Ricordi di un viaggio in Turchia

Un tour tra Istanbul e la Cappadocia
Scritto da: telly81
ricordi di un viaggio in turchia
Partenza il: 01/09/2013
Ritorno il: 15/09/2013
Viaggiatori: 14
Spesa: 2000 €
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Viaggiare è in ogni caso una scoperta…un viaggio dentro e fuori sè stessi. Un confronto con culture diverse, con odori e sapori sconosciuti. Un qualcosa che ti arricchisce sempre e comunque. Ma ci sono avventure che ti rimangono nel cuore, grazie alla bellezza dei luoghi visitati e all’alchimia che si crea con le persone con cui hai condiviso quei momenti. Questo viaggio in Turchia è stato semplicemente magico: la bellezza di questo paese ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore, ma a dare un tocco di magia a questa avventura hanno contribuito le splendide persone che con me hanno condiviso questa fantastica esperienza.

1 settembre 2013 – Istanbul

Arriva il giorno della partenza… dopo un anno di lavoro questo momento è veramente atteso, ma insieme a sè porta un pò di dubbi. Dovrò condividere 15 giorni con degli sconosciuti: chi saranno i miei compagni di viaggio? All’aeroporto di Bologna incontro i primi quattro componenti del gruppo; gli altri arriveranno da Roma e da Milano e ci incontreremo tutti soltanto in serata. La giornata di domenica è di ambientazione: insieme al gruppo dei “bolognesi” facciamo un giretto di perlustrazione della città e già ammiriamo la maestosità della Moschea Blu e di Agia Sofia. Finalmente verso l’ora di cena siamo tutti arrivati, ci incontriamo e trascorriamo la nostra prima serata davanti ad un kebab, cercando di inquadrare le persone con cui trascorreremo le prossime due settimane.

2 settembre 2013 – Istanbul

Oggi è la prima giornata dedicata alla scoperta di Istanbul. La prima tappa è la Moschea Blu: semplicemente maestosa… bellissima. L’unica cosa che mi delude un pò è che è un’attrazione veramente turistica, più che un luogo di culto, e i fedeli intenti a pregare sono veramente pochi. A parte questo, l’architettura di questa moschea è assolutamente fantastica. Seconda tappa della giornata è Palazzo Topkaki. Qua ci disperdiamo un pò ed ognuno di noi si avventura alla scoperta di questo maestoso palazzo che ha segnato la storia di Istanbul. Un tempo residenza del sultano, anche questo complesso è senz’altro uno dei simboli della città. Per visitarlo impieghiamo circa tre ore e non posso che definire “grandioso” questo palazzo. Ultima tappa della giornata è il celebre Gran Bazar, un mercato coperto con oltre quattromila negozi, dove l’arte della contrattazione fa da padrone. È divertente girovagare tra le bancarelle, ma la giornata è stata veramente piena e si avvicina l’ora di rientrare. Prima però mi spingo fino alla Moschea di Suleymaniye. A differenza della Moschea Blu, questo edificio è meno turistico ma altrettanto maestoso. Purtroppo arriviamo all’ora della preghiera e non è consentito l’accesso ai non fedeli , quindi ci accontentiamo di una panoramica dall’esterno. E’ comunque suggestivo ascoltare il richiamo del muezzin mentre i fedeli si apprestano alle rituali abluzioni per poter accedere alla zona della preghiera. Per cena ci dirigiamo nel quartiere di Sultanahmet e proseguiamo la nostra conoscenza con la cucina turca.

