Viaggio in Australia… 4
Indice dei contenuti
Quest’anno tocca a Vittorio scegliere la meta del nostro viaggio e naturalmente ha preferito un luogo moderno e pieno di una natura meravigliosa. Mi sono data da fare per trovare un itinerario che in 4 settimane ci permettesse di vedere più cose possibili, dato che il biglietto aereo non è il massimo dell’economico (1.400 euro Firenze Melbourne, via Doha). Ho cercato di risparmiare al massimo ma la spesa complessiva è stata di c.a. 7.000 euro a testa…beh, però si sta un mese in Australia!
Se dovessi ripartire e fare lo stesso itinerario, sceglierei di volare con Alitalia su Perth e ripartire poi da Melbourne perché poi, a conti fatti, la differenza non è molta.
Ho prenotato i voli interni da casa su internet con Quantas, Virgin Blue e Jet; una bella sommetta, dato che non ci sono pass interni e alcuni tour, sul sito
www.travelaust.com.au, costano la metà rispetto a prenotarli in Italia.
31 LUGLIO
Partenza da Firenze in orario con Lufthansa. Viaggio molto lungo…
1 AGOSTO
Arrivo a Melbourne, piove e siamo distrutti; per fortuna, sbrigate le formalità doganali, attraversiamo una passerella di pochi metri e siamo subito all’Hilton, dove ci attendono una doccia e un letto a lungo agognati.
2 AGOSTO
Dopo una bella colazione con tanto di cappuccino torniamo in aeroporto e prendiamo il volo per Adelaide e qui abbiamo la prima sorpresa negativa: gli australiani sono molto fiscali e dato che il peso del bagaglio è superiore al consentito, ci fanno pagare una piccola tassa.
Dopo un’oretta di volo siamo ad Adelaide ed un taxi ci porta all’hotel Ambassador, in stile irlandese e un po’ retrò come arredamento, ma non ci dobbiamo mica svernare!
Intanto Vittorio scopre che il tassista ha “sbagliato” (naturalmente a suo favore) a darci il resto… impareremo questo ritornello e staremo più attenti per il futuro! Sarà mica stato di origine italiana, quel tassista furbino?!
Andiamo alla scoperta della città che non è un granché; visitiamo alcuni musei che sono gratuiti ma che offrono davvero poco: il South Art Museum e il Museum of Adelaide. In una sala una chiassosa scolaresca si sta comportando davvero male… tutto il mondo è paese!
Pranziamo a un take away cinese al mercatino e visitiamo il centro aborigeno che è la cosa più interessante. In effetti la cultura australiana non esiste, perché le cose più belle sono opera degli aborigeni che sono ridotti piuttosto male e sfruttati a più non posso. Scopriremo poi che molti australiani purtroppo sono piuttosto razzisti nei confronti degli aborigeni.
Ceniamo in un pub accanto all’hotel e ci servono di malagrazia dato che sono quasi le otto di sera; mi sa che dovremo anticipare gli orari della cena perché loro alle sei e mezzo sono già alla digestione. Sarà anche che gli Australiani sono gli inventori del “take it easy” ma alle sei di sera c’è il coprifuoco per le strade e vanno tutti a letto con le galline…ma la vita notturna dov’è?
3 AGOSTO
Oggi inizia il nostro primo tour a Kangaroo Island; abbiamo deciso di prenotare questi piccoli tour perché non abbiamo voglia di noleggiarci la macchina e guidare (naturalmente in contromano, all’inglese) per migliaia di chilometri con il rischio anche di perdersi e desideriamo condividere l’esperienza con altre persone provenienti da tutto il mondo. La sveglia suona e quindi dobbiamo fare in fretta: lasciamo le valigie in hotel nel quale torneremo l’indomani. Attraversiamo la strada e troviamo il mini bus guidato da una ragazza: Shelley, molto pimpante già alle sette di mattina e che parla un inglese che sembra un cartone animato! Carichiamo il nostro zainetto su un carrello dietro il minivan e notiamo che è pieno di contenitori e oggetti vari. Oltre a noi ci sono tre ragazzi spagnoli, una ragazza della Malesia e una di Taiwan. Noi naturalmente – vista l’età media degli altri passeggeri – siamo gli zii del gruppo, tant’è che in effetti era un tour riservato agli under 40 ma io ho scritto nella prenotazione che siamo in forma e abbiamo spirito di adattamento…per cui ci hanno presi anche se sforavamo l’età massima!
