Cina, il nostro viaggio

Beijing, Chengdu, Guilin, Hong Kong, Shanghai. Un viaggio completamente organizzato da noi, indimenticabile esperienza. Da fare.
Scritto da: mageroya
cina, il nostro viaggio
Partenza il: 29/12/2012
Ritorno il: 16/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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29/12/2012 >>> Milano – Beijing

H5.30: suona la sveglia e iniziamo il viaggio! È un anno che ci penso e non mi sembra vero, le preoccupazioni sono tante, ma eccoci pronti per partire.

Malpensa, terminal dei grandi viaggi, il T1. La prima parte del volo ci porta a Vienna e dopo un po’ di attesa prendiamo il secondo volo per Beijing (l’Austrian Airlines è stata una bella scoperta, ci siamo trovati molto bene nonostante il volo fosse strapieno).

Durante l’ultima ora di volo, è possibile ammirare il deserto mongolo ghiacciato e successivamente delle serie di grattacieli della periferia di Beijing, tutti uguali e posizionati perfettamente in righe.

Puntuali atterriamo a Beijing!

30/12/2012 >>> Beijing

Superiamo il controllo passaporto e visto senza problemi (abbiamo svolto le pratiche autonomamente rivolgendoci all’ufficio visti di Milano http://www.visaforchina.org/). Prendiamo la navetta per andare al recupero bagagli, cambio moneta, e poi bus che porta alla metro di Beijing. Capiamo subito che quanto letto su internet corrisponde al vero, i cinesi annuiscono sempre, ad ogni domanda o tentativo di conversazione, così per poco stavamo per sbagliare autobus… Il bus porta comodamente alla metro e da lì arriviamo in albergo, non senza fatica considerando i bagagli, il freddo, la mancanza di ascensori, ecc. La metro costa davvero poco, 20CNY a corsa, solo che non puoi fare la scorta di biglietti perché sono validi solo per il giorno dell’acquisto e solo dalla stazione di partenza. La cosa positiva è che ritirano i biglietti all’uscita, evitando un sacco di spazzatura inutile come avviene ad esempio a Milano. La vera rottura di scatole è far passare lo zaino dal metal detector prima di prendere la metro…

L’albergo (Sunworld Hotel Beijing) è molto bello, peccato i mille problemi per riuscire a pagare col bancomat e a prelevare, e l’assurda richiesta di un deposito di 2600CNY, diventati poi 1600 grazie alle nostre continue lamentele. Ci danno una bella camera all’ottavo piano anche se in realtà ha due letti singoli invece del matrimoniale richiesto, ma sono grandi e facilmente spostabili. Materasso molto duro (stile cinese). Wifi non disponibile in camera, ma perfettamente funzionante nella hall. Pulizia buona, non il massimo, ma il livello minimo c’è. Posizione molto comoda, vicina alla metro (linea 5, Dengshikou), mentre la via principale Wangfujing e la zona della Città proibita sono raggiungibili a piedi.

Partiamo alla scoperta della città. Iniziamo dal Tempio del Cielo.

Decisamente da includere nel vostro itinerario, questo tempio è incluso nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco.

Fermata della metro: TiantanDongmen – linea 5. Abbiamo visitato il tempio a gennaio e non abbiamo fatto nessuna fila per entrare. La giornata è stata gelida, ma con cielo azzurro e un bel sole (il freddo è secco e ben sopportabile), dà più fastidio l’inquinamento. Per arrivare al tempio abbiamo attraversato un bel parco che ci ha permesso di osservare tante persone intente a giocare a dama cinese, a badminton con i piedi, a suonare, a ballare tutti insieme, a vendere di tutto… Davvero belle scene di vita. Poi ci siamo trovati di fronte al Tempio del Cielo, davvero impressionante e maestoso. E’ il più grande dei quattro templi di Beijing. Si tratta di un complesso di edifici Taoisti. Qui potete trovare la mappa del posto e altre informazioni utili:

Per cena decidiamo di andare nella zona dei negozi, in uno degli hutong più famosi e commerciali di Beijing. Tra mille difficoltà e seguendo la massa delle persone, riusciamo ad arrivare nella favolosa via storica Nanluoguxiang, con negozi tipici, bancarelle, insegne, simboli, pazzi su mezzi a tre ruote, ecc. Passeggiando rischio di essere travolta da una specie di Ape Car e da lì capiamo un’altra cosa fondamentale, se uno suona il clacson vuol dire che ha intenzione di passare, chi becca becca, non valgono precedenze, stop o semafori. Ci fermiamo a mangiare in un localino della via e ordiniamo il mondo, nostro primo errore!!! I piatti sono veramente giganti, non riusciamo a finirne neppure uno. Peccato perché era veramente tutto buonissimo.

Ritorniamo in albergo per riposarci finalmente. Ci addormentiamo subito, ma alle 2 di notte il jetleg si fa sentire e gli occhi si spalancano nonostante la stanchezza.