3 settembre 2013 – Instabul

Continua la nostra visita di Istanbul e la prima meta della giornata è Agia Sofia, un tempo chiesa, poi trasformata in moschea ed oggi museo. Anche questo è assolutamente un monumento da non perdere nell’ambito della visita della città. Proseguiamo con una tappa alla Cisterna Basilica, opera di ingegneria idraulica veramente interessante da visitare. Proseguiamo la giornata con una camminata in direzione del ponte di Galata e ci fermiamo nel quartiere di Eminonu per mangiare un panino con il pesce del Bosforo, cotto direttamente su dei banchetti che si affacciano sulla piazza. Senz’altro il “cibo in strada” sarà uno dei temi ricorrenti di questo viaggio: già ad Instabul per strada si vende di tutto. Ad ogni angolo c’è l’imbarazzo della scelta tra pannocchie di mais, ciambelline di sesamo (apprenderò poi che si chiamano “simit”), spremute di arancia e melograno (frutto simbolo della Turchia), frutta secca: l’odore del cibo ci accompagnerà costantemente attraverso la scoperta di questo paese. Dopo la pausa pranzo ci dividiamo: i miei compagni si avventurano nel quartiere ebraico, alla scoperta del Kariye Muzesi con i suoi splendidi affreschi e mosaici bizantini e con un’avventurosa salita sulle mure di Teodosio da cui si gode di una splendida vista su tutta la città. Io sono invece curiosa di visitare il quartiere del Bazar delle Spezie, mercato forse un meno turistico del Gran Bazar. Ne approfitto per visitare anche la Yeni Cami (Moschea Nuova) e la Rusten Pasa Camii, due moschee molto belle, in cui si respira un pò più di religiosità. In particolare, la Rusten Pasa Camii è un piccolo gioiello, con splendide decorazioni in maiolica. Proseguo la passeggiata nei quartieri di Kadirga e Kumkapi, quartieri storici della vecchia Istanbul, snobbati dai turisti. Passeggio infatti per i vicoli e mi sembra di essere l’unica turista, ma a parte qualche faccia sorpresa, non ho avvertito la minima sensazione di pericolo. Scendo fino al lungomare che si affaccia sul Mar di Marmara, dove scopro un caratteristico mercato del pesce e poi ritorno con calma verso l’albergo. Nel tardo pomeriggio, abbiamo in programma la crociera sul Bosforo, che consente di ammirare la città da un’altra prospettiva e di vedere i bei palazzi che si affacciano sul Corno d’Oro, come per esempio il grandioso Palazzo Dolmabahce. Il tramonto rende tutto più suggestivo, con i ponti che regalano spettacolari giochi di luce. Proseguiamo la serata nel quartiere di Beyoglu, che comprende la tristemente celebre piazza Taksim e il grande viale Istiklal Caddesi. Di giorno questo è il cuore commerciale, finanziario ed amministrativo della città, mentre di sera questa zona si trasforma nel regno della movida, con decine di locali in cui mangiare, bere e ballare. La prima impressione che suscita questa città è veramente quella di avere mille volte: da un lato si osservano donne con il velo o addirittura con il burqa, dall’altro Istanbul appare come una città assai sviluppata, molto più occidentale di alcune capitali europee.

