Breve stopover a Doha
Atterriamo alle 4:20, anche un po’ prima dell’ora prevista, e la temperatura di 37 gradi a quell’ora non promette nulla di buono! Presa la navetta scendo al terminal d’arrivo (non quello per i transfer!) e vado a ritirare al banco apposito il voucher per poi passare ai controlli. Dopodiché basta rivolgersi al banco dell’hotel che organizza immediatamente il transfer. Dopo una bella doccetta e aver dormicchiato un paio d’ore, scendo a far colazione: buffet internazionale con ogni ben di Dio, tantissima varietà sia per il salato che per il dolce, che ci voleva proprio dopo il pasto in aereo. Mi avventuro poi nei dintorni dell’hotel lungo la Corniche: tutto è in costruzione, in zona ci sono solo enormi hotel di grandi catene alberghiere; la temperatura è arrivata a 43-44 gradi e c’è molta umidità, resisto un po’ ma poi mi rifugio nella piscina dell’hotel.
Verso le sei di sera riprovo e con l’autista prenotato in mattinata vado a farmi un giro della città. Passiamo di fronte alla vecchia moschea che è a forma di spirale e ricorda quasi le raffigurazioni della torre di Babele, poi raggiungiamo la prima tappa che è il Museo di Arte Islamica. Vale davvero la pena farci un salto, ho trovato la collezione molto interessante (la maggior parte sono oggetti raccolti nei Paesi arabi) e ben tenuta; l’ingresso inoltre è gratuito ma se non si è vestiti adeguatamente potrebbero non lasciarvi entrare. Per “vestiti adeguati” intendo pantaloni lunghi e camicia/maglia a maniche lunghe per gli uomini e per le donne qualsiasi capo che vi copra interamente gambe e braccia. In Qatar tutto ciò che è “corto” e lascia scoperta la pelle è accettato – per i turisti ovviamente – solo in spiaggia. La seconda tappa è il vecchio Souq che di vecchio non ha nulla visto che è stato ristrutturato ed è tutto così ordinato e finto. Non sono molti quelli che tentano di vendermi qualcosa, oramai sono tutti negozietti e simili quindi se vuoi entri se no stai fuori e guardi. Idem per quanto riguarda il piccolo souq dell’oro. Terminato il giro andiamo dalla parte opposta alla vecchia città verso la penisola artificiale The Pearl, dovranno pur fare concorrenza a Dubai in qualche modo, no? Su questo lembo di terra ci sono esclusivamente appartamenti non ancora terminati (l’affitto costa dai 3000€ in su al mese), boutique delle più conos\ciute marche internazionali, un molo circolare che ricorda appunto una conchiglia e la sua perla sulla carta e ancora negozi. Insomma una gigante Porto Cervo. Lungo le strade ci sono cantieri su cantieri, stanno costruendo di tutto e di più per i futuri mondiali di calcio, stadi chiusi e climatizzati compresi. Ovviamente non mancano i campi da golf e i vari centri commerciali.
Questa è Doha, città totalmente proiettata verso il futuro.