Nizza tra mare e arte in gennaio
La place Massena è piena di bancarelle a forma di capanna che espongono oggettistica natalizia e dolciumi. Le luci natalizie illuminano la piazza a giorno, su cui svettano le famose 7 statue allegoriche di Jaume Plensa. In fondo alla piazza la fontana butta alti getti di acqua che cambiano continuamente colore, intorno enormi alberi di Natale di luci intermittenti colorate, le più suggestive sono in place Garibaldi.
Non ci siamo fatti mancare una visita a l’ile Sainte Marguerite (una delle isole de Lérins situate davanti a Cannes). L’isola è un parco naturale, praticamente disabitato, l’unica attività è una scuola di vela. Non lontano dal molo di sbarco lo stagno di Bateguier dove si possono vedere varie specie di uccelli; è una riserva naturale per gli uccelli migratori. Tra la folta vegetazione che lo circonda, un belvedere con piccoli cartelli con notizie sulla flora e la fauna, peccato che la vegetazione sia spesso alta e in alcuni casi ostacola la visione, si vede che la crisi morde anche in Francia.
Camminiamo vicino al mare tra suggestive calette, mentre verso l’interno, pinete, aree di sosta attrezzate, tutto sempre con cartelli descrittivi, dopo una sosta in una caletta, dove un temerario sta nuotando, raggiungiamo la Punta del Dragone, saliamo sul belvedere da cui godiamo di un magnifico panorama della costa, inutile dire che l’isola è vietata al traffico di qualunque tipo di veicolo.
Ritorniamo verso l’imbarco, nelle vicinanze dell’unico piccolo centro abitato, nell’unico bar mangiamo un panino, quindi visitiamo il Fort Royal, che la leggenda racconta essere il luogo della prigionia della maschera di ferro, oggetto di romanzi e film. Il forte, sembra quasi abbandonato, abbiamo visto solo 2 persone, molte le parti transennate.
Poi ritorno a Cannes-Nizza.
Nei giorni successivi ci siamo dedicati all’arte visitando il Museo delle Arti Asiatiche, situato nelle vicinanze dell’aeroporto adiacente al Parc Phenix, l’edificio del museo è un’opera d’arte dell’archistar Kenzo Tange, tutto in marmo bianco, circondato da tre lati da un lago artificiale (il quarto è occupato dal Parco), è stato paragonato ad un cigno; la base è composta da quattro cubi in marmo bianco, quasi a filo d’acqua, ciascuno è dedicato ad una civiltà asiatica: Giappone, India, Cina e Cambogia. Il piano superiore è a forma di rotonda, con in cima una struttura a piramide, le due parti sono collegate da una bella scala a spirale in vetro. All’interno sono esposte opere delle quattro civiltà, non sono molte, vi sono anche fotografie. Il museo, gratuito, si visita in circa un’ora e mezza, a pagamento si può assistere al cerimoniale del tè. Abbiamo poi visitato il Parc Phenix, attiguo al Museo e in prossimità del mare ( costo 2 euro), all’interno un lago artificiale, animali anche in libertà, varie specie di piante e vegetali, poi una grande serra con piante e vegetazione tropicale, ho visto piante con foglie enormi e fiori di cui non conoscevo l’esistenza. All’esterno aree attrezzate con parco giochi, che ha fatto pensare che si tratti di un parco per bambini. L’ultima visita l’abbiamo fatta al Museo d’arte moderna e contemporanea di Nizza (Mamac), situato in una zona alle spalle della città vecchia, denominata la Promenade des Arts, costituita da un complesso di edifici in marmo bianco alti circa 30 metri, a forma di parallelepipedo costituiti da un auditoriun e una biblioteca collegati tra loro sulla cima da passerelle in ferro con terrazze, da dove si può vedere un panorama di Nizza a 360°. La parte espositiva del Mamac è suddivisa in 3 piani, sale molto ampie, enormi vetrate. Le opere appartengono al moderno e contemporaneo francese, molto presenti le opere di Ives Klein e opere di arte contemporanea americana e arte povera italiana, tra tutte mi sono piaciute una originale composizione di Michelangelo Pistoletto con un etrusco che si specchia in una strada dell’antica Roma e una originale opera di Warhol (il segno del dollaro).
Il museo è gratuito e vale sicuramente una visita.
Ferny Forner