Colombia, Amazonas e San Andres

Un viaggio tra avventura e relax in Colombia
Scritto da: ENRY70
colombia, amazonas e san andres
Partenza il: 21/04/2012
Ritorno il: 05/05/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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COLOMBIA, AMAZONAS Y SAN ANDRES… 21-24 aprile: Bogotà e Zipaquirà; 24-27 aprile: Amazonas, Mocagua; 27- 30 Aprile: San Andres; 30 aprile- 5 maggio: Cartagena y Isla Del Rosario

Costi generali: Volo Intercontinentale Avianca, Incluso Bogotà – Amazzonia; Amazzonia – San Andres Via Bogotà; Cartagena – Bogotà: 1.078 € San Andres – Cartagena: 130€ Assicurazione: 42,75€ tasso di cambio: 2350 Pesos=1 Euro

21 APRILE 2012: PARTENZA DA MILANO e ARRIVO A BOGOTà

Dopo una minuziosa preparazione, io che lavoro in banca, dimentico di aver ritirato i dollari (moneta inutile in Colombia perché potete usare i bancomat oppure gli euro) e il mio collega nonché compagno di viaggio Paco la sera prima della partenza si rende conto di essere senza il passaporto, comincia così il nostro viaje in Sudamerica, Colombia. Il sabato della partenza Paco si reca in banca (la sede è aperta dalle 7 alle 12) per recuperare il passaporto dimenticato nel suo cassetto ma Nicola, il custode, quel giorno è in ritardo ed arriva alle 8 recuperato il documento partiamo con la macchina destinazione Ceria park della Malpensa (consigliato perché 15 giorni costano solo 36€ e perché risparmi pure sulla benzina visto che dista 15 minuti dall’aeroporto http://www.ceriamalpensa.it/ quando scopriamo che lo svincolo A26/A4 è chiuso! Grazie al satellitare arriviamo comunque e scopriamo che il volo Milano-Madrid è in ritardo di un’ora cosicché in Spagna prendiamo il volo al… ”volo” ed arrivati a Bogotà al ritardo si somma quello delle valigie consegnate due ore dopo l’arrivo. Prima cosa da fare all’aeroporto di Bogotà: uscire sulla destra, girare all’angolo dell’edificio e prenotare ufficialmente un mezzo autorizzato, vi rilasciano la ricevuta con il costo del viaggio. Nessuno vi consiglia di prendere un taxi sconosciuto, farlo significa che l’autista potrebbe portarvi in periferia, puntarvi la pistola e farsi dare i codici delle vostre carte di credito e compiere il “paseo millionario”… una volta ripuliti, se lasciati vivi, vi ritroverete nel peggior quartiere della città!

Aeroporto – hotel è costato 22.000 pesos, l’hotel (www.apartaestudioslacandelaria.com), è molto valido e costava 160.000 la doppia (miniappartamenti) per notte. Fatto un breve giro dei dintorni, abbastanza pericolosa La Candelaria, stanchi morti rientriamo a dormire cullati dalla dolce musica di rumba che proveniva da un edificio accanto fino alle 6 del mattino.

22 aprile: BOGOTà

Sveglia alle 8, scendendo verso plaza Bolivares facciamo colazione da un baretto spettacolare, aveva tutti i tipi di frutta colombiani, alcuni dei quali non conosciamo, come il lulo, il zapote etc, dopo tre kg ciascuno visitiamo la capitale: Calle 7, Museo de oro, Museo de Botero, Museo delle monete e della Storia. A noi si unisce Emily, ragazza australiana che viene con noi alla visita del Montserrate, santuario raggiungibile con la teleferica (9,000 pesos la domenica). I prezzi sono più economici i festivi… da lassù ci godiamo tutta Bogotà quando accade un fattaccio. Io stavo mirando il paesaggio quando mi sento spingere in modo poco educato: mi giro pronto ad insultare la persona quando vedo un gruppetto di signore andine, abbastanza curate… mi trattengo e chiedo a Paco di immortalarmi con la macchina fotografica con lo sfondo cittadino. Mentre mi scatta la fotografia una ragazza colombiana avverte Paco che il suo portafoglio, tenuto dentro il borsello a tracollo,era volato via! Blocchiamo una delle donne del gruppetto mentre l’autrice scappa via e noi perdiamo 4-5 secondi per capire l’accaduto. Paco allora si lancia all’inseguimento ma non ottiene nulla, io non mollo l’altra che continua a dire di essere innocente e tenta di infilarsi nella coda di gente in attesa di prendere la teleferica per scendere, imbestialito la strattono chiamo la polizia ed ecco che improvvisamente compaiono tutte le sue amiche, una di esse mi restituisce il portafoglio con tutti documenti e soldi e chiudiamo l’episodio… a sera tentiamo di cenare da Brasa Brasil, ma calle 18 è lunga diversi km ed il tassista sbaglia a lasciarci..mossa a compassione e preoccupata per la nostra incolumità una gentile signora ci carica in macchina e ci porta nella zona rosa dove ceniamo al Ribs: molto caro tenuto conto che un litro di sangria costa 32.000 pesos..finita cena, riservato il taxi, rientriamo in albergo visto che domenica è tutto chiuso.

23 aprile: CATEDRAL DEL SAL, ZIPAQUIRà

Fatta colazione al solito posto prendiamo il taxi direzione Zipaquirà. La sera prima eravamo d’accordo di passare a prendere Emily nel suo albergo, ma complice una manifestazione bestiale e l’assenza del cellulare di Emily, la dimentichiamo in città ma poi la incrociamo per caso all’ingresso della miniera… La Catedral de sal è costruita sotto terra dove i minatori dannati pregavano durante i lavori, gli effetti ottici sono particolari e ci sono anche le vie crucis. Fuori potete fare il camino de los mineros, ma è abbastanza inutile. Per questa visita, traffico bestiale a parte, ci vuole quasi una giornata intera, il taxi di Josè (+57 310 5607367) 214.000 pesos a/r e la sosta ad un ristorante 73.000 pesos dove abbiamo mangiato carne a scoppiare in tre, davvero spettacolare. Rientrati a Bogotà, paralizzata da manifestazione della sinistra che reclama maggiori diritti e lavoro, compro il poncho per mia nipote Serena ed andiamo a dormire perché anche il lunedì è tutto chiuso.

24 aprile: AMAZZONAS

Dopo un’ottima colazione da Juan Valdez vicino al museo Botero, per i nostri amici compriamo 10 kg di caffè che ci camalleremo comodamente per il resto del viaggio..ci viene a prendere l’ottimo Josè che per 20.000 pesos ci porta all’aeroporto, dove con il volo Lan atterriamo a Leticia, capitale dell’Amazzonia colombiana. Pagata una tassa (mi sembra sui 10 euro ma non sono sicuro) e controllata la tessera di vaccinazione contro la febbre gialla, obbligatoria, andiamo all’hotel divino nino ) che con 50.000 pesos la camera doppia a notte stiamo divinamente, vicino alla strada principale ed al confine con Tabatinga, Brasil. Raggiunti dalla guida Tikuna, Rosalba, i cui recapiti (+57312 4843424 e mail mocagua22@hotmail.com) reperiti su di una altro resoconto http://turistipercaso.it/colombia/57496/colombia-zaino-in-spalla.html paghiamo 100.000 pesos p/p per la Salida nocturna: meravillosa. Ritrovo dal decameron Explorer, guida Elvis, usciamo con una barca in 8 e l’esperienza è stata straordinaria. Dopo aver avvistato un iguana, la barca si inoltra per centinaia di metri dentro la jungla amazzonica: lì Elvis prende un Boa!..avvitato intorno ad un bastone tenta di morsicarmi… incredibile, poi la guida porta dentro una tarantola, che cammina sul suo braccio e ci mostra le parti che pungono. Sulla via del rientro vediamo un bradipo che io accarezzo ma raccolgo due etti di insetti e poi un piccolo caimano. Vi raccomando questa esperienza unica ed irrepetibile!

25 aprile: MOCAGUA, VILAGGIO TIKUNA

Sveglia alle 6 o alle 7? Il mio cellulare è programmato per aggiornare automaticamente l’ora del luogo dove mi trovo, benissimo, come dicevo prima l’hotel è vicino al confine con il Brasile, così la sveglia suona un’ora prima del previsto..ma lo capisco quando chiamo Rosalba chiedendole dove fosse, visto che l’aspettavamo da almeno un’ora….sì, quella brasiliana, che è un’ora indietro, a volte la tecnologia fa brutti scherzi! Presa la lancha rapida (30.000 pesos a cranio) alle 8,00, giungiamo a Mocagua alle 9,40 dove ci riceve Luis , il fratello di Rosalba e subito ci accompagna nella sua casa. Mocagua è un villaggio abitato dai Tikuna, vicino all’ingresso del parco Amacayacu . Il villaggio è ben tenuto e curato, abitato da circa 200 persone ed ha un generatore di energia elettrica da oltre un anno e mezzo che la fornisce in determinare fasce orarie, su questo generatore tornerò più avanti. Sul parco Amacayacu non visitabile perché inondato in questo periodo, apro una lunga parentesi: nel periodo gennaio-luglio il Rio delle Amazzoni normalmente esonda, da secoli. Quest’anno ha superato di ben 18 metri il livello normale per effetto di piogge intense! Tuttavia, leggendo le notizie dall’Italia, circa l’esondazione, la chiusura dei parchi e l’allagamento di vaste aree di Leticia eravamo allarmati ed orientati ad escludere la zona per timore di trovarci nei casini. Sul posto, però, Rosalba ci dice che nessun Tikuna avrebbe mai costruito case nelle zone di Leticia ora allagate, proprio perché da secoli, queste aree sono inondate, dunque la colpa è del governo che ha concesso i permessi e della stampa che ha dato risalto ad un evento che si ripete ogni anno (l’esondazione). Sembra di aver vissuto le polemiche che inevitabilmente ci sono in Italia dopo ogni disastro ecologico, come accaduto nella mia città genova nel nov 2011, se si conoscesse il territorio certi disastri non si verificherebbero… Fortunatamente siamo venuti. Tornando a noi, sono le 11 del mattino, Luis ci fa fare un bel giro con il bote fino a Puerto Narino, che merita la visita. Dopo visitiamo il lago Tarapoto, facciamo bagno e poi ci dirigiamo a vedere los delfinos rosados, unici al mondo… che fanno capolino verso le 16.00/17.00 oppure all’alba. Rientro a Mocagua dove visitiamo il villaggio e la scuola del paese, vediamo giocare i bambini sotto un forte acquazzone ed il pensiero va alle botte che noi avremmo preso dalle nostri madri se avessimo fatto lo stesso… Dopo cena, ottima con piranha e guayaba e lulo, facciamo un giro… indietro nel tempo! Il paese, dopo il tramonto e per effetto della corrente elettrica è come ipnotizzato dalla televisione: tutto il nucleo familiare, infatti è completamente assorbito dai programmi televisivi, Mocagua sembra l’Italia anni ’50, chissà se Huxley, autore de “Il mondo nuovo”, aveva immaginato questo villaggio. Rientrati a casa allestiamo le camere contro le zanzare: due zampironi, Ddt, Autan tropicale e ci infiliamo a letto avvolti nelle reti: non abbiamo preso la malaria ma ci siamo intossicati, sicuro! La notte procede al suono degli animali, domestici e non, fantastico.

26 APRILE: TOUR NELLA JUNGLA E MACEDONIA

Sveglia alle 7, colazione amazzonica e partenza con il papà di Luis destinazione Kaydiem e camminata nella jungla. Durante il tragitto in canoa si vedono pochi animali perchè stanno distanti dai rumori dell’uomo. La guida ci spiega molte cose durante la camminata nella jungla: per esempio come comunicare che ci si è persi, oppure la pericolosità dei morsi delle “tenere” formiche che abbiamo incontrato. Ci racconta anche che negli anni 60’ e 70’ era comune vedere dei giaguari ma che per la caccia furono quasi sterminati ed ora è rarissimo avvistarli anche se la guida della salida nocturna ci disse che aveva visto un “tigrillo” alcune settimane prima ed una sola volta in vita sua aveva avvistato il giaguaro: ma diciamola tutta, se un turista lo vede non lo racconta! Tornati a casa con il bote facciamo almuerzo con dell’ottimo sabalo e vari succhi di frutta amazzonici e ripartiamo alla volta del mercato di Macedonia, dove si possono acquistare i prodotti artigianali dell’amazzonia. Preso dall’entusiasmo compro una tonnellata di souvenir fra pappagalli, archi frecce e cerbottane! Terminati gli acquisti domandiamo a Luis se potevamo visitare la casa di un artigiano. Durante il tragitto assistiamo ad un match di football fra bambini scalzi e Paco domanda alla nostra guida della malaria e lui dice che in 20 anni si sono verificati solo 3 casi….giunti a casa dell’artigiano costui è malato e ci fa vedere degli oggetti su cui stava lavorando. Poi chiedo “por què tu eres enfiermo?” e l’artigiano risponde: “ Malaria!!” Stikazz… Basandoci sulle statistiche della malaria ritrovate su questi siti: http://www.malariasite.com/malaria/samerica.htm; http://www.scielo.br/scielo.php?script=sci_arttext&pid=S0074-02762011000900015#f3 sul fatto che esistono 4 tipi e che la profilassi ne copre solo uno, con il rischio che se becchi quello non coperto, il farmaco, riducendo l’effetto, non permetterebbe una pronta diagnosi; non abbiamo preso nulla e se sto scrivendo a dicembre significa che l’abbiamo scampata! Nell’attesa di prendere il bote da Macedonia verso Leticia vediamo galleggiare degli oggetti di dimensioni circa 15 cm: Luis ne prende uno, lo taglia con il machete e ce lo fa mangiare, è il zapote, un frutto dolcissimo. Qui hanno tutta la frutta migliore del mondo, pesci, vegetali, e poi nella baracchina vendono le patatine industriali… evvai con la globalizzazione! A Leticia ci accoglie l’ottima Rosalba (è stata davvero brava, si è presa davvero cura di noi, ve la raccomando alla grande anche se prende qualche pesos in più del fai da tè, ma ne vale la pena..) che ci accompagna al Divino Nino, ceniamo alla tierra amazzonica e facciamo serata in giro per la città semivuota, è giovedì, ma dicono che il we si riempie di brasiliani. Dimenticavo, i due giorni a Mocagua ci sono costati 350.000 pesos a persona.

27 APRILE: LETICIA E VIAGGIO VERSO SAN ANDRES

Giro della città sotto un forte acquazzone, alle 14.00 prendiamo il volo per San Andres, via Bogotà. In aeroporto notiamo un gruppo di ragazzi americani, un po’ invasati: erano tutti colorati con tatuaggi neri, probabilmente avevano fatto un’escursione addentrandosi nella foresta, vivendo con gli indios e dormendo sugli alberi. Per quello che ho capito il turista ha tre scelte, in amazzonia: stare a Leticia e fare escursioni giornaliere o dormire nei lussuosi Lodge Decameron; fare una spedizione di almeno 4 giorni nella foresta, molto impegnativa oppure fare come noi andare a Mocagua, nessun turista e vita da villaggio amazzonico! Tornando a San Andres apro una parentesi. Avevamo scelto questa destinazione come luogo di divertimento e sollazzo dopo il mazzo amazzonico, attratti da resoconti che, sia pur esagerati, lasciavano intravedere una spumeggiante vita notturna. Forse perché “temporada baja” (gen – febb; ago – sett quelle alte) San Andres è un posto che consiglio alle coppie, agli amanti dello snorkeling e della natura, visto che il mare ha 7 differenti colori. Alloggiamo all’ottima Posada Trisan (Edwards0208@hotmail.com) 100.000 pesos la doppia a notte, a 15 minuti a piedi dalla spiaggia e dal centro. Il venerdì sera lo trascorriamo in giro per locali: la cosa che ti colpisce e che gli italiani residenti confermano, è che i locali amano le discoteche poste dentro gli alberghi, buie e pieno di fumo, con aria condizionata anziché i locali nella spiaggia… boh… Capito come gira andiamo a dormire.

28 APRILE: SAN ANDRES

Ci svegliamo alle 10.00 causa pioggia torrenziale che non si vedeva da un anno, strade allagate, tutto fermo. È così che decido di anticipare il volo per Cartagena di due giorni, con 113$ di penale. Nel pomeriggio il tempo migliora e facciamo un salto a San Luis, con il autobuse publico per 1.500pesos. La sera ceniamo da Margherita&Carbonara, gestita da un italiano e poi facciamo giro nei locali bui e deprimenti..

29 APRILE: SAN ANDRES

La giornata è molto luminosa e la trascorriamo in spiaggia, nella Playa di fronte a Johnny Kay, l’isolotto che fronteggia San Andres… la sera, arrossati, facciamo i soliti giri fra passeggini e famiglie nella peatonal, manco fossimo a Diano Marina o Loano… Di San Andres ricordo con affetto il proprietario di Margherita & Carbonara, che a 60 anni “sa come funziona il mondo”; la ex body guard di una famosa attrice italiana, che aveva aperto un ristorante sull’isola ma ora in vendita; A. di Roma, cooperante per la EU in Bolivia e che aveva scambiato una delusione d’amore con un attacco da parte di una donna colombiana a suo dire “psicopatica” (“A ragà, me so informato ed ho studiato la cosa, lo psicopatico te destrugge, te massacra!” ci disse) ed una mitica coppia di Prato che ha mollato tutto ed aperto il ristorante “Maya” , a metà della Peatonal, davvero trendy. Infine, i residenti mi hanno chiesto di confutare il presente articolo http://mondo.panorama.it/San-Andres-Colombia-il-paradiso-naturale-dei-turisti-dello-sballo; può darsi che gli italiani che vengono ad Agosto a San Andres si comportino come descritto nell’articolo, io che non fumo neppure le sigarette (tengo a precisarlo) consiglierei l’isola a coppie, sub o pensionati… fate voi. Un’ultima cosa: i taxi dell’isola sono mostruosamente costosi!

30 APRILE 5 MAGGIO: CARTAGENA

Arrivato a Cartegena alle 14.00 mi faccio portare all’edificio Los Delfinos, trovato grazie al resoconto di janfry70 che ringrazio (http://turistipercaso.it/cartagena-de-indias/65103/inolvidable-cartagena.html; il contatto a Cartagena è lilolinda2008@gmail.com Liliana. L’appartamento costava 100.000 pesos al giorno, la zona è quella di Boca Grande, vicino alla spiaggia ed alla zona commerciale, ed a pochi minuti dalla Ciudad Amurrallada, centro storico fantastico! La vita a Cartagena si è svolta così: il giorno in spiaggia, che non è granchè, con i venditori ambulanti che sono peggio delle cavallette: ti assalgono appena ti vedono arrivare..io li prevenivo proponendo loro di vendere la mia collanina comprata in amazzonia! La sera in genere andavo al Tu Candela, altri locali sono Electra, dalle 2.00 in poi oppure il Mr Babila il we o il Dolce vita. La cosa incredibile di Cartagena è che non sono riuscito a portare a cena fuori una ragazza, tutte si dichiaravano disponibili a venire a cena sì, ma nel mio appartamento, proprio come a Genova, patria delle fi….e-di-legno come suole ripetere il mio amico “divino”. Con l’arrivo di Paco abbiamo anche fatto l’escursione all’arcipelago del rosario: fantastica, merita davvero.

CONCLUSIONE

La Colombia è un paese meraviglioso, ricco di cultura, storia (il museo delle monete di Bogotà è molto ricco) con frutta di ogni tipo e che siamo orgogliosi di aver visitato a dispetto della sua ormai superata fama. Al top colloco l’Amazzonia: fosse possibile, ogni classe di terza media dovrebbe spendere una settimana per vedere come funziona un ecosistema! La capitale merita una visita, non più di tre giorni, anche se io me l’aspettavo più “andina”: in realtà è un enorme agglomerato urbano che giace su un altopiano. San Andres è un’isola meravigliosa per gli amanti delle immersioni o per le coppie. Cartagena? Quattro giorni vanno benissimo… nel momento in cui scrivo sto progettando un altro viaggio questa volta più vero… fuori dai circuiti turistici controllati dalla polizia, come a Bocagrande e Laiguito: Medellin, Cali, Eje Cafetero, Santa Marta e Ciudad Perdida… que te vaja bien!



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