Lisbona, il viaggio del Capitano…
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Come tutti i viaggi che ho organizzato anche questo è stato preparato con sufficiente anticipo per poter vivere al meglio le suggestioni del luogo.
La ricerca è iniziata dalla letteratura.
Presi in biblioteca alcuni testi di autori Portoghesi e non. Ho iniziato da Josè Saramago, con “Viaggio in Portogallo”, così ho conosciuto il territorio, le architetture, rilevandosi molto utile per poter apprezzare al meglio questi stili che si mescolano tra loro: Romano, Moresco, Barocco, Manuelino e Rinascimentale.
Altro libro è una guida scritta da Fernando Pessoa nel 1925 ed è importante per prendere contatto con la città; mentre leggevo seguivo l’itinerario sulla cartina.
Ultimo, ho letto, di Antonio Tabucchi, “Sostiene Perreira”. Con gli spostamenti del protagonista ho conosciuto le atmosfere di piazze vie caffè.
La lettura è proseguita con le classiche guide moderne.
Ora si può partire.
Sabato 15/09/2012
Arrivato la sera tardi. Dall’aeroporto al centro ho preso la metro linea rossa. Le altre linee sono contraddistinte da colori diversi: verde, blu, giallo.
Sconsiglio di fare la Lisboa card. Costa molto e gli sconti nei musei sono irrisori, tre giorni 39€ contro i 15 di una tessera ricaricabile, “Viva Viagem”, che si può acquistare in qualsiasi stazione. Con 5€ si circola per 24 ore, bus, tram e elevatori, per ricaricarla bisogna finire il credito altrimenti il residuo si annulla, operazione molto facile, gli operatori del metrò sempre disponibili ad aiutare.
Domenica 16
Dalla piazza “Praca da Figueira” prendo la linea 15, capolinea: tram moderno che mi porta fino a zona Belem.
Come prima visita inizio dal centro culturale de Belem per vedere la collezione Berardo.
Alla domenica dalle ore 10 alle 16 gli ingressi dei musei sono gratuiti.
Questa permanente di pittura contemporanea ti porta fuori dalle atmosfere del Portogallo, non avendo avuto un passato pittorico importante e come appassionato non potevo mancare. Vi sono esposte opere di: Modigliani, Morandi, Guttuso, Fontana, Picasso, Pollock, Kline, Hartung, Bacon, Andy Warhol. Cultura e territori così diversi in un unico luogo, fantastico!
Uscito vado a vedere il Monastero dos Jeronimos; bellissimo nella sua fusione di epoche e quindi stili, da Manuelino al Rinascimentale. Da notare il portale sud della chiesa ed è bellissimo il chiostro: un ricamo di pietra su due piani, assolutamente da non perdere.
All’interno della chiesa ci sono le tombe di Vasco da Gama e Luis Vaz de Camoes, subito dietro l’ingresso principale e nel chiostro la tomba di Fernando Pessoa. Questo monastero è patrimonio dell’umanità.
Di fronte si trova il monumento dedicato ai grandi viaggiatori che con le loro scoperte hanno portato immense ricchezze: Padrao dos Descobritos. Interessante il panorama in cima ed è raggiungibile con una scala o ascensore.
Rimasta da vedere la torre de Belem. Alcuni sostengono che la torre è stata costruita in mezzo al fiume Tago e ora si trova vicino alla riva dopo il devastante terremoto del 1755 che avrebbe deviato il corso del fiume. Altri
Affermano che in origine la torre sorgeva su di una piccola isola rocciosa vicino alla riva del Tago. Poiché il litorale si è progressivamente spostato verso sud nel corso degli anni, la torre è ormai quasi sulla stessa riva del fiume.
Uno spuntino nell’antigua cofeitaria de Belem, per mangiare una Pasteis de Belem spolverata con la cannella e una bica (caffè).
La giornata è finita in relax sulle sponde del fiume, osservando il suo color divenire argento mentre il sole tramontava.
Lunedì 17
Lunedì i musei sono chiusi quindi ho girovagato nei quartieri: Alfama, Baixa, Chiado, Bairo Alto prendendo i tram storici 12 e 28.
Entrambi le linee partono da Praca da Figuera. Il 12 è una circolare che sferraglia tra le vie dell’Alfama: quartiere costruito dai Mori ed è formato da strette vie e scalinate che sia arrampicano sul pendio di uno dei 7 colli dove si estende Lisbona. In questo intreccio si vedono panni stesi e gli abitanti che parlano tra di loro dalle finestre o dai gradini.
La linea 28 oltre a sferragliare per l’Alfama attraversa la città. Tram sono molto belli, gli interni in legno e nel loro andirivieni, in alcuni punti del tragitto, si sfiorano e passano vicinissimi agli angoli delle case. Nel percorso, attraverso una piazza o una via si aprono delle vedute di notevole suggestione.
La Baixa è la parte più commerciale del centro: si estende da Praca do Commercio fino al Rossio, in questo quartiere si può prendere l’elevator de Santa Justa che porta al Chiado.
In cima all’elevator oltre una terrazza panoramica si trova un bar elegante e moderno per rilassarsi osservando il panorama bevendo una bica.
Non poteva mancare la visita al caffè A Brasileira, era frequentato da scrittori come Queiroz e Pessoa. Un monumento ricorda, quest’ultimo; si trova in rua Garret 120 Chiado.
