Sud Africa fai da te: alla ricerca dei big seven in una terra dai mille contrasti

Uno dei viaggi più belli che ho fatto, organizzato da me e Ilaria con i consigli di Turistipercaso e leggendo i diari degli utenti. Fly&drive dal Kruger park a...
Scritto da: blu_oltremare
sud africa fai da te: alla ricerca dei big seven in una terra dai mille contrasti
Partenza il: 06/11/2010
Ritorno il: 21/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Sud Africa fai da te, la terra dei mille contrasti alla ricerca dei big seven

Fly&drive dal Kruger park a Gansbaii e Hermanus alla ricerca dei big seven: elefante, leone, rinoceronte, leopardo, bufalo, balena e squalo bianco… passando per Johannesburg, Cape Town e la regione dei vini

1 giorno

Partenza con Ethiopian Airlines da FCO intorno alla mezzanotte con scalo ad Addis Abeba per poi proseguire verso Johannesburg. Il viaggio in aereo è stato tranquillo e viaggiando di notte fino ad Addis Abeba, non abbiamo avuto particolari problemi. Ad attenderci ad Addis un addetto dell’Ethiopian che ci ha prelevato praticamente dall’aereo per portarci in sala d’attesa e permetterci di prendere poi la coincidenza per Johannesburg. Arriviamo a Johannesburg intorno alle 13 e ad attenderci ci sono Nici e Melissa, che avevo contattato dall’Italia prendendo il loro contatto da un diario di viaggio. Melissa preleva le nostre valigie per portarle allo Chamonix Guest House dove avremmo passato la nostra prima notte sudafricana, mentre io, Ilaria e Nici ci dirigiamo a centro di Johannesburg per una visita della città di mezza giornata.

Mezza giornata è più che sufficiente per visitare la città. Johannesburg è un insieme di grattacieli con intorno il nulla, tappa fondamentale è il grattacielo top of the world da dove si gode di un panorama magnifico e da dove si possono scorgere le varie miniere disseminate intorno alla città. Nonostante i mondiali di calcio fossero finiti da un pò, si potevano notare ancora palazzi addobbati con palloni da calcio, bandiere ecc e trovare gadget di ogni tipo dalle vuvuzela alle mascotte ufficiali ecc. La città è un mix di etnie, per lo più ho notato gente di colore (mentre a Cape Town si nota l’esatto contrario). Non ho trovato la città pericolosa come la descrivevano alcuni siti internet, ma consiglio vivamente di andare in compagnia di qualcuno del posto come abbiamo fatto noi. il nostro tour della città termina alla casa di Mandela, purtroppo arriviamo tardi e non possiamo entrare, ma a giudicare dalle foto esposte all’esterno, non c’è nulla di particolare all’interno. subito fuori dalla casa di Mandela c’è Soweto la più grande Town Ship sudafricana nella quale non siamo entrati per via del fatto che stava facendo buio. Tornati allo Chamonix, che tra l’altro è proprio di fianco al bellissimo aeroporto di Johannesburg, in una tranquilla zona residenziale immersa nel verde. Le camere meravigliose affacciate sul giardino dove abbiamo cenato, hanno reso la fine della prima giornata molto rilassante.

2 giorno

Nici ci accompagna in aeroporto, dove io e Ilaria avremmo preso un volo Air Link South Africa diretto a Phalaborwa, al confine con il Mozambico a due passi dal Kruger Park. L’aeroporto di Johannesburg è enorme e molto bello tra l’altro. Salutiamo Nici con cui ci saremmo rivisti l’ultimo giorno di permanenza in Sud Africa. Appena arriviamo davanti l’aero…diciamo siamo rimasti un pò perplessi. L’aereo molto carino, ma piccolissimo!! Un JetStream 41 con le eliche. Temerari saliamo a bordo e partiamo. Il volo di circa un ora è andato benissimo e il tempo ci ha assistito. Atterriamo nel piccolo aeroporto di Phalaborwa, un gioiellino incastonato in mezzo alla savana! Assolutamente da non perdere. L’aeroporto ha il tetto in paglia, con statue di animali che si abbeverano ad una finta pozza nell’aerea arrivi/partenze. Dentro è tutto zebrato con tronchi e mobili ricavati dagli alberi. Bellissimo! Appena usciamo ci incontriamo con Alberto del Kaia Tani guest House, contattato sempre tramite turistipercaso, che per 6 giorni sarebbe stato la nostra guida attraverso le bellezze del Kruger Park. Il Kaia Tani è un gioiello. Camere stile africano immerse in un meraviglioso giardino. Assolutamente da visitare. Lasciamo i bagagli e andiamo con Alberto verso il fiume Olifant per una crociera di mezza giornata con cena sulla riva del fiume. Inizia il nostro safari. L’olifant al tramonto è qualcosa di spettacolare,la luce si riflette nel fiume creando diverse tonalità di colori. Riusciamo a vedere tantissimi ippopotami, elefanti e altri animali che si trovano lungo il fiume. Verso sera, ci fermiamo a mangiare in un ristorante sulla riva del fiume.

