Israele, intensa umanità

Visita tanto attesa del paese più speciale
Scritto da: brumax
israele, intensa umanità
Partenza il: 16/07/2012
Ritorno il: 29/09/2013
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Il desiderio di visitare Israele era da decenni centrale nella mia vita di viaggiatore “fai da te”. Sono contemporaneamente un credente, uno studioso di cultura religiosa, un attento osservatore della politica internazionale. Quale posto più sintetico ci poteva essere? Sono riuscito a realizzare il progetto solo nel Luglio del 2012, approfittando anche di un periodo di relativa calma nella zona. Prima qualche notizia sulle questioni pratiche. Israele non è un posto come gli altri, in nessun senso, e per questo anche per il viaggiatore fai da te occorre tener conto di molte cose in più. La principale è la gestione della sicurezza, da parte degli apparati e da parte del viaggiatore stesso. I servizi di sicurezza fanno il loro mestiere e quindi l’aeroporto Ben Gurion e le vie d’accesso a luoghi sensibili (Mar Morto, Betlemme, Cisgiordania, Golan, etc.) sono molto controllati, ma, secondo la mia esperienza, non ci sono esagerazioni, ne difficoltà troppo pesanti.

Eravamo in quattro, due genitori e due figli di 19 e 11 anni, e ci siamo mossi con un’auto a noleggio (assolutamente consigliata, Eldan, all’aeroporto, 350 Euro), andando ovunque ci interessava, anche più volte ( es. Mar Morto). Certo, per andare da Gerusalemme al Mar Morto c’è un posto di blocco (due per Masada, ma ne vale la pena) per andare a Betlemme occorre superare il muro, per la Cisgiordania i controlli in uscita verso la Galilea sono molto meticolosi e armati, ma tutti questi luoghi sono perfettamente gestibili, ed anzi, com’è ovvio, molto più interessante la loro fruizione. Un pizzico di calma e di coraggio e tutto va come deve andare.

Il volo giusto è quello della El Al, Roma-Tel Aviv, più economico, più preciso e più assistito. L’alloggio è stato decisivo, e lo considero il suggerimento principale che voglio dare: Chi vuole vivere e capire Israele deve stare almeno una settimana a Gerusalemme.Ma non alloggiando in un anonimo hotel della città nuova, bensì nel bel mezzo della città antica, hotel (pochi) o appartamento ( come noi) che sia. Non è una piccola differenza, è una differenza decisiva. Una cosa è entrare e uscire dalla città vecchia diretti a questa o quella meta, un’altra è viverci, uscire a trovare una pizza, a far colazione, a girellare tra i bazar, a procurarsi un po’di pane o una birra. Sentire ad ogni ora i passi, i suoni, gli odori intensissimi, muoversi fra le multiformi figure del nucleo antico più significativo del mondo. Questa esperienza giustifica da sola il viaggio e ne costituisce l’80%. Vissuta così sarà facile capire perché questa città sia da millenni l’ombelico del mondo. Naturalmente aiutati da alcuni splendidi luoghi che ogni viaggiatore visita. Nonostante la nostra affezione cristiana per la Basilica del Santo Sepolcro, il luogo che ci ha lasciato a bocca aperta, e provocato più turbamento, è stata senz’altro la Spianata delle Moschee. Non si può descrivere, bisogna passeggiare, stare zitti e lasciar parlare la città sullo sfondo. Fuori dalla città vecchia non c’è la stessa atmosfera, ma la zona dei Getsemani, del Cenacolo e il memoriale Yad Vashem sono luoghi primari. Nel Monte degli Ulivi cercare il punto panoramico sulla città, un visione che non stanca mai. Da Gerusalemme è facile e veloce visitare il Mar Morto anche più volte, e ne vale sempre la pena, in quel luogo si respira aria biblica ad ogni metro, e fare il bagno nell’acqua salatissima non è certo il motivo principale per andarci. Andare a Betlemme da soli è un po’ più complicato, e, con auto a noleggio,. non lo fa quasi nessuno. Noi l’abbiamo fatto, anche per sfuggire alle esose tariffe dei tassisti della Jaffa Gate. Il posto di blocco è più lungo, ma non particolarmente severo o invasivo. Betlemme è a ridosso di Gerusalemme, la visita si potrebbe perfino fare a piedi se non fosse un periodo di caldo così intenso come il nostro. La città ha due luoghi imperdibili: uno, ovviamente è la Basilica della Natività, l’altro, che nessun visitatore occidentale di gruppo frequenta ,è il magico mercato della città vecchia. Un luogo cinematografico, perfino inquietate tanto è “orientale” e “arabo”. Se volete acquistare souvenir significativi, belli e utili per l’emarginata e minacciata comunità cristiana di Betlemme, cercate il negozio di oggetti in legno di Manger Square (lato opposto all’entrata in auto). La visita della Galilea è necessaria, ma meno interessante. Per arrivarci da Gerusalemme è meglio transitare dalla strada 90. Attraversa la Cisgiordania, è molto controllata, caldissima, ma il contesto è di grande interesse. I luoghi naturali della Galilea sono più familiari per un italiano, i centri abitati meno caratteristici, le testimonianze cristiane occupate da edifici di dubbio gusto. Nazareth è una confusa città araba, di interesse soprattutto sociologico e politico, il lago di Tiberiade è suggestivo, ma umidità e caldo (42 gradi nel nostro periodo) ce l’ hanno reso meno attraente, Accra invece mantiene le promesse di capitale dei crociati. In sintesi, il nord del paese completa bene il quadro complessivo di cosa sia, oggi, questa terra.

Alcune brevi considerazioni finali

In Luglio fa molto caldo, a volte insopportabile. Dovunque si mangia bene, specie il pesce, e a prezzo onesto. Il Mar Mediterraneo è sempre agitato, difficile fare un bagno sicuro. La gente è gentile, ma nessuno ama parlare della situazione politico-sociale. Il sabato è bene stare attenti a qualsiasi cosa si faccia in pubblico nel quartiere ebraico, anche fumare può offendere qualcuno. Il Venerdì, dopo il tramonto, tutta la città ebraica si muove verso il Muro del Pianto, inserirsi nel flusso velocissimo è una vera esperienza. Non perdersi lo spettacolo serale alla Torre di David, che ricostruisce la storia della città; meglio prenotare. Non ti salverai, la nostalgia di Gerusalemme arriva mezzora dopo che sei partito.

Ultimo pensiero

Il Cristianesimo sta scomparendo da Israele, è gravemente emarginato. La Via Crucis è ostacolata dalla spazzatura. La Terra Santa è sostanzialmente indifferente alla figura del suo figlio più grande, Gesù di Nazareth. Ma forse, per un Dio morto in croce, scomparire dai luoghi e dai templi è l’esito più giusto “…verrà un giorno in cui non adorerete Dio né a Gerusalemme né sul Monte Garizim. ma in spirito e verità.”



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