Dopo un’oretta facciamo sosta in un forno dove gustiamo una buona colazione: un croissant al cioccolato appena sfornato e un cappuccino discreto. In effetti gli australiani hanno imparato a fare un buon cappuccino mentre il caffè… purtroppo in Italia è un’altra cosa!
Arriviamo al traghetto e dobbiamo subito darci da fare per trasferire i bagagli su un altro mezzo. La traversata è piacevole, dura un’oretta e chiacchieriamo con una coppia anziana che sta tornando al loro allevamento di pecore! Beh, che altro dovevano allevare in Australia?!
Appena sbarcati e trasferirti i bagagli su un altro mezzo puntiamo dritto verso la punta dell’isola dove scendiamo a veder dei leoni marini che se la spassano tra le onde. Scattiamo foto a non finire e possiamo anche sentire il loro delicato afrore selvatico!
Picnic lunch (sarà un must dell’Australia) con annesso il lavaggio delle stoviglie ma ricordandosi di non sprecare acqua.
Nel pomeriggio facciamo surf sulle dune di sabbia con delle tavole di legno incerate: io ho un po’ paura ma poi decido di lanciarmi. Vittorio invece fa più discese e si diverte come un matto. La sera arriviamo in una radura dove vivono tantissimi canguri, mangiano l’erbetta e ci guardano con non molta simpatia. E inoltre – udite udite – si lasciano avvicinare per le foto fino quasi a due metri di distanza senza alcun timore! Favoloso!
La nostra casetta e una specie di baita proprio in mezzo al nulla ed è ovviamente molto spartana: letti a castello in diverse stanze ed un bagno sporchissimo. Nella vasca staziona un ragnetto di una discreta dimensione e pure piuttosto seccato per gli intrusi!
Dopo aver sistemato i bagagli, riprendiamo il mezzo per scender verso la spiaggia e vedere al buio i pinguini che tornano di notte nelle loro tane.
Torniamo alla casetta e prepariamo il barbecue (altra vera mania australiana) e ci divertiamo come matti. Vittorio prepara un bellissimo fuoco (beh, il “fire man“ è ufficialmente lui) ma i “giovani” alla fine della cena vanno a letto presto per cui restiamo solo noi due introno al fuoco a chiacchierare e a ridacchiare sul fatto che i “vecchietti” alla fine sono più resistenti di tutti gli altri. D’improvviso sentiamo dei rumori nel buio ed un opossum (o forse era un procione?) è sulla veranda di casa a cercare qualche avanzo di cibo. Siamo in mezzo ad animali di ogni tipo, spersi nel nulla e sotto un cielo zeppo di stelle sconosciute (siamo nell’altro emisfero terrestre). Meno male che è inverno e per lo meno i serpenti dormono!
4 AGOSTO
La nottata è passata, avevamo anche i pipistrelli in stanza, ma siamo pieni di energia per iniziare una nuova giornata. Velocemente colazione e bagagli e partenza per vedere i koala. Pioviggina un pochino, ma riusciamo ad avvistare tre koala su un albero, scattiamo foto dal basso, ma non sono un granché. Allora un koala decide di scender un po’ dall’albero si avvicina, si fa scattare delle belle foto e poi torna a dormire al suo posto. Che sia stato pagato per tutta questa scena? Siamo circondati anche dai wallaby, dei piccoli canguri che saltano dappertutto.
Arriviamo su una spiaggia dove troviamo altri leoni marini: uno è appena uscito dall’acqua e non ne vuole sapere di fare conversazione, anzi si stende e si finge morto. Quando ci allontaniamo in compagnia del ranger, vedo che si riprende e comincia a correre in direzione opposta alla nostra.
Raggiungiamo un punto panoramico meraviglioso, tira un vento fortissimo che sembra voglia spingerci verso il mare; le rocce hanno una forma particolare e c’è un arco naturale che ci consente di scattare foto indimenticabili.
Sosta per il picnic lunch alla solita zona attrezzata, ci sono anche dei camerieri che stanno apparecchiando con stoviglie di lusso per un gruppo di visitatori. Preferisco il nostro vivere spartano che è molto più divertente!
Visitiamo un centro dove si produce il miele e, guarda caso, le api sono arrivate da Genova!
Ritorniamo verso Adelaide; la traversata è triste, sappiamo di aver vissuto un’esperienza indimenticabile.
Torniamo all’hotel e ci sbrighiamo ad andare a cena nello stesso pub perché siamo piuttosto esausti.
5 AGOSTO
Partenza e volo per Perth, dove il clima è decisamente più caldo e splende un bellissimo sole che mi fa subito apprezzare la città. Siamo all’hotel Criterion, centrale e discreto. Andiamo a visitare la zecca, dove facciamo un tour in inglese ma non riesco a capire molto, mi limito ad osservare e ad annuire. Mangiamo un panino da Subway ma il peperoncino è davvero troppo.. Gulp! Camminiamo per le strade di Perth ammirando i grattacieli, i parchi e i monumenti. La sera ceniamo nel ristorante dell’albergo dove abbiamo uno sconto del 20% e gustiamo un salmoncino niente male.
6 AGOSTO
Partenza per il nostro secondo tour di tre giorni “Pinnacle, Kalbarri e Monkey Mia”. Saliamo su pullman gran turismo; siamo circa una trentina e ci sono anche diversi italiani e addirittura anche la guida è italiana, gentilmente offerta da chi ha prenotato in agenzia. Due coppie in viaggio di nozze e una famiglia di Genova: siamo in 10, belli chiassoni, ci sono anche dei giapponesi che rinunceranno al loro rigore orientale e si uniranno a far bisbocce e ci sono anche degli australiani. L’autista che fa da guida è di origini olandesi, ma vanta anche una nonna italiana!
Trascorriamo praticamente la giornata in pullman, percorriamo quasi 1000 km, facciamo il solito picnic lunch in riva al mare in mezzo ai gabbiani.
Il sole è stupendo e ci abbandoniamo completamente allo spirito vacanziero. Arriviamo in serata al Dolphin Resort direttamente sulla spiaggia e ci facciamo una bella cenetta in compagnia dei nostri nuovi amici. Il resort è affollatissimo: ci sono moltissimi italiani, tutti che desiderano l’incontro ravvicinato con i delfini.
7 AGOSTO
Spettacolare risveglio subito dopo colazione in spiaggia ad attendere i delfini. Loro non si fanno aspettare e arrivano vicinissimi a noi. Ci sono dei rangers molto severi che sgridano chi si avvicina troppo; ad alcuni danno un pesciolino da dare ai delfini, ma figuriamoci se vengo scelta! Mi limito ad osservare questi animali che ricercano la vicinanza degli uomini e che da dieci anni quasi tutte le mattine arrivano a fare un saluto fino a riva. Certo sarebbe stata davvero una sfortuna non fare questo incontro dopo una giornata intera di viaggio! Partiamo in mattinata molto contenti e ci fermiamo per mangiare l’aragosta a Denhon: molto gustosa! Nel pomeriggio facciamo sosta su una bianca spiaggia stupenda, dove al posto della sabbia ci sono conchiglie triturate. Avrei tanto desiderato fare un bagno, ma purtroppo non c’è tempo. Altro stop a una spiaggia con stramatoliti ed al parco di Kalbarri. Arriviamo in hotel, ceniamo e beviamo con i nostri nuovi amici giapponesi. Questo signore un po’ anziano, vedovo da poco e in viaggio con la figlia si fa coinvolgere dalla nostra allegria e spera di incontrare una nuova moglie italiana!
8 AGOSTO
Partenza per il deserto dei pinnacoli, rocce di forma strana che si trovano in mezzo alla sabbia. Dopo pranzo ci separiamo dal gruppo perchè – malgrado abbiamo speso un terzo degli altri italiani – abbiamo un’attrazione in più! Ci uniamo ad un altro gruppo e ci fanno salire su dei camion attrezzati per andare in su e in giù sulle dune di sabbia! Facciamo in tempo a rientrare in hotel senza docciarsi perché gli altri italiani ci aspettano per andare nell’unico ristorante aperto alle nove: il Padrino, dove ci gustiamo una buona pizza italiana!
9 AGOSTO
Stamani dopo un ottimo cappuccino in un piccolo bar vicino all’hotel, facciamo un tour di mezza giornata che era incluso nel prezzo. Vistiamo l’orto botanico, la città di Freemantle e vediamo il panorama bellissimo di Perth. Il nostro autista è un signore piuttosto anziano e notiamo che spesso gli anziani ancora lavorano: molto probabilmente il sistema pensionistico australiano non è un granché! Nel pomeriggio dopo un pranzetto in un ristorante giapponese gironzoliamo per la città visitando musei e negozi.
