Le sette cose da non perdere a Palermo
La Cattedrale. E’ indubbiamente il luogo storico-architettonico più affascinante; composta da diversi stili, fu anche trasformata in moschea quando i Saraceni invasero Palermo. E’ di una bellezza disarmante per la perfetta integrazione di stili architettonici, espressione di culture tanto diverse.
Il Palazzo Reale o dei Normanni. Merita una visita la Cappella Palatina per la bellezza e ricchezza dei mosaici e del Cristo Pantocratore che ritroveremo, in misura più maestosa, nel Duomo di Monreale. La neoclassica fontana Pretoria. Fu realizzata a Firenze e poi trasportata a Palermo, in piazza Pretoria, merita di essere ammirata per la raffinatezza delle sue statue.
Piazza Bellini, Chiesa di San Cataldo e Chiesa Martorana. La Chiesa di San Cataldo è l’esempio più rappresentativo della città in età normanna; vi consiglio di visitare anche l’interno, per la sua essenzialità, la sua basicità propedeutica alla riflessione, all’introspezione. A fianco della Chiesa di San Cataldo, trovate la Chiesa Martorana, diocesi cattolica di rito greco-bizantino della Chiesa Bizantina in Sicilia. La Chiesa della Martorana o San Nicolò dei Greci è una delle più affascinanti chiese bizantine del Medioevo in Italia.
Monreale. Monreale si trova sulle colline dietro Palermo, in bella panoramica sulla città. A Monreale c’è un magnifico Duomo. Entrate ad ammirare i bellissimi mosaici bizantini e sedetevi ad osservare il Cristo Pantocratore nell’abside. Il Cristo è in atteggiamento maestoso e severo mentre benedice con le tre dita di una mano, secondo l’uso orientale; il Cristo è rappresentato secondo il modo bizantino come Pantocratore, che significa colui che tutto può e tutto regge e si manifesta come re, sacerdote e profeta, sorreggendo un libro con la scritta “Io sono la luce del mondo”; la figura s’inserisce perfettamente nell’architettura.
Montepellegrino. Se poi volete fare delle belle foto panoramiche, andate a Montepellegrino, dove potrete fermarvi anche a visitare il santuario della patrona di Palermo, Santa Rosalia.
La gastronomia. I sapori d’influenza araba sono così pregnanti che risultano indimenticabili ed introvabili in altri luoghi, ma soprattutto in altre regioni, nemmeno per imitazione: dai cannoli alle cassatelle, dallo sfincione alla pasta con le sarde, dagli arancini alle focaccine con la ricotta.
Ora non vi resta che partire.
Trovi il mio video a questo indirizzo: http://www.vitamine.altervista.org/index.php/italia/295-la-mia-palermo.html