Berlino, città immensa che sa di casa

Una metropoli dai mille colori, che sembra accogliere ogni volto, ogni nazionalità, ogni aspirazione. Un diario di viaggio con informazioni utili, consigli in pillole, avvertenze per tutti i turisti
Scritto da: ninfea87
berlino, città immensa che sa di casa
Partenza il: 19/08/2012
Ritorno il: 26/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Cari viaggiatori e sognatori, con questo racconto speriamo (io e il mio ragazzo) di farvi ritrovare con la mente dentro l’incantevole e mutevole capitale tedesca. Non vogliamo solo descrivere ogni posto visitato e dare consigli sulle cose migliori da fare e da vedere, ma alla fine del diario ci saranno note più tecniche, suggerimenti pratici su come muoversi, sui problemi che abbiamo incontrato giornalmente, sui luoghi dove recarsi per necessità varie.

Cosa dire di Berlino? Descriverla, raccontarla non è così facile; è una città dai così tanti volti, dai così tanti colori e che suscita emozioni forse un po’ differenti da quelle che ci regalano altre incantevoli città, proprio perché è “diversa”, multiforme e sembra accogliere tutti in un abbraccio, senza razzismi, senza pregiudizi.

È la metropoli europea per eccellenza, una commistione tra antico e moderno che ti fa sentire confuso, perché ci si può ritrovare dalla super-futuristica Potsdamer Platz all’artistica-storica Gendarmenmarkt, a distanza si può vedere la modernissima Torre della Tv (Fehrnsehturm) ma anche i due campanili dell’antica Nikolaikirche.

E non solo, Berlino ci ha sorpresi per le sue grandissime distese verdi, a partire dall’atterraggio con l’aereo durante il quale vedevamo solo quelle, mentre ci aspettavamo di vedere un ammasso distinto di edifici. Il verde è ovunque, a partire dal centro della città fino ad arrivare ai suoi numerosissimi e sempre diversi parchi, che sono veramente straordinari e che regalano relax, romanticismo, freschezza.

E’ multietnica, c’è gente di tutti i tipi e la cosa che ci ha colpito moltissimo è che sono tutti molto gentili, che la tranquillità è la parola chiave di questa città, nonostante sia gigantesca. La gente si ferma per aiutarti se ti vede spaesato ed è sempre cortese ovunque ci si reca.

E’ sorprendente, quindi, come Berlino, nonostante la sua immensità, ci abbia fatti sentire non ospiti ma cittadini, ci abbia dato tranquillità (cosa che difficilmente si ha altrove), ci abbia fatto davvero sentire a casa nonostante fossimo lontani dal Centro Italia. Insomma, è una città dove vivere sarebbe fantastico perché ce n’è per tutti i gusti, dall’arte, alla storia, al verde, alla modernità.

Inizia il viaggio

Per noi il viaggio comincia nel tardo pomeriggio del 19 agosto, partenza da Napoli e arrivo dopo un paio d’ore a Berlino, all’aeroporto di Schoenfeld.

Una cosa ci colpisce positivamente già durante l’atterraggio, mentre ancora siamo sospesi in aria dentro l’aereo: non troviamo Berlino, ci chiediamo dove sia… senza accorgerci subito che è lì, sotto i nostri occhi.. una grandissima distesa verde con un lago enorme. Non individuiamo dunque la città ben visibile dall’alto, come ci è successo per Parigi l’estate precedente, ma solo questa distesa immensa che ci lascia increduli, avendo immaginato, come molti, Berlino moderna, quindi “tutta cemento”. Invece sembra l’apoteosi della Natura!

Una volta atterrati dall’aeroporto il primo passo da fare è andare al punto informazioni, dove si possono avere la cartina della città, della metropolitana e la Berlin Welcome Card (parleremo di tutto questo nelle note tecniche).

È stato semplice arrivare dall’aeroporto alla linea S-Bahn che ci ha portati direttamente all’albergo, grazie ad una pensilina che li collega. Il nostro hotel era l’ Ibis Styles Berlin City Ost nel quartiere Friedrichshain, un quartiere che rende evidente la sua passata appartenenza alla ex Berlino Est divisa dal Muro, nel quale ci siamo quasi sentiti in Italia, perché il posto appare meno curato di altri. Questo però non deve spaventare, perché comunque l’atmosfera è molto tranquilla, le persone che si incontrano sono cortesi e la zona dell’albergo è molto silenziosa. Eravamo sistemati in una posizione ottimale per quanto riguarda la distanza dal centro della città, visto che dopo cinque fermate ci trovavamo alla grandissima stazione di Alexanderplatz.

Indecisi sul da farsi, sulla prima tappa per introdurci a Berlino, scegliamo di visitare la East Side Gallery, sia perché il muro è il simbolo storico oltre che la ferita della città, sia perché si trova nello stesso quartiere dell’albergo dove pernottiamo, il quartiere Friedrichshain.

East Side Gallery

Il giorno dopo, 20 agosto 2012, inizia la nostra avventura a Berlino. Con la S-Bahn arriviamo alla fermata Ostbanhof. Da lì però abbiamo delle difficoltà nel trovare il Muro, visto che scesi dalla metro ci si ritrova in un enorme parte della città piena di automobili e con poche indicazioni, un po’ rumorosa rispetto a tutti gli altri posti di Berlino e poi, col caldo inaspettato e asfissiante, è ancora più difficile; così seguiamo una famiglia italiana che cerca ciò che cerchiamo anche noi. Oltre questo, però, è molto utile provare ad orientarsi con la cartina e capire in che direzione si trova il fiume Sprea. Una volta che ci si dirige verso di esso trovare la East Side non è poi così difficile, visto che il fiume è proprio dietro il lunghissimo Muro (2 km!!). Trovarsi di fronte al Muro di Berlino è molto strano, un monumento storico ma tragico come pochi, che a primo impatto non sembra eccezionale a vedersi, ma a cui basta avvicinarsi un altro po’ per lasciarsi catturare completamente. E’ incredibile infatti come, conoscendo la storia, sapendo ciò che la gente ha vissuto negli anni della Guerra Fredda lì, ci si senta commossi e allo stesso tempo minuscoli di fronte a tanta sofferenza che traspare da ogni dipinto su questo Muro che è diventato una galleria d’arte. Bisogna viverlo, infatti, proprio come tale, infatti nonostante il caldo e l’afa, nonostante i due km a piedi per contemplare, fotografare, toccare le immagini più significative, riusciamo a percorrerlo tutto. Una volta iniziato il percorso non possiamo più fermarci, tanto che arrivati di fronte alla parte del Muro su cui la gente nel tempo ha “stampato” la propria mano, contornandola con un pennarello o bagnandola con la vernice, sentiamo di volerlo fare anche noi e assicuriamo: esperienza semplice ma bellissima. E’ bello lasciare la propria firma in un posto del genere, è come se ci lasciassi il cuore. La East Side Gallery è uno dei posti che in assoluto ci ha regalato più emozioni.

I due km sono terminati e ci ritroviamo a guardare il lungo fiume dietro il Muro: un bellissimo spettacolo a cui consigliamo di assistere per almeno qualche minuto. Ci si ritrova coi piedi vicinissimi al bordo del fiume, il Muro dietro le spalle e l’Oberdanbrücke sulla sinistra, il ponte più bello di Berlino.

Alexanderplatz (di giorno)

Per dirigerci verso Checkpoint Charlie scendiamo obbligatoriamente alla fermata immensa di Alexanderplatz: un bellissimo spettacolo, per noi, guardarla dall’alto da dentro la stazione della S-Bahn. Decidiamo, attratti troppo dalla celebrità e dall’atmosfera della piazza, di passarci qualche minuto. Immaginavamo fosse grande, ovviamente, ma non così. E’ veramente immensa, tanto che non si riesce subito a capire bene come arrivare ai piedi della Fernsehturm (Torre della TV), perché la si vede lì, vicinissima, dietro degli edifici, ma per arrivare direttamente sotto bisogna avanzare qualche passo. Ci facciamo qualche foto di fronte alla fontana futuristica e coloratissima, guardandoci intorno notiamo moltissimi posti dove poter mangiare, alcuni hotel compreso l’altissimo Park Inn visibile anche da lontano e molta gente, un’atmosfera tranquilla ma allo stesso tempo gioiosa, con un via vai di tram, biciclette, passanti che non rendono affatto caotica la bellissima Alexanderplatz. Non abbiamo molto tempo, ma ci promettiamo di tornare lì, magari di sera: uno spettacolo ancora migliore, leggerete in seguito.

Checkpoint Charlie

La seconda tappa è Checkpoint Charlie, che ci introduce nel quartiere Mitte. Si tratta di uno dei più famosi checkpoint che dividevamo la parte Ovest-Americana dalla parte Est-Sovietica, oggi diventato un’attrazione turistica con le guardie insieme a cui scattare una foto, i gadgets e i souvenir, riprodotto comunque molto fedelmente. Scesi alla fermata Checkpoint Charlie, che si trova sulla via più lunga di Berlino cioè la Friedrichstrasse, in lontananza scorgiamo un cartello che raffigura un soldato russo e avvicinandosi di più, sul lato destro, il famoso cartello in varie lingue “You are leaving the American sector”. E’ emozionante ritrovarsi lì, capire meglio ciò che quel posto ha significato un tempo grazie ai soldati in posa, alle bandiere americane, al cartello che indica che stai entrando nel settore occidentale. Il senso di stupore che ci aveva lasciato il Muro, continua qui, al Checkpoint Charlie.

Nonostante tutto è stato comunque un momento divertente con cui si è sdrammatizzato, quello di fare le foto con i soldati indossando i cappelli come loro.

Duomo e Lustgarten

Dal checkpoint ci addentriamo ancora di più nel cuore della città, scendendo alla fermata Alexanderplatz e arrivando al lungo fiume da cui si scorge l’imponente e meraviglioso Duomo di Berlino. Ammirarlo da fuori è fantastico, forse esteticamente uno dei posti più belli della città. Entriamo a visitarlo, pagando meno grazie alla Berlin Welcome Card e l’interno non delude, visitarlo è d’obbligo.

