Quattro giorni a Madrid 2
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1° GIORNO
Levataccia alle 4 del mattino. Il volo è, infatti, alle 7.05 da Malpensa e noi abitiamo a sud Milano. Raggiungiamo il Gp parking con qualche incertezza anche se indicato per strada. È infatti sperso in mezzo a canneti e campi, ma una volta arrivati il personale è gentile e la navetta pronta. Il prezzo (18 euro, 4 giorni) ottimo.
Volo regolare e puntuale in stile low-cost. Arriviamo a Barajas e camminando camminando arriviamo alla metro. Controcorrente a tutti i consigli letti acquistiamo il biglietto turistico da tre giorni (18 euro a testa) e lo sfrutteremo a più non posso. Primo contatto con la lingua spagnola superatissimo: in aeroporto parlano l’inglese benissimo (io no!) e anche l’italiano è parlato senza problemi, cosa che riscontreremo in tutti i posti che hanno a che fare con il turismo. Cartina alla mano apprezziamo la meravigliosa, pulita e veloce metro madrilena e cambiando a Nuevos Ministerios usciamo a Plaza Espana, piazza-snodo di tante attrazioni. Il nostro Hotel è a 500 metri da lì. Ho scelto un vero hotel invece che uno dei tanti hostal proposti ancora più in centro perché cercavo una sistemazione tranquilla. L’hotel si è rivelato ottimo: camere e biancheria pulite, personale gentile e simpatico, arredi un po’ vecchiotti, ma nel complesso piacevole. Internet disponibile sia in camera con il Pc dopo richiesto accesso e nel seminterrato due Pc a disposizione. Sonni tranquilli con le nostre camere sul retro nella movimentatissima Madrid.
Ore 12: tutti hanno fame! Vicinissimo all’hotel avevamo notato una salumeria, Las Delicias del Jamon, che ci sembrava facesse anche panini e infatti… sotto gli occhi del burbero proprietario, insieme a veri madrileni che ancora facevano un pezzo di colazione o l’aperitivo (chissà!) mangiamo ottimi panini di vari tipi e birra chiara deliziosa con un prezzo impensabile a Milano. Partiamo subito con il programma e attraversando i giardini Sabatini passiamo davanti al Palazzo Reale che visiteremo l’ultimo giorno e invece entriamo nella Cattedrale della Almudena antica e moderna nello stesso tempo. Passando per Plaza Oriente ci infiliamo in calle Major, poi il Mercado de San Miguel (una Boqueria più piccola ma più elegante), Plaza Major e poi Plaza del Sol: piove, che peccato, e tornando verso metro Opera entriamo nella cioccolateria Sant Gines dove facciamo una scorpacciata di churros e cioccolata. Il programma era di usufruire dell’entrata gratuita del Museo Reina Sofia dalle 19, ma la stanchezza incipiente ci fa anticipare la visita. Che dire… da vedere solo per ammirare il capolavoro di Picasso: Guernica! Per gli amanti dell’arte moderna il museo è una festa per gli occhi. Da notare che abbiamo comunque pagato solo in tre (6 euro a testa) in quanto mia figlia mia madre e mio nipote gratuiti. Siamo stravolti e nonostante siamo in realtà molto vicino all’albergo riprendiamo la metro uscendo a Principe Pio. Qui c’è un centro commerciale con tante catene di negozi e ristoranti ormai internazionali ma anche marche mai sentite da noi, la stazione e vari negozi aperti quasi tutta notte. Rientriamo in albergo: la nostra cena sarà un altro panino e frutta comprati da mio marito in un piccolo alimentari nella via e consumati in camera.
