Viaggio in Venezuela autogestito

Viaggio di quattro settimane… ecco qualche info utile
Scritto da: Lauro
viaggio in venezuela autogestito
Partenza il: 29/10/2012
Ritorno il: 25/11/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Ascolta i podcast
 
Il nostro viaggio in Venezuela

Viaggio di 4 settimane dal 29/10/2012 al 25/11/2012 effettuato da me e mia moglie Katy con zaino in spalla e organizzato da noi con i soliti sistemi: diari di viaggio, Lonely Planet, contatti diretti con agenzie venezuelane per le parti del viaggio che si potevano fare solo con loro.

Il viaggio è stato diviso in 3 parti ben distinte:

1) dal 29/10 al 7/11 giro con l’agenzia Energy Tours di Ciudad Bolivar (gestita da un italiano e trovata in vari diari di viaggio) nelle zone di Gran Sabana, Canaima con Salto Angel e delta dell’Orinoco

2) per conto nostro dal 7/11 al 17/11 in aereo e bus visitando Merida, Catatumbo (con agenzia da Merida), Coro, Parco Morrocoy (Chichirivice e isole limitrofe), parco Henry Pittier (Choroni e Puerto Colombia)

3) dal 17/11 al 24/11 soggiorno di mare a Los Roques visitando ogni giorno un’isola diversa.

Dall’Italia avevamo prenotato il tour con Energy Tours e la posada Lagunita a Los Roques (che ci ha prenotato anche i voli Caracas/Los Roques/Caracas).

Situazione del Venezuela

Tanto per cominciare il Venezuela non si chiama più ufficialmente Venezuela ma Repubblica Bolivariana del Venezuela, nome modificato da Chavez che insegue il parallelismo tra lui e Simon Bolivar. Il 7/10/2012 ci sono state le ultime elezioni vinte di misura da Chavez, ma io ho forti dubbi sul fatto che abbiano effettivamente contato le schede perché durante il nostro viaggio in novembre 2012 abbiamo trovato tutto il territorio letteralmente coperto/dipinto/sommerso da pubblicità elettorali di Chavez mentre c’erano pochissime tracce degli altri concorrenti politici: la mia opinione è che l’elezione è stata la solita truffa delle dittature che fanno finta di essere democratiche ma con l’esito elettorale già scritto, magari lasciando credere d’aver vinto con poco vantaggio giusto per potersi definire democratici. Una cosa simile l’avevamo vista nel Myanmar nel 2010.

L’impressione ‘’visiva’’ del Venezuela è che non si vedano utilizzi pubblici delle immense entrate del petrolio. Ci hanno parlato del fatto che il Venezuela si stia legando mani e piedi alla Cina che sta facendo grandi investimenti.

Pericolosità del Venezuela

Anche noi abbiamo avuto l’impressione di estrema pericolosità del Venezuela basandoci anche su queste osservazioni:

– i giornali locali pubblicano intere pagine con foto di morti assassinati.

– tutte le case hanno le inferiate alle finestre, spesso il filo spinato, i condominii hanno le guardie armate di notte.

– poco prima del tramonto che arriva presto verso le 17,30 i negozi chiudono e le strade si spopolano.

– qualsiasi gestore di albergo/posada/agenzia di viaggi raccomanda alla prudenza.

– i locali pubblici hanno cancelli chiusi a doppia mandata spesso con guardie all’esterno.

– per una nuova legge i locali pubblici devono esporre un cartello di divieto di portare armi da fuoco all’interno.

-gli autobus a lunga percorrenza, specialmente quelli notturni, sono a volte soggetti a rapine e ho conosciuto una persona che era già stata rapinata 2 volte, raccontandomi che avvenivano spesso rapine nella stessa zona finchè non si è scoperto che i rapinatori erano i poliziotti. Inoltre negli autobus bisogna registrarsi con nome/cognome e numero documento e una volta hanno anche fatto le foto a tutti i passeggeri. Durante i tragitti con i bus notturni ci hanno consigliato di dividere i soldi in vari posti compreso nel bagaglio nella stiva che di solito non viene controllato dai ladri.

– ci sono frequentissimi posti di blocco e chi passa abitualmente come gli autisti delle agenzie turistiche lasciano una ‘’mancia’’ ogni tanto per poter salutare e proseguire senza problemi

– anche a Los Roques, molto più tranquilla del resto del Venezuela, le case sono ben protette e dalla barca della nostra posada sono stati rubati vari salvagenti e ombrelloni durante il nostro soggiorno

– tutte le persone venezuelane con le quali abbiamo trattato l’argomento delinquenza ci hanno confermato che è un grave problema e che una volta (15/20 anni fa) non era così.

Noi comunque non abbiamo avuto nessun problema tranne uno spiacevole ma innocuo interrogatorio da parte dei poliziotti alle 5 del mattino che avevano fermato il nostro bus ad un posto di blocco tra Merida e Coro: alla fine ci hanno chiesto delle monete europee per la loro ‘’collezione’’ (ce la siamo cavata con 20 centesimi di euro). E’ stato comunque seccante non aver potuto passeggiare di sera nelle città e aver dovuto sempre cercare ristoranti per la cena che fossero molto, ma molto vicini agli alberghi (forse per un eccesso di prudenza?? Mah! Io e mia moglie abbiamo 59 anni e viaggiamo da parecchi decenni senza aver mai avuto furti o rapine o aggressioni e siamo stati sicuramente molto fortunati ma anche sempre prudenti) oltre a dover stare sempre sul chi vive con bagaglio e borse e taxi e macchine fotografiche e soldi (divisi tra noi in varie tasche/custodie porta soldi con anche una piccola scorta negli zaini lasciati in albergo).

Mezzi pubblici e strade

La benzina è praticamente gratis e quindi tutti vanno in macchina: questo vuol dire che ci sono in giro una infinità di auto, anche vecchissime e scassate degli anni ’50, con traffico bestiale e altissimo inquinamento nelle città.

Le strade extra urbane sono in buone condizioni e il traffico è abbastanza ordinato (mentre nelle città o nelle immediate vicinanze è un po’ selvaggio).

Ci sono moltissimi bus di collegamento tra le varie città. I bus sono di varie categorie e in quelli più economici si paga il biglietto direttamente sul bus. In questi bus bisogna registrarsi con nome/cognome e numero di documento, mentre alla biglietteria dei bus più eleganti bisogna dare un documento per avere il biglietto.

A Merida ho tentato inutilmente di prenotare un bus notturno per Coro per alcuni giorni dopo: i biglietti vengono venduti solo dalla mattina del giorno di partenza: la mattina della partenza sono arrivato alle 7,45 davanti alla biglietteria e ho fatto circa un’ora di coda per avere il biglietto.

Nelle città i bus partono dalle stazioni dei bus in periferia o subito fuori l’abitato.

I bus ‘’eleganti’’ hanno l’aria condizionata a tutta forza e mi hanno spiegato che non è possibile diminuirla o spegnerla perché è collegata al motore senza alcun controllo: nei lunghi tragitti (per esempio tra Merida e Coro ci sono 14 ore di bus) i venezuelani si portano dietro cuscini/coperte e vestiti pesanti (io stavo con maglione, giacca a vento e cappello/guanti di pile).

Sui vari bus ho avuto l’impressione che i bigliettai facessero un po’ i furbi con i turisti alzando il prezzo del biglietto e dimenticandosi di dare il resto.

I voli interni sono abbastanza economici se comprati in Venezuela con il cambio parallelo mentre sono costosi se comprati dall’Italia via Internet.

Nei diari di viaggio si legge che gli orari dei voli interni sono approssimativi per i più vari motivi e anche noi abbiamo subito un forte ritardo nell’arrivo a Puerto Ordaz a causa di un black-out dell’aeroporto (il che ci riporta ai cronici problemi elettrici diffusi in tutto il Venezuela).

Anche nei voli interni (tranne il Caracas/Los Roques/Caracas) abbiamo potuto portare i nostri zaini da 40 litri + borse con noi come bagaglio a mano.

Ogni volta che si prende un volo interno si deve pagare una tassa d’uscita, mentre è stata tolta recentemente la tassa d’uscita per i voli internazionali in partenza da Caracas.

I biglietti della compagnia aerea Laser vengono venduti solo nei loro uffici negli aeroporti dove operano e se dovete viaggiare con loro (noi l’abbiamo usata nel tratto Caracas/Merida) conviene comperare il biglietto appena arrivati a Caracas dall’Italia (ma dopo aver cambiato i soldi con il cambio parallelo).

Anche a Merida per prendere il bus per Coro ho dovuto pagare la tassa d’uscita.

I taxi sono molto economici e molto diffusi, anche se nelle città non è facile trovarli liberi perché vengono usati come fossero autobus.

Nel complesso è abbastanza facile girare il Venezuela con i mezzi pubblici, sia bus che aerei ed i taxi, anche su lunghi percorsi, possono essere una valida alternativa se si è almeno in due.

Cambio valuta

In Venezuela c’è un rapporto di cambio ufficiale Eur/Bolivar Fuerte (EUR 1 = 5,62 VEF) e USD/Bolivar Fuerte (Usd 1 = 4,29 Vef) assurdo e con quel cambio il Venezuela diventerebbe carissimo per gli stranieri.

Per di più c’è una inflazione elevatissima che lima continuamente il valore del Bolivar (BVF o Vef). Da notare che i venezuelani non possono comperare tutta la valuta estera che vogliono ma hanno un plafond di Usd 500 all’anno (come c’era anche in Italia molti anni fa).

Per tutti questi motivi c’è un fiorente e diffuso mercato nero o ‘’parallelo’’ (come dicono loro).

C’è un sito che giornalmente riporta il cambio parallelo di Eur e Usd: http://www.dollar.nu/

Ovviamente non è da prendere per oro colato ma dà un’idea dei cambi e portandosene dietro una stampa fa capire ai ‘’cambisti’’ che non si è degli sprovveduti spingendoli a migliorare il loro primo cambio proposto.

Noi abbiamo cambiato solo dollari a cambi che sono andati da 10 a 12,50 Bvf per 1 dollaro.

I cambisti si offrono subito all’aeroporto di Caracas e poi di solito sono le agenzie turistiche e gli alberghi che cambiano.

Conviene cambiare poco alla volta, e comunque facendo bene i conti con il fabbisogno, perché in uscita dal Venezuela nessuno cambierà i Bvf contro euro o dollari.

A Puerto Colombia ho girato molto prima di trovare qualcuno che cambiasse dollari e me li ha cambiati un albergo sulla strada principale vicino all’ingresso della cittadina (non cito il nome perché il cambio parallelo è ovviamente illegale).

I dollari sono molto più facilmente accettati degli euro e godono di un cambio migliore considerando il tasso di cambio che si ha in Italia.

Le carte di credito sono poco usate e malviste a causa delle alte commissioni ed in ogni caso l’addebito sarebbe poi con il cambio ufficiale, come anche i prelevamenti con il bancomat: in parole povere conviene girare con contante in dollari.

Costi

Anche con il cambio parallelo il Venezuela non è economico e comunque i servizi turistici prenotati dall’Italia sono quotati in USD o Eur

Tutto il viaggio ci è costato, in due, circa 6.500 euro, così suddivisi:

– volo Milano/Caracas/Milano con Air Europa Eur 1.151

– volo Caracas/Los Roques/Caracas Eur 300

– tour con Energy Tours (albergo del giorno d’arrivo, volo Caracas/Puerto Ordaz, giro Gran Sabana, volo Ciudad Bolivar/Canaima/Ciudad Bolivar, salto Angel, delta Orinoco, volo Maturin/Caracas, tutto con pensione completa) Usd 3.100

– mappa e guida Venezuela Eur 34

– assicurazione con Columbus Eur 106

– posada Lagunita (Los Roques) 7 notti pensione completa EUR 1.050

– spese varie in viaggio circa Eur 1.420

Clima e insetti

Clima buono: piogge quasi giornaliere nella zona Gran Sabana/Canaima/Orinoco ma brevi, spesso anche solo notturne, che non ci hanno creato problemi: anzi le piogge hanno reso migliori le cascate e favorito il lungo tragitto in barca per arrivare al salto Angel. In queste zone sempre caldo ma sopportabile, come la nostra estate. Di notte essenziali condizionatori o pale sopra il letto.

Ottimo clima a Merida e sulle Ande in generale, ed anche sulla costa a Chichirivice e Puerto Colombia si stava bene.

Ottimo clima sempre ventilato a Los Roques.

Insetti fastidiosi e molto pungenti dovunque in tutto il viaggio: i repellenti portati dall’Italia si sono dimostrati assolutamente inutili e funzionano un po’ meglio quelli comperati in Venezuela… ma comunque si finisce il viaggio pieni di punture.

Programma del viaggio

DATA /ZONA/NOTTE/BVF

29/10 – Volo Milano-Caracas – Tanaguarena – Hotel Costa Real suite

30/10 Volo Caracas-Puerto Ordaz Gran Sabana- Chivaton – lodge

31/10 Gran Sabana-S.ta Elena Posada Los Pinos

1/11 Gran Sabana-sulla strada del ritorno Rapidos de Kamoiran

2/11 Ciudad Bolivar Posada Energy Tours Don Francisco

3/11 Volo Canaima-barca salto Angel Accampamento salto Angel

4/11 Canaima Albergo Kavac

5/11 Volo Canaima/Ciudad Bolivar-Orinoco Rancho San Andres

6/11 Delta Orinoco Rancho San Andres

7/11 Volo Maturin/Caracas/Merida Merida-Hotel El Tisure 485

8/11 Catatumbo (lago Maracaibo) Casa su palafitte nel lago

9/11 Merida Posada Mucurisa 240

10/11 Bus Merida – Coro Notte in bus

11/11 Coro Posada de los Pajaros 230

12/11 Chichirivice Hotel Caribana 350

13/11 Chichirivice Hotel Caribana 350

14/11 Puerto Colombia Posada Tom Carel 280

15/11 Puerto Colombia Posada Tom Carel 280

16/11 Catia La Mar Hotel Catimar 460

17/11 Volo Caracas/Los Roques Posada Lagunita

18/11 Los Roques Posada Lagunita

19/11 Los Roques Posada Lagunita

20/11 Los Roques Posada Lagunita

21/11 Los Roques Posada Lagunita

22/11 Los Roques Posada Lagunita

23/11 Los Roques – Posada Lagunita

24/11 Volo Los Roques/Caracas/Milano Notte in volo

25/11 Milano

Agenzia di viaggi Energy Tours: Questa agenzia di Ciudad Bolivar è gestita dall’italiano signor Cosimo Amico e l’ho contattata perché è stata citata positivamente in numerosi diari di viaggio. Hanno un sito Internet e quindi è facilmente rintracciabile.

Cosimo è una persona gentile e disponibile ma a mio avviso a volte manca un po’ di precisione, rapidità operativa e comunicazione di informazioni, anche se alla fin fine nel complesso la parte di viaggio organizzata da loro è andata bene. Mi sento quindi di consigliarla ma tenendo sempre d’occhio Cosimo. Per esempio se avessi saputo per tempo e spontaneamente da lui quale fosse l’albergo che ci aveva prenotato la prima notte in transito dall’aeroporto di Caracas gli avrei potuto dire che non mi andava bene perché troppo lontano (circa 50 minuti di auto alla sera, di meno al mattino) e che avrei voluto andare in un albergo a Catia La Mar, accanto all’aeroporto.

La Energy Tours chiede un anticipo del 30% da pagare in dollari negli USA: dato che poi negli USA trattengono delle spese ho dovuto aggiungere 16 dollari al saldo pagato in contanti. Quando date il saldo in contanti a Cosimo ricordatevi di fargli contare subito i soldi anche perché non rilascia alcuna ricevuta.

Gran Sabana: Tour di 4 giorni/3 notti per circa 1700 km da Ciudad Bolivar a Santa Elena e ritorno, quindi molte ore di macchina. Molto verde, bellissimi paesaggi aperti e numerose splendide cascate. Da Santa Elena siamo andati anche immediatamente dopo il confine con il Brasile dove c’è una specie di zona franca in territorio brasiliano con molti negozi e non servono documenti. In questo confine si formano lunghe file di auto brasiliane che vengono in Venezuela a fare il pieno.

Come hanno detto tutti Jonas, la guida che ci ha accompagnato nella Gran Sabana, parla un buon italiano, è un’ ottimo autista inoltre è davvero molto simpatico e bravo.

Canaima e Salto Angel: All’aeroporto di Canaima si paga la tassa d’ingresso di 150 BVF a testa ed è all’aeroporto che ho comperato il repellente per gli insetti.

Il viaggio verso il salto Angel si svolge così: circa 30 minuti di barca (con tutti i bagagli coperti con un telo impermeabile) più circa 40 minuti di attraversamento a piedi di un’isola sul fiume per evitare delle rapide troppo pericolose da fare con la barca carica + altre 3 ore abbondanti di barca tra continue rapide controcorrente non prive di pericoli: francamente non mi sarei stupito troppo di finire in acqua in alcuni punti particolarmente turbinosi. Gli spruzzi sono continui e non è possibile fare foto se non con macchine a tenuta stagna, e si arriva all’accampamento completamente bagnati (biancheria compresa). Il ritorno è più facile perché si va a favore di corrente e si riesce a fare qualche foto proteggendo bene la macchina. Chi governa la barca è comunque abilissimo ed il percorso è magnifico.

Per arrivare ai piedi della cascata bisogna fare una bella passeggiata in salita quasi tutta ripida per circa un’ora e mezza non prive di difficolta con alcuni guadi saltellando sui sassi e moltissime radici sporgenti e il terreno perennemente scivoloso, oltre a dover stare attenti a non attaccarsi a rami/alberi dove ci potrebbero essere le ‘’formicone 24 ore’’ (come avverte subito la guida mostrandocele) che intorpidiscono il corpo per 24 ore in caso di morsi. Il ragazzo che ci faceva da guida, ma l’ho sentito dire anche di altre guide, era molto restio a dare informazioni e dovevo interpellarlo per ogni cosa perché spontaneamente non diceva mai nulla sul programma.

Quindi ricapitolando non sono esenti da rischi e fatica il tragitto Canaima-Salto Angel, mentre la permanenza nell’accampamento molto rustico e la notte sull’amaca non crea particolari problemi. Si dorme su amache appese una accanto all’altra e all’aperto sotto una tettoia, si resta vestiti o comunque ben coperti e l’organizzazione fornisce una coperta. Non c’è corrente ma un generatore fornisce le luci di solito fino alle 22 e poi lasciano delle candele accese. Nelle amache si dorme mettendosi di traverso diritti oppure in posizione fetale per il lungo e dopo un po’ di pratica sono molto comode.

A Canaima non ci è piaciuto l’alloggio all’albergo Kavac e suggerisco di evitarlo.

Delta dell’Orinoco: piacevole giro in barca sui canali del delta dell’Orinoco in mezzo a una foresta pluviale ricca di uccelli e animali con pesca dei pesci piragna: Katy ne ha pescati 2 mentre io e la guida nessuno!

In un bel punto dei canali c’è l’affascinante e molto ben strutturato Eco Orinoco Camp dove avremmo dovuto dormire se il volo da Maturin fosse stato un po’ più tardi il giorno dopo. Le camere sono molto rustiche con letto/zanzariera e qualche sedia con tavolino, la porta è fatta da frasche e non c’è la parete che dà sul canale. Bagni pulitissimi e moderni e bel camminamento in mezzo al verde.

Nel programma del giro era anche compresa una passeggiata nella foresta in mezzo al fango con gli appositi stivaloni dati in uso dal Camp ma memori di quanto era stato scritto sui diari di viaggio abbiamo preferito rinunciarci.

Merida: l’aeroporto di Merida non è più a Merida da anni ma si atterra a El Vigia in pianura: il tragitto in taxi El Vigia-Merida di un’ora circa è costato 250 BVF.

Le agenzie turistiche e le posade economiche si trovano tutte nella strada che porta al teleferico (in ristrutturazione da molti anni).

I tour per Los Llanos di 4 giorni/3 notti costano circa 1800 BLF ma non partono tutti i giorni perché devono formare un gruppetto, mentre i tour di 3 giorni/2notti che volevamo fare noi praticamente non esistono e comunque costa pochissimo di meno degli altri più lunghi.

Il tour a Catatumbo di 2 giorni/1 notte viene fatto solo se si è almeno in 4 e si svolge così: partenza al mattino, giro su e giù per i monti visitando alcuni bei paesini, circa mezz’ora di barca su un fiume per entrare nel lago Maracaibo alloggiando in una costruzione su palafitte. Prima di cena altro giro nel fiume al buio a caccia di serpenti e piccoli alligatori. Di notte spettacolo dei lampi senza tuono e si dorme sulle amache sempre con coperta data da loro. Al mattino giro in barca nel lago, ritorno sulla terraferma e altro lungo giro in auto con visite varie prima di arrivare a Merida verso le 17/18.

Coro: siamo arrivati di domenica ed era tutto chiuso, ristoranti compresi. Andando in taxi alle dune abbiamo visto una zona di ristoranti/bar aperti lontani dal centro verso le dune. A Coro oltre alle dune di sabbia ci sono da vedere in centro alcune belle case coloniali restaurate.

Alle dune conviene andarci in taxi e qualsiasi corsa in taxi a Coro costa 25 BVF.

Chichirivice: a Chichirivice (parco Morrocoy) si viene per fare un giro nelle isole (cayos) vicine e appena si arriva nelle vicinanze del porto si viene abbordati dai barcaioli.

Noi siamo andati al pomeriggio del nostro arrivo al Cayo Sal (150 BVF in 2) e il giorno dopo abbiamo fatto un tour in vari posti (tra i quali quello con le stelle marine) fermandoci poi a lungo al Cayo Sombrero (tutto il giro 400 BVF in 2). Attenzione che al Cayo Sombrero (forse per la bassa stagione) non c’erano ristoranti o bar per cui abbiamo dovuto ordinare un caro, ma ottimo, pranzo di pesce ad un tizio che passa a prendere le ordinazioni portando poi le cibarie e abbiamo speso in due 440 BVF, record di tutto il viaggio.

Al ritorno dall’isola nel tardo pomeriggio abbiamo preso un taxi (60 BVF) per andare nella zona dei fenicotteri rosa, ma erano molto lontani in mezzo ad una palude.

Puerto Colombia: per arrivarci bisogna prendere uno dei coloratissimi vecchi ex-scuolabus locali che da Maracay portano a Puerto Colombia in circa 2 ore e mezza percorrendo una bellissima stretta strada di montagna in mezzo a una rigogliosissima natura. Ad ogni tornante il bus doveva fare manovra per fare la curva. Puerto Colombia è strapiena di posade posizionate specialmente nella strada principale che entra in paese e arriva fino al mare. Come in altri posti anche qui sono più i periodi senza corrente elettrica che quelli con e bisogna sempre avere la torcia elettrica in tasca. Abbiamo letto giudizi contrastanti su Puerto Colombia: a noi è piaciuta molto e il viaggio in bus per arrivarci è stato bellissimo.

Catia La Mar: questa cittadina è a pochi minuti dall’aeroporto di Caracas e ci si viene solo per passare la notte sia che si arrivi tardi dall’Europa sia che si abbia un volo presto al mattino dopo.

Siamo andati all’hotel Catimar anche perché ha un servizio navetta gratis con l’aeroporto: quando abbiamo prenotato la navetta per le 5 del mattino pensavamo di essere soli e invece eravamo una quarantina, scoprendo così che è utilizzato moltissimo appunto come albergo-dormitorio. Il servizio nel loro ristorante è lentissimo.

Los Roques: abbiamo effettuato il volo Caracas-Los Roques delle 6,30 con Chapi Air: il check-in lo si fa nel terminal dei voli nazionali nel primo banco a destra, dove non c’è alcuna scritta Chapi Air e non danno ricevuta per il bagaglio. Il volo dura circa 50 minuti. All’arrivo a Los Roques bisogna pagare la tassa d’entrata che è di 180 Bvf a testa.

Il clima è ottimo sempre ventilato e la sera fa freschino, ma purtroppo la maggior parte delle camere non usufruisce di questo clima perché ben poche hanno finestre che danno sull’esterno e quelle poche non hanno le zanzariere alle finestre e quindi vengono tenute chiuse.

Le camere, dovunque si vada, sono molto calde ma di solito fornite di ventola e aria condizionata… peccato però che manchi spessissimo la corrente. Il mio consiglio è quello di accertarsi che la posada che eventualmente sceglierete abbia un generatore autonomo di corrente perchè altrimenti la ventola e/o l’aria condizionata non serviranno a nulla.

Dei turisti italiani ci hanno raccontato che l’anno scorso la corrente era mancata per un mese intero.

Non avevo letto di questo problema elettrico da nessuna parte e quindi è stata solo fortuna il fatto che la posada Lagunita che avevamo prenotato avesse il generatore autonomo di corrente, anche se non è certo che sia possibile in futuro accenderli di notte perché avevo letto su una bacheca una recentissima ordinanza del municipio che imponeva degli orari non notturni all’uso dei rumorosi per non disturbare le posade vicine che sono una accanto all’altra. Quindi in futuro non basterà solo accertarsi che la posada abbia il generatore autonomo ma anche che lo possano usare di notte.

L’arcipelago Los Roques ha innumerevoli isole e ogni giorno, se si vuole (e fanno quasi tutti così), se ne visita una diversa portandosi dietro un contenitore termico, la “cava”, con il pranzo e le bibite + ombrellone e sedie sistemate dagli uomini della barca.

Tutti i diari usano termini entusiastici commentando le Los Roques e noi non possiamo che unirci a quel coro: sono veramente bellissime ed è ottimo tutto l’insieme: alloggio, servizio delle gite in barca, mare, spiagge, panorami, clima, cibo, tranquillità e voli. Le uniche note stonate sono i problemi elettrici e gli insettini pungenti.

C’è un posto pubblico con Internet (oltre al fatto che molte posade hanno almeno il collegamento WI-FI) che può anche stampare e questo è utilissimo per fare il check-in online se previsto dalla vostra compagnia aerea. Ovviamente anche quel posto non funziona se non c’è corrente elettrica e quindi, se proprio vi serve Internet, utilizzatelo appeno lo vedete aperto e illuminato.

Noi abbiamo visitato le isole di Cayo de Agua, Madrizqui, Sebastopol/Fabian, Craski, Carenero, palafitte/Estrella/Augustin, Noronquises e Francisqui. Tutte bellissime ma quella che ci è piaciuta di meno è stata Augustin. La sabbia di corallo non è mai bollente. Su alcune isole ci sono ristoranti e si mangiano aragoste (circa 250 Bvf al chilo) ma 2 volte su 2 e in isole diverse, quando c’era un gruppetto di almeno 4 persone ‘’si erano dimenticati nella pentola’’ mezza aragosta: quindi bisogna sempre contare le mezze aragoste perché fanno i furbi!

Tornando invece alla posada Lagunita, dato che l’ho prenotata basandomi sul giudizio positivo di altri diari, mi sembra giusto esprimere anche il nostro giudizio: ci siamo trovati molto bene, abbiamo mangiato benissimo e abbondantemente (troppo cibo?? e vabbè, pazienza…), con gestore italiano (Andrea) e moglie venezuelana gentili e disponibili. Noi abbiamo fatto la pensione completa da 75 euro al giorno comprese gite gratis a due isole vicine a quella principale, ma le gite gratis non si sfruttano perché si preferisce sempre vederne di nuove.

Aeroporto internazionale di Caracas in uscita

Mentre all’arrivo le procedure sono molto veloci alla partenza sono lunghissime in quanto il bagaglio viene controllato e aperto e ricontrollato e riaperto molte volte, anche nel corridoio subito prima di salire nell’aereo (con anche una perquisizione personale).

Il sistema migliore per diminuire di moltissimo le code è quello di avere solo il bagaglio a mano e aver fatto il check-in online. Anche se il check-in online non basta da solo ma va comunque presentato al desk ricevendo in cambio il vero boarding-pass si evita tutta la lunghissima fila di quelli che devono far controllare il bagaglio normale e si va nella coda della business class sempre vuota o quasi.

Come dicevo all’inizio non c’è più la tassa da pagare in uscita e quindi non serve avere dei bolivares di scorta.

Conclusioni

Il Venezuela è bellissimo e ci siamo trovati bene con tutte le persone che abbiamo incontrato. A parte a Los Roques e a Canaima abbiamo trovato pochissimi turisti in giro. A Puerto Colombia nella nostra posada eravamo gli unici turisti presenti. Nessun problema con la lingua anche se non parliamo lo spagnolo. Gli insetti sono fastidiosi e tutti i turisti hanno una infinità di piccole punture ma tutto passa in pochi giorni appena ritornati in Italia. Anche con il cambio parallelo i prezzi non sono molto economici, ma si parla di una svalutazione ufficiale imminente e quindi la situazione può migliorare. Non si vedono miglioramenti invece per la delinquenza e la mancanza cronica di corrente elettrica. Fosse stato per me avrei fatto qualche giorno di meno a Los Roques (bellissime, ma io amo di più la montagna) e avrei fatto un giro a Los Llanos, ma mia moglie adora il mare tropicale… ed è andata benissimo così. E’ stato un bellissimo viaggio e posso solo consigliarlo, ovviamente con tanta prudenza e occhi sempre aperti.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche