Berlino, work in progress

Si respira la storia dappertutto, dovunque guardi ti mostra le sue ferite o la sua gloria più di altre città
Scritto da: Clarens
berlino, work in progress
Partenza il: 15/11/2012
Ritorno il: 22/11/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Questo è un diario di viaggio un po’ particolare, diverso dagli altri, dove le aspettative non sono state deluse, ma mi hanno lasciato un po’ di distacco.

Berlino com’è? La risposta non è semplice. È una città che non ha mezzi terminio piace o no. A Berlino si respira la storia dappertutto, dovunque guardi ti mostra le sue ferite o la sua gloria più di altre città. Qui la storia si è fatta e si sente. Prima di partire pensavo che non avrei mai fatto riferimento all’Est e all’Ovest, perché Berlino ora era unita, ma non è così. Le due parti non si sono unite soprattutto nella mentalità delle persone.

1 giorno

Partiamo da Bergamo con volo AirBerlin prenotato qualche mese prima. Volo in perfetto orario e per meglio calarci nell’atmosfera tedesca a bordo ci offrono succo di mela e uno snack salato che era una merenda, un piccolo panino con wurstel molto buono tra l’altro. Al di fuori dell’aeroporto è già buio e c’è nebbiolina e freddo. Va bene siamo a novembre cosa volevi? Dall’aeroporto prendiamo un taxi, non eccessivamente costoso, per farci portare in hotel. L’hotel è bellissimo. Il Gat Point Charlie, a due passi dal Check Point Charlie nella vecchia Berlino est. Sistemato il tutto andiamo alla scoperta dei dintorni dell’hotel perché è già un po’ tardino e il freddo comincia a farsi pungente. Partiamo dal Check Point Charlie e da lì passeggiando arriviamo a Potsdam Platz dove scopriamo una festa in piena tradizione tedesca con stand che vendono tante cose buone da mangiare e vin brûlé. Passeggiammo sotto la cupola del Sony Center, ma non mi entusiasma. Proseguiamo e ci ritroviamo alla porta di Brandeburgo, pensavo di andarci domani ma le distanze non sono così grandi. Da qui torniamo in hotel e ci fermiamo a mangiare un panino al Mc Donald’s di fronte al Check Point Charlie. Mangiando il panino vedevo dalla vetrata il gabbiotto e pensavo al paradosso di trovarsi a mangiare in uno dei simboli dell’imperialismo americano a due passi dal confine sovietico. Questo dualismo e riflessione mi accompagnerà per tutto il viaggio poiché a Berlino è tutto doppio e non puoi fare a meno di tenere in considerazione le due anime. E’ proprio la città che te lo fa ricordare, ovunque.

2 giorno

Dopo colazione partiamo, questa volta veramente, alla scoperta di Berlino. Partiamo dal Check Point Charlie, dove visitiamo il memoriale per capire com’era fatto. Passiamo per la Gendarmenmarkt dove si stanno allestendo i mercatini di natale. Le chiese sono chiuse, ma la piazza è veramente carina. Proseguiamo fino alla Porta di Brandeburgo. Da qui è passata la storia, lo vedi fisicamente sia per la striscia a terra che ricalca il muro sia per le costruzioni intorno. Dalla porta ci dirigiamo lì vicino al Parco Tiergarten, polmone verde di Berlino e orto dei berlinesi durante l’assedio, dove vediamo il monumento agli omosessuali perseguitati, orrido, e al monumento agli ebrei, orrido. Due delusioni di monumenti e alla fin fine il più bello è quello ai soldati sovietici che per assurdo era capitato nella parte occidentale. Torniamo alla Porta e ci rintaniamo da Haagen Daz per una cioccolata calda e un muffin. Fa freddissimo! Aspettiamo perché alle 14,30 abbiamo la visita prenotata al Reichstag. Consiglio vivamente di prenotare il tour guidato del Reichstag, c’è anche in italiano, ne vale la pena. Si visita tutto il palazzo, anche l’aula, e si finisce con la cupola. Andate sul sito e lo prenotate. L’aula del Reichstag è modesta ma funzionale con l’occhio della cupola che convoglia la luce. E’ il posto più luminoso che ho visto a Berlino, città buia peril resto. La cupola è spettacolare e anche il panorama. Usciti dal Reichstag proseguiamo per Potsdam Platz e compriamo da mangiare agli stand per cenare tranquillamente in hotel. È stata un’impresa far capire ai venditori che volevamo portare le cose a casa e farci dare un sacchetto! Forse non concepiscono che uno non voglia mangiare un panino a -3!

