Sorprendente Turchia… fly and drive
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Giovedì 2 agosto
Partiamo puntuali da Venezia con volo AirOne ed atterriamo all’aeroporto di Sabiha Gokcen Istanbul con 20 minuti di anticipo. Il volo, prenotato con tre mesi di anticipo, è costato 420,00 euro per due persone con due bagagli in stiva.
Dopo il disbrigo delle solite pratiche e prelievo contanti con il bancomat, decidiamo di raggiungere piazza Taksim con l’AeroBus Havatas (12 TL, circa 5,50 euro a testa). Il viaggio in bus dura ben 1 ora e 50 min. (anche se l’aeroporto è a circa 35 km), a causa del traffico davvero intenso.
Arriviamo in piazza Taksim alle 17,30 e ci avviamo giù per la Istiklal Caddesi (pedonale) per raggiungere il nostro alloggio, il Misafir 8 Suites, ci accomodiamo nella nostra junior suite, spaziosa ed accogliente, e dopo una doccia usciamo per una passeggiata nella via più famosa di Istanbul, dove gustiamo alcune specialità turche.
Il primo impatto è davvero positivo, domani ci attende la vera prima giornata di visite.
Venerdì 3 agosto
Sveglia alle 7, colazione in hotel, e poi ci avviamo a piedi sulla Istiklal verso il ponte di Galata per raggiungere Sultanhamet , sono circa 4 km, ma vale la pena farli almeno una volta. Passiamo sotto al ponte, tanto a quest’ora i ristoratori non ti assalgono, arriviamo ad Hagia Sofia che è la nostra prima visita (ingresso 25 TL, circa 11.50 euro a testa, audio guida 15 TL, circa 7 euro – non ne vale la pena), la visita dura circa un’ora e mezza, usciamo e dopo aver mangiato una ciambella comprata da uno dei tanti venditori ambulanti ci avviamo verso la moschea blu, che però è chiusa alle visite dato che è il momento della preghiera (siamo in Ramadan), così ne approfittiamo per una veloce visita all’Arasta Bazaar che è vicinissimo, dribbliamo in qualche modo i negozianti che ci invitano ad entrare e risaliamo verso l’ippodromo, per ammirare la Colonna di Costantino, la colonna serpentina e l’obelisco egizio che segnano i punti dove si trovava la pista.
Entriamo quindi nella Cisterna Basilica (12 TL , circa circa 5,50 a testa – Audioguida 5 TL, circa 2,30 euro), davvero vale la pena visitare questa antica riserva d’acqua sostenuta da innumerevoli colonne di varie forme, due delle quali sostenute da sculture della testa di Medusa, nella visita si è accompagnati da una musica che, unita alla tenue illuminazione (siamo nel sottosuolo), la rende molto suggestiva.
Usciamo ed entriamo quindi nella moschea blu, le donne devono coprirsi le spalle e le gambe se troppo discinte e bisogna levarsi le scarpe per entrare. Mentre siamo dentro arriva un acquazzone, così prolunghiamo la visita (basta una mezz’ora per la visita normale).
Abbiamo fatto prima del previsto, così ne approfittiamo per visitare velocemente il Grand Bazaar, 200.000 mq coperti dove si trovano centinaia di negozi, decidiamo quindi di ritornare a piedi a Eminonu e così passiamo per il quartiere Fatih, che trabocca di negozi ed è frequentato solo da turchi, ma è davvero interessante, nel tragitto acquistiamo in una edicola la Istanbul Kart (7 TL, circa 3,20 euro di cauzione e ricaricabile) che ci servirà per i mezzi pubblici (un viaggio 1,75 TL, circa 0,80 euro).
Dopo circa 30 minuti di cammino arriviamo al Bazaar delle Spezie, compriamo qualcosa e ci avviamo verso il ponte di Galata per informarci sulle crociere sul Bosforo, decidiamo per quella serale che si fa solo al sabato e parte alle 18,35 (verificheremo poi che non è stata una grande idea).
Attraversiamo il ponte di Galata (stavolta da sopra in quanto è quasi ora di cena e verremmo assaliti dai ristoratori), prendiamo il Tram per raggiungere l’hotel, ma ci rendiamo conto che a piedi avremmo fatto prima. Distrutti, ci facciamo una doccia veloce e poi usciamo per mangiare, decidiamo di andare nella zona di Nevizade, piena di locali, ceniamo al Kalamar, senza infamia e senza lode pagando 80 LT, circa 37 euro per un piatto di calamari, uno di verdure ed uno di pollo, acqua, birra e un caffè turco. Siamo stanchissimi e quindi andiamo verso l’hotel, ma prima ci fermiamo a bere un Cay e fumare un narghilè, poi a nanna.
sabato 4 agosto
Oggi mi sveglio con un febbrone, però siamo in vacanza e cerchiamo di fare tutto ugualmente. Iniziamo con la visita al TOPKAPI Palace (25 TL, circa 11,50 a testa + 15 TL, circa 7 euro a testa x l’Harem), a seguire la piccola Moschea Rustem Pasa dove fanno coprire mia moglie dalla testa ai piedi con dei teli, visitiamo poi la Moschea Yeni Camii, dove ci fanno entrare anche se è l’ora della preghiera (molto bella), basta sedersi a terra in una area apposita. A pranzo prendiamo un panino con il pesce venduto nel molo (5 TL, circa 2,30 euro), assaggiamo l’Ayran (yogurt mescolato con acqua e sale molto bevuto qui, ma per noi davvero difficile da mandar giù), dopo una bella passeggiata attraverso i Suq raggiungiamo la moschea Suleymanye. Al tramonto partiamo per la crociera sul Bosforo (20 TL, circa 9 euro a testa), 2 ore e mezza di navigazione per scoprire che lo sbarco è in una località dove ci sono solo ristoranti (praticamente ci obbligano a mangiare lì), per ripicca compriamo qualcosa in un negozio e mangiamo al sacco, dopo 2 ore di sosta ripartiamo per il rientro, la sconsigliamo, pensiamo sia meglio la crociera breve di 1,5 ore che fanno di giorno.
Domenica 5 agosto
Ancora febbrone. Oggi visitiamo il palazzo Dolmabahce (40 TL, circa 18,50 euro a testa compreso l’Harem), al ritorno prendiamo la funicolare per Taksim. Alla sera assistiamo alla cerimonia Dervishi (40 TL, circa 18,50 a testa) presso la Galata Mevlevihanesi (cerimonia solo di domenica alle 17, arrivare almeno mezz’ora prima per acquistare i biglietti, i posti non sono numerati). E’molto coinvolgente, i discepoli girano vorticosamente e a noi sembra che alcuni vadano veramente in trance. Dopo la cerimonia visitiamo la torre di Galata (12 TL, circa 5,50 euro a testa), dalla quale si vede un panorama meraviglioso sul corno d’oro e sul Bosforo, si sale in ascensore, consigliato. Molto bella anche la zona attorno alla torre. Chiudiamo la serata con una passeggiata lungo la Istiklal.
Lunedì 6 agosto
Ancora febbrone. Prendiamo il bus da Taksim per Ortakoy, dove facciamo una passeggiata e compriamo qualche souvenir. Ritroniamo a Eminonu con il bus, al molo ci azzardiamo a comprare una “bibita” nefanda, la Karisik Tursucusu (che avevamo visto su “Orrori da Gustare”, in effetti …), andava comunque assaggiata … Ci dirigiamo poi verso il Grand Bazaar. Consiglio di comprare fuori dal Grand Bazaar, costa meno.
Martedì 7 agosto
Ancora febbrone. In mattinata passeggiata lungo la Istiklal, con tempo dedicato allo shopping: risalendo verso piazza Taksim sulla sinistra ci sono delle laterali dove acquistare t-shirt a 5 TL, circa 2,30 euro e si trova anche abbigliamento di marca (non sembrava contraffatto come invece era evidente in altri posti come al Grand Bazaar) a prezzi bassissimi (magliette A&F a 10 TL cad., circa 4,60 euro). Al pomeriggio prendiamo il bus Havatash x l’aeroporto Ataturk (10 LT, circa 4,60 euro – 30 min.) direzione Cappadocia. Il volo con Turkish verso Kayseri parte puntuale, arriviamo addirittura con 15 min. di anticipo. All’aeroporto di Kayseri noleggiamo l’auto alla Hertz, ci danno una Fiesta nuovissima 0 KM, prenotata con cambio manuale x risparmiare, ma ricevuta con cambio automatico (431 euro di 13 gg., circa 33 euro al giorno, ottimo prezzo x la Turchia, abbiamo avuto il 25% di sconto per prenotazione fatta passando dal sito Ikea x possessori di Ikea Family). Arriviamo a Goreme all’Heybe Hotel alle 21,00. Sistemiamo i bagagli e, complice il febbrone persistente, ci limitiamo ad una breve passeggiata per il centro di Goreme e ceniamo con delle Pide al Cappadocia Pide House.
