Francia on the road, tra cultura e paesaggi da sogno

Un vero tour de France che ci ha portato dalle Alpi all'oceano, toccando la capitale e non solo...
Scritto da: Nicolò Lorenzini
francia on the road, tra cultura e paesaggi da sogno
Partenza il: 07/03/2013
Ritorno il: 17/03/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Eccoci qua finalmente a presentare la nostra esperienza di viaggio, dieci giorni all’insegna della pura avventura senza prenotare alcun che fatta eccezione dell’hotel nella capitale, nessun itinerario se non una piantina stradale dettagliata e una guida, la meta è la Francia!

Il gruppo è composto da due ragazzi in partenza da Livorno 23 e 21 anni.

Tappe Irrinunciabili del viaggio: Carcassonne, Quiberon, Pointe Du Raz, Mont Saint Michel, Arromanches les Bain, valle e castelli della Loira.

Spesa totale di: Hotel con colazione, carburante, pedaggi e posteggi € 700 a persona. Vettura: Volksvagen Up 1000 cc 75 Cv.

Giorno 1: Livorno-Carcassonne-Tolosa

Eccoci qua all’inizio della nostra avventura che ci porterà a scoprire una parte d’Europa deliziosa e indimenticabile, la partenza all’alba non è delle migliori il meteo non è dalla nostra parte, diluvia e diluvierà fino praticamente a Montpelier. La nostra prima destinazione è Carcassonne, la cittadella fortificata più famosa di Francia; arriviamo 9 ore dopo la nostra partenza che vuol dire primo pomeriggio. Posizionata strategicamente su una collina a lato del fiume Aude la città ci stupisce subito per la sua bellezza, ma soprattutto per la sua conservazione visitiamo il castello, la cattedrale, il vecchio Ponte e ci facciamo un giro per il reticolo di viuzze medievali tipiche di quel periodo. Una volta terminata la visita decidiamo di arrivare a Tolosa non seguendo l’autostrada ma inoltrandoci seguendo il corso del fiume Aude che ci regala scorci di campagna notevoli,seguendo la statale D613.

Arriviamo a Tolosa in tarda serata sono più o meno le 19:30 troviamo un hotel in centro facente parte della catena Accor, se siete in Francia questi hotel sono solitamente convenienti scegliamo l’Ibis che con più o meno 60 euro ha anche la colazione inclusa. Immediatamente ci rendiamo conto che la città è ricca di giovani, pub e brasserie dove cenare senza problemi, dopo la doccia usciamo immediatamente facendo un aperitivo al vicino Canal Du Midi per poi cenare vicino al teatro.

Visitiamo Tolosa per quello che ci permette la sera, il centro è ben curato come la cattedrale ma siamo troppo stanchi per dilungarci in visite e camminate,ceniamo e ci rifocilliamo con una Bella dormita.

Giorno 2: Cognac-Isola Oléron-La Rochelle-Vannes

La sveglia il secondo giorno suona alle 7 dopo una vera colazione da campioni partiamo alla volta di Cognac capitale dalla famosissima acqua vite dove arriviamo qualche ora più tardi facendoci una trentina di chilometri sulla statale D732 intorno a noi dolci colline e vigneti, il paese è quasi totalmente bianco con i tipici tetti neri e blu scuro, parcheggiamo sulla via principale davanti alla statua di Francesco I che qui nacque; facciamo un giro per le curatissime viette ricche di negozi e alla distilleria Otard ospitata nel castello, ci fermiamo a pranzo in una creperia, l’Olympia.

Subito dopo il pranzo ci muoviamo verso La Rochelle, ma on the way decidiamo di fare un fori pista verso l’isola di Olèron la più grande dopo la Corsica, collegata alla terra ferma da un ponte, la lunghezza totale è 34 km e decidiamo di percorrerli tutti tra piccoli paesini di pescatori, allevamenti… Scelta ottima! A Saint Denis D’Olèron scopriamo il faro di Chassiròn. Una meraviglia. Pagando un ticket sui 3 euro e scarpinando su per 230 scalini circa arriviamo in cima alla terrazza panoramica da cui si ha una vista unica sull’isola e sulla costa vicina,davanti a noi la forza dell’oceano,la giornata è chiarissima con un giallissimo sole ma 10° visitiamo anche il parco sottostante il faro e ci dirigiamo infine verso La Rochelle, dove arriviamo intorno alle 19.