Bairo Alto è un intrigante intreccio di vie che di sera si trasforma in una intensa vita notturna dove si possono trascorrere serate ad ascoltare musica blues, jazz, pop e del commerciale Fado.
Martedì 18
Di mattina visita alla fiera da Ladra: mercatino delle cose usate che si svolge al campo de S. Clara presso il monastero de Sao Vincent de Fora, tutti i martedì e sabato mattina.
Molto interessante. Si trovano oggetti usati, libri, dischi in vinile…
Il pomeriggio l’ho dedicato al Fado, musica popolare Portoghese. E’ malinconica, esprime i sentimenti della nostalgia, tristezza e fatalismo. Gli strumenti per eseguire questo ritmo sono: la chitarra Portoghese da 12 corde, una chitarra Spagnola entrambe acustiche e una cantante.
Questo genere nacque a Lisbona nelle taverne del quartiere popolare dell’Alfama, i primi ad apprezzarlo, inizio 800, furono: prostitute, protettori, marinai e banditi.
Ho visitato Musea casa do Fado e la casa di Amalia Rodrigues, in rua de sao Bento 193, importante interprete del 900 di questo genere.
Non poteva mancare la cena in una taverna nell’alfama con Fado. Tra le diverse che ho visto mi sono fermato da Maria da Fonte, in rua de S. Pedro 5, dove l’incantevole Suzan oltre che cameriera si cimentava come cantante alternandosi con altri due.
Un bellissimo pomeriggio e sera trascorsi alla scoperta di questo genere musicale che insieme agli altri ora mi accompagnerà nel lungo viaggio della vita.
Mercoledì 19
L’azulejos, dall’arabo al-zulaycha, piccola pietra levigata.
I mori introdussero la tecnica per la produzione delle piastrelle insieme ad altre culture e le trasformarono in elementi decorativi fondamentali in Portogallo. Queste piastrelle vengono utilizzate per decorare: facciate e interni di case, palazzi, chiese, bar hotel e fermate metro.
Consiglio una visita al Museo Nacional do Azulejo, raggiungibile con la linea bus 759 dal Rossio.
Nel pomeriggio ho seguito il percorso a piedi, consigliato da una delle guide, e ho visitato: chiese, monasteri, castello, miradouri (belvederi).
Miradouro da Senhora do monte, miradouro da Graca, igreja (chiesa) de Sao Vincent de Fora, Panteo Nacional, castello, Miradouro de Santa Luiza, igreja de Santa Luzia, se (duomo), igreja de Santo Antonio, l’igreja da Conceicao Velha e casa do Bicos dove s trova il museo dedicato allo scrittore Josè Saramago, nulla è da perdere.
Giovedì 20
Sempre con la linea bus 759 presa dal Rossio fino al capolinea opposto: estacao do Oriente (stazione d’Oriente), dove si trova il parque das Nacoes, lungo la sponda del Tago, costruito per l’expò 98.
Zona dall’architettura contemporanea, molto interessante da visitare.
In questa area si trova l’Ocenari de Lisboa, torre Vasco da Gama, una teleferica e strutture commerciali.
Bello il panorama che si gode del fiume e del ponte Vasco da Gama che collega le due sponde per una lunghezza di 16 km, anche questo è modernissimo e minimale sembra che sfiori l’acqua.
Nel tragitto del bus è stato interessante osservare le periferie, un’alternarsi di quartieri dalle case esclusive a palazzoni dove vive un’umanità confinata, in questa epoca moderna forse il canto saudage del Fado nasce dentro quei palazzoni.
Venerdì 21
Ultimo giorno, l’aereo parte alla sera quindi ne approfitto, di mattino visita alla praca Marques de Pombal.
Dopo il terremoto del 1755 il Marques de Pombal avrebbe dato il via alla ricostruzione finendo le ultime risorse economiche provenienti dalle conquiste dei secoli precedenti. Dietro al monumento si estende il parco il parque Eduardo 2° con una visuale bellissima, direi seducente, alle spalle della città.
Dopo aver visitato sono andato a passeggio vicino al centro dove ho trovato una piccola libreria che vendeva libri usati a 1€. Mi incuriosiva e volevo prenderne uno da portare a casa. Nel cercare è arrivato un catalogo di una mostra dedicata a Giovanni Bellini, svolta dal 15 Giugno al 5 Ottobre del 1949 a Venezia, posta all’alto patronato di Luigi Enaudi, presidente della Repubblica di allora. In Italiano e il costo era di 950 lire, questo libro è tornato in Italia, quale viaggio avrà compiuto per arrivare a Lisbona?…..
Per il mangiare non ho mai avuto difficoltà, ovunque ho trovato taverne, ristoranti, “Pastellerie” dove i portoghesi piace fare una sosta pomeridiana e pure a me (molto), a prezzi modici.
Nei ristoranti hanno l’abitudine di mettere degli aperitivi senza ordinarli si possono rifiutare e li portano via, non si paga il coperto quindi cortese è lasciare una mancia ma non obbligatorio.
Vi suggerisco di andare a mangiare da Uma Marisqueria rua Sapateiros 177. Da non perdere arroz de Marisco, prezzi modici e cucina eccellente; sono andato dopo aver letto la segnalazione di altri viaggiatori.
Buona scoperta.