Amsterdam e i suoi contrasti: guida dettagliata
KLM è un’ottima scelta, la classe Economy non costa più di un volo low cost in compenso le procedure di acquisto, registrazione e check-in sono molto semplificate. Quando invece acquisto sulla più celebre delle low cost percepisco un’ostilità, la richiesta di molti dati nella speranza che tu possa sbagliare qualcosa per poi farti pagare salatissima la correzione, la continua proposta di servizi a pagamento nella speranza che ti dimentichi di togliere qualche spunta; per non parlare del personale in aeroporto o a bordo: rigido, intransigente.
Ho scelto l’Hotel Ibis City West che si raggiunge molto facilmente da Schiphol: treno sotto l’aeroporto (biglietti a 3,80 euro dalle macchinette automatiche gialle) due fermate e siamo alla stazione periferica di Amsterdam Sloterdijk e da lì autobus n. 36 (due fermate, scendere a Kabelweg, hotel a 100 metri) o n. 48 (una fermata, scendere a Contactweg, hotel a 250 metri). I biglietti si possono acquistare in bus dal conducente a 2,80 euro, vanno appoggiati sul lettore sia a inizio che a fine corsa, per le fermate non si può sbagliare perché sui bus due display mostrano in tempo reale la successione delle fermate. Considerato il costo del biglietto singolo conviene fare un abbonamento per uno o più giorni: se alloggiate all’Ibis City West dovrete fare almeno due corse al giorno per andare e venire dal centro che dista circa 4 chilometri. Anche i biglietti giornalieri si acquistano dalle apposite macchine blu presenti nelle stazioni (anche a Sloterdijk) solo con carta di credito o il nostro bancomat: 24, 48, 72 o 96 ore rispettivamente 7.50 – 12 – 16.50 – 21 euro , c’è anche quello da 5 giorni a 26 euro, ma si prende solo in stazione centrale. Il conteggio del tempo parte dal primo utilizzo.
L’Hotel Ibis City West l’ho scelto per l’unanimità dei consensi in Turisti per caso e in Tripadvisor e per i prezzi contenuti rispetto a quelli degli alberghi centrali. In effetti le aspettative sono state confermate: la distanza dal centro non è decisiva per la frequenza (ogni 15 minuti) e la rapidità (12-13 minuti) dei collegamenti forniti dal bus n. 48, la cui fermata si raggiunge andando a sinistra appena fuori dalla reception e oltrepassando appena un grande incrocio a 200 metri. Il costo della colazione non scherza, ma neanche in città si spende meno e comunque ci sono pacchetti in Internet che attenuano il costo. L’hotel è nuovo, moderno, efficiente, pulito, con Wi-Fi gratuita, la colazione non molto varia ma più che accettabile. Le camere sono molto silenziose, dotate di TV (RAI1 e RAI2) e cassaforte, senza armadio chiuso nella tradizione Ibis. Il personale molto giovane e disponibile non parla italiano. Si può anche cenare ma i prezzi sono alti, c’è un buon bar interno con un paio di postazioni fisse Internet. Per le emergenze alimentari, contiguo all’hotel Ibis City West c’è un grande Burgerg King aperto fino a tarda ora. La zona in cui si trova è periferica, zona di magazzini industriali, tranquilla di giorno, ben illuminata e sicura di sera.
Il punto di partenza per la visita della città è sempre la monumentale Centraal Station, la stazione centrale in tutti i sensi: qui si affollano treni, bus, tram, battelli in gran numero. Da qui si prende il Damrak, la grande via di fronte alla stazione che porta, in 300 metri, alla piazza Dam, la principale.
In questo periodo pasquale la piazza è un piccolo parco divertimenti con attrazioni spettacolari e altissime: dietro il Palazzo Reale con Atlante sul tetto e la Nieuwe Kerk. Per essere la piazza principale non un granché! Per gli amanti dello shopping sulla piazza si affaccia il grande magazzino Bijenkorf e appena dietro il Palazzo reale l’altro grande magazzino, il Plaza, che tenta di imitare il target di Lafayette a Parigi o del londinese Harrods.
