Madrid e dintorni, degno Patrimonio dell’Umanità
SABATO 14/9/2013 – VOLO RYANAIR DA BERGAMO – DIREZIONE MADRID
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È possibile visitare un originale tempio egiziano a Madrid? E’ possibile visitare tutti i musei gratis?
Certo, vi spiego come fare.
Sistemiamo l’auto nel parcheggio Low Cost (che ci costerà al ritiro 26,50 euro) poco distante dall’aeroporto, perfettamente indicato, dove troviamo il bus navetta che ci porterà all’aeroporto.
Voliamo su Madrid in perfetto orario (Ryanair 140,oo euro per due), atterriamo felicemente. Percorriamo un bel tratto di strada a piedi all’interno dell’aeroporto, prima di trovare l’accesso alla Metro, davanti al quale è sapientemente posizionato l’ufficio del Turismo. Entriamo per acquistare la card valida per spostarci a piacimento con la metro per cinque giorni al costo complessivo, per entrambi, di euro 53,60. Costa un pò, ma se serve…
Arriviamo all’Ibis Budget Madrid – per 4 notti euro 139,00 la camera – intorno a mezzogiorno e troviamo una cameretta nuova e pulita. Come prima cosa ci precipitiamo al supermercato nella vicinissima strada per acquistare il “pranzo”; vista l’inesperienza e fiduciosi del banconiere, acquistiamo dell’ottimo jamon iberico, tagliato a mano, ma solo alla consegna della vaschetta col prezioso contenuto ci accorgiamo che il prezzo esposto è da intendersi per ¼ di kg! Ci rapinano dunque .. 60 euro/kg, ma ci sfamiamo con grande soddisfazione, il prosciutto è veramente ottimo.
Ristorati velocemente, partiamo alla conquista della capitale percorrendo subito La Gran Via, costantemente con il naso all’insù. L’impatto è molto positivo, ci sono ovunque bei palazzi e grandi spazi; svetta il grattacielo della Telefonica, l’edificio Metropolis e noi puntiamo subito al Circulo de bellas Artes, interessante edificio del 1926 con una bellissima scalinata. Dall’alto si gode dalla terrazza con ristorante annesso, la visione panoramica di Madrid e la vista sulla Gran Via (3 euro per salire, a testa).
Proseguiamo in seguito per Calle Alcalà, arriviamo a Piazza Cibeles, con relativa Fontana, che nemmeno il traffico incessante ci impedisce di apprezzare.
Entriamo a Palazzo Cibeles (cupola in cristallo), sede del Comune di Madrid. E’ davvero insolito, architettonicamente ha l’aspetto di un castello a mezzaluna, ben organizzato al suo interno a favore degli utenti e pure dei visitatori. Dalla piazza possiamo apprezzare anche gli altri imponenti edifici, la sede del Banco de Espana, il palazzo de Linares, il palazzo de Buenavista.
Raggiungiamo anche la vasta e circolare Piazza de la Independencia, al cui centro troneggia la Puerta de Alcalà, neoclassica del 1778, uno degli emblemi di Madrid.
Il nostro primo tour per la città è in funzione del vero evento del giorno: l’ingresso gratuito al REINA SOFIA!
Alle 19.00 siamo già in attesa da una mezz’ora davanti al museo; attendiamo insieme ad altri di entrare gratuitamente e felicemente. La principale attrattiva sembra essere Guernica, ma ci sono altre opere esemplari che obbligano ad entrare!
Cena al Carrefour, dove acquistiamo due vaschette di insalata mista confezionata con annesso condimento, per colmare l’arsura arrecata dal prosciutto del pranzo.
Ore 21.00 crolliamo in camera. La vita notturna ancora non fa per noi.
DOMENICA 15/9/2013 – MADRID
N.B. : Domenica dalle 17 alle 19 è gratuito l’ingresso al Museo del PRADO!
Iniziamo il secondo tour per la città, tenendo d’occhio l’orologio per non perdere la meravigliosa occasione di entrare gratuitamente al bellissimo Museo.
Passeggiamo serenamente in una bellissima giornata di sole per il Parco del Retiro, insieme a quasi tutta Madrid che cerca sollievo, ristoro e momenti di relax in questo grandissimo parco perfettamente ordinato e pieno di fiori. Approfittiamo dei passanti per chiedere una foto davanti al laghetto, dove ci sono tantissime barchette per lo svago dei madrileni e sulle rive del quale si erge il grande monumento ad Alfonso XII.
Tra i vari edifici che sorgono nel parco, sostiamo al Palacio de Velasquez, all’interno del quale c’è per l’occasione l’esposizione di tal Cildo Meireles, che non supera di certo in interesse e bellezza il Parco e il Palazzo!
La città potrebbe essere visitata quasi a caso, perché ovunque si possono trovare luoghi, palazzi, chiese che invitano a fermarsi! Sicuramente i visitatori futuri vedranno ciò che noi abbiamo visto ma nel caso ci fossero dubbi, questi sono i nostri suggerimenti e tra le tante tappe qui esprimiamo ciò che ci ha colpito maggiormente.
Quando arriviamo in Piazza de Espana, ci sono tantissime persone fanno la foto davanti al monumento in pietra a Cervantes; c’è un bella fontana, che un burlone ha voluto riempire di schiuma e che comunque non impedisce di notare anche i bei palazzi attorno, tra cui Casa Gallardo edificio modernista del 1911.
Ci è piaciuto molto il Tempio egizio di DEBOD (in Spagna dal 1968) – ingresso gratuito – anche perchè posizionato in un rilassante angolo della città, lontano dal caos e da dove, al tramonto, di può guardare il panorama e il sole andare a riposare. Tutto all’improvviso è pervaso da una luce molto particolare che rende il luogo davvero suggestivo, nella sua semplicità.
Fantastico il Museo CERRALBO del tardo ‘800 del 17° Marchese di Cerralbo, stipatissimo delle sue ricche collezioni e raccolte d’arte e dell’arredamento originario. Sembra di fare un tuffo nel passato. La collezione della pinacoteca è talmente vasta che non sapendo più dove appendere i quadri, il Marchese ne ha inchiodati alcuni dietro le porte. Domenica gratis dalle ore 10 alle 15.
Arriviamo a Porta del Sol (km zero di Spagna!), vivacissima piazza fitta di gente; bella la Casa del Correo (la Posta) di stile neoclassico e carinissima l’Orsa! – simbolo di Madrid – che ruba il corbezzolo direttamente dalla pianta. La foto è d’obbligo, anche se sarà la stessa riportata sulla guida, bisogna cogliere davvero il momento giusto per non prendere tutte le altre teste oltre all’orsa!
Ecco LA PIAZZA per eccellenza: Piazza MAYOR, con statua al centro di Filippo III e casa della Panaderia (affrescata). Vi si accede da svariati punti ed ogni volta, visto che avremo in seguito modo di ripassare, ci appare sempre diversa e pur sempre bella. Uscendo da una delle tante viuzze che la circondano, ammiriamo, è il caso di dirlo, la Casa del Peine, antico albergo del 1610, restaurato e magnifico! Ed ancora in uso!
E poi via, senza sosta, affamati di bellezza, attraversiamo Piazza San Miguel col suo mercato coperto, affollato di gente e di prelibatezze, che stimola l’appetito, per poi giungere a Piazza de la Villa, suggestiva piazza circondata da edifici dalle diverse fattezze, tra cui il Municipio, e che impone una sosta. La piazza appare silenziosa, rispetto ad altri luoghi della città e forse questo ce la fa apprezzare ancor di più. Purtroppo le visite nell’antico palazzo comunale, molto bello con le sue torrette e il tetto in ardesia, non sono più consentite!
Usciamo dalla Piazza, dopo esserci concessi un altro sguardo per fissarla nella mente, superiamo il Convento de las Carboneras ed in calle San Justo ci imbattiamo nella Chiesa di San Miguel in stile barocco, orgogliosamente italiano e dalla singolare facciata convessa. Non entriamo perché una coppia l’ha scelta per convolare a nozze.
Troviamo anche nel Palazzo de Santa Cruz, i tetti d’ardesia tipici dell’architettura asburgica, del 1600.
