Portogallo, aspettaci
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Il viaggio è stato incentrato sull’esplorazione di Lisbona e la visita di alcuni paesini vicini, dal 02/10/12 al 12/10/12, spendendo 1.000 euro a testa, comprensivo di viaggio aereo, soggiorno e noleggio auto per 4 giorni. Visto i 10 giorni a disposizione abbiamo programmato prima il volo aereo, 585,00 euro, e poi abbinato un buon albergo per le prime 5 notti, 384,00 euro, c/o Hotel Alif di Lisbona, visto la discreta disponibilità dell’offerta. Un paio di gg prima della partenza, sempre con internet, abbiamo programmato anche il noleggio dell’auto, che è bene effettuare dall’Italia, se si vuole risparmiare un po’. Scegliendo una Punto ed una formula assicurativa senza franchigia con autoeurope, abbiamo speso circa 75 euro. Il Portogallo è decisamente troppo grande se lo si vuole visitare bene, e noi l’abbiamo diviso in tre parti con lo spirito di poterci tornare altre volte. Lisbona è adagiata su 7 colline ed è un particolare da non sottovalutare nella scelta dell’albergo, soprattutto quando per necessità non si riesce a trovare alloggio nelle prossimità del centro storico. La metropolitana è facilmente accessibile, così come i mezzi di superficie, tramite la carta “viagem” che costa 0,50 euro e viene ricaricata di giorno in giorno con ulteriori 5 euro, consentendo un accesso su tutti i mezzi pubblici. Da un mese circa anche l’aeroporto è fornito di metropolitana, accessibile dalle 06,30 di mattina fino alle 24,00. L’albergo è relativamente centrale e disposto davanti ad un accesso della metropolitana. Vi arriviamo verso sera e complice una giornata precedente particolarmente nervosa, per la presenza di uno sciopero in Italia, non abbiamo grande voglia di girare e ci accontentiamo di un ristorante cinese che a self service, offre un buffet modesto per 8,25/cad.
03/10/12
Ci alziamo con calma in una splendida giornata di sole, sebbene sia ottobre le giornate sono ancora calde da stare in maglietta. Dopo aver fatto la carta viagem, iniziamo il tour di Lisbona prendendo la metro direzione Praca do Commercio, punto di ritrovo di tanti portoghesi locali. Tutte le guide dividono la città in quattro parti, Alfama, Baixia, Bairro Alto ed estrema, Belem, e così facciamo noi. Con le spalle al fiume Tago, ammiriamo la grande piazza, approdo naturale di re e regine in visita alla città. Di fronte il monumento al re Josè I°. Nell’angolo a destra il più antico bar di Lisbona, Martino da Arcade, tappa abituale dei letterati di un tempo ormai lontano. Qui il primo approccio con gli azulejos, antiche piastrelle, spesso di colore azzurro, che addobbano locali, piazze e strade. Teniamo la destra, per inoltrarci nel quartiere più antico e pittoresco, l’Alfama. In passato era abitato da pescatori e povera gente, oggi riportato in parte a nuova luce da ristorantini, Mirador (terrazze con vista), cattedrali e il castello di Sao Jorge. Questa parte è anche quella rimasta più intatta dal terremoto del 1755. Visitiamo la Igreja da Madalena e la Igreja da Cancecao Velha, con un bel portale manuelino (perché risalente all’epoca di Manuel I° re del Portogallo). La Casa de Bicos, con la facciata ornata da pietre sfaccettate a punta di diamante, oggi adibito a spazio culturale. Si sale per stretti vicoli sino alla Sé Patriarcal, la cattedrale, il più antico edificio sacro della città. Attraversando l’interno a 3 navate, si raggiunge il chiostro gotico e le sale del tesoro, queste ultime due con visita a pagamento, 4,00 euro. Un poco più in basso la Igreja de S. Antonio, casa natale del santo e nella cui cripta si trova un azulejo che commemora la visita di Giovanni Paolo II avvenuto nel lontano 1982. Saliamo ancora con l’intento di visitare il castello di Sao Jorge, 7,50 euro. All’esterno un piccolo quartiere e qualche ristorante “per turisti”. Il castello è chiuso di sera, ma di giorno si presta ad una visita, non fosse altro per mirare la città dall’alto in tutta la sua interezza. Il castello, anch’esso colpito crudelmente dal terremoto del 1755, ha subito un radicale restauro. In orari cadenzati di mezz’ora in mezz’ora, è visitabile all’interno del castello la camera del periscopio, inventato da Leonardo Da Vinci nel XVI secolo. Passiamo a vedere la Igreja Sao Vicante e diamo una sbirciata al Panteon, giusto in tempo per vedere i portoni chiudersi davanti a noi, ore 17,00. Ritorneremo. Tornando verso il centro, attraversiamo i noti Mirador du Sol e Mirador du Santa Lucia, meta di molti turisti. Si sta facendo sera, e torniamo verso Placa de Commercio, per goderci il tramonto con il ponte XXV aprile sullo sfondo. Risalendo la promenade, quasi a metà e quasi per caso, ci imbattiamo sulla ns. sinistra con Elevator de Santa Giulia. Un curioso ascensore che porta alla città alta, Barrio Alto. Realizzato tra il 1898 ed il 1901 da Paul Mesnier, apprendista di Eifel. La struttura in ferro, non può non portare alla mente l’opera del più famoso maestro, realizzata a Parigi. Dalla sommità della torre, la vista fa apprezzare una Lisbona riluccicante di fievoli luci. Alle spalle, le rovine del convento de Carmo distrutto in gran parte dal terremoto, è oggi sede del museo archeologico. E’ ora di cena, e pescando tra i ns. appunti, puntiamo sulla Casa do Alentejo, ritrovato in più di una storia di viaggio,. Al primo piano di un palazzo del XVIII secolo, e dopo aver attraversato un patio neomoresco e sale perfettamente allestite con azulejos, entriamo in un mega salone, che non può non fare pensare ad una sala di ricevimento di altri tempi. Il ristorante è riconosciuto come una tra le più note tavole alentejane. I portoghesi, servono spesso ed in maniera automatica, antipastini vari di olive o altro, che verranno addebitati sul conto finali solo se mangiati. Ma in molti casi, un controllo in più al conto, se non li mangiate, non guasta visto che con noi in più di un’occasione ci hanno provato. L’ottima cena a base di un Gaspacho, una zuppa di legumi, Baccalà e Carne alentejana, acqua e ¼ di vino, ci costa 32,00 euro. Non siamo ancora stanchi e prima di andare a letto, con il mitico tram 28, ritorniamo ai Mirador per una vista in notturna. Bello.
04/10/12
La giornata di sole, si presenta ricca di appuntamenti. Iniziamo con il quartiere Rossio, il nome con cui si definisce la Praca de don Pedro IV, vero centro della città. In fondo alla piazza il Teatro Nazionale de dona Maria II. Facciamo colazione a Casa Suica. Ci dirigiamo verso Barrio Alto. Percorriamo Rua Garret, con negozi decisamente eleganti. Siamo nel quartiere Chiadod, distrutto nel 1988 da un devastante incendio. E’ sopravvissuto solo il noto Caffè a Brasileira, un sopralluogo al suo interno vi piacerà. Qui il primo di numerosi assaggi ad una notissima specialità dolciaria portoghese, la pasteis de nata. Davanti al locale ed in ricordo di un suo assiduo frequentatore, la statua a memoria del poeta Pessoa. Ci incamminiamo e poi ci facciamo aiutare dal Tram, in direzione della Basilica di Estrela. Nella seconda metà del XVIII secolo, Maria I^ espresse il voto di far costruire una chiesa se fosse riuscita ad avere un figlio, dando così un erede al regno. Il suo desiderio fu esaudito ed i lavori per la chiesa ebbero inizio nel 1779. Davanti alla chiesa ci sono i popolari ed omonimi Giardini Estrela. Belli. Risaliamo sul tram 28 e ritorniamo verso la Igreaja de Sao Roque. Opulenti mosaici e pietre ornano la barocca cappella de Sao Jao Batista realizzata a Roma con materiali preziosi. La chiesa è considerata, per gli arredi interni, la più bella della capitale. Passiamo davanti a un locale, ricavato da un antico convento e sbirciando ne apprezziamo la qualità. Cerveteria Trindade. Un altro locale nei dintorni, Solar do Vinho do Porto, Qui si possono assaggiare 300 qualità di vino e oltre 6000 bottiglie di Porto, incluse alcune annate rare. Poco più sopra, Mirador de Sao Pedro. Il belvedere domina tutta la zona est della città. La vista arriva fino ai bastioni del castello di Sao Jorge. Passiamo da Praca do Principe Real ed andiamo al giardino Botanico euro 1,50.- Camminiamo in direzione di Eduardo VII e piazza Marchese de Pombal. In realtà volevamo visitare la Estufa Fria o serra ma scopriamo qui, che da tempo non è più visitabile. Ritorniamo al mirodor per vedere un bel tramonto sulla città. Per la cena, ci rechiamo al Restaurant Leao d’Ouro, in realtà nel locale attiguo, stessi proprietari, che si fregiano di servire a self service a 7,90 euro a buffet. Zuppe calde, pasta fredda, contorni caldi e freddi e diversi tipi di carne cotta al momento, acqua, vino e dolce 22.50 euro. La serata finisce davanti al Caffè a Brasileira, per sentire un po’ di street music.
05/10/12
Sole. Giornata dedicata al quartiere di Belem. Con Metro e Tram arriviamo comodamente davanti a Praca de Impero. Davanti il fantastico monastero di Sao Jeronimos. Monastero di esempio di architettura manuelina, perché voluto da Manuel I° nel 1501 dopo il ritorno di Vasco de Gama dal suo storico viaggio. All’epoca il denaro perveniva dal florido commercio delle spezie. Nell’angolo sud orientale del complesso sorge la bella Igreja de Santa Maria. A nord della chiesa si apre lo splendido chiostro, Joao de Castilho, realizzato su pianta quadrangolare a due ordine di arcate, perfettamente realizzato e conservato. Attiguo allo stabile il museo nazionale di archeologia ed il museo della marineria, che visitiamo velocemente sfruttando il fatto che oggi è festivo, festa della repubblica. Nei giorni festivi a Lisbona, i musei pubblici sono accessibili in maniera gratuita fino alle 14,30. Attraversiamo la strada e a sud della Praca do Impero, ammiriamo il monumento Padrao dos Descobrimentos e la Torre di Belem. La Torre di Belem fu costruita intorno al 1500, in mezzo al Tago, mentre oggi si appoggia sulla riva del fiume. Punto di partenza per i navigatori che si avventuravano sulle rotte delle scoperte, fungeva da faro, oltre che deposito di armi e prigione. Della struttura, di straordinaria bellezza, realizzata in stile manuelino, si ammirano le balconate, le torrette e le merlature a forma di stemma. La Torre di Belem si erge su 4 piani interamente visitabili, anche se austeri nella loro eleganza. Alla sua sommità un bella veduta panoramica. Tornando verso parca do Imperio, si può ammirare, proprio in riva al Tago, anche l’imponente Padrao dos Descobrimentos, monumento alle scoperte, eretto nel 1940 in forma di un enorme prua, in occasione del 500 anniversario della morte di Enrico il Navigatore. Il monumento è privato e quindi per l’ingresso si pagano 3,00 euro. Alto 52 metri si raggiunge la cima con l’ausilio di un ascensore. Fu il regime di Salazar a volere il monumento, per ricordare i marinari, i mecenati e tutti coloro che diedero un contributo allo sviluppo del paese nell’età delle scoperte. Ai lati del monumento sono disposte statue dei principali eroi di quel periodo. Dall’alto, oltre al panorama si apprezza anche il mosaico che giace ai piedi di questo simbolo di Lisbona, raffigurante la rosa dei venti ed un planisfero. Decidiamo di fare una corsa, per visitare un altro museo pubblico, quello dedicato alle Carrozze, che dista circa 1 km da qui. E’ uno dei più ricchi e completi nel suo genere, con circa 60 esemplari di carrozze da gala e di rappresentanza dal XVII al XIX secolo. Torniamo indietro alla fermata dell’autobus , passando per il parco adiacente, ma soprattutto per concederci un bis alla Pasteis de Belem. Ne vale la pena, d’altronde non si spiegherebbe la necessità di fare la fila, per gustare le loro prelibatezze, che volendo non sono solo le mitiche pasteis. Non temete la gestione è abile e la fila si smaltisce in fretta. Decidiamo di utilizzare l’altra metà della giornata per andare a visitare Cristo Rei. Ci dirigiamo in tram alla Cais do Sodrè, e da qui, utilizzando uno dei tanti traghetti che collegano la cittadina di Cacilhas ogni 15 min. Con l’ausilio del tram 101 raggiungiamo la ns. meta. La costruzione, sorge sulla riva meridionale del Tago, visibile anche dal centro città il monumento a Cristo Rei (1959) è composto da un grande basamento alto 82 metri e da una statura alta 28 metri. Al suo interno vi si trovano due chiese. Il Santuario nazionale di Cristo Re, è stato costruito con l’appoggio di tutti i vescovi portoghesi, per ringraziare Dio, perché il Portogallo non ha partecipato alla 2^ guerra mondiale. Il panorama offre un’altra prospettiva su Lisbona ed una visione privilegiata sul ponte 25 Aprile. Si è fatta sera e per la cena decidiamo di rimanere a Cacilhas. Tra i ristorantini di pesce, scegliamo A Tricanita, ingolositi dal pesce a vista e dalla semplice struttura del ristorante. Abbiamo ripreso il battello e dopo una breve passeggiata a nanna.
06/10/2012
La giornata si presenta soleggiata, e dedicata alla zona nord-est di Lisbona, Oriente. Il quartiere è a carattere residenziale e ricco di uffici, tra cui gli unici monumenti da ammirare sono gli imponenti edifici a specchio che gareggiano per imponenza fra di loro. Se non fosse per l’Oceanario, nostra meta, non meriterebbe una visita. L’oceanario è il più grande acquario d’Europa e il secondo del mondo. Con 16,00 euro accediamo all’oceanario ed all’acquario delle tartarughe. Ospita 350 specie marine, animali e vegetali per un totale di 15000 esemplari. In grandi vasche che riproducono gli ecosistemi degli oceani, set acquatici che presentano gli animali nei loro habitat, L’acquario delle tartarughe,offre una particolare esperienza per ammirare questi animali, come se ti nuotassero attorno. Per i bambini o solo per chi vuole tornare ad esserlo, sicuramente ne vale la pena. Dopo circa due ore usciamo per proseguire la ns. giornata. Prendiamo la teleferica 3,95 euro per percorrere un tratto diverso, di quello che è chiamato il Parco delle Nazioni e scattare qualche foto dall’alto al Ponte Vasco de Gama. Il ponte è lungo 17km e consente il collegamento con la riva est. Giusto il tempo di un break, in uno dei tanti ristoranti che si trovano nel grande centro commerciale Vasco de Gama, che riprendiamo la nostra direzione verso il centro città. Giriamo un po’ per l’Alfama, ma facciamo i conti per arrivare a Belem prima del tramonto. Sicuramente merita. Questi spazi aperti rendono Belem, nella penombra del tramonto, molto romantica così come l’illuminazione fievole fa risaltare San Jeronimo ed i suoi dintorni. Con il tram ritorniamo verso il centro e precisamente a Barrio Alto, dove qualche giorno prima avevamo adocchiato una serie di ristorantini che si prestavano per una serata come questa. Per la cena scegliamo Restaurante Cocheria Alentejana, dove abbiamo mangiato due zuppe , Bacalao Natas, arros de peixe, acqua ½ vino della casa per 38,00 euro. Giusto il tempo di fare due passi fra le viuzze che piano piano si riempiono di ragazzi, che corriamo al nostro albergo.
07/10/12
Giornata di sole. In verità ci serviva proprio, perché avevamo programmata per questo giorno una gita fuori porta, alla scoperta di Sintra. A pochi km da Lisbona e facilmente raggiungibile in treno, si trova questo paesino che lord Byron definì “lo splendido eden”, per la rigogliosa vegetazione e la vicinanza al mare. Facciamo un biglietto cumulativo per Palazzo Nazionale e palazzo Pena, per 20,00 euro (sebbene festivo, qui da qualche mese si paga). Ex residenza estiva della famiglia reale portoghese, il Palazzo Nazionale di Sinora si presenta subito per la sua particolarità, delle stanze o dei suoi camini, retaggio di un ampliamento della reggia, eretta tra il 1385 ed il 1433. La gola è la gola e noi non siamo da meno e qui da non perdere c’è la Antiga Fabbrica de Queijedas finas,la Piriquita. Proprio davanti al palazzo, in una viuzza che si inerpica, alla vostra destra, troverete un baretto che merita una visita. Dopo esserci rifocillati, ci dirigiamo al Palazzo di Pena. Consigliabile raggiungerlo in autobus, 5,00 euro andata e ritorno. Il palazzo vale da solo il viaggio. Eretto come residenza estiva reale, su un vecchio monastero, per volere del re consorte Ferdinando, il palazzo si presenta ai visitatori come un compendio di stili architettonici, ispirati dai fiabeschi castelli bavaresi. La torre principale è l’imitazione di quella di Belem. Dopo la visita del palazzo, ci immergiamo nel suo lussureggiante parco. Ritorniamo verso sera, consapevoli che per la cena la nostra scelta ricade ancora su Barrio Alto, A Primavera do Jeronimo. Un piccolo e caratteristico ristorante poco più di 50mq, con pochi posti a sedere ma raffinato nella sua semplice cucina. Acqua, due zuppe, due secondi a base di pesce e dolce 29,00.- euro . Con il tram 28, risaliamo dall’altra parte della città per una veduta della Cattedrale della Sé e dei mirador. Personalmente penso che Lisbona la sera sia magica, ma la immaginavo più viva.
08/10/12
Ritiriamo la nostra Punto, presso la stazione ferroviaria di San Apollonia, e ci apprestiamo ad ammirare il Portogallo da un altro punto di vista. Nell’obiettivo c’è quello di disegnare un cerchio nel raggio di 400 chilometri, toccando Estoril, Cascais, Cabo de Roca, Mafra, Peniche, Nazarè, Alcobaca, Batala, Leira, Fatima, Tomar e Santarem. Piano piano usciamo dalla trafficata Lisbona, percorrendo la litoranea. Attraversiamo Estoril, che non ce ne accorgiamo. Cascais, è la nostra prima tappa. E’ una delle principali a ovest di Lisbona ed è favorita da un clima mite perché la serra di Sintra la protegge dai venti freddi. Un tempo, tranquillo porto di pescatori, a partire dagli inizi del XX secolo divenne stazione elegante e mondana. Nei mesi estivi vi si riversano folle di turisti.
A fianco della baia portuale s’innalza la città della seicentesca, adibita a scopi militari. All’uscita di Cascais, un passaggio a Boca de Inferno, offre un suggestivo spettacolo della forza primordiale dell’oceano. Da una piattaforma panoramica, si può ammirare la scogliera alta 15-20 mt, in parte scavata dal mare, sulla quale si infrangono con violenza i flutti. Ci dirigiamo verso Mafra, facendo tappa a Capo do Roca, punta più estrema del Portagallo nell’Oceano Atlantico. A Mafra ci aspetta la visita del famoso convento, un tempo residenza reale è considerato il più importante monumento del barocco portoghese. Fondato nel 1717 da re Joao V e dalla moglie Maria Anna d’Austria, per adempiere ad un voto e quale ringraziamento per la nascita dell’erede al trono. La monumentale costruzione comprende la chiesa conventuale, il convento con le celle e gli ambienti comuni dei monaci, la biblioteca (con oltre 40000 opere) e la parte destinata alla famiglia reale. Sei euro il biglietto d’ingresso, si risparmia qualcosa se si ricomprendono anche Batalha e Tomar. Obidos, lo splendido borgo conserva ancora la sua antica struttura che gli è valsa la qualifica di monumento nazionale come una delle 7 meraviglie del Portogallo. A partire dalla fine del XIII secolo, i re portoghesi la scelsero come dono fatto alla sposa il giorno successivo alle nozze. Il vecchio centro è circondato da mura alte 13 mt con merli e torri. Nella pittoresca città vecchia, le case sono tutte bianche, numerosi sono gli angoli decorati con negozietti turistici, come pure i vicoli con belle case patrizie e negozi di artigianato. Ultima tappa della giornata Peniche. E’ uno dei principali centri portoghesi per la pesca di aragoste, tonni e sardine. Sorge su una penisola rocciosa a picco sul mare, collegato alla costa da una lingua di sabbia. Ci hanno consigliato diversi ristornati, ma gira e rigira sono tutti chiusi, così scegliamo Sardinha. Due zuppe, un misto di pesce grigliato, un bacalao grigliato, acqua e un dolce, 33 euro. Ottimo. Per la notte, Pinhalmar, l’albergo più estremo della penisola di Peniche a 50,00 euro con colazione.
09/10/12
Ci alziamo avvolti da una nebbia che non ci consente neanche di vedere il faro davanti a noi. Facciamo comunque un giro per il paese e visitiamo il santuario dos rimedios, interamente decorato da azulejos. Nazarè, si presenta come una cittadina di pescatori con belle e lunghe spiagge, che attirano ogni anno un numero sempre crescente di turisti. Dal centro del paese si può salire con la funivia, sino alla città alta che prende il nome di Sitio. Il panorama ed il promontorio sono decisamente belli e meritano un sopralluogo. A noi la pioggia e la nebbia non ci fanno apprezzare queste bellezze, ma sicuramente meritano. Visitiamo la chiesa di Nostra signora e la cappella della memoria, interamente tappezzata di azulejos. Decidiamo quindi di correre ad Alcobaca. La chiesa più grande del Portogallo. Il Monastero di Santa Maria di Alcobaca è un edificio medioevale famoso per la sobrietà delle sue linee. Il fronte del convento è dominato dalla facciata barocca della chiesa, un portale gotico con sculture barocche e un grande rosone. A seguire Batalha, arriviamo proprio prima che si chiudano le porte. Il che ci consente di partecipare all’ultimo giro. L’abbazia domenicana di Santa Maria di Vittoria è un capolavoro dell’architettura gotica portoghese. Il monastero eseguito interamente in roccia calcarea chiara venne eretto e terminato tra il 1388 ed il 1533. Maestoso il Chiostro reale contornato da ampie arcate. A fianco la sala dei due militi ignoti della prima guerra mondiale, vigilata rigorosamente da guardia d’onore. A lato della Chiesa, la cappella incompiuta. Spettacolare, un ottagono a cielo aperto, incompiuto nella sua costruzione, ma che evidenza quanto difficile fosse allora costruire opere così giganti e siano tutt’ora uniche nel suo genere. Per la sera decidiamo di fermarci a Leiria. Troviamo da dormire all’hotel Eurosol per 45,00 colazione compresa. Per la cena ci consigliano Liz Bar, un bar a conduzione familiare così come la cucina. Restio all’inizio ma buono il risultato finale. Due zuppe, due secondi pesce grigliato, torta e acqua 27,00 euro.- La passeggiata serale rende piacevole anche il paese che è sormontato dal omonimo castello.
10/10/2012
La mattinata è dedicata a Fatima che raggiungiamo verso le 10,00. E’ una tappa di fede che sicuramente non può mancare a chi visita il Portogallo. Suggestiva e maestosa la piazza con la sua chiesa. Nell’immensa spianata di oltre 150.000 mq, non c’è la ressa delle grandi occasioni, ma è continua la processione di fedeli che vogliono assistere alle messe che qui si susseguono con continua frequenza. Riusciamo anche a far benedire qualche ricordo, trovando molta disponibilità e comprensione. All’interno della chiesa sono custodite le spoglie dei tre pastorelli che il 13 maggio 1917, ebbero la visione della Madonna, ammirandola come una figura splendente in un leccio, che ordinò loro di ritornare lì ogni mese lo stesso giorno per 6 mesi. Nel pomeriggio ci rechiamo a Tomar. Qui nel XII secolo a difesa della linea del Tago, l’ordine dei templari edificò una fortezza. Il Convento de Cristo è patrimonio dell’Unesco. Monumento in stile manuelino è ricchissimo di motivi esotici e oceanici scolpiti nella pietra. Bello. nella serata eseguiamo una tappa di avvicinamento a Lisbona con sosta a Santarem. Abbiamo trovato qualche difficoltà a trovare da dormire Hotel Alfageme, (52,00 euro) e da cenare Chafarica da Torre, perché qui si cena presto. La cena è stata comunque buona con un baccalà a bras, una razza grigliata, acqua, calice di vino ed un dolce a 32,00.- euro. Il paesino è semplice e antico con qualche chicca di pregio nelle sue due chiese principali.
11/10/12
Ci dirigiamo verso Lisbona, con l’intento di visitare Queluz. Il Palacio de Queluz è appena fuori Lisbona , costruito in stile rococò, fu residenza estiva dei Braganca, Ancor oggi è un palazzo per i ricevimenti di stato. Ottimamente conservato, con 9,00 euro è consentita una visita alle sue sale ed ai suoi grandi giardini. Un tempo, la famiglia reale percorreva in barca il canale con argini in azulejos. Affascinante l’interno per la raffinatezza dell’insieme e per il gusto un po’ francese, come nella sala del trono. La serata è un piacevole e lento commiato a Lisbona, rivedendo i ristorantini dell’Alfama, i mirador, il suo tram 28, i tuc tuc che aspettano i turisti, il profumo di Fado che aleggia ogni dove e con un tocco finale al Pantheon, dove si trovano le tombe di Vasco de Gama ed Enrico il navigatore. Bella la visita alla sua sommità. Malinconia del vivere e serenità dell’essere, questi sono i ricordi e le immagini più forte che ci portiamo nel cuore di questa città. Per l’ultima cena torniamo a mangiare al self service Leau d’Ouro, mentre per la nostra ultima notte abbiamo trovato sistemazione presso un confortevole quattro stelle come l’Hotel Tryp, nel quartiere Oriente e assai più vicino all’aeroporto, per 79,00 euro.
12/10/12
Giornata dedicata al rientro in Italia, con sveglia alle 06,15 per una piccola colazione e poi subito in aeroporto sfruttando la vicina metro. Abbiamo mangiato molto bene, certo non tutte le 366 specialità di baccalà, visto tante sfaccettature di questo paese e siamo riusciti a godercelo a pieno. Bella Lisbona, con i suoi quartieri ma decisamente attraenti sono anche i suoi rigogliosi circondari. E’ andato tutto bene, anzi benissimo e ci rimangono nel cuore e nella mente i bei momenti trascorsi oltre ai ricordi che rimarranno vivi anche grazie a questo diario. A presto da Paolo e Daniela.