Le onde ci portano a La Coruña e Oleiros
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Primo giorno
Il cuore pulsante della città si trova in Plaza de Maria Pita, dove siamo andati immediatamente con nostro pesante fardello di zaini da pellegrini. Nella piazza si trova un ufficio turistico con dipendenti cordiali e che parlano italiano (cosa rara nella zona). Pur non potendo occuparsi della prenotazione di camere, ci hanno consigliato una serie di alberghi e, tra essi, abbiamo scelto l’Hostal Mara che è economico (una doppia a 40 EURO a notte) e si trova in una zona nevralgica la sera. È sito infatti in Calle Galera, 49 che, oltre ad essere una via vicina alla piazza principale, la sera si riempie con tanta gente che frequenta i suoi ristorantini e le birrerie tipiche.
Una volta lasciati i pesanti zaini, iniziamo a passeggiare per la città. Arrivando da giornate di campagne e boschi, non vediamo l’ora di costeggiare il mare e allora partiamo dal Castelo de San Anton. La costruzione contiene un museo archeologico ma non ci colpisce particolarmente. Continuiamo a camminare per il Paseo Maritimo, affascinati dall’oceano e dal paesaggio di quella specie di fiordo che entra nella terra di Galizia.
Dopo circa mezzora di camminata si raggiunge la Torre d’Ercole, il simbolo della città. Dal 2009 il monumento è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Si tratta dell’unico faro dell’antichità ancora funzionante la cui prima realizzazione è da attribuirsi ai Romani nel I secolo. La leggenda racconta che la zona era abitata dal gigante Gerione che fu ucciso e decapitato da Ercole. Nel punto in cui seppellì la sua testa, diede ordine di costruire una torre, attorno alla quale si formò una città dedicata a Crunna, la prima donna che la abitò e che, ovviamente, fu amata dal nostro eroe.
Attorniata da uno splendido parco, la torre si scaglia decisa sullo skyline della città portuale. Al suo interno si è trasportati nella storia di questo avamposto nelle battaglie contro gli arabi e i normanni. Saliamo i suoi cinque piani per ammirare un panorama unico sulla città che sa alternare resti antichi a palazzi più moderni. Si intravedono l’obelisco Millenium, la collina dell’osservatorio e, soprattutto le sue splendide spiagge contro cui si scagliano le alte onde dell’oceano.
Tornando in albergo, passiamo vicino al Mercado de Sant’Augustin. La sera ci aspettano un’ottima (ed economica) cena alla Maison do Pulpo ed uno dei tanti concerti che rallegrano le serate d’agosto della festa di Plaza de Maria Pita (nel nostro caso si tratta dell’esibizione di Macaco, un ottimo artista spagnolo i cui ritmi che spaziano dal folk al pop, dall’etniko al rock ci hanno fatto ballare tutta la notte).
Secondo giorno
Dopo una colazione a base di churros nelle terrazze de La Marina (orgoglio architettonico nella zona del porto), partiamo alla scoperta della Ciuda vieja (o, come sarebbe più giusto dire, essendo in Galizia, la Cidade Vella de A Coruña, senza la “L”). All’ufficio del turismo abbiamo preso un depliant che ci propone un percorso che seguiamo rigorosamente.
Dalla Porta Real si inizia a salire e si incontra la Casa Museo Emilia Pardo Bazán che troviamo chiusa (per cui ci perdiamo la casa della contessa che contiene reperti della storia galiziana).
Proseguiamo cercando Palacio de San Martino, indicato nel depliant ma non dalla segnaletica sulla strada e quindi ci divertiamo a chiedere ai gentili cittadini che ci confessano di non conoscere l’esistenza di tale palazzo. Seguendo le indicazioni, decidiamo di promuovere a monumento il palazzo più bello della via e proseguiamo verso la splendida Iglesia de Santiago. Questa volta troviamo il monumento e scopriamo una chiesa che, probabilmente, è la più vecchia della città. Datata XII-XIII secolo ha sulla facciata il rilievo di Santiago Matamoros che è presente con la sua violenta immagine di assassino dei mori anche in una statua al suo interno.
A fianco alla chiesa si trova Praza de Azcárraga, la piazza più importante della città vecchia, dominata da un elegante giardino. Passati davanti alla casa dove abitò la poetessa Rosalia de Castro, visitiamo la Iglesia de Santo Domingo ed il Convento de Santa Barbara.
Quindi visitiamo la casa museo de Maria Pita (ingresso gratuito). Si tratta della casa dove, presumibilmente, abitò Maria Pita, l’eroina della città nella controffensiva inglese delle brigate di Sir Francis Drake dopo la tentata invasione dell’armata spagnola alle coste britanniche del 1588. Il ruolo delle donne fu fondamentale per difendere la città dall’assedio e, Maria, fu scelta come simbolo di questa resistenza. La casa è stata restaurata di recente ed è una visita interessante che ci proietta nella vita tra il XVI ed il XVII secolo.
Proseguiamo il percorso, visitando la Collegiata de Santa Maria do Campo, ennesima chiesa (ma siamo o non siamo pellegrini?) del XIII secolo. Quindi ammiriamo l’imponente struttura del Gobierno Militar, prima di visitare i Giardini di San Carlos e la Iglesia de la Orden Tercera (datata 1743).
Dopo aver visitato la Città Vecchia ci spostiamo nella zona del porto dove visitiamo i mercatini dell’artigianato nei Giardini Nuñez. È d’obbligo nella zona la foto all’obelisco, un altro simbolo della città. Quindi ci spostiamo per visitare il mercato del pesce di Plaza de Lugo e Casa Picasso ma, essendo domenica, li troviamo chiusi (la casa museo, la domenica chiude alle 14:00). Recupereremo prima di partire. Delusi dalla mancata visita ci rilassiamo nella Playa de la Lagoa, una delle tante spiaggette che si trovano sul lungomare.
Terzo giorno
Dalla stazione degli autobus, partono i bus per Oleiros, la città che ospita la bellissima costa che si trova di fronte al porto di La Coruña. Il costo è molto contenuto e si tratta di un viaggio di circa venti minuti, per arrivare alla prima frazione della città che ospita una delle spiagge più belle della zona.
Ci siamo fermati a Santa Cristina. L’impatto non è dei migliori: l’autobus si ferma all’interno della città in una via brutta e trafficata. È stato necessario scendere per una strada a piedi con gli zaini sulle spalle e la partner di viaggio insofferente per la bruttezza del posto, per scoprire che la prima impressione è totalmente sbagliata.
Arrivati a Playa Santa Cristina, il paesaggio è tutto diverso. Si tratta di un promontorio bagnato da una parte dalle alte onde dell’Atlantico e dall’altro dalla foce del Rìa do Burgo con in mezzo un bosco ed un giardino.
La vista spazia dal porto di La Coruña alla frastagliata costa che andremo a visitare nel giorno successivo. Prendiamo una camera doppia all’Hotel Santa Cristina (55 Euro a notte) e posiamo i nostri fardelli da pellegrini per metterci in costume e goderci una spiaggia vera.
La giornata è splendida ma la costa è attaccata da un vento gelido. Dopo qualche ora sulla spiaggia battuta dall’Oceano, ci spostiamo in quella della foce che è più riparata (ed infatti più affollata). Poco prima delle 22:00 ci godiamo il tramonto sull’Oceano. La sera ceniamo in albergo e notiamo, da come ci trattano con stupore, che la zona è importante per il turismo spagnolo ma poco frequentata da stranieri. La cosa mi fa piacere, essendo sempre alla ricerca di bellezze locali.
Quarto giorno
Il mattino ci incamminiamo per una nuova passeggiata che abbiamo deciso di chiamare il Cammino di Santa Cruz. Si tratta di quattro chilometri che ci permetteranno di ammirare le bellezze della costa di Oleiros.
La prima sorpresa è la bassa marea. La foce è praticamente sparita e la spiaggia sull’Oceano ha lasciato il posto ad una fanghiglia piena di conchiglie e ad un paesaggio di dune marziane assolutamente emozionante. Percorriamo tutta la spiaggia di Santa Cristina e poi seguiamo la strada in salita che ci porta verso Avda de Ernesto Che Guevara proprio all’altezza di una rotonda con un monumento all’eroe della revolucion.
Subito dopo si trova il Parque Nirvana con un belvedere mozzafiato.
Seguiamo la strada ancora qualche decina di metri prima di scendere verso Bastiagueiro dove si trova la spiaggia più grossa e forse più bella della zona. All’andata proseguiamo spediti ma ci fermeremo nella spiaggia al ritorno per fare il bagno, giocando con le alte onde dell’Atlantico. La giornata è più calda rispetto al giorno precedente e, nel pomeriggio, le acque non sono particolarmente fredde (al mattino nessuno fa il bagno).
Fiancheggiamo un parcheggio e seguiamo la strada di Bastiagueiro Pequeno (da cui si può scendere per una calletta che ospita una spiaggia per nudisti).
Seguendo la strada si arriva nel Parque as Galeras che è un bellissimo bosco su un promontorio. Da lì si scende per una scalinata e si raggiunge finalmente Santa Cruz.
La caratteristica principale del luogo è l’isola con il castello collegate alla riva da un ponte. In realtà, quando arriviamo, il ponte sembrerebbe inutile in quanto la bassa marea fa di tutta la zona una grossa spiaggia. Ma, nel giro di poche ore, le acque dell’Oceano avranno la meglio e si capirà l’importanza del ponte.
Il Castello di Santa Cruz è una costruzione difensiva del XVI secolo ed è visitabile gratuitamente (attenzione però agli orari che in Spagna, si sa, fanno una lunga siesta). Attualmente ospita il Centro di Divulgazione Ambientale della Galizia ed è sede di esposizioni.
A Santa Cruz è presente anche il Museo di Oleiros con un’importante collezione di ceramiche (che però non abbiamo visitato).
La sera ci siamo goduti un gran piatto di cozze (specialità del posto) in un ristorante di Santa Cristina.
Quinto giorno
Prima di rientrare con il volo per Bergamo da Santiago, siamo tornati ancora a La Coruña con il solito autobus.
Arriviamo intorno alle 9:30 al mercato di Plaza de Lugo. L’orario è ottimo perché c’è poca gente. Si tratta di un mercato su tre piani. Al primo c’è il rinomato Mercato del Pesce, al secondo le carni ed al terzo le verdure.
Alle 10:30 apre Casa Picasso. L’artista abitò a La Coruña con parte della sua famiglia dal 1891 al 1895. L’ingresso alla casa museo è gratuito e la visita assolutamente consigliata. Noi ci siamo presentati all’ingresso all’orario di apertura che, per gli spagnoli, è prestissimo e ci siamo goduti la casa in solitudine (con una inserviente non molto preparata sull’argomento).
Un volo ci aspetta e i ricordi rimarranno per sempre nella splendida Galizia.