Proseguiamo incessantemente lungo il percorso per giungere in prossimità del Palazzo Reale e della vicina Piazza Oriente e per entrare nella cattedrale de Nuestra Senora de la Almudena, consacrata da Papa Woityla nel ’93. Molto interessante la cripta, suggestivo insieme di colonne con capitelli istoriati e tutti differenti. La signora all’ingresso ci chiede gentilmente un euro che vale proprio la pena di spendere.
E’ quasi l’ora del thè .. ma noi corriamo in fila al Prado; parecchia gente attende già pazientemente, alcuni vengono distratti dalla corsa ciclistica che ha smobilitato pure le forze dell’ordine, ma comunque ritornano in coda. Normalmente il costo del biglietto sarebbe stato 14 euro! Ed in questo giorno fortunato ci possiamo godere le meraviglie del Museo, risparmiando un pò!
La piantina che troviamo all’ingresso offre buoni suggerimenti; cerchiamo di concentrare la nostra visita a ciò che ci interessa di più; nelle sale ci sono stupende opere, più di quelle segnalate, come la Maya vestida e desnuda, Le fucilazioni del 3 di maggio, Le tre Grazie. E’ un incanto, un vero incanto! Vorremmo trattenerci più del tempo consentito ed a disposizione ma il tempo come al solito è tiranno.
Prima di uscire a malincuore dal museo, non ci sfugge… la Gioconda! È proprio lei! Una ressa di gente sosta in ammirazione davanti al quadro. Finalmente riusciamo ad avvicinarci e scopriamo che è una copia della scuola di Leonardo; aveva dei bravissimi allievi!
LUNEDì 16/9/2013 – MADRID
Obiettivo principale di quest’oggi è il Museo Thyssen: il lunedì offre l’ingresso gratuito dalle 12 alle 16! Assaporiamo un’altra grande quantità di opere splendide, alloggiate in un bellissimo ambiente.
Nell’attesa di entrare, ci dirigiamo in centro, onestamente parola troppo riduttiva. Al mattino ci alziamo sempre presto e altrettanto presto ci tuffiamo nelle strade. E’ bello cogliere la città ancora “quasi-dormiente” .. alle 8 del mattino c’è ancora poco movimento e i negozi apriranno molto, molto più tardi.
Al posto della colazione con croissants indecenti, che più di una volta abbiamo assaggiato, consigliamo di puntare al Museo del Jamon!! Dove è possibile trovare dei “bocadillos” ad un euro, panini affettati di fresco con ottimo prosciutto!
Il nostro tour in attesa del museo è comunque fitto di tappe: Calle Toledo: S. isidro, il Palazzo Ministero degli esteri (asburgico), Parrocchia Santa Cruz (con esterno in mattoncini rossi), in Calle del Arenal: San Gines, piacevole sorpresa non prevista, in Calle de San Martin: Caja Madrid (Banca), imponente edificio, Piazza des las Descalzas Reales , dove troviamo chiuso il convento dove visse Maria d’Austria; passaggio da piazza de Calleo, ritorno sulla Gran Via, dove approfittiamo dei “bocadillos” ad 1 euro.
Saltiamo al volo sulla Metro per la Metropoli contemporanea: diversa versione della città, con le sue singolari TORRI OBLIQUE. Prime torri oblique, spettacolari, ad essere realizzate, che meritano uno sguardo almeno.
Il Museo ci aspetta…
Ritorniamo alla Gran Via e pranziamo velocemente da “ all can you eat” con 10 euro a testa.
Per la cena, invece, restiamo in centro, dopo aver osservato il tramonto sulla città dall’altura dominata dal Tempio egizio e Piazza Cibeles, il Banco di Spagna, calle Alcalà e la Gran Via, che di sera assumono un aspetto affascinante.
MARTEDì 17/9/2013 – MADRID
Alle 9.30, preciso orario di apertura – con ingresso gratuito – segnalato dalla guida, ci presentiamo davanti al PANTHEON del GOYA (architetto Fontana, italiano) del 1792!
Siamo i primi e aprono puntuali, per la nostra fortuna. La cappella è uno spettacolo, gli affreschi notevoli della cupola raffigurano la scena del “miracolo di Sant’Antonio”; sono bellissimi, i volti degli angeli, delle persone, ti spingono a guardare ad osservare e scoprire sempre più particolari curiosi. La tomba del pittore dal 1919 giace in questa cappella, scelta come il luogo più idoneo ad accogliere il suo pantheon. E’ difficile decidere di uscirne, è talmente bella, tanto da lasciare questo luogo con il torcicollo.
In seguito, ci concediamo una passeggiata lungo il Paseo della Virgin del Moro: Giardini del Moro, vasti e curatissimi giardini reali, e poi dirigiamo verso Piazza de Colon, con la sua Biblioteca, non visitabile, e il Museo archeologico, ingresso libero, entrambe imponenti strutture.
Curioso e singolare l’edificio della CAIXA, con il suo giardino verticale e la scala a guscio di lumaca.
San Francesco il Grande è chiusa, attorno ci sono i giardinetti delle Dalie ancora alla fase iniziale e così, ci dirigiamo verso il Palazzo Reale, la strada non è così breve e ci avviamo per tempo per poter poi entrare alle 18, gratuitamente.
Sostiamo sulle scale esterne della Cattedrale confortati dall’ombra, e solo casualmente nell’alzarci per fotografare, ci accorgiamo che oggi il Palazzo chiude alle 17 causa evento al suo interno!
Per fortuna siamo arrivati in tempo, ma non è una fortuna così grande dover saltare l’ingresso gratuito delle 18.00 e dover quindi pagare 22 euro in totale; ad ogni modo il Palazzo merita la visita; purtroppo è stata un po’ frettolosa e ci hanno quasi sbattuto fuori quanto verso le 17 le auto di blu hanno cominciato ad arrivare.
Torniamo a San Francesco, e passiamo rapidamente in Piazza de Toros.
Abbiamo fatto il pieno di storia, agogniamo una doccia ristoratrice.
MERCOLEDì 18/9/2013 – partenza per SEGOVIA
Alle 8 precise siamo già davanti all’agenzia Hertz per ritirare l’auto, noleggiata dall’Italia e che sarà, contrariamente a quanto immaginato, non una piccola utilitaria, ma una chilometrica Skoda (107,02 euro per 4 giorni, sconto con Ikea card).
Alle 9.45 arriviamo al Palazzo Real della GRANJA; pace e silenzio ci accolgono, unitamente alla maestosità del giardino e di un primo, superficiale impatto con il palazzo. Nessuno ancora si aggira da queste parti e dopo aver verificato all’ingresso che il mercoledì ed il giovedì ci sarà la possibilità di visitare gratuitamente il Palazzo dalle 17 alle 19, decidiamo di aspettare questa fascia oraria, andando nel frattempo a SEGOVIA, che dista circa 12 km.
Puntiamo all’Alcazar con annessa Torre Juan (bisogna conquistare la vetta dopo aver fatto parecchi gradini, ma ne vale la pena). La fortezza è molto bella e la vista panoramica altrettanto.
Per la Cattederale, ingresso 3 euro Chiostro compreso; le belle cappelle non ci fanno rimpiangere di essere entrati.
Passiamo dalla chiesa di San Miguel in Piazza Mayor, dove è stata nominata regina Isabella la Cattolica, percorriamo le vie dei quartieri giudei e le vie che ci conducono a Plaza de San Martin y medina del campo, dove si trova la statua del combattivo Juan Bravo.
E poi Palazzo de Cascales e Casa de los Picos, molto pittoresca.
Il percorso vien quasi da sé, sono le stesse stradine che ti conducono di fronte a belle case ed antichi palazzi, basta guardarsi attorno e di frequente puntare il naso all’insù per vedere, osservare, ammirare una città davvero bella.
Lasciamo momentaneamente Segovia per ritornare a San Ildefonso al Palacio Real, dove troviamo altre persone in attesa di entrare. La luce che lo illumina è cambiata e ci dà l’opportunità di vederlo sotto un altro aspetto, come fosse un palazzo diverso da quello del mattino; uscendo a fine visita, attraverso i bei giardini, notiamo con stupore che le pietre hanno assunto una colorazione diversa tendendo quasi al rosa. La guida aveva detto bene! E’ una piccola Versailles! Interni ed esterni meritano di essere visitati!