Ceniamo in un ottimo ristorante indiano, il Balthi, un po’ caro.
10 AGOSTO
Stamani ce la prendiamo con calma, abbiamo il volo dopo mezzogiorno e arriviamo ad Alice Springs nel pomeriggio. Approfittiamo per fare il bucato all’hotel Desert Rose Inn, che è molto spartano; camere piccole ma pulite ed è centrale. Ceniamo in un locale tipico, Overlands, dove gustiamo una buona bistecca. Sul tavolo ci mettono una bandierina dell’Italia, e veniamo coinvolti da una comitiva di anziani neozelandesi che cantano e ballano.
11 AGOSTO
Oggi abbiamo in programma la partenza per il nostro nuovo tour per raggiungere il luogo più affascinante dell’outback australiano: Uluru. Per stare più a contatto con la natura abbiamo scelto il campeggio e per Vittorio – militare a parte – è la prima esperienza… Alle sei un furgone guidato da un francese stabilitosi da qualche anno in Australia, ci viene a prendere puntuale: siamo circa venti persone, la maggior parte francese e anche una coppia italiana oltre a noi. Il viaggio è lungo, le strade sono deserte, facciamo anche una sosta per raccogliere la legna! Picnic lunch e arrivo ad Uluru. Facciamo un percorso intorno alla montagna e non possiamo scattare foto dappertutto perché è vietato: agli aborigeni non piacciono le foto per un discorso spirituale. Per rispetto decidiamo di non salire nemmeno sulla montagna. Prendo un sassetto per portarlo in Italia ma lo getto via dopo poco perché pare che porti sfortuna e poi se me lo trovano alla dogana son dolori! Abbiamo l’aperitivo con spumante al tramonto con sullo sfondo la celebre “roccia” (il nome occidentale di Uluru è Ayers Rock) e scattiamo foto in abbondanza. Arriviamo alle otto di sera stremati nel campeggio che consiste in alcune tende, uno spiazzo con barbecue e bagni con docce. Siamo ufficialmente in mezzo al nulla! Cena intorno al fuoco, cielo pieno di stelle: è molto piacevole. Vittorio si mette al barbecue e mostra che anche gli italiani (e soprattutto i Toscani) sanno cuocere la carne! Dormiamo nella tenda: una specie di canadese con due brandine con sopra il materasso; Vittorio non entra nel sacco a pelo: questo è il problema per chi supera il metro e novanta di altezza!
12 AGOSTO
Sveglia alle cinque e partenza per il trekking nel parco Kata Tjuta. Sono tre ore di meraviglioso cammino in una natura incontaminata e ogni tanto si incontra qualche wallaby. Presto ci stacchiamo e rimaniamo ultimi con l’altro ragazzo italiano. Arriveremo un po’ in ritardo e ci infameranno, ma noi siamo italiani e dobbiamo camminare e commentare ciò che vediamo. Pranzo alle 11.30 al campo e partenza per il campo a King’s Creek. Arriviamo alle cinque e dopo una santa doccia siamo pronti per cucinare il cibo sulle pietre ollari lasciate in mezzo al fuoco. Altro stupendo brindisi sotto un cielo stellato.
13 AGOSTO
Ancora sveglia alle 5, colazione e percorso trekking al King’s Canyon. L’inizio è davvero faticoso: una salita molto ripida ma poi il percorso alterna tratti pianeggianti e troviamo molti cartelli che indicano di fare attenzione ai serpenti (ma per fortuna in inverno non ci sono!). Il percorso è bellissimo: è una delle cose che più mi sono piaciute in Australia: ci sono palme e laghetti, canyon, uno splendore! Dopo l’ultimo pranzo di gruppo torniamo verso Alice Springs e sul bus guardiamo il dvd del film Priscilla la regina del deserto che ha la scena finale proprio al King’s Canyon. Sono passate solo poche ore ma è già un ricordo. Alle sei arriviamo in hotel, sembra una reggia in confronto al campeggio e finalmente siamo rientrati nella civiltà (beh, si fa x dire: è comunque una cittadina in mezzo all’outback!).
Ceniamo insieme alla coppia di italiani al Red Ochre dove assaggiamo carne di coccodrillo, di cammello e di canguro.
14 AGOSTO
Dopo una tranquilla colazioncina in un bar ad Alice Springs prendiamo il volo per Darwin. Il clima è decisamente torrido e la città è viva, piena di locali e gente in vacanza. Stiamo all’Hotel Central, naturalmente centralissimo e dotato di aria condizionata, anche se è un po’ caro: 184 dollari australiani a notte per due persone. Gironzoliamo per il centro godendoci il sole e l’aria vacanziera, andiamo anche a vedere il mare ma in una caletta noto una grande sporcizia… Entriamo in un’agenzia e prenotiamo la visita per i 3 parchi che sono nei dintorni, spendiamo 852 Ausd in due. La sera ci concediamo una bella cenetta in un pub sulla strada principale, da Sherigans: bella birra fresca e ostriche a volontà!
15 AGOSTO
Partenza alle 6.30 (l’alzataccia è diventata un must…) e direzione Katherine Gorge National Park. Stavolta non c’è neppure un italiano in gruppo, facciamo uno stop a un cimitero che ricorda le vittime della seconda guerra mondiale e poi arriviamo al parco dove si pranza alle 11.30 con il solito picnic lunch. Poco dopo l’una abbiamo il battellino sul fiume per la visione dei coccodrilli. Per dire la verità ne abbiamo visto solo uno e pure piccolo su uno scoglietto: sembrava quasi messo lì apposta, ma la navigazione sul fiume in mezzo al canyon è stata fantastica. Torniamo in hotel tardissimo e quindi optiamo per un Big Mac veloce al Mc Donald’s proprio sotto di noi (ah, la globalizzazione!).
16 AGOSTO
Oggi abbiamo la visita al Kakadu National Park, il parco più famoso. Facciamo una sosta in una zona di grotte sulle quali ci sono delle pitture rupestri aborigene. Dopo un ottimo pranzetto nel ristorante in mezzo al parco, ci dirigiamo in mezzo alla palude dove prendiamo un battellino e navighiamo in mezzo a numerosi coccodrilli. Siamo circondati da tantissime specie di uccelli ma ciò che ci colpisce maggiormente sono gli enormi rettili che non sembrano molto felici di fare la nostra conoscenza. Penso che però questi bestioni non avranno una vita facile con tutto il traffico di turisti: temo che tra qualche anno saranno purtroppo estinti. Torniamo a Darwin e abbiamo il tempo per farci una bella bistecca in una steackhouse, l’Old Jack.
17 AGOSTO
Stamani è la volta del Litchfild Park: iniziamo col salire su un’imbarcazione di notevoli dimensioni e menomale perché oggi saremo circondati dai famosi coccodrilli saltanti! Così sull’Adelaide River gli australiani si sono inventati questo business, allungano con una lenza della carne e i coccodrilli saltano per prenderla! Davvero terrificanti e quanti ce ne sono! In seguito camminiamo nel parco dove si trovano i famosi termitai giganti: alti anche cinque metri, sono un vero spettacolo della natura! Anche oggi c’è andata bene: pranzo in ristorante e poi passeggiata in mezzo a cascate e a laghetti dove è possibile fare il bagno. Dappertutto però sono presenti i cartelli in diverse lingue che indicano la possibilità che nell’acqua ci sia anche qualche povero coccodrillo affamato, per cui… massima cautela! Ceniamo a Darwin in un buonissimo ristorante turco e a letto presto perchè l’aereo domani è alle cinque!
18 AGOSTO
Arriviamo in perfetto orario a Cairns ma non abbiamo la camera all’hotel All Seasons fino a tarda mattinata e così decidiamo di camminare sulla via principale. Il clima è caldo ma non umido come a Darwin: si sta molto meglio. La città è piena di negozi e ristoranti ed agenzie che organizzano gite sulla barriera corallina. Facciamo colazione alla trattoria Villa Romana con cappuccino e brioche. Gironzoliamo per negozi e visitiamo un piccolo museo gratuito. Mangiamo una pizza in un locale australiano e – stranamente – non è malaccio! Visitiamo delle gallerie in cui sono esposti dipinti aborigeni ed i famosi didgeridoo. Iniziano le voglie di shopping ma quanto costano questi oggetti, neanche fossero di Michelangelo e poi è capace che gli agli autori dei pezzi – rigorosamente aborigeni – arriveranno due soldi in croce. Prenotiamo in agenzia tre gite per i prossimi giorni per una spesa complessiva di 510 Ausd in due. Finalmente abbiamo la nostra camera in hotel, sembra un mini appartamento ed è costata appena 50 euro a notte in due. Per la cena decidiamo di trattarci bene e scegliamo un ristorante proprio sul mare, molto chic: vino bianco, ostriche e aragoste, 112 Ausd, si chiama the North e ne vale la pena anche solo per l’atmosfera al lume di candela. Troviamo una cameriera italiana che, come tanti altri connazionali, ha deciso di fare questa esperienza di vita in Australia.
19 AGOSTO
Oggi è la volta della gita a Cape Tribulation e Daintree. La foresta pluviale ci accoglie con la pioggia ma non sono colpita più di tanto, forse perchè la paragono a quella del Costarica e mi sembra meno selvaggia. Oggi abbiamo una guida davvero “antepatica“, come si dice noi a Firenze e oltre a noi due c’è solo un’altra persona.
Pranziamo vicino a un fiumiciattolo cuocendo il pesce barramundi al barbecue.
Nel pomeriggio ci aspetta una nuova navigazione nel Daintree River ma il cielo grigio e la compagnia poco simpatica rendono questa gita non indimenticabile.
Di ritorno a Cairns optiamo per tornare a cena da Outback Jack perché Vittorio ha in mente di vincere la sfida: 1 kg di carne alla brace con contorno di ½ chilo di patatine fritte e ½ chilo di fagiolini verdi sconditi, il tutto da mangiare in mezz’ora.
La sfida parte con il suono del gong da parte della cameriera e tutti i clienti presenti fanno il tifo. Naturalmente Vittorio riesce a vincere la sfida alla grande e tutti applaudono l’impresa ed avviene la vestizione con tanto di maglietta omaggio e menù offerto a metà prezzo!
20 AGOSTO
Stamani abbiamo l’escursione a Kuranda e velocemente arriviamo ad una stazione che sembra uscita da una fiaba, Saliamo sul treno e percorriamo una strada meravigliosa tra le montagne con panorami mozzafiato che si offrono ai nostri occhi curiosi.
Dopo circa un’ora di viaggio camminiamo per le strade di questo piccolo paese pieno di negozi, locali e ristoranti. Anche qui le tele aborigene sono esposte in gran quantità ma il prezzo è sempre piuttosto eccessivo.
Mangiamo un hot dog in un locale tedesco che fa tanto Octoberfest ma la birra tedesca è sempre una sicurezza!
Torniamo giù con la teleferica che dall’alto attraversa la foresta pluviale ed è molto bello dominare gli alberi dall’alto; facciamo uno stop alla fermata intermedia per guardare più da vicino la flora rigogliosa.
Ceniamo in un buonissimo ristorante greco, dove si balla e si spaccano piatti nella tipica tradizione ellenica. Il cibo è ottimo e anche il caffè servito da una ragazza italiana di Arezzo non è male.
21 AGOSTO
Oggi prendiamo semplicemente un catamarano che ci porterà a Green Island, l’isola più vicina: sicuramente la meno bella ma la più facilmente raggiungibile con 45 minuti di navigazione e che costa 75 Ausd a testa.
Ci godiamo la giornata in spiaggia fra bagni e snorkeling e osserviamo i pesci sulla barriera corallina che qui francamente non è eccezionale. L’isola è molto piccola e all’interno c’è un albergo con ristorante e bar. Naturalmente è strapiena di turisti, per la maggioranza giapponesi che stranamente sono agitati e confusionari.
Torniamo super rilassati facendoci la traversata sul ponte esterno, all’interno l’aria condizionata è troppo gelida. Ci sono numerosi italiani che fanno a gara ha chi ha visto più tartarughe, squali e pesci vari.
In paese c’è un gran movimento: ci sono gradinate e persone sedute per strada in attesa della parata. Attendiamo anche noi questa sfilata, ma è piuttosto scalcinata. Gli australiani però sono molto entusiasti…sarà mica che si accontentano di poco?
Dobbiamo fare le valigie e fare anche gli acquisti tanto agognati. In un bel negozio prendiamo il didgeridoo, una tela e diversi boomerang da regalare ad amici e parenti. Spendiamo un mezzo patrimonio, ma era previsto. Vittorio decide di non farsi spedire il digeridoo e questo – col senno di poi – sarà la nostra rovina…
Ceniamo in un ristorante cinese, ma prendiamo troppe cose e non ho molta fame, la giornata al mare mi ha un po’ stancato.
22 AGOSTO
Il nostro viaggio sta volgendo al termine ma ci aspetta la più bella città d’Australia: Sydney e la sua meravigliosa baia che, da sola, vale praticamente il viaggio!
