L’Elba tutta per noi

Quattro giorni nella splendida isola toscana
Scritto da: MARISOL
l'elba tutta per noi
Partenza il: 17/06/2009
Ritorno il: 20/06/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Spesso siamo convinti che per vedere posti da sogno, sia necessario allontanarsi dall’Italia, e ignoriamo che invece anche in Italia ci sono luoghi bellissimi tutti da scoprire. E’ il caso dell’isola d’Elba, caotica in piena stagione estiva, ma bellissima e tutta per noi fuori stagione. Decidiamo dunque di avventurarci in un periodo che si rivelerà azzeccato. Partiamo il 17 giugno 2009 e rientriamo il 20: solo quattro giorni dunque, ma intensi. Ci imbarchiamo con la macchina a Piombino: è un po’ nuvoloso, ma il mare è calmo. Lo sbarco avviene con tutta tranquillità a Portoferraio; ci sono poche macchine, il traghetto è piuttosto vuoto, quindi scendiamo subito. Andiamo alla ricerca di un albergo, perchè questa volta non abbiamo prenotato: si va all’avventura. A Procchio, troviamo un ottimo alloggio all’hotel “L’Edera”. Piccolo, ma con un bel giardino ed un ampio parcheggio, meglio di così non potevamo trovare. Il giardino sarà il nostro rifugio serale: completo relax su comode ed ampie sedie in paglia, per gustare una bibita fresca. Lasciati i pochi bagagli in camera, andiamo subito a vedere la spiaggia di Procchio. Non è molto ampia, ma la sabbia è chiara e l’acqua è limpida. Con la macchina saliamo verso il paesino di Sant’Ilario, dove troviamo il monumento ai caduti ed una splendida chiesa del 1100, con il suo bel campanile. Ci addentriamo per i vicoli del paesino: sono caratteristici, silenziosi e pieni di fiori. Saliamo e scendiamo le scale dei vicoletti: in alcuni punti sembra quasi arrivare a stringere la mano al dirimpettaio per quanto sono stretti! Decidiamo di proseguire verso Marina di Campo, dalla parte opposta dell’isola, seguendo la strada panoramica. Dall’alto dominiamo un paesaggio strepitoso; nel frattempo le nuvole si sono dissolte ed il cielo è di un azzurro intenso, un tutt’uno con il mare. Lungo la strada, ci fermiamo alla Torre di San Giovanni: risale all’anno 1000 d.C., ed in base alla sua posizione, si ritiene che fosse un posto di avvistamento e segnalazioni militari: infatti domina la costa sud dell’isola. Lì accanto c’è la Pieve di San Giovanni in Campo che risale al XII° secolo. E’ il più vasto edificio religioso di epoca romanica presente sull’isola, caratteristico con il suo campanile a vela. Proseguendo, ci godiamo il panorama verso Marina di Campo: tanto verde, tanto blu e casette sparse. Continuiamo il giro dell’isola ed arriviamo a Marciana Marina. Siamo tornati sul versante nord dell’Elba. Marciana Marina è il più piccolo degli otto comuni dell’isola per estensione territoriale, ed anche il terzo comune più piccolo d’Italia. E’ composto da un piccolo centro storico ed un breve lungomare ornato da un filare di tamerici. Importante è la chiesa di Santa Chiara d’Assisi: ogni anno, il 12 agosto, si celebra la festa della santa con canti e celebrazioni varie. A mezzanotte poi, esplodono i fuochi d’artificio a tempo di musica, uno spettacolo che attira tanti turisti. Per la cena, ci viene indicato un posto molto carino: la “Taverna dei Pirati” al golfo della Biodola. In piena stagione, qui si può gustare un buon rum mentre due pirati si sfidano a duello. Questo locale tipico serve un’ottima pizza sia all’aperto sotto pini secolari, che all’interno, nella stiva della nave, dove tutto ci ricorda corsari, pirati, bucanieri e filibustieri. Da non dimenticare il loro cocktail unico: il “Troncafegato e Reni”, che non abbiamo il coraggio di assaggiare!