31/12/2012 >>> Beijing

Per prima cosa usciamo con l’intenzione di far colazione il più possibile occidentale e alla fine la nostra scelta cade su Starbucks, solito livello di qualità, ma con prezzi di livello cinese (da sottolineare il fatto che l’abbiamo trovato dopo un bel po’, era nascosto all’interno di un centro commerciale che da fuori sembrava minuscolo, ma una volta entrati si è rivelato un altro mondo).

Dopo colazione andiamo verso Piazza Tienanmen e La Città Proibita, tappe obbligatorie.

La Città Proibita è stato il palazzo imperiale delle dinastie Ming e Qing e si trova nel centro di Beijing. Giornata gelida, ma senza vento, freddo sopportabile (copritevi bene, giaccone anti vento invernale, sciarpa, guanti, cappello. Non sottovalutate l’inquinamento, l’aria lascia la bocca amara, se preferite utilizzate tranquillamente una mascherina). Essendo gennaio, non abbiamo fatto nessuna coda per entrare. Vi consiglio di prendere anche l’audioguida (se siete turisti fai da te come noi) che è disponibile in varie lingue (anche in italiano). Riservate per questo posto almeno quattro ore, poi dipende sempre dal vostro interesse, dall’eventuale ressa e dal clima. Ne uscirete distrutti, c’è tanto da camminare e da vedere. Senza audioguida oppure senza una visita guidata è difficile star dietro a tutti i padiglioni, è proprio bello ascoltare le varie storie. E’ una città nella città. Ecco il sito con tutte le informazioni anche in inglese:

Abbiamo capito altre cose sui cinesi. Sono rudi, sputano in continuazione (in inverno la produzione di muco aumenta…) e spingono, però nella loro maniera diffidente e forte, molto probabilmente dovuta al loro passato, sanno anche essere gentili. Non parlano ma fanno, abbiamo chiesto indicazioni e ci hanno sempre aiutato, anche il più del dovuto, una signora ha iniziato a camminare facendoci capire di seguirla e ci ha portato direttamente sul posto, un’altra in metro non si è arresa fino a quando non ha trovato la soluzione. L’inglese non lo sanno e detto da noi che abbiamo un livello basso vuol dire che sono proprio messi male.

Tornando al nostro giro, dopo aver camminato davvero tanto proseguiamo verso il National Center for Performing Arts che però non è visitabile perché chiuso di lunedì.

Per cena proviamo un ristorante molto più elegante e vediamo senza provare la specialità del posto e della città, l’anatra laccata servita in modo impeccabile. Noi optiamo per altro e mangiamo molto bene spendendo di più rispetto agli standard della città, ma spendendo sempre poco rispetto alle nostre abitudini (considerate che per la cena più cara abbiamo speso l’equivalente di 30 euro in due, mangiando tanto compreso il dolce, da bere ecc. A volte pranzavamo tranquillamente con 5 euro in due).

Il 2012 è appena finito, noi siamo cotti e ancora un po’ intontiti dal fuso orario, ma siamo insieme e pronti a condividere tutto quello che verrà (buon anno amore mio)(buon anno anche a te gioia Bebbina mia).

01/01/2013 >>> Beijing

Iniziamo il nuovo anno sulla Muraglia Cinese! Giornata intensa, concentrata, meravigliosa e Fredda, il giorno più freddo in assoluto! Abbiamo preso, tramite un sito, una guida e un’autista (sarebbe dovuta essere un’uscita di gruppo, ma eravamo gli unici…).

Prima destinazione: la grande muraglia di Mutianyu.

Vi consiglio un abbigliamento comodo, copritevi soprattutto dall’eventuale vento, mettete delle scarpe adatte. Panorama spettacolare, è difficile rendere l’idea del serpente che si snoda tra le montagne. Complice il clima non c’era praticamente nessuno, abbiamo trascorso tutta la mattinata passeggiando su questo tratto (non è particolarmente impegnativo, solo che facevamo fatica per via appunto del ghiaccio, ci sono dei tratti in salita, ma andando con calma è fattibile anche per chi non è particolarmente allenato. Ci è spiaciuto non avere avuto una maglietta di ricambio, nonostante il gelo siamo riusciti a sudare). Si trova circa a 70km da Beijing, per arrivarci ci sono varie soluzioni come bus, taxi, tour organizzati, ecc. Per salire e per scendere abbiamo utilizzato la cabinovia. Questo è il sito: http://www.mutianyugreatwall.com/

È stato proprio un bel modo di iniziare l’anno.

Dopo questa bella avventura, assiderati rientriamo in macchina, sperando inutilmente di trovarla calda (a parte nei grossi centri, per il resto i cinesi non sono soliti ad usare il riscaldamento…nei mezzi e nei ristoranti, più volte abbiamo pranzato o cenato senza toglierci i giubbotti). Passeranno un po’ di ore prima di arrivare alla nostra seconda destinazione, in quanto abbiamo dovuto subire i vari tentativi di vendita “frega turisti”. Prima andiamo a vedere la fabbrica di perle con tentativo numero uno di venderci inutilmente dei gioielli, non abbiamo preso niente, ma almeno siamo andati in bagno… Dopo un pranzo fatiscente, passiamo al tentativo numero due, venderci chili e chili di tè di tutti i tipi dopo aver fatto la dimostrazione del rito del tè, fermata da noi a metà dell’opera, sfiniti. Per disperazione abbiamo comprato una scatola di tè a 100CNY, che corrispondono a 10/12 euro dei nostri (una somma spropositata per la Cina), insieme al pipì boy (scriveremo un diario solo per il pipì boy…)… Chiaramente scocciati e infastiditi, finalmente arriviamo al Palazzo d’estate.

Complesso meraviglioso, composto da palazzi, giardini, strutture varie e un lago molto suggestivo (lago completamente ghiacciato essendo gennaio e con parecchie persone che ci camminavano sopra, davvero un bello spettacolo). Purtroppo il vento gelido non ci ha lasciato nemmeno un attimo congelandoci per bene, ma regalandoci un bel cielo azzurro (siamo riusciti a scattare parecchie fotografie molto suggestive). Nessuna coda per entrare, ma all’interno le persone erano comunque tante, si girava comunque senza problemi e senza particolare ressa. Anche se un po’ fuori Beijing, vi consiglio di includere il Palazzo d’Estate nel vostro itinerario, merita davvero. Ecco il sito con tutte le informazioni in inglese: http://www.summerpalace-china.com/

Stanchi, decidiamo di cenare in albergo, mangiamo molto bene anche se abbiamo mangiato riso credendo di aver ordinato degli spaghetti di riso… Diciamo che dobbiamo ancora prendere le misure con i menù!

Poi nanna e all’alba prendiamo un taxi per l’aeroporto di Beijing.

02/01/2013 >>> Beijing – Chengdu

Il check out è andato bene e la cauzione dell’hotel ci è stata ridata senza problemi (se potete, pagate sempre in contanti). Il taxista che ci ha portato all’aeroporto ha imparato solo la cifra in inglese, anche se il tassametro chiaramente indicava un po’ meno… Ma vabbé siamo in Cina, abbiamo speso comunque poco, 100CNY in due va benissimo (scriveremo un altro diario solo sui taxisti…). Non facciamo in tempo ad arrivare in aeroporto che subito un signore si incolla a noi come una cozza e decide di farci il check in e di aiutarci. Non abbiamo la forza di opporci ed è stato comunque utile. Ovviamente alla fine ci chiede i soldi, dopo la sua richiesta di 200CNY e la nostra risata in faccia, ci salutiamo lasciandogli 20CNY. Dopo la pullmanata lunghissima e infernale dal gate all’aereo eccoci a bordo della Hainan Airlines (Beijing – Chendgu, un volo interno durato 3h per farvi capire le distanze), un aereo fantastico, super accessoriato, con video touch, molto più grande del volo intercontinentale. Anche qui hanno portato la colazione, ma gli elementi non chiaramente identificati non ci hanno invogliato a mangiare… Dall’aeroporto di Chengdu prendiamo comodamente un taxi che per soli 50CNY ci porta davanti all’entrata dell’hotel.

L’albergo (Holiday Inn Express Chengdu) è migliore di quello di Beijing, ci danno una doppia matrimoniale al 14^ piano, bella e pulita.

Ci siamo trovati benissimo, completo di tutto, nessun problema di riscaldamento, letto comodissimo e materasso morbido (da non sottovalutare in Cina), gruppo di tre ascensori super rapido. Personale gentile e disponibile, buon livello di inglese e soprattutto disposti a scrivere le nostre richieste in cinese da dare al taxista. Ottimo sistema di taxi davanti all’albergo (prendete i taxi a Chengdu, sono efficienti ed economici). Accanto alla reception c’è un piccolo ufficio che dà informazioni turistiche e per 10CNY abbiamo preso una cartina molto utile con indicati i maggiori punti di interesse. La vista non era il massimo, ma non è stato assolutamente un problema. In bagno un sacco di accessori, la doccia enorme e calda, con anche un cavo che fa da stendino, troppo comodo per chi deve lavare qualche vestito. Colazione buona, ovviamente la maggior parte dello spazio è dedicata a gusti orientali, però c’è anche tutto il kit occidentale quindi brioche, fette da tostare, burro e marmellata, bevande calde e succo di frutta. L’unica nota negativa è stata il locale abbastanza freddo. Il wifi è presente anche in camera, ma non funziona benissimo, spesso salta la connessione. Purtroppo anche qui, come in altri alberghi in Cina, hanno richiesto una cauzione di 1000CNY (su un costo tot. di circa 794CNY), abbiamo pagato in contanti e la differenza c’è stata ridata al check out. La posizione dell’albergo è ottima, vicino ad uno dei posti centrali e vicino ad uno dei templi. A piedi si raggiungono parecchie zone. La metro è abbastanza vicina (biglietto una corsa 2CNY).

