In giro per lo splendido Marocco: 11 giorni tutti auto-organizzati
Indice dei contenuti
L’obiettivo di questo diario è quello di mettere a disposizione di altri utenti come noi la nostra esperienza, sperando possa essere utile per l’organizzazione della propria vacanza, senza però entrare in troppi dettagli …ognuno vivrà i propri!
Premetto che io e il mio fidanzato in vacanza non ci risparmiamo mai… maciniamo sempre molti km e ci diamo un gran da fare per scoprire e vivere più cose/esperienze possibili.
Si astengano quindi dalla lettura i non attivi! J
Alcune “info di servizio” prima di entrare nel vivo del viaggio.
Volo. Comodissimo volo con Ryanair da Cuneo a Marrakech diretto. Durata: 3.5 ore. Spesa: 78 eur p/p andata/ritorno.
Auto. Dopo diverse ricerche sul web ci siamo affidati a Najim Car a Marrakech. Compagnia affidabilissima (segnalata anche da Routard) con agenzia in Av. Mohamed V (la strada principale della città nuova, appena fuori dalla Medina). Auto in ottimo stato (Dacia Logan con aria condizionata) ed economica rispetto ad altre compagnie (23 € al giorno con Km illimitati, assicurazione totale e doppio guidatore). Prenotazione via mail lasciando i propri dati ma senza nessun anticipo sull’importo del noleggio che viene saldato (anche in euro) in loco alla consegna dell’auto. È necessario solo avere all’atto del ritiro una carta di credito (non prepagata) che viene “strisciata” come cauzione ma senza prelievo di denaro. Il personale è gentilissimo. Forniscono servizio di transfer gratuito dall’aeroporto alla agenzia o come nel nostro caso alla Medina e vv. Siamo infatti arrivati a Marrakech la sera del 20/8. Ci hanno accompagnato alla Medina e ci hanno consegnato lì l’auto il 22/8 mattina, giorno dal quale partiva il nostro noleggio.
Importante: attenzione ai limiti di velocità sulle strade, davvero molti. Ci sono molto spesso posti di blocco nelle immediate vicinanze. Noi abbiamo preso una multa di 30 €..
Riad/Hotel. Una volta deciso l’itinerario, abbiamo prenotato quasi tutto dall’Italia via mail o booking.com prima della partenza. Probabilmente visto il periodo di bassa stagione ed essendo solo in 2, avremmo anche potuto prenotare in loco (da considerare che l’offerta di sistemazioni in alcune località è molto più ampia di quella che si trova sul web), ma non avevamo voglia di perdere tempo nella ricerca “porta a porta” dell’hotel durante la vacanza.
Ramadan. Siamo stati nel periodo del Ramadan che tutti, ma proprio tutti i marocchini rispettano. Nessun particolare disagio per il turista che deve solo avere l’accortezza, per rispetto, di non mangiare e bere “sfacciatamente” in pubblico nelle ore diurne. In questo periodo le attività locali sono un po’ a rilento, alcuni negozi chiusi (ma nei souk di Marrakech e Fez è un vantaggio perché con qualche bancarella chiusa si possono ammirare fontane, palazzi e scorci meravigliosi altrimenti coperti da mille “cianfrusaglie”) e alcune attrattive seguono un orario ridotto. In alcuni piccoli paesini/centri all’ora di pranzo può essere un po’ difficile trovare bar/ristoranti aperti. La sera, alla fine del Ramadan, tutti i marocchini si riversano nelle strade e piazze ed è davvero uno spettacolo, un brulichio di persone e suoni! IMPORTANTE: nel periodo del Ramadan il fuso orario è di -2 ore rispetto all’Italia invece che di un’ora sola.
Moneta. Dirham (1€=10 Dh circa). Suggerisco il cambio all’aeroporto appena scesi dall’aereo. Tenete con voi la ricevuta che vi verrà consegnata insieme al contante perché dovrete riesibirla al rientro se ricambierete Dirham in Euro. Mai cambiare soldi nei souk o punti non autorizzati.
Clima. A inizio agosto le temperature raggiungono anche i 38° ma vi assicuro che il clima è secco. Non abbiamo praticamente mai patito il caldo.
Cosa da lasciare in loco. In Marocco c’è povertà. Portate con voi indumenti che non usate più, matite, penne ecc.. da lasciare ai locali e specie ai bambini a cui è preferibile non dare denaro. Saranno cose molte apprezzate.
