Ricetto di Candelo e oasi Zegna
Mete prescelte: Ricetto di Candelo e l’Oasi Zegna (Biella).
Abbiamo parcheggiato l’auto nella piazzetta antistante le mura (parcheggio a disco orario 1h) e siamo entrati dalla Torre Porta (Entrance) per la visita (ingresso gratuito).
Appena si entra al Ricetto di Candelo, e girando tra le sue stradine(dette rue) lastricate di ciotoli, si respira un’aria di quiete e pace, e la fantasia ti porta a fare un salto nel passato e ad immaginare le persone che vivevano in questo luogo…
E’ un borgo fortificato medioevale, molto ben conservato, costruito dalla comunità di Candelo tra il XIII e il XIV secolo. Non è il castello di un nobile, ma un borgo voluto e costruito dal popolo, e serviva per difendere i beni della comunità: vino e granaglie. La ragione per la quale il borgo è così ben conservato nei suoi caratteri originali è proprio per la sua funzione di cantina comunitaria: il borgo non è mai stato abitato stabilmente e quindi non è stato soggetto alle modifiche dovute alle necessità abitative.
Pur essendo nella settimana di ferragosto, non c’erano molti visitatori; sicuramente è più frequentato durante i fine settimana quando le botteghe ed i negozietti degli artisti ed artigiani sono tutti aperti. Noi ci siamo soffermati ad osservare il lavoro della Signora Annelie che dipinge sulla seta creando bellissimi quadri, foulard, vestiti. Una tecnica molto impegnativa ed originale.
Un’altra signora lavorava con il telaio tessuti pregiati.
Al Ricetto si svolgono svariate manifestazioni (per info www.candeloeventi.it).
Terminata la nostra visita (abbiamo impiegato un’oretta) ci siamo diretti alla volta di Trivero dove inizia la panoramica Zegna verso Bielmonte, destinazione Rosazza.
L’Oasi Zegna dista un centinaio di chilometri da Torino. Voluta e finanziata dall’imprenditore Ermenegildo Zegna, fondatore del famoso lanificio, offre una miriade di possibilità per vivere la natura incontaminata delle valli che la costituiscono per tutto l’arco dell’anno. Ermenegildo Zegna fu un industriale illuminato che non si occupò solo dell’azienda, ma anche dello sviluppo e del benessere degli abitanti del biellese e della natura circostante. Su questi presupposti creò la famosa strada panoramica che porta il suo nome e la arricchì con 500.000 piante: conifere, rododendri e ortensie. L’Oasi è ad accesso libero, chiunque può godere dei panorami e delle strutture a disposizione del pubblico.
I molti punti panoramici permettono di godere di un vasto e profondo panorama; per darvi un’idea posso dire che è come essere su di una balconata naturale che si affaccia su Pianura Padana, Monferrato, Vercellese e regala alla vista scenari da incorniciare. Nell’Oasi Zegna sono percorribili molti itinerari naturalistici, segnalati e attrezzati con pannelli didattici e con tavole di orientamento. Si dipartono tutti dalla Panoramica Zegna e, seguendo sentieri, mulattiere e strade sterrate, salgono verso gli alpeggi, o scendono nei boschi.
Noi abbiamo fatto sosta per il pranzo a Bielmonte gustando polenta concia, pasta alle erbe della montagna , affettati montanari e altri antipastini.
Era in funzione la seggiovia che porta al Monte Marca da dove parte una PISTA DA BOB estivo. Siamo quindi ripartiti e dopo molte soste per assaporare i bellissimi quadri offerti dal panorama, abbiamo raggiunto Rosazza.
Un paesino magico! Assolutamente da non perdere! La particolarità delle sue costruzioni, la torre civica, il palazzo del Municipio con le merlature ghibelline, il Castello con la torre Guelfa e la riproduzione delle rovine di Paestum, la Chiesa di san Pietro e Giorgio con il suo piazzale circondato da numerosi pilastri a forma di rosa, ed una serie di segni massonici nelle pietre dell’edificio, il torrente Cervo che accompagna con il rumore dello scorrere delle sue acque il visitatore nel suo percorso, contribuiscono a dare a questo magnifico borgo un’aria particolare e misteriosa.
Rosazza è ricca di simbologie che non si incontrano facilmente: stelle a 5 punte, rose, scale, torri. Esoterismo e massoneria arricchiscono il luogo di un fascino surreale, come i suoi creatori, Federico Rosazza Pistolet e Giuseppe Maffei. Rosazza è città “opera d’arte” per originalità e unicità. Rosazza è “arredata” da simbologie dai richiami “profondi”; chi crede in queste cose sostiene che camminare per le sue vie sia come percorrere una via iniziatico-spirituale.
Purtroppo è ora di rientrare. Abbiamo trascorso una bellissima giornata. Una gita veramente piacevole che consiglio vivamente ai lettori di questo sito.
Ciao da Irene