Cipro, sempre magnifica

Ritorno nell'isola di Venere dopo quattro anni
Scritto da: 19Simone80
cipro, sempre magnifica
Partenza il: 08/08/2012
Ritorno il: 19/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Periodo: estate 2012; Durata: 12 giorni (08 – 19 Agosto 2012)

Come ogni anno, la scelta della meta estiva è la più importante e difficile: tra diverse opzioni scegliamo di fare ritorno su un’isola che ci aveva lasciato dei bellissimi ricordi: l’isola di Cipro. Come consuetudine, l’organizzazione dell’intero soggiorno è fatta via internet, senza agenzie intermediarie.

Giungiamo all’aeroporto di Larnaka verso le ore 19 dell’8 Agosto con un volo della compagnia Aegean Air, partito da Milano Malpensa verso le 13, con uno scalo ad Atene. L’aeroporto internazionale è stato rinnovato completamente nel 2009, molto moderno e carino. Dista solo pochi km dall’albergo e dal centro città; chi volesse può raggiungerlo a piedi costeggiando il lago salato.

L’alloggio è presso l’Hotel San Remo (categoria 2 stelle) di Larnaka, la stessa struttura in cui abbiamo alloggiato 4 anni fa, in cui ci eravamo trovati bene sia per la localizzazione, comoda per gli spostamenti, che per la cortesia del personale.

Importante: poiché sono in uso le prese a tre spinotti di tipo inglese, è necessario l’utilizzo di un adattatore per poter usare le apparecchiature elettriche.

A quattro anni di distanza, nell’albergo è cambiato poco o nulla, ma per una struttura alberghiera con il via vai di turisti, quattro anni non sono pochi, per questo motivo sono state effettuate ristrutturazioni, anche solo parziali. E’ stata rinnovata la sala della colazione e anche il servizio, che quattro anni fa era fatto dal personale portando direttamente al tavolo ogni ben di Dio, ora ci si serve da soli da un piccolo buffet con prodotti caldi e freddi e una macchinetta automatica per caffè e bevande, vi sono inoltre due macchinette per i succhi di frutta (alquanto allungati con acqua). Nota dolente la ciotola con lo zucchero e la ciotola con la marmellata… molto più igienico e presentabile, a mio avviso, sarebbero le monodosi di marmellata e le bustine di zucchero, ma a parte queste piccolezze, lo staff è sempre lo stesso, molto cordiale e disponibile. In conclusione, direi che sia una buona sistemazione.

Note: Per un soggiorno in agriturismo consigliamo “Cyprus Villages” (www.cyprusvillages.com.cy), dove si ha l’opportunità di soggiornare in tradizionali case di pietra dove godersi uno spettacolare panorama sul piccolo villaggio di Tochni, ottimo posto anche per cenare.

In questa vacanza i periodi per me e Roberto saranno differenti, Roby farà rientro in Italia il 15 Agosto, mentre io prolungherò il soggiorno sino al 19.

Come la volta scorsa, decidiamo di prendere a noleggio una vettura per l’intero periodo della vacanza, a nostro avviso strumento indispensabile per poter visitare i luoghi noti e meno noti, nonché le numerose spiagge che offre quest’isola. Con il nostro “bolide” (Nissan Micra), non impieghiamo molto tempo a sentirci a nostro agio nelle autostrade che uniscono le grandi città e le strade minori (spesso tortuose), che consentono di far visita ai centri urbani più piccoli e isolati, ma non per questo meno interessanti delle città più grandi. Decidiamo di alternare i giorni da dedicare alle escursioni nei paesi a giorni per rilassarci in spiaggia, questo ci consentirà di scoprire e vivere la tradizione e la cultura di quest’isola ed allo stesso tempo di “ricaricarci” dopo un anno di lavoro.

La prima sera, per riprenderci dal viaggio non breve che ci ha portati sin qua, la passiamo in Larnaka. Qui la famosa boulevard del lungomare serale è sempre la stessa; numerosi locali di ristorazione e svago da un lato, lunga spiaggia, con un porticciolo a conclusione, dall’altro lato. E’ stato un piacere ricordarsi molti luoghi della città dopo tutti questi anni e ritrovarli sempre affascinanti.

Il giorno seguente siamo già carichi per far visita alla famosa località di Lefkara, un piccolo paese che vive dell’artigianato locale, specializzato nella tessitura e nei ricami fatti a mano. Qui il turista sembra essere trasportato in un’altra epoca, le persone vivono con il poco che riescono ad ottenere, dalla vendita dei loro manufatti. La cordialità e l’ospitalità verso il turista sono genuine e non dettate esclusivamente dalla fame di denaro. Acquistare qui un souvenir (come ad esempio il tipico ombrellino di legno ricamato), con pochi euro, ha un significato superiore e profondo sia per chi lo riceve che per chi lo compra o vende.

Per il primo giorno di mare, decidiamo di raggiungere qualche spiaggia poco nota, o per lo meno che non avessimo già visitato 4 anni fa. Mano alla cartina, identifichiamo sulla costa occidentale una spiaggia che, dal nome, prometteva bene: “Lady’s Mile”. Ci rendiamo conto ben presto che non sempre un nome attraente coincide con un luogo attraente! L’area è poco frequentata, la zona residenziale è superata ormai da qualche km, e come spesso capita in queste circostanze, potete dimenticarvi le strade asfaltate… Grossi cumuli di polvere sollevati dalle poche auto in transito, nonché dagli stessi passanti… Arrivati sin qui decidiamo comunque di fermarci e almeno percorrere parte di questo “Miglio” di spiaggia. La spiaggia è estesa e sabbiosa, ci sono poche strutture con ombrelloni e sdraio. Ci aspettavamo decisamente di più, sia come frequentazione, sia come organizzazione. Per il pranzo, ancora fiduciosi che questo luogo abbia qualcosa di buono da offrire, optiamo per una trattoria sulla spiaggia, con specialità pesce. Scelgo un piatto misto di frittura di pesce, servito con insalata, e devo ammettere che era davvero squisito. Almeno per il mio stomaco la meta è salva. 🙂

Una meta che non può mancare è senz’altro la capitale: Nicosia. Questa città, divisa in due, con la zona settentrionale, occupata dai turco-ciprioti (come del resto tutta la fascia settentrionale dell’isola, fino alla fascia orientale, all’altezza della città di Famagosta), e la zona restante dei greco-ciprioti, mostra due volti distinti, con un singolare contrasto di stile medio-orientale (zona turca) e occidentale (zona cipriota). Consiglio il ristorante “The Viella” (Indirizzo: Tharihi Büyük Hamam Yan), nella zona turca, dove abbiamo pranzato in un’ambiente accogliente e originale, caratterizzato da tavoli e sedie fatti con legno di ulivo e vetrate colorate come in una chiesa. Il ristorante è specializzato in piatti di pesce ma vi sono anche piatti di carne, ovviamente non di maiale! Optiamo io per un piatto di carne e Simo per uno di pesce locale, il servizio è ottimo, ci vengono portate diverse ciotoline di salsine locali tra cui l’humus e una specie di “caponata” nostrana, tutto questo in attesa delle nostre pietanze che sono risultate anch’esse ottime, il tutto per la modica cifra di poco meno di TL20 a testa (circa €10).

Una spiaggia che certamente non potrà deluderci è la “Lara’s Beach” nota per il luogo dove le tartarughe Caretta caretta depongono le uova, con la conseguente spettacolare nascita che porta i piccoli a raggiungere il mare. La spiaggia è di medie dimensioni, e non comodissima da raggiungere, ci sono diversi km da percorrere da Pafos su una strada molto dissestata. Il panorama però merita davvero, le rocce scavate ricreano un canyon, spettacolo per gli occhi, e una polvere ocra-rossa viene sollevata dalle auto e dal vento. La spiaggia è sabbiosa e chiara, ma ci sono anche diversi scogli in acqua e a riva, spesso qui il mare è agitato. Lungo la spiaggia sono segnalate le zone dove sono presenti i nidi con le uova, l’avvertimento è di stare a distanza per non danneggiare i nidi. Un capanno ospita una rassegna fotografica dell’evento della deposizione e della schiusa delle uova, nonché della storia di questa spiaggia. Un acquario ospita piccole tartarughe, che sono oggetto (a loro insaputa) di numerosi sguardi e foto dei turisti di passaggio.

Quest’anno avevamo in mente di visitare anche la parte centrale dell’isola, con la sua catena montuosa, i Monti Troodos. Questi monti sono la principale catena montuosa dell’isola. Il monte Olimpo, il più alto dell’isola (2.000 metri circa), si trova in questo complesso montuoso. Non avendo proprio il mezzo adatto a questo tipo di escursioni, abbiamo cercato notizie per poterci avventurare magari in gruppo con autobus che eventualmente portassero in quelle zone. Purtroppo non abbiamo trovato nulla, né a Larnaka, né a Nicosia, ma decidiamo lo stesso di avvicinarci per lo meno in quell’area, con il nostro “potente mezzo”. Cartina alla mano, optiamo per raggiungere i monti passando per Nicosia in quanto quel tratto di strada non aveva tornanti e sembrava piuttosto bella da fare in auto per gente per nulla esperta in strade di montagna come noi. La strada si è rivelata fantastica, sia per il manto stradale e l’ampiezza delle carreggiate che, soprattutto, per i paesaggi che non hanno smentito la bellezza e la purezza di questi luoghi. La vegetazione è senz’altro più ricca e rigogliosa rispetto ai “piani bassi” lungo le coste e le colline riarse dal Sole. Degne di nota anche le originali cappelle “Panagia”, simili a dei vecchi capanni di montagna, disseminate lungo queste strade. Non volendo addentrarci troppo verso strade piuttosto piene di tornanti, arriviamo fino alle località di Galata e Kakopetria, a pochi chilometri di distanza abbiamo potuto ammirare la “Panagia tis Podythou” del 1500, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Poco distante da essa sorge la piccola “Panagia Theotokos Archangedlos”.

L’ultimo giorno di Roberto, decidiamo di dedicare la giornata ai luoghi di culto, volevamo assolutamente vedere il Monastero di Stavrovouni, che quattro anni fa avevamo visto solo in cartolina.

Importante: La visita all’interno del Monastero di Stavrovouni è consentita solo agli uomini, le donne possono giungere fino al piccolo negozio che si trova all’ingresso.

Il Monastero si trova lungo l’autostrada per Pafos, lo si scorge da lontano arroccato a quasi 700m sulla cima di un picco roccioso, a circa 30Km da Larnaka. Giungervi in auto non è affatto una passeggiata dato i molti tornanti e le pendenze della strada, ma una volta arrivati si è indubbiamente ricompensati. Vi giungiamo poco prima delle 12, non sapendo che il Monastero è chiuso dalle 12 alle 15, ma un gentilissimo monaco ci fa comunque entrare. Per non recare troppo disturbo, dato che stava suonando la campana per il pranzo, vi rimaniamo solo qualche minuto, giusto il tempo di una rapida visita dell’interno. All’interno del Monastero, la chiesa del XVIII secolo custodisce un frammento della Santa Croce. Note: Non è consentito l’accesso in pantaloncini e abiti corti, inoltre non è possibile portare con sé fotocamere e videocamere.

Dopo la rapida visita del monastero, decidiamo di raggiungere il Convento di Agios Minas, vi eravamo già stati quattro anni fa con la nostra amica Barbarina. Questo Convento merita di essere visitato perchè oltre ad essere molto bello, vi è la possibilità di acquistare miele, confetture e molto altro, tutto prodotto dalle coltivazioni delle suore. Qui, a differenza del Monastero di Stavrovouni, l’ingresso è aperto a tutti e si possono anche fare fotografie, l’unica regola è l’abbigliamento; niente pantaloncini o abiti corti, niente scollature e spalle coperte.

Non potevano certo mancare le tappa alla “Governor’s Beach”, la nostra spiaggia preferita nella precedente esperienza. A circa 60Km da Larnaka, con una bellezza che certamente la fa preferire alle spiagge stesse della stessa Larnaka, sempre troppo prossime al centro abitato e con scarso fascino paesaggistico. Nella direzione verso Limassol, la spiaggia si affaccia verso sud; sue caratteristiche sono la sabbia scura, in contrapposizione con la roccia chiara erosa dal mare, sempre affascinante.

In questa vacanza non sono mancati nemmeno degli eventi catastrofici… non per quanto riguarda noi fortunatamente, ma purtroppo abbiamo assistito a ben due incendi (presumibilmente dolosi) di cui uno di grossissime dimensioni, tanto che dall’autostrada si sentiva il calore e si sentiva anche odore di bruciato pur essendo a circa 10-15Km in linea d’aria di distanza.

I prezzi tutto sommato sono rimasti invariati rispetto a quattro anno fa, noi pranzavamo e cenavamo nelle “Taverne”, Trattorie a conduzione familiare con prezzi economici. In media noi mangiavamo con circa €6-7 a testa e le portate erano abbondanti. Spesso poi ci veniva offerto qualche piccolo antipasto e/o pezzetti di anguria o anche un piccolo assaggio di dolce.

Per quanto riguarda i prodotti locali da regalare ad amici e parenti, dal punto di vista enogastronomico vi sono prodotti a base di Carrube (caramelle, caffè, farina…), prodotti dal sapore dolce e particolare, provate a chiedere un assaggio in qualche negozio di dolci, saranno felici di accontentarvi. Il prodotto locale a gradazione alcoolica è il Commandaria, un vino dolce passito da dessert, si pensa sia il più antico al mondo. A detta dei Ciprioti, il Commandaria è meglio del Porto… (MAH!). Le birre locali invece sono la Keo e Leon, entrambe bionde.

Consiglio: Presso la “Fattoria Georgiadis” – “Donkey farm”, potrete trovare un negozio con prodotti a base di olio di oliva (cosmetici; saponi; patè; olive…). Oltre al negozio vi è anche un ristorante dove poter mangiare prodotti genuini. Se poi avete dei bambini, qui potete trovare dei dolcissimi asini che potrete usare anche per delle escursioni. La fattoria si trova nel villaggio di Skarinou, facilmente raggiungibile dall’autostrada (www.ktima-georgiadi.com).

L’ospitalità e l’accoglienza che abbiamo ricevuto a Cipro non la abbiamo mai trovata in altri paesi, fa parte della loro cultura far sentire il turista come se fosse una persona di famiglia o comunque una persona importante, sono anche queste piccole cose che ti fanno innamorare di un Paese.

Concludendo con le mie osservazioni riguardo questa vacanza, qui ho ritrovato familiarità dei luoghi che non avevo mai scordato dalla prima visita. Luoghi che mi erano rimasti nel cuore, e che porterò sempre con me.

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Sunset

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Chiesa Bizantina

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Tochni

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"Quadro"

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Monastero di Stavrovouni

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"Save the whale"

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Moschea di Hala Sultan Tekke

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Capo Greko



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