Per prima cosa visitiamo il tempio di Wenshu, tempio buddista, entrata 5CNY a testa, un posto davvero particolare, abbiamo visto pregare, fare offerte, sentito il salmodiare dei monaci. Un posto molto sereno, strano in una città così caotica. C’è anche un bellissimo giardino con tanti uccellini e pappagallini con i loro dolci suoni. Usciamo affamati e solo dopo un bel po’ riusciamo a trovare il ristorante vegetariano, anche se non siamo sicuri che si tratti del posto riportato nella guida. Però siamo fortunati perché spendendo davvero poco abbiamo mangiato benissimo, spaghetti particolari saltati con verdure e hamburger di verdure alla piastra, forse un po’ troppo piccanti, tutto per 85CNY in due. Dopo pranzo (fatto alle 16.00…eravamo gli unici come al solito) Samu si riposa in albergo e io vado in perlustrazione della zona commerciale, strapiena di gente, caotica, con ragazze che cercano di attirare l’attenzione con cartelli delle offerte, urlando con megafoni e microfoni. Tanti i negozi di tecnologia (cellulari ovunque), tante le bancarelle con i consueti spiedini (i cinesi vanno pazzi per gli spiedini, abbiamo visto infilzato ogni tipo di animale, stelle marina, cavallucci, ecc.). Bella città, c’è molto da vedere e per fortuna fa mooolto meno freddo di Beijing. Essendo però in una specie di conca è quasi sempre nuvoloso. Rientro in albergo per poi riuscire insieme per cena.

03/01/2013 >>> Chengdu

Sveglia presto anche se con fatica, oggi ci aspettano i panda! Conosciamo un taxista simpatico che ovviamente non sa una parola di inglese, ma sa usare la tecnologia e attraverso il suo smartphone scrive i caratteri in cinese che vengono tradotti in inglese, almeno riusciamo a comunicare un minimo. Così ci accordiamo per il trasporto verso la riserva dei panda (Chengdu Research Base Of Giant Panda) e anche il rientro all’ora stabilita, chiede prima 300CNY ma riusciamo ad arrivare a 260CNY (contrattate sempre). Inoltre, abbiamo già preso accordi per il trasporto verso l’aeroporto di domani. All’uscita noi non lo riconosciamo…ma ci pensa lui a sbracciarsi 🙂 🙂

L’ingresso alla riserva costa 58CNY per persona e ne vale davvero la pena.

Abbiamo passato mezza giornata in un giorno feriale di gennaio, giornata grigia ma non freddissima, bassa affluenza.

Arrivate di mattina abbastanza presto in modo tale da vedere la “colazione” dei panda a base ovviamente di bamboo (piante importate in quanto il parco non riesce a fornire la quantità necessaria). Siamo riusciti a fare una marea di foto da più punti di vista.

Ci sono le nursery con i cucciolotti, varie zone con i panda bianchi e neri e altre zone con i panda rossi che sono più piccoli e decisamente più attivi degli altri panda (non che ci voglia molto ^_^).

Dedicateci almeno 3 o 4 ore, se non di più, è molto vasto e se vi piace fotografare questo è il posto che fa per voi. E’ stupendo vederli.

Dopo la maratona nel parco, tappa in albergo per poi ripartire in giro per la città. Prendiamo la metro e cerchiamo prima un tempio che troviamo chiuso, ma almeno visitiamo un bel parco e poi dopo una lunghissima passeggiata finiamo nel complesso di un altro tempio, una zona molto bella e suggestiva anche se palesemente turistica, la Jinli Gujie. Alla fine distrutti prendiamo un taxi che per 14CNY ci riporta in albergo, rischiando la vita più volte nel traffico di Chengdu.

Domani ci spostiamo a Guilin, anche se danno pioggia nei prossimi giorni.

04/01/2013 >>> Chengdu – Guilin

Facciamo colazione in albergo e poi prendiamo un taxi verso l’aeroporto (taxi 55CNY+7CNY). L’aeroporto di Chengdu è enormo, con una struttura particolare, facciamo il check in e il controllo sicurezza senza problemi, sono molto organizzati. Il volo della Shandong Airlines parte in ritardo di mezz’ora senza averlo minimamente segnalato. L’aereo è simile a quelli della Ryan Air. Cosa insolita per un volo di un’ora e mezza, hanno portato il pranzo e abbiamo mangiato benissimo, noodles con pollo, più panini dolci.

Una volta a Guilin, troviamo in aeroporto un super ufficio informazioni attrezzatissimo, con personale che parla un ottimo inglese, ci danno la cartina gratuita e ci spiegano tutto, come raggiungere la città, le escursioni ecc. Prendiamo il bus che ci aspettava (sbuffavano tutti, ma ci hanno aspettato lo stesso…) e per 40CNY in due arriviamo in città, poi prendiamo un taxi che ci porterà in albergo. Il taxista è completamente pazzo, contento di aver preso subito 20CNY da noi (dopo aver contrattato e averci preso per sfinimento), ci ha offerto le Marlboro rosse per poi fumare da solo affumicandoci senza aprire il finestrino. Non parliamo del suo stile di guida…partito in contromano… Ad un certo punto gli si accende una lampadina in testa e girandosi verso di noi ci chiede: “English?”, lo lasciamo nel dubbio e annuiamo…

Arriviamo in albergo (Jing Guan Ming Lou Holiday Hotel), esteticamente davvero bello, caratteristico, camera grande e pulita, accessori in bagno, personale che parla un ottimo in inglese, possibilità di fare escursioni anche se vi consiglio di chiedere in altri posti, ottima posizione per visitare la città, solo che il riscaldamento non cè in camera, hanno uno di quegli aggeggi che mandano fuori aria calda, ma non è decisamente sufficiente e soprattutto il bagno rimane gelido. Peccato perché ha perso un sacco di punti, non è adatto per l’inverno. Paghiamo la camera, la cauzione richiesta è solo di 100 euro. La tenda della doccia in bagno è agghiacciante. Il wifi funziona molto bene in camera, è stabile e veloce. La posizione dell’albergo è fantastica.

Comunque non ci lasciamo scoraggiare e decidiamo di far passare almeno una notte prima di capire cosa vigliare fare, se rimanere o altro. Usciamo alla scoperta della città, incredibilmente bella, anche se il meteo non è il massimo, fa freschino e ogni tanto piovicchia. Ci sono un sacco di cose da vedere! È nettamente turistica però riesce ad essere ugualmente suggestiva. Facciamo la nostra prima vera gara di foto serali! Riusciamo anche a fare i primi acquisti di souvenir a buon prezzo in una bancarella di una signora davvero simpatica, ha imparato due parole in croce in inglese e riuscivamo a comunicare! A differenza di Chengdu e Beijing, qui a Guilin l’inglese è più conosciuto e diffuso. Inoltre ci sono più locali comprensibili anche da noi. Per la nostra prima cena scegliamo un localino piccolo e accogliente, non proprio cinese, la proprietaria deve aver girato tanto, parla un ottimo inglese e ha creato un posto internazionale con piatti semplici e non per forza cinesi (Rosemary Cafe). Il menù è in inglese e molto comprensibile. Abbiamo preso quello che ormai è chiaramente il mio piatto preferito e cioè spaghetti di riso saltati con verdure. Buono!!! Le porzioni sono sempre abbondanti come già abbiamo avuto modo di provare in altri posti. Spendiamo 128CNY, due spaghetti, una patata con formaggio, due tè caldi alla menta.

05/01/2013 >>> Guilin

Iniziamo la giornata faticosamente alla ricerca di un posto che ci vada bene per fare colazione. Alla fine di una lunga ricerca riusciamo a fare una colazione decente con un sacco di dolci buoni e due “cappuccini” al Moda Café di Guilin. Una specie di pasticceria, con i pasticceri a vista grazie alla vetrina completamente trasparente. Un locale carino, anche se come nel resto dei posti manca totalmente il riscaldamento e mangiamo sempre con addosso il giubbotto.

Dopo colazione ci dirigiamo verso la Collina della Proboscide d’Elefante (Elephant Trunk Hill – Xiangbishan), fermandoci lungo la strada in un ufficio che organizza tour e compriamo due escursioni per i giorni seguenti. In questo posto conosciamo una signora millenaria simpatica e molto brava a vendere che riesce a darci tutto quello che stavamo cercando a prezzi decisamente più bassi di quelli di altre agenzie. Poi passiamo a visitare la collina anche se purtroppo non siamo riusciti a salire in cima perché abbiamo trovato il percorso chiuso per il pericolo di scivolare.

Vediamo i cormorani costretti a stare in posa vicino a una tipica barca da pesca (la pesca con i cormorani è ancora molto diffusa e al tempo stessa diventata molto “turistica”).

Dopo la visita, pranziamo in un ristorante tailandese, anche qui come a Chengdu siamo gli unici in sala, erano già le 14.00, troppo tardi per il loro pranzo. Mangiamo bene, involtini primavera e riso con pesce e ananas serviti dentro l’ananas scavata. Samu prende anche la carne ma non è il massimo. Purtroppo, nonostante la bellezza del ristorante, i prezzi bassi, un ottimo menù illustrato e in inglese, congeliamo di nuovo vista la mancanza del riscaldamento.

Nel pomeriggio visitiamo il Picco della Bellezza Solitaria (Solitary Beauty Peak) e ci siamo pentiti di non aver preso il biglietto dalla nostra signora dei tour che c’è lo aveva offerto a meno.