2° GIORNO
Rinfrancati da un bel sonno usciamo per la doverosa colazione che offriva anche l’hotel ma che ci sembrava troppo cara (8 euro a testa). Mia figlia vorrebbe andare da Starbucks che non c’entra niente con Madrid, ma a Milano non c’è e quindi fa… moda! Andiamo quindi al centro commerciale Principe Pio dove (ore 9!) troviamo praticamente tutto chiuso. Solo un baracchino della catena Rodilla è aperto e quindi facciamo ressa tra cappuccini e brioches abbastanza assortite! Con la metro, cambiando linea senza problemi, usciamo a Banco d’Espana, vediamo Plaza Cibeles, maestosa e scendiamo per il Paseo del Prado. Il museo ci aspetta. Che dire: bisognerebbe dedicare alla quantità e bellezza e importanza delle opere esposte ben più di una mattinata prendendosi tutto il tempo nescessario per godersi capolavori da tutta europa e da tutte le epoche! Usciamo frastornati e stanchi e dopo aver preso un caffè al ristoro interno al Prado (c’è anche il ristorante) entriamo nel grande parco del Buen Retiro che si estende alle spalle del museo. È inverno ma i giardini, con le loro aiuole recintate e ordinate, sono molto frequentati da turisti e non. Arriviamo al laghetto e usciamo dalla uscita a nord dove per la prima volta prendiamo un bus (ne passano tantissimi, puliti e nuovi) e ci godiamo le vie pricipali di Madrid: Calle Alcala e la Gran Via con i loro palazzi veramente caratteristici. Scendiamo proprio davanti alla Cerveceria 100 Montaditos. I montaditos sono piccoli panini (diciamo tre bocconi) ma proposti in cento modi differenti tra tipo di pane e ripieno e per agevolare il cliente ne vengono anche proposti 5 o 6 assortiti insieme. Poi birra (1 euro/ 33cl) alla spina e cartoccio di patatine. Qui le strade della compagnia si dividono per un po’ perché mio nipote va a visitare lo stadio Bernabeu (ne è stato contento) e noi torniamo a Plaza del Sol e alle vie del centro e semplicemente passeggiamo, prendiamo il famoso frappè da Starbucks (anche caffè buono) ci infiliamo in vari negozi tra cui 5 piani di Disegual, marca spagnola interessantissima ma per niente economica. Torniamo per rinfrescarci in albergo perché ci attende una serata speciale: ho infatti prenotato da casa con Flamenco Tickets uno spettacolo di flamenco con cena al Cafetin de la Quimera. L’ho scelto per il prezzo accettabile e le buone recensioni sul web (28 euro con cena). L’appuntamento è per le 20, primo spettacolo. Scendiamo a metro Ventas e l’arena enorme si mostra nella piazza. Ormai è quasi buio e facciamo qualche foto veloce alle statue che onorano toreri e tori, ma veramente l’idea che lì si uccidano ancora 6 tori a corrida ci fa orrore e non capiamo come possa succedere, probabilmente lo comprendono solo gli spagnoli. Il locale è piccolino, noi diremmo un bar, gentilmente ci fanno accomodare praticamente attaccati alla pedana e quasi nel buio ci portano a raffica una serie di tapas varie e buone e la bevanda scelta. Intanto arrivano gli artisti: chitarrista, cantante, ballerino e ballerina. Preceduti dal canto enfatico e sconcertante del propietario che presenta (rigorosamente in spagnolo) assistiamo a uno spettacolo appassionante, alternanza di assoli alla chitarra, balli e canti. Bellissimo!
3° GIORNO
Sabato a Toledo! A soli 70 km. da Madrid dicono che Toledo sia assolutamente da visitare. Eccoci allora a Plaza Eliptica (metro) sempre abbastanza presto, stazione snodo di bus extraurbani. Consumiamo la colazione sempre da un Rodilla e acquistiamo i biglietti a/r per toledo (8 euro). Il bus parte ogni mezzora ed è pieno. Sfila al finestrino la periferia di Madrid, più o meno residenziale, poi una campagna arsa interrotta da capannoni, mobilifici e un incredibile quantità di ville e villette nuovissime tutte in vendita.