L’indomani eccoci a Portoferraio e proseguendo, a pochi chilometri da qui c’è Villa San Martino. E’ una splendida villa immersa nel verde, acquistata da Napoleone per farne la sua residenza estiva; volle curarla lui personalmente abbellendola con arredi e migliorie varie. Peccato che il grande corso l’abitò pochissimo. Fu solo dopo vari proprietari, che acquistò il fascino attuale con il principe Demidoff. Alla fine di un lungo viale che percorriamo sotto un bel sole caldo, ci appare la “Galleria Demidoff ed alle sue spalle ecco la villa, che ci apprestiamo a visitare. Le stanze si susseguono una dietro l’altra: la stanza di Charlotte ha un bellissimo caminetto in marmo su cui poggia uno specchio con motivi che ricordano l’Egitto. Ai lati dello specchio ci sono due disegni che raffigurano Napoleone nella residenza di San Martino. Sono opere di Charlotte Bonaparte, figlia di Giuseppe fratello dell’imperatore. Passiamo poi nella splendida “Sala del Nodo d’Amore”, che prende il nome dalla decorazione del soffitto dove sono rappresentate due colombe che, allontanandosi tra loro, stringono un nastro. Questo dipinto vuole alludere alla separazione tra Napoleone e Maria Luisa d’Austria, sua seconda moglie. Ecco la stanza da letto: si affaccia sul parco ed in lontananza spazia fino alla baia di Portoferraio. Ci colpisce il letto “a barca” ed una bella specchiera dove si riflette il soffitto a cassettoni. Nel secondo salotto c’è un secretaire meraviglioso, che ben si adatterebbe nel mio salotto! Di stanza in stanza, torniamo all’aperto, nel bellissimo parco. La villa è in restauro, ed anche se le impalcature coprono alla nostra vista l’interezza dei particolari, è un piacere vedere che si compiono questi lavori a salvaguardia di tanto bel patrimonio della nostra Italia. Entriamo ora nella galleria Demidoff dove c’è una mostra dedicata alla celebrazione e satira dell’imperatore in stampe del XIX secolo. Questa galleria è decorata con coppie di colonne di granito ed ospita la statua di Galatea di Antonio Canova, che pare si fosse ispirato a Paolina Bonaparte per la sua realizzazione.

Torniamo a Portoferraio: parcheggiamo la macchina e ci avventuriamo a piedi. Il mare è di un azzurro sbalorditivo ed all’orizzonte il cielo sembra tuffarcisi dentro. Lo scoglietto è un isolotto a meno di un quarto d’ora di navigazione da Portoferraio. E’ un’area marina protetta e custodita dai sub dell’isola, che chiamano questa zona “la palestra”, in quanto è ricchissima di fauna ittica comune e pregiata. Da qui godiamo uno splendido panorama sulla Fortezza Medicea, un capolavoro dell’architettura militare dell’epoca. Fu il grande Cosimo de’ Medici a volerne la costruzione, per racchiudere il centro storico della città e garantire la sicurezza della navigazione nel Tirreno. Ed ora entriamo alla Villa dei Mulini: il mito di Napoleone è ovunque. Questa villa fu la residenza ufficiale di Napoleone e della sua corte fino al 1815. E’ la testimonianza della sua vita pubblica ed è collocata in uno dei punti più alti e panoramici di Portoferraio. La prima sala che ci accoglie è molto ampia con mobili di arte italiana. Al centro della sala c’è un tavolo che viene detto “a galleria”, di forma ottogonale, che poggia su otto coppie di gambe decorate con teste femminili. E’ semplicemente incantevole! Nella biblioteca di Napoleone sono conservate opere di grande pregio di autori francesi, come Voltaire, Diderot e Rousseau , ma anche opere di italiani illustri, come Boccaccio, Ariosto, Verri ed altri, nonché la Bibbia di Sant’Agostino. Molto spesso le rilegature portano incisa la “enne” od i simboli imperiali, ed in altri casi la scritta “Fontainebleau” o “St. Cloud”, che ne indica la provenienza dalle rispettive regge. Andando avanti troviamo la stanza da letto ed il vestibolo, con una bellissima stufa ottocentesca recentemente restaurata. Saliamo al primo piano e dall’anticamera passiamo al salotto, destinato a Maria Teresa d’Austria e dedicato alle cerimonie ed alle feste, per questo ha pochi arredi. Sul salone si affaccia un’altra stanza che è detta “Sala del Lettino da Campo”, in quanto qui è esposto un letto da campo appartenuto a Napoleone. La sua caratteristica è che c’è un baldacchino reggi-zanzariera, che però si può piegare, smontare e trasportare velocemente, un vero gioiello per quell’epoca. Passiamo ad un altro bellissimo salotto le cui finestre si aprono sul mare azzurro, quindi ecco la stanza di Paolina. Nella stanza dei Valletti invece, c’è una vetrina a muro che contiene un bellissimo servizio di piatti. Ecco la sala dell’Imperatore e quindi il suo studio dove c’è una scrivania di mogano decorata con sfingi con le ali spiegate. Sopra c’è un calamaio ed un orologio in bronzo e marmo che raffigura Napoleone seduto con un piede poggiato sul mondo, a sancire il suo potere. Appena usciti da questo luogo pieno di storia, ci imbattiamo nel meraviglioso giardino pieno di fiori e piante. Da qui si gode un panorama da sogno: si ha sott’occhio tutto il porto, quindi un ottimo punto di avvistamento per le navi che volevano entrare all’Elba o per sventare eventuali incursioni dei nemici. Molto bello è lo stemma dell’aquila imperiale che domina una parte del giardino e che subito immortaliamo nelle nostre foto, assieme alla statua di Minerva e a un vecchio cannone. Proseguiamo verso il Forte Stella, sulla cui punta estrema si staglia verso il cielo un faro. Entriamo: con una modica cifra di un euro e cinquanta cent., possiamo immergerci in panorami mozzafiato sul mare. E’ una meravigliosa giornata di sole e tutto lo splendore del paesaggio ci circonda e ci assorbe in un tripudio di azzurri dalle mille sfumature. E’ ora di cena: questa sera gusteremo dell’ottimo pesce. L’indomani, la giornata inizia con una visitina a Porto Azzurro e precisamente alla fortezza spagnola, che risale al XVII° secolo. Il comune di Porto Azzurro, è uno dei comuni più visitati dai turisti. Sicuramente il paesaggio qui è tra i più suggestivi, specialmente la spiaggia di Barbarossa, il cui nome deriva dal famosissimo e terribile pirata che in epoca passata è sbarcato su quest’isola per compiere scorrerie e ruberie. Giriamo per le vie del paese, che ancora non è stato preso d’assalto dai turisti, perchè la stagione estiva è appena agli inizi. Da non perdere è la salita al monte Capanne, la cima più alta di tutta l’Elba, da dove si può ammirare un panorama unico. Circa 200 metri prima di arrivare al paese di Marciana, troviamo il parcheggio. La base di partenza della cabinovia si trova pochi metri sopra. Non riusciamo a vederla a causa della folta vegetazione di castagni, la stessa che ci accompagnerà per gran parte del tragitto verso la vetta. Da lassù, siamo a 1018 metri, possiamo spaziare il nostro sguardo tutt’intorno a 360° e con gli occhi riusciamo a racchiudere una bellezza ed una varietà di colori unica, che speriamo possa essere ben riprodotta nelle innumerevoli foto che abbiamo scattato. Ridiscendiamo verso il mare. La costa di ponente dell’isola è la più suggestiva, così almeno ci indica la guida turistica, anche se io ho l’imbarazzo della scelta: ci dirigiamo verso questa zona. Lungo la strada che percorriamo in questa calda giornata del 19 giugno, il mare si apre ad ogni curva con i suoi colori che vanno dall’azzurro intenso allo smeraldo in un crescendo di sfumature, mentre la luce del sole fa risaltare la trasparenza dell’acqua. A tutto questo si unisce il profumo intenso della vegetazione: rosmarino, ginestra, erica… In questo tratto di costa gli approdi sono pochi, poiché la roccia cade a strapiombo e qui la natura è rimasta quasi intatta, interrotta qua e là da poche case. Ci fermiamo in un tratto dove c’è un enorme masso su cui è inciso “costa del Sole”. Poco più avanti ecco altri due paesini: Chiessi e Pomonte. Quest’ultimo è un piccolo borgo che ancora non conosce il turismo di massa, per cui qui è possibile fare una vacanza all’insegna della tranquillità. Proseguiamo verso il paese di Fetovaia, nel cuore della Costa del Sole. La sua spiaggia è inserita in una baia riparata per cui, con la complicità del monte Capanne alle sue spalle, anche in inverno questa zona è riparata dalla tramontana e gode di un clima più mite. E via via avanti, eccoci a Capoliveri. Qui ci sono tracce risalenti addirittura all’epoca dei navigatori greci e fenici! Del resto l’isola, così ricca di ferro e di rame, era un’attrattiva per i commerci di quel tempo. Successivamente si sono aggiunte tracce del passaggio dei Latini, mentre in epoca medievale, il borgo fortificato si raccolse attorno alla piazza e all’attuale via Roma, che è la strada principale e la più alta, dalla quale a “lisca di pesce”, si diramano vie e viuzze, sottopassi e scale. Termina un altro giorno, domani sarà l’ultimo qui, poi dovremo tornare a casa. La mattina, caricate le valigie, partiamo dall’albergo, concedendoci ancora un giro, perchè tanto il traghetto parte nel pomeriggio. Ancora una passeggiata lungo il molo di Marciana Marina con la Torre Pisana del XII° secolo; infatti qui dominarono i pisani fino alla loro cacciata nel 1284. durante il periodo rinascimentale, questo paese conobbe il suo massimo splendore. Terminiamo la nostra vacanza con Rio Marina ed eccoci di nuovo a Portoferraio, pronti ad imbarcarci. Ci fanno segno di venire avanti con la macchina: siamo a bordo, si parte.

L’Elba si allontana pian piano e volgiamo ancora uno sguardo indietro a questa isola che racchiude tanta storia importante, dove il grande “corso” ha lasciato testimonianze uniche, dando un tocco in più a questo pugno di terra nel Tirreno, già tanto bella di suo…



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