I nostri 10 consigli per il Sudafrica
1) Viabilità: per le zone che abbiamo visitato noi non serve il navigatore. Comprate un Road Atlas nel Bookstore dell’aeroporto e andate tranquilli. E’ tutto molto ben segnalato, le autostrade (N) sono in ottime condizioni, le secondarie (R e M) possono presentare qualche buco (potholes) ma con un po’ di attenzione si evitano facilmente. Unico neo: poca illuminazione, per cui se potete non viaggiate di notte per lunghi tratti. A bordo strada c’è molta gente che fa l’autostop o attraversa correndo (anche l’autostrada!)
2) Telefono: in aeroporto esistono vari negozi di telefonia, in 10 minuti puoi aprire un Nr Vodacom che ci è stato utilissimo per i messaggi in Italia (15-20 cent) e per le chiamate nazionali. Costo 9€ con 3€ circa di traffico incluso e un tot di minuti gratis per la chiamate nazionali da usare entro 24h.
3) Malaria: dopo lunga meditazione abbiamo deciso di non fare la profilassi. Abbiamo trattato i vestiti con la Permetrina (Biokill ordinato in farmacia a 13,50€), Autan Tropical e Off Active tutto il tempo. Presso una farmacia locale abbiamo preso il Kit da portare a casa, per capire se si é infetti (non si sa mai). Onestamente di zanzare ne abbiamo viste e parecchie, nei safari notturni ci sono sciami di moscerini, zanzare e insetti vari. Tuttavia la sera era ancora fresco per cui le anofeli dovrebbero essere inattive e il nostro bungalow aveva zanzariere ad ogni finestra e porta. Difficile dare un consiglio, noi per 4 notti (con un’unica uscita notturna e una all’alba) abbiamo preferito non prendere farmaci.
4) Accomodation: abbiamo prenotato quasi tutto su Booking, spendendo dai 50€ agli 80€ per la doppia o self catering accomodation (camera con piccola cucina). Tutte le strutture tranne una (il Bella’s Cottage a Dullstroom) si sono rivelate carine e funzionali, ben oltre lo standard che di solito si trova a quel prezzo. La migliore Augusta Bay a Knysna, ottime Olive Stone a Jeffrey’s Bay e Anchor’s Rest a Hermanus. A Cape Town abbiamo alloggiato alla Primi Oxfor House, appartamenti spaziosi a pochi minuti a piedi dal Waterfront. Consigliatissimo! Al Kruger abbiamo dormito 2 notti allo Skukuza in semi-luxury bungalow (120€ a notte), per capirci camera con bagno e cucina privata chiusa da zanzariere. Più che buono, spazioso, A/C e fan, bello svegliarsi la mattina e sentire gli animali o trovare 30 manguste che corrono davanti alla tua porta di casa. Difetti: stoviglie non pulitissime e pentole al limite dell’utilizzabile.
5) Crime: siamo due ragazze e abbiamo girato sempre senza problemi, sia di giorno che di sera. Di solito prendevamo l’auto per andare a cena, tranne nelle piccole cittadine turistiche in cui alla guesthouse ci dicevano che non c’era problema a farsi una passeggiata e tornare a piedi (Hermanus, Knysna, Swellendam). Al Waterfront di Cape Town si può girare tranquillamente a piedi sia di giorno che di sera. Un pomeriggio abbiamo preso l’autobus pubblico, su consiglio del Tourist Info, per andare dal Waterfront al District Six e la città cambia faccia. Ci sono parecchie persone per strada che ti chiamano per offrirti un taxi o per venderti qualcosa. Nessun pericolo, ma non è il Waterfront, che a confronto sembra Gardaland ad uso e consumo dei soli turisti!
6) Safari: abbiamo girato il Kruger per 4 giorni, entrando dal Gate Malalane, proseguendo verso Skukuza e uscendo da Phalaborwa, per poi rientrarvi in giornata. La parte in cui si avvistano più animali e soprattutto i felini, per la nostra esperienza, è la zona dello Skukuza-Lower Sabie. Soggiornate qui almeno 2 notti! Se avete qualche altro giorno a disposizione a noi è molto piaciuto vedere un paesaggio diverso e risalire verso Satara, Olifants e Letaba. Abbiamo preso due escursioni allo Skukuza: Sunset drive (18€, guida niente di che e pochi avvistamenti) e Morning Walk che consigliamo assolutamente (33€)! Bellissimo camminare nella savana, vedere le orme lasciate dagli animali e sentire i leoni ruggire in lontananza. Non farete dei grandi incontri, ma vale sicuramente la pena sentire gli odori e i rumori della savana, avvistare piccoli animaletti che dall’auto sicuramente non si possono vedere. I rangers che ci hanno accompagnato si sono dimostrati molto competenti (uno faceva da guida, mentre l’altro rimaneva tutto il tempo a lato ad ascoltare eventuali avvicinamenti di animali). Guidando per andare al luogo di partenza della passeggiata abbiamo avvistato un leone con leonessa e un leopardo. Sicuramente un’escursione azzeccata!