3 giorno

Oggi visitiamo il cuore di Berlino est. Arriviamo ad Alexander Platz con la metro. Usciamo e troviamo un mondo ad attenderci. Gente di ogni nazionalità,venditori di panini, musicisti di strada un po’ di tutto. L’orologio del mondo è particolare e funziona veramente! La torredella Tv purtroppo non si vede, troppa nebbia. Vediamo il RotRathaus e la Marienkirche, molto bella dentro. Entriamo al BerlinerDom, anche questo protestante, e ci colpisce la bellezza delle decorazioni e delle vetrate. L’interno è molto buio. Ai lati, come se accantonate, messe lì per caso, ci sono le tombe degli ultimi kaiser e consorti. Sono stati spostati qui dopo che i bombardamentia vevano raso al suolo le loro cappelle. Fanno un po’ tristezza e solitudine. Nella cripta si vedono le altre sepolture di sovrani e dignitari raggruppate tutte insieme, alcune portano ancora i segni dei bombardamenti e ci vorrebbe un po’ di pulizia in generale. Anche all’esterno ripulito il Berliner dom deve essere spettacolare. Non siamo saliti sulla cupola poiché avevamo già visto la città dalla cupola del Reichstag. Passiamo al Pergamonmuseum. Noi abbiamo fatto la berlin welcom card + isola dei musei ed è stata convenientissima. Trasporti gratis e l’isola dei musei compresa. Il Pergamon museum, in ristrutturazione come tutto a Berlino est, è spettacolare. All’interno ci sono sculture e reperti bellissimi dell’arte greca – romana e babilonese. La porta di Babilonia è eccezionale. Volevo snobbare la sezione araba ma ne vale la pena ci sono decorazioni molto particolari. Dopo aver arricchito lo spirito andiamo a fare shopping! Prendiamo la metro e andiamo al Kadewe. Questo centro commerciale è tipo la nostra Rinascente a Milano. Ci sono le grandi firme e i ristoranti da dove esci che puzzi come mai nella tua vita. Stasera ceniamo in un ristorante bavarese con specialità berlinesi, Maximilian. Birra buona e anche cibo, gnocchi alla berlinese con sopra ogni ben di dio e curry wurst con patate. Il mio vicino di tavolo si è preso uno stinco che io ci avrei mangiato tre giorni. Oggi mi si è chiarito un enigma, uno dei tanti, qui si fa tutto al coperto. Fa troppo freddo e giornalai, tabacchi, bar e perfino supermercati e fruttivendoli sono nelle stazioni della metro in una situazione normale e abbastanza igienica non come le metro italiane.

4 giorno

Oggi usciamo tardidall’hotel un po’ perché volevamo poltrire un po’ perché è una giornata grigissima e uggiosa. Indecisi sul da farsi ci buttiamo su Berlino Ovest. In metro come ci avviciniamo alla zona ovest vieni catapultato nel mondo occidentale. La stazione del giardino zoologico è un intreccio di gente, macchine, treni frenetico tipico della vita occidentale ma mentre ad Alexander Platz si passeggiava qui si corre. Andiamo a visitare la chiesa dei martiri dove mi colpiscono le decorazioni superstiti e molto ricche. La nuova chiesa è solo una edificazione recente che niente ha a che vedere con l’originale ed è abbastanza brutta. Decidiamo di visitare il giardino zoologico, anche se non era in programma, e con la berlinwelcome card c’è un buon sconto. Sono rimasto colpito da come questo giardino zoologico sia tenuto. Gli animali sono bellissimi e ci sono delle specie molto particolari. Quando entrate nei padiglioni occhio alla puzza! E’ molto rilassante girare per i giardini e ammirare gli animali anche se si esce con due piedi che invocano aiuto. Dall’est all’ovest in un battito di metropolitana. Ritorniamo ad Alexanderplatz e andiamo a visitare Nikolaiviertel, il quartiere rifatto dai sovietici come l’originale bombardato. Qui siamo in piena atmosfera tedesca – austriaca. Case basse, campanili a punta etc. fino alla riva dello Spree dove si vedono sullo sfondo il Berliner Dom e, se non ci fosse la nebbia, la torre della tv. Le decorazioni della chiesa sono bellissime e ricche ma anche questa è protestante. A questo punto mi sorge una domanda: ma ci saranno chiese cattoliche a Berlino? La risposta verrà da se dopo. Sempre con la Welcome card visitiamo l’Altes museum e il Neues Museum. L’Altes Museum ha una collezione di sculture greco – romane al limite della sindrome di Stoccolma. E’ stupendo questo museo visitatelo assolutamente. Stasera si cena bavarese al ristorante della Lowenbrau!

5 giorno

Oggi la giornata non è delle migliori meteorologicamente parlando quindi si è fatto poco. Musei e chiese chiusi siamo andati un po’ a zonzo senza meta. Siamo andati alla East Side Gallery, la parte di muro che è ancora in piedi con i famosi murales. Il posto è molto desolante circondato com’è da molti cantieri e molto sporco underground. Alcuni murales, tra cui quello famoso dela Trabant che sfonda il muro sono deturpati da scritte e spray. La vista sullo Spree però è molto bella se si pensa che qui giravamo i soldati sovietici armati per non far passare il fiume ai berlinesi dell’est poiché sull’altra sponda era ovest. Ho scoperto la chiesa cattolica! S. Edvige che alla fine era vicino dove eravamo ieri. La chiesa originale, come un po’ tutto a Berlino, era stata danneggiata dai bombardamenti. Il rifacimento risente molto dello stile anni ’70. Siamo andati al museo della DDR, vicino al BerlinerDom e lo raccomando. Per chi ha qualche annetto come me è un tuffo nei fine anni ’70 e ’80. Come si viveva a Berlino est e si tocca con mano, nel vero senso della parola. La trabant all’ingresso è mitica! Per rifugiarci dalla pioggia siamo andati alla galleria Lafayette per respirare un po’ di aria parigina. Stasera si ritorna da Maximilian.

