintana roo. Per due fajitas e due birre abbiamo speso 275 mxn. Il locale è molto pittoresco, in tipico stile messicano, romantico e diverse persone del luogo lo scelgono per la cena. Il servizio veloce ed impeccabile ed il personale molto cortese.
26/08/2013 RITORNO IN ITALIA
Questa è la mattina con cui ci alziamo più tardi in assoluto..le 8!! Facciamo colazione ed andiamo a consegnare l’auto in aeroporto, non prima di aver fatto rifornimento. Avendo tempo a disposizione chiediamo al noleggio un piccolo sconto per il disagio della radio/lettore cd non funzionanti, e ci vengono detratti 600 mxn (come una notte di albergo), sono stati tutto sommato gentili. A dire il vero staccare dalla musica e dal resto del mondo (abbiamo staccato i cellulari, non ci siamo mai connessi on-line) ci è servito tantissimo per rilassarci e riposarci maggiormente. Un sano distacco che ci ha permesso di respirare a pieni polmoni e con calma il luogo che stavamo scoprendo e vistando. Il Messico per certi aspetti è stato proprio come ce lo aspettavamo, un tripudio di colori nelle cittadine coloniali, siti maya molto interessanti che ti riportano indietro nel tempo ad una civiltà per certi aspetti quasi più evoluta che la nostra, per non parlare delle scimmie urlatrici che facevano da sottofondo a Yaxchilan, i rumori della Jungla e la sua vista dall’alto delle piramidi, gli incontri con i locali e con altri viaggiatori, i pittoreschi mercati locali, il brillante mar dei caraibi, i ritmi lenti, le tradizioni, i costumi. E’ stato un paese che ci ha riempito, che ci evoluti come viaggiatori, che ci ha dato tanto e che ha conquistato un pezzetto del nostro cuore. Ripenseremo sempre con affetto a questo paese, vissuto molto intensamente. Mexico.. ¡Que buena onda!