Da piazza Dam prendendo la commerciale via Rokin, si arriva alla piazza più caratteristica, a mio avviso, lo Spui: è allungata, ricca di librerie storiche come l’Athaeneum davanti alla quale si sono svolte molte manifestazioni studentesche. Su questa tranquilla piazza con panchine e pochissimo traffico si affaccia una vera perla, il caffè Hoppe: è un Bruin kroeg cafè, uno storico caffè “marrone scuro” ( questo vuol dire Bruin kroeg ) per il fumo e la nicotina di una volta. Attenzione però, quello autentico ha l’entrata sulla destra , accanto c’ è la versione moderna e omologata, priva di alcun interesse: entrate dalla porta in legno, immergetevi nell’atmosfera del passato con i barili dietro il bancone e gli arredi perfettamente conservati, addirittura nelle giornate piovose viene ancora sparsa della fine sabbia sul pavimento in legno, assaporate una bevanda qualsiasi ma ricordatevi che qui si dovrebbe bere birra o gin (genever). Uscite ora dal Hoppe nella piazza Spui, superate la libreria Athaeneum e poco più avanti cercate una porticina in legno con volta ad arco: entrate e vi ritroverete secoli indietro nella pace e la tranquillità del Begijnhof, l’antico villaggio delle beghine con ben due chiesette e le antiche abitazioni. Poi, una volta ritornati sulla Spui, per via Kalverstraat si arriva a Munt-plein, pittoresco e caotico incrocio di canali e strade: sulla piazza e lungo canale Singel si svolge il Bloemenmarkt, il famoso mercato dei fiori.
Sempre da questo incrocio imboccando Konigsplein e proseguendo per alcune centinaia di metri si arriva all’animatissima piazza Leidseplein, palcoscenico per molti artisti di strada: in quella zona negozi di formaggi, l’Hard Rock Cafè, un grande store della Apple, l’Holland Casinò. Ma da Leidseplein , la vera mèta è la spianata dei musei, la Museumplein, a poche centinaia di metri. Qui si concentrano alcuni dei maggiori e più prestigiosi Musei della capitale olandese: il monumentale Rijksmuseum, il Van Gogh Museum e lo Stedelijk Museum. E come se non bastasse, sullo sfondo l’Opera (Concertgebouw).
La Museumplein è un po’ fuori dal centro per cui conviene prendere uno dei tanti mezzi pubblici e continuare il tour museale in Rembrandtplein, la piazza con il monumento a Rembrandt costituito da decine di statue a grandezza naturale, per poi finire il tour all’ Hermitage, la “succursale” del prestigioso museo di San Pietroburgo. Stanchi di Musei? Allora a pochi metri dall’uscita dell’Hermitage c’è uno strano ponte, molto amato ad Amsterdam, il Magere Brug, il Ponte Magro tutto in ferro e bianco, molto pittoresco la sera. E se non ne avete ancora abbastanza ecco nei dintorni la Rembrandthuis, la casa-museo di rembrandt.
Vogliamo cambiare genere ora: 300 metri e siamo in Nieuw Markt, un’altra pittoresca piazza con tanto di “fortino” in un angolo: imbocchiamo la caratteristica via Zeeijdik e fermiamoci al Cafè Latei, diamo uno sguardo al tempio Buddista o facciamo tappa, più avanti al “Caffè della scimmia” In het Aepjen: si dice che qui andassero a bere i portuali di ritorno dai paesi asiatici e che portassero con sé, come souvenir, delle scimmiette, ecco da dove viene il nome.
E così siamo ritornati al punto di partenza, la Stazione centrale. Se ci restano energie possiamo dirigerci al vicino Nemo, quello strano edificio che sembra una nave e che ospita il museo della scienza.
Cos’altro fare in Amsterdam? Un giro in battello è imperdibile per godere questa capitale da una prospettiva insolita, non dai ponti ma dai canali direttamente (guida a bordo anche in italiano).
Oppure il quartiere delle “9 stradine” De 9 Straatjes delimitate dal canale Singel, dal canale Prinsengracht da Raadhuisstraat e a sud da Leidsegracht: tanti negozietti molto caratteristici.
O ancora una visita al quartier Jordaan, il più integro, autentico e poco turistico.
E girando per la città noterete sicuramente i frequenti sexy-shop che espongono senza remore articoli di ogni genere e i Coffee Shop, dove si possono consumare “droghe leggere” e bere qualcosa ( per chi cerca questo tipo di alterazioni !).
Se invece preferite uscire dalla grande città si può prendere il treno che porta in quattro fermate e 20 minuti al villaggio dei mulini a vento, Zaanse Schans: fiabesco è l’aggettivo che meglio descrive questo villaggio, ricostruito e molto turistico, d’accordo, ma i mulini sono ricostruiti come e dove erano e sono funzionanti e visitabili. Uno spaccato della grande Olanda coloniale di un tempo.