6 giorno

Oggi giornata proficua, siamo usciti un po’ tardi dall’hotel ma ormai abbiamo preso quest’abitudine. Anche perché prima fa molto freddo. Siamo andati a Charlottenbourg. Stupendo sia il palazzo sia il parco. Tutti gli ori e gli stucchi, le ceramiche e cineserie varie. La sala più bella è quella ovale al secondo piano con tutte vetrate e specchi che riflettono il giardino e il laghetto, sembra di essere proprio in mezzo al parco. Il parco è molto grande ma si percorre tranquillamente a piedi immergendosi nella natura. Da qui ci siamo spostati a Spandau con la metro, sempre compresa nella welcome card, per visitare la cittadella ma chiudeva dopo pochi minuti e non ci hanno fatto entrare. Abbiamo visitato il centro di Spandau e finalmente un paesaggio tipico della Germania che conosciamo. Al ritorno ci siamo fermati a Potsdam Platz per visitare la Topografia del Terrore. E’ gratuita altrimenti non vale la pena. E’ una mostra fotografica sull’ascesa del nazismo e il suo declino. Di passaggio da Potsdam Platz ci siamo fermati di nuovo a prendere qualcosa agli stand per cenare in hotel.

7 giorno

Oggi piccolo raggio di sole finalmente! Esiste il sole anche a Berlino! Partiamo alla volta di Potsdam. Facciamo il biglietto poiché la welcome card non vale. Andiamo a San Souci ma il Neues Palais, uno dei palazzi, era chiuso per smantellamento di una mostra. Qualcuno gufa in questa vacanza. Passiamo dal parco che è stupendo dal punto di vista botanico ma anche delle costruzioni che incontriamo di tanto in tanto. La casa cinese, il tempio della pace, il tempio dell’amicizia etc. Passiamo dal castello dell’Orangerie e andiamo al vero e proprio palazzo di San Souci prima dimora di Federico il grande. La visita è solo guidata, nel senso che ci sono le audioguide e un tipo che apre e chiude la porte dietro di noi. Il palazzo ha delle decorazioni stupende. Ne vale la pena. Ci dirigiamo al centro di Potsdam e anche questo è un tipico centro tedesco molto carino. L’unica chiesa cattolica era chiusa! Visitiamo la St.-Nikolai-Kirche imponente e con una cupola maestosa. Convito fosse cattolica, ma alla fine una custode in tono molto acido mi dice che è evangelica. Torniamo a Berlino a Alexanderplatz, la nostra meta preferita. La torre della tv finalmente si vede, ma il tempo di scattare una foto e viene avvolta di nuovo dalle nuvole. Percorriamo l’Unter den Linden fino alla porta di Brandeburgo per un ultimo saluto, domani si parte presto. Stasera torniamo al Mc Donald al Check point charlie da dove siamo partiti. Neanche a farlo apposta la mattina della partenza c’è il sole. Ho detto io che qualcuno gufava in questa vacanza.

Berlino com’è?

La risposta non è semplice. È una città che non ha mezzi terminio piace o no. A Berlino, penso, bisogna ritornare tra qualche anno al momento ci sono ancora tanti lavori in corso soprattutto all’est e c’è anche tanto da fare per il turista non mordi e fuggi. La DDR purtroppo ha trascurato tanto le manutenzioni e i restauri cose che si stanno facendo adesso tipo il Pergamon o Sans Souci. La divisione, come dicevo prima, nonostante tanti anni c’è ancora e si vede, si sente nell’aria e nel modo di vivere. A Berlino si respira la storia dappertutto, dovunque guardi ti mostra le sue ferite o la sua gloria più di altre città. Qui la storia si è fatta e si sente. Quello che è rimasto della vecchia città parla di una capitale elegante e raffinata che è la capitale ma che nel cuore è semplice e tradizionalista. Si rinnova ma nel solco della tradizione. Il simbolo del piatto principe di Berlino, il curry wurst che è del dopoguerra, è giusto: pane e salsiccia alla buona con un boccale di birra. Non a caso il simbolo della nuova Berlino è il Reichstag, all’esterno l’antico è all’interno il moderno ma con misura e sobrietà. Prima di partire pensavo che non avrei mai fatto riferimento all’est e all’ovest perché Berlino ora era unita ma non è così. Le due parti non si sono unite soprattutto nella mentalità delle persone. Abbiamo visto tanta più semplicità e cordialità all’est, retaggio della vecchia solidarietà socialista, che a ovest. Come ci diceva il bravissimo cicerone del Reichstag saranno le nuove generazioni, nate dopo ilmuro, forse a fare di Berlino una sola città.

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