Arrivati alla stazione dei bus seguendo la folla di turisti capisco che l’edicolante vende mappa e consigli (addirittura cliente per cliente segna sulla cartina le cose da vedere in un itinerario in spagnolo): intasca 3 euro a cartina! Prendiamo il consigliato bus 5 (o 12) che si arrampica su su verso il centro di Toledo. La cittadina che è stata la capitale per secoli prima di Madrid è autenticamente antica, ogni casa è un monumento. Saliamo gratis all’ultimo piano della biblioteca per vedere il panorama, poi raggiungiamo la vicina cattedrale dove prendiamo anche l’audioguida in italiano e iniziamo la visita. La cattedrale è meravigliosa piena di tesori artistici in più stili tutti sfarzosissimi e decorati. Circa un’ora e mezza dopo siamo stravolti e naturalmente abbiamo fame! Ci infiliamo senza troppo cercare in una taberna che offre menù turistico a 9 euro. Alla Taberna del Pescador ci servono paella e zuppa castigliana, pollo arrosto e lonza alla piastra, vino rosso e un dolce al marzapane e mandorle. Tutto gustoso e più che dignitoso. Proseguiamo la visita lungo il percorso dell’edicolante, lungo le stradine del vecchio ghetto, passando davanti a tanti edifici che hanno visto regnare Isabella di Castiglia, sinagoghe, punti panoramici sulle gole del Tago, antichi accessi alla città. Il percorso è tutto in discesa e quindi ci aspetta una risalita di scalinate piuttosto pesante. Il viaggio di ritorno a Madrid ci serve da riposo e arrivati decidiamo di cenare in un “all you can eat” casalingo proprio vicinissimo a Plaza del Sol (All U Can Eat). Per circa 10 euro ci serviamo abbondantemente di varie pietanze di gusto internazionale tra cui pasta al pomodoro, pizza, gelato, varie verdure crude per insalata di cui cominciavamo a sentire la mancanza. E’ sabato sera e per il centro c’è un sacco di gente di tutte le età ben disposta a divertirsi, artisti di strada, alcuni veramente originali, negozi aperti (ne approfittiamo per acquistare i souvenir) e una bellissima atmosfera, anche se fa veramente freddo! Inutile dire che i mezzi sono frequentissimi, come fosse giorno e non quasi notte!
4° GIORNO
Ultimo giorno… Facciamo il check out in albergo lasciando i bagagli, sempre gentilissimi!
Oggi la colazione è nella salumeria/bar del primo giorno: lì troviamo i ragazzi reduci dalla notte madrilena, che chiacchierano tranquilli con una birretta davanti. Il titolare si ricorda di noi (è vero che con la nonna siamo un gruppo interessante!) e ci serve una colazione con brioches enormi, churros casalinghi, caffelatte e succo a poco più di 2 euro ciascuno.
Ci dirigiamo verso Palazzo Reale che vicinissimo al nostro albergo, in anticipo (apre alle 10). La visita è interessante (10 euro, soliti ridotti per studenti e senior). La parte visitabile non è vastissima, le sale si succedono tutte mastose, in vari stili poi vediamo la Farmacia reale e l’Armeria con una serie di armature per cavalieri anche bambini, e cavalli che mi è piaciuta tantissimo. Torniamo alla “nostra” salumeria dove consumiamo il nostro ultimo bocadillo al jamon serrano, i ragazzi sono ancora lì a chiacchierare con davanti una birretta! Prendiamo la metro a Principe Pio e anche il biglietto visto che i tre giorni sono scaduti. In aereoporto scopriamo che il volo è molto in ritardo, causa neve forte in italia. Viaggeremo comunque tranquillamente e troveremo la navetta del parking ad aspettarci dopo una telefonata.
Che dire: Madrid è bellissima e sicuramente voglio tornarci per rivedere con più calma tante cose e vederne tante altre. Il confronto con Milano, che è la mia città, a volte è impietoso, per la pulizia in generale, per la gentilezza (mia madre non faceva in tempo a mettere un piede nel vagone della metro che si alzavano almeno in tre e quasi facevano a gara per farla sedere), per la bella atmosfera. Bellissima Madrid!