7) Pinguini e balene: abbiamo visto i pinguini sia a Bettys Bay (1€ l’entrata) che a Boulders beach (4€) e se siete di strada vale la pena vederle entrambe. A Bettys abbiamo visto molti pinguini da vicino, mentre a Boulders merita sicuramente il paesaggio. Non dimenticate di andare alla spiaggia di Boulders quando uscite dalla Penguin Walk, presentando il biglietto si entra in questa zona della riserva dove a volte arrivano i pinguini a nuoto. Noi ne abbiamo incontrato uno tra gli scogli che pacifico prendeva il sole. Ad Hermanus abbiamo fatto l’escursione per vedere le balene. Esistono due compagnie che le propongono: Southern Right Whale Cruise dotati di una barca molto più nuova di quella che abbiamo preso noi con Hermanus Whale Cruise. Il costo è sempre 55€ circa per 2 ore di escursione. Il mare era mosso, ma abbiamo deciso di andare cmq e alla fine siamo state ripagate dalla vista di balene e foche nuotare con noi, seguire la barca e fare le loro evoluzioni. Non tenete questa escursione per ultima cosa, fatela appena potete perché, se il mare è troppo mosso il giorno dopo o anche nel pomeriggio, rischiate di non poter proprio uscire. Consigliamo stomaco vuoto! La sera abbiamo visto anche una decina di balene semplicemente dalla costa, dai vari Viewpoint. Sensazionale!
8) Cibo: si mangia bene e si spende poco. La nostra cena tipica era a base di pesce e riso, carne e insalata o pizza. Birra media (1,50€!) o bibita e un piatto unico sui 10€ se non di meno! In alcuni ristoranti servono anche dei piatti tipici africani, abbiamo assaggiato solamente il bobotie: promosso! E’ consigliato lasciare una mancia pari al 10-15% del totale.
9) Shopping e vat: non siamo sicuramente delle patite degli acquisti, ma a Jeffrey’s Bay ci sono degli outlets/stores di Billabong/Element/Ripcurl a prezzi molto inferiori all’Italia e anche all’Australia! I souvenir che troverete nei negozi dei parchi sono tutti uguali, hanno prezzi ragionevoli e sono di buona qualità. Noi, tuttavia, abbiamo preferito comprare ai mercatini che si trovano al Blyde River Canyon (soprattutto presso le Three Rondavels e Potholes che ci sembravano i più artigianali). L’altra metà dei souvenirs li abbiamo presi dai ragazzi che tengono dei banchetti a Boulders Beach. Sono tutti immigrati da Botswana, Zaire, Congo e Malawi come i camerieri che vi serviranno nei ristoranti o i parcheggiatori che vi chiederanno qualcosa per sorvegliare la vostra auto. Se non avete voglia di lasciare nulla, nessun problema. Noi personalmente qualche monetina la davamo quasi sempre. Se fate degli acquisti che comprendono una parte di Iva (VAT al 14%), tenete gli scontrini e chiedete il rimborso in aeroporto. Noi ci siamo svegliate tardi e l’abbiamo fatto solo per gli ultimi acquisti.
10) Apartheid: lungo e doloroso capitolo. Per quel che abbiamo potuto vedere noi, la divisione esiste tuttora ed è lampante. Le distese di township sono allucinanti, nei ristoranti e nei locali sembrano esistere solo i bianchi. Le guesthouse sono gestite esclusivamente da loro, le pulizie e la colazione invece vi verrà servita da persone di colore e così via. Siamo consapevoli che l’apartheid sia stata abolita solo 15-20 anni fa e che nel frattempo sono stati fatti tanti passi avanti, ma la strada è ancora lunga.
Voto 10 all’emozione di vedere una balena di 18 metri con piccolo spuntare vicino alla costa e fare mille evoluzioni! Voto 3 alla sensazione che questo paese sia ancora segmentato in base al colore della pelle.
Ultime due parole: il Sudafrica è un paese con una natura meravigliosa e delle persone straordinarie, andateci senza timore!