Maremma only girl
Alcune dritte:
Calzate scarpe comode perché in alcuni tratto il percorso è un po’ ripido;
Noi l’abbiamo fatto nel primo pomeriggio e devo dire che era molto caldo e non c’è un filo d’ombra, quindi se lo fate in estate vi consiglio di evitare le ore più calde;
L’ufficio informazioni è chiuso tra le 12.30 e le 16.00; io comunque sono riuscita ad orientarmi bene seguendo le indicazioni sulla visita che si trovano sul sito del comune di Monterotondo (http://www.comune.monterotondomarittimo.gr.it/cultura/parco-naturalistico-de-le-biancane).
…dimenticavo è completamente gratuito.
Terminata la visita ripartiamo alla volta di Alberese dove abbiamo prenotato all’agriturismo Le Due Ruote (scelto perché era tra i più quotati su Tripadvisor, si dimostra assolutamente all’altezza delle aspettative), tuffo rigenerante in piscina, aperitivo e cena in un’atmosfera bellissima: luci e candele sotto una veranda, tutti insieme attorno allo stesso tavolo.
Il giorno seguente partiamo alla volta delle città del tufo: iniziamo da Pitigliano che è all’altezza della sua fama; quando dopo una curva appare improvvisamente davanti ai tuoi occhi è difficile rimanere concentrati sulla guida. A dispetto delle mie previsioni pessimistiche troviamo parcheggio gratuito senza difficoltà e vicino al centro storico: facciamo una passeggiata e visitiamo (su consiglio di Elsa, la proprietaria dell’agriturismo) la Piccola Gerusalemme, l’antico ghetto ebraico della città, che si rivela molto interessante, non tanto per il ghetto in sé, quanto perché permette di vedere come sono fatte le abitazioni di Pitigliano e come la parte esterna si compenetra con quella scavata nel tufo. Se non me l’avessero consigliata l’avrei snobbato e invece devo dire ne vale proprio la pena. Costo: 9 € 1 intero + 1 ridotto (la più piccola non pagava).
Sempre su consiglio de Elsa compriamo lo sfrattino, un biscotto a forma di manganello che ricorda una delle tante persecuzioni agli abitanti del ghetto, presidio slow food e molto buono e sostanzioso (ho saltato il pranzo), pizza e focaccia per le ragazze.
Dopo esserci rifocillate ripartiamo direzione Sorano (San Quirico per la precisione), dove facciamo una passeggiata nel bosco per vedere l’insediamento di Vitozza: si tratta di un insediamento medievale con abitazioni all’interno di grotte. Armate di torce elettriche siamo andate alla ricerca dei folletti che vivono nelle grotte… ma non ne abbiamo visto nemmeno uno!Noi abbiamo visitato solo la prima parte, quella delle grotte appunto, perché il percorso è molto lungo per le gambette delle mie bimbe, ma mi è rimasta la voglia di tornarci (per chi ama camminare ci sono un sacco di percorsi che si possono trovare e scaricare in PDF da internet, nati mi sembra di ricordare dalla collaborazione tra la regione Toscana e la rivista trekking; comunque se su google mettete “trekking Toscana” saltano fuori).
Qualche dritta:
Anche in questo caso calzate scarpe comode;
Non ci sono o almeno io non l’ho trovato uffici informazioni, ma potete scaricarvi la mappa del sito da internet, sul sito del parco degli etruschi di cui Vitozza fa parte (www.leviecave.it/index.php?option=com_content&view=article&id=110&Itemid=111), se no ci sono opuscoli negli uffici informazione delle città con le mappe dei siti facenti parte del Parco Archeologico degli Etruschi ( io ne avevo una che mi hanno fornito all’agriturismo, ma ne ho trovate ad esempio all’ufficio informazioni di Sovana);
Il percorso in questo caso è ombroso; non cercate un grosso parcheggio dove mettere la macchina (non c’è), ma parcheggiate nella piazzetta di San Quirico oppure lungo la stradina che conduce a Vitozza, tanto saranno 200-300 m per arrivare all’inizio del percorso. Risaliti in auto, le bimbe crollano seduta stante tra le braccia di Morfeo e io ne approfitto per fare un giro in auto intorno a Sorano e dirigermi verso Sovana.
Anche qui nessun problema di parcheggio: si può posteggiare lungo una strada parallela a quella pedonale del centro storico, che termina poi in un parcheggio. Lascio ancora una mezz’oretta di sonno ristoratore alle bimbe e poi scendiamo a fare una passeggiata per Sovana con la scusa di una merenda ( e un meritato regalino, per avermi seguito in questa giornata, per loro estenuante).