Una volta visti gli interni non possiamo rinunciare ad una bella sosta sul prato del Lustgarten, proprio di fronte al Duomo, sotto al sole, mangiando un panino e ammirando il meraviglioso panorama, reso anche un po’ frizzante dalla gente che per il caldo si getta nella fontana per rinfrescarsi.

Consigliamo vivamente questa sosta non solo riposante, ma anche visivamente stupenda.

Unter den Linden

Dal Duomo, continuando a passeggiare, ci ritroviamo immediatamente lungo il viale centrale della città, gli Unter den Linden. Camminando, si incontrano varie attrazioni famose, come la Museum Insel (Isola dei Musei), il Madame Tussauds e, in fondo, la celebre e straordinaria Porta di Brandeburgo. La porta di Brandeburgo l’ammiriamo subito, la fotografiamo, ma visto che la zona l’avremmo sicuramente rivisitata proprio perché è il cuore di Berlino e visto che immaginiamo che tornarci di sera a godersi di più un tale monumento sarebbe meglio, decidiamo di proseguire il nostro viaggio personalizzato.

Reichstag (oggi Bundestag) e Tiergarten

La tappa successiva è quella del Reichstag, monumento storico di cui è stata ricostruita la cupola, oggi in vetro, distrutta durante la guerra. Esso si trova nell’adiacente (al Mitte) quartiere del Tiergarten, che prende il nome dall’immensa distesa verde, detto anche polmone di Berlino, di fronte al Bundestag.

Per evitare code consigliamo vivamente di prenotare la visita al Reichstag su internet almeno due giorni prima, metodo velocissimo e comodo, visto che consente di scegliere tre orari diversi nella giornata decisa, nel caso non si faccia in tempo per il primo orario previsto. Infatti per noi l’entrata si rivela veloce e facile, basta dare il nome e non si paga nemmeno. Il Reichstag, quindi, è incredibilmente gratuito. Nel sito dove si fa la prenotazione si può scegliere quale modalità di visita sperimentare: visitare la cupola (The Dome), visitare l’interno in modo approfondito o visitare il Parlamento mentre è in seduta. Noi, per questioni di tempo e di interesse, abbiamo scelto di visitare la cupola.

Anche questa è un’esperienza che consigliamo. La cupola è supermoderna, si cammina salendo e girando in tondo, con delle cuffie nel quale una voce ti spiega tutto quello che, se ci si ferma, c’è sotto di voi. Ci aiuta sia a sapere qualcosa in più riguardo a monumenti e posti che dobbiamo ancora visitare e su cui abbiamo curiosità ancora non chiarite, sia a individuare meglio, dall’alto, la distanza tra l’una e l’altra cosa. Che fortuna che comincia a piovere proprio mentre siamo riparati qui! Spettacolo ancora più bello, visto che nonostante il tempo assistiamo ad un panorama bellissimo.

Per fare tutto il giro si impiega almeno un’ora e forse più, ma ne vale senz’altro la pena. Usciti dal Reichstag ammiriamo l’esterno imponente e che trasuda storia da tutti i pori, scattiamo alcune foto e dopo aver aspettato la fine della pioggia su una pachina del Tiergarten sotto un albero riparatore, ci rintaniamo nell’hotel per riposare un po’ e prepararci alla serata nelle due piazze principali di Berlino.

Alexanderplatz (di sera)

Stavolta l’obiettivo è quello di girarla per bene e c’è da dire che di sera Alexanderplatz, in effetti, è ancora più bella e molto ma molto suggestiva. C’è sempre gente, ma paradossalmente passeggiarvi di sera trasmette ancora più tranquillità che di giorno. C’è un’atmosfera rilassante, ci si sente al sicuro nonostante la vastità e sembra di trovarsi (anzi, probabilmente è così!) quasi nel futuro, in un mondo diverso, avanzato.

Finalmente riusciamo a vedere anche il famoso orologio degli orari internazionali, curioso e futuristico, a noi piace tanto. Da qui si può vedere la sopraelevata, cioè la S-Bahn, sotto cui spesso si mettono gli artisti di strada.

Guardando su internet prima di partire foto di Berlino, avevamo notato un’acquario cilindrico che sembra sia in un albergo, capiamo, dopo aver chiesto. Lasciamo quindi in sospeso questa curiosità senza, purtroppo, mai soddisfarla.

Alexanderplatz è comunque forse la piazza che più ci è rimasta nel cuore, non riusciamo a dire bene perché ma ci ha suscitato sensazioni positive, diverse da quelle che danno altri posti. Oserei dire che forse, di tutta la città, è uno dei luoghi che più ci manca, anche perché avremmo tanto voluto girarla in bici, ma non abbiamo avuto abbastanza tempo.

Potsdamerplatz

Ed ecco la piazza del futuro per eccellenza, ancora di più rispetto alla precedente. Siamo nel quartiere del Tiergarten, quindi nella ex Berlino Ovest. Questa piazza è stata completamente ricostruita ed entrando sotto la stranissima capanna del Sony Center illuminata che cambia colore continuamente ci si sente davvero in un film di fantascienza ambientato 50 anni più tardi.

Una cosa molto importante da dire è quella di andare a visitarla assolutamente di sera: è illuminatissima, colorata e non rende così tanto di giorno. Quando arriva la notte, invece, è il momento ideale per esplorarla, guardarsi intorno e ritrovarsi grattaceli altissimi vicino, alzare lo sguardo sotto il Sony Center e guardare la “capanna del futuro”, la fontana su cui è seduta tanta gente, i vari locali dove mangiare. A proposito di questo, però, fate attenzione: i ristoranti e tutto ciò che si trova a Potsdamerplatz, specie da queste parti, sono costosissimi: una margherita può costare 12 euro. Quindi, se si vuole proprio mangiare in una bella piazza famosa senza spendere troppo, meglio andare ad Alex (così la chiamano i berlinesi).

Potsdamerplatz non è difficile da girare, è molto meno grande di Alexanderplatz, così si torna in albergo a dormire per essere in forma e affrontare l’avventura del secondo giorno a Berlino.

Zoologische Garten e Kaiser Wilhelm Gedaechtnis Kirche (Zoo e Chiesa bombardata)

La mattina del 21 agosto decidiamo di recarci nel quartiere, un po’ più lontano dal centro ma comunque importante, Charlottenburg. Iniziamo subito con lo Zoo, il più antico d’Europa. Innanzitutto c’è da dire che è grande e si gira a piedi, quindi richiede del tempo.

L’ingresso costa meno con la Berlin Welcome Card e le principali attrazioni sono soprattutto gli elefanti (madre e figlioletto), i leoni, la tigre, la pantera, il piccolo di ghepardo e ovviamente il panda. Noi però facciamo un grave errore: decidiamo di andarci di giorno, ma il punto è che i felini di giorno dormono tutti quindi vediamo una serie di leoni, ghepardi e purtroppo la pantera (che non avevamo mai visto) solo dormire. La stessa cosa succede per il panda, a cui teniamo molto. E’ un gran peccato aver fatto questo sbaglio. Vi consigliamo quindi caldamente, se una delle vostre tappe è lo Zoo, di scegliere un momento della giornata diverso dalla mattina.

Sapendo che nelle vicinanze si trova la Kaiser Wilhelm Gedaechtnis Kirche (la chiesa bombardata durante la guerra), cominciamo a camminare chiedendo ai passanti la direzione giusta. Passo dopo passo, finalmente, intravediamo la punta per metà distrutta che avevamo visto nelle foto. Si tratta di una chiesa molto caratteristica perchè è stata volutamente lasciata nelle condizioni post-bombardamento, quindi siamo veramente curiosi di visitarla.

Ed ecco però che accade l’inaspettato e spiacevole imprevisto: la chiesa, dopo esser stata lasciata per anni in quello stato per venire visitata proprio così, è in restauto! Completamente coperta, si vede solo la cima semidistrutta. La giriamo in tondo sperando che almeno una facciata sia ancora visibile, ma purtroppo non è così. La delusione è tantissima e speriamo di compensare col resto della giornata, visto che la mattinata non è andata benissimo fino ad ora. Vi avvisiamo: la ristrutturazione terminerà nel 2014.

Un consiglio quindi è quello di informarvi sempre bene prima di visitare un monumento, un museo, visto che Berlino è in continuo divenire, un cantiere aperto.

Schloss Charlottenburg

Nel quartiere omonimo, lo stesso dello Zoo, visitiamo lo Schloss Charlottenburg, una reggia in cui secoli fa ha vissuto la principessa Charlotte. La zona circostante è molto tranquilla e soprattutto immersa nel verde. Diciamo subito che noi non siamo entrati a visitare, ma per chi è interessato a interni di regge, è sicuramente una bella esperienza. Esternamente comunque possiamo dire che è molto bella, curata e lo spazio frontale molto ampio, con un cancello straordinario, nero e dorato, con un paio di statue sull’entrata.

Già da fuori si vede l’immensità dell’edificio, quindi, anche per mancanza di tempo (c’è molto da vedere a Berlino e noi non vogliamo perderci nulla di tutto quello che ci siamo prefissati) optiamo per una pausa pranzo sdraiati sul prato: è davvero l’ideale, anche perché se c’è troppo sole ci si può riparare sotto uno dei molti alberi. Il caldo del primo giorno, però, non c’è più.

Il quartiere Charlottenburg è adiacente a quello del Tiergarten, ma più lontanuccio dal Mitte, quindi bisogna anche considerare i tempi quando ci si reca in questi posti.

Battello sul Lago di Wannsee

Fin qui possiamo dire che il percorso è stato abbastanza tradizionale, abbiamo visitato luoghi importanti e dove i turisti si recano quasi sempre. Oggi, però, decidiamo una strada alternativa: il giro in battello sul grande lago Wansee che avevamo già visto da sopra l’aereo. Ci ha incuriositi perché ne avevamo sentito parlare come il lago che i berlinesi vivono come se fosse il “loro mare”, infatti su una delle rive si può vedere della sabbia con delle sdraio.

Bisogna dire subito a chi è interessato a questo posto che il quartiere in cui si trova l’omonimo lago, cioè Wannsee, è molto lontano dal centro della città, quindi per arrivarvi si impiega davvero tanto tempo, come minimo una mezz’ora tramite S-Bahn.

