San Francisco… I love you
Il giorno seguente, usciamo per la città. L’emozione di essere su suolo americano mi faceva brillare gli occhi su ogni cosa che vedevo. Grattacieli altissimi, Cablecar che giravano per la città, la gente che cantava o suonava per le strade, per me tutte cose insolite mai viste in Italia. Come prima tappa facciamo sosta all’Embarcadero Ferry bldg. Una piazza molto grande con una bella fontana e tanti locali dove ristorare. Il clima della città è sempre mite anche se a volte il vento sovrasta la calma che la città offre. Pur essendo una città con un milione di abitanti devo dire che c’era sempre poco traffico e l’aria rimane sempre bella pulita e limpida. Dal Embarcadero ci dirigiamo poi verso il piu’ famoso dei moli di SF ossi a il Pier 39. un vecchio molo adibito a centro commerciale con centinaia di locali e negozi dove il turista si può svagare facendo shopping o degustare il famoso Crubb ossia il granchio a vapore. Ottimo direi, ed anche la zuppa di vongole merita un assaggio. Di sfondo abbiamo la famosa prigione di Alcatraz che ci guarda severa.
Ci dirigiamo verso la Levis Plaza dove c’è la sede principale della famosa ditta produttrice di jeans. Non sapevo che fossero nati proprio li e l’idea di essere nella patria dei pantaloni piu famosi al mondo mi dava allegria. Nella sede principale esiste un piccolo museo interno che è gratuito e dove è possibile vedere come sono nati i jeans. Da lì ci dirigiamo verso Union Square che tutti la definiscono la piazza centrale, anche se di centri la città ne è piena! La piazza si presenta molto grande, con grandi catene di negozi che la definiscono e al centro di essa un piccolo parco dove la gente rilassata sulle panchine si dedica alla lettura di libri o ad una chiacchierata.
La sera andiamo in un Dinner a mangiarci un ottimo hamburger con patatine fritte, piatto nazionale a parer mio. Devo dire che comunque i prezzi dei cibi non sono proprio popolari. Qui in media per una consumazione con mance incluse si spende intorno ai 50 dollari a testa!
Il giorno seguente ci dirigiamo verso il piu’ famoso dei ponti; il Golden Gate! Lo attraversiamo con l’auto, e il fascino che emana farlo non ha eguali. Aperto al traffico nel 37, da allora ci transitano ogni giorno migliaia di auto provenienti da ogni parte degli States. Mi hanno spiegato che il ponte ha una manutenzione molto accurata su ogni bullone che lo compone. Questo perchè sia per il passaggio delle auto che per la salsedine del mare si rischia sempre che le parti piccole si danneggino facilmente. Per questo la città spende milioni di dollari per mantenerlo. Ah, il colore rossasrto che gli è stato dato è per via della nebbia che lo circonda quasi tutti i giorni dell’anno. Tornando a noi, ci fermiamo su un altipiano per fare qualche foto del ponte e ci dirigiamo verso Sausalito, ridente cittadina turistica caratterizzata da pittoreschi negozi ed hotel. Faccio un po’ di shopping anche lì e poi rientriamo in città dove ci dirigiamo verso il Golden Gate park. Piu’ grande di quello di New York, il parco ha alberi secolari, fontane e laghetti che la rendono il pomone della città. Al centro del parco, il museo della scienza disegnato dall’architetto italiano Renzo Piano, molto interessante. Di fronte, c’è il Japanese garden, bellissimo giardino in stile giapponese a pagamento con pagode e laghetti.
Una passeggiata al fresco e poi a casa.
La mattina scorre tranquilla tra negozi e musei. Il pomeriggio decidiamo di andare a Castro, famoso quartiere Gay reso famoso negli anni 70 da Milk, primo politico dichiarato Gay nella storia americana. Il quartiere si presenta molto colorato e suggestivo e personalmente credo che sia il piu bello della città. Prendiamo uno dei tanti tram che girano per la città e ci dirigiamo verso Chinatown, che è la piu’ grande comunità cinese al mondo al di fuori della Cina. Curiosità, a San Francisco ci sono i tram di ogni parte del mondo quindi non troverete mai un tram uguale all’altro ed ognuno ha una sua storia! Noi per andare a Chinatown abbiamo preso quello di Milano, tanto per rimanere nell’ambiente familiare…
Arrivati a Chinatown, la famosa porta che apre al mondo cinese è meravigliosa, con dragoni ed intagli che dominano il varco nel mondo cinese. Girando per il quartiere mi rendo conto che è anche il piu’ grande della città e sembra quasi di trovarsi al centro di Pechino e non in una città californiana! Tutti i negozi hanno scritte ed insegne in cinese e ci sono pagode, festoni e lanternine rosse che arredano le varie vie. I negozi con mille cose in vetrina la fanno da padrone e i turisti sembrano impazziti per gli acquisti! Naturalmente mi dedico all’acquisto anche io… Come resistere a ciò!
Da lì ci spostiamo a North Beach dove il quartiere italiano la fa da padrone. Ristoranti, negozi di abbigliamento e di alimentari troneggiano la Columbus Avenue ed il tricolore sovrasta ogni angolo della via. Qui mi sentivo orgoglioso di essere italiano ed il solo odore di caffè nazionale che si sentiva passeggiando mi faceva tornare in mente il nostro vecchio stivale oltreoceano. Ci fermiamo a mangiare una pizza in un ristorantino tipico della zona, il “Cinecittà”, dove ho fatto amicizia con la proprietaria Romina, una ragazza di Roma trasferitasi li da molti anni dove ha intrapreso la sua attività di ristoratrice. Dopo questa ottima cena, tutti a nanna!
Il giorno seguente andiamo a Twin peaks, la collina piu’ alta della città. Da lì, oltre ad un fortissimo vento, di domina tutta la città. Una vista incredibile a 360 gradi ove è possibile ammirare ogni parte della baia. Da lì torniamo all’Embarcadero Ferry per prendere il biglietto per Alcatraz, ma con amara sorpresa ci dicono che è tutto esaurito fino al 2 di luglio… cosi con molta delusione torniamo verso casa. Sarà per la prossima volta!
Dopo un breve riposo ci pianifichiamo il programma del giorno dopo. Una gita fuori porta! La cosa mi stuzzicava molto anche perchè c’era la visita a Muirwoods, dove gigantesche sequoie formano un monumento nazionale.
Ci alziamo da letto molto presto e con l’auto prendiamo direzione nord. Ripassiamo sopra il magnifico Goldengate e la giornata promette molto bene. Il clima è stato sempre clemente con me. Ci fermiamo al Golden Gate National Recreation Area dove dall’alto della collina una spettacolare vista dello skyline della città e del ponte toglie il fiato. Faccio almeno un centinaio di foto per immortalare il paesaggio e poi direzione Muirwoods. Arriviamo lì, e il silenzio regna sovrano. Tanto di cartelli indicano di stare tranquilli e di camminare in silenzio in rispetto al monumento nazionale. Ci addentriamo nella foresta dei giganti. Bellissima! Alberi secolari dominano il paesaggio e la tranquillità che ti rilascia sembra quasi magica. Lì, in mezzo a quei colossi, mi sentivo proprio piccolo… E lo ero! Un giro fantastico dove la tranquillità ti ringiovanisce lo spirito. La gita dura tutta la giornata, che secondo me è stata la piu’ bella.
Il giorno dopo, andiamo ad Alamo Square a vedere le famose Painted Ladis, le coloratissime case coloniali che sono rimaste integre all’incedio che devastò la città agli inizi del 900. Molto suggestive e con quel fascino americano che non guasta mai. Da lì, prendiamo un taxi che ci porta a Lombard Street, la strada piu’ tortuosa al mondo, e credo anche la piu’ fotografata. Una flotta di turisti ogni giorno bloccano il poco traffico locale solo per fare una foto. Cosa da non crederci! Del resto in America tutto è permesso!
Arrivato all’ultimo giorno del mio soggiorno in America, preparo le valigie e ci dirigiamo in aeroporto. Un lungo viaggio mi attende ed il rientro a casa un po mi intristisce. Una parte del mio cuore l’ho lasciato proprio a San Francisco che per me rimane una delle città piu’ belle del mondo, per la vita che ha e per quello che offre. San Francisco, I love You!