Mercoledì 8 agosto
Su consiglio dell’albergatore oggi visitiamo:
Rose Valley: affrontiamo a piedi questa valle con splendide formazioni di tufo, campi coltivati con viti e albicocchi, con diversi percorsi ben segnalati.
Cavusin: piccolo villaggio con molte case scavate nella roccia e la chiesa di San Giovanni Battista che merita sicuramente una visita.
Avanos: cittadina famosa per le terracotte: ci fermiamo a pranzare al ristorante Dayinin Yeri, facciamo un veloce giro per il centro e ripartiamo.
Pasabagi: forse i più bei pinnacoli della Cappadocia, merita una sosta di almeno un paio d’ore per passeggiare tra le splendide formazioni rocciose.
Devrent Valley: detta anche valle dell’immaginazione a causa di molte rocce con sembianze di animali, merita una sosta di un’ora.
Open Air Museum Goreme (ingresso 15 TL, circa 7 euro a testa): come suggeritoci, arriviamo verso le 17, quando gli ultimi bus turistici se ne stanno andando, riusciamo a fare una visita senza folla tra le chiese scavate nella roccia ed affrescate. Merita il supplemento di 8 TL la visita alla Dark Church che ha gli affreschi meglio conservati. La visita dura circa due ore.
Solo passaggio per Urgup e Ortahisar.
La sera ancora febbre alta, ceniamo velocemente al ristorante Cafeturca Manti, io mangio una zuppa di funghi (buona), mia moglie prende un piatto di verdure in terracotta che apprezza molto.
Giovedì 9 agosto
Derinkuyu: città sotterranea, con 8 livelli risalenti a varie epoche, dal primo livello degli ittiti (2000 ac), usato per ricoverare gli animali, ai 3 livelli romani (450 AC), usati per protezione dai nemici, ai 4 livelli bizantini (600 DC) utilizzata per vivere. Ingresso 15 TL, circa 7 euro a testa, visita di circa mezz’ora, servono una buona schiena e buone gambe, in quanto alcuni passaggio sono molto stretti e bassi. Noi abbiamo pagato una guida suddividendo il prezzo di 40 TL, circa 18,50 euro, con un’altra coppia di italiani, ma sarebbe stato meglio visitare la città da soli. La guida parlava poco italiano e ci ha fatto correre per poter effettuare più visite possibili dopo di noi.
Valle Ihlara (Belisirne): può essere visitata partendo direttamente da Ihlara, scendendo 360 gradini e proseguendo poi costeggiando il fiume visitando le chiese scavate nella roccia. Naturalmente se si parcheggia a Ihlara bisogna ripercorrere il percorso al contrario. La valle è molto bella, ma abbastanza impegnativa (è lunga 14 km). Noi abbiamo preferito parcheggiare a Belisirne, pranzato in uno dei tipici ristoranti con tavoli direttamente nel fiume (piatti principali da 13 a 20 TL), poi abbiamo risalito la valle per circa 4 km, ma è stata una faticaccia. Chiese scavate nella roccia.
Cattedrale di Selime: situata alla fine della valle ma lungo la strada e ci si arriva tranquillamente in macchina, sulle guide si trova descritta come monastero, ma è chiamata cattedrale, davvero impressionante e vale la visita (l’ingresso – 8TL – è compreso nel biglietto per la valle Ihlara).
Rientriamo in Hotel, la febbre persiste (39), non ho molta fame, ma ci fermiamo comunque al ristorante D’stiny, di fronte all’hotel, e ceniamo, io prendo una zuppa di lenticchie (buona), il massimo che riesco a ingerire, mia moglie assaggia i ravioli turchi con salsa allo yogurt (Manti), niente di che, volete mettere i nostri tortellini?
A letto presto dato che domani dobbiamo alzarci alle 4.15.
Venerdì 10 agosto
Giro in Mongolfiera: abbiamo deciso di farlo, nonostante non sia economico (150 euro), ma qui è uno dei migliori posti al mondo per le mongolfiere, si vive una volta sola, così alle 4,15 sveglia per essere pronti alle 5,00. Scegliamo la Butterfly Ballon, a detta di tutti la migliore compagnia, dato che limita al massimo 16 persone per mongolfiera. Negli uffici troviamo una colazione pronta, saliamo sui pulmini (uno per pallone) e partiamo per il luogo della partenza, che non è fisso ma cambia a seconda del vento e delle condizioni meteo. La giornata è splendida, arriviamo alla partenza e saliamo sul cesto, che in effetti è molto comodo e permette a tutti di guardare e fotografare senza intralci. Il nostro pilota, Mike Green, inglese, è stato il primo ad iniziare con le mongolfiere a Goreme circa 15 anni fa (ora ci sono 21 compagnie e decine e decine di palloni). Che dire? Esperienza indimenticabile ed assolutamente consigliata, attraversiamo la Red Valley e la Love Valley sfiorando i pinnacoli e le pareti di roccia, risaliamo verso Uchisar con panorami mozzafiato, atterriamo nei pressi della cittadina, dove ci attendono i ragazzi della compagnia che aprono un tavolino, stappano lo “champagne”, ci offrono dolci e ci consegnano il certificato di volo.
Ritorniamo in hotel, colazione e piccolo relax per riposarci del tour de force dei giorni scorsi.
Dato che la febbre non accenna a diminuire, decido di andare da un medico. Il gentilissimo proprietario dell’Heybe Hotel mi accompagna in una clinica dove un medico mi visita e mi ordina antibiotici, sciroppo per la bronchite e antifebbre. Non pago nulla grazie alla mediazione del proprietario dell’hotel, altrimenti avrei dovuto pagare almeno 100 TL. Rientrato in Hotel decidiamo di fare una passeggiata per il villaggio di Goreme, constatando quanto purtroppo questa zona che dovrebbe essere un area protetta sia stata devastata in nome dei soldi e del turismo di massa. Attorno ai Camini delle Fate è stato costruito di tutto senza ritegno, tutta l’area è un cantiere a cielo aperto, costruzioni e baracche dappertutto, un vero peccato …
Mia moglie acquista bellissimi braccialetti ed orecchini fatti ad uncinetto, che costano da 5 a 10 TL. La ragazza li sta facendo mentre parla con noi, con una velocità sorprendente.
Pranziamo con Gozleme (ottima) al Safak Cafè sulla Muze Caddesi, e torniamo in hotel per un riposino.
Verso le 17 prendiamo la macchina e saliamo verso Urgup, fermandoci per 15 minuti in un punto panoramico sulla Rose Valley. Rientriamo in hotel e ci facciamo accompagnare in auto fino all’ingresso della Pigeon Valley, scendiamo a piedi (circa 4 Km) dalla valle. La prima parte del sentiero è un po’ difficoltosa, ma la passeggiata è molto bella.
La sera ceniamo, dopo aver prenotato nel pomeriggio, al Dibek, gustando il Pottery Kebab (carne e verdure servite in coccio che viene cotto per 3 ore al forno e spaccato al tavolo), il locale è carino, si cena a terra su dei cuscini in una bella atmosfera, paghiamo 57 TL in due, consigliato ma ci aspettavamo di più.
Sabato 11 agosto
Finalmente la febbre inizia a scendere. Partiamo verso Mustafapasa, visitiamo la chiesa di San Basilio che si trova poco prima di arrivare in centro, carina al costo di 3TL, proseguiamo poi per il monastero di Keslik, struttura sempre scavata nella roccia e circondata da 16 case sempre scolpite nei pinnacoli che servivano da ricovero per i monaci, il paesaggio circostante è molto bello e vale le 4TL e la mezz’ora spesa.
Ci fermiamo poi alle terme romane di Sobassos a Sahinefendi, scoperte tre anni fa e che hanno alcuni mosaici, delle tombe e le terme, si visitano in 10 minuti e non si paga, vale la pena fermarsi.
Arriviamo verso le 13 a Soganli, pranziamo al Cappadocia Restaurant che si trova prima della biglietteria, i tavoli sono sotto l’ombra di meli ed albicocchi, il pane viene portato caldo ed è fantastico, mangiamo spiedini di pollo, carne di manzo in terracotta 2 birre ed acqua e spendiamo 38 TL. Tutto molto buono.
Lasciamo la macchina all’entrata ed entriamo nella valle (5TL), che contiene 6 chiese scavate ed affrescate tutte di notevole interesse, specialmente la Yilanli. Nella valle si trova anche il villaggio ancora abitato, e durante la passeggiata (sono circa 2 KM) ci si passa attraverso, a noi è piaciuta molto di più di Ihlara. All’uscita compriamo 4 bambole di pezza (5TL) fatte dalle donne del posto che litigano tra loro e con noi perché vorrebbero che comprassimo una bambola da ognuna, ma sono 7 e non possiamo comprarne tante dato che il nostro bagaglio sta già raggiungendo il peso limite e ci restano ancora 10 giorni di vacanza.