Alle 18.30 dirigiamo di nuovo verso Segovia, e torniamo nei pressi dell’Alcazar per osservare il panorama.
Tipiche di Segovia sono le vecchie case con le facciate a rilievi decorate con arabeschi detti “esgrafiados segovianos”. Disegni ottenuti modellando l’intonaco delle facciate, più economico degli affreschi.
Testimonianza della dominazione romana è l’imponente Acquedotto romano, il simbolo di Segovia, che domina coi suoi archi potenti l’ingresso alla città. All’alba e al tramonto è sempre diverso ma pieno di fascino.
L’Alcázar di Segovia, che domina la città dall’alto, è una fortezza posta su un’altura, uno dei monumenti più famosi, imperdibile! Il maniero è stato fonte di ispirazione per i castelli disegnati da Walt Disney! Infatti è bellissimo, così come è bello osservarlo da numerose prospettive.
La cattedrale di Segovia, “Signora delle Cattedrali per le sue dimensioni e la sua eleganza, è una cattedrale in stile gotico con tratti rinascimentali. La poderosa torre campanaria è alta 110 metri; E’ davvero una signora! Segovia non delude affatto!
Avevamo prenotato la Pension Oden (37 euro a camera) di fianco alla cattedrale, economica e carina e ne prendiamo possesso, stanchi e soddisfatti.
Stasera ci permettiamo il ristorante, tipico: ore 20.45 a tavola, al “San Miguel”, puliti e lavati dalle fatiche della camminata. Menu a base di carne asado, specialità locale, 3 portate a testa, 15 euro con vino.
N.d.r.: Il pomeriggio prendiamo una contravvenzione, arriviamo tardi a ritirare l’auto ed il ticket orario era scaduto; ci costa 60,00 euro, ma pagando prima si ottiene uno sconto del 50%.
GIOVEDI 19/9/2013 – partenza per SALAMANCA
Partiamo verso una nuova città, nell’aria fresca del mattino; la temperatura con l’avvicinarsi dell’ora di pranzo diventerà tipicamente estiva, ma pur sempre sopportabile.
Lungo il tragitto ci affascina il paesaggio circostante che separa le due città, forse per il fatto che sembriamo soli; non c’è traffico solo campi e nuvolette, una mescolanza di colore giallo e azzurro.
Arriviamo a Salamanca puntando all’albergo, ma trovare parcheggio è davvero un’impresa!
Finalmente conquistiamo la nostra camera 404 all’Hotel Emperatriz II (35,00 euro a camera) in Rua Mayor, perfettamente in centro! La camera è fin “troppo grande” rispetto a quello a cui siamo abituati; quello che ci interessa è che sia pulita (qualche pecca forse c’è) e che ci dia la possibilità di riposare dopo aver visitato la città.
Scendiamo dalla 404 che sulla porta ha l’immagine di Jerónimo de Ayanz y Beaumont, tra le tante cose, inventore; tutte le porte hanno la particolarità di avere un personaggio celebre.
Scesi n piazza, prima di affrontare il tour, miriamo ad un forno che sull’insegna riporta Empanadas! E decidiamo di fare lo spuntino con queste buone “torte salate”.
La città è bellissima, viva e vivace. Ovunque lo sguardo si posi si resta estasiati. Sarebbe quasi inutile elencare le cose belle e gli edifici stupendi perché la città stessa con il suo nome, tutti li racchiude! Salamanca è imperdibile!
Ad ogni modo, una delle prime “visioni” d’incanto è stato un edificio nel quale, tra l’altro, non si può entrare; sarà stato pure merito della scenografia – un cielo d’azzurro intenso incastonato di nuvolette candide e soffici – ma siamo rimasti subito a bocca aperta davanti al Palazzo Monterrey, nel centro di Salamanca, vero capolavoro; venne fatto costruire nel 1539 dal terzo conte di Monterrey e viceré di Napoli. Attualmente non è dunque possibile visitarne l’interno in quanto è di proprietà dei duchi d’Alba.
La Plaza Mayor è il centro della vita urbana della città di Salamanca, e al suo interno, c’è sempre vita! Appena costruita, le dimensioni erano maggiori delle attuali. Nel 1724 si inizio a darle la forma attuale, restringendo considerevolmente il perimetro, e grazie all’idea dell’architetto Alberto de Churriguera di spostare nei palazzi che cingono la piazza gli uffici del Comune si cominciò a chiamarla Plaza Mayor.
L’ala orientale, mostra fra i suoi archi dei medaglioni con il busto di alcuni re di Spagna. Nelle altre ali i medaglioni rappresentano altri personaggi illustri (santi, saggi, conquistadores e altri, tra i quali figura anche una rappresentazione del dittatore Francisco Franco).
La cattedrale di Santa Maria dell’Assedio é detta Catedral Nueva (cattedrale nuova) per distinguerla dall’adiacente Catedral Vieja (cattedrale vecchia). Il 17 giugno 1887 è stata dichiarata, con decreto reale, monumento nazionale e ne merita decisamente il titolo!
Iniziata nel 1513 per volontà di Ferdinando II di Aragona, e terminata nel 1733, la cattedrale nuova fu costruita accanto alla navata sinistra della cattedrale vecchia, e ha un campanile alto 110 metri. L’edificio venne seriamente danneggiato dal terremoto di Lisbona del 1º novembre 1755 e successivamente restaurato. A parte la bellezza imponente di questo simbolo della città, non si può negare che la Cattedrale incuriosisce anche per un altro motivo, anche se simpaticamente più futile!.. Sulla porta nord vi sono due piccole sculture, mescolate alle altre, che anche noi, ci siamo fermati a cercare in mezzo ai tanti curiosi! La prima rappresenta un astronauta che naviga nello spazio, l’altra un animale che potrebbe essere una scimmia che regge un cono gelato, opera di Jerónimo Garcia che l’aggiunse durante i lavori di restauro della facciata nel 1992 come simboli del secolo in corso.
La Casa de las Conchas (Casa delle Conchiglie) è un edificio in stile gotico con elementi platerescos.
Venne costruita dal 1493 al 1517 da Rodrigo Arias de Maldonado, cavaliere dell’ordine San Giacomo. Si distingue proprio per la facciata ornata da conchiglie simbolo dell’ordine di San Giacomo di Santiago di Compostela (nonché dei pellegrini del Cammino di Santiago). Sulla facciata è presente lo stemma dei Re Cattolici Ferdinando II di Aragona e Isabella di Castiglia, artefici dell’unificazione della Spagna. Nel 1929 viene dichiarato Monumento Nazionale e dal 1993 dopo un lungo restauro, venne situata al suo interno la biblioteca pubblica.
Notevole anche il cortile interno, che si può visitare gratuitamente durante l’orario della biblioteca! Dall’alto del chiostro si può godere di uno splendido scorso sul palazzo dell’Università Pontificia.
La Escuelas Menores (traduzione letterale “scuola minore”) è uno dei palazzi storici di Salamanca, tra i più importanti dell’antica università civica, ed uno dei gioielli del Rinascimento spagnolo.
Questo edificio, in cui venivano praticati gli studi previ a quelli universitari è organizzato intorno a un cortile. La facciata ha lo stesso stile di quello dell’Università e tutto il complesso è veramente affascinante. Sulla facciata plateresca dell’Università è tradizione cercare la rana tra le numerose decorazioni. Impresa impossibile! Solo chiedendo al venditore di souvenir riusciamo ad individuare il piccolo anfibio adagiato sopra ad un teschio umano, sul lato destro dello stesso.
Vogliamo in particolare segnalare il Convento de las Duenas, domenicano, dove si può ammirare un bellissimo chiostro! È diverso dagli altri, bello davvero, come altri forse, ma molto singolare! I capitelli sono ornati da figure sinistre e un po’ inquietanti … Non ce lo lasciamo sfuggire, vale la pena di pagare il modesto importo l’ingresso (2 euro a testa).
La Torre del clavero, situata nel centro storico in Calle del Consuelo, rappresenta ciò che resta della casa signorile di Francisco de Sotomayor, custode delle chiavi (in spagnolo appunto clavero). È una tipica costruzione militare di fine XV secolo.
Il Puente Mayor del Tormes, meglio noto come ponte romano di Salamanca è un ponte sul fiume Tormes eretto in epoca romana, e parzialmente rifatto tra il XVI e il XVII secolo. Era parte della Via dell’Argento, e noi arriviamo sul ponte in pieno sole e troviamo a stento due passanti per farci immortalare in una bella foto ricordo
Ritorniamo poi a conoscere la città avvolta dalle coperte della notte che ci svela un altro bellissimo profilo.
VENERDì 20/9/2013 – partenza per AVILA
L’alba a Salamanca rende altrettanto bella la città così come il giorno e la notte. Pare proprio che questa città non smetta mai di stupire; è davvero bella. L’unica nota dolente è la colazione al bar in rua Mayor, vicino all’albergo, uno dei pochi aperti, con croissants rancidi. Da evitare! Lasciamo a malincuore la città. Partiamo, una nuova giornata di sole ci accompagna, ma la temperatura esterna che la macchina segna è di 13 gradi!
Nonostante Avila sia posizionata a 1000 mt, ci accorgeremo poi che avremmo potuto lasciare a casa la felpa pesante! Il sole che si staglia nel cielo azzurro, non risparmia il suo calore!
Avila ci accoglie nella maniera migliore possibile! Arriviamo dal citato punto di osservazione Les cuatro Postes, e il nostro sguardo si riempie delle mura perfette che raccolgono e circondano la città E’ uno spettacolo! Sostiamo infatti per goderci questa bellissima immagine che mai nessuna foto potrà riprodurre; è qualcosa che si stampa nella mente e nel cuore di ognuno, per sempre.
Riprendiamo la macchina, lasciandola fuori le mura, poco prima del Rio Adaja, pensando erroneamente che non avremmo trovato posto all’interno delle mura; invece sono presenti posti auto non a pagamento. Il ponte nuovo per le auto fiancheggia quello romano, sul quale transitano i pedoni.
Siamo arrivati presto ed abbiamo trovato posto poco distante dal ponte. Così ci introduciamo a piedi nelle mura ed iniziamo a cercare il nostro Hostal Don Diego. La cameretta (32 euro) è piccola ma molto carina. E’ stata di certo una buona spesa.
Poggiamo velocemente gli zaini e per rifarci della cattiva colazione andiamo nell’unico negozio-emporio, La Blanquita, super rifornito e super affollato, per prendere pane e prosciutto.
Nel corso della giornata ci faremo tentare dai dolcetti tipici si Avila, gli Yemas, pubblicizzati quasi quanto i souvenir di Santa Teresa! Sono molto particolari, molto calorici, pieni di zucchero, uovo, limone… e possiamo dire di aver assaggiato anche questi! Non tanto di nostro gusto.
La cattedrale è la squisitezza maggiore, integrata nelle mura della città. Al suo ingresso (a pagamento), troviamo una piantina con la descrizione delle cappelle che ci aiuta a non perdere le cose salienti. Saliamo per un lungo e interessante giro sulle mura, che noi ci gustiamo nonostante il sole caliente che batte in testa! Con la pianta della città trovata in loco, è facile raggiungere e osservare quanto di bello propone, senza lasciarsi sfuggire nulla. Di certo bisogna impegnarsi nella lotta contro il tempo! Le giornate intense e impegnate a visitare città tanto ricche, scorrono troppo velocemente!
SABATO 21/9/2013 – partenza per TOLEDO
La sveglia suona alle 7.30 ed alle 8.15 siamo già in auto, il tempo stringe e dobbiamo raggiungere una nuova meta, Toledo. L’aria del mattino è molto fresca (10 gradi!), ma gradita allo stesso tempo; la giornata è bella e siamo smaniosi di trovare nuove cose da osservare e ammirare. Il paesaggio che attraversiamo è sempre interessante e rende anche gli spostamenti un aspetto piacevole di questo viaggio! Passiamo a fianco del lago e della diga, verso la valle de Iruelas fino ad arrivare alla pineta di Almorox; la attraversiamo, così fitta di pini, così morbida nelle sua coltre verde.. è riposante e silenziosa; peccato passare oltre.
Dopo aver visitato le precedenti città, Toledo ci appare inizialmente meno entusiasmante, ma comunque interessante. La giriamo seguendo le tracce che ci eravamo prefissati e lasciandoci trasportare dai suggerimenti delle stradine e delle vie, dai vari su e giù che propone.
Non ci sfuggono le porte, come ad esempio, di Alcántara, di Bisagra (ne esistono due una è detta nuova e l’altra vecchia, a distanza di soli 80 m, del Cambrón, entrata nel ghetto toledano. La parte esterna conserva ancora la struttura originale, del Sol costruita tra 1375 e 1399, ed è considerata la migliore porta in stile mudejar spagnolo per la sua armonia e forza.
Una bellissima sorpresa, che vogliamo classificare come una delle attrattive migliori della città, anche a dispetto della tanto pubblicizzata “casa di El Greco” con la sua nota tela, è il Museo di Santa Cruz, vecchio ospedale dalla facciata quasi scarna, ma ornato da un bellissimo portale. L’impatto scenografico è molto importante. Ci avviciniamo e solo così possiamo notare particolari interessanti, entriamo giusto per chiedere il costo dell’ingresso e ci propongono di entrare gratuitamente. Bisogna assolutamente visitarlo! La sola struttura dell’edificio, sia esternamente che internamente è un’opera d’arte. Il museo è ben allestito e propone opere diverse e di rilievo, tra cui molte tele di El Greco, stupende, e lo spettacolare arazzo del ‘400 rappresentante lo zodiaco! Solo per queste opere è necessario visitare il Museo!
Toledo offre anch’essa una magnifica e imponente Cattedrale! Non vogliamo perdere assolutamente nemmeno questa e infatti ne veniamo ripagati! Ingresso decisamente caro 22 euro per due.
La cittadina è intricata di stradine e pure piuttosto irte! Ma niente ci può fermare, di fronte alla ricerca delle meraviglie che contiene.
Ritornando verso il tardo pomeriggio nella piazza del municipio, notiamo che sono già state preparate le sedie davanti al palco, pronto per lo spettacolo serale; in questa settimana si tiene il XVI Festival del Jazz!
Ben consapevoli che dormiremo ben poco, alle 22 precise siamo già seduti nella bellissima piazza e ci concediamo anzitutto lo spettacolo del municipio davanti e della Cattedrale alle spalle, perfettamente illuminati e poi un paio di canzoni del valido quintetto, con Randy Greer alla voce… Non ci possiamo permettere altro, purtroppo, e dobbiamo ritirarci nella nostra cameretta e dormire almeno tre ore! Toledo addio .. è stato bello.
DOMENICA 2/9/2013 – verso MADRID nel cuore della notte
La sveglia oggi è odiosa. Ci rapisce alle poche ore di sonno fatte ed alle 2.30 suona inclemente gettandoci nelle vie troppo presto; non siamo di certo soli! Sembra “prima serata”, anziché notte fonda! C’è parecchia gente in giro, ma noi tristemente dobbiamo tornare.
Ritiriamo la macchina dal parcheggio San Miguel e ci dirigiamo verso l’aeroporto di Madrid. L’Italia ci attende, anche se noi non siamo così smaniosi di tornare. Le città visitate, che ci hanno regalato immensi tesori e calde, intense emozioni, ci aiuteranno a compensare il freddo umido e grigio dell’imminente inverno. Grazie Spagna!
CLASSIFICA DEGLI IMPERDIBILI
1. Vista delle mura di Avila, dal punto di osservazione Los cuatro postes.
2. La Granja – nelle vicinanze di Segovia
3. Museo Cerralbo – Madrid
Note dolenti: la multa!
Considerazioni
La Spagna, ancora una volta, si rivela una splendida meta. In particolare, questo viaggio nel cuore della nazione, è stato bellissimo, sia per le attrazioni turistiche ed i suoi monumenti, sia per i prezzi contenuti. Inoltre i km percorsi per gli spostamenti da una città all’altra non sono stati eccessivi; in totale abbiamo percorso circa 800 km. Il costo della benzina, è inferiore rispetto alla patria, si assesta sulla cifra di 1,50 euro/litro!
Da segnalare anche l’ottima organizzazione nella fase di accoglienza dei turisti. Spagna batte Italia 1-0. Spesa totale per due, complessiva di tutti i costi, circa euro 1.400.