Cres no stress…una vacanza in Croazia

Vacanze in famiglia nell’isola di Cres (Cherso)
Scritto da: Massimo Balletto
cres no stress...una vacanza in croazia
Partenza il: 18/08/2013
Ritorno il: 26/08/2013
Viaggiatori: 3
Spesa: Fino a €250 €
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Per chi ama passare le vacanze estive al mare non solo in tranquillità ma anche facendo passeggiate e, a volte, camminate ardite, l’isola di Cres è una meta giusta come lo è stata per noi, che siamo una famiglia sprintosa e curiosa. In questa isola si può essere “estremamente” pigri solo se si ha una barca, perché le spiagge più belle sono raggiungibili solo via mare o con passeggiate più o meno, diciamo… dispendiose!

L’affollamento all’imbarco del traghetto ci fa pensare: “chissà che confusione ci sarà sull’isola”, invece la coda di auto si dissolve, poco dopo lo sbarco sull’isola, con il procedere lungo l’unica strada (a mò di spina dorsale!) che attraversa Cres e, piano piano, ogni vacanziero trova il suo posto.

Dove alloggiare a Cres

Noi abbiamo messo le tende – nel vero senso della parola! – al campeggio Kovacine, a Cres città – già prenotato ma, ahimè, le poche piazzole rimaste non erano all’ombra – un ottimo campeggio comunque che offre tutto il necessario e anche oltre, tranne il free wifi, assai difficoltoso da utilizzare!

Potrebbe essere molto divertente, ed anche utile, portarsi una bicicletta – cosa che noi non abbiamo fatto – sia per spostarsi nel campeggio, sia per percorrere la pista ciclabile lungo mare, sia per fare le innumerevoli escursioni segnalate, ma anche da inventarsi a piacere.

Vita a Cres: dove mangiare e vita notturna

La città di Cres è formata da intricate e strette viuzze, comunicanti fra loro quasi a formare un labirinto intorno alla piazza che costeggia il porto. La vita notturna dell’isola si svolge preferenzialmente in questa cittadina che offre attrazioni per vacanzieri: bar, ristoranti, gelaterie e quant’altro. Qui a Cres abbiamo cenato in due ristoranti: Konoba Busola e Konoba Kopac gustando dell’ottimo pesce a prezzi più o meno economici.

Cosa vedere a Cres

L’isola si presenta tuttora autentica, dove il turismo di massa non ha ancora intaccato le tradizioni ed il paesaggio naturale. Ovunque sono presenti muri a secco che delimitano le proprietà e danno ordine al paesaggio. Piccoli paesi a volte in parte diroccati, ma comunque non privi di fascino, offrono silenzio, tranquillità e spesso panorami mozzafiato ai vacanzieri ospitati nelle poche case ristrutturate.

Dopo aver passato il primo giorno sulla bella e affollata spiaggia del campeggio, martedì 20 agosto ci muoviamo alla scoperta di qualche “spiaggetta” – come piace dire a Romina – che sia un po’ meno accessibile, ma sicuramente più incantevole.

Valun, Lubenice e Uvala Sv. Ivan

Passiamo la mattinata a Valun, grazioso porticciolo dotato di due spiaggette molto carine e, nel pomeriggio, ci dirigiamo a Lubenice, ancora inconsapevoli di quello che ci avrebbe aspettato. Questo è un paese arroccato su uno sperone di roccia che si affaccia a strapiombo sul mare da un’altezza di 300mt. Affacciandosi dalla piazza del paese – con un ooohh! di meraviglia per lo spettacolo mozzafiato – si scorge in basso la spiaggia, bellissima insenatura a spicchio di luna classificata la quinta spiaggia più bella del mondo.

Di lì a poco ci inoltriamo per un sentiero che già sapevamo non poter essere agevole, ma che si dimostra più impegnativo del previsto – sia per lunghezza, sia per dislivello, sia per asperità del terreno e sia per il caldo torrido – soprattutto al ritorno (ahimè era tutta salita!) ed in un’ora circa ci ritroviamo in una spiaggia ancor più incantevole di ciò che prometteva tanto da ripagarci per la fatica appena fatta e quella futura.

Uvala Sv. Ivan, formata da ciottoli bianchi e arrotondati ha un’acqua gelida e ricca di pesci. Alzando il naso all’insù c’è una bella vista di Lubenice ed è ancor più apprezzabile lo strapiombo che la divide dal mare. Per chi non si accontenta, a metà circa il sentiero si divide in due ed è possibile scendere anche ad un’altra spiaggia impreziosita da una grotta visitabile (consigliamo comunque la prima in quanto la grotta è meta di gite in barconi pieni di turisti chiassosi).

Isola di Losinj

Mercoledì 21 agosto il meteo meno favorevole ci spinge a prendere la macchina e decidiamo di andare a Losinj (Lussino) isola gemella di Cres collegata a questa da un ponte mobile situato nella piccola città di Osor (Ossero), quest’ultima bellissima e dal sapore medievale che merita una sosta per una visita e per un caffè.

Lussino, come Cherso, viene attraversata da un’unica strada statale che si ferma nella punta dove si trova la città di Veli Losinj (Lussingrande). Questa piccola città, molto graziosa, una volta era un importante porto inserito negli scambi commerciali del golfo di Venezia, come testimoniano ancora i palazzi costruiti dalle famiglie di importanti mercanti del tempo. La città è ancora importante meta turistica per le sue terme conosciute fin dall’epoca dell’impero asburgico. Qui ci fermiamo per pranzo e, in un ristorantino lungo mare, ci gustiamo un san pietro alla brace veramente ottimo!

La città vicina e gemella è Mali Losinj (Lussinpiccolo), così chiamata perché una volta – contrariamente ad oggi – era più piccola di Veli Losinj. Siamo saliti sulla collina sopra Mali Losinj fino ad un punto panoramico e da lì abbiamo ammirato il profilo di tutta l’isola con la vista di gran parte dell’arcipelago croato dove è immersa.

Nel pomeriggio torniamo verso Cres e, varcato il ponte mobile, ci fermiamo ad Osor; il vento forte ci trattiene ma noi camminiamo lenti e respiriamo la pace di questo posto.

Risaliamo in auto e ci dirigiamo in direzione di Punta Kriza (Punta Croce), estremo punto a sud dell’isola di Cres, con una strada stretta, costeggiata di muriccioli e contornata di una ricca flora e ricca fauna da sembrare un parco nazionale. A metà di questa strada parte un sentiero che in quaranta minuti di camminata conduce alla grotta Jamina Sredi, abitazione dell’uomo preistorico.

La strada termina poi all’ingresso del campeggio Baldarin che si trova proprio sulla punta dell’isola. Ci fermiamo un po’ ad ammirare la spiaggetta e gustiamo, cogliendoli direttamente dall’albero, squisiti fichi – che buoni! – che da queste parti sono “a disposizione” un po’ ovunque.

Spiaggia di Meli

Giovedì 22 agosto, dopo la solita lauta colazione servita presso la nostra residenza, si parte alla conquista della spiaggia di Meli, consigliatissima in ogni dove e quindi da provare. Ci dicono: “prendete il bivio per il paese di Plat, poi al paese lasciate l’auto e scendete alla spiaggia”. Bene, andiamo! Si presenta subito il problema che non si riesce a trovare il bivio per Plat: “deve essere lì, deve essere lì” ma non si trova l’indicazione e nemmeno la strada. Facciamo avanti e indietro tre/quattro volte passando per il paese di Belej ed alla fine uno stradino mosso a compassione ci dà la dritta giusta: la strada era nascosta da un muro e l’indicazione non esiste proprio. Alla fine, su una strada che sarebbe un complimento definire una mulattiera, riusciamo ad arrivare al paese di Plat – quattro case in croce, molto mal messe che stanno ristrutturando.

Lasciamo l’auto e proseguiamo a piedi per il solito sentiero che però, questa volta, si presenta meno scosceso e più agevole. Arriviamo alla spiaggia che si manifesta subito in tutta la sua bellezza: ciottoli bianchi e levigatissimi ma con la variante che nell’acqua c’è una sabbia bianca e finissima. Unica pecca è tutta la spazzatura che, più o meno nascosta, giace ai margini della spiaggia stessa.

Dragozetici, spiaggia di Uvala Prigrajena e Beli

Venerdì 23 agosto andiamo a Dragozetici, piccolissima città come le altre con piazzetta e chiesa in posizione centrale e atmosfera solitaria e di abbandono. Qui ci colpisce una casa tipica croata in pietra e di colore rosso con cortiletto come anche la grande scuola, ormai in evidente abbandono, sicuramente costruita nel ventennio fascista e tutta aperta, con vetri rotti, scritte per noi incomprensibili sui muri, materiali scolastici ammucchiati ma dalla quale esce l’inconfondibile musica degli U2 a volume altissimo e tutto il contesto ci riconduce per un attimo alla non più recente guerra!

Sacco in spalla pieno di frutta e acqua per il pranzo – come solito – e ci incamminiamo per il sentiero, anche questo a dir poco ostico, che ci porta alla spiaggia in circa quaranta minuti. Uvala Prigrajena è una piccola, splendida e “ciottolosa” insenatura delimitata dalle rocce da una parte e da un pontile, apparentemente inutile, dall’altra, tant’è che ci appare come un piccolo paradiso terrestre dove stavamo “atterrando” … pensate un po’ … da soli.

Entro poco, quello che era stato correttamente classificato come paradiso terrestre, si trasforma nel peggiore degli inferni possibili e quel pontile, apparso inutile poco prima, ci rivela tutta la sua utilità quando vi attracca un mega barcone dotato di musica a tutto volume, con guide turistiche dotate di megafono e un’orda di turisti che si riversano sulla spiaggia in men che non si dica trasformandola in un tappeto di carne bianca, teli da mare, borsoni e quant’altro. Consiglio: mai scendere ad Uvala Prigrajena prima delle 16:30 (orario di partenza dell’ultimo barcone della giornata), dopodiché è possibile godere, per chi ha pazienza di aspettare, anche di un tramonto mozzafiato.

Fuggiamo via dalla spiaggia e andiamo a visitare il paese di Beli che, dall’altra parte dell’isola, anch’esso domina il mare e le piccole spiagge sottostanti dall’alto della sua collina di 130 metri slm. Per raggiungerlo occorre percorrere una stretta strada a serpentina lunga otto chilometri dove si vedono querce giganti e dove è possibile incontrare pecore che vagano liberamente in cerca di cibo. Beli è la sede di uno dei diving center dell’isola e soprattutto, nei suoi dintorni, si possono trovare i labirinti misteriosi, i resti dell’epoca celtica e gli edifici romani sopra ai quali non è difficile poter veder volare maestosi ed orgogliosi grifoni che hanno eletto quest’isola a loro habitat naturale.

Giornata relax tra Cres e Stara Gavza

Sabato 24 agosto trascorriamo una tranquilla giornata in campeggio, tra bagni di sole in spiaggia, bagni in mare e, perché no, una passeggiata sul lunghissimo lungomare che, attraversando il territorio del campeggio, conduce dal paese di Cres a Stara Gavza passando per la parte del campeggio dedicato ai naturalisti (KKK). Alla sera grigliatona di pesce, comprato al mercato di Cres, su mini griglia portatile e riponibile.

Brutto tempo e gran mangiata

Domenica 25 agosto, dopo una notte all’insegna della bora (molto frequente da queste parti, inutile dirlo!) e di un interminabile temporale che hanno messo a dura prova la resistenza della nostra tenda, la mattina inizia con un meteo che non è dei migliori, per cui decidiamo di bighellonare in auto per l’isola ed in prossimità dell’ora di pranzo – ma guarda un po’! – ci troviamo proprio davanti ad un insegna che indica Ristorante Trs; decidiamo di deviare per la stretta strada che entro breve ci conduce a quello che, scopriremo solo dopo, essere unanimemente riconosciuto come il locale dove si mangia il miglior agnello di Cres (che è uno dei piatti tipici dell’isola) e ci concediamo un lauto pranzo.

Rientro in Italia

Lunedì 26 agosto sveglia presto, smontaggio dell’accampamento, caricamento della macchina e rientro in Italia con un leggero velo di tristezza misto alla nostalgia di aver trascorso una bellissima ed indimenticabile (forse solo fino a quella del prossimo anno!!) vacanza, troppo presto terminata. “Atterreremo” nella nostra dimora solo a tarda notte dopo una giornata di viaggio ed una cena in uno dei nostri locali preferiti.

A chi ha avuto la pazienza e il coraggio di seguirci fin qui in questo racconto, ora vorremmo lasciare alcune impressioni di ns figlio Riccardo che ha tutto il nostro apprezzamento per come ci segue sempre di buona lena in queste nostre vacanze non sempre apprezzabili da un bambino di otto anni:

“Un mese fa sono partito per le vacanze a Cres al campeggio Kovacine. Al campeggio c’era il mare con i sassi, noi però non siamo stati sempre lì, delle volte ci spostavamo con la macchina. Alla sera delle volte andavo a cena fuori e a mangiare il gelato nei bar. Quello che mi è piaciuto di più è che ho visitato tante spiagge dove mi sono divertito tanto a fare tuffi e a pescare con il mio filo da pesca”.

CRES NO STRESS A TUTTI.

Romina, Massimo, Riccardo

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