Il nostro fuori pista però ha un lato negativo, abbiamo perso troppo tempo inebriati da quel paesaggio meraviglioso e la Rochelle è sempre troppo in basso per i giorni che abbiamo a disposizione, quindi, ceniamo in un ristorante che affaccia sul porto antico,diamo un’occhiata alla torre dell’orologio a l’Hotel de Ville e poi via fino a Vannes, dove arriviamo intorno a mezzanotte veramente stanchi; crolliamo nel letto del nostro Ibis budget trovato all’uscita dell’autostrada.

Giorno 3: Quiberon-Pointe Du Raz-Saint Malò

Il terzo giorno ci spostiamo nel golfo del Morbihan. Partendo da Vannes la nostra prima meta sarebbe stata il sito museale di Carnac, dove si trova un’importante testimonianza della tribù preistorica che viveva nella zona, ma la nebbia fittissima ci impedisce di visitarlo. Ci spostiamo sulla penisola del Quiberon, esile e martoriata dai venti. Il paesaggio intorno a noi è una vera e propria cartolina arriviamo all’estremità e visitiamo il piccolo Porto di Quiberon, una cittadina di pescatori con le tipiche case da cui si potrebbe guardare il mare per ore. La zona delle scogliere che cadono a picco nell’oceano è unica, ci fermiamo in un piccolo bar che affaccia su Port Maria e ci beviamo due cioccolate caldissime subito dopo ci muoviamo verso Pointe Du Raz. Lasciamo la statale all’altezza di Pont Aven per addentrarci nella D44 che è una vera forza! Strade a picco sul mare piccoli paesini dove il porto è più grande dell’agglomerato di case,spiagge di sabbia finissima fino a uno dei punti più suggestivi di tutto il viaggio… la fine d’Europa! Un promontorio alto 80 metri le cui sponde calano a picco nel mare sempre ruggente,sferzato dai venti a dalle tempeste è uno dei punti Più pericolosi per la navigazione, i fari, la monumentale statua della Madonna dei naufragi, l’Ile de Sein… Emozioni uniche! Questo per noi è un vero traguardo soprattutto dopo aver visto questo video (http://www.youtube.com/watch?v=m2LeNBY_5gk) con riprese di una tempesta che c’è stata in zona anni prima. Arriviamo a Saint Malò intorno alle 17, ci sistemiamo in albergo che si trova sulla spiaggia a pochi passi dal centro, abbiamo modo dalla nostra camera di assistere alla suggestiva marea che sale e che poi sparisce lasciando ritirare il mare a quasi 700 mt di distanza. È la città corsara per eccellenza, una piccola bomboniera della Bretagna con il castello e quando la marea lo permette potete raggiungere il piccolo forte che si trova davanti alla città, da cui si gode di un panorama bellissimo. Ceniamo in un ristorante dentro le mura nella città vecchia e… finalmente le ostriche! Tutta la zona è conosciutissima per la pesca e il ristorante conferma quello che è scritto nella guida, tutto freschissimo, abbondante e veramente da leccarsi i baffi.

Giorno 4: Mont Saint Michel-Arromanches Les Bains-Le Havre

Il quarto giorno è uno dei più pregni di storia. Arriviamo a Mont Saint Michel in mattinata dopo aver guidato lungo la baia e attraversato decine di piccole cittadine, finalmente vediamo le barche con la chiglia al suolo per la bassa marea. Il piccolo scoglio che in passato veniva isolato dall’alta marea è uno spettacolo già da lontano, la visita più approfondita non tradisce le nostre aspettative. La bellezza dell’abbazia è unica come la costruzione stessa del paese divisa in livelli (armatevi di buon fiato perchè ci sono molti e molti scalini da superare) è un tuffo indietro nel tempo, grazie al periodo di bassa stagione non c’è quasi nessuno e questo ci permette di soffermarci molto bene a respirare quell’atmosfera incredibile. La Gran Rue con i vari negozietti i bastioni e l’incantevole veduta ci lasciano senza parole. Ricordate che dai parcheggi al punto dove partono le navette verso l’abbazia ci sono 10/15 minuti di camminata, ma credeteci ne vale più che la pena! Di parcheggio paghiamo 8 euro per circa 3 ore di sosta l’ingresso all’abbazia come molti altri musei per noi e come per tutti i giovani under 25 è gratis quindi non sappiamo dirvi il prezzo… Dopo il pranzo ci dirigiamo verso Arromanches Les Bains la cittadina in riva al mare dove, il 6 giugno del 44 ebbe luogo lo sbarco del D-Day… Wow! Che emozione, la fortuna è dalla nostra e grazie alla bassa marea possiamo arrivare a toccare quei resti che rappresentano uno degli episodi più importanti della nostra storia contemporanea, il vecchio porto, quel che rimane del ponte artificiale e i mezzi restaurati ci fanno veramente venire i brividi, grande è l’emozione anche quando ci spostiamo ad Omaha beach dove visitiamo il cimitero americano e i resti delle torrette tedesche. Vi consigliamo Il paese di Port En Bessin Huppian che è praticamente la Porta per Omaha Beach. Una vera meraviglia in stile normanno potete sedervi sulla banchina del porto ed aspettare che salga la marea, suggestivo e unico. Intorno alle 20 arriviamo a Le Havre, città che sinceramente non ci ha né colpito, né stupito. Fredda, razionale, vuota… Sicuramente in un altro periodo dell’anno può offrire qualcosa ma quando arriviamo noi ha ben poco da mostrare, ceniamo al Mc e via di volata a letto.

