Tour della Turchia, un viaggio spettacolare non lontano da casa

Un giro tra la Cappadocia, Pamukkale, Efeso, le città sotterranee e Istanbul
Scritto da: Tach
tour della turchia, un viaggio spettacolare non lontano da casa
Partenza il: 26/04/2013
Ritorno il: 06/05/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 

Considerazioni generali

Siamo rimasti in Turchia dieci giorni in tutto, girandola liberamente con macchina a noleggio prelevata dall’aeroporto di Kayseri.

Tutte le nostre perplessità circa la viabilità turca erano infondate, fatta eccezione dei grandi centri urbani come Smirne, Istanbul e in parte Konya, la Turchia si gira benissimo grazie a strade costituite da diverse corsie per carreggiata e a livelli di traffico ridottissimi.

Lungo le strade della Cappadocia era più frequente incontrare un mezzo agricolo o un pullman turistico piuttosto che un’automobile, questo la dice lunga sulle condizioni di vita dell’entroterra turco!

L’idea che ci siamo fatti della Turchia asiatica è quella di un paese dedito all’agricoltura e al turismo.

La nostra unica delusione di tutto il viaggio in Turchia è stata Istanbul. Ci era stata descritta come la porta d’oriente, un mix perfetto ed equilibrato fra cultura occidentale e orientale, in realtà a noi è sembrata una città a tutti gli effetti occidentalizzata. Il tanto decantato Gran Bazar è un luogo dove fare acquisti di ogni tipo, i cui venditori parlano correttamente più lingue, fra cui l’italiano, e sono abilissimi commercianti, meglio però stare in guardia, sono capaci di vendere qualsiasi tipo di merce contraffatta a prezzi astronomici. A Istanbul il personale dell’albergo, di ristoranti, etc che abbiamo incontrato erano per la quasi totalità scontrosi e maleducati, per non dire anche poco onesti (vedi recensione Konak Kebab su Tripadvisor), nel resto della Turchia non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema, anzi abbiamo sempre avuto un’ottima accoglienza ovunque. Che dire poi della confusione di Istanbul…per camminare bisogna mettersi in fila e seguire la corrente per non essere travolti, dopo due giorni eravamo stanchi di questo sistema e non vedevamo l’ora di tornare alla tranquillità. Tutto questo per dire che torneremmo in Turchia anche domani, ma non a Istanbul.

Il cibo inoltre è stato una grande rivelazione, buonissimo da leccarsi i baffi, mai mangiata carne (quello che loro chiamano kebab) così tenera e saporita, come bontà possiamo paragonarla alla carne Argentina.

Le tradizioni gastronomiche manifestano gli influssi della cultura greca, la feta è onnipresente, così come il cetriolo e lo yogurt.

Infine, cosa da non trascurare, la Turchia (eccetto Istanbul) è un paese economico, forse l’unica cosa che costa quanto da noi, è la benzina.

26/04/2013 FORLì – KAYSERI

Ci accompagnano all’aeroporto di Bologna e partiamo alla volta della Turchia con volo Turkish Airlines prenotato su internet, partenza alle 11:40 e arrivo a Istanbul alle 15:05 spostando le lancette in avanti di un’ora. Dopo il controllo delle carte d’identità ci prepariamo per il secondo volo diretto a Kayseri, partenza ore 17:10 e arrivo alle 18:35. Costo del volo A/R Turkish Airlines Bologna – Istanbul: 208,33 Euro a testa.

Costo del volo solo andata Turkish Airlines Istanbul – Kayseri: 71,21 Euro a testa

Costo assicurazione totale: 86,00 Euro (valida per due persone per tutta la durata del viaggio)

Sbrighiamo le pratiche per il ritiro dell’auto prenotata su internet dall’Italia che ci farà compagnia fino al 03 maggio, giorno di riconsegna a Istanbul.

Costo noleggio auto per 7 giorni, km illimitati, assicurazione completa, drop-off, tasse, conducente aggiuntivo: 484,55 Euro

Raggiungiamo il nostro albergo ubicato in pieno centro a Kayseri, il Grand Eras Hotel, prenotato su booking.com, dove ci offrono una bella stanza, grande e pulita, ci sentiamo di consigliare la scelta nel caso decidiate di fare tappa a Kayseri.

