Parigi, un segno nel cuore
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DOMENICA
Partenza ore 11.00 con Alitalia dall’aeroporto di Catania- scalo a Roma Fiumicino- Paris Charles De Gaulle. Arrivo ore 14.30.
Il sole splende nel cielo francese e l’aria è frizzantina. Forse non ce ne siamo ancora accorti… ma siamo finalmente a Parigi. Ritiriamo velocemente le valigie e ci dirigiamo verso la fermata del treno. Linea B metro (servizio treni Rer). Scendiamo a Gare du Nord e compriamo subito l’abbonamento Paris Visite. Alle 16.30 arriviamo finalmente al Mary’s hotel a Oberkampf (zona Bastille): un piccolo hotel di poche pretese, molto economico e con la stazione della metro a soli 50 metri. Una comodità unica per muoversi a Parigi! Parigi nasce sulla Senna e vive in simbiosi con essa. E la nostra vacanza comincia proprio da qui: a bordo del famoso Bateaux mouches. Con la metro arriviamo subito a Place de l’Alma per raggiungere il punto d’imbarco sulla rive droite. Eccola la nostra prima vista della Tour Eiffel: risalendo le scale all’uscita dalla metro, ci ritroviamo in Place de l’Alma e dritto di fronte a noi, al di là della Senna, svetta maestosa la Tour Eiffel. Un’emozione davvero inaspettata. Non me la ricordavo così bella, così alta. Sembra quasi voler toccare il cielo, sfidare il vento. Una romantica vista sul fiume da Pont de l’Alma fa quasi dimenticare il tragico evento a cui è legato il suo nome: la morte di Lady Diana in un incidente stradale proprio sotto questo ponte. È per lei il monumento dorato che si erge al centro della piazza. Dopo aver scattato le prime foto parigine, ci dirigiamo verso Port de la Conferénce, a pochi passi dal ponte, per salire sul battello. Il giro delle 20.00 è già tutto prenotato, e ci tocca aspettare quello delle 20.20. Nel frattempo ci gustiamo una baguette. Il giro dura circa un’ora e l’orario si rivela azzeccato per poter fotografare i monumenti sia con la luce diurna che notturna. E’ tutto così romantico e rilassante…A bordo del battello, la voce registrata della guida non parla la lingua italiana! Ma cosa importa, siamo già nel mondo dei sogni… mentre uno dopo l’altro si stagliano davanti a noi i monumenti più belli di Parigi: il Palazzo del Louvre, il museo d’Orsay, le torri illuminate di Notre-Dame, Ponte Alessandro III e, infine, a completare il tutto, un’illuminazione speciale della Tour Eiffel delle ore 21. Che fortuna averla vista… un vero spettacolo.
LUNEDì
Oggi il cielo è coperto da nuvole passeggere e un po’ di vento soffia verso ovest. È ancora presto (ore 9.00), ma noi stiamo già fotografando la mitica Tour Eiffel dall’alto del Trocadéro. Il palazzo del Trocadéro (Palais de Chaillot) protende le sue ali ricurve a inquadrare una stupenda scenografia di terrazze e gradinate, che regalano la migliore visuale della Tour Eiffel. È qui che si scattano indimenticabili fotografie. Basta scendere le scalinate, costeggiare la fontana e attraversare la Senna, per ritrovarsi subito ai piedi di ferro della torre. Alle 9.30 arriviamo puntuali davanti alla biglietteria. Uno dei 4 ascensori non funziona, ma la fila fortunatamente è discreta. Cercate di evitare gli orari di punta perché la fila potrebbe essere chilometrica e il controllo degli zaini la rende ancora più lenta! Il biglietto per la cima costa 11,80 euro per i giovani fino a 24 anni, 13,40 euro per gli adulti (pagando per la cima, è possibile scendere poi a vedere anche gli altri due piani). Dopo un po’ di attesa, sfrecciamo finalmente verso l’alto cambiando 2 ascensori. L’orizzonte si allontana e lo sguardo si perde. La vista è quasi ipnotica. Una distesa sconfinata di palazzi, ponti, strade, in cui spiccano le torri di Notre-Dame, l’Arc de Triomphe, il Trocadéro, l’altissima Tour de Montparnasse, le bianche cupole del Sacré-Coeur, e in lontananza, tra le nubi, i grattacieli della Défense. Un panorama davvero straordinario. Ritornando in ascensore, scendiamo al 2° piano, ottimo per scattare foto più nitide. Al 1° piano, invece, ci fermiamo, in un negozio di souvenirs, ma i prezzi sono un po’ cari rispetto agli altri negozi parigini, per cui sconsiglio sicuramente gli acquisti!
Ritornati ai piedi della torre, ci accorgiamo che è già ora di pranzo! È proprio vero… a Parigi il tempo vola! Da Place d’Anvers ci dirigiamo dritto verso la Basilica di Sacré-Coeur e ci fermiamo a pranzo in uno dei ristorantini sulla strada: “Café Montmartre” (proprietario calabrese): spaghetti alla bolognese, pollo arrosto, salmone e pasta con pesto al basilico! Costo 37 euro. Niente di eccezionale, ma almeno un pranzo semi-italiano! Il classico itinerario che le guide propongono prevede la salita a piedi fino alla Basilica del Sacro Cuore. Sarà anche tradizione, ma perché stancarsi a salire tutti quegli scalini?! La funicolare è comoda, veloce e gratis col Paris Visite (senza Paris Visite costa comunque 1 euro!). Decidiamo allora di percorrere esattamente al contrario l’itinerario proposto e in breve tempo siamo già ai piedi della chiesa. Eterea e imponente, domina Parigi. All’interno un’atmosfera riflessiva tocca anche i cuori più laici.
Seguendo una stradina a destra della basilica, si raggiunge in breve tempo Place du Tertre, il cuore di Montmartre: una piazzetta affollata di pittori e turisti, circondata da negozietti, ristoranti e café. Non passerete di certo inosservati da lì: almeno un disegnatore vi chiederà se volete un ritratto e mentre state decidendo vi metterà in mano il disegno già pronto, chiedendovi un bel po’ di euro! Come rifiutare?! A volte sono molto insistenti e si infastidiscono se fotografate i loro quadri… meglio farlo da lontano con lo zoom! Da Place du Tertre ci perdiamo tra le innumerevoli viuzze di Montmartre, fermandoci di tanto in tanto nei negozietti di souvenirs. I prezzi sono davvero convenienti e compriamo una marea di cose! Passeggiando verso Rue Lepic, la folla dei turisti si disperde e le stradine si fanno silenziose. Un grazioso trenino passa e ripassa offrendo ai più stanchi la possibilità di girare il quartiere, ma noi preferiamo passeggiare. Camminando è facile capire perché grandi artisti fecero di questo luogo la loro residenza: trovavano ispirazione in molteplici particolari… una porta, un cancello, una scalinata, una terrazza, una tazzina lasciata sopra il tavolo di una caffetteria. È proprio vero… nonostante i cambiamenti moderni della città, Montmartre ha conservato la sua fisionomia, mantenendo un’atmosfera da villaggio bohémien. Scendendo la Rue Lepic, arriviamo direttamente nel quartiere a luci rossi di Pigalle. È qui che si trova il locale notturno più famoso di Parigi: il Moulin Rouge. Riesce difficile credere che Pigalle faccia parte della romanticissima Montmartre! Eppure è così. La fila davanti il Moulin Rouge è sempre chilometrica e noi ci rinunciamo. È possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli serali, ma vi avverto i prezzi sono molto cari!
MARTEDì
Ore 9.00. Il cielo è un po’ incerto, ma in lontananza si apre già qualche spiraglio di sole…e noi ottimisti decidiamo di percorrere oggi la via trionfale. La via Trionfale è un lungo asse prospettico che unisce in linea d’aria la Grande Arche della Défense, l’Arc de Triomphe, Place de la Concorde e la Piramide del Louvre. Saranno queste le tappe del nostro tour di oggi. Partendo dalla meta più lontana che è la Défense, ci sposteremo con la metro fino all’Arc de Triomphe. Da qui ci attende una lunga passeggiata per i famosi Champs-Elysées, fino ad arrivare alla Piramide del Louvre. L’itinerario, in effetti, è abbastanza faticoso, ma noi siamo ancora giovani. Perciò, con le cuffie dell’Ipod alle orecchie e il giornale francese tra le mani, da veri parigini, saliamo sulla metro per un lungo tragitto: la Défense ci aspetta all’ultima fermata! La Défense è la Manhattan parigina: grattacieli, centri commerciali, uffici, banche. È il quartiere degli affari, pieno di managers in giacca e cravatta che si recano a lavoro. Durante i weekend sembra svuotarsi, quindi se volete avere un assaggio della vita dei businessmen francesi, è meglio programmare la vostra visita durante un giorno della settimana. Le strutture e gli edifici sono rigorosamente realizzati in cemento, vetro e acciaio. Le piazze sono molto vaste e ornate di sculture moderne e fontane con giochi d’acqua. Spesso chi va a Parigi non ha il tempo di andare alla Défense oppure non la conosce neanche!Per me, invece, è una tappa obbligatoria: è come essere in un’altra Parigi… una Parigi che guarda il mondo con occhi diversi e si proietta lontano verso il futuro. La Grande Arche è la Finestra del mondo: un gigantesco cubo svuotato al centro, in perfetto asse prospettico con l’Arc de Triomphe. Ci sediamo in alto sulle bianche scalinate e guardiamo dritto: eccezionale il colpo d’occhio sull’arco di trionfo… minuscolo e lontanissimo, è perfettamente di fronte a noi! Girando dietro la Grande Arche ci perdiamo tra i palazzi e gli uffici e scopriamo un ponte molto futuristico. Non lo attraversiamo perché ci porterebbe fuori dal quartiere, ma ritorniamo indietro e ci dirigiamo verso il centro commerciale Les Quatre temps”, situato a sinistra della Grande Arche. Dopo una mattinata di shopping rimaniamo a pranzare lì da “Mezzo di Pasta”: un pasto buono ed economico ma soprattutto take away… ce lo gustiamo così sul prato, in mezzo a turisti e giovani managers in pausa pranzo. Girando e fotografando qua e là si è fatto veramente tardi! La pausa pranzo per i lavoratori è finita e cala il silenzio nelle strade. Ritorniamo velocemente alla Grande Arche. Un ultimo sguardo alla Finestra del Mondo e poi eccoci di nuovo sottoterra a riprendere la nostra amata metro. Prossima tappa: Arc de Triomphe. Si erge imponente al centro dell’enorme Place Charles De Gaulle. In essa confluiscono 12 viali con il relativo carico di auto e smog!!Per arrivare sotto l’arco bisogna prendere un sottopassaggio. È possibile salire in cima per ammirare gli Champs-Elysées dall’alto… basta farsi 282 scalini! E noi non ne abbiamo assolutamente l’intenzione! Dall’arco di trionfo 2 km di viale arrivano a Place de la Concorde. Sono gli Champs-Elysées, il cuore pulsante della vita parigina, la via trionfale dello shopping: vetrine sempre nuove, gallerie, brasserie, eleganti negozi, cioccolaterie, teatri, alberghi, e una folla cosmopolita che vi passeggia notte e giorno. La strada è molto lunga e noi siamo già stanchi, ma tra un negozio e l’altro la fatica si dimentica facilmente 🙂 Una bella sosta in un cafè parigino è comunque una tappa obbligatoria. Arrivati a Place de la Concorde la stanchezza si fa sentire davvero… entriamo nei giardini di Tuileries. Numerose sedie verdi con schienale inclinato, disposte ordinatamente attorno ad una grande fontana, invitano proprio ad un bel riposo. Arriviamo finalmente alla Piramide del Louvre, per fotografarla al calar della sera. Sembrava impossibile percorrere tutta la via trionfale eppure siamo qui, davanti alla piramide del Louvre, all’estremità opposta della Finestra del Mondo. Tantissimi chilometri ci separano ormai, ma una lunga linea immaginaria ci unisce perfettamente. E unirà anche i nostri ricordi.
MERCOLEDì
Oggi il cielo non promette niente di buono: giornata ideale per visitare i luoghi al chiuso, come il Museo d’Orsay, l’Opéra e i grandi magazzini Lafayette. Ma prima che inizi a piovere, ci facciamo un giretto mattutino nelle strade della Rive Droite, che raccontano il volto più elegante e sontuoso di Parigi: Place Vendome e Rue de Rivoli, una delle vie più belle di Parigi, chic e alla moda, ideale per lo shopping. Io ci avrei dedicato una mattinata! Purtroppo, però, la pioggia incombe e non c’è tempo..ci rifaremo più tardi alla Fayette! Alle 10.40 siamo all’ingresso del Museo d’Orsay. In genere c’è poca fila nonostante ci sia il controllo delle borse. Le fotografie non sono consentite..ma secondo voi potevo non scattarne qualcuna di nascosto con il cellulare?! Le opere, distribuite in 3 piani, sono davvero tante! Due ragazzi siciliani ci regalano la loro autoguida in lingua italiana… e così ci tuffiamo nell’impressionismo. Dipinti semplicemente straordinari. Un vero peccato non poterli immortalare con la mia fotocamera. Posso solo ammirarli in silenzio. Alla fine della visita, rimaniamo a pranzare nell’elegante ristorante del museo (scegliamo uno dei menu fissi del giorno).
All’uscita, la pioggia sembra dare tregua e le nuvole lasciano spazio ad un po’ di sole. Dalla rive gauche ritorniamo alla rive droite per raggiungere l’Opéra de Paris. L’interno del palazzo è ancora più impressionante del suo esterno: una splendida scala alta 30 metri, un grande salone adiacente all’auditorium, con un soffitto a mosaico e un gran numero di lampadari. Non avete di certo bisogno di andare a Versailles per ammirare una tale opulenza regale! Situati a pochi passi dall’Opera, Le Galeries Lafayette sono indubbiamente i magazzini più belli di Parigi, i più amati e i più rinomati. Anche abbastanza cari in effetti, ma di certo non si può tornare a casa senza aver comprato almeno i dolcetti parigini più famosi: i Macarons. Basta andare da Pierre Hermé, in fondo al piano sotterraneo (piano dedicato solo alle scarpe!). Un altro bel negozio di Macarons c’è anche a Champs-Elysées. Questa sera la voglia di una pizza ci porta in una pizzeria vicino Bastille con l’insegna italiana… peccato però che di italiano non ha proprio nulla! Proprietari tunisini che si spacciano per italiani e una pizza surgelata di una qualche sottomarca! Potranno anche aver tappezzato le pareti con quadri della torre di Pisa e del Colosseo, ma non hanno sicuramente idea di cosa sia la pizza italiana!!
GIOVEDì
Oggi il sole splende in un cielo azzurrissimo e noi mattinieri siamo già in cammino sulle tracce del grande Napoleone. Visitiamo per prima la bellissima chiesa con la cupola dorata, Dome des Invalides, dove si trova la tomba di Napoleone e poi il museo delle Armi (Musée de l’Armée). Dopo la visita, ci dirigiamo a piedi verso Place des Invalides e da qui a ponte Alessandro III. Con il suo stile Art Nouveau riccamente decorato, lo considero il ponte più elegante di Parigi. Dopo aver scattato tante fotografie, ci incamminiamo verso Ile de la Cité costeggiando la rive gauche. Arriviamo così a Pont Neuf che ci conduce nell’isoletta. Ile de la cité è il centro storico della città, la Parigi primitiva: un’isoletta sulla Senna che accoglie la splendida Notre Dame. Silenziosamente la scorgo all’improvviso fra gli alberi e ne rimango incantata come se fosse la prima volta, e forse anche di più. Simbolo della Parigi gotica del XII secolo e sede dell’incoronazione di Napoleone nel 1804, è stata resa ancora più celebre dal libro “Notre Dame de Paris” di Victor Hugo. Entrando nella cattedrale un’intensa penombra avvolge ogni cosa. Proseguendo verso il meraviglioso organo la luce si fa più forte: entra dal meraviglioso rosone. Al”uscita giriamo dietro la chiesa costeggiando la Senna e arriviamo al ponte che conduce sulla rive gauche: un ponte ideale per foto romantiche con sfondo Notre-Dame e per questo ornato da numerosi lucchetti d’amore, ormai di moda anche qui! Attraversando il fiume ci dirigiamo verso il quartiere latino per pranzare. Il quartiere latino è l’anima della rive gauche. Il nome fa pensare al sud del mondo e molte persone credono di trovarci localini spagnoli o brasiliani. Invece ci trovano professori e studenti che, usciti dalle austere mura di università come la Sorbona, tra una lezione e l’altra, si riversano nei café e nei locali pieni di vita, giorno e notte, in ogni periodo dell’anno. A poca distanza dalla Sorbona arriviamo al Panthéon, e visitiamo le cripte che ospitano le tombe di numerosi uomini illustri (Victor Hugo, Zola, Rousseau, Voltaire, Marie Curie). Con il Panthéon si conclude il nostro tour di oggi. Dobbiamo ritornare in hotel a riposarci e prepararci per una magica serata.
L’oscurità della sera accende la magia parigina e la città cambia volto: diventa ancora più seducente e affascinante. Risalire sulla Tour Eiffel anche di notte? Impossibile resistere! E noi abbiamo anche il compleanno del mio ragazzo da festeggiare. Un bel ristorante al 1° piano della torre (58 Tour Eiffel), prenotato online (un mese e mezzo prima!) ci attende alle 21.00 in punto 🙂 Una salsina di pomodoro e avogado, un brindisi con vero Champagne, due piatti di pesce, uno di carne, un soffice “waffel” di patate, un minitortino di pasta al forno (cucinato dallo chef appositamente per noi italiani!), una deliziosa sfera di cioccolato ripiena di gelato e lamponi, e due belle bottiglie di vino (rosso e bianco)… A completare il tutto, un tavolo riservato accanto al vetro con una splendida vista notturna sul Trocadéro. Sarà anche stato caro (250 euro a coppia!), ma sicuramente indimenticabile! All’uscita dal ristorante, ci ritroviamo al 1° piano della torre e non c’è nessuno perchè gli ascensori a settembre chiudono alle 23. La Tour Eiffel è tutta per noi!! Lo sguardo si perde tra le mille luci di Parigi. Una miriade di flash fotografici si accendono continuamente in lontananza per immortalarla. E anche noi immortaliamo ogni angolo…perché le foto notturne hanno un’altra magia, raccontano un’altra emozione. L’emozione di una notte unica come poche ne accadono.
VENERDì
Oggi è l’ultimo giorno di vacanza e non possiamo andare via senza aver visitato il museo più famoso del mondo: il Louvre. Sebbene reduci di una lunga nottata, pur di evitare una fila perennemente chilometrica, da buoni mattinieri alle 8.30 siamo già all’ingresso piramide. Il museo apre alle 9.00 e noi siamo praticamente i primi!!Una scala mobile ci conduce sotto la piramide trasparente e qui si apre un mondo davanti a noi: un labirinto di capolavori ospitati in 3 immense sale (Denon, Richielieu, Sully). Non basterebbe un giorno intero per visitarle tutte! E allora occorre avere le idee ben chiare: stabiliamo una visita di 2 ore e ci concentriamo solo sulle opere più belle, che sono comunque citate nel volantino ritirabile all’entrata. Tra queste considero imperdibili: La Gioconda, La Vergine delle Rocce, Le nozze di Cana, La libertà che guida il popolo, La Zattera della Medusa, Amore e Psiche e la Venere di Milo. Le foto sono consentite e io ne scatto un’infinità! Ma la protagonista delle mie foto è Lei: la Monna Lisa di Leonardo da Vinci. Al centro della sala 8 dell’ala Denon, protetta da due lastre di vetro blindato a tripla lamina, sembra quasi minuscola a primo impatto, ma basta guardarla negli occhi per coglierne la grandezza. Da qualunque angolo la guardiamo, è lei a guardare noi. Soddisfatti e ancora incantati dallo sguardo della Monna Lisa, salutiamo il Louvre e ci dirigiamo con la metro nel quartiere di Montparnasse sulla rive gauche.
L’altissima torre di Montparnasse si staglia maestosa davanti a noi. L’ascensore ci conduce a quota 196 m in 38 secondi: una salita davvero fulminea, da togliere quasi il fiato! Senza rendercene conto siamo già al 56° piano: un bar-ristorante, un negozio di souvenirs e un’esposizione di pannelli che documentano le fasi di costruzione del grattacielo. Salendo poi poche scale ci ritroviamo nel grande terrazzo all’aperto che offre una vista impareggiabile su Parigi. Un vista per così dire da un altro “punto di vista”, che non è la solita Tour Eiffel. Sono le 12.30. Il sole splende e la fame si fa sentire. Quale luogo migliore per pranzare se non un bel parco? Ci dirigiamo verso i giardini più amati dai parigini, i Jardin du Luxembourg, e ci gustiamo una bella baguette mixte in mezzo al prato. Ritorniamo in hotel e dopo un breve riposo decidiamo di uscire intorno alle 18.00-18.30 per andare a Centre Pompidou. Ci sediamo a terra davanti a questo gigante groviglio di tubi colorati, cercando di coglierne gli aspetti più nascosti. È un’opera davvero insolita, un linguaggio architettonico inedito per uno spazio dedicato ad eventi di alto contenuto culturale. Per chi lo guarda è solo un intreccio di travi metalliche, il cui aspetto può o meno incontrare il gusto dell’osservatore. La prima volta che lo vidi, pensai che era veramente orrendo!A distanza di 9 anni, però, lo riguardo e mi appare diverso: sembra quasi una grande scultura surrealista, immersa in un reale contesto urbano, con il quale non ha niente a che vedere! Un vero grido moderno nel cuore antico della capitale francese. E forse è proprio questo che lo rende affascinante. Situata accanto a Centre Pompidou, piazza Stravinsky pullula sempre di gente e di artisti di strada, che suonano e ballano animando le strade. L’orario delle 18.30 è ideale per vedere la piazza in tutta la sua vivacità. L’omonima e originale fontana è un omaggio al celebre compositore russo Igor Stravinsky: ogni scultura animata ricorda una sua opera musicale. Ritornando in hotel ci fermiamo al Café Metro e ci gustiamo l’ultima cena parigina: una buonissima Croque Monsieur filante che chiude in bellezza la nostra vacanza.
SABATO
Oggi il sole splende come ieri, ma ormai sono le ultime ore a Parigi e noi le dedichiamo agli acquisti dell’ultimo minuto! Ritorniamo a Piazza Stravinsky e proseguendo dritto arriviamo subito ai grandi magazzini “Forum Les Halles”. Salendo sulla terrazza del Les Halles scattiamo qualche foto panoramica del centro commerciale, dietro il quale fa da sfondo la bellissima chiesa di Saint-Eustache. Non passiamo lasciare Parigi senza gustarci l’ultima Crepe a Piazza Stravinsky! In realtà, abbiamo ancora un po’ di tempo a disposizione prima di partire e decidiamo di prendere la metro per farci un giro al Canal St.Martin. Purtroppo, però, l’idea si rivela pessima! Probabilmente né il giorno né l’orario sono adeguati per un quartiere di periferia! Sicuramente da evitare! Ormai il nostro viaggio è giunto davvero alla fine. Raggiungiamo l’aeroporto Charles De Gaulle e arriviamo a Catania alle 20.00. Come ogni fine estate tutti i turisti tornano a casa… I sognatori si risvegliano e nascono nuovi problemi… Ma non importa cosa porterà la nuova stagione… Noi avremo sempre Parigi: una città brulicante di misteri, di fantasmi passati, di sogni, di desideri; una città che cambia continuamente ma rimane la stessa e lascia sempre un segno nel cuore… ogni volta diverso.