Una volta arrivati è facilissimo trovare il lago, si trova al lato opposto di una radura. Salendo una gradinata ci ritroviamo di fronte una vista spettacolare, questo lago gigantesco pieno di canoe, circondato dal verde e da casette deliziose tipicamente nordiche.

Dopo aver pagato il biglietto ridotto, ci posizioniamo sul battello e notiamo subito che di turisti non ce ne sono, sembra, ma sono tutti tedeschi. Quindi questo conferma Wannsee una tappa diversa dal solito. C’è da dire che essendoci informati su internet, ciò a cui noi eravamo interessati era la Pfaueninsel (Isola dei Pavoni), un’isoletta molto graziosa che si trova appunto sul lago. Arrivati lì, però, scopriamo, facendo il biglietto, che in realtà il battello non è esclusivamente un mezzo per arrivare a quell’isola, ma una gita vera e propria sul lago, che viene girato in lungo e in largo, per poi arrivare, dopo un’ora, alla Pfaueninsel. Ci rendiamo conto, quindi, che non è il caso di scendere e aspettare un’altra ora per l’arrivo del prossimo battello, perché si farebbe buio e il tempo comincia ad essere bruttino.

Si consiglia, quindi, se si vuole visitare Wannsee, di andare di mattina e dedicare a questo meraviglioso posto tutta la giornata. Ovviamente è una tappa da fare solo se si ha almeno una settimana a disposizione altrimenti, secondo noi, si perderebbe l’essenziale della città.

Il giro sul battello per noi, comunque, anche se praticamente improvvisato è stato molto bello. Oltre ad essere un modo per riposarsi dalle lunghe camminate dei giorni precedenti, è un’esperienza da ricordare, che ti regala un panorama assolutamente unico, pieno di verde intorno, silenzioso, tranquillo e anche romantico, se si va in coppia come noi.

Avremmo voluto subito dopo tornare al Mitte per visitare un museo, ma il tempo scorre e non avendo considerato l’ora e mezza sul battello non ci riusciamo. Quindi optiamo per una piazza.

Gendarmenmarkt

La Gendarmentmarkt è una piazza completamente diversa rispetto alle più famose Alexanderplatz e Potsdamerplatz, anch’essa si trova nel Mitte. Sembra quasi di trovarsi a Roma, in quanto a maestosità. Qui potete vedere il Franzoesicher Dom (Duomo Francese) su un lato della piazza e il Deutscher Dom (Duomo Tedesco) sull’altro. I due duomi sono identici e bellissimi.

Al centro della piazza c’è la statua di Schiller e tra le chiese gemelle la Konzerthaus, cioè la sala dei concerti di Berlino, una struttura molto bella e classica, simile ad un tempio.

La piazza in generale ci è piaciuta veramente da morire, è splendida da guardare e passarci un po’ di tempo è d’obbligo. Attenzione però anche qui a non avvicinarvi ai locali se non potete spendere molto perché sono cari.

Di giorno la Gendarmenmarkt è viva, c’è gente, è molto frequentata, ma di sera non è affatto la stessa cosa. Ci siamo tornati qualche sera dopo, ma vi diciamo subito che vale più la pena vederla alla luce del sole. Di notte è molto poco illuminata e stranamente deserta.

Friedrichstrasse

Per cena, come altre volte faremo in seguito, mangiamo sulla Friedrichstrasse, la via più lunga di Berlino, ben 3,5 km, pensate! Infatti da nord a sud parte dal Mitte e termina nel quartiere Kreuzberg.

Noi ci siamo ritrovati molto spesso lungo questa via e sicuramente succederà a chiunque visiterà Berlino, ma è così immensa che è impossibile percorrerla a piedi. Si possono trovare tantissimi negozi, infatti è uno dei posti commerciali più trafficati della città, tanti posti dove mangiare, dove comprare souvenir, ma anche luoghi interessanti dal punto di vista storico-culturale come il Mauer Museum (Museo del Muro, di cui parleremo più avanti) o il Checkpoint Charlie che abbiamo già raccontato.

La via, negli anni della Guerra fredda, fu divisa in due dal muro ed infatti la particolarità principale di questa strada è che ad un certo punto, non lontano dal Checkpoint, basta abbassare lo sguardo e vedere le mattonelle che segnano la linea dove, fino a poco più di 20 anni fa, passava il Muro.

Scendendo alla stazione omonima Friedrichstrasse potrete vedere subito il fiume, dove ci sono le fermate dei battelli per chi vuol fare un giro e da cui si può fare una piacevolissima passeggiata con calma fino al Duomo o oltre. Noi queste due cose le abbiamo volute vivere, ma ci torneremo più tardi.

Intanto… è ora di salire in alto.

Fernsehturm (Torre della Televisione) di Alexanderplatz

Ed eccoci finalmente ad Alex per salire sulla Torre. E’ sera, il momento migliore, secondo noi, per guardare il panorama da sopra il punto più elevato della città.

Ci dirigiamo subito verso l’entrata e si vedono degli interni molto spaziosi, con una scalinata da percorrere per pagare il biglietto e prendere l’ascensore. L’ascensore porta in pochi secondi fino alla “palla” della Torre, dove c’è un bar girevole. Di spazio ce n’è veramente poco, muoversi è difficoltoso e in pochissimi passi ci si ritrova nello stesso punto da cui si è partiti.

Il panorama da qui è sicuramente bello, perché Berlino è bella, ma ad essere sinceri non è entusiasmante. Questo non per “colpa” della città, ma della Torre stessa che, con la forma che ha, non permette una visione a 360° e non è nemmeno molto nitida, attraverso un vetro obliquo da cui ovviamente non uscirà nessuna fotografia.

Non vogliamo parlare in senso negativo in assoluto di questa esperienza, stiamo pur sempre trattando la Torre di Berlino nella meravigliosa Alexanderplatz. Quello che vogliamo dire è che, se qualcuno ha già visitato per esempio Parigi come noi, potrebbe rimanere deluso. Innanzitutto perché Parigi è illuminatissima e quindi dall’alto è uno spettacolo incantevole, sia perché salire sulla Torre Eiffel è probabilmente più emozionante, ma non solo.. a Parigi c’è anche il grattacielo Montparnasse, molto spazioso, vetrato ma non del tutto, da cui si può godere di una vista incredibile, nitida, ci si può muovere liberamente e si possono far foto, visto che il vetro lascia alcuni spiragli in alto.

Oltre ciò ci capita di chiedere se possiamo salire più in alto visto che ci siamo accorti di non essere arrivati all’ultimissimo piano, ma rispondono che solo chi mangia al ristorante può accedervi. Dunque sopra c’è un ristorante e forse (non ne siamo sicuri ma è probabile) si può godere di una vista migliore e anche con molta più calma.

Ci è dispiaciuto notare la nostra delusione a riguardo, ma non ci siamo pentiti d’aver vissuto l’esperienza perché è bello anche fare paragoni con altre città, scoprire i mezzi e le armi di una metropoli, se li sfrutta al massimo oppure no. Ecco, a nostro parere in alcune cose Berlino non viene sfruttata al massimo delle sue potenzialità, eppure ne ha da vendere. Un esempio? Di sera è molto poco illuminata, il Duomo è buio pesto, la Gendarmenmarkt buia e deserta come abbiamo già detto, gli unici posti ben illuminati tra quelli che abbiamo visitato sono Potsdamerplatz e la Porta di Brandeburgo. Insomma, posti eccezionali visivamente di sera perdono un po’ del loro fascino, cosa che ci ha sorpresi visto che di solito è il contrario. Si torna, comunque, al nostro Ibis Styles Hotel per ricaricare le batterie e prepararci al terzo giorno.

Tra Museum Insel (Isola dei Musei) e Kulturforum

Cominciamo la giornata del 22 agosto tornando nel cuore di Berlino, il lungo fiume dove c’è il Duomo e da cui si può vedere veramente la parte più bella in assoluto della città: Porta di Brandeburgo, Isola dei Musei, Duomo, Alexanderplatz non lontana, ecc. E’ sempre meraviglioso ritornarci, cosa tra l’altro impossibile da evitare, visto i tanti monumenti e luoghi interessanti che ci sono.

La mattinata è grigia e piovosa, così decidiamo di cominciare una mini-maratona dei musei. Io, che amo l’arte e non mi perdo mai i musei di mio interesse in qualsiasi città, trascino lui nel vortice, come ogni volta. Dico subito che se ci si aspetta di trovare musei di pittura/scultura ai livelli di Parigi o Roma, non c’è paragone, bisogna andarci sapendo già che Berlino è una città prevalentemente storica. Noi vi illustriamo i musei che abbiamo visitato nel centro, che sono quattro, sapendo benissimo però che ce ne sono veramente tanti altri che a voi potrebbero interessare. Noi, per esempio, non abbiamo visitato il Pergamon, meta molto ambita dai turisti. Quindi qui vi daremo pareri e consigli sui quattro da noi visitati.

Berlino ha due “gruppi di musei”, uno nel Mitte che è appunto la Museum Insel lungo gli Unter den Linden, l’altro nel quartiere adiacente, il Tiergarten, chiamato

Kulturforum

L’isola dei musei è un insieme di edifici antichi, solenni e meravigliosi, oseremmo dire delle opere d’arte già esternamente, specie l’Alte National Galerie e il Bode Museum. Il tutto è reso ancora più incantevole dal fatto che essi si affacciano sul fiume e quindi si possono sempre incontrare con lo sguardo passeggiando o facendo un giro sul battello.

Il Kulturforum, invece, è un insieme di edifici molto più moderni e futuristici, che non comprendono però solo arte come pittura e scultura, ma anche, per esempio, il museo degli strumenti musicali (Musikinstrumenten-Museum) e altro ancora.

Noi abbiamo fatto una selezione molto difficile, infatti alcuni musei sono rimasti fuori, li abbiamo “sacrificati” in favore di altri, ma con tanti dubbi, però purtroppo il tempo è quel che è e pur avendo una settimana a disposizione… Berlino è gigantesca, quindi fare tutto quanto non è per niente facile. Purtroppo, oltre a ciò, siamo rimasti dispiaciuti per due musei: il Kupferstichkabinett era chiuso e avrebbe riaperto solo a settembre, cosa che su internet non abbiamo letto; la Neuenational Galerie ospitava solo una piccola parte delle opere che dovrebbe avere, ma poi vi diremo meglio.

Museum Insel

Alte Nationalgalerie: Cominciamo con questo museo, bellissimo esternamente e il migliore tra quelli visti, per i nostri gusti, in quanto ad opere contenute. La Berlin Welcome Card all’Isola dei musei non vale (c’è un altro biglietto apposito per questo, che noi non abbiamo fatto di proposito visto che sapevamo che avremmo visitato solo un museo dell’isola). C’è a disposizione una guida vocale, ma noi non l’abbiamo usata conoscendo abbastanza gli artisti delle opere. L’interno è molto ben disposto, vi sono sculture oltre che molte opere di pittura di Impressionisti, Post-Impressionisti (quindi si va da Monet a Cèzanne, da Manet a Renoir, un Van Gogh), Romantici (David Caspar Friedrich, Arnold Boecklin). Il tempo che si impiega per girarlo è il giusto, né troppo né poco. Il museo, come molti altri, chiude alle 18.00, infatti l’altro giorno, quando siamo andati a visitare Wannsee, non siamo riusciti ad arrivare prima della chiusura. Oggi, finalmente, ce l’abbiamo fatta e siamo rimasti molto soddisfatti.

Kulturforum

Gemaeldegalerie: per arrivare qui bisogna che prendiamo un autobus e rapidamente arriviamo nel Tiergarten per visitare qualche museo del complesso culturale Kulturforum. I due complessi di musei sono così vicini che non conviene prendere la metro. Dopo aver pranzato seduti fuori al muretto di fronte all’edificio che comprende Gemaeldegalerie e Kupferstichkabinett, ci dirigiamo verso il bancone per pagare i biglietti. La Berlin Welcome Card non vale nemmeno qui. Subito io, appasionata di arte e interessata al Kupferstichkabinett, rimango delusa quando mi si dice che aprirà a settembre. Così non ci resta che visitare la Gemaeldegalerie. Vi avvisiamo: questo museo è veramente gigante, farlo tutto prende parecchio tempo e ci si stanca camminando, specie se già lo si è per aver visitato la città. Anche qui ci sono delle guide vocali a disposizione, di cui stavolta abbiamo usufruito. All’interno vi sono opere italiane per la maggior parte, tra cui una Venere di Botticelli e Amor semper vicit di Caravaggio. Quest’ultimo, a parer nostro, vale tutto il biglietto. Il resto non ci ha entusiasmati troppo, probabilmente perché essendo italiani abbiamo visto musei molto più belli nel nostro Paese (ma anche al Louvre di Parigi) per quanto riguarda gli artisti della nostra Nazione.

Neue Nationalgalerie: Ed ecco per noi, purtroppo, un’altra delusione. Dopo aver pagato 10 euro di biglietto per vedere un Munch, un Kandiskij… girando per il museo ci accorgiamo pian piano che questi artisti non riusciamo a trovarli. Cominciamo a chiederci se magari altre opere non siano al piano superiore, ci guardiamo intorno spaesati… ma dopo aver pagato e vagato per il museo guardando opere alquanto strane e a noi sconosciute (che ovviamente a molti potrebbero interessare, dipende dai gusti, dalle epoche artistiche che si preferiscono), eravamo anche un po’ arrabbiati. Anche questa cosa, come per il Kupferstichkabinett che apre a settembre, non l’avevamo letta da nessuna parte, eppure noi ci siamo informati molto molto bene prima di partire. Tanto che si può dire conoscessimo già in parte la città, sapendo come sono disposti i quartieri e cosa offrono. Quindi ragazzi, attenzione a informarvi sui musei, se sono aperti o chiusi nel periodo in cui vi recate a Berlino, se la mostra è completamente a disposizione, noi ci siamo passati e vi mettiamo in guardia sperando di evitarvi queste sorprese. E dopo questa esperienza tragi-comica, visitiamo un altro museo, completamente diverso dai soliti.

Madame Tussauds

Torniamo nel Mitte per una visita ad un museo che ci fa staccare da cose più impegnative e ci fa divertire: si tratta del Madame Tussauds che si trova sugli Unter den Linden, molto vicino alla Porta di Brandeburgo. Non crediamo di dover parlare molto di esso visto che è un museo conosciutissimo e che si trova in molte altre città, a Londra in primis, ma gli dedichiamo qualche riga.

L’entrata è più costosa degli altri musei, ma con la Berlin Welcome Card si ha una riduzione. Il posto è molto bello, ben arredato e sa molto di spettacolo. Di fila può essercene e non, dipende dal momento. Attenzione: appena fatto il biglietto, entrando nella parte delle statue di cera, vi chiederanno se volete farvi una foto, non dicendo subito che si paga.

Il divertimento qui è assicurato, facciamo tantissime foto scherzose con i personaggi riprodotti che possono essere politici, calciatori, cantanti, attori, personaggi storici, ma anche personaggi della tv tedesca che noi non conosciamo, o alcuni dei cartoni animati come Shrek e Spiderman. E’ spassosissimo mettersi il vestito di Marylin Monroe e far finta di reggere la gonna alzata dal vento, indossare i guantoni di Alì, sedersi sul lettino e farsi psicanalizzare da Freud e molto altro. Usciamo da qui col sorriso, quasi dimentichi del dolore di piedi e, allegri, torniamo al nostro hotel.

Passeggiata lungo fiume di sera, dalla Friedrichstrasse al Duomo

Dopo la cena veloce lungo la Friedrichstrasse decidiamo di improvvisare una bella passeggiata: consigliamo di farne quando si ha tempo o ci si vuole rilassare un attimo dalle visite in qualsiasi città, sia di giorno che di sera. Diciamo così perché noi sia a Parigi l’anno scorso sia stavolta a Berlino è camminando che abbiamo scoperto alcune cose o apprezzato di più un monumento, visto da un’angolazione diversa o migliore. Cercando la Torre della tv in lontananza ci accorgiamo che si vede con un po’ di difficoltà. Insomma, non spicca al buio! Passeggiando vediamo l’Isola dei Musei un po’ a distanza e arriviamo al Duomo di Berlino, dove pensavamo di passare un po’ di tempo sul prato, visto che tanto ci era piaciuto il primo giorno. Constatiamo però, con un po’ di amarezza, che anche qui il buio è dominante, il Duomo non si riesce a vedere e rimanere lì non è proprio il caso. E’ davvero un peccato secondo noi, perché sono edifici così belli che tenerli nelle tenebre è uno spreco, potrebbero regalare quel qualcosa in più alla Berlino notturna.

Brandeburger Tor (Porta di Brandeburgo)

Dopo aver visitato velocemente la Porta di Brandeburgo durante il primo giorno, decidiamo di dedicare al simbolo di Berlino una serata. Non potevamo fare cosa più azzeccata, visto che avevamo passeggiato poco prima in bellissimi posti ma molto bui e invece la Pariser Platz è ben illuminata, regalando una luce alla Porta di Brandeburgo che la rende ancora più bella e affascinante. C’è un po’ di gente e anche qualche artista di strada che suona in gruppo il violino, così l’atmosfera è ancora più coinvolgente e anche tanto rilassante. Ci sediamo sul marciapiedi tondeggiante proprio di fronte alla Porta, ci facciamo fare delle foto ai turisti (non immaginate quanti italiani a Berlino, siamo più noi che i tedeschi!) e rimaniamo a guardarla per tutta la serata, chiacchierando, sognando, regalandoci una seratina romantica e riposante. Vi consigliamo vivamente di vedere quindi la Porta di Brandeburgo sia di giorno che di sera perché regala sfumature e atmosfere diverse, ma di non far mancare assolutamente la visita di sera, davvero magica. Abbiamo passato qui una serata piacevolissima, da ripetere se si tornerà un giorno a Berlino. Si va ora a dormire, sapendo che i prossimi giorni saranno più leggeri e anche più improvvisati.

Dalhem e Brücke Museum

Buongiorno, che sole oggi! Possiamo stare più all’aperto rispetto a ieri. E’ il 23 agosto, ci accorgiamo con tanta nostalgia che il giorno della partenza si avvicina, ma sappiamo anche di avere tre giorni interi ancora a disposizione per vivere Berlino senza la fretta di dover visitare, visto che ciò che dovevamo è stato visto, più o meno. Ieri abbiamo visitato tutti i musei tranne uno tra quelli prefissati da noi: Il Brücke Museum, un piccolo museo nel quartiere Dalhem che ospita alcune opere, tutte del gruppo espressionista tedesco Brücke, appunto.

Non è facile arrivare, bisogna avere delle informazioni dettagliate a disposizione che noi non possediamo, infatti nonostante individuiamo sulla cartina il percorso per arrivare in metro nel quartiere Dalhem, incontriamo parecchie difficoltà nel trovare il museo. E’ comunque una mini-avventura immersa totalmente nel verde. Sì, perché questo è uno dei quartieri dove vediamo più verde in assoluto (l’altro era Wannsee) ed è molto grazioso, tranquillo più che mai. Perché diciamo che però non è facile arrivare al Brücke Museum? Perché con la metro si scende alla stazione Dalhem-Dorf, ma il museo è lontano parecchio a piedi da lì. Noi non sapevamo assolutamente se c’erano degli autobus che potevano condurci al museo, cerchiamo di capire, di trovare una fermata invano. Così, dopo aver chiesto ad un uomo che non capisce l’inglese e essermela cavata con quel po’ di tedesco da rispolverare, prendiamo la direzione opposta a quella giusta… sempre a causa del tipo “inglese no grazie”. E’ stato molto gentile, come tutti quelli che abbiamo incontrato, ma forse non ha capito molto bene, forse ho parlato male io! Grazie ad una signora in corsa, però, riusciamo a prendere finalmente la direzione esatta. Non è facile orientarsi senza sapere nulla, pur guardando sulla cartina, perché ci si ritrova tra tantissimo verde (il che è molto bello), poche casette graziose e ancora meno gente di passaggio. I quartieri di Berlino poi sono tutti molto vasti, quindi si salvi chi può. Alla fine, però, distrutti, raggiungiamo il Brücke Museum. Possiamo dire a gran voce che abbiamo impiegato molto più tempo a trovarlo che a visitarlo! Infatti il museo è molto piccolo, ma comunque piacevole, ci sono ovviamente le opere del leader della Brücke, cioè Kirchner, e poi gli altri, come Nolde, Müller, Heckel, Schmidt-Rotluff. Per chi è interessato a questa corrente artistica dei primi del Novecento è un’esperienza valida, il prezzo poi è molto basso, 5 euro se ben ricordiamo, 3 se si è studenti (non fanno esibire nulla per provare che lo siamo davvero, tra l’altro).

Prima di andar via, scoraggiati dal fatto di dover ripercorrere tanta strada per raggiungere la fermata della metro, chiediamo alla signora che ci ha fatto i biglietti. Per fortuna ci aiuta, e ci dà indicazioni su come arrivare ad una fermata degli autobus molto più vicina a quella della metro. Per arrivare qui, insomma, lasciate perdere la metro e usate gli autobus! Con qualche cambio sarà molto più semplice. Ovviamente cartina in mano e se ce l’avete il navigatore per trovare la via esatta. Saliamo sull’autobus dopo aver aspettato un po’ e alla fermata della metro giusta scendiamo, per ritornare nel Centro della città. Anche qui, anche se meno lontano rispetto a Wannsee, dovete considerare che un po’ di tempo si perde nel viaggetto di arrivo e di ritorno. Dalhem comunque si trova prima di Wannsee, nella stessa direzione.

Giro in battello sul fiume Spree (Sprea)

Dopo aver pranzato nei dintorni della Friedrichstrasse, finalmente riusciamo a salire sul battello. Perché finalmente? Prima non vi abbiamo raccontato quello che abbiamo combinato nelle tre sere precedenti, prima di capire che il battello, di sera, non c’è, non è come a Parigi. Vi assicuriamo, sono state le comiche. Almeno a raccontarle, non tanto a viverle. Come abbiamo già detto, avendo visitato Parigi, uno dei desideri più grandi era quello di fare il giro in battello sul fiume che attraversa Berlino, come abbiamo fatto con la Senna. Il punto è che a Parigi il giro in battello di sera c’è, e come se c’è, per fortuna! Perché di sera abbiamo sempre pensato fosse molto più bello e suggestivo, insomma non c’è paragone. Quindi, testardi, volevamo assolutamente fare la stessa cosa qui, nella capitale della Germania. Per tre sere consecutive ci siamo appostati puntualissimi, dopo aver cenato, nel punto esatto del fiume sulla Friedrichstrasse dove salire sul battello. Come non detto, però, il battello… non è mai arrivato! Ve lo raccontiamo sia perché è stato buffo, sia perché magari potreste sbagliare anche voi e magari possiamo evitarvi quest’avventura avvisandovi.

Il nostro errore è stato un po’ per aver letto male il cartellone che indicava i giri per ogni orario, non abbiamo capito che dalle 18.00 alle 21.50 (in tedesco ovviamente) significava… NON che c’erano giri diversi dalle 6 del pomeriggio alle dieci di sera, ma che si trattava di un giro unico di ben 4 ore, durante il quale si poteva anche mangiare visto che ci sono battelli con ristorante. Ma chissà il costo! Abbiamo compreso tutto questo solo nella terza sera dell’appostamento, credendo ogni volta che fossero partiti in anticipo o che l’ultimo ogni volta non passava. Alla fine abbiamo chiesto proprio al battello-ristorante arrivato alle 21.50, che aveva finito il suo giro di 4 ore. Mamma mia che errore, che scemi, ci siamo proprio sentiti due imbecilli, ahahah! Provate sempre a esibire la Berlin Welcome Card, non ricordiamo se qui sia valida.

C’è il sole, e finalmente oggi riusciamo a salpare! Sul battello il personale è molto organizzato, mette a disposizione guide da usare come se si stesse parlando al cellulare così da poter ascoltare la storia e la funzione di ogni edificio davanti al quale si passa. Chiedono se si vuole qualcosa da bere (attenzione però ai prezzi, noi abbiamo rinunciato, le bottigliette d’acqua costano 5 euro) e il giro sul fiume Sprea dura circa un’ora. Con una bella giornata come questa, fresca, ma soleggiata, questo giro in battello si rivela decisamente molto molto piacevole. Poter osservare e godersi gli scorci della città dal fiume è veramente qualcosa di incantevole, come lo è, crediamo, per ogni città. Col giro sul fiume, un po’ come le passeggiate, si scoprono angolazioni diverse e si riattraversano i luoghi più belli di Berlino: il Duomo, la Torre della TV dietro al verde degli alberi, la Friedrichwerderschekirche (Chiesa dedicata a Federico) in stile neogotico, la stazione più grande, la Museum Insel ecc. Oltre che un momento per godersi tutta la città, è anche un momento di relax durante il quale invece di camminare ci si siede, ed è il massimo dopo tutta la stanchezza accumulata per la frenesia delle visite dei giorni precedenti. Finito questo giro soddisfacente, decidiamo di visitare il monumento più commovente della città.

Denkmal für die ermordeten Juden Europas (Monumento alle vittime dell’olocausto)

Si tratta di un monumento dedicato agli Ebrei deceduti nell’olocausto, ideato da Peter Eisemann e costitutito da grossi blocchi di cemento che verso il centro diventano sempre più alti e sempre più vicini l’uno all’altro, così da cercare di trasmettere al visitatore la sensazione di angoscia che hanno vissuto quelle persone durante la loro persecuzione e deportazione. Noi, questa sorta di labirinto, l’abbiamo percorso in silenzio e in effetti, dopo un po’ di tempo sul terriccio tra i blocchi più alti e apparentemente pendenti, si ha voglia di uscire fuori a respirare, nonostante sia all’aperto. Il percorso, però, non lo abbiamo svolto se non prima di scendere sotto, dove ci sono fotografie e narrazioni scritte sui muri, per raccontare cosa successe e in una stanza in particolare si trovano lettere di bambini, donne, uomini… messi sotto vetro e sul pavimento. Leggerli è davvero straziante, ma un po’ di tempo a questo genere di cose, se si va a Berlino, è da dedicare assolutamente. L’entrata nel museo sotto il labirinto è gratuito, ma le audioguide erano soltanto in inglese o in tedesco, come le scritte all’interno.

Anche se la giornata non è terminata, preferiamo riposarci un po’ e quindi torniamo in hotel. La sera andiamo a cenare in un ristorante italiano (di cui parleremo nelle note finali) a Kreuzberg, quartiere adiacente al nostro Friedrichshain, ma più curato e verde, molto carino. La sera decidiamo di tornare alla Gendarmenmarkt per vedere com’è di sera, ma come vi abbiamo già raccontato in precedenza vale molto più la pena viverla di giorno. Passeggiata di giorno da Alexanderplatz, passando per il lungofiume e il Marx-Engels Forum.

E’ il 24 agosto, giornata grigia e fredda, ma imbacuccati per bene usciamo e dopo aver fatto un giro nel centro commerciale a Friedrichshain vicino l’hotel, andiamo a mangiare italiano ad Alexanderplatz. Avendo visitato un po’ tutto ci chiediamo quali posti conosciamo per sentito dire ma non abbiamo incontrato e dopo aver fatto mente locale iniziamo una passeggiata bellissima, lunga e grazie al quale scopriamo posti che non avevamo scritto nella nostra scaletta.

Partendo ovviamente dalla sempre suggestiva ed affollata Alexanderplatz, continuiamo a camminare ritrovandoci dietro la piazza, quindi praticamente dietro la Torre della TV dove si trova la carinissima piazza Nikolai Viertel, una piazzetta più che altro perché non è grande ma è molto graziosa, sa di antichità e quindi il contrasto con la vicinissima Torre della TV è affascinante, è un punto in cui si percepisce la convivenza perfetta di antico e moderno a Berlino. Dietro alla Torre c’è una distesa verde con delle roselline, molto carina e nella piazzetta vi sono la chiesa antichissima Marienkirche e la fontana di Nettuno. Per la bellezza del luogo per noi qui la foto è d’obbligo, lo sfondo è imperdibile.

Continuiamo il nostro percorso improvvisato e passeggiando incontriamo un po’ in lontananza la chiesa neogotica Friedrichwerderschekirche che avevamo già visto dal battello e ci ritroviamo finalmente sullo sfondo, molto vicina a noi, quella chiesa a due punte verde acqua che ci chiedevamo cosa fosse: è la chiesa Nikolai Viertel, anch’essa antica e molto bella.

Avendo visto foto di amici davanti alle statue stilizzate di Marx ed Engels, ci dirigiamo di nuovo nel luogo dove sappiamo dovrebbero trovarsi, cioè nel Marx-Engels Forum, uno spazio immerso nel verde adiacente alla piazza Nikolai Viertel, quindi non lontano dal retro della Torre della TV. Ci accorgiamo che pur essendo passati nelle vicinanze non lo avevamo trovato, ma abbiamo dovuto cercarlo, perché è semi-nascosto e circondato da blocchi di cemento. Continuiamo il nostro percorso uscendo dal Forum.

Raggiungiamo così il lungofiume nei pressi della Torre e stavolta, invece che di sera, ci siamo di giorno ed è molto molto meglio. Nelle vicinanze di Alexanderplatz al bordo dello Sprea, dunque, passeggiamo incontrando tavolini di bar proprio vicino all’acqua del fiume, gente seduta coi piedi al fresco, sdraio sui prati verdi, gente che come noi si gode una passeggiata incantevole. Rincontrando il meraviglioso Duomo ci facciamo scattare una foto, arriviamo fino al Bode Museum, che dal lungo fiume o dal battello si vede sempre, affacciandosi sull’acqua. Durante il percorso incontriamo diversi enormi salici piangenti, alberi che si trovano spesso a Berlino, stupendi, sotto cui scattiamo altre foto. Presi da questo misto di edifici possenti e antichi, culturali e storici, il verde, l’aqua e quindi la natura che li circonda, pensiamo di dedicare il nostro tempo libero ad un favoloso parco.

Viktoria Park

Si tratta del fiabesco Viktoria Park, in cui sembra davvero di trovarsi in un sogno. Non è facile descriverlo, anche perché solo esplorandolo di persona si potrebbe rendere giustizia ad un parco così incantevole. Si trova nel quartiere Kreuzberg e per raggiungerlo serve una cartina per orientarsi, anche se trovarlo non è così difficile perché è vicino alla fermata metro Platz der Luftbrücke. Si entra da una stradina che attraversa il parco, vedendo subito una distesa verde e ombrosa, piena di alberi intorno. Continuando ad addentrarsi si incontrano degli scorci fantastici e un piccolo piazzale erboso con due archetti fatti di foglie sotto cui viene subito in mente di farsi una foto romantica, panchine e dirigendo lo sguardo un poco oltre si può vedere un lago. E’ impossibile non passare un po’ del nostro tempo in questo particolare punto.

Il parco è in salita, più ci si addentra e più si sale in alto, quindi il consiglio è di mettersi molto comodi. Noi siamo stanchissimi, ma ci sentiamo in obbligo di continuare perché è davvero tutto meraviglioso. Salendo ancora sulla destra si arriva alla parte più conosciuta, quella della cascatella di cui si parla sempre se si cita il Viktoria Park e dove troviamo un pochino di gente a far foto. In mezzo al verde, dunque, guardando in alto, si può vedere questa piccola cascata che attraversa delle pietre e ancora più su, all’inizio del fiumiciattolo che si crea, si può vedere la guglia verde acqua del Monumento Nazionale alle Guerre di Liberazione. La composizione crea un’immagine spettacolare e indimenticabile.

Salendo ancora e ancora ci si ritrova davanti a una scalinata e si riesce a vedere l’intero Monumento. La ciliegina sulla torta a questo punto è d’obbligo: percorriamo la gradinata e ci ritroviamo proprio vicino al Monumento alle Guerre di Liberazione, da cui si gode di una vista dall’alto della città. Nonostante ci sia nebbia, l’esperienza è da vivere fino in fondo, osserviamo il panorama anche da sopra la cascata, scattiamo delle foto e giriamo ancora un po’ per il parco. Unica pecca, che è colpa della gente e ce ne siamo un po’ sorpresi vista la civiltà assoluta che abbiamo visto a Berlino, è il trovare bottiglie di birra per terra intorno al Monumento alle Guerre di Liberazione. E’ un vero peccato.

Troppo esausti per continuare torniamo in albergo, la sera la passiamo qui e ci addormentiamo come sassi, pronti a vivere l’ultimo giorno a Berlino già con tanta, troppa nostalgia.

Volkspark

Iniziamo l’ultimo e soleggiato giorno a Berlino con una capatina al Mercato delle Pulci del Tiergarten. Eravamo curiosi di andare ad uno di essi e abbiamo scelto questo perché la guida cartacea della città che possediamo, dice che è il più visitato dai turisti. A noi, però, non entusiasma e infatti non compriamo nulla, ma può essere carino anche passare un po’ di tempo in un luogo del quotidiano della capitale tedesca. Ci dirigiamo per l’ultima volta nella nostra affezionata Alexanderplatz e da lì cominciamo una piccola passeggiata che, con l’aiuto della cartina, ci conduce fino al Volkspark. Questo parco è veramente enorme, tanto che pur trovandosi nel quartiere Friedrichshain e confinando con Prenzlauer Berg, lo si può prendere da vari punti, compreso il Mitte da cui noi siamo partiti per raggiungerlo. All’entrata del parco c’è una struttura ad archetti che forma mezzo cerchio al centro del quale si trova una fontana che forma un laghetto, quest’ultimo circondato da statue di varie fiabe, come ad esempio Cappuccetto Rosso con il Lupo Cattivo. Ai lati ci sono delle specie di panche dello stesso materiale di tutta la struttura, dove ci sediamo per un pranzetto veloce attirando gli uccellini. Già qui, che è solo l’entrata, si assaporano la tranquillità, la serenità e la spensieratezza. Passando sotto uno degli archetti ci addentriamo in questo parco meraviglioso e grandissimo, tanto grande che non riusciamo a girarlo tutto quanto. E’ molto diverso dal Viktoria Park perché è abbastanza pianeggiante, a parte due sorte di colline su due lati su cui giocano bambini, leggono adulti… E se al Viktoria l’atmosfera è fiabesca e fuori dal mondo, è un luogo da esplorare in salita, qui ci si sente in un posto reale, ma talmente accogliente che lascia increduli, in un posto dove ci si può riposare. E’ fantastico come Berlino riesca a regalare alla gente che la visita e che ci vive dei luoghi tanto accoglienti quanto incantevoli visivamente dove ci si riesce a rilassare, a lavare di tutta la fatica e ad apprezzare la natura pur trovandosi nella città europea moderna per eccellenza.

Tra le due collinette c’è un lago molto vasto con delle anatre e una fontana che schizza acqua in modo da dare un tocco in più al luogo. Il tutto è circondato da tanto verde pulitissimo, panchine sotto possenti salici piangenti. Rimaniamo qui per un po’, a goderci il relax e la genuina bellezza del parco.

Ormai la giornata è agli sgoccioli e decidiamo di riposarci gran parte del pomeriggio in hotel, così da arrivare carichi ad un appuntamento a cui non vogliamo assolutamente mancare:

La Lunga Notte Dei Musei

Già mesi prima di partire, informandoci avevamo saputo che durante l’ultima notte che avremmo passato a Berlino, il 25 agosto, ci sarebbe stata la lunga notte dei musei e visto che c’è qualcosa di “non visto” che ci incuriosisce parecchio, ci dirigiamo sulla Friedrichstrasse, dove vogliamo cominciare la nostra maratona di musei. Per partecipare a questa iniziativa che si tiene ogni anno nello stesso mese, bisogna fare un biglietto dal costo di 15 o 18 euro (non ricordiamo con precisione), che però scende di 3 euro se si è studenti (stavolta però bisogna esibire la tessera dello studente che noi non abbiamo, ma troviamo un signore molto gentile che ci crede sulla parola). E’ molto conveniente, visto che il prezzo del biglietto vale quanto un paio di musei poco costosi o quanto un museo un po’ più caro, mentre durante la lunga notte si può visitare tutto ciò che si vuole, tra le attrazioni contenute nel libricino che si trova ovunque: stazioni metro, musei.. E lo stesso biglietto si può fare in diversi posti, noi ci siamo riusciti al DDR Museum che si trova sul lato opposto al Duomo di Berlino, quindi lungo gli Unter den Linden. L’iniziativa è organizzata in modo eccellente anche per quanto riguarda i trasporti: con il biglietto si può usare qualsiasi mezzo per raggiungere ogni attrazione, dai tram, agli autobus, alle metro.

Dalla Friedrichstrasse, quindi, dopo una cena veloce e arrangiata al Mc Donald, ci dirigiamo verso un museo che non ci pentiamo di visitare, il Mauer Museum (Museo del Muro). Si tratta di un edificio che non sembra essere un museo visto da fuori, ma che all’interno contiene un mondo intero. Sulle pareti ci sono tantissime immagini originali che raccontano la storia del Muro, dalla sua costruzione alla caduta e, cosa più interessante, vi sono delle riproduzioni di automobili, invenzioni “volanti”, cabine minuscole grazie a cui alcune persone, durante la divisione infernale tra Est ed Ovest, sono riuscite a fuggire. Vale assolutamente la pena visitare questo museo, e pensare che stavamo per perdercelo! Abbiamo conosciuto meglio la storia di quel periodo, molti particolari che non sapevamo prima ed è stato emozionante e molto interessante.

Ora prendiamo la metro e arriviamo nella futuristica Potsdamerplatz, in cui si trova la mostra permanente di Salvador Dalì. La fila per entrare è davvero interminabile, mai vista fino ad ora a Berlino una cosa simile, ma è sicuramente anche a causa della lunga notte dei musei. Dopo più di mezz’ora, riusciamo finalmente ad entrare all’interno di questo edificio a più piani arredato in modo un po’ folle ma elegante, proprio come il pittore surrealista. Il prezzo del biglietto si aggira sugli 11 euro, ma si pagano a parte, se si vuole, audioguida e deposito bagagli, ma noi, con la card per la lunga notte non abbiamo pagato nulla. Chi entra a vedere questa mostra con il volantino che la riguarda e che si trova negli hotel o nei musei, ha diritto ad un caffè omaggio… sta a voi scegliere se prendere o no dell’acqua colorata!

La mostra è molto vasta e ogni piano sembra non finire mai. Essa contiene schizzi del pittore veramente affascinanti, quadri bellissimi, riproduzioni di favole strabilianti come quella di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ci ha colpito la sua arte nel disegnare farfalle, sono veramente splendide e colgono alla sprovvista se inserite in un quadro il cui contesto sembra non combaciare (come accade per ogni quadro surrealista). Al primo piano, però, ci sono due schermi sulla parete che raccontano con immagini in movimento il modo in cui lavorava Dalì. Molto curioso ed interessante per chi è appassionato di arte o chi in particolare ama il surrealismo, ma anche per chi di arte sa di meno ma sa guardare più a fondo. Insomma, a noi questa mostra ha entusiasmato, avevamo letto molti pareri negativi su internet, ma noi, dal canto nostro, smentiamo. Se amate questo pittore o l’arte in genere non potete perdervelo.

Vista la tarda ora e la nostra stanchezza (io, caspita, ho anche un po’ di febbre!) dobbiamo rinunciare a continuare la Lunga Notte dei Musei. Volevamo visitare l’acquario allo zoo, il Planetario a Prenzlauer Berg, verificare se quella sera il Kupferstichkabinett (il museo che doveva aprire a settembre) aveva fatto un’eccezione, ma non ci siamo riusciti. Di gente ce n’è tanta e in ogni museo c’è più o meno fila, quindi decidiamo di ritornare in hotel e preparare i bagagli per la partenza nel giorno successivo, conservando comunque con noi dei ricordi bellissimi che ci ha lasciato la città e la voglia di tornarci anche solo per fare un giro in bicicletta ad Alexanderplatz.

Note tecniche

Muoversi a Berlino: biciclette, Berlin Welcome Card, metropolitana, autobus e tram

Muoversi a Berlino è effettivamente molto semplice, una delle poche capitali dove la macchina non serve. Nella settimana trascorsa a Berlino abbiamo visto poche macchine e al contrario molte persone in bicicletta, sugli autobus e nelle Metropolitane.

Biciclette: C’è da dire anzitutto che i berlinesi amano usare la bicicletta per spostarsi e la città, a questo scopo, è piena di piste ciclabili che attraversano ogni quartiere di Berlino. State molto attenti, dunque, quando camminate; i berlinesi sono gelosi delle loro piste ciclabili e corrono come matti su di esse, per cui cercate di non camminarci sopra se non volete essere oggetto di insulti e urla (confesso che è molto difficile, noi italiani non siamo abituati alle piste ciclabili ed infatti ci siamo ritrovati spesso a invaderle sentendo campanelli di avviso dietro di noi di biciclette che correvano a tutta forza). Spostarsi con la bicicletta può essere, dunque, molto utile e divertente; si possono raggiungere tutte le zone della città, si può entrare nella metropolitana, sopraelevata e non, portando la bicicletta a mano, ci sono molti parchi dove poter sostare per uno spuntino e quasi tutti gli Hotel sono forniti di un punto dove si possono affittare biciclette per la giornata a prezzi bassi (punti dove affittare biciclette sono poi dislocati anche in giro per la città). Riteniamo comunque che questo si possa fare solo in determinate stagioni; a Berlino fa molto freddo e andare in bicicletta non sarebbe così confortevole in pieno inverno. Consigliamo di percorrere Alexander Platz in bicicletta, da quello che abbiamo visto deve essere molto suggestivo (noi per ragioni di tempo e stanchezza alla fine abbiamo rinunciato ad affittarne una, nonostante il tempo mite di agosto).

Berlin Welcome Card: Prima di parlare dei mezzi di trasporto standard ci pare opportuno affrontare il tema dei biglietti a Berlino. In realtà il biglietto più utile per un turista è la Berlin Welcome Card. Questo biglietto consente di salire su qualsiasi mezzo pubblico, U-Bann, S-Bann, Autobus e Tram, in un periodo compreso tra i tre e i cinque giorni (il prezzo è in base al periodo scelto) e di ottenere sconti presso vari monumenti e attrazioni (è importante che ricordiate che non vale per l’isola dei musei e per altri musei… c’è un apposito biglietto aggiuntivo per quelli, che ha le stesse funzioni della Berlin Welcome Card, cioè ingresso a costo ridotto). Ci si può procurare questo biglietto in vari punti delle metropolitane e nelle biglietterie, ma riteniamo che il punto migliore dove prenderlo sia l’aeroporto. C’è un fantastico punto informazioni dove vi spiegano tutto, anche come arrivare in albergo, e in più vi illustrano le varie fasce della Berlin Welcome Card, le zone di validità che si possono scegliere e il relativo costo; come Parigi, Berlino è divisa in tre zone, A, B, C (facilmente identificabili da qualsiasi cartina) e il prezzo della carta e la sua validità variano in base all’opzione scelta (se scegliete la zona A, B essa varrà solo in quelle zone). Noi abbiamo scelto di fare il biglietto solo per la zona A/B capendo che per il nostro itinerario conveniva di più (se siete interessati a vedere Postdam, ricordate che si trova nella sezione C della città). Per convalidare la Berlin Welcome Card basta obliterarla in una qualsiasi macchinetta presente nelle metropolitane (da quel momento scatta la validità); consigliamo a tutti di farla, è un ottimo strumento per risparmiare. In ultima battuta, udite udite, essa non deve necessariamente essere esibita continuamente (come accade a Parigi dove vi sono barriere dove inserire biglietti in ogni dove) ma solo ad eventuali controllori e in ogni posto dove è possibile avere sconti. Con la Card, che è un semplice biglietto, è allegato anche un piccolo manuale e una mappa molto utile e completa; portate il manualetto sempre con voi, possono chiedervelo e, se non l’avete, ritenere la Card non valida. Gli altri biglietti, quelli normali, hanno una durata minima di due ore, sono validi per qualsiasi mezzo e farli è decisamente semplice in quanto le macchinette nelle metro forniscono indicazioni elementari che difficilmente possono disorientare il turista.

Metropolitana: La metropolitana di Berlino è forse una delle opere di trasporto più moderne che ci sia. Superiore a quella di Parigi, pulitissima e molto efficiente, con funzionamento dalle 4 di mattina fino all’una di notte, essa si suddivide in U-Bann (metropolitana sotterranea) e S-Bann (metropolitana di superficie). Navigando su Internet abbiamo visto come essa viene definita molto complicata da capire, in realtà essa non è assolutamente complicata nella distinzione tra U-Bann ed S-Bann; la prima (U-Bann) corrisponde ad una vera e propria metropolitana sotterranea (sono le linee con il simbolo U…U5, U6, U7), mentre la seconda è di superficie (S-Bann, identificata dalla lettera S in verde), e corrisponde a tutti gli effetti ai nostri Treni (con la differenza che non fanno ritardo e passano ogni mezz’ora), e quindi effettuano solo fermate principali e sono molto veloci. La cosa complicata, se così vogliamo definirla, è studiare la mappa della metropolitana. A prima vista può sembrare complicato, ma uno studio preventivo delle fermate importanti del nostro percorso, della fermata dell’albergo e del tragitto dall’aeroporto a quest’ultimo aiutano molto; il punto informazioni, poi, all’aeroporto, può dare validi ed importanti suggerimenti: noi pensavamo di dover fare un cambio per arrivare al nostro albergo, mentre la signora dell’ufficio ci ha mostrato che in realtà non dovevamo farlo. State attenti però a possibili lavori in corso che potrebbero interrompere delle linee in alcuni punti nevralgici. Di solito le mappe fornite al punto informazione sono aggiornate con tanto di simbolo giallo di “lavori in corso” nei punti in cui la linea è interrotta. Quindi, detto questo, vi consigliamo di scaricare da internet la versione più aggiornata della mappa della metropolitana (per evitare errori tipo quello che stavamo per compiere con l’albergo) e di affidarsi al centro informazioni, sempre precisi e cordiali.

Le stazioni della metropolitana, inoltre, contengono ogni genere di negozio, supermercati, ristoranti di ogni etnia, negozi commerciali… quelle principali sembrano a tutti gli effetti enormi centri commerciali, specie la stazione di Alexander Platz. In questa stazione vi diamo un consiglio particolare: essendo strutturata su vari livelli, vi potrebbe venire la tentazione di prendere l’ascensore; fatelo solo per necessità, perché potreste aspettare mezz’ora prima di riuscire a prenderlo per quanta gente c’è e perché l’ascensore ferma ad ogni piano ad ogni premuta di tasto (almeno questo è ciò in cui spesso ci siamo ritrovati). Orientarsi comunque è molto semplice: di fianco ad ogni stazione, sulla cartina della metro, sono evidenziate tutte le linee che passano attraverso essa…una volta nella stazione seguite le frecce che indicano la linea che volete prendere; la S (S-Bann), di solito verso l’alto, e la U (U-Bann), di solito verso il basso. State sempre attenti alla direzione che prendete, indicata dalla stazione presente sul tabellone luminoso, ultima fermata del mezzo.

Autobus e Tram: talvolta i mezzi più comodi per viaggiare in alcune zone di Berlino sono gli autobus ed i tram. Non ovunque, infatti, ci sono stazioni della metropolitana vicine ai punti di interesse (un esempio per noi è stato il Brücke-Museum) e quindi questi ulteriori mezzi oltre che alternativa diventano una fondamentale risorsa. Prenderli non è facile, ma neanche così complicato: sulle cartine complete (per complete intendo ben fatte, non quella che vi danno in hotel) troverete delle frecce (solitamente di colore viola) che attraversano delle vie della città, con il simbolo M. Quello è il simbolo del Tram e basta vedere il percorso che fa per capire se poter prenderlo o no (vi avverto però che non è sempre semplice seguire le frecce, spesso si confondono). Le fermate dei tram si riconoscono dai binari vicino ad esse, dal fatto che sono più o meno nel centro della strada, e dai cartelli luminosi che ne identificano il percorso (simili a quelli della metro). A ogni fermata di autobus c’è, invece , un cartello con orari e fermate. Il metodo classico, comunque, per non fallire, e che a nostro avviso rimane il migliore, è sempre quello di chiedere all’autista. Vi risponderà con garbo e vi aiuterà se necessario (ah la gentilezza tedesca).

Cibo e acqua

Riuscire a mangiare a Berlino, cibo del posto, cibo etnico, cibo italiano e cibo vegano (per chi è allergico) è abbastanza semplice. Ci sono tanti ristoranti, anche nelle metro, e per gli amanti della cucina piccante può essere una manna (ci sono tantissimi ristoranti vietnamiti). Per quanto riguarda l’argomento acqua, la situazione è un po’ più complessa in quanto l’acqua, nei ristoranti e nei bar, costa un occhio della testa (come a Parigi).

Cibo: Ovviamente la prima cosa che si fa, andando in un Paese straniero, è quella di provare il cibo del posto. Di ristoranti tedeschi ce ne sono un po’ ovunque, facili da trovare e comunque non molto cari, anche se dipende sempre dalla zona. Anzitutto, dunque, vi consigliamo di tener presente le zone dove mangiate, più sono vicine a punti di attrazione importanti oppure in vie e piazze importanti, più ovviamente sono cari. Vi consigliamo, inoltre, di lasciare la mancia, fino al 20% dell’importo, in quanto i camerieri si offendono se non lo fate.

Se preferite, in alternativa, ristoranti di altre etnie, potrete trovare molti ristoranti vietnamiti, giapponesi, indiani e cinesi, oltre ai classici Mc Donald, Fish and Chips e Burger King. Se, invece, volete comunque rimanere un po’ ancorati all’Italia e trovare un buon ristorante Italiano, vi diciamo subito che ce ne sono tre, che sono veramente italiani, disposti a triangolo nella città. Uno è nel nostro quartiere, Friedrichshain, il Ritrovo, cuoco e pizzaiolo sono italiani, così come i camerieri, un po’ scorbutici in realtà, ma fedeli effettivamente all’atmosfera. Gli altri due ristoranti sono uguali a questo (un altro, ad esempio, si chiama “il Casolare”, che si trova a Kreuzberg). L’ambiente in tutti e tre è spartano, grandi tavole di legno, e noi comunque consigliamo vivamente la pizza, molto buona, mentre il menù varia a seconda del giorno. Vi consigliamo inoltre di prenotare perché sono affollatissimi e molto economici.

C’è un altro ristorante italiano ad Alexander Platz, abbastanza buono e non caro, di cui non rammentiamo il nome, ma che è riconoscibile dal tricolore nell’insegna.

Diffidate invece da altri ristoranti o luoghi che si spacciano per italiani con le sole scritte “Pizza” oppure “Pasta”; diffidate anche da ristoranti italiani in punti molto lussuosi della città perché sono carissimi (uno ad esempio alla Gerdarmen Markt che faceva spaghetti con le vongole al modico prezzo di 18 euro).

Ci sono, comunque, vari supermercati e forni sparsi per Berlino, anche gestiti da stranieri, dove potete acquistare prodotti di vario genere, cosa fondamentale magari per il pranzo.

In ultima battuta vi diciamo come abbiamo gestito la situazione noi. Essendo io allergica a molte cose, una su tutte il latte, ho necessariamente dovuto ingegnarmi. Anzitutto per il pranzo andavamo a prendere dei panini al supermercato, al sesamo, quindi non con il latte, con relativi affettati leggendo bene gli ingredienti, in alcuni non c’è latte, e prendendo la frutta. Per cena, invece, spesso siamo andati al Fish and Chips, oppure abbiamo usufruito dei ristoranti italiani detti sopra, potendo spiegare bene i miei vari problemi. Purtroppo a Berlino non tutti parlano bene l’inglese e quindi non è sempre facile spiegare le cose…la carne e le insalate sono sempre, comunque, una soluzione utile, non molto costosi, anche in ristoranti tedeschi. Sono, inoltre, presenti molti ristoranti vegani a Berlino, ma non siamo mai stati in grado, per ragioni di tempo e stanchezza, di andarci.

Acqua: A Berlino noterete che l’acqua costa molto. In bar, ristoranti, persino in alcune attrazioni, può arrivare a costare 5 euro, con annesso sbigottimento di chi l’acquista. Ci sono, però, alcuni accorgimenti che vogliamo condividere con voi, proprio per evitare spese di questo calibro.

Anzitutto ricordate che l’acqua, a Berlino, è potabile ovunque, quindi anche quella del rubinetto. In qualsiasi albergo, infatti, noterete, ci sono bicchieri di vetro anche sul lavandino. Al supermercato, poi, l’acqua costa decisamente di meno, noi le bottigliette le prendevamo lì, per cui per girare attraverso Berlino, armatevi di zaino e bottiglie prese al supermercato. Anche nei ristoranti/rosticcerie stranieri (specie indiani) l’acqua costa molto di meno, ed in più è fresca, basta evitare posti tedeschi.

Ricordate che le bottigliette di plastica vuote vanno buttate sempre negli appositi contenitori per plastica, oppure consegnate ai vari supermercati dove vi danno i centesimi relativi al valore della bottiglia (di solito 20 cent), oppure ai mendicanti che trovate per la strada (ne vedrete diversi rovistare nella spazzatura alla ricerca di bottiglie vuote) in cambio di un sorriso, la cosa forse migliore.

Quando andate nei ristoranti, specie tedeschi, ricordate di ordinare l’acqua di rubinetto (Leitung Wasser), non si paga, mentre, come detto, l’acqua in bottiglia di vetro viene uno sproposito; se vi dicono che l’acqua naturale non la servono, se potete, buttatevi sulla birra, più economica che in Italia, oppure, come nel nostro caso, su bottigliette d’acqua che portavamo preventivamente con noi.

Se terminate l’acqua nelle bottigliette, o bottiglie, ricordate che potete riempirle presso i bagni pubblici, di solito lo fanno, oppure potete trovare dei venditori ambulanti di bottigliette d’acqua a 1 euro, ce n’è uno fisso vicino al Duomo di Berlino.

Servizi igienici

I servizi igienici a Berlino sono delle vere opere d’arte. Pulitissimi con personale sempre al lavoro (fanno addirittura una visita guidata dei bagni più belli di Berlino). I bagni a Berlino, però, proprio per la loro pulizia ed efficienza, sono a pagamento, tutti; i bagni pubblici li potete trovare in molte stazioni della metropolitana e di solito il costo varia dai 50 centesimi all’euro.

Se invece non siete nella metro, potete entrare in qualsiasi ristorante, anche lussuoso pensate, e chiedere di poter utilizzare il bagno. Loro vi indicheranno dov’è e l’importo da pagare, dai 30 cent ai 50 cent. Nei ristoranti etnici, invece, a volte non fanno addirittura pagare (specie quelli indiani).

Il problema bagni, dunque, a Berlino non esiste. Molti potrebbero storcere il naso sul dover pagare per servizi igienici pubblici, ma c’è da considerare che sono davvero sempre puliti, per cui pagare diventa un piacere ed inoltre si può entrare in qualsiasi locale e usare il bagno senza dover necessariamente ordinare qualcosa (al contrario di Parigi ad esempio).

L’unica pecca? Manca il bidet, ma questa è una cosa comune in molti Paesi.

Hotel

Il nostro Hotel è situato nel quartiere Friedrichshain e si chiama Ibis Styles Berlin City Ost, tre stelle. Senza fare pubblicità, l’abbiamo scelto in base alla comodità per possibili movimenti, e in questo era eccellente. Consigliamo, infatti, nella ricerca dell’hotel, di trovarne sempre uno non lontano dal Mitte, vicino alla metro, e vicino a punti di ristoro e supermarket, proprio com’è il nostro (era inoltre vicino anche ad un centro commerciale).

Ci siamo trovati bene, personale gentile e ottima colazione, fra l’altro economica. Le uniche pecche, che riteniamo simili in molti Hotel, se non in tutti, di Berlino, sono: la moquette, in tutta la stanza tranne che nel bagno; i letti, scomodi e se volete un matrimoniale scordatevelo perché sono sempre due letti divisi; la pulizia delle camera che, almeno nel nostro hotel, non era impeccabile, non cambiavano nemmeno gli asciugamani.

La connessione Wi-fi è di solito presente negli alberghi, tuttavia non sempre efficiente, come nel nostro.

Consigli in pillole

Trovare la Metro dall’aeroporto Shoenfeld è molto semplice. Una pensilina proprio fuori l’aeroporto porta il turista direttamente alla linea S-Bann.

La criminalità a Berlino è decisamente poca, quindi state relativamente tranquilli nelle metro e in giro per la città per eventuali borseggiatori.

A volte potrebbe capitare che qualcuno, vedendovi in difficoltà con la mappa, si avvicini a voi; a noi è successo due volte. Abbandonate la tipica malafede italiana, vogliono solo aiutarvi e sono oltretutto gentilissimi e utili.

Non sempre a Berlino la gente parla inglese e, come nel nostro caso, un frasario può essere sempre d’aiuto.

Berlino è un cantiere aperto quindi, cosa importante, informatevi sempre su possibili lavori a monumenti o spostamenti di mostre nei musei.

Attenti al tempo. A Berlino il clima è mutevole ed avere con sé un ombrello, anche in giorni di sole, è sempre consigliabile. Inoltre è consigliabile portare vestiti pesanti, specie d’inverno, perché il freddo è davvero notevole.

I ristoranti nella metro chiudono sempre abbastanza presto, verso le 22.

A Berlino ogni isolato ha una farmacia (apotheke) che potete facilmente riconoscere dall’insegna con la lettera A (rossa). Sono aperte dalle ore 08.00 alle ore 18.00, dal lunedì al venerdì; il sabato dalle 09.00 alle 13.00. La domenica e nei giorni festivi il servizio è espletato da quelle di turno, di cui trovate gli indirizzi sul cartello affisso all’esterno.

Non scandalizzatevi nel vedere ragazzi con bottiglie di birra in mano, a Berlino è un must, persino farci colazione.

Attenti nei parchi a non andare troppo nell’erba alta, specie nella stagione primaverile, dove potreste incappare in eventuali zecche. Consiglio? Pantalone lungo e passa la paura.

Non acquistate biglietti usati nella metro, da rivenditori arrangiati che vi fermeranno chiedendovi se ne volete uno (di solito ci provano con le persone sedute). Spesso non sono validi, e per noi stranieri è anche più difficile capirlo e i controllori sono molto severi.

In caso di multa non provate a far cambiare idea al controllore, si ottiene un effetto anche peggiore.

Discutendo con un berlinese abbiate molto tatto se il discorso cade sull’argomento “seconda guerra mondiale/nazismo”.

In conclusione, amici del viaggio, Berlino è una città che secondo noi bisogna vivere per quella che è: una città storica, architettonicamente formidabile, antica e moderna insieme, che bisogna “ascoltare” nella sua multiculturalità, nelle sue mille sfaccettature, immergerendocisi fino in fondo.

Con questo diario abbiamo voluto condividere con voi la nostra esperienza, descrivendo ciò che ci ha colpito di più e dandovi consigli su piccole cose, semplici ma utili.

E ora che avete letto questo itinerario, costruite il vostro percorso, cambiatelo a seconda dei vostri gusti, perché ogni percorso è unico e ogni città acquista bellezza attraverso i vostri occhi. Buon viaggio.

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Checkpoint Charlie

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Duomo di Berlino

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Il Muro di Berlino

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Alexanderplatz

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Porta di Brandeburgo

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Reichstag

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Potsdamerplatz



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