Ed ecco ora il nostro viaggio:
1° giorno 20/7: ITALIA -> MARRAKECH
Arrivo alle 21.30 di sera. All’aeroporto un addetto di Najim Car ci stava aspettando. Ci ha accompagnato gratuitamente ad una delle principali porte della Medina, da cui in pochi minuti abbiamo raggiunto il Riad Zehar, prenotato prima della partenza su booking.com dove abbiamo pernottato per due notti.
Il Riad è molto bello e ad ottimo prezzo, arredato in stile marocchino, pulito e confortevole con una bellissima terrazza sul tetto dove alla mattina viene servita un’ottima colazione. Personale molto gentile e disponibile (non esitate a fare una bella chiacchierata con Youssef che vi racconterà abitudini e costumi del Marocco..un’esperienza!). Il Riad è a 5 minuti da Djeema el Fna e ci sono un paio di importanti punti di riferimento nei dintorni (es. Hotel Bouganville) che aiutano a orientarsi. Ovviamente ci siamo catapultati subito, e fino a notte fonda, in giro per i vicoli della Medina e nella Piazza fino che a quell’ora era pienissima di gente, incantatori di serpenti, cantastorie, centinaia di banchetti con barbecue..uno spettacolo!
Girare perla Medina di Marrakech è sicuro, anche di notte.
Attenzione! State però molto attenti a motorini, carretti tirati da muli e cavalli che girano per i vicoli e nella Piazza…il rischio di essere investiti è davvero alto!
2° giorno 21/7: MARRAKECH
Intera giornata dedicata alla scoperta della città. È bellissimo perdersi nelle stradine della Medina, passando da un souk all’altro. Suggerisco di girare senza una meta precisa e infilarsi nei vicoletti più nascosti per scoprire la “vera” Marrakech; angoli nascosti dove la popolazione è intenta nelle propri attività quotidiane o negozi un po’ fuori mano che frequentano solo le persone locali, come quello di animali in cui ci siamo casualmente imbattuti: scorpioni destinati agli stregoni, civette che i marocchini usano tenere in casa perché di buon augurio, camaleonti.. Davvero pittoreschi i mercatini rionali con frutta verdura, carne e pesce invasi dalle mosche…sembra di fare un salto nel passato.
Ad ogni passo tantissime persone vi fermeranno per vendervi la qualunque cosa. I venditori di Marrakech sono piuttosto insistenti ma non fastidiosi…con il tempo abbiamo capito che la miglior frase per dribblare le loro proposte è quella di dire di aver già comprato l’articolo che viene offerto J. Superfluo dire che qualunque cosa va trattata…almeno al 50% del prezzo iniziale. Contrattare per loro è un’abitudine e un’usanza. Quasi si offenderanno se non lo farete!
Da non perdere sicuramente la Scuola Coranica, le Tombe Saadiane. Non ci ha detto invece granché Palazzo Bahia.
Alla sera, prima del tramonto, tappa d’obbligo il bar con la terrazza al piano superiore che si affaccia su Djeema El Fna. Da qui potrete vivere forse la cosa più bella della città: la Piazza che si anima progressivamente e freneticamente. Centinaia di banchetti che grigliano cibo allestiscono i lori bbq, incantatori di serpenti, cantastorie, venditori di incenso e lampade colorate, bambini, scimmie; il tutto accompagnato dal suono della preghiera del muezzin… Uso un solo aggettivo per descrivere la Piazza: magnetica.
Qui non ci sono monumenti, sculture, fontane o opere d’arte dei “mostri sacri della storia dell’arte” cui siamo abituati noi italiani: sono le persone con le loro abitudini, usanze e cultura – indubbiamente diverse dalle nostre – a rendere questo posto uno spettacolo indimenticabile.
Con pochi dirham abbiamo cenato in uno dei fantastici banchetti della Piazza, il n. 1 (sono infatti tutti contrassegnati da un numero). Consigliamo la celebre insalata marocchina, la pastella e la grigliata mista di carne. Tutto davvero ottimo!
3° giorno 22/7: MARRAKECH -> AIT BEN HADDOU
Al mattino appuntamento con l’addetto di Najim Car per la consegna dell’auto. Ci è venuto a prendere alla porta della Medina, dove ci aveva lasciato la sera dell’arrivo, per portarci in agenzia per sbrigare, velocemente, tutte le pratiche burocratiche per la consegna dell’auto. Si parte quindi verso l’Atlante con destinazione Ait Ben Haddou. Il paesaggio che si attraversa è davvero spettacolare. Si è in montagna, con colori e panorami sconfinati davvero mozzafiato, caratteristici paeselli incastonati nei crinali e venditori di coloratissimi minerali a bordo strada. È singolare attraversare i monti per raggiungere il deserto… Stupendo il passo tutto curve e vertiginoso dello Ziz. La strada è in ottime condizioni ma appunto con tanti tornanti. La velocità quindi è moderata e spesso si incontrano camion carichi di animali e persone che rallentano un po’ il percorso.
Ait Ben Haddou è distante sulla carta solo circa 300 Km da Marrakech ma si impiegano 4 ore abbondanti per raggiungerla, che aumentano viste le soste fotografiche. Siamo arrivati ad Ait Ben Haddou nel tardo pomeriggio e abbiamo quindi deciso di visitarla con calma e fermarci a dormire lì. Da non perdere ovviamente la Kasbah dove vivono (non si capisce davvero come!) ancora delle persone che in cambio di qualche dirham lasciano accedere alle proprie “abitazioni”: stanze tra mura di fango e paglia dove si trovano animali vicini a “camere da letto”, piccole salette improvvisate in salotti con cuscini… Gli odori sono davvero “penetranti”.
Io credo che a meno che non arriviate presto ad Ait Ben Haddou e abbiate quindi il giusto tempo per visitarla non valga la pena fare una visita frettolosa perché la successiva (seppur abbastanza vicina) cittadina di Ouarzazate non è un granché.
Ad Ait Ben Haddou non avevamo prenotato hotel/riad proprio perché indecisi prima della partenza se dormire lì o proseguire oltre. Alla fine abbiamo pernottato all’Hotel Kasbah proprio all’ingresso della stradina che conduce alla fortezza. L’albergo, dozzinale e molto spartano ma almeno economico, ha di bello la sola piscina dove abbiamo fatto un bellissimo bagno vista Kasbah.
Suggeriamo assolutamente altre sistemazioni. Considerate che l’offerta di hotel/riad è molto superiore rispetto a quella che si può trovare su Booking e/o Tripadvisor. Se ci fosse stata disponibilità avremmo scelto il Bagdad Caffè.
Ait Ben Haddou la sera è desertica e buia (questo però ci ha consentito di vedere una bellissima stellata). Non c’è proprio nulla da fare. Quindi dopo la cena siamo andati a riposarci in vista del giorno successivo.
4° giorno 23/7: AIT BEN HADDOU -> OUARZAZATE -> SKOURA -> VALLEE DES DADES -> GORGES DU THODRA
Sveglia di buon ora, si fa rotta verso Ouarzazate. Saltiamo a piè pari i celebri studi cinematografici perché non amiamo le cose troppo turistiche e soprattutto finte. Veloce giro della cittadina, a nostro avviso senza infamia e senza lode, e rotta verso Skoura. Procedendo verso Skoura ci siamo trovati davanti a distese infinite di palme!
Qui è imperdibile la famosa Kasbah, davvero bellissima e ben conservata. Si dice sia la più bella del Marocco, tanto da essersi guadagnata la stampa sulle banconote da 50 dh.
Dopo la visita, su suggerimento di uno dei custodi, abbiamo seguito in auto, lungo la stradina nelle immediate vicinanze della Kasbah, alcune frecce arancioni dipinte su massi e muri che conducono alla bellissima oasi. È stato davvero bello aggirarsi senza meta fra una vegetazione rigogliosa e con molti fiori, attraversando anche un paio di wadi.
Usciti dall’oasi rotta verso Boumalne per accedere alla stupefacente Vallee des Dades. Sempre in auto abbiamo percorso tutta la valle tra Kasbah in mezzo a palmeti, singolari pareti con strane concrezioni rocciose fino ad un passo con una ripida serie di tornanti a gomito tra montagne a picco. Una sorta di Lombard Street di San Francisco in Marocco!
Ridiscesa la valle abbiamo proseguito verso est, raggiungendo così le Gorges du Thodra. Suggeriamo caldamente di arrivare all’imbocco delle gole all’ora del tramonto o alla mattina presto, quando la luce è davvero spettacolare e soprattutto quando lo stretto “siq” (la mente qui vola a Petra, seppur diversa) che separa altissime pareti rocciose a strapiombo su un piccolo fiumiciattolo (da percorrere a piedi nell’acqua rinfrescante) è quasi deserto. Qui la vista è spettacolare…ci si sente davvero piccoli fra queste imponenti montagne.