4 settembre 2013 – Instabul – Safranbolu

Oggi è l’ultima giornata dedicata alla visita di Istanbul; nel primo pomeriggio partiremo infatti in direzione di Safranbolu. Cerchiamo quindi di sfruttare al massimo queste ore che ci restano e la meta di tutti è nuovamente il quartiere di Beyoglu. In compagnia di Lea, mi faccio una bella passeggiata e raggiungiamo il Ponte di Galata attraversando quartieri particolarmente poveri, ma anche simpatici mercati rionali. Ci ritroviamo tutti alla Torre di Galata e passeggiamo nei vicoletti del quartieri, dedicandoci ad un pò di shopping. Alle 14 il pulmino ci aspetta per partire alla volta di Safranbolu e salutiamo quindi Istanbul, città secondo me non facile da capire, che richiede un approccio un pò più profondo, al fine di poterne apprezzare i mille volti e le diverse sfaccettature. Era comunque tanto tempo che desideravo visitare questa città che sicuramente non mi ha deluso, ma mi ha lasciato la voglia di scoprirla ancora di più. Per arrivare a Safranbolu dobbiamo passare varie ore in pulmino, incuriositi dal paesaggio che sfila ai nostri occhi. Ci lasciamo alle spalle una metropoli e cominciamo ad attraversare vaste distese disabitate. Anche il meteo cambia…inizia a piovere e non smetterà fino alla mattina successiva! E soprattutto fa anche un gran freddo! Arriviamo a Safranbolu, nella regione dell’Anatolia centrale, intorno alle 21: senz’altro questa è una meta abbastanza sconosciuta, ma questa piccola città merita una visita. La sua particolarità si deve alle case ottomane in legno che risalgono al 1800, alcune delle quali sono molto ben conservate e che hanno fatto sì che la città fosse dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Arriviamo in un clima abbastanza surreale…piove, fa freddo, per strada non c’è nessuno. Anche il nostro albergo merita una menzione particolare: si tratta di una casa del 1800 e anche l’arredo interno è suggestivo, tutto in legno. Ceniamo nell’unico ristorante aperto, il Cevrikkopru, e mangiamo anche bene: io assaggio la “pida”, una sorta di pizza locale. Dopo cena facciamo due passi nella città deserta e poi a letto, perchè domani la sveglia suonerà alle 6.

5 settembre 2013 – Safranbolu – Urgup

Sveglia all’alba, colazione a base di patate lesse e uova sode e poi via alla scoperta di Sanfranbolu. Il clima è quasi irreale: pioviggina, la città si sta risvegliando, per strada non si incontra nessuno. Anche se dedichiamo alla scoperta di questa cittadina poco più di un’ora, il ricordo che mi porterò dietro è quello di una località particolare, con le sue belle case ottomane e le sue pasticcerie ricche di specialità locali. E visitarla nelle prime ore del mattino me la fa apprezzare ancora di più: il fornaio che prepara le mitiche ciambelline di sesamo, i negozi che pian piano si aprono, la piazza che via via si va animando. Ripartiamo alla volta della Cappadocia: la strada da fare oggi è molta, ma anche le ore di pulmino scorrono piacevolmente e fra un sonnellino e l’altro abbiamo modo di imparare a conoscersi meglio.

Facciamo una sosta a Tuz Golu, il lago Salato: lo scenario che si apre ai nostri occhi è veramente bello. Ci togliamo le scarpe per assaporare la sensazione di camminare a piedi nudi su questa distesa salata e ci divertiamo a immortalarci con mille scatti. Prima di arrivare a destinazione facciamo un’ulteriore sosta al caravanserraglio di Agzikaharan, non molto ben conservato, ma la sosta ci dà comunque l’opportunità di sgranchirci un pò le gambe. Man mano che ci avviciniamo alla meta il paesaggio inizia a cambiare e ci si trova catapultati in un ambiente unico, con tutte queste formazioni rocciose dalle forme più insolite. Finalmente nel tardo pomeriggio arriviamo ad Urgup. Giusto il tempo di posare le valigie e partiamo alla volta della Rose Valley per assistere ad uno stupendo tramonto in questo paesaggio spettacolare. Le parole per descrivere il paesaggio e i colori che ci circondano non potrebbero mai rendere giustizia a questo momento che per me resterà uno dei ricordi più belli di questa vacanza. Vedere il sole scomparire, osservare le luci della vallata che pian piano si accendono è semplicemente magico, tant’è che avremmo voglia di restare ancora e dispiace non aver la possibilità di trascorrere una notte sotto le stelle in questo scenario inimitabile. Arriva l’ora di rientrare in albergo dove ceniamo con un ricco e vario buffet. Dopo cena trascorriamo la serata nel corridoio dell’albergo: ci hanno infatti relegato in una palazzina isolata e quindi possiamo anche fare confusione senza disturbare nessuno! Solo che gli alcolici turchi lasciano molto a desiderare!