Ritorniamo a Goreme cambiando strada, dato che all’andata abbiamo dovuto percorrere una strada appena asfaltata che ci ha imbrattato la macchina in modo impressionante, infatti ci siamo preoccupati di poter togliere tutto quel catrame dalla carrozzeria bianca.
A Urgup ci fermiamo ad un distributore che fortunatamente ha uno spray adatto, olio di gomito e la gentilezza di un autista di autobus che ci presta secchio, shampoo e scopa, e la macchina ritorna splendente, meno male …
Rientriamo in hotel, doccia e ultima passeggiata in centro, ceniamo al Meeting Point Cafè con Yaprak Sarkasi (foglie di vite ripiene di riso) e Gozleme annaffiate dalla immancabile Birra Efes.
Domenica 12 agosto
Sveglia alle 7, colazione, e partiamo per quello che sarà un lungo tragitto. Ci aspettano infatti oltre 630 km di viaggio, dato che abbiamo deciso di arrivare ad Antalya senza tappe intermedie in modo da guadagnare un po’ di tempo. La strada fino a Konya è piuttosto buona, anche se non particolarmente spettacolare, mentre ci stupisce il tratto da Konya ad Antalya, che si snoda su una comoda superstrada attraverso monti coperti da boschi di cedri, i chilometri scorrono senza rendersene conto. Arriviamo ad Antalya verso le 18,30, ed appena scesi dall’auto ci assale un afa soffocante, 34 gradi con il 98% di umidità, altro che Goreme! Siamo stanchi e cerchiamo un hotel, quelli consigliati da Lonely Planet si trovano tutti nel centro storico che non è raggiungibile in auto, così ripieghiamo su uno vicino al parco cittadino, il Kozan Hotel, che da fuori sembra decente, ma dentro, complice anche una puzza di vernice fresca, è piuttosto fatiscente, ma d’altra parte è solo per una notte, accettiamo le 100TL per la camera e scarichiamo i bagagli.
Usciamo e facciamo una passeggiata, l’afa è opprimente, e dicono che oggi sia fresco, non so come si possa passare una vacanza qui in agosto. Il centro storico è però davvero molto carino, con molti localini e negozi alcuni dei quali ricavati nelle vecchie case ottomane, vale la pena passarci una serata.
Lunedì 13 agosto
Partiamo alle 8,20 dall’hotel dopo una pessima colazione, e già con 32 gradi, e ci avviamo verso Olympos e Cirali, la prossima meta, arriviamo a Cirali verso le 10, e prendiamo una camera alla Cemil’s Pension, che si trova a pochi metri dalla spiaggia (100 TL con colazione).
Da lì raggiungiamo a piedi il sito di Olympos (ingresso 5TL), che devo dire non è nulla di speciale, oltretutto è immerso nella vegetazione incolta ed abbastanza trascurato, la baia di ciottoli e ghiaia invece è carina. Nonostante l’attenzione che solitamente abbiamo, la stanchezza e la fame ci fanno pranzare in un chiosco/baracca dove ci accorgiamo troppo tardi di essere circondanti dalle galline e dalla sporcizia. Anche se non terminiamo il gozleme questa disattenzione costerà cara a mia moglie, che per 5 giorni avrà febbre ed una potente dissenteria. Proseguiamo verso la spiaggia di Cirali, prendiamo 2 lettini ed ombrellone (gratis se si fa una consumazione al ristorantino, anche se abbiamo visto che molti non hanno preso nulla), facciamo un bagno in un acqua bella ma piuttosto calda, e poi rientriamo in hotel.
Ceniamo nella nostra pensione con pesce e calamari (circa 49 TL) ed alle 21 circa partiamo per vedere le Chimere (fuochi che fuoriescono dal terreno). Dopo circa 3 Km in auto parcheggiamo e paghiamo il biglietto di ingresso (5 TL) e saliamo. Importante, la salita è di 800 metri con scalini e rocce, ed è piuttosto dura, obbligatorio avere una torcia (le noleggiano anche in loco), e scarpe da ginnastica, non come certi debosciati che abbiamo visto arrivare in infradito. Arrivati in cima i fuochi sono davvero suggestivi.
Martedì 14 agosto
Facciamo una scarsa colazione alle 9,00, prima non è possibile, paghiamo e partiamo in direzione Fethiye, ci fermiamo a Kas per prelevare e vedere come sia la cittadina, non ci sembra nulla di che, così ripartiamo. La strada costeggia il mare per un buon tratto, è piacevole anche se tortuosa, dato che si snoda sulle montagne, decidiamo di fare una piccola deviazione per visitare Saklikent, una gola scavata tra le rocce dalla quale sgorga un torrente di acqua gelida (si può praticare anche il tubing). L’ingresso nella gola costa 5TL, obbligatorio un abbigliamento balneare (eventualmente all’ingresso vendono scarpette in gomma), in quanto si dovrà attraversare l’acqua. Si passa su una passerella di legno all’inizio, poi inizia il bello, ci si immerge fino alla cintola nell’acqua fredda per circa 30 mt., aggrappandosi ad una corda per tenersi in piedi dato che in questo tratto la corrente è piuttosto forte, poi, sempre con i piedi in acqua, si risale la gola, in circa 20 minuti si raggiunge la cascata, per passarla ci si deve bagnare completamente, noi ci siamo fermati lì, ma si può proseguire per diversi chilometri se si vuole, è stata una bella esperienza che consigliamo.
Usciti dal parco, ci dirigiamo verso Fethiye, ma facciamo un’altra deviazione di circa 5 Km per pranzare al ristorante YakaPark (in tutto a 15 km da Saklikent), immerso nel verde e nell’acqua del torrente che pullula di trote, il bancone del bar ha un ruscello davanti dove nuotano liberamente. Il posto è suggestivo e soprattutto fresco, mangiamo 2 trote, patate, birra, acqua e caffè e spendiamo 55TL. Se si ha poco tempo a disposizione si può pranzare sul ristorante che si trova all’ingresso della gola, anche questo ha tavoli sul fiume.
Arriviamo a Fethiye alle 18 circa, alloggiamo all’hotel Villa Daffodil, bell’edificio con camere confortevoli vicino al porto turistico (110 TL con colazione).
Mercoledì 15 agosto
Partiamo dall’hotel in direzione Pamukkale, la strada che percorriamo scorre tra le montagne ed è, anche a causa di numerosi lavori stradali, abbastanza lunga e tortuosa. Arriviamo a Pamukkale verso le 13,30, troviamo posto all’Hotel Has Tur, di fronte all’ingresso del sito (70 euro a camera con colazione), ci riposiamo un paio d’ore e poi ci facciamo accompagnare con la nostra macchina fino all’ingresso Nord del sito, e da qui iniziamo la visita (10TL). Hierapolis ci ha molto colpito data la sua vastità e buona conservazione. Il sito è un tutt’uno con la zona delle piscine termali e i famosi travertini, la visita degli scavi richiede 2 ore buone, arriviamo quindi alle piscine termali, dove si può godere di un bagno (30TL), e di altri trattamenti come la pedicure fatta da pesci.
Verso le 19,00 ci avviamo verso i travertini, si può camminare solo su una parte (ricostruita), e senza scarpe, scendiamo un po’ e poi risaliamo per fare le classiche foto al tramonto. Grazie alle piscine attorniate da prati con lettini e bar x dissetarsi, alle interessanti rovine di Hierapolis ed alle belle terrazze di travertino, nel sito si può piacevolmente trascorrere un’intera giornata. Per uscire a piedi conviene percorrere i travertini fino al fondovalle (quindi portatevi le scarpe in mano e non lasciatele sopra). Noi invece, ritrovatici al buio (verso le 20,00) in cima, abbiamo dovuto prendere un taxi per ritornare in hotel e non farci 5km a piedi.
Giovedì 16 agosto
Partiamo in direzione Selcuk, facciamo una deviazione per visitare il sito di Afrodisia, città romana straordinariamente ben conservata e con un bellissimo museo che contiene sculture e bassorilievi di epoca romana (2/3° secolo DC). Il sito merita assolutamente le 2 ore e le 10TL di ingresso (+7TL di parcheggio che comprende il trasporto su un rimorchio di un trattore fino all’ingresso), anche per il monumentale stadio da 30.000 posti e lungo circa 130 m.
Proseguiamo quindi verso Selcuk, dove dormiamo al Jimmy’s Place (100TL). La cittadina non è nulla di che, ceniamo al Selcuk Koftecisi dove mangiamo le migliori kofte del viaggio (51TL in due con dessert e 3 birre). Caldo e umidità soffocante.
Venerdì 17 agosto
Facciamo colazione (discreta) al Jimmy’s Place e partiamo per Efeso (4Km), arriviamo alle 8,30 in punto davanti ai cancelli (ingresso 25TL). Il sito è di notevoli dimensioni ed interesse, soprattutto la Biblioteca di Celso è splendida, la visita richiede circa 2/3 ore, verso le 9,30 sono arrivati davvero tanti turisti, quindi consigliamo di andarci presto per non essere imbottigliati.
Usciamo verso le 11, e decidiamo di fare un lungo tragitto per arrivare direttamente a Canakkale e pernottare 2 notti (390 Km), ci mettiamo circa 5 ore e mezza con una breve sosta per il pranzo, la strada è quasi tutta a doppia corsia ed abbastanza scorrevole.
Arrivati a Canakkale ci rendiamo conto che parcheggiare sarà un’impresa, ci fermiamo all’Hotel Anafartalar, che si trova proprio di fronte al molo dei traghetti, prendiamo una doppia con vista sui Dardanelli, la camera non è un granché e neppure economica (150TL a notte), ma ci accontentiamo. Non ha parcheggio e ci tocca parcheggiare in un multipiano, compreso comunque nel prezzo della camera.
sabato 18 AGOSTO
Facciamo colazione (discreta) in hotel, andiamo a prendere la macchina per l’escursione sulla penisola di Gallipoli. Saliamo sul traghetto che porta ad Eceabat (29TL per auto), in circa 20 minuti sbarchiamo, andiamo al centro informazioni (dal molo girare a destra e seguire le indicazioni per 3Km), compriamo una mappa (3TL) e iniziamo a visitare la zona teatro di epiche battaglie tra alleati e turchi nella prima guerra mondiale, e da dove iniziò la carriera di eroe di Ataturk. In realtà non c’è molto da vedere, molti cimiteri di guerra e monumenti, sicché dopo un paio d’ore decidiamo di ritornare a Canakkale, ma imboccando la strada per il molo (che proviene da Istanbul), troviamo una coda chilometrica! Impieghiamo 4 ore per raggiungere il traghetto (circa 3Km), non so se sia stato un caso, ma a questo “prezzo” mi sento di sconsigliare la visita.
La sera ceniamo sul lungomare con dell’ottimo pesce (99 TL in due).
Domenica 19 agosto
Finalmente lasciamo lo squallido Anafartalar Hotel e ci avviamo verso Troia, che si trova a 37 Km da Canakkale. Siamo al cancello alle 8,30, ma scopriamo con raccapriccio che il sito apre alle 13, nonostante sia scritto dappertutto che è sempre aperto dalle 8 alle 19. Protestiamo con il guardiano che però non si lascia corrompere, e ci rassegniamo ad aspettare 4 ore e mezza. Fortunatamente c’è una bella brezza ed aspettare in auto all’ombra di un albero è un po’ meno pesante. Alle 13 entriamo nel sito; se non fosse per la suggestione della leggendaria città dell’Iliade, si potrebbe tranquillamente saltare, ci sono poche rovine (molte ricostruite), ed in meno di un ora finiamo la visita. Ripartiamo alla volta di Bursa (310Km); la strada è quasi tutta a doppia corsia, anche se a tratti un po’ sconnessa, arriviamo a Bursa verso le 18, ed entriamo all’Hampton by Hilton Hotel, che avevamo prenotato la sera prima via internet. Finalmente un hotel come si deve, classificato 3 stelle (come l’Anafartalar), ma degno di 4 se non 5 stelle, nuovissimo, camera spaziosa e arredata con gusto, un vero lusso, e costa meno dell’Anafartalar (65 euro a notte con colazione). La sera ceniamo in un vicino ristorante, mangiamo noodles e Iskender Kebap (il Kebap è nato proprio qui a Bursa), paghiamo solo 47 TL perché ci addebitano il conto di un altro tavolo (ce ne accorgiamo solo arrivati in hotel).
Rientriamo in camera e facciamo l’ultima notte prima del rientro in Italia.
Lunedì 20 agosto
Dopo un’ottima colazione partiamo verso l’aeroporto di Istanbul Sabiha G. che dista circa 200 km. In prossimità dell’aeroporto facciamo il pieno (come previsto dal contratto con la Hertz). All’aeroporto abbiamo notevoli difficoltà a trovare il luogo di riconsegna dell’auto perché anche qui, come al ritiro all’aeroporto di Kayseri, non ci sono assolutamente indicazioni. Abbiano chiesto più volte a vari poliziotti che ci hanno dato indicazioni contrastanti. Dopo aver fatto il giro dell’aeroporto per 4-5 volte finalmente troviamo l’anonimo ufficio Hertz alle partenze. Lasciata l’auto ci avviamo con largo anticipo verso il check-in di Airone, per fortuna dato che ci sono problemi informatici ed iniziano lentamente a smistare i bagagli con notevole ritardo creando una lunga fila di persone. Purtroppo dobbiamo constatare che, a differenza di Alitalia, abbiamo sempre trovato i check-in Airone molto lenti, in particolare per i passeggeri che non hanno fatto il check-in online. Oltre a questa lunga attesa, l’aereo parte con mezzora di ritardo per aspettare 4 passeggeri che sembra avessero dei problemi con i documenti.
Ed ora le considerazioni finali di mia moglie:
– Alloggi: mediamente si alloggia bene con 100 TL (circa 45€) x una doppia a notte. Abbiamo trovato sempre WIFI gratuito in camera
– Popolazione: avevamo letto molto bene del popolo turco. Si, è gentile, ma tende ad esserlo principalmente quanto deve venderti qualcosa. Non è comunque gente scortese.
– Viabilità: abbiamo percorso circa 3000 km, mediamente le strade sono buone, abbiamo trovato molti lavori e fatto qualche deviazione, ma senza particolari difficoltà. Ci sono moltissimi distributori di benzina (carissima, 4,50 TL – oltre 2 euro al litro), quindi nessun problema per questo. Autostrada: non è molto diffusa e si può evitare prendendo le strade normali. Att.ne nel caso si decidesse di prenderla bisogna acquistare in città una card e ricaricarla, si passa solo con quella! O meglio si può entrare, ma non uscire. Abbiamo visto che in alcuni punti di ristoro lungo l’autostrada vendono le card ed all’uscita si trattengono l’importo massimo (entrata più lontana).
– Cibo: noi non lo abbiamo trovato così eccezionale come avevamo letto, si mangia discretamente ed ad un buon prezzo, ma la scelta in fondo è limitata, nulla di paragonabile, nemmeno lontanamente, al cibo italiano:
O Kofte (polpette di carne e spezie): ce ne sono di vari tipi, di buone e di meno buone. Le migliori le abbiamo mangiate a Selcuk al Selcuk Koftecisi.
O Ayran (bevanda a base di yogurt bianco, acqua e sale): io amo lo yogurt, quello bianco, ma questa bevanda non l’ho trovata buona.
O Pide (una specie di pizza): buona, la migliore l’abbiamo mangiata ad Istanbul.
O Manti (piccolissimi ravioli Turchi): è bello vedere le donne turche che velocemente li fanno a mano davanti ai tuoi occhi, ma a me non sono piaciuti molto.
O Gozleme (tipo una piadina): ne abbiamo assaggiati di qualità molto diverse, buoni, discreti, immangiabili. Quelli veramente buoni li abbiamo mangiati a Goreme, al Safak Cafè sulla Muze Caddesi.
O Kebap (che non è solo il nostro classico panino, ma carne speziata preparata anche nei vasi di terracotta – Pottery Kebap). A Bursa si mangia l’Iskender kebap (niente di che).
O Cay (the turco). A me sembrava del normalissimo the nero come quello che beviamo in Italia.
O Caffè Turco: ne abbiamo assaggiato di buono, ma anche di veramente cattivo!
– Pagamenti: sembra che in Turchia paghino molte tasse, per cui preferiscono pagamenti in contanti (capita che facciano ottimi sconti se si paga in contanti piuttosto che con la carta di credito). Comunque in giro ci sono numerosi bancomat. Il migliore che abbiamo trovato per il cambio è HSBC. Il prelievo bancomat in aeroporto è risultato il più caro di tutti, con circa il 10% di commissioni (oltre a quelle della propria banca). Se potete prelevate in città.
– Clima agosto:
O Istanbul: molto caldo e umido
O Cappadocia: caldo secco di giorno, fresco al mattino ed alla sera (consigliato un maglioncino). Bel clima.
O Antalya: molto caldo ed umido sia di giorno sia di sera, insopportabile
O Cirali-Olympos: molto caldo ed umido sia di giorno sia di sera, insopportabile
O Fethiye: caldo umido.
O Pamukkale: caldo secco. La sera si sta bene.
O Selcuk: molto caldo ed umido sia di giorno sia di sera, insopportabile.
O Canakkale e Bursa: caldo ma ventilato, la sera si sta bene.
Visto pochissime zanzare, qualcuna solo ad Antalya, Cirali ed a Fethiye, poco aggressive, non come la “ns” tigre! Mai usato repellente e si che in Italia ne consumo a litri!
Purtroppo prima il mio febbrone e poi la dissenteria di mia moglie ci ha un po’ provati fisicamente, ma questo lungo viaggio in Turchia è stato veramente bello. Consigliamo in particolar modo la visita di Istanbul e della Cappadocia, da vedere con calma, dedicando almeno 4-5 giorni per parte.