Per la notte abbiamo dormito all’Auberge Festival (prenotato su booking.com), qualche km oltre l’ingresso delle Gole. Questo è stato senza dubbio il più bel posto in cui abbiamo mai dormito! L’albergo è eco-naturalistico, curatissimo, pulitissimo e confortevole. È incastonato e quasi mimetizzato nella montagna. La camera in cui abbiamo dormito era davvero sorprendente e particolarissima: una vera e propria grotta scavata nella roccia con uno splendido letto e un bagno bellissimo. Accanto alle camere c’è anche una piccola vasca con getto d’acqua simil idromassaggio.
Oltre a tutto questo, alle gentilezza dei proprietari e all’ottima cena (con ingredienti dell’orto attentamente coltivato e curato proprio accanto all’ingresso), ciò che è davvero strepitoso è il contesto in cui è inserita la struttura. Si è in mezzo alle montagne, in un silenzio surreale interrotto solo dal maggiare di qualche capra sulle alture, nel buio più totale. Qui è natura allo stato puro! (non prendono per fortuna neanche i telefoni). Ci siamo goduti una stellata incredibile con la luna piena che man mano appariva dal crinale delle montagne.
5° giorno 24/7: GORGES DU THODRA -> ERFOUD -> MERZOUGA (NOTTE NEL DESERTO)
Sveglia come al solito di buon mattino, si continua a percorrere le Gole. Il paesaggio è davvero magnifico. Il percorso è accompagnato da oleandri che punteggiano il letto di un fiume in secca, scoiattoli, kasbah abbandonate e piccoli villaggi dove donne lavorano nei campi o lavano i panni in piccoli rii. Questo è il vero Marocco… quello dimenticato dal tempo e lontano dal turismo.
Proseguiamo fin oltre Imichil perché il posto è davvero bello, per poi invertire la rotta. Ci aspetta qualche ora di viaggio: entro le ore 17 dobbiamo raggiungere Merzouga per partire sulla sella dei dromedari che ci accompagneranno all’accampamento dove passeremo la notte.
Sosta in qualche mercato trovato sulla strada. Qui i paesi non sono turistici perché semplici punti di passaggio, quindi è bello fermarsi per mescolarsi alla gente del posto e magari assaggiare, come abbiamo fatto noi, qualche focaccia o frittella dolce locale venduta in piccoli banchetti.
E poi ecco le prima abbaglianti piccole dune e distese di sabbia! Non è possibile resistere alla tentazione di mettere i piedi nudi su questo soffice strato rovente! Ma questo è ovviamente nulla in confronto a quello che abbiamo visto dopo…
In questo racconto non abbiamo mai fatto cenno alla gastronomia locale. A questo punto del viaggio però ci siamo già pappati degli ottimi cous cous, dolci, pastella ecc (il celebre tajine invece proprio non ci piace…) oltre all’immancabile thè alla menta; ma non possiamo ora non citare la superba pizza berbera che abbiamo mangiato a Erfoud nel ristorante Des Dunes: la Medfouna è una specialità tipica di queste zone. Una sorta di golosissimo “calzone” ripieno di pollo o agnello con cipolle e spezie. Davvero super…provare per credere!
Con la pancia piena abbiamo raggiunto il nostro Hotel Kasbah Azalay a Marzouga. Abbiamo scelto questa Kasbah dopo approfondite ricerche sul web. Scelta super azzeccata e consigliatissima. La Kasbah, molto bella, si trova proprio davanti alle dune. Pulita e nuova ha una bellissima piscina inaugurata a inizio dello scorso luglio. Ma la cosa che ci ha fatto scegliere questa struttura è che le escursioni con dromedario per la notte nel deserto vengono fatte in un accampamento privato dell’hotel con poche tende a disposizione. Un’esperienza quindi più riservata e raccolta. Molti altri alberghi della zona, invece, radunano tutti gli ospiti contemporaneamente in un solo accampamento con il risultato di tendate sterminate… Il proprietario, Amar, che parla 7 lingue (“imparate solo grazie a voi turisti, visto che noi marocchini riusciamo difficilmente a uscire dal nostro paese ma voi venite qui” come ci ha detto!!), ci ha messo a disposizione una bella camera dove sistemare le nostre cose prima di saltare in groppa ai dromedari. In agosto vestitevi con pantaloni e camicia di cotone leggero. Scarpe da ginnastica con calze, che comunque tanto poi toglierete sulle dune.
Verso le 18.30 accompagnati da un “cammelliere” berbero (a piedi nudi!) tutto per noi due ci siamo avventurati fra le dune. (All’escursione ha partecipato anche una famiglia di 5 persone austriache con loro cammelliere su un tracciato di sabbia diverso e con cui ci siamo poi rincontrati nell’accampamento).
Uno spettacolo indescrivibile! Distese e distese di cunette e vere e proprie colline di sabbia liscia o a ondine di colore cangiante con il calare del sole, in una pace e silenzio surreale.
Ecco…penso proprio di poter dire di aver qui sentito il rumore del silenzio.
Dopo un’ora abbondante di cavalcata, siamo arrivati all’accampamento ai piedi di una duna alta oltre 200 mt. Mai avremmo pensato fosse così difficile da scalare…
L’accampamento è composto da una grossa tenda che funge da magazzino oltre a “sala” principale e altre 4 tende più piccole dove è possibile dormire. Accanto un’altra con la cucina. Nell’escursione infatti era prevista una succulenta cena a base di specialità marocchine preparata dai due cammellieri.
Temperatura perfetta, abbiamo auto la fortuna di sentire qualche tuono e vedere scendere qualche goccia d’acqua…davvero singolare nel deserto! Una luna pienissima ha preso poi campo. Lo spettacolo era stupendo con tutte le dune scintillanti. Peccato però che così non abbiamo potuto vedere molte stelle.
La serata è stata indimenticabile anche perché abbiamo avuto modo di chiacchierare a lungo con il nostro cammelliere berbero che ci ha raccontato la vita nel deserto (lui è stato nomade per molti anni): ci ha mostrato come esista acqua sotto la sabbia (ci ha fatto vedere un vero pozzo d’acqua pulitissima e filtrata fra le dune!), ci ha spiegato come si fa ad orientarsi nel Sahara, come la vita dei nomadi dipenda da quella dei dromedari, come gli uomini scelgano le loro mogli, il ramadan, il rapporto dei berberi con la religione e tanto altro ancora.
Un’esperienza davvero! Pensiamo che viaggiando il modo migliore per conoscere le abitudini e la cultura del posto sia proprio quello di parlare, parlare e parlare con le persone. È un vero arricchimento personale.
Abbiamo deciso di passare la notte all’aperto per vivere appieno il deserto, su un letto “allestito” su dei tappeti. Inutile dire che a causa del vento eravamo ridotti come delle cotolette impanate e pronte per la frittura!
6° giorno 25/7: MERZOUGA -> AZROU -> IFRANE -> FES
Sveglia all’alba per ammirare lo spettacolo del sole nascente ed eccoci di nuovo in sella ai dromedari per il rientro all’hotel dove ad attenderci c’era una succulenta colazione dopo un’indispensabile docce.
Nel percorso di rientro il colore del deserto era molto diverso dalla sera precedente ma altrettanto suggestivo.
Il nostro programma prevedeva il viaggio in auto fino a Fes. Alcuni conoscenti ci avevano consigliato di fare una tappa con pernottamento intermedio perché la tirata fino alla “città blu” è piuttosto impegnativa. Non avendo però moltissimi giorni di vacanza a disposizione, abbiamo deciso di fare un’unica tirata (ca. 8 ore di viaggio). La strada fino a Midelt (cittadina bruttarella) non è un granché, ma dopo il panorama si fa di nuovo splendido in mezzo alle montagne. Proseguendo verso nord si incontrano tantissimi accampamenti di pastori nomadi con mandrie sterminate di pecore e una quantità impressionante di cani. Il panorama è inaspettatamente simile a quello montano del nostro paese. È incredibile pensando che fino a qualche ora prima ci trovavamo nel Sahara…
Abbiamo deviato fino alla foresta di cedri di Azrou nella speranza di vedere qualche simpatica scimmietta ma non siamo stati fortunati. L’abbiamo però vista a Ifrane: arrivando qui pensi di essere stato incomprensibilmente catapultato in un altro paese, in Svizzera! Ci siamo trovati all’improvviso in un paesino con le case con i tetti a spiovente, pulitissimo, ordinato (ben lontano quindi dal fascino fatiscente e decadente di molti altri paesi del Marocco) con praticelli e aiuole all’inglese e coloratissimi e rigogliosi fiori in ogni angolo e…udite, udite, un impianto sciistico!! Lasciata la cittadina montana, molto chic ed esclusiva (non a caso luogo di vacanza dei marocchini abbienti per ripararsi dalla calura estiva) la strada scende verso Fes.
Ed eccoci quindi, passata la città nuova, ai margini della sterminata Medina. Le grandi mura di cinta raccolgono una distesa sterminata di tetti grigi punteggiati da parabole, panni stesi e minareti. È un vero aggroviglio di casette e vicoli. Sembra una grossa Gerusalemme vista dal Monte degli Ulivi o – permettete la similitudine di parte – uno sterminato centro storico di Genova visto dall’alto!
Non è stato facilissimo raggiungere la famosa Porta Blu, dove ad attenderci ci sarebbe stato il proprietario del nostro Riad. Considerate che la strada a più corsie che gira introno alla medina è molto trafficata e tantissimi ragazzi in motorino ti seguono e si appiccicano ai vetri del finestrino per guidarti a destinazione in cambio di qualche dirham. Da subito ci siamo resi conto dell’insistenza dei “fassi”. Devo dire che alcuni sono davvero molto fastidiosi. Aldilà dell’invadenza per vendere qualcosa, spesso indicano la strada sbagliata ai turisti per poi riaccompagnarli a destinazione in cambio di un po’ di soldi. Sono davvero invadenti e appiccicosi ma non pericolosi (a meno che uno non se la vada a cercare, come ovunque peraltro).
Alla fine siamo riusciti ad arrivare alla Porta Blu. Nelle immediate vicinanze c’è un parcheggio custodito a 30 dh al giorno, molto comodo per chi raggiunge la città in auto.
A Fes abbiamo passato due notti al Dar Hafsa (prenotato dall’Italia sul loro sito). Spettacolare! Il riad è a 5 minuti a piedi dalla Porta Blu in un vicoletto tranquillo su Talaa Sghira. Facilmente raggiungibile, è tutto in mattonelle colorate fassi, con un bellissimo atrio interno e camere pulite. Sul tetto una splendida terrazza da cui si vedono i tetti della medina. Alla mattina colazioni super abbondanti, con dolce e salato; sicuramente le migliori della nostra vacanza. Il proprietario organizza escursioni o visite guidate, oltre a dare preziosi consigli su come muoversi in città. Il nostro arrivo però è stato un po’ traumatico: lo stesso proprietario forse un po’ sbrigativo in quanto molto affamato perché in orario della fine del Ramadan, ci ha detto di non uscire nella medina se non per essere accompagnati da un suo conoscente in un ristorante. Avendo letto sulla guida e sul web che è meglio non girare dopo le 9 di sera ci siamo un po’ preoccupati…
Ci hanno quindi accompagnato al Tajine, un ristorante che in realtà sembrava più una casa privata allestita per la cena. Qui, pero pochi dirham, abbiamo consumato la miglior cena della vacanza (a pari merito con il seppur differente banchetto n. 1 di Djeema El Fna). Essendo ovviamente stati accompagnati da/per l’albergo al buio e in mezzo ad alcuni dei ben 9600 vicoli della città, mai sapremmo indicarvi come raggiungere questo posto che sicuramente merita!
7° giorno 26/7: FES
Colazione super (il pezzo forte per noi è stata una sorta di “pizzetta/frittatina” con spezie e pomodoro che potete trovare anche nei banchetti e che pare essere molto consumata nel periodo del ramadan) ci siamo avventurati fra i vicoli della medina prima delle 10. La maggior parte dei negozi era ancora chiusa (un po’ per il Ramadan un po’ perché venerdì, giorno di festa per i musulmani). Da un lato questo ci ha consentito di scorgere palazzi, moschee, fontane altrimenti nascoste dalla mercanzia dei negozi, ma per contro, essendo praticamente gli unici turistici in giro a quell’ora, eravamo “miele” per i locali. Subito due ragazzi hanno iniziato a seguirci con l’intento di costringerci a tutti i costi a recarci alle Concerie che avevamo in mente di visitare subito. Devo dire che noi per primi non siamo stati molto amichevoli nei loro confronti ma loro sono stati davvero molto insistenti e fastidiosi. Nonostante cambiassimo strada ce li trovavamo sempre alle calcagna. Non ci siamo sentiti in pericolo ma di sicuro non a nostro agio, anche alla luce dell’atteggiamento del proprietario della sera prima e a quando letto.
Siamo quindi risaliti verso la più frequentata Porta Blu dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare Hassan, un guida autorizzata (riconoscibile da un cartellino con foto. Abbiamo poi scoperto che lui viene spesso chiamato dal proprietario del nostro Riad per i suoi ospiti) che ci ha chiesto se volessimo fare una visita con lui (circa 2.5 h per 200 dh). Abbiamo così con lui “rotto il ghiacci” con Fes. Consigliamo vivamente di passare un paio d’ore con la guida perché questa vi aiuterà a orientarvi nella medina, vi racconterà abitudini e cose particolari della città (lo abbiamo come al solito bombardato di domande) e vi farà percorrere i vicoli e le strade meno note.
A Fes da non perdere assolutamente le Concerie. Queste si possono ammirare dalla terrazza sul tetto di un negozio che vende oggetti in pelle. Lo spettacolo è unico (nel Ramadan e di venerdì però le vasche non sono coloratissime e non ci sono tante persone al lavoro. Se potete visitatele in un altro giorno della settimana oe comunque alla mattina). Considerate che alla fine della visita (di fatto una veduta dall’alto) sarete inviati dal proprietario del negozio e sarete obbligati (e ci può anche stare in questo caso) a compare qualcosa. Un solo consiglio: contrattate, contrattate, contrattate molto fermamente. Devo dire che qui l’essere genovesi ci ha molto aiutato J.
Bellissima anche la Scuola Coranica, la Grande Moschea in cui si raccolgono oltre 20.000 persone per la preghiera. Ma come al solito la cosa più bella di tutte è vagare senza meta fra i vicoli per scoprire i forni in cui le persone portano il pane a cuocere, il quartiere dove si lavorano i metalli, i mercati di frutta, carne e pesce, l’asilo dei bambini e la gente che tesse, operai su impalcature che sembrano stuzzicadenti.
Uno spettacolo unico. Per noi Fez è molto più bella di Marrakech perché più caratteristica e vera.
8° giorno 27/7: FES -> EL JADIDA -> OUALIDIA
Lasciamo a malincuore Fes, perché ci è piaciuta proprio tanto. Il nostro itinerario prevede ora Oualidia, una cittadina sulla costa atlantica tra Safi ed Essaouira. Abbiamo scelto questa località rispetto alla celebre e tanto apprezzata Essaouira perché avevamo voglia di farci almeno un giorno di mare. Premetto che il Marocco, a meno che non siate appassionati di surf o kite surf, NON è mare. Abbiamo scoperto però, informandoci su guida e web, che Oualidia è l’unica località in zona dove, viste le calme acque della sua laguna non battuta dai venti, è possibile godersi tranquillamente il mare e la spiaggia.
Lungo la strada abbiamo saltato Meknes (fondamentalmente per economizzare il tempo. Dicono essere un’altra città imperiale molto carina, ma non quanto Fes) e Volubilis (francamente di colonne e resti romani ne possiamo fare anche a meno) e abbiamo costeggiato Rabat e Casablanca senza visitarle un po’ perché ahimè, visto il tempo, bisogna scegliere cosa fare e cosa no e perché non ce ne hanno parlato bene specie di Casablanca. La strada percorsa in tutta onestà non è bella e pittoresca come quella dei giorni scorsi. Arrivati sulla costa abbiamo visitato El Jadida, un antico baluardo portoghese tanto decantato dalle guide. Francamente non ci è piaciuta. Carine le mura affacciate sul mare ma il resto davvero insignificante.
Siamo arrivati a Oualidia in serata e ci siamo quindi fiondati in hotel. Il primo impatto non è stato ottimo (ci sembrava un po’ anonima) ma la mattina dopo ci siamo subito ricreduti. Hotel L’initial, proprio accanto alla spiaggia, è sicuramente strategico rispetto alla maggioranza delle altre sistemazioni che si trovano sulla strada principale più in alto rispetto al mare. Camere pulite, tutto nuovo ha una bella terrazza sul dove abbiamo ammirato un bellissimo tramonto con il sole rosso che calava in mare, gustandoci la prima birra marocchina! Impossibile trovare bevande alcoliche nei precedenti giorni di vacanza. L’hotel è gestito da francesi (la responsabile non sapeva fare il thè alla menta…non faccio commenti sui “cugini” d’oltralpe che è meglio) e ha anche un ristorante dove abbiamo mangiato pesce. Buono ma caro, come da noi, cosa assolutamente strana in Marocco.
9° giorno 28/7: OUALIDIA
Giornata dedicata al relax e alla tintarella in spiaggia. Acqua limpidissima ma freddina. La laguna di Oualidia è molto bella specie al mattina con le sue lingue di sabbia che poi nel corso della giornata vengono sommerse dall’alta marea. Ai lati della laguna altre spiagge battute dal vento con mare molto mosso, l’oceano insomma. Vi consigliamo di dedicare una visita al mercato sulla strada principale del paese.Qui ci sono solo locali. È tantissimo il pesce esposto sulla strada..pieno di mosche e insetti. Noi non abbiamo resistito alla tentazione e ci siamo comprati per 30 dh un bel po’ di pesce fritto da sgranocchiare in un aperitivo al tramonto sulla terrazza dell’hotel.
E ora arriva il pezzo forte della giornata: la cena. Nel pomeriggio ci aveva avvicinato un pescatore con delle aragoste appena pescate. Si è offerto di cucinarcele la sera in spiaggia insieme a dei granchi.
Memori della nostra bellissima esperienza a Cuba, di un pranzo con aragosta grigliata in spiaggia, abbiamo accettato. Il pescatore alla sera si è presentato in spiaggia con delle aragoste e ha tirato fuori dall’acqua del mare una rete piena di granchi vivi da farci scegliere per la cena! Una cosa spettacolare!! In un batter d’occhio è riuscito (nonostante il forte vento) ad accendere la carbonella fra gli scogli e cucinare per noi il pesce e una succulenta zuppa ricavata dalle uova del granchio. Uno spettacolo!!! Ci ha anche portato pane e insalata come previsto dagli accordi. È stato gentilissimo e molto amichevole così gli abbiamo lasciato 300 dh invece dei 250 pattuiti. Una cena indimenticabile gustata con un ottimo vino marocchino (sono davvero buoni..e pensare che loro non li possono bere) acquistato al bar dell’hotel.
10° giorno 29/7: OUALIDIA – > MARRAKECH
In tutta calma ci siamo diretti verso Marrakech dove abbiamo passato la nostra ultima notte marocchina. Il paesaggio lungo la costa sotto Oualidia, prima di deviare verso l’interno, è davvero bello con colline coltivate che scendono dolcemente verso il mare. Siamo arrivati a Marrakech nel primo pomeriggio per riconsegnare la nostra auto. 8,5 giorni di auto: 2134 Km… non male direi!
Nella “città rossa” abbiamo nuovamente pernottato al Riad Zehar dove ormai ci sentivamo a casa. Ovviamente abbiamo girato ancora come trottole per la medina sfruttando tutto il tempo a disposizione. Aperitivo nella magnifica terrazza su Djeema El Fna che ti resta proprio negli occhi e nel cuore per poi cenare nuovamente nel banchetto n. 1 della Piazza…che scorpacciata! Abbiamo poi fatto le tre del mattino sulla terrazza del riad con il simpaticissimo Youssef che ci ha raccontato della vita dei marocchini. Mentre riecheggiavano le preghiere dei muezzin abbiamo parlato a lungo dell’islam, delle loro abitudini a confronto con le nostre occidentali. È davvero bello confrontarsi così.
11° giorno 30/7: MARRAKECH -> ITALIA
Ed eccoci tristi ma contenti della stupenda vacanza all’ultimo giorno. Ultimi giri nella medina per comprare thè, zafferano e datteri con contrattazioni serrate in un negozio frequentato da locali. Abbiamo usato la calcolatrice per fissare il prezzo con il proprietario che parlava solo arabo! Il nostro contatto di Najim Car è poi venuto a prenderci alla solita porta per riportarci in aeroporto.
CONCLUSIONI
Il Marocco è un paese splendido con un paesaggio incredibile e molto molto vario. Colori, profumi e suoni sono strabilianti. La gente è ospitale. Bisognerebbe avere il tempo e l’opportunità per visitarlo con calma. Abbiamo capito perché tante gente ci torna numerose volte.
Spesa per 10 gg di vacanza (auto, pernottamento, voli, pasti, assicurazione ecc..): 1800 eur circa in 2
Arrivederci Marocco…INSHALLAH!