3 giorno

Ci alziamo prima dell’alba per iniziare i nostri safari. Alberto ci porta nel Kruger park sul lato sud in modo da riuscire a fine giornata sul lato nord dove siamo noi. Il Kruger è immenso… ma molto ben organizzato, e chi vuole può anche affittare una macchina e girarlo da solo, basta seguire le rigide regole del parco, ossia non disturbare gli animali, non scendere dalla macchina ecc. ci sono tantissimi punti ristoro sparsi nel parco e tutti panoramici e segnati su cartine sparse in tutto il parco. Non ci si può proprio perdere! Noi ogni mattina facevamo colazione su uno di questi punti. L’alba è il momento migliore per vedere gli animali. Faccio una premessa. Noi siamo stati a Novembre, ossia verso la fine della stagione invernale. In inverno piove molto e la vegetazione è rigogliosa quindi è difficile vedere gli animali. Se si va nella stagione secca invece , gli animali si riuniscono intorno le pozze d’acqua ed è più facile vederli. Noi siamo stati fortunati. Alberto è una guida eccezionale, siamo riusciti a vedere tutti gli animali che volevamo eccetto i Licaoni. Il leone si è fatto un po’ desiderare, abbiamo visto dei leoni e leonesse giovani ma nessun leone maschio con la sua folta criniera. ma l’ultimo giorno di safari ne abbiamo visti a bizzeffe. Torniamo al nostro primo giorno di safari, appena entrati incrociamo subito decine e decine di impala, le iene che si avvicinano alla macchina e il ghepardo!!! A bordo strada che divora un impala. Emozionante! Scorraziamo con il fuoristrada per tutto il giorno, tra decine di elefanti, elefantini, impala, ghepardi, rinoceronti, bufali, giraffe, zebre, scimmie ecc alla ricerca dei leoni e dei leopardi. Il nostro scopo è vedere i big five. Mentre è facile vedere gli elefanti e i bufali, un po’ più difficile scovare i grandi felini, ma non ci perdiamo d’animo abbiamo diversi giorni di safari che ci aspettano, Arriviamo a sera esausti ma felici, ceniamo al Kaia Tani assaggiando i deliziosi piatti di Daniela, la moglie di Alberto che è una fotografa e soprattutto bravissima cuoca.

4 giorno

Giornata un po’ più easy. Chiediamo ad Alberto di visitare il Blade River Canyon. Partiamo di mattina e prima di raggiungere il Canyon, ci fermiamo da Jessica l’ippopotamo. Jessica famosa in tutto il mondo è una ippopotama che salvata dall’alluvione del 2005 da un signore, ora vive nel suo giardino! Ovviamente è libera di andare dove vuole, ma lei torna sempre a casa. L’abbiamo coccolata e massaggiata tutta la mattina, dandogli il biberon, troppo tenera! Proseguiamo verso il Canyon. È strano come dalla savana si passi a montagne altissime in pochi chilometri. Arriviamo sulla cima del canyon da cui si gode una vista pazzesca, assolutamente da visitare, il panorama è spettacolare. Tra l’altro è molto comodo arrivarci con la macchina. Scendiamo a valle per pranzo e ci fermiamo a mangiare in un ristorante di amici di Alberto italiani per poi tornare al Kaia Tani. Il pomeriggio io e Ilaria facciamo un giro per Phalaborwa per farci un idea di come è la città. È veramente piccola, con casette residenziali e enormi giardini. Qui si trovano tanti immigrati europei che hanno deciso di vivere qui tra queste meraviglie della natura. La sera, Daniela e Alberto ci hanno organizzato il safari notturno con i ranger del Kruger. Ci viene a prendere un ranger con la jeep e ci dirigiamo verso l’ingresso del parco. I safari notturni si possono fare solo con loro. Sulla jeep ci sono altre 4 persone 2 sud africane e 2 olandesi, tutti turisti. Ovviamente la guida parla solo inglese. Facciamo un giro perlustrativo finchè c’è luce, e riusciamo a vedere tantissimi animali. Poi ci fermiamo su uno spiazzo e ci fanno scendere in mezzo alla savana per uno spuntino. Devo dire che è emozionante stare in un posto dove non si potrebbe, dove sai che dietro un cespuglio ci potrebbe essere un animale. Ma con i ranger nessun pericolo. Inizia a far buio e saliamo di nuovo in jeep. Io e Ilaria sediamo sul secondo sedile, e ci vengono affidate le lampade da tenere fuori dal finestrino per fare luce al buio. Se qualcuno di noi notava qualcosa doveva urlare stop in modo che il ranger fermava la jeep. Nonostante il buio pesto scopriamo che la savana pullula di animali! Incrociamo impala, rinoceronti, elefanti, zebre ecc. ma il top dei top è quando la mia lampada incrocia gli occhi di un felino su un albero a 2 metri da noi…grido stop..li per li pensavo fosse un leopardo, invece era una Ginetta. È un felino molto simile , ma grosso poco piu di un gatto. Purtroppo scappa subito e nessuno di noi riesce a fargli una foto decente per immortalarlo. Il ranger ci dice che è un animale notturno e si vede difficilmente. Orgogliosi della vista del felino, proseguiamo il giro incontrando ancora elefanti, giraffe, zebre…fino a quando esausti ci riporta a casa.

5 giorno

Di nuovo sveglia prima dell’alba, di nuovo Kruger da sud a nord. Anche oggi vediamo decine e decine di animali, ma l’incontro più emozionante è con una famiglia di rinoceronti che si mette di traverso davanti la nostra macchina senza lasciarci passare. Si lasciano immortalare per diversi minuti fino a quando decidono di andarsene. Veramente emozionante trovarsi 4 giganti grossi quanto la macchina su cui stai a 5 metri da te! Proseguiamo alla ricerca dei big mancanti, leone e leopardo. Beh…sarà la nostra giornata fortunata ma pochi metri e… ecco il leopardo! Su un albero con una carcassa… mangia… poi scende… sale su una montagnola e poi riscende e si mette a pochi metri dalla macchina. Tanto bastano per immortalarlo con un pò di zoom. Consiglio un binocolo per poter vedere gli animali più dettagliatamente! Felicissimi proseguiamo, manca il leone maschio! Per quanto riguarda i licaoni invece, niente non riusciamo a vederne nessuno neanche stavolta e non li vedremo neanche nelle altre uscite. Ci dirigiamo verso l’olifant, su un ponte dove è consentito scendere… beh sotto di noi centinaia di elefanti con cuccioli che si abbeverano… emozionante e indescrivibile la sensazione provata. Proseguiamo il giro, ma del leone maschio nessuna traccia, vediamo però tantissimi bufali, zebre, impala, qualche leonessa e centinaia di giraffe . tutti hanno i cuccioli o sono in amore. Vediamo anche diversi rinoceronti, una bella famiglia di 5 ghepardi, ippopotami nelle pozze e anche animali meno conosciuti, uccelli di ogni tipo, aquile, avvoltoi, scimmie, tartarughe, insetti enormi e via dicendo. Ogni giorno si torna a casa con un bel bottino di foto.

6 giorno

Di nuovo safari, ultimo giorno. Appena entrati nel parco troviamo colui che stavamo cercando. Sua maestà il re leone! Che cammina con la sua folta criniera buna non curante di noi sul bordo della strada a 1 metro dal mio sportello e si presta alle foto fino a quando si addentra nella vegetazione. Ora siamo soddisfatti! Continuiamo il giro tra i soliti animali, ma ormai quello che volevamo l’avevamo visto i big five! Il giorno dopo sarebbe stato il nostro ultimo giorno, ma sapevamo che la nostra missione sarebbe stata da li in poi , trovare gli altri due componenti dei big 7, ossia lo squalo bianco e la balena.

7 giorno

La mattina ci viene a prendere una guida per portarci in una township. Visitiamo la township vicino Phalaborwa. Vediamo come vive la gente più povera, ma personalmente a parte le orde di bambini che vengono a giocare con te, non ho apprezzato molto questo genere di visita cosi “turistico”. Ho avuto l’impressione che alcune cose fossero molto teatrali. Cmq nel complesso è stata una bella esperienza, soprattutto assaggiare un piatto tipico a base di Vermi del Mopane cotti alla brace…ma sono dettagli! Cmq buoni… nel pomeriggio ci dirigiamo verso l’aeroporto di Phalaborwa dove avremmo lasciato questo piccolo paradiso per dirigerci verso Cape Town con scalo a Johannesburg per cambio aereo, da Air Link a South African Airways. Salutiamo Daniela e Alberto e via di nuovo in volo. Arriviamo a Cape Town intorno le 2330 di sera. Ad attenderci c’è Ettore, un amico di Alberto. Ho contattato Ettore sempre tramite turistipercaso, quando lavorava per Giraffrica. E con lui ho organizzato la seconda settimana di permanenza sudafricana. Da qui in poi avremmo girato con auto propria. Ci dirigiamo alla volta di Stellenbosh.

8 giorno

Di buon mattino ci alziamo e ci rendiamo conto di essere finiti in un posto totalmente diverso da dove avevamo vissuto la settimana precedente. Stellenbosh è deliziosa. Viali alberati e vegetazione rigogliosa che ricordano molto le nostre colline toscane. Casette bianche coloniali a nota dell’influenza olandese. Alloggiamo presso lo Stables lodge dove conosciamo Filippo e Tiziana, italiani che vivono a Dubai, con cui passeremo il resto della vacanza. Prima tappa tour dei vini. Premetto che non volevo farlo, non essendo un bevitore..beh…mi sono ricreduto! Un’esperienza da rifare! Abbiamo girato per le vinerie della regione, tra colline verdi, campi di lavanda, vigneti e panorami mozzafiato. La zona è francese/olandese e sembra di essere in Europa. Abbiamo assaggiato vini di tutti i tipi e gratis…da rifare! Nel pomeriggio siamo andati alla scoperta del re leone bianco. Avevo questa fissa di vedere il leone bianco e siamo andati in una riserva dove abbiamo potuto vedere i leoni salvati dai circhi. I leoni bianchi in natura non sopravvivono perché per via del loro colore non si mimetizzano e non riescono a cacciare; vengono presi dai ranger e portati nelle riserve.

9 giorno

Lasciamo Filippo e Tiziana con cui ci saremmo rivisti a Cape Town perché avevano progammato un altro tour, mentre io e Ilaria prendevamo al macchina noleggiata dall’Italia e lasciavamo Stellenbosh per dirigerci da soli verso le fantastiche dune della De Hoop reserve. Beh per arrivarci la strada è lunga e tutta curve, ma devo dire che le strade principali sud africane sono meravigliose, quelle secondarie un po’ meno. Cmq appena si arriva alla De Hoop scopri che il viaggio fatto vale la pena! Dopo aver attraversato colline e fattorie con allevamenti di struzzi arrivi in mezzo a queste dune di fine sabbia bianca splendente, che scendono a picco su un mare blu cobalto… foto d’obbligo meravigliose! Mentre all’andata siamo passati sull’autostrada, al ritorno decidiamo di passare sulla costa. Lungo la costa si trovano tantissimi fari, tutti visitabili e molto belli. Noi ci siamo però fermati a Cape Agulhas il punto più a sud del continente africano, dove si incrociano l’oceano indiano con l’oceano atlantico. Proseguiamo il tour della costa fino ad arrivare a Gaansbai, dove avremmo soggiornato presso l’Anna Krokka Lodge gestito da due anziani signori sud africani. La casa meravigliosa, sulla scogliera di Gaansbai. Tutto questo perché il giorno dopo all’alba saremmo andati a vedere gli squali bianchi. La città di Gaansbai a parte un pub non fornisce nessun altro tipo di svago in questo periodo dell’anno.

10 giorno

Si parte alla ricerca dello squalo bianco. Prima tappa incontro con gli altri partecipanti. Io e Ilaria siamo gli unici italiani. Ci spiegano in inglese cosa avremmo visto e cosa dovevamo fare e le modalità di immersione nella gabbia, sì gabbia… perché chi voleva poteva infilarsi in una gabbia attaccata alla barca e vedere gli squali da vicino…le mute le avrebbero fornite sulla barca. Bisogna sapere che l’acqua l’estate è ghiacciata: 2 gradi per via delle correnti provenienti dall’antartide. Dopo averci offerto una enorme colazione la cosa più sbagliata che potessi fare… partiamo. Allora l’oceano è mosso, molto mosso! Io non soffro di mal di mare, ma dopo tutto quello che ho mangiato ho avuto le nausee per tutto il tragitto. Arriviamo al punto di incontro con gli squali. Non siamo molto fortunati e aspettiamo invano in mare aperto fin quando decidiamo di spostarci sotto costa, proprio davanti la De Hoop reserve. Gli squali sono abbastanza stazionari. Siamo fortunati e ne arrivano ben due che mettono in mostra le pinne e le fauci su una tavoletta ritagliata a forma di foca. E’ il momento di entrare in acqua. Entra il primo gruppo. Peggio che mai, escono infreddoliti, chi dà di stomaco a destra chi a sinistra, per il freddo e per quello che si è mangiato. In più, nonostante lo squalo gli sia passato a un centimetro, non hanno visto nulla perché essendo sotto costa e molto ventilato, l’acqua era piena di sabbia e torbida. Nessuno è più entrato in gabbia e abbiamo visto gli squali solo dalla barca, e anche meglio direi! Morale… non fate colazione se andate in barca. Rientati dalal gita recuperiamo le nostre cose all’Anna Krokka, doccia veloce e via verso Stellenbosh passando per Hermanus per vedere le balene dalla costa. Beh, la costa sud africana è a dir poco spettacolare. I panorami mozzano il fiato ed è pieno di punti panoramici per fermarsi a fare le foto! Arriviamo a Hermanus scorgiamo qualche pinna ma niente di entusiasmante, decidiamo di andare via un po’ sconfortati per non ver visto l’ultimo big. Ci fermiamo lungo il tragitto a Betty’s Bay a visitare la colonia di pinguini. Ne vale la pena, sono troppo buffi e simpatici! Non abbiamo visto le balene ma almeno abbiamo visto i pinguini! Prossima tappa Cape Town dove soggiorneremo qualche giorno nel colorato quartiere Bo-Kaap presso il the village lodge con annesso ristorante Thai. Il lodge è composto da diversi edifici. Infatti Filippo e Tiziana saranno nello stesso hotel ma in un altro edificio più distante da noi.

11 giorno

Saliamo su un pullman turistico scoperto per fare un giro esplorativo della città. Cape Town è carina ed è incuneata tra il mare e le montagne. Unica pecca il vento! Ho avuto la congiuntivite tutti i giorni che sono stato li. Il punto più bello è senz’altro la costa con le spiagge bianche, da Camps bay in giù lungo la penisola. Ci sono meravigliosi appartamenti a picco sul mare, e la zona è molto ricca direi. Una visita al Waterfront è d’obbligo e anche all’acquario. Nel pomeriggio visitiamo la fortezza, i giardini molto belli e ben tenuti, e passeggiamo tra le casine colorate del Bo-Kaap.

12 giorno

Io e Ilaria partiamo alla volta della scoperta di penisola del capo. Scenderemo con la macchina da un lato e saliremo dall’altro. Prima tappa le famosa cabine coloniali colorate sulla spiaggia di Muizenberg. Seconda tappa i pinguini di Boulders beach. Bellissimi! Terza tappa Cape Point. Si sale fino in cima al faro. Vento pazzesco ma panorami mozzafiato! Quando si scende, è d’obbligo la tappa al cartello di capo di buona speranza. Contornato dagli immancabili struzzi..si risale verso Cape Town sul lato est, dove si incontrano le bellissime spiagge di sabbia bianca. Una più bella dell’altra. Deserte e selvagge, dove chi vuole può noleggiare un cavallo e cavalcare sulla spiaggia.

13 giorno

Riusciamo a salire sulla Table Mountain di primo mattino (se c’è vento e brutto tempo non si può usare la Funivia). Beh anche questo vale la pena vedere! Una montagna piatta, da qualunque punto panorami mozzafiato, bellissima la vista sulla città e sul picco del diavolo. Scendiamo e ci dirigiamo di nuovo verso penisola del capo per una visita all’isola delle foche. Partiamo con un battello verso questa isola che altro non è che uno scoglio! Pieno zeppo di foche di tutte le grandezze. Troppo belline, ma avviso che arriva un tanfo insopportabile se siete sotto vento. Da vedere! Tra l’altro tali foche le potete trovare anche nel porticciolo, quando i pescatori rientrano dalle battute di pesca, per elemosinare qualche pesciolino. Ci dirigiamo poi nel pomeriggio verso la wine route di nuovo, perché volevamo rivedere le meravigliose colline verdi , i vigneti e i campi di lavanda. Ci fermiamo a Franschooeck per un aperitivo e poi di nuovo a Cape Town cotti ma con enorme bagaglio di foto. Siamo talmente stanchi che mangiamo a stento del Thai del lodge e poi a nanna. L’indomani ci avrebbero aspettato di nuovo le balene…

14 giorno

Giorno libero. Ci siamo lasciati un giorno in più per fare qualcosa che volevamo rivedere. Decidiamo di ritentare con le balene. Ripartiamo verso Hermanus. Beh, una giornata meravigliosa! Saliamo su un battello alla scoperta dell’ultimo big. Navighiamo per un po’ fino a quando non troviamo mamma balena con cucciolo! Emozione alle stelle, il cucciolo che si avvicina. Abbiamo portato a termine la missione! Purtroppo il tempo non era dalla nostra..da bello che era improvvisamente è cambiato, il mare si è agitato in maniera esponenziale, ci hanno fatto rientrare di corsa sottocoperta e siamo rientrati a fatica in porto, ovviamente onde altissime e nausea, nausea, nausea. Tutti i passeggeri che erano a bordo… scendiamo rintontiti dalla barca e andiamo a passeggiare sul lungo mare di Hermanus. Molto bello con le panchine a forma di coda di balena, con i punti panoramici da dove vedere le balene dalla costa, beh… non riuscivamo più a contarle per quante ce n’erano… code, pinne, ogni due minuti se ne avvistava una. Molto pittoresco il tipo che come lavoro fa l’avvistatore di balene, quando ne vede una suona una specie di tromba. Rientriamo a Cape Town ammirando per l’ultima volta la bellissima costa e i suoi panorami.

15 giorno

Riconsegniamo l’auto in aeroporto e prendiamo un volo Comair British Airways per Johannesburg. Ad attenderci sempre Nici e Melissa, e con loro ci dirigiamo verso l’ultima tappa del nostro viaggio. La visita di Pretoria. Pretoria è molto più carina di Johannesburg, coi suoi viali alberati di jacaranda viola. Molto bella la zona universitaria che la rende una città giovane ma per il resto niente di particolare. Consigliamo anche in questo caso di andare accompagnati da gente del posto. Rientriamo in serata allo Chamonix per la nostra ultima notte sud africana.

16 giorno

Salutiamo Nici e Melissa e partiamo a metà mattinata con Ethiopian Airlines alla volta di Addis Abeba, dove avremmo fatto uno scalo di 3 ore in aeroporto. L’aeroporto di Addis lascia un pò a desiderare, ma c’è un dutyfree per comprare da mangiare, dei ristoranti e anche un internet point. I bagni sono pressocchè impraticabili, ma ci si adatta! Ripartiamo per Roma dove arriviamo alle 430 del mattino.

Consigli: io ho organizzato tutto da solo seguendo i consigli degli altri turisti per caso. Ho prenotato tutto dall’Italia.

Per i voli: Con Ethiopian ho comprato tutto in biglietteria, mentre per air link, comair e south african mi sono affidato al miglior prezzo su expedia o sui loro siti personali.

La macchina l’ho prenotata tramite la versione sud africana del sito enoleggioauto. Il noleggio è economico e la benzina costa pochissimo.

Il Sud Africa non è pericoloso se si segue il buon senso.

Per quanto riguarda gli spostamenti nella prima parte del viaggio ho fatto tutto da solo mentre nella seconda parte del viaggio, mi sono affidato a Giraffrica perché dovevo spostarmi di hotel di volta in volta e loro mi hanno aiutato, ma consiglio mio è che potete anche farlo da soli senza tour operator risparmiando parecchio. Potete anche muovervi prenotando sul posto di volta in volta.

Non dimenticate le mance che vanno calcolate nel prezzo che dovrete pagare quando mangiate al ristorante. Come moneta usate rand sud africani. Le carte le accettano ovunque e anche euro e dollari.

Conservate gli scontrini delle spese sud africane (esclusi conti del ristorante), prima di partire per l’Italia fate il tax refound. Vi rimborsano l’iva. Anche dei souvenir…

Rispettate la natura e gli animali!



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