Giorno 5-6-7-8: Parigi

Il risveglio del quinto giorno è un trauma! Sul terrazzo dell’hotel abbiamo 15 cm di neve! Una delle peggiori perturbazioni dell’inverno ci sta piombando tra capo e collo, questo ci impedisce di visitare la scogliera di Etretat e la cattedrale di Rouen, colazione velocissima e scappiamo prima che la situazione peggiori. Arriviamo a Parigi ci sistemiamo in hotel e guardando la tv vediamo che l’autostrada che abbiamo percorso poche ore prima viene chiusa a causa della neve,rimarrà bloccata per 22 ore! Che fortuna abbiamo avuto! Su Parigi non ci soffermiamo molto nel nostro diario in quanto ci sono mille mila racconti e consigli su questa città splendida. Ovviamente alterniamo cultura e ozio da ferie nelle nostre giornate parigine.

Giorno 9: Valle della Loira

Lasciamo la splendida Parigi per dirigerci verso la Valle della Loira e i suoi castelli. Il primo ovviamente è Chambord, il più grande, sfarzoso e regale dei castelli. Voluto dalla stravaganza di Francesco I su disegno probabilmente di Leonardo. Lo scalone d’onore, il mastio le terrazze con le guglie sono veramente da non perdere. Terminata la visita pranziamo e ci dirigiamo seguendo il corso del fiume ad Amboise. Sia la cittadina che il castello sono veramente belli, la Loira la divide in due: la parte nuova (che non visitiamo) e la parte vecchia che visitandola sembra veramente di fare un salto indietro nel tempo a quando imperava Francesco II, tipiche casette in legno e tufo, molta tranquillità. Il castello è piuttosto grande e degno di nota, soprattutto i giardini sono veramente ben curati e vasti a differenza del castello che non è che sia enorme, soprattutto se venite da Chambord che è gigantesco. La parte però più suggestiva soprattutto per noi toscani è la piccola cappella di Hubert dove potete vedere i resti del grandissimo Leonardo che qui vi morì. Finita la visita ci dirigiamo verso Bourges la città gallo-romana Famosa per la cattedrale in stile gotico più grande di Francia.

Giorno 10: Annecy

Eccoci quasi alla fine abbiamo già percorso 4000 km in lungo e in largo per questa bellissima nazione, ci fermiamo per la notte ad Annecy per poi tornare a casa il giorno seguente. Annecy è una delle più graziose localià della Savoia, la Venezia delle Alpi, circondata da montagne innevate e dal lago cristallino, i suoi quartieri medioevali danno veramente un senso di sicurezza e Intimità, il castello sovrasta la cittadina e al centro di essa, il Palais De L’isle, antica prigione, ne delimita il centro storico che si snoda in strette vie circondate dal fiume o dal lago.

Gli ultimi dettagli pratici che vi possiamo dare sono questi:

Il prezzo medio notte era di 50 euro a camera con colazione. Privilegiata per noi è stata la catena Accor hotel che ha diverse Tipologie di hotel solitamente il nostro era un Ibis, ci sono altre catene di questo tipo in Francia come del resto ci sono anche le Chambres d’hotel che corrispondono ai nostri B&B abbiamo scelto questa catena solo per un fatto di preferenza e rapporto qualità prezzo. Un pieno della nostra macchina ci permetteva di percorrere più o meno 600 km. Abbiamo ottimizzato per il pranzo facendo la spesa nei numerosissimi supermercati che ci sono in francia, in quanto sia le autostrade che le superstrade sono stracolme di arie di sosta equipaggiatissime,in modo tale da non perder tempo nello scegliere un ristorante e “sprecare” del tempo prezioso utilizzato a raggiungere le tappe del nostro viaggio. Per quanto riguarda l’autostrada noi abbiamo cercato di prenderla quando veramente non c’erano alternative, i veri paesaggi da sogno non si godono certo a 140 km/h!

Buon Viaggio!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche