La magia delle montagne
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Di Serenella e Andrea
Perché abbiamo scelto un viaggio in Nepal? E’ sempre stato un sogno di Andrea, che però avrebbe voluto visitare assieme il Nepal e il Tibet. Purtroppo in questo periodo il governo cinese ha imposto norme più severe agli ingressi in Tibet: occorreva essere almeno in cinque persone provenienti tutte dalla stessa nazione e che seguivano lo stesso itinerario sempre assieme per tutto il tempo di permanenza in Tibet… pena l’espulsione immediata dalla Cina.
Pertanto abbiamo deciso di dedicare al Nepal tutto il tempo a nostra disposizione: ben due settimane!
Ci affascinava l’idea di vedere da vicino le montagne più alte del mondo, noi che proveniamo da un territorio fatto soprattutto di colline, cioè la Sardegna e vivere da vicino la spiritualità della cultura induista e buddhista.
Siamo stati aiutati, nell’organizzazione del viaggio, da un nostro amico, che si reca lì spesso per scopi umanitari, il quale, ci ha messo in contatto con un suo amico nepalese che parla abbastanza bene l’italiano e tramite lui abbiamo organizzato l’itinerario contattando direttamente un’agenzia di viaggi nepalese.
Il volo aereo è durato circa nove ore (la differenza di fuso orario è di circa 4 ore): da Cagliari siamo arrivati a Milano e da Milano a Kathmandu con scalo a Delhi.
Questo è l’itinerario che abbiamo scelto:
GIORNO 1: arrivo a Kathmandu
Dopo esserci sistemati in Hotel, abbiamo dedicato il resto della giornata, cioè il pomeriggio, a girare nel quartiere turistico di Thamel, dove si trovava anche il nostro albergo, per smaltire la stanchezza del viaggio e la differenza di fuso orario. L’impatto con la città è stato allo stesso tempo stupefacente e disarmante. Kathmandu, nota anche per essere una delle città più inquinate del mondo, è una città che ti travolge con un’esplosione di suoni, colori, odori, sensazioni. Nel movimento caotico delle strade, tra un ingorgo e l’altro, fa capolino in ogni angolo un tempio o uno stupa, quasi a ricordare alla gente e ai passanti, in ogni momento della loro vita, che l’uomo è fatto anche di spiritualità e con la preghiera può avvicinarsi agli Dei e diventare migliore.
GIORNO 2
Visto che non ci siamo ritenuti preparati per affrontare un trekking di diversi giorni per raggiungere e ammirare da vicino la catena Himalayana, abbiamo optato per un volo in aereo turistico che sorvola le vette più alte del mondo per circa un’ora. L’aereo aveva circa 20 posti e il personale di bordo dava la possibilità di ammirare il panorama dalla cabina di comando, chiamando i passeggeri a turno. Bellissimo! La cosa più spettacolare è stato vedere le montagne innevate sopra le nuvole: per chi non abita in montagna è veramente strano! Per finire la mattinata abbiamo visitato il complesso hindu di Pashupatinath, sulla sponda sud del fiume sacro Bagmati, luogo in cui si svolgono pubblicamente le cremazioni dei cadaveri. Anche qui ci siamo resi conto della diversità culturale nel vivere il momento della morte, il cui solo pensiero, per noi occidentali, è quasi un tabù, mentre in questo luogo viene vissuto in modo naturale e condiviso con la comunità. Da qui a piedi abbiamo raggiunto lo stupa di Boudhanath luogo di cultura buddhista tibetana, bellissimo anche per i colori e nel pomeriggio abbiamo visitato la Durbar Square di Patan città-tempio vicina alla capitale. Pare che il suo nome in sanscrito significasse “città della bellezza”… e non riteniamo di dover aggiungere altro.
GIORNO 3
Per chi è appassionato di sport estremi come mio marito, consigliamo il bungee jumping sulla gola del fiume Bhote Kosi con un salto di 160 m (credo il più alto di tutta l’Asia) da un impressionante ponte tibetano, su una vallata quasi al confine con il Tibet, dai paesaggi veramente suggestivi.
GIORNO 4
Giornata dedicata alla cultura nepalese con visita del tempio di Swayambhunath, bellissimo stupa a cui si accede attraverso una suggestiva scalinata, poi gita a Dhulikhel, cittadina newari con bella vista sull’Himalaya, infine a Bhaktapur città medioevale, un vero gioiellino.
GIORNO 5
Attraverso una spettacolare moderna funivia abbiamo raggiunto il tempio di Manakamana, dove, in occasione della settimana festiva in cui siamo capitati, abbiamo assistito al pellegrinaggio dei fedeli che genera incredibili file per offrire doni e sacrificare capre e galline alla dea Bhagwati. Lo spettacolo è impressionante e il sangue degli animali sacrificati colava dalle buste che la gente portava indietro nel percorso di rientro in funivia. Anche da qui bellissima veduta delle montagne. Al ritorno ci siamo diretti in auto, sempre accompagnati dal nostro amico-guida e da un autista personale, verso Bandipur, dove abbiamo visitato il villaggio newari e pernottato in un delizioso resort in camera con vista all’alba delle montagne.
GIORNO 6
Sveglia alle 5.30 per godere il panorama delle montagne all’alba, poi trasferimento a Pokhara, nota meta del turismo hippy degli anni ’70, dove nel pomeriggio abbiamo passeggiato nel lungolago del Phewa Tal. Anche qui, se il tempo lo consente, e noi siamo stati fortunati, si possono ammirare le vette innevate che fanno da scenario alla città nell’orizzonte.
GIORNO 7
Trekking di tre ore per raggiungere Sarangkot, dove Andrea si è lanciato con il paragliding in tandem con un istruttore nella vallata sopra il lago, sullo sfondo delle innevate vette dell’Annapurna. Poi nel pomeriggio abbiamo visitato le cascate di Devi e la gola del fiume Seti, che però, a dir la verità, non abbiamo trovato di particolare interesse. Avremmo dovuto visitare il campo dei profughi tibetani, ma quando siamo arrivati era troppo tardi e quindi abbiamo visitato velocemente il monastero.
GIORNO 8
Dopo aver visitato la città di Pokhara o meglio la parte vecchia, poiché la nostra guida nepalese riteneva importante che vedessimo l’anima meno turistica e più culturale della città, di nuovo in cima alla collina per ammirare la Pagoda per la pace nel mondo e gli splendidi panorami su cui domina.
GIORNO 9
Trasferimento a Lumbini luogo di nascita del Buddha e visita del tempio di Maya Devi. L’area sacra, vicino alla quale si trova anche un magnifico albero dove il Buddha sarebbe stato illuminato, è circondata da un parco di 4×2,5 km, che il governo nepalese ha messo a disposizione dei fedeli buddhisti di tutto il mondo e dove tutte le nazioni possono costruire un loro monastero buddhista. Se ne possono ammirare diversi molto belli: a noi sono piaciuti quello tedesco, quello tibetano, quello cinese e uno tailandese che però è ancora in fase di costruzione.
GIORNO 10
Abbiamo visitato il parco di Lumbini poi raggiunto, in automobile, il parco Nazionale di Chitwan nella regione del Terai.
GIORNO 11
Ci siamo dedicati ad alcune attività nel parco: gita in canoa alla ricerca dei coccodrilli, passeggiata nella giungla per avvistare rinoceronti asiatici, visita del centro addestramento elefanti e dei villaggi locali e dopo cena spettacolo-danza culturale. Un po’ troppo avventuroso per i miei gusti, inoltrarsi a piedi nella giungla, ma molto interessante. Abbiamo visto due coccodrilli, cinque rinoceronti asiatici, cerbiatti, elefanti, diverse varietà di uccelli. Unica considerazione: non abbiamo scelto la gita a dorso d’elefante perché non ci piaceva come venivano incatenati nel centro di allevamento, né come venivano guidati con bastoni e uncini di metallo.
GIORNO 12
Ovviamente Andrea non poteva farsi mancare un’escursione di rafting sul fiume Trisuli (durata tre ore), dopo la quale abbiamo fatto ritorno a Kathmandu.
GIORNO 13
L’itinerario ci consentiva di scegliere tra un sacrificio animale al Tempio di Dakshinkali e la vista dell’alba sulle montagne da Nagarkot, pertanto abbiamo optato per la seconda opzione, ormai stregati dalla magia della montagna e abbiamo deciso di alzarci alle 4 del mattino. Il viaggio giungeva ormai al termine e perciò abbiamo dedicato la serata a fare shopping passeggiando per i negozi a Thamel. Si compra bene qualsiasi cosa, ma sono interessanti soprattutto i tessuti di lana e i manufatti coloratissimi, gli oggettini di artigianato locale in bronzo e terracotta, le spezie.
GIORNO 14
Infine abbiamo trascorso una giornata nella città di Kirtipur, ricca di templi medievali, sede del campus della Tribhuvan University, dove abita il nostro bravissimo accompagnatore Lila. Qui gli italiani hanno dedicato un progetto all’istruzione dei bambini nepalesi, contribuendo a costruire una scuola e recentemente anche un ambulatorio medico. Siamo stati invitati a pranzo da Lila e la sua famiglia e così abbiamo sperimentato di persona l’accoglienza e il calore di questo interessantissimo popolo e abbiamo provato a vivere alcuni momenti della giornata nella realtà delle mura della loro casa. Ovviamente cucina nepalese, piatto tipico ”daal bhaat tarkari”.
GIORNO 15: aimè partenza… Arrivederci montagne!
NOTE:
Cibo: cucina semplice, molto speziata, un poco piccante
Hotel: l’igiene e’ veramente scarsa. occorre sapersi adattare, ma ne vale veramente la pena
Costi: per mangiare si spende veramente poco e in generale si fanno ottimi acquisti ma bisogna saper contrattare
Mezzi di trasporto: quelli pubblici improponibili, loro salgono anche sul tetto degli autobus anche assieme agli animali
Lingua: quasi tutti parlano anche l’inglese
Comunicazioni: per telefonare occorre comprare lì una sim card, altrimenti non sempre si riesce e soprattutto costa tanto
A chi consigliamo il nostro viaggio: a chi vuole arricchire lo spirito conoscendo i luoghi attraverso la cultura, la spiritualità, il contatto con la gente, a chi vuole unire queste cose con qualche divertimento anche estremo, a chi non è portato per il trekking quello hard fatto di camminate di giorni o settimane e di scalate, a chi sa sacrificare le comodità della vita occidentale per guadagnare nella conoscenza del mondo e degli altri.