Il taxi ci lascia in prossimità dell’hotel Mercantile (140 Ausd a notte), perchè nel quartiere the Rocks c’è il mercatino… è sabato!
L’aria è primaverile, il sole è stupendo, la vita è meravigliosa…ma le scale un po’ meno! Infatti l’hotel in puro stile irlandese ha una ripida scala e dobbiamo trascinarci i nostri voluminosi bagagli fino in cima.
Per fortuna la signora ci dà subito la camera: un bel letto matrimoniale con caminetto e un bagno grandissimo con idromassaggio!
Ci precipitiamo fuori, non vogliamo perdere un attimo. Iniziamo a scattare le foto, Harbour Bridge, l’Opera House, la baia, i vecchi magazzini trasformati in ristoranti e negozi.
Decidiamo di pranzare nel locale della Lowenbrau vicino all’albergo. C’è tanto di orchestrina tedesca e super boccali di birra.
Ci trasferiamo verso il centro e saliamo sulla torre di Sydney per ammirare il panorama. Decidiamo di acquistare un biglietto a 50 Ausd a testa che ci permette – oltre alla salita sulla torre – anche la visita dell’acquario di Sydney e di Manly e del Wildlife.
Naturalmente riusciamo a catturare più immagini possibili; continuiamo la nostra passeggiata e visitiamo la cattedrale, Hyde Park, Town Hall.
Torniamo indietro per Pitt Street, saliamo sull’Harbour Bridge e visitiamo i piloni nei quali si trova un piccolo museo che documenta la costruzione di questa grandiosa opera e che testimonia come molti immigrati abbiano contribuito alla sua creazione anche a costo della vita.
Percorriamo tranquillamente tutto il ponte e per tornare indietro prendiamo un traghetto che attraversa la baia in lungo e in largo.
Non contenti entriamo all’Opera House dove è obbligatorio prenotare un tour guidato per 30 Ausd. Le sale concertistiche si alternano e la guida ci mostra l’ottima qualità della sonorità acustica.
Arriviamo stanchissimi in hotel dopo le otto e nel pub c’è un complesso che suona e la gente balla a più non posso. Dobbiamo raccomandarci al capo per avere qualcosa da mangiare: è già tardi e la cucina ha chiuso.
Facciamo un po’ di insistenza dicendo che siamo clienti, che ci va bene qualsiasi cosa insieme ad una pinta di birra.
Così alla fine ci porta un tipico piatto irlandese (stufato cotto nella birra Guinness) molto buono e noi ci spertichiamo in ringraziamenti. Il tutto ci costa solo 36 Ausd in due.
23 AGOSTO
Stamani dopo la colazione con uova e bacon compresa nella tariffa, ci precipitiamo a visitare il Wild Life e l’acquario. Guardiamo canguri, koala, wallaby e tanti altri animali che fino a pochi giorni fa abbiamo visto liberi in giro per l’outback! Anche l’acquario è molto bello ma è già il quarto che vediamo in giro per il mondo e più o meno visto uno visti tutti!
Facciamo il giro sulla monorotaia da buoni turisti, dopo aver preso un hamburger nel bar dell’acquario. Poi visitiamo la Chinatown e un bel giardino cinese dove ci godiamo un po’ di tranquillità. Torniamo a cenare nel locale della Lowenbrau vicino all’hotel, dopo aver acquistato per 7 Ausd una felpa con la scritta Australia!
24 AGOSTO
Stamani prendiamo il traghetto per pochi dollari e arriviamo in circa mezz’ora a Manly. Decidiamo di visitare subito il piccolo acquario dove terribili squali ci nuotano sopra la testa. E se si rompesse il vetro? Ci dirigiamo poi verso la spiaggia dove ci sono numerosi surfisti…ma questi quando lavorano? E’ davvero piacevole camminare in ozio, guardare le vetrine, fare foto e riposarsi al sole primaverile. Data la splendida giornata pranziamo all’aperto in un locale sulla via principale, prendiamo del buon pesce fritto e patatine e poi ce ne stiamo a poltrire al sole. È davvero faticosa la vita del turista!
Torniamo belli rilassati e decidiamo di visitare il giardino di lato all’Opera House: ci sono animali di tutti i tipi, persino dei grossi pipistrelli appesi agli alberi!
Decidiamo di gustarci una cena carina per la nostra ultima sera nella splendida Sydney e naturalmente scegliamo il Waterfront, un ristorante nei dock. Mentre ceniamo abbiamo di fronte l’Opera House e dietro l’Harbour Bridge entrambi illuminati!
25 AGOSTO
Prendiamo l’ultimo volo interno che ci riporterà a Melbourne, che è ancora nel pieno inverno! Anche allo shopping dell’aeroporto noto che purtroppo gli australiani tentano di fregarmi: stavolta non mettono nel sacchetto una maglietta che ho regolarmente pagato. E che si credono? Sono italiana, mica americana! Arriviamo a Melbourne in tarda mattinata all’hotel Causeway Inn (126 Ausd a notte con colazione) ma la stanza non è ancora pronta e quindi decidiamo di vistare un po’ la città. Qui c’è il maggior numero di italiani di Australia, sarà per questo che mi sembra la città più europea tra quelle sinora viste. Camminare è piacevole ma il tempo è piuttosto bruttino: tira vento, fa freddo, un brutto passo indietro dopo il bellissimo sole di Sydney! Pranziamo velocemente in un locale centrale e poi di corsa all’appuntamento per la parata dei pinguini. Questa escursione era compresa nel pacchetto dei 1.300 euro, insieme a quelle già fatte ed a quella di domani. Abbiamo a disposizione un mini van, siamo circa una decina di persone. Ci vogliono circa due ore e mezzo per raggiungere Philippe Island, nota anche per il circuito motociclistico e per questi benedetti pinguini che desidero tanto vedere. Dato che è notevolmente freddo e dobbiamo stare in spiaggia di notte ci compriamo un cappellino di lana e ci beviamo una cioccolata calda. Le regole sono rigidissime: non si possono fare foto e nemmeno parlare a voce alta. Bisogna aspettare con fiducia. Dopo poco siamo ricompensati ed arrivano frotte di piccoli pinguini che sembrano discutere fra di loro e con la loro andatura traballante si avviano verso le tane. Uno spettacolo eccezionale che vale veramente la pena vedere. L’anno scorso siamo stati in Argentina e non li abbiamo potuti vedere perchè non era la stagione giusta ma questa volta ce li siamo goduti davvero! Torniamo stremati ma felici in città e data l’ora ci prendiamo un panino dal santo Mc Donald’s che non chiude mai!
26 AGOSTO
Abbiamo la visita alla Great Ocean Road, famosa per i suoi meravigliosi panorami. Tira un brutto vento e fa molto freddo: come faranno i surfisti a stare ore ed ore nell’acqua in attesa dell’onda giusta? questo è un vero mistero!
Ogni tanto facciamo delle fermate per rimirare e fotografare il panorama ma lo spettacolo più bello sono i Dodici Apostoli, degli scogli in mezzo alle onde imbizzarrite. Dobbiamo sostenerci a vicenda perchè il vento ci porta via ed anche oggi optiamo per la cioccolata calda! E’ molto bello anche un arco naturale che si trova un po’ più lontano in mezzo al mare. Mi chiedo come avranno fatto le navi degli esploratori ad attraccare a riva e difatti ne sono naufragate diverse in questi luoghi!
Torniamo in serata in città e ci concediamo una buona ultima cena al Crown, ristorante greco all’interno di un Mall.
27 AGOSTO
E’ arrivato il nostro ultimo giorno in Australia ed è sempre triste dover tornare ma è anche bello sapere che un altro viaggio ti aspetta. Lasciamo i bagagli in hotel e camminiamo senza meta per le strade, passiamo dalla piccola Chinatown, dalla biblioteca nazionale, da Southgate, dalla piazza ultramoderna ed alla fine entriamo nella National Gallery of Victoria ad ingresso gratuito e poi in uno shopping center all’interno di una vecchia fabbrica. Ci concediamo il pranzo in una brasserie francese il cui proprietario è originario dell’Algeria ed ha sposato un’italiana. Ci dice che in Australia se uno ha voglia di lavorare può ancora far soldi: il paese è grande la gente è poca ed anche lui preferisce fare jogging e surf. Sarà ma io preferisco la mia Italietta con tutti i suoi problemi a questo immenso paese. Abbiamo una brutta sorpresa al banco della Qatar: dato il peso in eccesso dobbiamo pagare una somma esosa! Brutti ladri: mai più e mai poi voleremo con le compagnie aeree arabe o mediorientali! Dopo un giorno di viaggio e 3 voli atterriamo a Peretola, felici e distrutti!
BEATRICE E VITTORIO