Fatima e Lisbona

In giro per il Portogallo... da Fatima a Lisbona
Scritto da: gigi55
fatima e lisbona
Partenza il: 10/07/2013
Ritorno il: 14/07/2013
Viaggiatori: quattro
Spesa: 500 €
Ascolta i podcast
 
Progressivo insabbiamento, specie dopo il terremoto del 1755, l’ha collegata alla terraferma. Costruita nel 1515 grazie alla visione architettonica di Manuel I (dal cui periodo di regno deriva lo stile manueliano). La Torre si erge su 4 piani interamente visitabili, tanto decantata ma non ci è sembrata nulla di che, si potrebbero evitare i 6€ per salirci. Poi il vicino Monumento dos Descobrimentos (monumento alle scoperte, eretto nel 1940 in forma di un enorme prua, in occasione del 500 anniversario della morte di Enrico il Navigatore). Il monumento, raffigurante 30 importanti personalità portoghesi (tra cui Vasco de Gama, Magellano ed Enrico il Navigatore), venne realizzato per celebrare le grandi e importanti scoperte della flotta portoghese nei XIV e XV sec. Val la pena di salirci, 3€ in ascensore, solo per ammirare la piazza sottostante con la grande rosa dei venti, altrimenti non visibile. Un buco della stomaco ci ha consigliato uno spuntino alla Antiga Pasteleria di Belem dove anche il bagno merita di essere visto, oltre che di essere usato! C’era una lunga coda, noi ci siamo seduti ad uno dei numerosissimi tavoli interni. Ci è sorto il dubbio, come quando si va da un ns agriturismo: come fanno, rispettando i tempi di cottura, a soddisfare un numero così elevato di clienti, boh? Comunque ci siamo rifocillati con una spesa esigua. Poi ci siamo diretti al Mosteiro dos Jerónimos (anch’esso patrimonio Unesco, ingresso 6€, fare biglietto Torre + Monastero) fatto edificare da re Manuel a partire dal 1496 per celebrare il ritorno di Vasco de Gama e le ricchezze provenienti dalle Indie. Si trova vicino all’antico porto da dove partivano le caravelle dei grandi esploratori. Venne costruito nello stesso periodo della Torre dall’architetto Juan de Castillo. Nell’angolo sud orientale del complesso sorge la bella Igreja de Santa Maria. A nord della chiesa si apre lo splendido chiostro, Joao de Castilho, realizzato su pianta quadrangolare a due ordine di arcate, perfettamente realizzato e conservato.

Abbiamo ripreso l’auto e ci siamo diretti in albergo, mentre le mogli facevano il check in siamo andati al garage vicino a rendere l’auto.

L’albergo che noi avevamo prenotato tramite booking era il Sana Lisboa Hotel, un po’ fuori dal centro ma a due passi dalla fermata della metropolitana e dell’autobus per l’aeroporto.

Nuovo, un po’ asettico ma dotato di ogni confort e pensate un po’ anche di bidet (purtroppo con scarico non funzionante).

Sistemati i bagagli, a piedi ci siamo diretti verso il centro (venti minuti), sulla strada le mogli hanno fatto tappa all’Hard Rock per acquisti. Ne ho approfittato, come consigliato da altri tpc, per recarmi ad un chiosco lì vicino ad acquistare la carta 7 Colinas. Non dà diritto a ingressi musei ma è veramente economica, costa 50 cent e la carichi finchè vuoi, noi abbiamo speso 6,50€ per 24 ore. Permette di utilizzare qualunque mezzo di trasporto, nonché gli elevatori, funicolari ed electricos. Tenete presente che solo la salita all’elevador S.Justa costa 5€. Salendo bisogna sempre convalidare la tessera sotto lo sguardo attento dell’autista. Camminando lungo Av. de la Libertade siamo arrivati al Rossio e qui abbiamo preso l’Elevador da Gloria, ricorda un ns vecchio tram, giallo. Che con una veloce salita ci ha portato al Miradouro de São Pedro de Alcantara nel Bairro Alto è in gran parte zona pedonale ed è celebre per le sue tascas, osterie a conduzione familiare, e per i locali notturni dove si suona molta musica giovanile o il malinconico fado. Abbiamo fame, cerchiamo un locale segnalato da altri tpc SacramentoCalcada do Sacramento 40-46. Bello, servizio ottimo o forse eccessivo, mangiamo bene ma con una spesa superiore alle ns aspettative, 145€. Usciamo, a due passi incontriamo l’elevador de santa justa, ma scopriamo che chiude alle 21,45. Scendiamo a piedi e ci dirigiamo per una visita serale a Placa de Commercio e sul Tago, l’arco Trionfale è tutto coperto per restauri. Dopo una passeggiata, stanchi ritorniamo a piedi al ns. albergo.