Il Picco della Bellezza Solitaria è uno dei migliori punti panoramici di Guilin. All’interno della struttura c’è un parco non eccezionale, ma carino. Arrivati al picco, troverete una scala di pietra che vi porterà in cima. La salita da fare non è lunghissima e andando con calma è fattibile anche da persone non allenate. Il picco si trova all’interno della città ed è facilmente raggiungibile (noi ci siamo arrivati a piedi dal nostro hotel). Anche se carino, vi consiglio di dare priorità ad altri posti se avete poco tempo da dedicare a Guilin.

Poi spesa e pausa in camera. Per sera scegliamo un localino abbastanza triste e freddo, però mangiamo davvero bene con 10 euro in due. Tè caldo, due noodles con pollo e verdura cotta, bocconcini di manzo con funghi decisamente buoni.

06/01/2013 >>> Guilin

Oggi è il giorno della crociera sul fiume Li e tour Yangshuo. Arriva un autista a prenderci in albergo, non parlava inglese e non sapeva darci nessun tipo di indicazioni. Dopo averci portato al porto, mi passa il telefono e mi fa parlare con una tizia sconosciuta che mi spiega cosa avremmo visto, dove saremmo andati, non senza tentare di venderci altre escursioni… Subito dopo capiremo che è stata la nostra unica guida della giornata…

In sostanza l’autista ci mette sull’imbarcazione e poi sparisce. A parte questo, la crociera è stata molto suggestiva, dura circa 4h con pranzo a bordo, il paesaggio è stupendo, si può vedere lo stesso scenario che viene stampato sulle banconote da 20CNY.

La vita sul fiume è molto attiva, dopo un po’ veniamo “arpionati” da un fruttivendolo che con la sua zattera naviga alla ricerca di clienti direttamente sull’acqua. Grazie alle nuove conoscenza fatte a bordo, assaggiamo dei mango dolcissimi e ottimi.

Alla fine della crociera visitiamo Yangshou che un tempo deve essere stata una specie di paradiso, adesso è sempre stupenda, ma commercialissima, vai di bancarelle, souvenir e di contrattazioni, se avete qualche giorno di tempo fermatevi e noleggiate delle bici.

Per rientrare a Guilin prendiamo il bus (18CNY a testa) che ci porta al capolinea, poi per arrivare all’albergo ci perdiamo a piede nella zona periferica della città (dalla cartina sembrava così vicino…hmm). Fermiamo un po’ di persone per chiedere indicazioni, una signora continuando a parlarci in cinese prende la cartina ferma tutti quelli che passano intorno e fanno una specie di comizio, dopo aver deliberato la signora (sempre in cinese) ci “spiega” dove andare, grazie al cielo gesticolava tanto (avrà mica parenti italiani?) e così qualcosa abbiamo capito, è stato troppo divertente. Dopo un altro pezzo di strada fermo un ragazzo giovane che mi risponde in inglese (volevamo baciarlo in fronte) e ci dà le ultime indicazioni. Dopo non so quanti km a piedi rientriamo in albergo…

07/01/2013 >>> Guilin

Appuntamento con il secondo tour alle h8.00 fuori dall’albergo. Aspettiamo fuori e ad un certo punto vediamo un ragazzo arrivare di corsa ed entrare nel bagno dell’hotel, è la nostra guida…

Capiamo perché la signora venditrice di tour ci ha fatto un super mega sconto, vista la mancanza di turisti occidentali a gennaio, ci infila in un tour solo di cinesi… Per fortuna la guida parla inglese e avendo pietà di noi ci traduceva tutto. La pullmanata cinese è stata simpaticissima e indimenticabile.

Visitiamo le terrazze (Guilin Longji Terrace) e il villaggio con le donne dai capelli lunghi.

Che bei posti, galline libere, pannocchie stese, bimbi che corrono dietro ai cani. Le signore che ci rincorrono per venderci i loro prodotti, che sorrisi, che bella esperienza.

Le donne dai capelli lunghi hanno un’acconciatura diversa a seconda dello status personale (se non sposate, sposate senza figli oppure sposate con figli). Non si tagliano i capelli e li lavano con l’amido del riso per renderli forti.

Le terrazze regalano un panorama eccezionale anche a gennaio, un misto di ghiaccio e colori quasi autunnali, che colori e che estensione.

Pranziamo con gli altri cinesi (gli facciamo un po’ paura e ci lasciano praticamente da soli), mangiamo le verdure con il bamboo (fantastico) e il riso bianco (che non manca mai) insieme all’ormai nostra compagna acqua calda (all’inizio ci faceva troppo strano, invece adesso beviamo l’acqua calda anche a casa).

