Cipro a Pasqua, mare e neve
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5 aprile 2012
Partenza quasi precipitosa, con bagaglio chiuso all’ultimo momento, uno zaino a testa, con quelle quattro cose che tanto non useremo. Il volo è alle 19.35 con Ryanair, fino a Pafos (costo 260 e. in 3). Il volo è pieno e parte puntuale. Viaggiando verso est, è subito buio e non vediamo nulla; atterriamo in anticipo. Senza valigie da ritirare ci precipitiamo, inutilmente, all’auto noleggio (Sixt): ci ha preceduto una famiglia particolarmente lenta, scarso inglese… che ha impiegato 30 minuti e più per firmare tutto e decidere. Vabbè. Partiamo per raggiungere a nord la cittadina di Droussia: la guida è a sinistra come in Inghilterra. Tutto fila liscio fino a quando… ci perdiamo. Letteralmente, con strade interrotte o improvvisamente sterrate. Un po’ di panico, dato che era passata l’una di notte: unica consolazione, il gran profumo inebriante del gelsomino, ovunque. Riusciamo finalmente a trovare la strada giusta, ma arriviamo alle 2.30 locali, sfiniti. L’alloggio, un agriturismo magnificato dalla Lonely, Sappho Manor House (165 e. 3 notti in 3) è davvero carino, tutto in pietra, con piscina: fa un po’ freddino, ma crolliamo dal sonno.
6 aprile
C’è un sole fantastico, che scalda subito la pelle, i tavolini intorno alla piscina, il profumo dei fiori e delle essenze. Un po’ di latte, succo di mango e biscotti e decidiamo di andare a Polis, città a nord, tranquilla e scarsamente turistica. Troviamo subito la spiaggia accanto al campeggio, circondata da boschi di altissimi eucalipti e immense piante di mimose fiorite: un caffè, relax, una mini passeggiata, e poi in città per il pranzo. Scegliamo l’artCafé3000, ottimo sotto un pergolato di vite, molto rilassante. Anche la padrona tedesca è brava e ci porta dei piattini davvero super. Più avanti, nella piazzetta trappola dei turisti, unico posto con wifi, ci fermiamo per un gelato troppo caro. Cominciamo così a percorrere la strada per andare alla strabiliante spiaggia di Lara, così decantata da tutti; ma non è come dirlo. 12 km di strada sterrata, tutti buchi, in un contorno assolutamente selvaggio, a volte dobbiamo scendere per valutare il percorso migliore per non sballare con l’auto su tutti quei buchi e rocce. Finalmente troviamo un angolo di spiaggia dove sostare con calma: il sole sta però calando e ci godiamo il relax e il piacevole suono del mare calmo. Con i soliti giochi di spiaggia. Siamo contenti quando arriviamo finalmente sulla strada asfaltata: mèta Pegeia per il fish restaurant. Purtroppo arrivati a Pegeia non c’è nessun ristorante di pesce ed una coppia di inglesi gentili ci consigli il Peya Tabern: davvero buono anche se caro e troppo abbondante per noi… La luna è piena e luminosissima, sembra anche più grande del solito.
7 aprile
Dormitona gigante, mega colazione e partenza per la penisola di Akamas e la spiaggia di Afrodite. Arriviamo che sono già le 11.30 e iniziamo a passeggiare su un sentiero costiero. Il paesaggio e la visuale è perfetta e per fortuna il sole non è limpidissimo, quindi non è troppo cado. Dopo 2/3 km ci fermiamo su una spiaggetta riparata. Decidiamo poi di riprendere il sentiero Afrodite Path di 7 Km. La salita è graduale e carina, e così anche il panorama dall’alto. Circa 300 metri di dislivello per raggiungere un grandissimo albero e buttarci poi in discesa verso il luogo dove abbiamo lasciato l’auto. Anche Laura è contenta e per niente stanca. Ci fermiamo in un bar a bere nescafè e milkshake e patatine, collegandoci con internet. Al ritorno andiamo a cercare per la terza volta la magic road, e finalmente grazie all’aiuto di un cortese signore del posto, riusciamo a trovarla. In effetti l’auto si sposta lentamente in salita, pare attratta da un campo magnetico causato da una cometa caduta proprio lì. Abbastanza strano e particolare. Io che sono scettico come sempre non posso che confermare quanto scritto dalla Lonely Planet … e poi c’è una spiegazione scientifica in tutto ciò …. Anche se mi piacerebbe avere una “bolla” perché sono come San Tommaso, ma mi devo convincere perché in effetti è proprio così. L’auto va in salita, contro la forza di gravità! Comunque ci sistemiamo un po’ a casa e poi torniamo a Polis, anzi a Latsi, per fare una mega-mangiata di pesce: una meze di pesce, cioè si mangia un po’ di tutto, con un bicchierino di vino bianco, le tipiche salsine cipriote e insalata fresca. Abbiamo preso due “meze” e abbiamo mangiato in tre abbondantemente. Torniamo contenti e pieni e ci godiamo nel lettone un po’ di film …. avere il computer con noi si è rilevato una comodità, soprattutto in questi giorni che Laura riceve 100 email al giorno.
8 aprile
Sveglia al suono delle campane e dei canti “ortodossi” dei preti. Lasciamo la nostra stanza dopo tre giorni e partiamo per i Troodos, le montagne più alte di Cipro che arrivano fino a 1900 m. Arriviamo a Stavros: le montagne sono piene di boschi e sono completamente disabitate. Strade belle ma piene di curve. Stavros è composta da poche case e una riserva dove ripopolano di mufloni il bosco. Ora in giro per Cipro ce ne sono 10.000 esemplari. Ne abbiamo fotografato qualcuno. Ripartiamo per Kikkos dove c’è il monastero ortodosso più grande di Cipro. Con sorpresa in lontananza si vede il monte Olimpo con la neve. Il monastero è grande e in ottima posizione. Le solite iconografie ortodosse; ci divertiamo a vestirci con una tunica per coprire le nostre nudità scandalose per il luogo sacro (gambe di Laura). Di nuovo in viaggio per raggiungere il Monte Olimpo, e sbalorditi vediamo che c’è tanta neve e persino c’è una seggiovia in funzione con gli sciatori. E infatti la passeggiata che avevamo programmato è impossibile da percorrere, troppa neve e segnali coperti. Optiamo per la salita alla cima, dove arriva anche la seggiovia, su una strada di neve, battuta dallo spazzaneve e quindi abbastanza agibile. In ogni caso Marco ha solo le scarpe da tennis e gli scarponi… fanno acqua! Dalla cima si vede persino il mare, si affonda nella neve e torniamo alla auto con i piedi fradici, ma contenti, perché il paesaggio era impensabile. Andiamo poi a Platres a cercare il posto dove dormire. Sembra di essere a Bormio fuori stagione. Pochi alberghi aperti, ma ne troviamo uno accogliente. Il posto è magnifico. Andiamo a cenare vicino e poi a nanna al calduccio.
9 aprile
Stamattina colazione in hotel, buona e abbondante. La giornata si annuncia splendida. Abbiamo programmato di fare il Kaledonia Trail da nord a sud, cioè da Troodos a Platres. Per cui ci incamminiamo fino alla strada principale per fare l’autostop fino a Troodos. Il cielo è azzurrissimo che contrasta magnificamente con il verde dei pini neri e il bianco dei mandorli in fiore. L’autostop è immediato e arriviamo quasi alla base di partenza. Incontriamo anche un gruppo di studenti erasmus, tra cui qualche italiano, che studia a Nicosia. Il sentiero è magnifico e avventuroso. Costeggia un torrente pieno d’acqua e più volte lo attraversa, talvolta su ponti ma altre volte su sassi. Immancabilmente io e Marco finiamo con i piedi a mollo perché l’acqua è tanta e tumultuosa. C’è pure una cascata super fotografata. Ritorniamo camminando a Platres al nostro alberghetto, dove mangiamo al sole sotto uno splendido bosco; pare un paradiso. Si deve partire per tornare sulla costa, che si intravede in lontananza. Arriviamo vicino a Lemesos, dove andiamo a vedere da fuori una rocca chiamata Kolossi e un sito archeologico chiamato Kouron, pieno di rovine romane ma soprattutto con una vista magnifica. Dobbiamo ora cercare un posto per dormire, e optiamo per Pitoussi dove troviamo un mega appartamento di un complesso turistico quasi vuoto, vicino alla spiaggia. Passeggiatina, collegamento wi-fi e poi cena, stavolta più leggera altrimenti diventiamo delle palle, ma sempre gustosa. Dopo cena io e Laura andiamo a visitare il paese all’interno, caratteristico e carino, e poi torniamo per rintanarci e fare una mega e soddisfacente dormita…
10 aprile
Sveglia, stavolta con il cielo nuvolo … ma vabbè , sono le nostre ultime ore sul suolo di Cipro. Colazione in riva al mare, ma fa freddino e preannuncia pioggia. Prendiamo l’auto e andiamo alla roccia di Afrodite. Bella spiaggia con faraglioni in riva al mare. Tre inglesi fanno persino il bagno! Noi ci stendiamo con la settimana enigmista e il sudoku. Poi alle 12 ci trastulliamo in un paese vicino all’aeroporto, e tiriamo fino alle 14 tra nescafè, supermarket e rovine viste da lontano. Lasciamo l’auto a secco di benzina – come previsto da questo insolito contratto (ma ci pare una boiata!) – tanto che avevamo timore di rimanere a piedi.
In definitiva 5 giorni molto piacevoli, riposanti in un paese vario, accogliente e verde, con paesaggi molto diversi, nella stagione migliore e poco affollata.