Su due ruote tra Slovenia e Croazia
Inizia a piovere e muniti di tute anti-acqua risaliamo in moto e proseguiamo verso il centro città per cercare un albergo dove passare la notte, quasi subito troviamo una pensione vicino la stazione ferroviaria con una camera ancora libera.
Lasciati i caschi e il bagaglio in stanza, ci avviamo per una passeggiata lungo il mare fino alla famosa piazza Unità d’Italia che si apre maestosa proprio di fronte al mare. Passeggiamo per le vie del centro storico ed essendo a Trieste non potevamo non fermarci in un caffè storico nel centro della città per gustare un aperitivo.
Il giorno dopo ripartiamo e varchiamo dopo pochi chilometri il confine tra Italia e Slovenia. Sebbene sia agosto la temperatura è bassa e iniziamo a sentire freddo nonostante i giubbotti in pelle. Ci fermiamo alla prima area di servizio per metterci qualche maglioncino e proviamo a fare colazione con prodotti sloveni, testando una girella di pane-sfoglia ripiena di qualche formaggio e verdura.
Continuiamo in moto passando tra meravigliose colline verdi della Slovenia punteggiate da agglomerati di baite con i davanzali delle finestre adornati di fiori, da casette dal cui camino fuoriesce il fumo, da molte case fornite accanto da una sorta di stalla dove vi è accatastata la legna, probabilmente da usare per il camino in inverno.
Giungiamo finalmente a Ljubljana, la capitale della Slovenia. Troviamo posto in un albergo con le camere a forma di celle di prigione, un po’ inquietante ma simpatica l’idea.
Il cuore della città è attraversato dal fiume Ljubljanica che mostra fantastici ponti sui quali ci scattiamo varie foto soprattutto sul ponte che porta ai quattro lati quattro grandi statue di draghi.
Lungo una riva del fiume troviamo delle bancarelle e mischiandoci insieme a tutti gli altri turisti compriamo qualche souvenir per ricordo.
In moltissimi punti della città passeggiando e alzando gli occhi notiamo che appesi ai fili elettrici vi sono tante scarpe che penzolano ma non siamo riusciti a capirne il perché.
Nella piazza principale incuriositi da una folla di persone e da della musica notiamo che un signore da’ spettacolo suonando contemporaneamente quattro strumenti da solo, usando piedi, mani e bocca.
Prendiamo la funicolare che ci porta fin su la collina che domina la città e visitiamo il castello in stile medievale. Saliamo sulla torre panoramica del castello e da lì riusciamo ad ammirare buona parte della città attraversata dal fiume e ricca di alberi e verde.
La mattina seguente, per la temperatura un po’ più calda, riponiamo in valigia un maglione e sempre in sella alla nostra moto sfrecciamo per le strade della Slovenia, oltrepassiamo il confine verso la Croazia e partiamo per Zagabria. Questa parte più interna della Croazia mostra un paesaggio molto simile a quello sloveno, colline verdi e casette.
Al confine ci facciamo scambiare gli euro in moneta croata, la Kuna. Trovato un albergo lasciamo la valigia e ci dirigiamo in moto verso il centro della capitale, dove troviamo molti parcheggi riservati alle moto proprio vicino la piazza principale.
La città è divisa in una parte bassa e in una parte alta. La prima è molto moderna piena di negozi e gallerie commerciali ed è fornita di tram, un mezzo di trasporto che non mi capita di vedere tutti i giorni visto la città in cui abito. Vi sono molti venditori ambulanti di pannocchie bollite o grigliate da comprare e mangiare passeggiando.
Camminando verso la parte alta della città ci imbattiamo in un grande mercato dai mille colori delle verdure, della frutta e dei cibi esposti, molti venditori cercano di attirare la nostra attenzione parlandoci in croato ma dalle nostre facce capiscono subito che non comprendiamo una parola della loro lingua e allora traducono in inglese.
La parte alta della città ha uno stile più antico, vi sono delle lunghe strade in cui passeggiare è proprio piacevole, tra i piccoli negozietti di souvenir e i vari caffè.
Saliamo da una scalinata in legno che sembra non finire più alla ricerca della chiesa di San Marco.
Finalmente dopo aver trovato la chiesa notiamo come sia meraviglioso il tetto ricoperto da un mosaico raffigurante lo stemma medievale della Croazia e l’emblema di Zagabria.
Riscendiamo e raggiungiamo la cattedrale, ai lati di questa ci sono dei piccoli spazi verdi in cui andiamo immediatamente a distenderci e a riposarci per un po’ all’ombra di un albero.
Zagabria è davvero una bella città, rimango affascinata dal contrasto tra parte alta e bassa, dalla bellezza e vivacità del centro e dai parchi verdi e pieni di fiori.
Il giorno dopo, l’ultimo del nostro viaggio, ripartiamo in moto e da Zagabria ci dirigiamo verso Rijeka, che visitiamo passando tra le vie della città e lungo il porto in sella alla nostra moto. Senza fermarci in città proseguiamo verso il confine Italiano per tornare a Prato.
Dopo ben 8 ore in moto intervallate da qualche sosta nelle aree di servizio arriviamo a Prato e posata la moto sotto casa prendiamo un aereo che ci riporta verso la nostra vera casa e le nostre famiglie a Trapani.