Sardegna parte seconda di zona meridionale
Se due anni prima avevo raggiunto l’isola via mare, con un traghetto da Civitavecchia e auto al seguito, stavolta non ho potuto fare lo stesso, in quanto i prezzi dei traghetti sono aumentati in maniera spaventosa. In ogni caso non mi conveniva arrivare a Olbia o Golfo Aranci e poi farmi tanti km in auto per raggiungere Cagliari e dintorni. Sfruttando così il volo Ryanair dalla mia città, ho optato per un fly and drive, volando su Cagliari e noleggiando una Fiat 500 tramite Hertz per meno di 200 euro complessivi.
L’arrivo all’aeroporto di Cagliari era per le 8.30, abbiamo quindi iniziato sin da subito a conoscere le zone limitrofe. Prima però abbiamo preso possesso della ns stanza affittata direttamente nel capoluogo sardo. Inizialmente avevo pensato di stabilirci direttamente in una delle tante località famose per le sue spiagge, tipo Santa Margherita o Villasimius, ma poi, visto che di posti da visitare ce n’erano tantissimi e avendo l’auto a disposizione, ho scelto Cagliari che strategicamente e’ situata tra i due paesi di cui sopra. La scelta si è rivelata abbastanza azzeccata, non totalmente però in quanto, a dispetto della parte nord, le distanze sono molto ampie e per raggiungere una qualsiasi delle località fuori Cagliari, si è costretti a farsi non meno di 45 minuti di macchina, in quanto la città ha di suo una superficie molto estesa e si impiega quindi tempo ad uscirne. In secondo luogo non ci sono strade a scorrimento veloce, se non quella che porta ad Iglesias e alla spiaggia del Pan di Zucchero.
Il B&B “Un letto a casteddu” è stata la nostra base per 5 giorni. La struttura è situata in un palazzo appena fuori dalla zona della marina, dove trovare un’ampia scelta di ristoranti e a ridosso di Piazza Yenne, dove ci sono altri e altrettanto (se non di più) validi locali. Nel periodo (settembre) in cui vi abbiamo soggiornato, non abbiamo avuto troppi problemi di parcheggio, ma immagino che in alta stagione non sia la stessa cosa. Un consiglio, occhio alle zona a traffico limitato…controllate che le vie interne non riportino al loro inizio il cartello che le segnala…io non me ne sono accorto e l’ultimo giorno mi sono trovato una bella multina!
Di spiagge da visitare ce n’erano davvero a decine, noi abbiamo optato per le seguenti:
CAMPUS: si trova prima di arrivare a Villasimius, acqua trasparente, un ristorante come punto di ristoro e poca gente. Per chi vuole una maggiore tranquillità quindi.
PORTO GIUNCO: è una delle due spiagge di Villasimius e, a mio parere, una delle più belle in assoluto. Anch’essa è servita da un bar dove poter mangiare e bere qualcosa. Rispetto alla spiaggia di Campus, essendo molto più vasta, vi troverete anche molta più gente.
TUERREDDA: quasi al livello di Porto Giunco, ma un po’ più piccola e più caotica. Dispone di parcheggio a pagamento e punto di ristoro proprio all’ingresso.
PISCINNI’: senza infamia e senza lode. Ci siamo stati in una giornata piuttosto ventosa e quindi forse per questo motivo non l’abbiamo apprezzata come forse meritava. Per questa spiaggia, bisogna lasciare l’auto sulla strada e scendere poi a piedi. Non ci sono punti di ristoro, quindi portatevi da mangiare e da bere…
TORRE CHIA: nonostante la giornata ventosa, la spiaggia era abbastanza riparata. E’ una spiaggia molto intima, non troppo vasta ma ciononostante molto poco caotica. E’ dominata da una vecchia torre di guardia, da cui si può ammirare un panorama mozzafiato. E’ dotata anche di un piccolo chiosco.
PAN DI ZUCCHERO: paesaggisticamente la più bella, con lo scoglio rinominato Pan di Zucchero sullo sfondo e la vecchia area mineraria tutto intorno. L’acqua però non è al livello delle precedenti spiagge. C’è un chiosco per il ristoro, ma se potete portatevi da mangiare e da bere ve lo consiglio… Suggestiva è anche la strada che da Cagliari si percorre per arrivare al Pan di Zucchero, che attraversa l’intera zona mineraria della regione, con relative rocce rossastre e vecchie strutture estrattive ormai in disuso.
Il volo di ritorno era fissato per la tarda serata e ne abbiamo quindi approfittato per fare un giro di Cagliari che però onestamente non ci ha colpito particolarmente. Sono salito sulla torre dell’Elefante da cui si può godere di un panorama a 360 gradi della città e percorso le vie principali, mentre di sera abbiamo vissuto soprattutto la zona della marina. E’ la zona della città più viva, grazie alla presenza di tanti locali e ristoranti, ma anche frequentata da tante, troppe persone, alcune delle quali, specie subito fuori dalla zona, poco raccomandabili (motivo per cui dalla seconda sera, abbiamo preferito prendere la macchina nonostante il nostro B&B distasse 10 minuti a piedi).
La scelta per cenare è molto ampia, ma noi su 5 sere abbiamo cenato tre volte presso lo stesso ristorante, “Sa Domu Sarda”. Cucina tipica regionale, prezzi in linea con l’alta qualità del cibo e un tagliere di salumi e soprattutto formaggi, sublime. Nelle altre due sere, abbiamo optato per due ristoranti di pesce, uno di cui non ricordo però il nome e l’altro chiamato “La Pola”, molto appariscente, ma poco concreto…
In conclusione, posso certamente confermare anche per la parte meridionale, il giudizio positivo dato alla Sardegna dopo il tour del 2010, dando però la preferenza proprio alla parte nord…quella sud, seppur bella e degna di essere visitata, mi è però parsa un po’ troppo uguale in ogni sua spiaggia e paese e soprattutto con distanze troppo ampie….
Non mi resta che dare un arrivederci alla Sardegna, con la promessa di finire il tour concentrandomi sulla parte orientale e su quella interna!
Ajò!