Sarà l’arietta della sera, che inizia a farsi sentire, sarà che anche qui non c’è l’invasione di turisti che temevo, ma questo piccolo e incantevole borgo mette davvero pace. Se anche non siete appassionati di chiese, date almeno una sbirciati alla chiesa di Santa Maria Maggiore perché è davvero sorprendente.
Comprato un regalino in un simpatico negozietto che vende giochi di una volta, riprendiamo l’auto e sulla via del ritorno ci fermiamo a Saturnia alle mitiche cascate del Mulino, dove ci facciamo un idromassaggio naturale e completamente gratuito. Anche in questo caso, essendo il posto molto famoso avevo paura di rimanere delusa e invece è ancora più bello di come si vede nelle foto.
Qualche dritta su Saturnia:
Lungo la strada non seguite le indicazioni per il paese di Saturnia, ma per le terme;
Le terme gratuite si trovano proprio di fronte a quelle a pagamento: prendete la stradina sterrata e parcheggiate lungo di essa oppure nel parcheggio gratuito che c’è in fondo;
Come potrete immaginare sono invase di turisti: noi siamo arrivati intorno alle 18.00, quando molti stavano andando via e abbiamo trovato senza difficoltà parcheggio, oltretutto essendo l’acqua a 37 gradi se fuori non è troppo caldo te la godi anche di più!
Torniamo in agriturismo dove ci attende una sostanziosa cenetta.
Il giorno successivo il meteo dava pioggia per cui non avevo fatto programmi; in realtà è stata una bella giornata. Ho comunque deciso di lasciare dormire un po’ di più le bimbe (viste le fatiche del giorno precedente) e di dedicare la giornata alle attività offerte dal Parco della Maremma, in modo da evitare lunghi spostamenti in auto.
Alcune dritte sul Parco della Maremma
All’interno del parco potete fare escursioni a piedi, in bici, a cavallo, in carrozza trainata da cavalli, in canoa; tutte le info si trovano sul sito del parco www.naturalmentetoscana.it, potete anche scaricare il PDF coi percorso che è lo stesso che danno al centro visite del parco;
La spiaggia di Marina di Alberese non è attrezzata, è piuttosto stretta, ma molto lunga (dietro c’è una rete che delimita il parco) ed è lasciata “naturale” per cui ci sono tronchi in mezzo alla spiaggia e anche sul bagnasciuga; è sempre molto affollata per cui non venite con l’idea di trovare la spiaggia selvaggia e deserta perché ne resterete delusi; a me è rimasta la voglia di tornarci in autunno o primavera per vedere com’è quando è meno affollata;
La spiaggia si può raggiungere in bici lungo la ciclabile (8.5 km), per me il modo migliore perché è veramente molto bello il percorso, tenete però presente che è quasi tutto sotto il sole; ci sono anche un servizio bus con partenza dal centro visite di Alberese oppure ci si può arrivare in auto, però l’ingresso alle auto è limitato e a pagamento (2€ l’ora) quindi per non rischiare lunghe code (quando è pieno per entrare bisogna aspettare che esca qualcun’altro) vi consiglio di andarci al mattino, prima delle 10 o la sera dopo le 18;
All’ingresso della spiaggia di Marina di Alberese c’è un’area pic nic sotto la pineta, quindi all’ombra, bagni, noleggio bici e bar;
Nel periodo estivo le visite a piedi sono tutte guidate e a pagamento con guida ambientale per il pericolo di incendi, tranne 2 percorsi, uno dei quali accessibile anche alle bici (A7);
Se risiedete in un agriturismo del circuito del parco avrete diritto a piccoli sconti (5-10%) su escursioni, ingressi al parco, parcheggio ( 60%), acquisto prodotti tipici, alcuni ristoranti.
Dopo colazione ci rechiamo quindi al centro visite del parco nel centro di Alberese per prenotare un’escursione: troviamo posto per la gita in carrozza trainata da cavalli del pomeriggio. Siccome le bimbe sono desiderose di fare un giretto in bicicletta ne affitto una (le loro le avevo portate da casa) per 4 ore (costo 7 €); non ho preso l’intera giornata perché pensavo che non avremmo fatto nemmeno un km, invece le mie ragazze mi hanno stupita: abbiamo percorso l’intera tratta fino al mare (Marina di Alberese), 8.5 km all’andata e 8.5 km al ritorno… con bagnetto al mare come intermezzo per ritemprarci. I panorami che si incontrano lungo il percorso ripagano della piccola fatica , inoltre tanti cavalli e le famose vacche maremmane allevate allo stato brado.
Al ritorno meritato pranzetto da “I briganti del parco” ( 22€ in tre) e poi tuffo in piscina all’agriturismo in attesa del giro in carrozza. Alle 17.30 partiamo per il giro su carrozza trainata dai cavalli (34€ 1 intero + 2 ridotti con lo sconto offerto dall’alloggio in agriturismo consorziato al parco), noi abbiamo scelto il percorso più economico, cioè quello da 2 h circa che porta al Boschetto del Lasco; il giro in sé non è imperdibile, ma alle bimbi é piaciuto soprattutto per l’idea della gita a cavallo; c’è anche la guida che racconta qualche curiosità sul parco. In linea di massima lo consiglierei a chi non si sente di fare escursioni a piedi all’interno del parco o la ciclabile fino al mare.
Rientro in agriturismo per la solita ottima e piacevolissima cena.
Penultimo giorno di vacanza ancora dedicato al parco: nei miei programmi c’era inizialmente l’idea di andare a Orbetello, ma devo dire che il parco ci ha veramente conquistate.
Siccome i percorsi a piedi sono tutti piuttosto lunghi per le gambette dei bimbi (tra i 5 e i 10 km) e in questo periodo è possibile percorrerli solo con guida ambientale (quindi senza la possibilità di tornare indietro se si è stanchi) decido di fare il percorso A7 (uno dei 3 liberi anche in estate) e percorribile anche in bici. Parcheggiata l’auto a Marina di Alberese, affittiamo una bici per me ( costo 5 € per due ore circa) e compriamo l’ingresso al parco (1 intero + 1 ridotto 9 € perché alloggiando in una struttura convenzionata c’è lo sconto del 10%; sotto i 6 anni è gratis) il tutto dallo stesso signore che è anche il gestore di uno dei 3 bar vicini alla spiaggia e ci avviamo lungo il percorso che porta alla foce del fiume Ombrone. È una passeggiata simpatica su strada asfaltata che porta ad una casetta per avvistamento di volatili. Se come me avete bimbi piccoli ve lo consiglio per una passeggiata nel parco, se avete già fatto la ciclabile e volete cambiare percorso, ma se avete un solo giorno la ciclabile è a mio avviso più bella, senza contare che è gratuita.
Dopo la passeggiata in bici pranziamo da “La Papaya” (bar gestito dallo stesso signore che affitta le bici e vende gli ingressi al parco), che vende tra l’altro ottime pizze e focacce appena sfornate, frutta e verdura prodotta dai contadini locali oltre a piatti meno slow food (hot dog, panini con cotolette, ecc..): io ho preso un trancio di pizza bianca con zucchine e fiori di zucca molto buona… le mie figlie hot dog… che tristezza!( costo del pranzo 11€). Volevamo andare a mangiare sui tavolini dell’area pic nic, ma erano letteralmente infestati dalle api, quindi abbiamo ripiegato su un posto al sole, ma meno gettonato dagli insetti. Dopo pranzo torniamo in agriturismo perché le bimbe vogliono giocare in piscina con i nuovi amichetti e ci rilassiamo prima dell’escursione in canoa che abbiamo prenotato per le 17.00.
La gita in canoa è una vera rivelazione: ad accompagnarci, il mitico sig. Umberto: un omino che sembra uscito da un libro di favole! Dal suo zaino (che sembra la borsa di Mary Poppins) tira fuori libretti sugli animali del parco e un quaderno di foto per farci vedere com’era una volta e frutta fresca che offre ai bimbi; poi a ruota libera inizia a raccontarci del parco (e della sua vita). Complice il calar della sera, con lui la gita in canoa si trasforma in una passeggiata nel fiume (e nel tempo) in compagnia di un cantastorie d’altri tempi.
Rientriamo in agriturismo per la cena, che ormai si è trasformata in una serata tra amici: i bimbi giocano tutti insieme in giardino e gli adulti non riescono a smettere di chiaccherare…
È giunta l’ora di tornare a casa: salutiamo i nuovi amici conosciuti durante la vacanza, carichiamo i bagagli e si parte! Prima di lasciare Alberese, però, passiamo a fare qualche acquisto al punto vendita dell’azienda agricola del parco ( lo trovate nel centro di Alberese, proprio alle spalle del centro visite dal parco), che offre prodotti di loro produzione e altri a km0.
Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Collodi per visitare il parco di Pinocchio… una grossa delusione: a fronte di un biglietto di ingresso del costo di 12 € per gli adulti e 9€ per i bambini, all’interno le giostre sono a pagamento! Il giardino con gli episodi della fiaba di Pinocchio sarebbe anche carino, ma è veramente poco curato e nel padiglione dei laboratori in realtà i bambini non vengono assistiti nelle attività. Un vero peccato perché un personaggio come Pinocchio meriterebbe di più!
… e con il burattino più monello della storia si conclude la nostra vacanza!