Phuket, la Thailandia facile
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Come sapete Phuket è un’isola piuttosto grande che si trova nel mar delle Andamane, nel sud della Thailandia. Il monsone la rende una destinazione per i mesi invernale, classicamente da novembre a febbraio. E’ una destinazione facile da raggiungere, con collegamenti aerei giornalieri da Bangkok, Singapore, Kuala Lumpur, Siem Reap (templi di Angkor), Chiang Mai, ecc. E con alcune spiaggie e un tipo di vacanza che possono, malgrado l’affollamento, valere il viaggio.
Ma veniamo a noi: vacanza di puro relax, iniziata il 16 novembre con volo Emirates da Malpensa fino a Phuket, via Dubai e Bangkok; prenotato circa 2 mesi prima, a un costo di circa 750 euro (siamo verso l’alta stagione e le tariffe tendono pericolosamente agli 800 euro per la tratta Milano Bangkok), compreso il volo Bangkok Airways dalla capitale del Siam a Phuket, prenotato anch’esso sul sito della Emirates tramite i voli multicittà. Volo in perfetto orario, taxi dall’aeroporto di Phuket fino a Patong Beach (500 baht se, all’uscita, andate verso destra e scegliete i taxi “taximeter”, quelli belli colorati; l’alternativa è il minibus a 150 baht a testa che, però, dividete con una decina di persona e che, quindi, ha destinazione multipla) dove ci aspettano Mario e David, i titolari dell’hotel Nirvana e del sottostante ristorante La Dolce Vita, uno dei massimi posti per la cucina italian style sull’isola. Le camere son spartane, ma hanno tutto il necessario, ovvero doccia, aria condizionata, wi-fi e tv con canali satellatari sportivi. L’hotel è vicino al Mercure, in zona decentrata rispetta a Bangla road che è la via del “casino”, comunque raggiungibile a piedi in 10 minuti. Ma, comunque, siccome a Phuket il motorino è d’obbligo il problema non si pone. Perchè Patong? Premesso che la spiaggia fa schifo, e che la destinazione è tipica solo per chi ricerca un certo tipo di soggiorno thailandese, Patong mi va bene perchè ritrovo due amici, mangio a La Dolce Vita e lo utilizzo come appoggio per le spiaggie del nord. Quindi, noleggio moto (5 giorni, 900 baht) e via verso Surin beach (una delle mie preferite), Layan beach (dove c’è il Sirinath National Park, non male) e Nai Thon Beach (la mia preferita): queste spiaggie sono a circa, rispettivamente 30, 50 e 60 minuti di distanza da Patong.
Andando verso Surin, trovate prima Nakalai beach (rovinata da un brutto molo in cemento), Kamala (che però, non so perchè, non mi ha mai attirato; ma che, in effetti, è piuttosto bella) e Laem Sing, una piccola semiluna piuttosto gettonata che a me non piace. Prima di Layan beach c’è anche Bang tao beach, carina, ma io preferisco Nai Thon, dove l’acqua è limpida, i ristoranti dietro la spiaggia carini, con un’atmosfera rilassata e sempre con poco affollamento. In effetti, tra Layan e Nai Thon, ci sono anche 2 belle spaigge, isolate e carinissime, che sono Banana beach e White beach (pressochè monopolizzata dall’omonimo resort). Vicino Patong, poco a sud, c’è anche Paradise beach, anch’essa molto in voga, ma con un’acqua non sempre trasparente e cristallina come a Surin o Nai Thon. Direte, ma allora perchè fermarsi a Patong e non stare direttamente a Surin o Kamala? E’ una quastione di scelte, io lo faccio per Mario, David e La Dolce Vita, per lo shopping, la musica (almeno 5-6 live band ogni sera) la scelta di spa e massaggi e per l’inevitabile reportage fotografico che per un paio di sere si fa attorno ai locali di Bangla.
Venerdì 23
si parte per Phi Phi Island (traghetto, 500 baht sola andata con trasporto dall’hotel al molo compreso, 2 ore circa), dove abbiamo prenotato con Sawadee.com (consiglio: controllate sempre questo sito quando vi serve un hotel in Thailandia, perchè qualche volta ha tariffe più basse di booking.com, grazie a offerte speciali particolari) al Phi Phi hotel (3 notti, camera vista mare 9000 baht, con colazione). La scelta è caduta su questo hotel soprattutto per la comodità di essere vicino al molo (per le immersioni) ma sufficientemente staccati da non sentire troppo rumore la notte; e poi anche perché su PP ci sono molte strutture meno costose ma molto deludenti, o molto più costose o simil costose ma meno strategiche. L’isola è sempre affollata, in particolare di turisti mordi e fuggi che approfittano delle escursioni giornaliere da Krabi, Phuket o Lanta e che si riversano sulla splendida Maya Bay (quella del film, un vero “carnaio”), sull’isola vicina, o sulla baia opposta al molo di arrivo, dove però c’è il problema della marea. Quindi, il consiglio è di andare a Long beach, una bella spiaggia con formazioni coralline, e un gruppo di squaletti stanziali poco lontano, raggiungibile con le long tail (100 baht a testa) o a piedi (molto meglio) con una passeggiata di circa 30 minuti lungo la costa che vi porterà alla scoperta di piccole spiaggie deserte e resort “nature” con bungalow in legno in mezzo la giungla e vicini al mare (Viking resort). Alla sera è d’obbligo la cena al Ciao Bella, ristorante italiano sulla spiaggia, sotto le palme, alla luce delle lampade: ottimo, davvero, tra le altre cose, il tonno in crosta di timo.
Lunedì 26
Si riparte, destinazione Karon beach a Phuket (traghetto 250 baht, 2 ore, più taxi 500 baht), e precisamente il Simplitel hotel (booking.com, 6600 baht 4 notti con prima colazione). Karon è una lunga spiaggia di sabbia bianca, 5 Km a sud di Patong, che io scelgo come base per le spiaggie del sud, soprattutto per Kata Noi beach e Nai Harn beach, veramente belle (acqua limpida, spiaggia bianca, carino il viaggio per raggiungerle: in moto, rispettivamente 10 e 20 minuti da Karon). La spiaggia di Kata, invece, non mi piace proprio: troppa gente (intendiamoci, per gli standard thai; niente di paragonabile alla Liguria o a Rimini) acqua non sempre limpida… A Karon-Kata, sono attaccate, si cena al Sorrento, da Fabio & brother con rispettive mogli thai, una figlia deliziosa ed un’altra/o in arrivo. Tra l’altro, c’è una buonma pizza con forno a legna, oltre a pesce freschissimo comprato al vicino mercato del pesce. A questo proposito, quando andate a Nai Harn beach, prolungato di un 5 km il viaggio, passate la punta sud di Phuket (Prom Thep cape), dove la spiaggia non è niente di che, e arrivate fino a Rawai: la spiaggia qui è bruttina, se non inesistente, ma ci sono i pescatori e c’è, in zona mercato del pesce, un piccolo mercatino di coralli e perle dove travate delle occasione a prezzi mirabolanti. Ne vale la pena, e poi la strada che costeggia la costa da Karon a Rawai è veramente carina.
Ultima annotazione: vicino a Nai Harn c’è una piccola spiaggia che siraggiunge passando attraverso, e intendo proprio atraversandolo, il Resort che c’è alla destra guardando il mare: è carina, niente di più. Dopo Phuket è obbligatoria la tappa a Bangkok, un po’ per spezzare il viaggio di ritorno, un po’ per non perdere l’abitudine allo shopping (Mbk, Chathchak o mercati notturni di Suam Lum e Par Pong), un po’ per rivedere la magnificenza dei templi situati attorno al Palazzo Reale. A proposito, il 5 dicembre è il compleanno del re, molto amato dai thai e, in fondo, anche da noi che del Siam, della sua gente e dei suoi sorrisi… abbiamo la nostalgia non appena torniamo a casa.