Luglio ad Amsterdam

A zonzo per la città (e dintorni) tra musei e mercati
Scritto da: avaia
luglio ad amsterdam
Partenza il: 30/06/2012
Ritorno il: 05/07/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Ciao amici. Siamo di nuovo noi, i turisti per caso Alessio e Silvia, ormai sposi. Quest’anno la meta del nostro viaggio è stata Amsterdam.

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Tutto inizia la mattina presto di Domenica 30 Giugno, quando da Linate partiamo con un volo Alitalia ed arriviamo puntuali all’Aeroporto di Schiphol. I collegamenti verso la città sono assicurati da un comodo e frequente trenino che ci conduce in soli 15 minuti al costo di 3,80 euro alla stazione ferroviaria di Amsterdam. Il nostro albergo si trova nella zona di Leidsplein, nella parte sud della città e quindi decidiamo di arrivarci con uno dei tanti tram che girano per Amsterdam.

Una volta arrivati, ci accorgiamo subito che il quartiere è uno dei più movimentati ed allegri della città. La fermata del tram è proprio davanti una piazzetta piena di tavolini di bar, sempre affollati da turisti e residenti. Raggiungiamo quindi l’albergo. E’ il Quentin Hotel (360 euro per 4 notti) ma non è di certo il miglior albergo in cui siamo stati. E’ un tre stelle che fatica ad averne due ma credo che il livello medio ad Amsterdam non sia tanto superiore. Dopo esserci riposati decidiamo che quella prima giornata ci servirà per perlustrare la zona. Usciamo quindi a piedi e ci accorgiamo subito che Amsterdam non è una città molto estesa. Infatti in soli 30 minuti arriviamo nuovamente alla stazione ferroviaria che si trova nella parte opposta della città.

Il clima ad Amsterdam è sempre molto variabile. Si passa dal sole al nuvolo e alla pioggia con grande facilità. Durante la nostra permanenza siamo stati fortunati in quanto ha piovuto solamente mezza giornata ma ha spirato comunque sempre una brezza che, quando non era accompagnata dal sole, rendeva la temperatura fresca, ed era Luglio……Notiamo ovviamente la grandissima quantità di bici in giro, ma soprattutto quelle parcheggiate ai bordi della strada. Per i cittadini di Amsterdam è il mezzo di trasporto principale. Viene utilizzata con qualunque clima e temperatura e sfrecciano tutti come dei pazzi. Caratteristiche infine le classiche bici olandesi senza freni. Ultima immediata percezione è che tutti, ma proprio tutti, parlano l’inglese in modo fluente.

Decidiamo di completare la prima giornata con un classico giro in battello lungo i canali che rendono Amsterdam una sorta di Venezia del Nord. Certo non è romantico come un giro in gondola ma il tour ci consente di vedere tutta la città e cogliere in particolar modo gli strani profili delle abitazioni. Si tratta di strutture terra cielo, che hanno tutte un gancio nella parte alta per consentire il trasporto dei mobili e grandi elettrodomestici. Questo perché spesso le scale hanno un passo molto stretto e ripido. Inoltre molte abitazioni sono oblique oppure pendono in avanti. Sono però tutte molto curate internamente (spesso l’assenza di tende ne consente la visone degli arredi) ed esternamente. C’è anche chi in passato ha scelto abitazioni differenti. Ci sono infatti lungo i canali molte chiatte ristrutturate a casa ed abitate tutto l’anno…Lungo la gita per i canali notiamo infine che gli abitanti di Amsterdam amano molto navigare per i canali: troviamo infatti numerose famiglie e gruppi di ragazzi che all’ora dell’aperitivo decidono di passare il tempo in giro con le loro barchette, al centro delle quali ci sta sempre una bottiglia di vino con dei bicchieri. Si è fatta sera. Ceniamo con una pessima pizza in uno pseudo ristorante italiano “A casa di Sergio”al modico costo di 30 euro in due e rientriamo quindi in albergo.

1 LUGLIO

Il mattino dopo troviamo subito una piacevole sorpresa. Leidseplein è piena di gente di colore, tutti vestiti con variopinti abiti coloniali. Essendo il 1° Luglio, ricorreva infatti il 150° anniversario della fine della schiavitù in Suriname. I festeggiamenti consistevano nell’allestire tanti tavoli dove tutta questa gente sedeva a far colazione, “servita” da signori di razza bianca, che al momento preparavano uova fritte, bacon ed altre prelibatezze. Lasciamo questa allegra compagnia, con la percezione che in questa nazione l’integrazione razziale è ormai una faccenda consolidata, e ci dirigiamo verso la zona nord della città, il Nieuwe Zijde (Quartiere Nuovo).

Il primo sito che coglie la nostra attenzione è il Bloemenmarkt, il mercato dei fiori galleggiante. Si tratta infatti di un colorito susseguirsi di negozietti di tulipani ed altri fiori, la cui caratteristica è però quella di sorgere su zattere galleggianti, anche se non ci si rende conto fin quando non si esce fuori. Da qui ci incamminiamo in quel lembo di terra racchiuso tra il Singel e il Rokin. Arriviamo quindi nella zona dello Spui, quartiere universitario dove si può ammirare l’Antica Chiesa Luterana e la piccola statua dello Scugnizzo di Amsterdam. La nostra guida ci indica però di visitare il Begijnen-Steeg. Facciamo un’enorme fatica a trovarlo. Infatti, l’accesso è perfettamente mimetizzato nell’insieme di palazzetti che sorgono lungo questa strada. Individuiamo però il civico 30, a cui corrisponde una porticina. Proviamo ad accedere, anche se quasi ci sembra di entrare in casa di qualcuno, e con grande sorpresa ci appare un graziosissimo giardino dove sono presenti una piccola chiesetta, una cappella oltre che la casa in legno più antica della città. Questo sito è totalmente diverso da quanto avevamo appena lasciato fuori. Sembra quasi un luogo nascosto ed infatti leggiamo che le suore beghine avevano trovato in questa piccola oasi un luogo ideale dove praticare la religione senza essere scoperte.

Torniamo sulla strada e, dopo aver superato il Museo Storico e visitato la Chiesa del Pappagallo, per il curioso animale in pietra presente al suo ingresso, arriviamo in Piazza Dam. E’ il cuore della città ma la piazza, a dire il vero, non ci trasmette un granché. Da un lato si erge il Palazzo Reale, molto cupo e dimesso, e la Cattedrale Nuova, dall’altro lato il Monumento Nazionale, una sorta di obelisco. Lasciamo Piazza Dam e, proseguendo verso Nord, imbocchiamo la Damrak, la strada che conduce alla stazione ferroviaria. La strada è bruttina, piena di negozietti di souvenir per nulla caratteristici. Sul lato destro sorge la Beurs van Berlage, un imponente palazzo dove un tempo risiedeva la vecchia Borsa dei Mercanti. Amsterdam deve infatti la sua ricchezza al commercio, specialmente marittimo, un tempo veramente imponente. Arriviamo quindi ben presto alla Stazione Ferroviaria, che è anche una bella struttura. Solo dopo scopriremo che l’architettura della Stazione riprende quella del Rijksmuseum. Leggendo vengo a sapere però che la costruzione del plesso ferroviario ha avuto una storia controversa, in quanto creato su di un isolotto artificiale, mal visto dalla popolazione che così perdeva per sempre il suo naturale affaccio sul Mar del Nord. Decidiamo quindi di tornare verso Piazza Dam, percorrendo la Warmoesstraat, la più vecchia strada di Amsterdam, sicuramente più carina della parallela Damrak e nella quale troviamo anche una singolare Condomerie, qualora vogliate regalare come simpatico souvenir un preservativo dalla forma particolare.

Il pomeriggio lo dedichiamo invece a farci una bella passeggiata tra i canali della zona Nord della città, dove si trova il quartiere di Jordaan. Il mio amico Francesco me lo aveva caldamente consigliato e non aveva torto. Il quartiere è davvero particolare. Ha un’atmosfera da paesino, pur trovandosi a ridosso del centro cittadino. Le case sono tutte piccole e carine, le vie strette e percorse quasi esclusivamente da biciclette, i piccoli negozi che troviamo sono molto graziosi. Finalmente siamo nell’Amsterdam vera e propria, lontani dalla città più turistica. Decidiamo quindi di sedersi in uno dei tanti caffè carini del quartiere, il Cafè de Tuin e ci godiamo questo piccolo angolo di paradiso. Ripreso il cammino verso casa becchiamo sul lembo sud di Joordan la Westerkerk con il suo poderoso campanile e la casa di Anna Frank. Dall’esterno non dice nulla ma si riconosce dalla perenne lunga fila di persone in attesa di entrare. Rientriamo quindi in albergo e ceniamo in un altro ristorante italiano “Le stagioni della vita”, dove con 40 euro in due gustiamo un discreto piatto di pasta e un dolce.

Il giorno successivo lo vogliamo dedicare alle visite fuori porta. Decidiamo quindi di andare in stazione per prendere il bus verso Zaanse Schans. Cinquanta minuti di viaggio e 7 euro di biglietto per raggiungere questo piccolo e grazioso borghetto, forse non del tutto genuino, dove si può trovare la maggiore concentrazione di mulini a vento di tutta l’Olanda, tutti perfettamente funzionanti e visitabili pagando un biglietto di 4 euro. Torniamo quindi ad Amsterdam per imbarcarci su di un altro bus, che con 10 euro ci porta prima a Volendam, paesino che si trova direttamente sul mar del Nord con abitazioni molto carine e sempre curate, e infine Edam, il paese famoso per il formaggio. Quest’ultimo ci ha davvero colpito. Siamo arrivati verso le 4 del pomeriggio ma il paese, piccolissimo, sembrava quasi deserto. La gente in giro era poca, tutto era perfetto, le case come al solito curatissime, il fiumiciattolo che scorreva in mezzo creava un’atmosfera magica, il campanile era in possesso di un particolare carillon la cui musica si espandeva dolcemente per tutto il paese. Ci sediamo in un tavolino del bar della piazza centrale e ci gustiamo una buona birra, godendoci la pace che questo posto ci trasmette. E’ importante visitare le città fuori da Amsterdam in quanto, a mio avviso, danno maggiormente l’idea di quale sia il tipico modo di vivere degli olandesi. Rientriamo ad Amsterdam e, dopo un riposino in albergo, andiamo a cena. Questa volta scegliamo un ristorante più rinomato “La Caserola” e non ci delude. Paghiamo 30 euro a testa e mangiamo una carne eccezionale. Tutte le ricette sono molto sfiziose e sempre buone. Terminata la cena decidiamo di fare una passeggiata lungo i canali della zona Sud, il quartiere di Spiegel, ma il paesaggio con lunghe file di case disposte davanti ai canali è simile al resto della città. Arriviamo però alla Reimbrandtplein, altro cuore della movida serale della città. E’ una piazza ravvivata dalle tante luci e dai molti bar presenti, dove c’è sempre tanta gente.

musei

Il mattino successivo lo dedichiamo alla visita dei musei. Decidiamo di acquistare l’Amsterdam Card, che ci permetterà per le ultime 48 ore di prendere gratuitamente i mezzi ed entrare liberamente in alcuni musei. Sul primo museo però, il Rjiksmuseum, la carta ci consente di avere solo un piccolo sconto sul prezzo originario di 15 euro. Il museo è imponente, maestoso. Siamo all’apertura e per fortuna non c’è fila. Gli dedichiamo un paio di ore. Le opere sono tante ma non tutte eccellono. Le opere più belle e significative si trovano nella Galleria d’Onore, un’ala dello stabile dove risiedono quadri di Reimbrandt, Vermeer e Steen. Dopo una breve pausa per pranzo, visitiamo il celebre museo Van Gogh. Il museo è proprio alle spalle del Rijks ed il biglietto di 15 euro è gratuito per i possessori della card.

Il museo di Van Gogh è notevolmente più piccolo del precedente ma i quadri esposti sono di fattura superiore. Il tormentato Campo di grano, i Girasoli o la Camera sono vere perle presenti all’interno di questa struttura. Lo visitiamo in un’ora, terminata la quale decidiamo di prendere un tram per raggiungere nuovamente la stazione ferroviaria ed iniziare un breve tour dell’Oude Zijde (Quartiere vecchio). E’ una zona molto interessante. Dapprima lo percorriamo senza inoltrarci, costeggiando i canali ed incontrando la Chiesa di San Nicola e la Torre delle Lacrime, cosi chiamata in quanto da lì le donne avevano la possibilità di vedere la partenza dei propri uomini per lunghi e pericolosi viaggi a bordo di una delle tante navi mercantili. Ci inoltriamo quindi nel cuore della zona vecchia arrivando nella Zeedjik, strada un tempo malfamata ma ora piena di locali molto caratteristici, tra i quali risalta il Cafè’t Mandje rifugio un tempo per gli omosessuali perseguitati. A sud di questa strada si può trovare anche l’immancabile zona cinese con il suo tempio buddista ed infine il Nieuwmarkt, una palazzotto che fungeva da pesa pubblica ma che noi purtroppo abbiamo trovato in ristrutturazione. Spingendoci ancor più verso il centro città raggiungiamo anche l’Oudekerk, la chiesa vecchia e, di seguito, il Museo Amstelkring, un normale palazzo che al suo interno nasconde una vera e propria chiesa che veniva utilizzata nel tempo in cui il culto religioso non era consentito. Ciò che colpisce è come questa parte religiosa della città sia circondata dalle prime vetrine del famoso Distretto rosso. Dopo cena è arrivato quindi il momento di visitare questa zona. E’ molto diverso da come me lo aspettavo. La prima cosa che mi colpisce è come si sia trasformata quella strada. Eravamo passati nel pomeriggio ma non avevamo notato le vetrine da cui poi le ragazze si mostrano la sera. I neon rossi danno molto colore. Intorno c’è molta allegria. Ragazzi e ragazze passeggiano tranquillamente sotto gli occhi delle fanciulle che cercano di adescare i clienti. Una cosa del genere è davvero impensabile in Italia.

L’ultimo giorno decidiamo di sfruttare la card acquistata il giorno prima e visitiamo quindi Nemo, il museo delle Scienze Naturali. La struttura di Renzo Piano a forma di nave è molto bella ma il suo interno è deludente. Sono più che altro giochi per scolaresche e 15 euro per entrare sarebbero stati un’enormità. Di seguito ci dirigiamo verso il Museo Navale Olandese. Si trovano modellini di navi, accessori ed immagini. Il museo è piccolo, carina è la visita al vascello ormeggiato di fronte ma nel complesso anche questa visita non avrebbe meritato i suoi 15 euro. Decidiamo quindi di convergere verso lo zoo. Sempre piacevole una passeggiata in mezzo ad animali di tutti i tipi. Il prezzo sarebbe stato di 20 euro, lo zoo è discreto ma ne abbiamo visti di migliori.

Tornati in centro decidiamo per ultimo di visitare la Nieuwe Kerk in piazza Dam. Anche qui la visita sarebbe stata di 15 euro, davvero un furto. La chiesa, al di fuori dell’organo e del pulpito, è insignificante. All’interno è allestita una piccola mostra con gli abiti indossati dai reali olandesi il giorno della loro incoronazione.

E’ l’ultimo atto della nostra visita ad Amsterdam. L’aereo per l’Italia ci aspetta. Anche Amsterdam è stata conquistata. Se dovessimo ritornare comunque un week end sarebbe più che sufficiente.

Al prossimo viaggio…



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