08/01/2013 >>> Guilin – Hong Kong

Usciamo per fare colazione da Moma Cake e ci resterà tutto sullo stomaco… Ultimo giro per Guilin, ci mancherà, se mai un giorno dovessimo tornare in Cina faremmo solo la regione di Guilin e altre zone del sud. Check out senza problemi, ci chiamano il taxi che per 80CNY ci porta in aeroporto. Pranziamo in aeroporto e passiamo un quarto d’ora a ridere leggendo le traduzioni del menù “Ti la mi shu cake”. Poi via su un volo della Dragon Air per Hong Kong. Aereo normale, volo di poco più di un’ora. Hong Kong troppo organizzata e precisa, troppo Londra, troppo inglese, troppo sbalzo con la vera Cina. Vogliamo tornare in Cina. Includere Hong Kong nel viaggio è stato uno sbaglio, bella, ma non c’entra niente. Andava inserita in un altro viaggio.

Anche l’albergo è troppo perfetto (Hotel LBP), è strepitoso. Dall’aeroporto prendiamo il bus A11 per 40HK$ a testa, poi pezzo a piedi. Il clima è perfetto a gennaio, si gira tranquillamente con la felpa di sera.

Cena in un localino con tipo in ciabatte, mangiamo benino con 83HK$. Giretto per la città. Troviamo subito la zona vip con i localini tamarri e anche l’Hard Rock Cafê.

09/01/2013 >>> Hong Kong

Decidiamo di girare la città, prendiamo il biglietto giornaliero della metro (55HK$ a testa).

Visitiamo un sacco di mercatini, dei fiori, dei pesci (che tristezza), degli uccellini, della giada, ecc. Attraversiamo un parco carino pieno di fenicotteri. Samu non sta bene, o meglio, sente la differenza di tipo di viaggio (e in parte anch’io).

Proviamo a fare acquisti tecnologici, ma se veramente volete fare affari, state lontani dalle vie principali, noi siamo riusciti a trovare una buona offerta per un obiettivo della nostra macchina fotografica in un negozietto in una via laterale quasi sconosciuta. State alla larga dai negozi con duemila luci al neon e con un sacco di commessi che cercano di attirare i clienti. Questi postacci hanno in vetrina i pezzi “buoni”, te li fanno provare e toccare, se poi decidi di acquistarli con una scusa vanno a prendere un altro pezzo in magazzino senza che tu lo possa riprovare.

Dopo l’acquisto torniamo in albergo per riuscire per cena e per verde lo skyline di Hong Kong illuminato.

10/01/2013 >>> Hong Kong

Oggi stravolgo le tappe per tirare su il morale a Samu. Con i bus giriamo l’isola visitiamo Repulse Bay e Stanley Market. Samuele alla vista del mare e di meno cemento riacquista vita.

Pranziamo in un super ristorante indiano, troppo buono, antipasto con salsa allo yogurt, pasta e riso, te indiano (242HK$).

Dopo aver visitato un po’ di paesini, rientriamo in città e visitiamo altri parchi. Troviamo una voliera spettacolare, pur restando una grossa gabbia, è un po’ diversa dalle altre. E’ una parte di parco avvolto da una grossa cupola di rete (quindi soggetto alla luce naturale e alle pioggie).

All’interno di questo parco non ci sono gabbie singole ma un micro mondo a sé. I visitatori entrano in questa cupola e attrversano un percorso senza essere staccati dalle piante e dagli animali. E’ strepitoso.

Verso metà pomeriggio saliamo al Peak, guardiamo il panorama, i grattacieli, ceniamo e poi riprendiamo il tram.

11/01/2013 >>> Hong Kong – Shanghai

Check out ok, bus A11 per il terminal 2 (40HK$ a testa). Volo con la “Juneyao Air qualcosa”. A parte il piccolo ritardo, volo tutto ok. Una volta a Shanghai prendiamo direttamente la metro (7CNY a testa), e arriviamo dopo un viaggio lunghissimo fin sotto all’albergo (Marvel Hotel). Anche in questo hotel ci troviamo benissimo.

Partiamo alla ricerca di cibo, soldi e un supermercato dove prendere l’acqua.

Dopo cena, andiamo subito a fotografare lo skyline di Shanghai, spettacolare.

12/01/2013 >>> Shanghai

Che fatica alzarsi stamattina… inziamo il giro della città dalla Piazza del Popolo, scampiamo per un soffio il tentativo di portarci in una casa da tè… occhio ai ragazzi giovani che sembrano voler fare amicizia… In Cina non abbiamo mai avuta la sensazione di pericolo o di scippo, ma sul commercio e sul venderti di tutto sono altamente specializzati.

Visitiamo il Giardino del Mandarino Yu. Giardino molto caratteristico, raggiungibile comodamente in metro (fermata Yuyuan Garden), ingresso 30CNY a persona. Tutta la zona è caratterizzata da negozietti e ristorantini, vi consiglio di visitare questo posto.

Nel rientrare visitiamo un mercato dove purtroppo vediamo papere e galline immobile con zampe spezzate e messe tutte in linea.