Domenica 14

Dopo un’abbondante colazione, facciamo il check out e lasciamo i ns bagagli in deposito all’hotel, con la metropolitana ci dirigiamo verso la meta di oggi, l’Alfama il più antico quartiere di Lisbona, e si nota. Il suo nome arabo, Al-hamma, significa ‘fontane’ o ‘bagni’. Durante la dominazione araba l’Alfama era l’intera città, che poi si sviluppò verso ovest creando la Baixa e trasformandosi di conseguenza in zona per povera gente. Oggi è una tra le zone più vivaci e originali della città, piena di locali tradizionali per provare la cucina delle piccole osterie cullati dai melanconici suonatori del destino (il fado). E’ tutta una stretta strada che va su e giù attraversata dai binari del tram. Per non fare strada inutilmente avevamo disegnato il percorso partendo, in salita, dal Convento di São Vicente de Fora, la più antica chiesa di Lisbona e il grande chiostro con splendidi azulejos che richiamano scene dalle favole di La Fontaine. Costruito subito dopo la conquista della città da parte dei Mori, è il risultato di un voto del Re D. Afonso Henriques a S. Vicente durante l’assedio della città nel 1147. Alla fine, per noi risulterà uno dei monumenti più belli di Lisbona. Strada facendo ci imbattiamo nel Panteon, che ospita cenotafi di eroi della storia portoghese come quello di Vasco de Gama e della fadista Amalia Rodrigues. Nulla di che ma se avete un po’ di energia merita la salita, rigorosamente a piedi, sulla cima delle cupole, c’è una splendida vista su Lisbona.

Arrivati poi al Miradouro (belvedere) de Santa Luzia con spettacolare vista sul quartiere fino al fiume Tago. Il muretto che corre lungo il belvedere è decorato con azulejos azzurre. Ma purtroppo metà è chiuso per lavori. In discesa arriviamo alla Sé Patriarcal, la cattedrale di Lisbona, austera ma ricca di tesori. Il più antico edificio sacro della città. Attraversando l’interno a 3 navate, si raggiunge il chiostro gotico e le sale del tesoro. Dirimpetto sorge la Chiesetta di Santo Antonio da Sé costruita dove c’era la casa di Sant’Antonio da Padova, veneratissimo a Lisbona, nella cui cripta si trova un azulejo che commemora la visita di Giovanni Paolo II. Dirigendosi verso il Tago incontriamo la Casa de Bicos, (Casa dei Picchi sec. XVI) il cui nome deriva dalla facciata a forma di punte di diamante. Oltre alla peculiarità estetica dell’edificio, che presenta influenze italiane combinate con elementi di stile manuelino, occorre sottolineare l’importanza storica per essere appartenuto ad Afonso de Albuquerque, vicerè dell’India, e poiché sono stati ritrovati reperti archeologici romani. Dal ns itinerario all’Alfama abbiamo volutamente escluso la chiesa di Nossa Senhora de Graça con le azulejos del suo vestibolo e la bella vista dal suo miradouro de Graça (perché troppo lontana ed eravamo stufi di miraduro e azulaeios) e del Castello di Sao Jorge (sconsigliato anche da altri tpc).

Dopo un nuovo giro in Placa do Commercio, attraverso l’arco trionfale e la rua Augusta siamo arrivati alla piazza del Rossio, circondata da splendidi palazzi del XVIII sec. è una delle principali attrazioni turistiche di Lisbona: una grande piazza acciottolata, decorata con una particolare geometria tanto da essere soprannominata la ‘piazza rotolante’. Ci siamo fermati per un rilassante momento al tanto nominato Café Nicola, uno degli antichi caffè più ricercati dai letterati della Lisbona di un tempo, ci è sembrato un bar come tanti, molto rifatto. Ne ho approfittato per assaggiare il famoso liquore alla ciliegia (Ginja), buono.

Visto che la sera prima ci era andata buca, ci siamo diretti verso l’Elevador de Santa Justa (o Elevador do Carmo) costruito da un allievo di Eiffel (infatti ricorda un po’ la struttura della Torre Eiffel). Una sorta di ascensore che collega in un attimo la Baixa con il quartiere soprastante del Chiado. Porta nel Chiado alle rovine della Chiesa del Carmo. Dalla terrazza si gode di uno splendido panorama su Lisbona. Anche il Largo del Carmo è un sito emblematico della storia nazionale recente. Praça Luis de Camoes: piazza importante della Rivoluzione dei Garofani quando i militari abbatterono la dittatura di Salazar il 25 aprile 1974e diedero inizio alla democrazia in Portogallo.

Purtroppo abbiamo trovata chiusa la chiesa degli italiani di Lisbona, Chiesa de Nossa Senhora de Loreto, fondata dai genovesi nel 1500 e ricostruita con una facciata del Borromini dopo il terremoto del 1755. Ci dirigiamo verso la Igreaja de Sao Roque, opulenti mosaici e pietre ornano la barocca cappella de Sao Jao Batista realizzata a Roma con materiali preziosi. La chiesa è considerata, per gli arredi interni, la più bella della capitale. Avevamo letto anche di fare un salto al Pavilhão Chinês, locale di culto di Lisbona. Dicono non sia un semplice bar perché rappresenta un pezzo di storia di Lisbona. Purtroppo era chiuso e apriva alle 18, troppo tardi per noi. Sciamo scesi ancora con l’elevador da Gloria sulla Avenida da Liberdade, la Champs-Élysées di Lisbona, dove si annidano numerose boutiques e lo splendido Teatro Tivoli in stile neoclassico.

Breve tappa in albergo a ritirare bagagli e di nuovo alla fermata, abbiamo scoperto che lo shuttle per l’aeroporto era a pagamento, nessun problema, con la ns carta 7 Colinas ancora valida, abbiamo preso la metro che in un attimo ci ha portato a destinazione. Usciti dalla metro, ricordarsi che bisogna timbrare anche in uscita, abbiamo regalato le ns carte a dei ragazzi, duravano ancora due ore. Un rimpianto è quello di non aver preso il famoso electrico 28, che sferraglia forsennatamente lungo le strade strettissime, ma il tempo a ns disposizione per questo viaggio era purtroppo limitato.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche