Bella Corsica

Corsica settentrionale (da Calvi a Bastia) e meridionale (da Bonifacio a Porto Vecchio)
Scritto da: cabeza51
bella corsica
Partenza il: 14/07/2013
Ritorno il: 26/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Sono partito con mia moglie da Nizza da dove, in quattro ore, siamo arrivati a Ile Rousse con un bel traghetto della Corsica Ferries: in poco più di mezzora scarica e ricarica le auto, veramente sorprendente e veloce. Per una settimana abbiamo fatto base a Saint Florent che è una piccola cittadina con un bel porto attrezzato in una bella baia. Da qui si parte per la spiaggia più bella di Corsica (Saleccia) raggiungibile con un taxi boat o con 4×4 attraverso il Deserto di Agriates (ci vogliono 45 minuti di fuoristrada, non provate ad andarci con la vostra auto perché ce la lasciate, su uno sterrato a tratti impegnativo). Dicevo di Saint Florent: è un punto strategico per chi vuole girare la parte settentrionale della Corsica compreso il famoso “dito” cioè la parte più settentrionale dell’isola che finisce con l’isolotto della Giraglia, famoso per l’omonima regata dalla Liguria alla Francia. Saint Florent si trova ad ovest del “dito” mentre Bastia ad est. Da Saint Florent a Bastia ci sono una trentina di kilometri di strada che sale al Colle di Teghime intorno ai 500 metri. Ad ovest di Saint Florent ci sono le due altre località già citate e cioè Ile Rousse e poi Calvi ma per raggiungerle bisogna affrontare la strada ai limiti del Deserto di Agriates che è un vero tortuoso percorso che prima sale oltre i 500 metri e poi ridiscende altrettanto tortuosamente. Bisogna avere prudenza perché si rischia di volare di sotto, far passare le auto corse, della Corsica cioè, perché quelle vanno abbastanza forte conoscendo ovviamente la strada.

Primo giorno: lunedì

Abbiamo deciso di fare il giro del “dito”: siamo saliti al Colle di Teghime attraverso Patrimonio, località famosa per i vini veramente sorprendenti, per poi scendere quasi in picchiata su Bastia. Dalla cima del Colle di Teghime si ha una vista splendida sulla parte orientale dell’isola soprattutto a sud di Bastia con gli stagni di Biguglia. A Bastia si prende la strada che va verso Nord e che costeggia il mare. Qui si susseguono piccole baie tutte da scoprire: Erbalunga (bello scorcio di paese che si inoltra sul mare), Marina di Pietracorbara, Porticciolo, Meria (piccola spiaggetta tranquilla) fino ad arrivare a Macinaggio (porto turistico) ma si possono scoprirne altre, di pietra o di sabbia, scendendo a mare attraverso sentierini. A Macinaggio si possono poi cercare altre spiagge molto note come Tamarone e Santa Maria (noi non ci siamo andati per via delle alghe). Per continuare il tour del “dito” ora la strada sale per arrivare ad un punto panoramico dove si vede l’isola della Giraglia che è la punta settentrionale della Corsica. A questo punto dopo diversi chilometri si passa nella parte ovest del “dito” rimanendo parecchio in alto con la strada che peggiora. E’ tutto un percorso molto tortuoso, a volte capisci di essere in cima a dei precipizi e soprattutto non arrivi mai a destinazione: il fondo stradale è pessimo anche per via di lavori di allargamento della carreggiata lato monte ma il paesaggio di questa parte di Corsica merita una descrizione di ciò che ci ha più colpiti. Dall’alto vedi in basso il porto di Centuri Port, famoso per la pesca delle aragoste e per i ristoranti che le cucinano. L’anse d’Aliso è una bella baia verde dove puoi arrivarci direttamente con l’auto. La marina di Giottani è un’altra bella baia con porticciolo turistico. E poi le spiagge nere di Albo e Nonza davvero sorprendenti. Il paesino di Nonza arroccato su una rupe ed il suo castello. Per finire la baia di Farinole con bel arenile e rientro a Saint Florent.

Secondo giorno: martedì

Da Saint Florent prendiamo la strada che porta a Ile Rousse e Calvi. Si risale la montagna restando ai limiti del deserto di Agriates. Il percorso è tortuoso soprattutto nella parte centrale quando sei già in alto, non finisce mai, poi si discende abbastanza velocemente con curve pericolose. Arriviamo nella zone di Ostriconi e ci concediamo una giornata al mare. Ostriconi è una baia di sabbia bianca con qualche alga ma qui le spiagge non vengono pulite e tutto è selvaggio. Oltremodo il paesaggio presenta dietro la spiaggia lo stagno Foce che caratterizza il sito in maniera incredibile: è un trionfo della natura da difendere.

Terzo giorno: mercoledì

Da Saint Florent decidiamo di andare alla spiaggia più bella di Corsica e cioè Saleccia. Per arrivarci ci sono tre modi: il primo con un taxi boat ci si arriva in 45 minuti circa via mare. Ti portano a ti dicono a che ora ti vengoo a prendere, consiglio di prenotarsi per tempo. Il secondo è via terra con un fuoristrada 4×4: ci vogliono anche qui 45 minuti ed il costo è all’incirca lo stesso (25 euro), si attraversa il Deserto di Agriates su uno sterrato dove non è assolutamente consigliato avventurarsi con la propria auto. Anche con il 4×4 ti portano e ti dicono quando ti vengono a prendere. Il terzo modo è quello a piedi: non lo abbiamo provato perché pare ci vogliano 3-4 ore sotto il sole! Comunque il posto vale i giudizi espressi: la spiaggia di sabbia bianca è meravigliosa, il mare ha dei colori incredibili, azzurro, verde veronese, blu. La sabbia nel mare crea degli effetti pazzeschi. Sul bagnasciuga sono molto visibile tracce di corallo rosso. Meraviglioso il tutto. La pineta alle spalle della spiaggia è bellissima.

Quarto giorno: giovedì

Il tempo non è bello, minaccia di temporale. Decidiamo di andare comunque in spiaggia e ci fermiamo a Saint Florent, spiaggia de la Roya da dove si ha una vista particolare della cittadella e del via vai del porto turistico. Ma come preannunciato arriva il temporale così ce ne andiamo a Bastia per la visita della città. Bastia è una città grande per la Corsica con un bel porto a cui attraccano anche grandi navi tipo i traghetti. C’è poi il porto vecchio per il traffico turistico su cui si affacciano tantissimi esecizi commerciali che si affollano la sera. Alla stessa maniera le vie adiacenti, tutte strette, sembra di essere a Genova, si riempiono di turisti e di locali. Qui abbiamo cenato al ristorante più famoso di Bastia che se non conosci non ci vai e cioè il Petite Marie famoso per i piatti di langoustines, cioè gli scampi: alla modica cifra di 22 euro ti portano 1 kg e passa di scampi per i quali occorre più di un’ora per divorarli gustandone tutte le parti, chele incluse. Da non mancare. Anche la cittadella è caratteristica e offre vedute sul porto da non perdere.

Quinto giorno: venerdì

Il temporale del giorno prima ha continuato a farsi sentire la notte ma al mattino la giornata è stupenda. Decidiamo di andare in un’altra spiaggia che ci era stata segnalata. Si tratta della spiaggia di Bodri vicino ad Ile Rousse. Riaffrontiamo la tortuosità della strada tra Saint Florent e Ile Rousse sperando nella tenuta delle gomme, del motore e delle capacità del guidatore e arriviamo dopo Ile Rousse alla spiaggia di Bodri e a quella di U Giunchettu vicinissima alla prima. Ci si arriva in macchina e bisogna pagare per un parcheggio ma il prezzo, modico per la verità, l’ho pagato volentieri perché l’azzurro del mare, anche qui passiamo dal verde veronese all’azzurro e poi al blu cobalto, ha dell’incredibile. La sabbia è bianca e tutto è paradisiaco. In serata raggiungiamo Calvi per un giro veloce in macchina per poi proseguire in Balagne che è la zona a monte dove si trovano diversi paesini molto caratteristici immersi nella pace dela sera: il più curioso è Sant’Antunin, da visitare.

Sesto giorno: sabato

Vicino alla spiaggia di Saleccia, anch’essa raggiungibile con un taxi boat o con un 4×4 c’è la spiaggia del Lotu, una baia più piccola ma forse ancora più suggestiva di Saleccia. In particolare a monte della spiaggia c’è un lago salmastro sulle cui rive abbiamo notato tracce di cinghiali e di mucche. La spiaggia è di fine sabbia bianca, il mare ha i colori ormai noti, il bagnasciuga regala tracce di corallo rosso. A dir il vero una pecca l’abbiamo trovata perché in mare abbondavano le meduse!! per cui i bagni li abbiamo limitati. Comunque un paradiso terrestre da non perdere.

Settimo giorno: domenica – Trasferimento a Bonifacio

Decidiamo di fare la strada est che percorre tutta la costa diciamo tirrenica. La strada è buona e consente velocità sui 70/80 orari. Dopo la prima ora di strada quasi dritta, il percorso inizia a presentare curve perchè il terreno cambia aspetto e così è un susseguirsi di cale e spiagge (Cala d’Oru, Cannella, Favone, Tarcu, Fautea ecc.). Noi decidiamo di seguire per Pinarello, una bella baia con pineta alle spalle molto suggestiva per un bagno ristoratore. Acqua cristallina come ovunque. Arriviamo a Bonifacio nel fine pomeriggio per la sistemazione al Poisson Rouge una struttura a 3 chilometri da Bonifacio immersa nel maquis veramente raccomandabile anche se i prezzi non sono economici. Bagno in piscina prima della cena e poi serata nel centro storico di Bonifacio, centro molto carino e pieno di negozi per lo shopping di rito.

Ottavo giorno: lunedì

Il nostro albergatore ci consiglia su come muoverci per alcune spiagge del posto e così ci rechiamo in macchina a Piantarelle da dove, a piedi, raggiungiamo prima la spiaggia davanti all’Isola Piana (ci si può andare a piedi in acqua se il mare lo consente) e poi il Petit Sperone e poi il Grande Sperone. La prima è una caletta molto bella, piccola appunto e molto frequentata con acqua verde e vegetazione tutto intorno. Davanti a noi si intravede l’isola di Cavallo e quella di Lavezzi. Il sentiero prosegue attraverso il limite del campo di golf di Bonifacio che è prospiciente il mare tanto che molte palline da golf cadono sulle spiaggette o in mare, per arrivare al Grande Sperone, una spiaggia più ampia della prima con altrettanto bel mare. Volendo si può seguire il sentiero che, ora arrampicandosi ora scendendo tra il maquis, l’aglio selvatico, percorsi di golf e scogli dalle forme più disparate, porta fino alla falesia su cui insiste il centro storico di Bonifacio: un vero spettacolo della natura e dell’intrapprendenza umana.

Nono giorno: martedì

Ci dirigiamo a nord per le spiagge famose di Palombaggia, Tamericcio e Santa Giulia. Raggiungiamo la prima parcheggiando gratis in una vasta pineta: una bella baia, acqua cristallina, colori molto belli, molto affollata. Decidiamo di trasferirci a Tamericcio che è la spiaggia seguente: lasciamo l’auto sulla strada non senza difficoltà a trovare parcheggio lungo il ciglio e poi percorrendo un sentiero raggiungiamo la spiaggia. Molto bella, meno affollata, acqua cristallina: ne valeva la pena sudare per raggiungerla essendo ormai mezzogiono. Pomeriggio ci trasferiamo in quella di Santa Giulia, una baia che quando ci appare ci toglie il respiro: la pineta borda la spiaggia che si stende ad arco, oltre la pineta il classico stagno salmastro che, in seguito notiamo, comunica con il mare nell’estremo lembo meridionale. Il mare è azzurro e verde e il tutto può ricordare qualche baia delle Seychelles.

Decimo giorno: mercoledì

Ci dirigiamo ad ovest di Bonifacio sulla strada per Aiaccio e raggiungiamo in breve la spiaggia della Tonnara, una spiaggia relativamente piccola ma soffia un bel vento di mistral che rovina un po’ tutto: ce ne avevano parlato bene ma rimaniamo un po’ delusi. Proseguiamo per la Testa: lasciamo la statale per seguire una strada sterrata ma in ordine; incontriamo diversi parcheggi nel maquis che ricopre tutto. Dopo qualche incertezza lasciamo la macchina e in pochi minuti raggiungiamo il mare. Si alternano scogli e spiaggette anche per ospitare un solo bagnante e poi qualche baia un po’ più grande. Dopo un tuffo ristoratore e un buon panino decidiamo di percorrere tutta la costa attirati da colori del mare a dir poco stupefacenti finché ci appare attraverso gli arbusti del maquis una delle spiaggette più belle che abbiamo mai incontrato: l’acqua d’un verde smeraldo che poi diventa blu cobalto con macchie d’azzurro. Bagno doveroso cercando di imprimersi negli occhi quei colori e quel paradiso.

Undicesimo giorno: giovedì

Torniamo verso Porto Vecchio e quindi verso nord per raggiungere un’altra spiaggia famosa: Rondinara. Si raggiunge in macchina lasciando la strada nazionale e seguendo una strada minore. Si parcheggia a pagamento (5 euro, mi pare) e si è vicini alla spiaggia che non ha niente da meno delle precedenti: ormai ci abbiamo fatto l’abitudine al colore della sabbia, all’acqua trasparente e cristallina, ai colori del mare. Totale relax fino a sera. Domani si parte, maledizione!!!

Dodicesimo giorno: venerdì

Da Bonifacio dobbiamo tornare a Bastia dove in serata riprendiamo il traghetto per Nizza. Ci fermiamo a Porto Vecchio per una visita nell’abitato alto. Attraversiamo la Porta Genovese da cui si dominano le saline e il porto. La cittadina è carina e offre molti negozi per lo shopping e angoli da fotografare. Abbiamo notato un bellissimo esercizio che vendeva salumi corsi e altre specialità, molto caratteristico. Riprendiamo la strada per Bastia dove in perfetto orario ci imbarchiamo per Nizza.

Il viaggio di rientro che credevamo noioso invece ci riserva alcune belle novità: la prima è che ci si presentano paesaggi spettacolari dalla nave come la punta del “dito”, l’isola della Giraglia e l’Isola Finocchiarola e la seconda è che almeno cinque balene fanno bella mostra di sé con i loro sfiati imponenti a fianco della nostra nave insieme a dozzine di stenelle che si tuffano e rituffano nel mare della sera. Arriviamo che è notte ma soddisfatti della vacanza come poche altre volte. La Corsica è veramente bella e dobbiamo tornarci per vedere ancora molto. Speriamo per l’anno prossimo. Aurevoir Corse.



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