Loira, Bretagna e Normandia… un giro fantastico
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Preannuncio che questo è stato il primo viaggio itinerante che abbiamo organizzato io e il mio fidanzato (ogni giorno un posto diverso) e devo dire che non è cosa facile azzeccare tutto, forse impossibile, l’esperienza vissuta (e raccontata) è importantissima nonché soggettiva ma la soddisfazione di “riempirsi gli occhi” sempre di cose nuove ripaga di tutta la fatica.
1° giorno PARIGI-ORLEANS
Volo Roma Parigi con Alitalia. Arrivo a Parigi in mattinata, noleggio auto Hertz, assolutamente con annesso Tom Tom altrimenti per le infinite stradine della Francia ci si perde sicuro. Prima tappa il quartiere di Montmaitre: la verità è che era il mio compleanno e come desiderio ho espresso un pranzo ai tradizionali bistrò del quartiere degli artisti dietro le Sacre Coeur, adoro quel posto. Poi subito via da Parigi direzione Orleans, cittadina molto carina, in cui già si vede lo stile di quei luoghi, le maison à colombages con intelaiatura a traliccio, le stradine con il ciottolato. Il nostro B&B si trovava a poca distanza (15 minuti da Orleans) nella cittadina di Chècy: “Maison d’hotes Les Courtils” (€ 60 a notte) che consiglio vivamente, ottima accoglienza, stanze comode e pulite, deliziosa colazione. Sera cena a Orleans: consiglio la zona riva fiume, ci sono molti localini, noi abbiamo mangiato al “Les pieds dans le plat” a rue de Borgogne con € 54 due piatti di carne (provate lo stufato!), misto formaggi (da non perdere) e vino rosè (un must in quei luoghi).
Vi do subito un consiglio per me utilissimo: a tavola non ordinate l’acqua “di marca” che costa minimo € 4 mezzo litro, ordinate invece “de l’eaou naturelle en caraffe”, così vi porteranno l’acqua “della casa” senza farvi pagare nulla (da noi in Italia si paga anche quella!). Il pane è compreso nel servizio.
2° e 3° giorno ORLEANS-CHAMBORD-AMBOISE-BLOIS
Veloce visita alla cattedrale di Orleans poi direttamente al primo castello in programma: il Castello di Chambord, assolutamente uno dei più belli ed imponenti. Da vivere il parco esterno: c’è la possibilità di pranzare, noleggiare bici per percorrere il bosco e barche. Noi abbiamo visitato anche l’interno del Castello ma non direi che ne vale la pena in quanto è completamente spoglio e privo di mobilia, comunque salire sulla famosa scalinata a chiocciola “in cui non ci si incontra mai” e camminare tra le guglie sui tetti a me è piaciuto. Pomeriggio a gironzolare tra i vigneti tipici di questa valle, con degustazione in un casale. Il nostro B&B molto carino in stile campagnolo (La Grenouillere, € 70 a notte) si trovava però in una landa desolata davvero troppo lontano dai siti da visitare, non lo consiglio, consiglio invece di prenotare gli alberghi più vicino alla Loira per godersi la bellezza del fiume ed in particolare consiglio spassionatamente la cittadina di Amboise, che abbiamo visitato il giorno seguente, è davvero deliziosa, anche il castello non è male: trovandosi in alto alla cittadina è possibile godersi tutto il panorama, in più c’è la piccola cappella dove sono sepolti i resti di Leonardo Da Vinci, che nei suoi ultimi anni di vita soggiornò proprio ad Amboise, al Castello Clos Luce che non abbiamo esitato a visitare, da buon italiani! Cena a Blois, la cittadina non ci è piaciuta molto, ma forse di giorno con i negozi aperti fa un altro effetto, comunque abbiamo mangiato in un ottimo posto economico e pieno di stile francese che vi voglio consigliare: “Poivre et Sel” in rue de chant des oieseaux, € 38 due primi di pesce (iniziate a provare le cozze marinate!), la birra della casa da non perdere e dolce.
4° giorno CHENONCEAUX-VILLANDRY-ANGERS
Quarto castello in programma: Chenonceaux, il più bello, da visitare sia l’esterno che l’interno tutto completamente arredato e ben tenuto. Poi 5° e ultimo castello di Villandry più famoso per i giardini che per i suoi interni (che difatti non abbiamo visitato), forse perché era l’ennesimo castello, non ci ha entusiasmato come credevamo. Credo di poter dire che, a meno che non siate degli appassionati, 4 o 5 castelli da visitare possano bastare. Finita la visita ci siamo diretti ad Anger, cittadina molto carina e turistica. Notte al Castello de Montriou, anche stavolta abbiamo scelto male: l’idea di soggiornare in un castello mi allettava molto, ma questo in particolare era troppo antico, odore rancido, pavimenti che scricchiolano e isolatissimo, non lo consiglio, allo stesso prezzo (€ 90 a notte) si può trovare molto ma molto di meglio, magari proprio nella cittadina di Anger, che invece merita un giro serale.
5° giorno VANNES
Una volta scappati dal castello ci siamo diretti in Bretagna a Vannes e questa volta ci è andata davvero bene. Sia per la cittadina, deliziosa e consiglio vivamente di visitarla, noi abbiamo avuto la fortuna di capitarci il giorno di ferragosto ed abbiamo trovato una città in festa: canti, balli durante tutto il giorno e la sera tante bancarelle, spettacolo finale con fuochi d’artificio di mezz’ora a suon di musica. Sia per il B&B dove abbiamo soggiornato: “Maison de la Garenne” è una guest house a conduzione familiare ma ha tutte le caratteristiche di un hotel 5 stelle, trovatelo sul web e prenotatelo senza esitare il prezzo (€ 108 vale tutto l’eccellente servizio). Cena a “Villa Valencia” in place Valencia in cui consiglio la pizza, buona e sottile come a Roma. Siamo rimasti davvero soddisfatti del nostro ferragosto!
6° e 7° giorno CARNAC-DINAN-DINARD-ST MALO
Visita a Carnac, una cittadina di mare vicino Vannes, in cui si trovano i famosi megaliti preistorici. Niente di così eccezionale come si descrive ovunque: pietre ben allineate che dovrebbero essere delle antiche tombe, noi ci siamo soffermati ad osservarle e poi siamo andati alla Creperie proprio li accanto, dove si può mangiare in un giardino tra i megaliti e dicono che sia la creperie più buona di Carnac: “Creperie au pressoir”. Carnac è inoltre famosa per gli allevamenti di ostriche, se siete degli appassionati (come noi) non potete mancarli: 16 ostriche appena pescate con vino € 12, ottime! Pomeriggio a Dinan, dove abbiamo soggiornato in una tipica casa à colombages “Le Logis du Jerzual” (€ 80 a notte), anche questa non posso consigliarla in quanto a Dinan ci sono molti schiamazzi notturni dovuti ai ragazzi che vivono li che si divertono a dar fastidio ai turisti. La cittadina è molto carina, tutta in stile medioevale, con molti locali in cui mangiare: sono famose le galletes (crepe con grano scuro) e le cozze con il formaggio roquefort, da provare! Se volete soggiornarci vi consiglio la zona del porto, molto caratteristica, dove magari non arrivano gli schiamazzi. Ma se dovessi tornare indietro non ci penserei due volte e soggiornerei a Dinard, posto che abbiamo visitato il giorno seguente: una famosissima cittadina di mare, molto raffinata, con la sua spiaggia in cui si inizia ad essere incantati dalle maree. C’è tutto un percorso che parte dalla spiaggia, che passa in mezzo agli scogli dove si può ammirare la dirimpettaia St.Malò. Anche questa cittadina corsara ci è piaciuta molto, con le sue viuzze, le sue mura, le grandi spiagge. E’ famosa per i crostacei, infatti vi consiglio di pranzare al Caffè St.Malò, vicino l’ingresso delle mura e farvi una bella scorpacciata di ostriche, gamberi, granchi, conchiglioni, scampi ecc…propongono tantissimi piatti ad un prezzo che qui in Italia ci sogniamo!! Un piatto da € 54: 2 granchi, 12 scampi,15 ostriche, 12 gamberi, 15 conchiglioni e tantissimi piccoli gamberetti… non sto scherzando!
8° giorno CANCALE-MONT ST. MICHEL-BAIEUX
Prima tappa della giornata a Cancale, altra cittadina famosissima per l’allevamento di ostriche, infatti proprio di fronte all’allevamento in riva al mare, ci sono dei banchetti in cui poter scegliere le ostriche (circa a 0,50 centesimi l’una!) e andarle a mangiare fronte baia dove, se è bel tempo si può già scorgere le Mont St.Michel. Cancale è davvero un posto caratteristico, tappa forzata per i stimatori di ostriche! Subito dopo ci siamo diretti a Mont St. Michel, ma per esperienza vi consiglio di non andare di primo pomeriggio, in cui vince la bassa marea, bensì pernottare lì una notte, è costoso (ma neanche troppo, circa € 150 a notte) ma ne vale davvero la pena perché a parte la bellezza del posto, la vera meraviglia è osservare la marea, e questa arriva al tramonto e continua a salire fino a sera, fino a coprire tutto. Dunque pernottate dentro St. Michel se ci riuscite oppure subito nelle vicinanze. Noi invece ci siamo diretti verso le spiagge dello sbarco, a Baieux dove abbiamo pernottato in un bellissimo B&B “Manoir Sainte Victoire”, un 5 stelle praticamente: accoglienza unica, stanza fantastica e colazione impeccabile (€ 90 a notte). Cena in un ristorantino tipico, consigliatoci dai proprietari “L’assiette Normande” proprio davanti la bellissima cattedrale, da non perdere la sera che viene tutta illuminata di viola.
9° giorno PONT DU HOC-OMAHA BEACH-HONFLEUR
Baieuxè famosa per il grande arazzo che illustra gli avvenimenti chiave della conquista di Hastings, ma noi non siamo andati a visitarlo per non perdere tempo prezioso. Ci siamo invece subito immersi nella commovente e suggestiva atmosfera dello sbarco in Normandia dirigendoci verso i luoghi chiave. Per primo Pont du Hoc, davvero suggestivo, con le scogliere e il terreno completamente devastato dalla bombe, i bunker tedeschi ancora visitabili… da vedere assolutamente! Poi siamo scesi ad Omaha beach dove tutto è in ricordo dello sbarco americano: le bandiere, il monumento alla memoria, la scultura sulla spiaggia. Ci sono tantissimi turisti americani e di altri paesi intercontinentali (cosa finora insolita) e nei ristoranti tutti ordinano hamburger (altra cosa insolita). Come prossima tappa scegliamo di visitare il cimitero militare americano, non fermandoci in altri numerosi musei e devo dire che la scelta è stata ottima perché nessuno meglio degli americani riesce ad organizzare una mostra emozionante, esaustiva e completa nei particolari storici, al tempo stesso. La posizione in cui è posto il cimitero lascia senza fiato: direttamente sulla baia dello sbarco, che si può osservare da sopra ed anche scendervi passando in un piacevole sentiero (consiglio di scendere a bagnarvi almeno i piedi, è un luogo ricco di emozioni). Emozionate è anche il museo, in cui ascoltare testimonianze commoventi dei sopravvissuti, ripercorrer la vita di quei ragazzi così giovani che lasciavano l’università e al loro vita per venire a combattere e morire la guerra dell’altro continente, rispolverare la storia di quegli anni. Siamo andati via in lacrime, ma orgogliosi di aver reso onore con la nostra visita. Tappa serale a Honfleur: cittadina deliziosa in cui vale la pena soggiornare e cenare sul molo. Essendo una cittadina molto turistica gli alberghi costano cari, noi abbiamo pernottato all’ Hotel Du Dauphin niente più di un 2 stelle ma al centro della città (€ 100 solo pernotto).
10° giorno HONFLEUR-ETRETAT
Colazione e giretto turistico ad Honfleur. Veloce giro in macchina per Trouville e Deuville, località di mare molto chic. Passaggio sul famoso Ponte di Normandia fino ad arrivare alla famosa Etretat. Non credevo che anche il penultimo giorno in Francia mi regalasse la conoscenza di un posto così bello. La cittadina è nata come un piccolo villaggio di pescatori ed oggi è una delle stazioni balneari più rinomate della nazione per le sue belle spiagge ghiaiose, ma soprattutto per le sue falesie naturali di gesso a picco sul mare, che includono anche un famoso arco naturale, ritratto da molti pittori. Arrivare lì all’ora del tramonto, salire sui faraglioni (c’è una passeggiata indicata) e godersi il calare del sole con il canto dei gabbiani, è stato un sogno! Una tappa da non perdere assolutamente. Consiglio di soggiornare almeno 2 notti per godersi anche la spiaggia, il mare è molto bello, se avessimo avuto più tempo avremmo fatto di sicuro almeno un bagno. Noi abbiamo pernottato nell’unico albergo disponibile di cui non ricordo il nome, ma vi consiglio di prenotare gli alberghi fronte baia e faraglioni, ce ne sono anche di economici a 2 stelle.
11° giorno ETRETAT-GIVERNY-ROMA
Colazione fronte faraglioni, in uno dei numerosi localini, assaggiate i “gaufres” (cioè i waffel) una specialità di lì. Poi direzione sud, verso Parigi, ma prima una tappa dovuta alla Fondazione di Claude Monet, a Giverny, per visitare i famosi giardini di ninfee e la sua casa. Il posto è molto bello e come al solito (i francesi sono davvero bravi a preservare e dare la giusta importanza all’arte) ben tenuto ed organizzato. Girando nei giardini sembra di trovarsi in un quadro di Monet, con le ninfee, i salici piangenti, il pontile. Anche la casa è interessante, ti proietta nella vita del pittore. L’unico neo sono i tanti turisti che rovinano un po’ l’atmosfera artistica. Pranzo con le galletes, buonissime e sfiziose, sono diventate il mio pasto preferito insieme alle cozze al formaggio e l’immancabile vin rosè! Ero davvero dispiaciuta di non assaggiarle più. Arrivo in aeroporto nel tardo pomeriggio e ritorno a Roma, pieni di cultura, sapori e luoghi indimenticabili.