Usciamo per cena andando in uno dei centri commerciali lungo la Nanjing road. La guida aveva ragioni, i migliori ristorantini si trovano all’interno dei centri commerciali situati di solito agli ultimi piani e infatti mangiamo molto bene.

13/01/2013 >>> Shanghai

Bella giornata intensa. Super colazione nel nuovo nostro amico panificio.

Visitiamo il Tempio del Budda di Giada e il Tempio di Jing’an. Dopo pranzo visitiamo Tianzifang nella concessione francese, una zona da visitare, molto particolare.

Verso sera decidiamo di salire sul grattacielo più alto di Shanghai (almeno per il momento, ne stanno costruendo un altro che dovrebbe superarlo), il cosiddetto “cavatappi” (150CNY) e con un ascensore super mega veloce arriviamo al centesimo piano. Panorama impressionante.

14/01/2013 >>> Shanghai

Oggi gita a Zhujiajiao (prendendo un bus da Shanghai per 12CNY a testa all’andata e 9CNY al ritorno). Il viaggio all’andata è andato bene, il ritorno è stato “un incubo”, ha fatto tutte le fermate e quelle che non c’erano se le è inventate, ogni due secondi colpo di clason, urlo del bigliettaro e salita e discesa delle persone.

Il paesino merita, molti contrasti e belle e forti scene di vita: i vecchietti che ripulivano il fiume, le signore che stendevano i panni e pezzi di carne, le anzianotte dietro la porta che cucivano (il lunedi deve essere giorno di bucato… ovunque panni stesi). Evvai di shopping sfrenato!

Una volta tornati a Shanghai, visitiamo l’altra zona della concessione francese, Xitiandi, meno bella dell’altra.

Dopo cena albergo e valigie, purtroppo.

15/01/2013 >>> Shanghai – Beijing

Uff è già il 15. Samu prende brioches e mille altre cose per la nostra super colazione in camera. Superiamo abbastanza bene il test “metro ora di punta in People Square con bagagli e la mia super valigia nuova (presa a Hong Kong ad un prezzo bassissimo dopo che la mia mi ha detto ciao ciao arrangiati). Arriviamo alla stazione dei treni per tornare a Beijing per l’ultima notte. La stazione è enorme, sembra un aeroporto, con tanto di gate e check-in. Ci mettiamo un po’ a trovare il nostro gate che ovviamente è dall’altra parte rispetto a dove siamo noi e nel mentre inizio a perdere i pezzi della mia nuova valigia… Per fortuna avevamo preso i biglietti su internet e ce li avevano consegnati in albergo.

Viaggiamo su un treno a 301 km/h, super silenzioso e senza sballottamenti. Il panorama è monotono e un po’ annebbiato, ma arriviamo super puntuali. Fila per uscire dalla stazione di Beijing, fila per prendere il taxi. Il nostro taxista aveva seri priblemi di orientamento e ha guardato piu volte la cartina…ma ce l’ha fatta (32CNY in due regolari con scontrino).

L’albergo fa scena (Hotel Kapok), ma si perde su un po’ di cose, la colazione ha un prezzo esageratissimo, il wifi è inesistente, l’interno dell’armadio marcio. La posizione invece è ottima per girare la città. La camera è grande, il bagno è senza porta e ha le pareti trasparenti oscurabili con una tenda.

Giriamo sulla via principale, sosta in un cento commerciale e poi ci spostiamo in metro verso la zona degli hutong e scopriamo una bella zona con fiume ghiacciato, tutti che pattinano e che vanno su delle specie di slitte. Per cena torniamo nel nostro primo posto a Beijing, mangiamo bene e come al solito ordiniamo troppo (118CNY in due).

16/01/2013 >>> Beijing – Milano

Sveglia con calma, mini colazione in camera e poi via verso la strada commerciale di Beijing. Entriamo in un po’ di negozietti, fa freddo ma si sta bene, cielo azzurro e senza vento. Torniamo in albergo e facciamo il check out. Ci chiamano un taxi che vince la medaglia di peggiore in assoluto, per la guida, la lentezza e il pagamento richiesto (107CNY).

In aeroporto vinciamo i peggiori posti sul grosso aereo della Lufthansa, è fatto da 2+4+2 e noi chiaramente finiamo in mezzo bloccati, per fortuna i vicini sono dei vegetali e non danno segni di vita. A differenza dell’andata il volo sembra non finire mai, anche dopo due film di fila.

Sarà la tristezza del rientro che appensantisce il tempo.

Dire che ci siamo trovati benissimo è poco, abbiamo capito qualcosina di più sui cinesi. se dovessimo tornare indietro cambieremmo un po’ l’itinerario e rimarremmo di più in alcuni posti.

La Cina è un mondo a sé, non è possibile fare paragoni. Si può solo provare a conoscerla, pezzo per pezzo.

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