Costo albergo: 60,38 Euro per 1 notte

In serata una breve passeggiata per fare qualche acquisto alimentare e poi rientro in albergo per pianificare i giorni successivi.

27/04/2013 KAYSERI – GOREME (200 km)

Dopo la colazione varia e abbondante, facciamo check-out e un giretto per la città, una visita alla cittadella con le mura di basalto nero, al bazar, alle scuole coraniche della Cifte Medrese.

Kayseri non è una città particolarmente attraente, noi abbiamo deciso di farvi tappa perché il nostro volo è arrivato a Kayseri in prima serata e non avevamo voglia di guidare troppo al buio.

Dopo un giro veloce, partiamo alla volta di Soganli, dove troviamo una serie di chiese rupestri, nascoste in valli adiacenti.

Limitiamo la visita ad una sola valle facendo una bella passeggiata e vedendo la Karabas Kilise, la Yilanli Kilise, la Kubbeli Kilise e la Sakli Kilise, molto belle, alcune sono addirittura affrescate (5 TL a testa).

All’esterno si trova la Tokali Kilise con una ripida scala di gradini molto consumati.

Lasciamo Soganli e raggiungiamo la città sotterranea di Kaymakli (15 TL a testa – parcheggio 3 TL), veramente stupefacente!

Kaymakli è la seconda città sotterranea per importanza della regione, soltanto i primi quattro livelli sono visitabili, per apprezzarla al meglio consigliamo di visitarla al mattino presto, quando le orde di visitatori dei tour organizzati, non sono ancora arrivate. Kaymakli poteva ospitare fino a 3000 persone, nella moltitudine di cunicoli scavati nel tufo, è sicuramente da vedere.

Ripercorriamo la strada dell’andata e raggiunto Guzeloz deviamo per Goreme percorrendo la strada consigliata dalla Lonely Planet con scenari da favola, breve sosta a Mustafapasa, originario insediamento greco con graziosi edifici scavati nella roccia e poi si riparte verso Urgup, dove facciamo una sosta per un po’ di relax e poi di nuovo in auto diretti a Goreme. Il paesaggio è incantevole, lo scenario lascia veramente di stucco. Raggiungiamo il nostro albergo, l’Arch Palace, prenotato su Booking.com.

Costo albergo: 90,00 Euro per 2 notti

L’albergo è decisamente carino, la stanza è spaziosissima e caratteristica, in pratica è uno dei tanti alberghi di Goreme ricavati all’interno di un camino delle fate, sicuramente l’albergo più suggestivo di tutta la vacanza in Turchia.

Per cena scegliamo un ristorante nel centro di Goreme (1 piatto di carne mista con riso pilaf e insalata, 1 piatto di kebab con riso pilaf e insalata, 1 piadina ripiena di verdure tipo crescione romagnolo, acqua 19,36 Euro).

In questa zona nel mese di maggio si registra un’escursione termica molto forte fra il giorno e la notte, per intenderci durante il giorno giravamo liberamente con la t-shirt, la sera era d’obbligo un maglioncino.

28/04/2013 GOREME (40 km)

Oggi è una giornata all’insegna del movimento, per prima cosa facciamo colazione in albergo, è molto meglio il panorama che si gode da qui, rispetto alla colazione stessa. La colazione viene servita nella terrazza superiore dell’albergo che si affaccia sulla vallata di Goreme, il panorama è davvero pittoresco, si vedono anche le fatidiche mongolfiere che sorvolano l’area, la colazione invece è molto classica a base di prodotti confezionati e freschi come yogurt, cetrioli, feta, olive, pomodoro etc. In auto raggiungiamo la vicina località di Pasabagi, in cui si vedono alcuni tra “i camini delle fate” più suggestivi. Percorriamo l’intero itinerario che passa sopra i coni per poterli ammirare da tutte le angolazioni, quindi torniamo alla macchina per raggiungere Zelve.

Visitiamo il museo a cielo aperto di Zelve, (8 TL a testa – parcheggio 2 TL).

Zelve si trova in una serie di valli profonde ed è costellata da una serie di celle e monasteri.

Disabitata dal 1950, quando un terremoto ha reso inaccessibili alcune celle, l’area è visitabile senza problemi grazie ad una serie di camminamenti che collegano le grotte.

Anche se le chiese non possiedono gli affreschi del museo a cielo aperto di Goreme, l’intera area merita sicuramente una visita, si presta a fotografie di grande effetto.

Ritornati in auto, percorriamo la valle di Devrent, dove si trovano i coni vulcanici tra i più belli della Cappadocia, la maggior parte di questi coni è sormontata da una roccia piatta e più scura, che li ha protetti dalle piogge che col passare del tempo hanno eroso la roccia circostante.

Riprendendo la strada dopo aver scattato le foto, raggiungiamo Cavusin, lasciamo l’auto parcheggiata al bar dove inizia il sentiero Gulludere II per la “Valle delle Rose” e paghiamo il parcheggio al barista in cambio di una bevuta (5 TL) quindi percorriamo il sentiero che porta alla Meskendir Valley fino ad arrivare al punto di ristoro, quindi torniamo indietro fino all’incrocio con la Kizilcukur Vadisi (Valle Rossa) che percorriamo fino alla cima e per il ritorno chiudiamo l’anello con la Gulludere II (Valle delle Rose), che ci porta dritti alla macchina, durata totale del percorso compiuto tre ore circa.

E’ veramente bello girare per queste vallate deserte, dove si trovano pareti rocciose con piccionaie, punti ristoro improvvisati, paesaggi incantevoli e una tranquillità assoluta.

Sulla Valle Rossa abbiamo incontrato una chiesa fantastica e rocce policrome accattivanti, da non dimenticare una protezione per il sole, il percorso è quasi interamente roccioso e non riparato, quindi è facile prendere un’insolazione.

Tornati alla macchina, ci spostiamo nel centro di Cavusin, per una meritata siesta rinfrescante e per ammirare il piccolo paese, quindi torniamo a Goreme per visitare il famigerato museo a cielo aperto di Goreme (15 TL a testa – parcheggio 6 TL), dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

Lontani dal trekking solitario delle vallate precedenti, il museo a cielo aperto è tappa fissa di tour organizzati e turisti locali, quindi preparatevi ad immergervi nella confusione.

A parte il caos onnipresente, il sito merita di essere visitato perchè contiene chiese, cappelle e monasteri bizantini veramente favolosi, questo insieme di chiese e cappelle bizantine era in origine un insediamento religioso che ospitava una comunità di una ventina di monaci.

La chiesa più famosa del museo è la Karanlik Kilise (supplemento 8 TL a testa), uno straordinario edificio traboccante di affreschi che giustificano il prezzo extra del biglietto, atto a tutelare lo stato conservativo attuale limitandone gli accessi.

Tra i due musei a cielo aperto sicuramente quello di Goreme è più ricco, ma l’atmosfera di quello di Zelve è decisamente più affascinante.

Stremati dalla fatica e dal caldo, torniamo all’auto e quindi in albergo, breve sosta e poi cena in un locale turistico di Goreme (1 piatto misto di antipasti, 1 manti – ravioli con salsa di yogurt un po’ stomachevoli, 1 tipo di kebab cotto a spezzatino in una ciotola di terracotta a forma di uovo che viene rotta dal cameriere davanti ai nostri occhi, 1 acqua 21,32 Euro), tutto buono, quindi ci ritiriamo.

29/04/2013 GOREME-KONYA (306 km)

Dopo aver fatto colazione e il check-out, ci dirigiamo verso la Valle di Ihlara, attraversiamo Uchisar senza fermarci, quindi arriviamo ad Ihlara e all’ingresso della valle, dopo circa 100 km dalla partenza (8 TL a testa – parcheggio 5 TL).

Quindi raggiungiamo a piedi la biglietteria dall’altro capo, a Belisirma, facendo sosta nelle chiese rupestri che incontriamo lungo il percorso, veramente belle, compreso lo scenario, una passeggiata al fresco all’interno del canyon lungo il fiume. Ritorniamo indietro a piedi lungo lo stesso percorso per recuperare l’auto e ripartiamo alla volta di Konya che dista circa 200 km. La Valle di Ihlara è stata un posto strategico, in periodo di invasioni, per nascondersi e proteggersi, inoltre per le sue caratteristiche geomorfologiche è stato il posto ideale dove ritirarsi per la meditazione. Ci fermiamo per una breve sosta a Sultanhani, il cui unico scopo per una breve visita è il famigerato caravanserraglio (3 TL a testa), veramente singolare nel suo genere, quindi una bibita rinfrescante prima di ripartire.

Raggiungiamo il nostro albergo a Konya, il Rumi Hotel, prenotato su Booking.com, dista pochi minuti a piedi dal museo di Mevlana, a parte il parcheggio un po’ limitato e un leggero puzzo di fumo nella stanza, l’albergo è assolutamente da consigliare, ha una camera da letto ampia e spaziosa con un angolino adibito a salotto per la lettura, la colazione inoltre è una delle migliori incontrate in Turchia. Una volta depositate le valigie, facciamo un giretto a piedi per il caotico centro, quindi cena da McDonald’s (30,10 TL) e ritorno in albergo per pianificare le giornate successive.

Costo albergo: 54,14 Euro per 1 notte

30/04/2013 KONYA-PAMUKKALE (447 km)

Facciamo colazione in albergo, oltre all’abbondanza e alla varietà della colazione, dalla terrazza si gode di una splendida vista sul complesso di Mevlana. Facciamo check-out, lasciando la nostra bella e spaziosa stanza e a piedi raggiungiamo il Museo di Mevlana (3 TL a testa). Il museo è un ampliamento dell’alloggio originale dei dervisci e contiene la tomba di Rumi o Mevlana, di altri importanti dervisci, la sala delle cerimonie e vari oggetti e manoscritti. Il museo è un monastero a tutti gli effetti ed è il motivo principale per una visita a Konya sia per i mussulmani sia per i non mussulmani come noi. Si tratta di un bel complesso che merita la visita. Oggi siamo stati presi di mira da un gruppo di visitatori locali, ci siamo intrattenuti a posare in diverse fotografie insieme a divertite donne turche vestite con gli abiti tipici della cultura turca, fazzoletto in testa e tunica lunga fino ai piedi. Che spasso i loro sguardi divertiti nel rivedere la foto nel display della fotocamera. Partiamo quindi alla volta di Pammukale percorrendo la zona dei “Grandi Laghi” e facendo una sosta per dissetarci in riva al lago a Egirdir, quindi raggiungiamo Pammukale alle 17:00. Depositiamo i bagagli nell’albergo, “Hotel Pamukkale”, un albergo senza troppe pretese ma con tutto il necessario e una calda accoglienza, decidiamo di visitare subito le formazioni di travertino bianco e Hierapolis entrambe situate all’interno di un unico sito (20 TL a testa). Si tratta di una delle attrazioni più insolite di tutta la Turchia, le bianchissime formazioni di travertino sono chiamate anche terrazze, hanno forma circolare e salgono dal paese quasi a farle sembrare una scala.

È obbligatorio togliersi le scarpe, dopodiché si può salire sino in cima alla collina con l’acqua che accarezza i piedi.

Facciamo decine di foto, quindi visitiamo Hierapolis antica località termale, le cui rovine raccontano in maniera vivida la vita quotidiana dei primi secoli dopo Cristo, rinunciamo al bagno nell’antica piscina poiché chiude alle 18:30 e costa 32 TL a testa. Ammiriamo lo spettacolare Teatro Romano con oltre 12000 posti a sedere, l’Agorà una delle più grandi piazze antiche mai scoperte, l’Arco di Domiziano, le Latrine di grandezza considerevole, le Terme Romane oggi adibite a museo e la Necropoli che si estende per diversi chilometri. Intanto il sole tramonta e di corsa torniamo sulle terrazze di travertino e cominciamo a scendere. Siamo rimasti veramente in pochi, si fa buio e si accendono i riflettori, perdiamo tempo a scattare miriadi di foto con la luce che piano piano diventa più debole fino all’oscurità e alla fine siamo praticamente gli ultimi. L’emozione di trovarsi nelle vasche di Pamukkale al tramonto senza i soliti turisti maleducati è stata impagabile, abbiamo scelto di visitare subito il sito per la necessità di guadagnare tempo prezioso, ma la scelta si è rivelata azzeccatissima! Pamukkale al tramonto è assolutamente un must, qualcosa di imprescindibile, imperdibile. Peccato per aver visitato il sito di Hierapolis in troppo poco tempo, una mezz’oretta in più sarebbe stata l’ideale, abbiamo valutato anche l’ipotesi di tornarci il giorno seguente, ma i km che ci separano da Istanbul sono ancora tanti, così come le cose da vedere lungo il percorso.

Tornati nel nostro albergo a conduzione famigliare, ceniamo nel ristorantino sulla terrazza annessa e la proprietaria prepara la cena (1 riso, 1 omlette alla turca (con verdure), 1 kabap Pamukkale con pomodori, peperoni e cipolla, 1 piatto di olive nere, 1 acqua), quindi si va in camera a pianificare i giorni seguenti.

01/05/2013 PAMUKKALE-IZMIR (344 km)

Dopo aver fatto colazione in albergo, facciamo check-out e paghiamo il conto, quindi si parte alla volta di Afrodisia.

Costo albergo+cena: 107 TL per 1 notte

Dell’alloggio rimaniamo molto soddisfatti, anche se le camere sono modeste, sembra di essere a casa e i prezzi sono veramente irrisori.

Arrivati a destinazione, parcheggiamo ed entriamo nel sito di Afrodisia (10 TL a testa – parcheggio 7 TL), lo percorriamo in lungo e in largo e rimaniamo positivamente colpiti, ciò che contraddistingue questo luogo è l’estensione dei resti, magnifico lo Stadio, uno dei più grandi e dei meglio conservati del mondo antico. Trascorriamo un paio d’ore, quindi si riparte alla volta di Efeso (25 TL a testa – parcheggio 8 TL). È la città antica meglio conservata forse dell’Europa intera e permette di farsi un’idea di come doveva svolgersi la vita a quei tempi.

Nei giorni di suo massimo splendore aveva più di 250000 abitanti, qui si venerava Artemide, la dea della fertilità, in onore della quale fu costruito un tempio che all’epoca era considerato il più grande del mondo, nonché una delle sette meraviglie.

Il sito è veramente straordinario e non bisogna assolutamente perdere la Biblioteca di Celso, il Tempio di Adriano e il Teatro, passeggiare per queste strade sembra di rivivere quei tempi.

Si riparte e raggiungiamo Izmir per giungere al nostro albergo l’“Olimpiyat Otel Izmir”, prenotato tramite Booking.com, ma il navigatore ci gioca un brutto scherzo e ci ritroviamo a guidare per delle stradine strette vicino all’Agorà, la parte vecchia della città, un’esperienza che non auguriamo a nessuno. Una volta usciti dal dedalo di stradine, parcheggiamo l’auto e a piedi mia moglie dopo un po’ di peregrinare, rintraccia l’albergo, che effettivamente è in una zona un po’ scomoda e interna. L’albergo è un po’ inquietante, a parte la gentilezza del personale della reception, rimaniamo molto delusi dall’ambiente vecchio e fatiscente. La nostra stanza, pur avendo ricevuto un po’ di ristrutturazione, è piccola e soffocante, si affaccia su un pozzo luce buio, è dotata di un bagno microscopico e quello che doveva essere un parcheggio non è altro che una porzione di strada di fronte all’albergo, l’unica cosa rassicurante è una telecamera dell’albergo puntata su questa strada.

Costo albergo: 38,09 Euro per 1 notte

Depositati i bagagli, ci dirigiamo sul lungomare e ceniamo in un localino all’aperto proprio sul porto, dove molti assaporavano il narghilè, il Nostalgji (2 piatti con carne e verdure, 1 coca cola, 1 birra 24,37 Euro), quindi rientriamo in albergo.

02/05/2013 IZMIR-CANAKKALE (388 km)

Dopo aver fatto colazione, pessima come l’albergo, decidiamo di andare a fare un giro per il Bazar della città. Ci divertiamo a girare per il dedalo di stradine, mentre i negozi aprono e allestiscono le vetrine. Dopo qualche acquisto ritorniamo all’albergo per recuperare la macchina e partiamo alla volta di Bergama (Pergamo). Una volta raggiunta la destinazione, ci limitiamo a visitare l’Acropoli (20 TL a testa – parcheggio 4 TL). La caratteristica di Pergamo è che l’area archeologica è posta su di una collina, da qui si gode di un bel panorama sull’area circostante, ma la punta di diamante del sito è senza dubbio il teatro incastonato sul fianco della collina. Da qui è impressionante guardare la base del teatro, così come percorrere i ripidi scalini non è un’attività adatta a tutti, soprattutto la sconsigliamo a chi soffre di vertigini. Dopo aver camminato attraverso i resti del sito, ritorniamo all’auto, passiamo davanti alla Basilica Rossa, quindi ci dirigiamo verso Canakkale, tappa finale della giornata, facendo una breve sosta per uno spuntino in un bar in riva al mare a Ayalik. Raggiungiamo l’albergo “Hotel Helen Park” prenotato su Booking.com, camere belle e spaziose, posizione strategicamente a due passi dal porto e parcheggio interno.

Costo albergo: 56,22 Euro per 1 notte

Depositiamo i bagagli e facciamo un giro per la cittadina scattando qualche foto alla riproduzione del Cavallo di Troia, ci informiamo sugli orari dei traghetti per Eceabat del giorno seguente e infine ceniamo in maniera soddisfacente al Gulen Pide (1 piatto di kebap con misto di verdure e pida, 1 pida farcita, 1 coca-cola, 1 acqua 29 TL)!

Torniamo in albergo per pianificare l’ultimo giorno di vacanza con l’auto, domani si arriverà a Istanbul!

03/05/2013 CANAKKALE-ISTANBUL (350 km)

Sveglia di buon’ora, l’albergo mette a disposizione un ricco buffet, quindi si parte per salpare col traghetto delle 8 senza bisogno di prenotazione anticipata (auto + 2 persone 29 TL). Giunti a Eceabat, visitiamo la penisola di Gallipoli, teatro cruento della prima guerra mondiale. Questi monumenti commemorativi e le centinaia di lapidi che vediamo ci fanno pensare a tutte quelle giovani vite spezzate, ora aleggiano pace e tranquillità ma ai tempi della prima guerra mondiale persero la vita migliaia di uomini di svariate nazionalità, fra cui australiani, neozelandesi, indiani, britannici e ovviamente turchi. I turchi guidati dal comandante Ataturk riuscirono a respingere gli attacchi nemici, questo momento segna anche l’ascesa di Ataturk e la sua proclamazione di eroe nazionale e modernizzatore di tutta la Turchia. Partiamo per raggiungere Istanbul, nel pomeriggio consegniamo l’auto all’aeroporto internazionale, dopo aver sudato sette camicie per il traffico e per l’incapacità di trovare il box dell’Avis dove riconsegnare l’auto, quindi prendiamo un autobus Havatanas (10 TL a testa) che ci porta a Taksim, causa traffico notevole, in 1 ora e 10 minuti. A piedi raggiungiamo l’albergo “Grand Star Hotel”, prenotato sempre su Booking.com che ci ospiterà per 3 notti.

Costo albergo: 345,09 Euro per 3 notti

La stanza è grande e pulita e dà su una corte interna occupata da sanitari vecchi, chiudiamo le tende e lasciamo la stanza. Partiamo a piedi per un giro di Istanbul e iniziamo con Istiklal Caddesi che percorriamo gironzolando immersi nella folla di gente. Vediamo Cicek Pasaji (galleria dei fiori), Nevizade Sokak e Balik Pazar (il mercato del pesce). Dietro suggerimento della Lonely Planet, ceniamo da Konak, il ristorante in fondo alla strada (1 doner kebap con patatine fritte, riso e verdure, 1 piatto di meat balls con riso, 1 pida con meat, 2 coca-cola 46 TL) tutto squisito anche se con cameriere antipatico, quindi torniamo in albergo.

04/05/2013 ISTANBUL

Oggi ci dedichiamo alla visita della città e dopo la colazione ricca e completa di tutto, raggiungiamo a piedi la stazione di Taksim, la quale prende il nome dalla cisterna di pietra posta sul lato occidentale che in passato faceva parte dei condotti idrici della città.

Acquistiamo i gettoni per i mezzi pubblici (3 TL cadauno), quindi prendiamo la funicolare che ci porta a Kabatas e da qui il tram che ferma a Sultanahmet, prima lunga fila per la visita alla Moschea Blu, splendida sia internamente che esternamente.

La moschea viene così chiamata per le ceramiche blu, soprattutto di Iznik che decorano l’interno, fu costruita nel 1600 dall’architetto imperiale, oltre alle ceramiche blu l’altra caratteristica principale sono i sei minareti.

Dopo tante foto iniziamo a girare a piedi nella zona circostante, attraversiamo l’ippodromo, quindi raggiungiamo la cisterna della basilica (10 TL a testa), attrazione sicuramente molto suggestiva.

L’ippodromo ai tempi d’oro poteva ospitare fino a 100000 persone, oggi è un giardino pubblico, in cui spiccano alcune colonne, fra cui la colonna di Costantino, gli obelischi egiziani e la colonna serpentina portata qui in nave da Delfi, osservando la quale si può notare il livello originario del terreno.

L’ippodromo fu teatro della rivolta di Nika nel 532 d.C. durante la quale gran parte della città fu distrutta.

La cisterna di acqua sotterranea, capolavoro di ingegneria bizantina, è l’attrazione più singolare di Istanbul, costruita per soddisfare i crescenti bisogni del Gran Palazzo, caduta poi in disuso è rimasta trascurata per diverso tempo. Riscoperta dagli ottomani, fu utilizzata anche come discarica, restaurata ben tre volte, al momento l’acqua presente è abitata da carpe e l’illuminazione giallognola circostante aiuta a conferire all’ambiente un fascino ancor più antico. Il tetto della cisterna è sorretto da 336 colonne, due delle quali poggiano su teste di medusa.

Tornati sui giardini esterni, diamo un’occhiata senza entrare, ai Bagni di Roxelana, questi portano il nome della diabolica moglie del sultano, l’ingresso delle donne è da una parte, quello degli uomini dall’altra. Ci avventuriamo in una nuova fila per entrare al museo di Haghia Sophia (25 TL a testa). La chiesa è tra le più grandi opere architettoniche del mondo, sicuramente la più importante di Istanbul, nata come sede della cristianità più di 1400 anni fa, nel 15° secolo è stata trasformata in moschea. Anche questa è decorata da bellissimi mosaici.

Decidiamo di andare al Gran Bazar, ovunque c’è tantissima gente, per la strada visitiamo la tomba del sultano Mahmut II, quindi vediamo la colonna di Costantino. Giungiamo al Gran Bazar e ci immergiamo nella folla, si può accedere da diverse porte, da ognuna si apre un labirinto con centinaia di negozi che traboccano di merce. Il mercato è completamente coperto, imprescindibile è la contrattazione, noi facciamo qualche acquisto contrattando per la metà dei prezzi che chiedono, a volte anche meno, non abbiate timore, loro non ne hanno. Qui abbiamo le prime disavventure della vacanza, chiedendo qualche prezzo ci rendiamo conto di trovarci in una trappola per turisti, centinaia di cineserie e merce contraffatta venduta a prezzi esorbitanti. Borsette di finto Chanel vendute a centinaia di euro, chiedendo spiegazioni rispondono che le originali costano migliaia di euro…e chissenefrega! Raggiungiamo l’ancora più caotico, ma molto più colorato, bazar delle spezie, creato originariamente come estensione del complesso della Moschea Nuova. Il bazar è specializzato in spezie orientali grazie alla sua posizione strategica, oggi si possono trovare merci di ogni tipo, dai giocattoli al caffè più famoso della Turchia. Visita al complesso della Moschea Nuova, si fa per dire poiché i lavori sono iniziati alla fine del 1500. Giro nelle vie limitrofe del bazar delle spezie, fra tanta gente e negozi, quindi decidiamo di raggiungere a piedi Istiklal Caddesi, attraversando il ponte di Galata, veramente molto suggestivo soprattutto al tramonto, per arrivare alla torre di Galata, passeggiata non breve ma piacevole. Sopra al ponte, innumerevoli pescatori gettano le loro lenze nelle acque dello stretto, la parte inferiore del ponte invece è occupata da un numero imprecisato di ristoranti, bar, negozi insomma questo ponte accoglie tutti i giorni un via vai di gente inimmaginabile. Decidiamo di tornare a cena da Konak, questa volta vogliamo provare quello che si trova a Galatasaray, l’ambiente è bello e la cena gustosa anche se ci hanno letteralmente fregato, (vedere la recensione su Tripadvisor) ordiniamo un piatto di Special Kebab, composto da carni miste e una porzione di Kebab allo yogurt, il cameriere ci chiede quanti pezzi vogliamo, noi gli rispondiamo chiedendo quanti pezzi si prendono di solito e lui scocciato risponde due, ci chiede se vogliamo le salse, rispondiamo di si, pensando che siano l’accompagnamento della carne, quelle che di solito portano al tavolo gratuitamente, poi ci chiede se vogliamo le patate e rispondiamo di no. Inoltre chiedo di non mettere il pomodoro nel mio piatto…morale della favola, ci portano una marea di roba, tutta a pagamento si intende, i due pezzi di kebab sono diventate due porzioni pagate come tali, il piatto trabocca di pomodoro, alla fine paghiamo 99 TL. Letteralmente derubati, oltre a questo bisogna sottolineare la maleducazione e arroganza del cameriere, non vogliamo discutere, paghiamo e appena tornati in albergo, scriviamo una recensione con giudizio pessimo su Tripadvisor, dove constatiamo nostro malgrado, che tanta altra gente è stata fregata come noi, non andateci!

05/05/2013 ISTANBUL

Dopo aver fatto colazione, oggi ci dedichiamo alla visita del Palazzo Topkapi che decidiamo di raggiungere a piedi. Possiamo in tal modo vedere Istiklal Caddesi con poca gente e si ha una strana sensazione non vedere quel fiume di persone che camminano non si sa per dove. Raggiungiamo la loggia dei Mevlevi, dove acquistiamo due biglietti (40 TL a testa) per il Sema che si terrà alle 17, le danze rituali non ci sono tutti i giorni e occorre informarsi. Proseguiamo per il Palazzo Topkapi attraversando il Ponte di Galata, pieno di pescatori in attività, quindi arriviamo a destinazione, breve passeggiata per il parco di Gulhane, quindi un’ora abbondante di fila per acquistare il biglietto per il palazzo. Le corti interne sono splendide, meritano veramente la visita (25 TL a testa + 15 TL a testa per l’accesso all’harem) ma la gente è tantissima e facciamo fila sia per visitare il tesoro che per la visita al padiglione del sacro manto. Inizialmente il palazzo era sede del governo, nel 1924 divenne un museo, ora custodisce un tesoro costituito da preziose pietre, gioielli, doni diplomatici e bottini di azioni militari. La visita del Topkapi richiede almeno tre ore, ma sarebbe opportuno dedicarne di più, molto singolare è l’Harem, all’interno del quale le ragazze dovevano imparare l’arte di truccarsi, vestirsi, comportarsi, la musica, la danza e l’islam. L’harem era controllato dalla madre del sultano regnante, il quale poteva avere fino a quattro mogli e tutte le concubine che riusciva a mantenere decorosamente, il massimo raggiunto è stato trecento.

Quando usciamo siamo fiacchi e dopo aver percorso Sogukcesme Sokagi con gli edifici del vicolo restaurati in stile, ci dirigiamo sempre a piedi alla loggia dei Mevlevi per vedere il Sema. A parte l’ambientazione, un piccolo teatro circolare, lo spettacolo in sé è molto noioso, il tutto si svolge con gesti ripetitivi, forse una durata inferiore dello spettacolo sarebbe più opportuna. Dopo un’ora usciamo e andiamo a cena al Zubeyir Ocakbase, dove ceniamo veramente bene (2 meze con pane, 2 kebap con verdure, 1 coca-cola, 1 acqua 60 TL) su una sorta di terrazzino interno che si affaccia sulla via principale, Bekar Sokak, traversa di Istiklal Caddesi.

06/05/2013 ISTANBUL-BOLOGNA

Breve passeggiata nella mattinata per Istiklal Caddesi, quindi check-out e trasferimento con la compagnia Havatanas (10 TL a testa) all’aeroporto internazionale, dove con volo della Turkish Airlines partiamo alle 16:05 e arriviamo a Bologna alle 17:45.

TOP FIVE

La Cappadocia

Pamukkale

Le rovine di Efeso

La città sotterranea di Kaymakli

La cucina turca

I NOSTRI NUMERI (per due persone)

Volo Bologna – Istanbul A/R: 416,66 €

Volo Istanbul – Kayseri: 142,42 €

Assicurazione totale: 86,00 €

Noleggio auto (7 giorni): 484,55 €

Gasolio: 172,87 €

Mezzi di trasporto: 35,45 €

Alberghi: 690,75 €

Mangiare: 213,89 €

Attrazioni: 241,14 €

Guide cartacee (Lonely – Mondadori): 30,18 €

Totale 2513,91 €

N. totale di giorni, compresi gli spostamenti: 10

Cambio medio nel territorio turco: 1 Euro = 2,285 TL



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche