Long weekend a Berlino
VENERDì
Siamo in partenza per un weekend a Berlino! Preoccupati del traffico circostante Milano il venerdì sera, partiamo con largo anticipo da casa ed infatti le nostre previsioni si rivelano essere decisamente fin troppo rosee: siamo infatti davanti al terminal alle 18.30 ed il volo parte alle 21.05! Vabbé! Prima però lasciamo l’auto al GP Parking; prenotando da internet paghiamo 16 € per 3 giorni. Fra la miriade di posteggi questo è il più economico che troviamo. A dire il vero è un po’ più distante dagli altri (circa 2 km in più ad occhio e croce, in mezzo alla campagna!) però il servizio è ottimo: appena arrivati paghiamo e ci fanno posteggiare sul retro del capannone (park scoperto) dove, una volta scaricati i bagagli dall’auto, la navetta ci accompagna subito al terminal 2, senza dover aspettare altri potenziali clienti.
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Anche al ritorno una volta usciti dall’aeroporto aspettiamo poco meno di 10 minuti da quando telefoniamo per venirci a recuperare. Un altro vantaggio rispetto ad altre aziende è la possibilità di portare con noi le chiavi (senza costo aggiuntivo) ed inoltre in fase di preventivo sugli altri siti web, una volta inserito l’orario di deposito della vettura (venerdì ore 18.30) e l’orario di presa (lunedì ore 23) venivano calcolati 4 giorni, mentre con la GP parking vengono considerati 3 giorni. Mah… Ci riteniamo soddisfatti della scelta!
Entrati nel terminal procediamo subito al controllo dei trolleys; ricordandoci che con la Easyjet gli zaini, borsette etc vanno poste nell’unico bagaglio a mano, facciamo in modo di farci stare tutto, schiacciando un po’ la valigia..Ci prendiamo un panino, saliamo al gate e partiamo con lieve ritardo, recuperato poi in volo perché l’atterraggio è puntuale, alle 22,40 a Schoenefeld.
Usciamo dal terminal per cercare la linea ‘S Bahn’, localizzata alla fine di una passeggiata di circa 300 mt, sulla sinistra dell’aerostazione. Consiglio vivamente di comprare il biglietto direttamente nella hall degli arrivi perché una volta giunti nella stazione della S-bahn c’è l’invasione dei turisti alle macchinette.
A noi, poi, ne capita una fuori uso quindi ci tocca fare di nuovo la fila presso un altro distributore. In sostanza bisogna prendere un ticket di fascia A-B-C il cui costo è di 3,10 € p.p e la procedura d’acquisto è la seguente: occorre digitare sul monitor ‘Berlin’ come destinazione finale, ‘single fare’ A-B-C ed infine il numero di biglietti necessari. Le carte di credito non vengono accettate da questi macchinari, solo quelle del circuito Maestro, quindi è meglio avere moneta sonante alla mano!
Una volta presi i biglietti saliamo ai binari per prendere la linea S9 in direzione Ostkreuz dove scendiamo e non capiamo assolutamente dove sia il binario per prendere il collegamento con la linea S3. Ci sono dei lavori in corso ed un’addetta ci fa capire (parla solo tedesco, help!) che una parte della ferrata è chiusa, quindi bisogna cambiare treno per altre 2 volte prima di giungere a Friedrichstrasse (stazione ‘nodale’ di tutti i nostri spostamenti del weekend).
Nel frattempo sorge un dubbio atroce: sulla prenotazione dell’albergo sta scritto che il tempo massimo per effettuare il check in è la mezzanotte..sono le 23.40 e non ce la faremo mai! Telefoniamo dunque all’hotel per chiedere se ci può aspettare e tiriamo un sospiro di sollievo quando l’addetto ci comunica che la reception è aperta 24 h/24. Meno male! Con maggiore rilassatezza affrontiamo dunque il dilemma dei cambi treno! Una volta scesi a Friedrichstrasse prendiamo la ‘U-BAHN’ numero 6 e alla terza fermata scendiamo a Schwartzkopffstrasse, risaliamo in superficie ed ecco lì il nostro albergo, il City 54 Hostel.
Lo abbiamo prenotato con ampio anticipo, spendendo 126 euro in due per 3 notti ed in loco decidiamo di acquistare anche la colazione per i nostri 3 giorni di permanenza al costo di € 3,50 p.p./giorno (ne vale veramente la pena, la colazione a buffet è davvero abbondante, varia e ottima!). Saliamo in camera che scopriamo essere in realtà un mini- appartamento con cucinino, frigorifero, una stanza matrimoniale e due stanze addizionali con un totale di 4 letti a castello. Diamo un voto molto positivo a questo albergo soprattutto per la localizzazione strategica nel quartiere Mitte, il costo molto buono e, come detto, delle colazioni pantagrueliche! L’unica pecca a mio parere è il frigorifero che non si riesce a spegnere e ci costringe a dormire con i tappi nelle orecchie. Vabbé, poco male. Si va a nanna quasi all’1.
SABATO
La sveglia suona alle 7,30, il tempo di una doccia e di fare colazione, siamo pronti intorno alle 9. Da casa abbiamo pensato alle cose che vorremmo vedere e le abbiamo suddivise per area sui 3 giorni di permanenza. La nostra prima visita a Berlino è il Bundestag, cioè il parlamento tedesco. Per accedere alla cupola di vetro progettata da Sir. Normann Foster occorre prenotare online qualche giorno prima. In sostanza si accede al sito web www.bundestag.de, si scelgono 3 date e 3 orari a piacimento fino a ricevere per email la conferma della data e dell’ora d’ingresso assegnate; la domenica è chiuso ed anche il sabato pomeriggio.
La prima cosa che facciamo scesi in metropolitana è acquistare la Berlin Welcome Card presso le macchinette automatiche. Dà diritto a sconti particolari per l’entrata a vari musei e all’utilizzo di tutta la rete dei mezzi pubblici. Compriamo il ticket valido per 3 giorni (sabato, domenica e lunedì) per la zona A-B-C al costo di 25,90 € p.p. Nonostante tutte le maggiori attrazioni siano localizzate nella fascia A-B, decidiamo di includere anche la zona C (con 2 € in più) così da avere anche la copertura per il tragitto di lunedì verso l’aeroporto (che si trova appunto in zona C).
Una volta obliterato il biglietto, attendiamo la metro della linea U6 che ci porta a Friedrichstrasse dove scendiamo e passeggiamo lungo la Dorotheenstr. fino a giungere direttamente al Bundestag. Non sono nemmeno le 10 ed abbiamo l’ingresso alle 10.45, così decidiamo di fare qualche fotografia all’imponente edificio dal prato frontale, bellissimo!
Proviamo a ‘infiltrarci’ prima dell’orario previsto quindi facciamo capolino nel container di pre-accesso al Parlamento ove ci viene controllato il foglio di prenotazione, il passaporto, gli zaini, passiamo attraverso il metal detector ed infine ci viene dato un pass da tenere al collo. Ok, possiamo già salire in ascensore che ci porta fino alla base della famosa cupola, ma prima di entrarci ammiriamo il panorama sulla città dal tetto; peccato che la giornata sia uggiosa (e fredda!), cosa che non ci permette di vedere in lontananza.
L’interno della cupola vetrata è davvero meraviglioso, composto da una struttura di specchi che si erge dal centro della base fino alla sommità a cui si può accedere tramite delle rampe a spirale.
Vi è anche la possibilità di ricevere un’audio-guida nella lingua desiderata che si avvia nel momento in cui si affronta la rampa; l’interlocutore è invitato a fermarsi in determinati punti da cui si possono ammirare le attrazioni descritte simultaneamente nelle cuffiette.
Successivamente ci dirigiamo alla Porta di Brandeburgo, situata a pochi metri dal Bundestag, così maestosa nella sua bellezza. Nella piazzetta frontale alla Porta è in corso una manifestazione pacifica e notiamo anche un signore vestito con uniforme simil-russa seduto ad un tavolino su cui campeggiano 5 o 6 timbri (uno sicuramente della Ddr) che, dietro offerta, i turisti possono far apporre sul proprio passaporto.
Proseguiamo lungo la Ebertstrasse, alle spalle della Porta, fino a giungere al Memoriale dell’Olocausto, un’ampia piazza ove dal 2003 sono state poste circa 2700 stele di calcestruzzo di color grigio scuro dalla pianta uguale ma tutte differenti in altezza, a ricordo delle vittime della Shoah.
Ci addentriamo a sud in direzione Postdamer Plaz, che diventerà il punto di riferimento di tutto il nostro peregrinare in Berlino. Nel centro della piazza sono state allestite le casette di Natale e una pista di neve artificiale da cui si può scendere con dei gommoni. Dopo aver fatto un salto al vicino centro commerciale ‘Arkaden’ per acquistare l’obiettivo per la macchina fotografica di Federico, torniamo in piazza e pranziamo ‘alla buona’ con dei panini acquistati alle bancarelle.
Visitiamo l’interno del Sony Center dove è in corso l’allestimento di un palco per chissà quale evento/concerto; uscendo ci imbattiamo nel Legoland Discovery Center, davvero carino con la frontale e gigante scultura di una giraffa!
Scendiamo poi lungo la Alte Potsdamer Str. per dirigerci nella zona del Kulturforum, grande complesso culturale dove possiamo ammirare la bella scultura di Keith Haring composta da due figure umane rossa e blu che si intrecciano, la Biblioteca Nazionale, la Filarmonica (ci entriamo, ma solo nella hall ove vendono i biglietti per gli spettacoli, mentre le sale dei concerti non sono accessibili), la Neue Nationalgalerie. Rientriamo poi a Potsdamer Pl. intirizziti dal freddo, quindi ci fermiamo nel bar ‘Caffe’ e Gelato’ del centro commerciale per prendere qualcosa di caldo; in questo bar sempre pieno di gente si preparano delle coppe gelato pazzesche e tutti camerieri sono italiani. Dopo la meritata pausa (anche per le gambe che bruciano!), prendiamo la U-bahn e scendiamo a Kochstr per dirigerci al Judisches Museum, ovvero il più grande museo ebraico d’Europa, che si estende all’interno del parco con le sue forme strane e spigolose. Facciamo il giro attorno allo stabile per poi proseguire verso il Checkpoint Charlie, famoso posto di blocco lungo il muro al confine fra l’aerea sovietica e americana. E’ luogo di approdo di masse di turisti che si fanno fotografare con il ragazzo vestito in uniforme che campeggia a lato della piccola baracca di guardia. Visitiamo velocemente solo il piano terra dell’attiguo museo Huas Am Checkpoint Charlie, ove vengono descritte varie strategie e mezzi utilizzati da potenziali fuggiaschi nel tentativo di entrare a Berlino ovest.
Dopo aver comprato la famosa maglietta Ampelmann al mio collega (quella che rappresenta l’omino dei semafori berlinesi), ci apprestiamo ad attraversare la strada quando giungono a gran velocità 4 o 5 Bmw nere che si mettono a cerchio nel centro dell’incrocio occupandolo per intero. Parte una musica (pare quasi orientale o turca) e da una di queste auto scende una sposa bellissima che si mette a ballare in strada assieme ad un ragazzo – direi forse suo fratello? – entusiasmando la gente attorno. Dopo poco tutti gli invitati al matrimonio risalgono nelle auto ‘sgommando’ via rapidamente. Che strano rituale!
Giusto di fronte al Checkpoint Charlie c’è una piazzetta ove si ergono parti di muro dipinte da artisti internazionali; se ne trovano in diverse zone della città, fra cui anche a Potsdamer Platz, sul cui pavimento stradale appaiono tuttora visibili i segni di quella che era la base del muro.
Si sta già facendo scuro nonostante siano solo le 16.30… sarà perché oggi abbiamo visto un sacco di cose, ci sembrano in realtà le 8 di sera!
Ci incamminiamo quindi lungo Leipziger Str fino a trovarci di nuovo a Potsdamer Platz, ancor più bella con le luci calanti del giorno e tutti i piani dei grattacieli illuminati. La stessa cosa vale per la Porta di Brandeburgo, che torniamo a vedere all’imbrunire, favolosa!
Passeggiamo stancamente lungo il viale Unter Den Linden, frontale alla Porta e notiamo la presenza di diversi operai impegnati nelle decorazioni natalizie sugli alberi e pure quelli al lavoro per la realizzazione del nuovo tronco della metropolitana fra Friedrichstr e Franzosischestr…Ci chiediamo: ma è sabato!
Alla ricerca di una stazione della metro per rientrare in albergo, ci imbattiamo di nuovo nella solita Friedrichstr U-bahn e dopo 3 fermate siamo già all’hotel. Ci rilassiamo un attimo, doccia e poi siamo già pronti per uscire intorno alle 19.30.
Dato il pranzo take-away di oggi ci concediamo una cena ‘come si deve’ a base di carne. Fra le diverse opzioni scegliamo di andare ad un ristorante molto quotato su Trip Advisor, la ‘Steakhouse Asador’ in Wilhelmstrasse (zona Judisches Museum). A causa di una festa di compleanno o laurea – chi ci capisce qualcosa, sono tutti sbronzi! – il ristorante è affollato, ma siamo fortunati a giungere abbastanza presto da poterci sedere, infatti le coppie che arrivano poco dopo non trovano più posto e sono costrette a rinunciare ad una cena con i fiocchi: la carne è buonissima e ad un prezzo onesto! Diciamo che la vita mondana è generalmente bandita nei nostri viaggi a causa della stanchezza dovuta ai tanti km macinati durante il giorno ed infatti anche stasera torniamo all’albergo giusto dopo cena.
DOMENICA
Ci alziamo alle 8.30 e, dopo aver consumato una lauta colazione, ci spostiamo con la S-Bahn (la metro sopraelevata) nella zona ovest di Berlino, oltre il Tiergarten. Apprezziamo molto questo percorso che ci permette di vedere una zona periferica della città e per un attimo riusciamo pure a scorgere la famosa Colonna della Vittoria che però non ci interessa vedere da vicino. Scendiamo alla fermata Zoologischer Garten per visitare le rovine della Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche, una chiesa bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Però, una volta giunti ai suoi piedi ci rattristiamo nel vederla ‘impacchettata’ da ponteggi e teli poiché in fase di ristrutturazione/mantenimento. Accidenti che peccato!
Devo consolarmi da questa piccola delusione quindi procediamo in direzione Kadewe, un centro commerciale rinomato perché immenso e chic. A dire il vero la mia intenzione non è di sguinzagliare la carta di credito ma sono semplicemente incuriosita dal 6° piano di questo shopping center, dove sono in vendita migliaia di prelibatezze regionali ed internazionali. Non a caso è definito il ‘piano dei gourmet’. Con una buona mappa in mano, una volta tanto mi sento di fare da guida nella ricerca del KaDeWe ed infatti puntualmente ci perdiamo. A Federico basta poi una rapida occhiata sulla cartina per capire che abbiamo fatto un giro inutile ed avere anche la certezza di non potersi mai più fidare del mio orientamento! Una volta giunti all’ingresso del centro commerciale notiamo che è chiuso! Nooo… è domenica!
Dati gli attuali avvenimenti avversi, definiamo questo inizio di mattinata: ‘La spedizione fallimentare’. Ahahaha!
Scendiamo nella stazione della metropolitana Wittenbergplatz per dirigerci ad Alexanderplatz, sperando che la sorte cominci a girare nel verso giusto oggi!
Risaliamo in superficie e quello che vediamo è: casette di Natale (comincio ad odiarle..) in allestimento nella piazza a cui non si può proprio accedere, quindi non riusciamo nemmeno a renderci conto di come sia fatta! La costeggiamo comunque fino a giungere all’Orologio Universale, simbolo della piazza stessa. Qui termina la nostra breve visita ad Alexanderplatz, è giunto il momento di salire sulla Berliner Fernsehturm (Torre della TV)!. Il biglietto costa 12 € p.p. e può anche essere emesso dalle biglietterie elettroniche sottostanti la torre. Mi sorge il dubbio che con la Berlin Card si possa ottenere uno sconto sull’ingresso; sfortunatamente però ci siamo dimenticati di recarci presso qualsiasi info point con la nostra card stampata ieri alla stazione della metro per poter ottenere la guida completa delle agevolazioni. Non avendo la certezza, ci mettiamo in coda alla regolare biglietteria ed infatti paghiamo il ticket 9 €. Accedono all’ascensore gruppi composti da una ventina di persone (dal ticket numero x al numero y) ma prima vi è l’ispezione delle borse e zaini. L’addetto è insospettito dal sacchetto che tengo nello zaino contenente scarpe da tennis e quando gli comunico di cosa si tratta, tasta il sacchetto dicendomi: “Non sono della mia misura” e con una risata le ripone. Bello questo ‘german sense of humour’!
C’è un sacco di gente in coda e pazientemente attendiamo il nostro turno finché riusciamo a varcare la soglia dell’ascensore che scopriamo percorrere 6 mt al secondo, velocissimo! Una volta giunti in cima siamo sfortunati perché c’è nebbia e foschia tanto da non poter vedere molto lontano, però lo spettacolo sottostante è davvero bello e merita la visita!
Una volta scesi dalla torre mi voglio proprio sparare un bel brezel, poi prendiamo la metro in direzione sud-est; scendiamo ad Ostbahnhof e mangiamo un panino ‘volante’ mentre passeggiamo lungo le bancarelle di modellismo allestite proprio dentro la stazione. Usciamo e camminiamo circa 500 mt fino a giungere presso la East Side Gallery, la zona dove è rimasta in piedi la porzione più lunga del muro, quasi due km. L’atmosfera è surreale e pervade un senso di tristezza nell’osservare lo snodarsi di quei tre metri di calcestruzzo sorti per dividere di netto una città. Negli anni ’90 diversi artisti sono stati invitati a dipingere questa parte di muro con vari murales, la maggior parte dei quali recanti messaggi di pace e liberazione.
Nello stesso tempo mi fa ribrezzo vedere ragazze appoggiate al muro a farsi fotografare a mo’ di ‘diva dallo sguardo languido’ dai propri fidanzati. Vabbé, diciamo che il mondo è bello perché vario… però che idiozia…
Rientriamo d Alexanderplatz (che, come si può ben capire, non ci ha entusiasmato…) per camminare a zonzo nella zona del Berliner Dom, davvero imponente ed affiancato dall’Altes Museum; a breve distanza passiamo a visitare la particolare struttura architettonica del Deutsches Historisches Museum.
Tutta la zona circostante è transennata e tenuta sotto controllo dalla polizia perché pare esserci una riunione degli alti livelli politici tedeschi o europei, non abbiamo ben capito, fatto sta che vediamo passare fior fior di auto BMW nere con bandierine tedesche svolazzanti a lato del cofano.
Al lungo elenco delle cose da vedere in giornata, mancherebbe la visita dei due duomi Deutscher e Franzosischer in Gendarmenmarkt, quindi camminiamo lungo Unter den Linden e giù lungo Friedrichstrasse fino a che vi arriviamo a destinazione e… sorpresa! Anche qui le bancarelle di Natale occupano tutta la piazza. Le odio definitivamente!
Torniamo quindi al nostro ‘porto sicuro’: Potsdamer Platz dove c’è un sacco di gente ma molti negozi sono chiusi essendo domenica. Andiamo sul retro della piazza e passeggiamo tranquillamente lungo la Gabriele-Tergit-Promenade, una zona davvero carina, tutta rifatta dopo i bombardamenti della Guerra Mondiale che hanno raso al suolo l’intera Postsdamer e dintorni. Ci addentriamo nel quartiere residenziale fino a giungere alla bella Marlene Dietrich Platz dove è stata allestita una… bancarella di Natale? No dai… una pista di pattinaggio. 😉
Anche oggi i km macinati si fanno sentire quindi siamo concordi nel farci una buona pausa-merenda di una mezz’oretta.
Prendiamo poi la S-Bahn per tornare all’albergo e dopo un meritato relax usciamo a cena alle 19.30. Scegliamo l’Hard Rock Café che non tradisce mai e ci dobbiamo andare in metro perché non è esattamente nel centro; si trova infatti nella zona ovest della città (dopo Tiergarten, fermata: Kurfurstendamm). Dopo la cena rientriamo in hotel e a nanna!
LUNEDì
Stasera ci tocca partire quindi, dopo aver fatto colazione, con calma sistemiamo le valigie che lasciamo poi nella stanza a tal scopo adibita in zona reception.
Ripetiamo lo stesso percorso di ieri mattina in direzione Kadawe e finalmente lo troviamo aperto! Saliamo al 6° piano di questo elegantissimo centro commerciale e posso assicurare che camminare fra i gli scaffali e i banchi del gourmet è un vero tripudio dei sensi!Vale la pena di dare un occhio anche al 7° piano dove si trova la zona ristoro, fatta a vetrate e con una bella vista sulla città.
Prendiamo la metro per tornare nel centro città e a Potsdamer Pl. ci dividiamo per circa un’ora e mezza. Federico si reca alla Porta di Brandeburgo per tentare di entrare nella DZ Bank, interessante architettonicamente e progettata dall’arch. Frank O.Gehry; l’accesso è però negato dalle guardie.
Io invece mi dirigo verso Zimmerstrasse, dove mi perdo nella lettura delle informazioni storiche relative al muro esposte su grossi cartelloni in zona Check Point Charlie. Mi immetto poi in Niederkirchnerstr dove si trova il museo Tophographie des Terrores.
L’entrata è gratuita e all’interno sono esposte delle fotografie da visionare lungo una sorta di percorso in cui viene raccontata la macabra storia dello sviluppo nazista, il regime del terrore, i personaggi che ne hanno determinato la storia e l’ascesa, le vittime dei campi di concentramento. Una visita fatta per bene si può compiere in un paio d’ore, a cui si deve aggiungere il tempo necessario per ‘ripristinarsi mentalmente’ dopo l’uscita. Il museo sorge proprio nel posto dove erano localizzate le sedi della Gestapo e delle SS ed è affiancato da una porzione di muro.
Con lo stomaco un po’ sotto-sopra ma contenta di non aver tralasciato questo notevole approfondimento storico, giungo quasi puntuale al punto di incontro con Federico e, dopo un pranzo veloce, riprendiamo il cammino lungo Ebertstrasse fino a giungere sul retro del Bundestag dove sorge il bel complesso sede degli Uffici del Parlamento, accanto al fiume Sprea.
Lungo il fiume correva il muro ed oggi questo spiazzo è diventato il cosiddetto luogo della Memoria: sulla riva sono state poste 7 croci bianche a ricordo di 7 persone che hanno perso lì la vita nel tentativo di oltrepassare il muro. Procediamo verso nord e ci imbattiamo nel Parliament of Tree, altra zona commemorativa fino a giungere alla Hauptbahnhof, la stazione di Berlino. Ci passiamo attraverso (è grandissima!) per sbucare poi su Invalidatestrasse e proseguire fino a Bernauer str. dove si trova una parte di muro ed una torretta di guardia che però è attorniata da una protezione tale da non permette di vederla nella sua integrità, ma solo per ¾ circa.
Nonostante la stanchezza e il male ai piedi decidiamo di camminare all’hotel dato che è abbastanza presto e crediamo di aver visto tutto ciò che volevamo; una volta arrivati sistemiamo le valigie e prendiamo la metro per Schoenfeld ove giungiamo con molto anticipo (sono le 18.30 ed abbiamo il volo alle 21.05!).
Con notevole ritardo viene invece comunicato il gate d’imbarco e, dato che ci eravamo seduti giustappunto nell’area opposta e distante, arriviamo ad essere quasi fra gli ultimi al controllo passaporti così che una delle nostre due valigie deve essere collocata in stiva poiché non vi è più spazio a bordo.
Termina qui il racconto del nostro positivissimo weekend a Berlino, una bellissima città divisa fra il moderno e l’antico, fra un passato doloroso e un futuro a cui il popolo tedesco da sempre guarda con forza e con indiscutibile orgoglio nazionale. Chapeau.
Ciao! Alla prossima!