6 settembre 2013 – Urgup

Siamo arrivati alla giornata più attesa della vacanza… la mongolfiera ci aspetta! Stamani la sveglia suona ancora prima del solito (forse alle 4.30?) e alla reception c’è il pulmino della Royal Ballon ad aspettarci. Prima sosta per la colazione che ci viene offerta e poi raggiungiamo finalmente il luogo del decollo. In attesa della partenza curiosiamo intorno a noi, osserviamo con attenzione come avviene la preparazione di una mongolfiera e ogni tanto alziamo gli occhi al cielo e vediamo tanti palloni che pian piano prendono il volo. Finalmente arriva il nostro turno: saliamo a bordo, ci mettiamo una sorta di cintura di sicurezza e via, si parte! Che emozione indescrivibile! Da un lato questa prima volta in mongolfiera, dall’altro uno scenario fantastico con i camini delle fate e il paesaggio lunare della Cappadocia: a fare da contorno a tutto questo l’alba, il sole che sorge da dietro la montagna, la luce che via via aumenta. Il volo dura poco più di un’ora, ma il tempo vola tra foto scattate per immortalare questa esperienza unica e momenti di pura ammirazione per ciò che ci circonda. In molti mi avevano detto che la sola esperienza della mongolfiera valeva il viaggio in Turchia; beh, lo posso confermare anch’io perchè è stata un’avventura veramente magica che mi ha trasmesso sensazioni bellissime. Trovarsi a non so quanti metri d’altezza e potersi sporgersi dal cestello della mongolfiera, volando sopra un ambiente introvabile altrove: sicuramente questa esperienza andrà ad arricchire il bagaglio di ricordi di questa vacanza che ogni giorno si sta rivelando sempre più bella. Atterriamo, brindisi di rito e consegna degli attestati: non sono ancora le otto di mattina e già mi sembra di aver vissuto un numero indescrivibile di emozioni! Ma la giornata è appena iniziata…oggi ci aspettano ancora mille cose da fare e da vedere! Rientriamo in albergo, facciamo una seconda colazione e ci raduniamo con quelli che hanno rinunciato all’esperienza della mongolfiera. Partiamo quindi alla volta di una visita più approfondita delle località della zona.

La prima tappa è al Museo all’aperto di Goreme: altra meta non da perdere a testimonianza della bellezza di questi luoghi. L’unico rammarico è che la sveglia delle 4 del mattino inizia a farsi sentire e ogni tanto la stanchezza ha la meglio! Oggi ci tocca anche una sosta al museo dei tappeti, tappa obbligata se ci si affida ad una guida locale. Forse avremmo preferito evitare di perdere tempo dentro questo “negozio”, però anche la produzione di tappeti fa parte della tradizione locale, quindi alla fine anche questa sosta va bene. Quando però arriviamo ai Camini delle Fate capiamo subito che avremmo voluto molto più tempo per visitare questa vallata: sembra impossibile che Madre Natura abbiamo potuto creare questo spettacolo. Ci divertiamo ad arrampicarci su queste formazioni rocciose e la vista spazia a 360 gradi per cercare di immortalare nella mente tutto ciò che ci circonda. Ultima tappa della giornata alla Valle dell’Immaginazione, dove ci divertiamo a trovare un significato alle varie formazioni rocciose: c’è il cammello, una mano e molto altro…basta lasciare spazio all’immaginazione. Dopo tutte queste avventure, la giornata poteva già dirsi più che completa, invece non ancora soddisfatti, ci siamo regalati l’ultima perla: l’hammam! Altra esperienza da non perdere…abbiamo sperimentato il vero hammam turco e soprattutto lo scrub e il massaggio! Dopo una giornata così intensa è veramente ciò che ci voleva e soprattutto abbiamo avuto la fortuna di trovare un hammam “genuino”, non da turisti. La giornata termina con un’abbondante cena in hotel, due chiacchiere e a letto.

7 settembre 2013 – Urgup – Konja

Anche oggi ci aspettano molte cose interessanti da vedere. Essendo la giornata abbastanza piena, anche oggi la sveglia suona molto presto. La prima tappa è presso la città sotterranea di Derinkuyu, dove ci facciamo accompagnare da una guida che ci spiega un pò di aneddoti sulla storia di questa città. E’ veramente difficile da immaginare come tantissime persone potessero vivere per numerosi mesi in questa città costruita su otto livelli interrati. Siamo i soli visitatori, quindi possiamo curiosare qua e là indisturbati. Ripartiamo quindi alla volta della Valle Ilhara, dove facciamo un piacevole trekking lungo il corso di un fiume, intervallando la camminata con la visita delle chiese rupestri che sono state costruite in questa vallata come luogo di pellegrinaggio. Per pranzo ci fermiamo in un ristorante che ha dei tavoli (o come nel nostro caso, dei cuscini), ubicati su una sorta di palafitte in mezzo al fiume: la location è veramente molto carina. Rifocillati, ripartiamo alla volta della cattedrale di Selime: anche questa una tappa secondo me imperdibile, perchè lascia senza parole riflettere su ciò che le popolazioni antiche sono state in grado di costruire e scavare nella roccia. Ci aspettano alcune ore di viaggio per arrivare a Konja, tappa finale della giornata, ma durante il tragitto ci fermiamo al caranvanserraglio di Sulthanami, il meglio conservato della Turchia.

All’ora di cena siamo a Konja, definita dalle guide come una delle città più conservatrici della Turchia, in cui la vendita di alcolici dopo una certa ora è vietata e dove la maggior parte delle donne indossa il velo. La sosta a Konja nasce soprattutto per intervallare il lungo viaggio dalla Cappadocia alla costa del Mediteranneo, ma siamo riusciti ad incastrarla proprio nella serata del sabato per assistere allo spettacolo dei dervisci, il cui ordine è stato fondato proprio in questa città. Alle 21 siamo quindi pronti per assistere a questa cerimonia presso il centro culturale Mevlana, fondatori dei dervisci, al quale è dedicato anche un museo . Il giudizio sullo spettacolo è contrastante: da un lato è un rito che affascina e incuriosisce, ma probabilmente l’ignoranza in materia non mi permette di cogliere fino in fondo il significato di ciò che mi si prospetta davanti e quindi alla fine tutto si rivelerà anche un pò noioso. L’aspetto conservatore della città si fa notare: è il compleanno di Mirko e non riusciamo a trovare nemmeno una birra per brindare! Ci rifaremo nei prossimi giorni!

8 settembre 2013 – Konja – Olympus

Dopo un tour de force tra Istanbul e la Cappadocia, oggi arriveremo al mare… almeno sulla carta ci aspettano giorni un pò più rilassanti. Intanto oggi ci aspetta la visita del teatro di Aspendos, uno dei meglio conservati di tutto il paese. Senz’altro si tratta di un sito archeologico interessante, anche se in realtà a parte il teatro, le altre rovine non sono molto ben conservate. Ripartiamo e ci fermiamo per un paio di ore di relax in una spiaggia dopo Antalya. In realtà la spiaggia non è il massimo, mi aspetto un altro mare dalla Turchia, però accaldati e stanchi fa comunque piacere fare un tuffo e un bagno rinfrescante e godersi un pò di relax. E poi questi sono i momenti migliori per conoscere meglio le persone con cui sto condividendo questo viaggio, anche se ormai dopo una settimana l’affiatamento è provato. Ripartiamo alla volta di Olympus ed arriviamo un pò in ritardo alla nostra sistemazione che non saprei bene come definire: non si tratta di un albergo, ma di una sorta di campeggio, con dei bungalow peraltro molto carini. Il problema è che non ci aspettavano e quindi alle 21 le camere non sono pronte! Siamo in un ambiente veramente hippy e la cosa non deve stupire perchè Olympus è il regno dei backpapers. Poco male… ci improvvisano una cena e intanto cerchiamo di organizzare un’escursione serale alle chimere, la maggiore attrazione della zona. Troviamo un pulmino che ci accompagna e quindi partiamo alla volta delle chimere: si tratta di fuochi che escono spontanei dalla roccia della montagna. Si tratta di uno spettacolo insolito e particolare e anche se arrivare a destinazione è un pò faticoso (il sentiero è buio, in salita e con il terreno un pò sconnesso) alla fine ne vale la pena, perchè ci circondano questi falò spontanei e soprattutto ci sovrasta un cielo stellato magnifico in cui abbondano le stelle cadenti. Ritorniamo al villaggio e le camere sono pronte, ma prima dobbiamo festeggiare il compleanno di Mirko con un pò di birre e un narghilè. E alla fine alcuni di noi decideranno di trascorrere la nottata all’aperto: di fatto ci sono delle “casette” sugli alberi e improvvisiamo un letto in queste casette. Altra esperienza da annotare nel libro dei ricordi…non avevo mai dormito su un albero! E sembrava quasi di essere allo zoo: sotto di noi passeggiavano industurbati galli e galline, una pecora…

9 settembre 2013 – Olympus – Kas

La giornata di oggi è finalmente un pò più rilassante. Da Olympus ci spostiamo a Kas, dove trascorreremo 3 notti per goderci un pò di mare. Arriviamo in tarda mattinata, prendiamo un pò di informazioni sulle possibili escursioni che si possono fare e poi ci regaliamo un pomeriggio di mare. Oltrepassato il paese troviamo una bella caletta, dove prendiamo il sole, facciamo un pò di bagni e soprattutto ci facciamo tantissime risate improvvisando un servizio fotogratico di dubbia riuscita. Gli scatti non saranno artistici, ma ci siamo divertite da morire! La sistemazione di queste notti è presso il Motel Ani: la sistemazione è abbastanza spartana e la camera è minuscola, ma colazione e cena sono servite in una terrazza con una bella vista sulla baia. E finalmente un pò di movida! Essendo una località balneare ci sono un pò di turisti e di locali in cui trascorrere la serata…troviamo un locale per ballare e i miei compagni di viaggio danno spettacolo!

10 settembre 2013 – Kas

Per oggi abbiamo prenotato una gita in caicco: l’itinerario è quello classico, con la visita di Kekova, la città sommersa e soste varie per snorkeling in varie calette. Io non vedevo l’ora che arrivasse il giorno del caicco: addirittura ci avrei voluto fare una vacanza intera, quindi almeno una giornata era d’obbligo! La barca, sia essa caicco, barca a vela, catamarano, si conferma il miglior modo per vivere ed apprezzare il mare: oggi ci togliamo la voglia di mare tra tuffi e nuotate! E anche la sosta a Kekova è carina: la salita fino al castello consente di godere di un bel panorama. Cena in albergo e poi giretto per le vie di Kas, dove ci sono vari negozietti in cui curiosare. Kas non mi dispiace: non è così caratteristica come lo possono essere alcuni paesi delle isole greche, ma vi si respira un’aria rilassata e tranquilla. Ci sono turisti, ma per lo più locali e non si ha la sensazione di essere in una delle tante località di mare che spesso sono tutte uguale e impersonali.

11 settembre 2013 – Kas

Ormai si è capito che questo gruppo soffre di iper-attività e non riesce a trascorrere una giornata in ozio, anche solo a prendere il sole in spiaggia. E cosa ci inventiamo oggi? Il canyoning! Io sono stata indecisa fino all’ultimo (alcuni infatti optano per il jeep safari), ma alla fine ha prevalso la mia voglia di avventura e ho deciso di cimentarmi in questa nuova esperienza. Giudizio? Positivissimo! Mi è piaciuto tantissimo, sia perchè l’attività è divertente, sia perchè ogni esperienza vissuta con questo gruppo diventa speciale. Tutti adeguatamente attrezzati (muta, casco, imbracatura), iniziamo la nostra avventura: giusto per riscaldarci c’è da scendere una parete verticale di 50 metri! Vabbè, mi butto…alla fine sono legata, quindi cosa mai potrà succedere? Le ore successive passano così, tra tuffi, arrampicate e discese. Torneremo a casa con qualche livido e qualche graffio, ma soprattutto con tante risate e anche un pizzico di orgoglio per ciò che abbiamo fatto. Nell’escursione è incluso anche il pranzo e anche questo sarà un bel ricordo perchè ci fermiamo in un paesino sperduto in mezzo ai monti, dove ci fanno accomodare sotto un porticato dove ci offrono delle “pide” buonissime. Arriviamo a Kas nel pomeriggio e insieme a Elena e Claudia ci regaliamo un tramonto sugli scogli, sorseggiando una birra turca. Cena in albergo e poi dopo cena in paese: stasera dobbiamo festeggiare il compleanno di Elena e ci fermiamo in un bar a bere qualcosa e a fumare il narghilè. Io però sono veramente cotta e mi appisolo addirittura sui cuscini!

12 settembre 2013 – Kas- Oludeniz

Stamani lasciamo Kas con destinazione Oludeniz, altra località di mare della costa turca. Anche oggi il gruppo si divide: Gianfranco e Daniele si lanciano con il parapendio, Lea opta per un’escursione a cavallo, mentre io e gli altri affittiamo una barca per l’intera giornata che ci porta alla scoperta della costa. Altra esperienza fantastica…quanto ci siamo divertiti! La barca è tutta per noi, il capitano alza il volume della musica e via con il ballo! E intervalliamo il tutto con tuffi, bagni e snorkeling! Verso l’ora di pranzo facciamo anche una sosta di circa un’ora alla Butterfly Valley: su questa spiaggia raggiungibile solo via mare c’è un campeggio hippy, dove organizzano corsi di yoga e meditazione…sarebbe proprio un posticino in cui mi vorrei isolare dal mondo per qualche giorno! Proseguendo lungo un sentiero con una camminata di un quarto d’ora si arriva ad una cascata, dove ovviamente ci rinfreschiamo un pò! Ritorniamo quindi verso la barca dove ci attende un pranzetto a base di pesce fresco alla griglia, verdure grigliate, insalata e riso…veramente tutto ottimo! Sbarchiamo e ci godiamo un altro tramonto in riva al mare. Cena in albergo a bordo piscina e dopo cena bagno di mezzanotte (con tuffi inclusi) nella piscina dell’hotel.

13 settembre 2013 – Oludeniz – Pammukkale

Partenza alle 6 dall’albergo senza nemmeno fare colazione..ormai dormire 4-5 ore a notte è diventata una costante di questo viaggio. La prima tappa della giornata è dedicata alla visita del sito Archeologico di Afrodisia, uno dei più belli e meglio conservato dell’intero paese. In effetti la visita è veramente interessante; in particolar modo sono assai suggestivi il Tempio di Afrodite, lo stadio, il Bouleuterion e il teatro. Di notevole interesse anche il museo presente all’interno del sito, in cui sono esposte numerose statue recuperate durante gli scavi archeologici. La seconda meta della giornata è Pammukkale, con il sito archeologico di Hierapolis e le celebri vasche di travertino. Iniziamo la visita con il complesso di Hierapolis: attraversiamo la necropoli, saliamo fino al teatro in cui stanno allestando un concerto e poi finalmente arriviamo alle vasche di travertino, una delle immagini più celebri di tutta la Turchia. In effetti la veduta di insieme è superba, con queste vasche bianche che riempione la fiancata di una collina. Tentiamo di fare un bagno, ma l’acqua è abbastanza fredda, quindi facciamo un pò di foto e ci rivestiamo velocemente. Il contesto è comunque perfetto per godersi un altro splendido tramonto. Pernottiamo a Pammukkale, in un bell’albergo dotato di centro termale e dopo cena riusciamo anche a fare un rapido bagno nella piscina dell’hotel.

14 settembre 2013 – Pammukkale – Izmir

Siamo giunti al termine di questa vacanza: questa è l’ultima giornata che trascorreremo tutti insieme, perchè poi domani avremo tutti il volo di rientro. Questo ultimo giorno ha in serbo per noi la visita di uno dei luoghi più famosi di tutta la Turchia, il sito archeologico di Efeso. In realtà l’autista sbaglia ed inizialmente ci lascia a Meryemana, la casa di Maria, luogo di pellegrinaggio molto visitato. Ma noi non siamo qua per questo, quindi ci facciamo riaccompagnare all’ingresso di Efeso e finalmente riusciamo ad entrare. La visita del sito impegna circa tre ore perchè le cose da vedere sono davvero numerose, prime fra tutte la famosa Biblioteca di Celso, uno delle opere più fotografate di tutta la Turchia. Visitiamo anche le case a terrazza per cui occorre fare un biglietto supplementare, ma lo spettacolo è assicurato. Terminata la visita ripartiamo alla volta di Izmir, meta finale del nostro viaggio. Arriviamo in albergo, facciamo una doccia e partiamo alla scoperta della città. Izmir è molto moderna, ma la bella posizione, affacciata su una baia, la rende comunque una città interessante. Trascorriamo il pomeriggio al bazar, intenti a fare gli ultimi acquisti: a differenza del gran bazar di Istanbul, questo mercato è assai meno turistico ed è piacevole perdersi per qualche ora girando senza meta tra le bancarelle che vendono di tutto. Riusciamo a vedere anche l’area pedonale di Konak Meydani, con il palazzo del governo e la torre dell’orologio, simbolo della città. Ci riuniamo tutti per cena e soprattutto per trascorrere le ultime ore insieme. Mangiamo nel quartiere del bazar e poi ci spostiamo sul Kordon, il lungomare della città con numerosi locali in cui bere o fumare il narghilè. Giunge alla fine il momento dei saluti perchè domattina per alcuni di noi la sveglia suonerà alle 4 per iniziare il viaggio di ritorno verso Milano.

15 settembre 2013 – Izmir – Firenze

Ho ancora un paio di ore a disposizione perchè la navetta per l’aeroporto parte alle 10 e quindi ne approfitto per un’ultima passeggiata per le vie di Izmir, per cercare di assaporare ancora per pochi attimi il profumo della Turchia e per immortalare nella mente le ultime immagini di questo paese straordinario. Salutiamo il gruppo partito da Roma, che ha ancora alcune ore da sfruttare e ci avviamo verso l’aeroporto. Facciamo scalo ad Istanbul ed arriviamo in orario all’aeroporto di Bologna. A questo punto la vacanza è veramente finita, ma accanto alla malinconia si fa spazio l’entusiasmo per l’esperienza vissuta.

CONCLUSIONI

Ripeto quello che ho scritto come premessa: la Turchia mi ha stregato, affascinato ed entusiasmato. Ho lasciato un pezzettino di cuore in Cappadocia, dove spero prima o poi di tornare, ma più in generale ho apprezzato tutto di questo paese: la sua gente, il suo cibo, i suoi paesaggi, il suo mare. E’ un paese completo, che offre mille cose da fare e da vedere: siti archeologici splendidamente conservati, un mare cristallino, paesaggi unici, una metropoli come Istanbul. Il valore aggiunto di questa vacanza lo hanno però dato le splendide persone con cui ho avuto la fortuna di condividere questa esperienza e a cui va il mio ringraziamento: in due settimane ci possono essere stati malintesi, piccole divergenze di opinione, ma in ogni caso ha prevalso la voglia di stare insieme e di divertirsi.

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