Tremiti, un paradiso dietro l’angolo
Domenica 15 luglio
Partiamo da Ancona con Trenitalia/Freccia Bianca nel primissimo pomeriggio. Posti riservati, viaggio tranquillo e soprattutto… aria condizionata perfettamente funzionante. Arriviamo a Termoli e con calma, visto il tempo a disposizione, e nonostante la calura, ci dirigiamo a piedi al porto, in tempo per il traghetto delle 16,30. Arriviamo con largo anticipo, ma ci fanno ugualmente salire e abbiamo l’imbarazzo della scelta per i posti, perchè di domenica pomeriggio il flusso turistico verso le Tremiti è minimo. Viaggio più che tranquillo: anche a bordo aria condizionata molto gradevole.
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Quando sbarchiamo al porto di San Domino ci rendiamo conto della marea di gente che attende invece l’imbarco per Termoli e ci congratuliamo con noi stessi per aver scelto la domenica per arrivare. Con un pulmino/taxi (vai Andrea!) arriviamo all’appartamentino che un nostro amico ci ha offerto, che si trova in pineta zona Rondinelle, scarichiamo i bagagli ed usciamo per il primo giro di orientamento. L’isola è piccola, ma c’è un dedalo di viuzze (tutte lastricate come in un giardino) che si inoltrano anche nella pineta e inizialmente temiamo di perderci, ma ci rendiamo conto presto che tutto il centro abitato si sviluppa in uno spazio limitato. Dopo cena, avendo notato in precedenza presso il Belvedere la presenza di una gran quantità di sedie messe a disposizione dal Comune, ci dirigiamo nella piazzetta per vedere se è in programma qualche evento… e scopriamo che è in scena tutte le sere lo stesso bello spettacolo: quello dell’isola di San Nicola illuminata sotto le stelle! Ci sediamo anche noi e restiamo lì rilassati a godere della notte magica, lontano si scorgono le luci del Gargano e nell’aria un sottofondo musicale speciale: dal vicino hotel “Gabbiano” ci arrivano le note soft di un pianoforte… che magia! A malincuore torniamo verso casa, ma vogliamo riposarci per poter domani andare alla scoperta delle spiagge tremitesi.
Lunedì 16 luglio
Dopo colazione, armati di pinne, maschere ed asciugamani, ci dirigiamo verso quella che sulle carte viene indicata come Cala Matano, ma che tutti chiamano Cala Matana. Si scende per un sentiero sterrato proprio sotto il Belvedere ed in pochi minuti si arriva ad una piccola insenatura: spettacolo meraviglioso! Il colore del mare va dal celeste al blu intenso con una trasparenza! Pini ed altri alberi arrivano quasi fino all’acqua. La spiaggia è veramente piccola e se non si vuole spendere per noleggiare ombrellone e lettini bisogna arrampicarsi su un costone roccioso. Noi vogliamo star comodi e quindi optiamo per 2 lettini (al prezzo speciale di € 20,00 solo perché sono posizionati in semiombra) e ci tuffiamo… l’acqua è stupenda, limpidissima e si riesce a vedere il fondale anche senza la maschera. Dopo due ore di… ammollo a malincuore riemergiamo e dopo una po’ di relax affrontiamo la salita e rientriamo a casa per il pranzo. Nel pomeriggio facciamo una passeggiata in pineta: avete mai visto una pineta dotata di illuminazione stradale? Beh, qui alle Tremiti c’è! Arriviamo fino al vecchio faro, ormai in disuso e purtroppo ridotto a un rudere: vicino sorge quello nuovo, praticamente montato su un palo e alimentato da energia solare (presumo,visto il pannello).
Volete mettere però l’atmosfera romantica dei fari di un tempo!? Il paesaggio intorno è bellissimo: pareti scoscese e ripide che si gettano nel mare blu intenso, qua e là ciuffi verdi con fiori bianchi: sono le piante dei capperi selvatici – una qualità speciale qui alle Tremiti. Sotto di noi si apre la grotta del Bue Marino, che molti visitano con battelli dal mare e sui dirupi soprastanti si può ascoltare di notte il canto delle diomedee, simile al vagito di un neonato, che secondo la leggenda sarebbero i compagni di Diomede, trasformati in uccelli da Afrodite dopo la morte del condottiero, sbarcato qui dopo la guerra di Troia. Al ritorno ci fermiamo a mangiare una pizza squisita al ristorante “La Fenice” e dopo la solita passeggiata, facciamo ritorno a casa.
Martedì 17 luglio
Oggi è il giorno di scendere giù al porto verso l’unica spiaggia facilmente accessibile di San Domino: Cala delle Arene. Ci incamminiamo a piedi, perché qui le auto non possono circolare – salvo qualche rara eccezione tipo i pulmini degli alberghi ed i taxi – ed in circa 20 minuti arriviamo al porto. E’ tutto un brulichìo di attività: sono arrivati vari piccoli traghetti dal Gargano, che hanno sbarcato frotte di escursionisti di un giorno, molti dei quali si imbarcano sui motoscafi che fanno il giro dell’isola con fermate presso varie grotte marine. I negozietti di souvenir offrono in bella mostra i loro prodotti, i taxi fanno la spola tra il molo e il paese. Visto tutto il movimento, abbiamo dei dubbi sull’opportunità di scendere in spiaggia, ma ogni preoccupazione è fugata appena ci presentiamo all’entrata. Una lingua di spiaggia bianchissima è lambita da un mare quasi caraibico: l’acqua è così trasparente con un fondo sabbioso bianco, che ci ricorda alcune spiagge della Sardegna. E’ un’ emozione particolare fare il bagno con sullo sfondo l’isola fortificata di San Nicola!… Nel pomeriggio solita passeggiata e cena a base di pesce alla “Fenice”, ma stavolta non è andata proprio bene…. consiglio: mai farsi consigliare dal cameriere, ma scegliere personalmente, consultando il menù, per non avere brutte sorprese! L’antipasto sembrava del giorno prima e le mezze maniche allo scorfano erano buone, ma dopo lunga attesa, la pasta era anche scotta.
Mercoledì 18 luglio
Oggi vorremmo darci allo scoglio e andare a Cala dei Benedettini, ma arrivati sul luogo ci rendiamo conto che non è il caso: il mare è abbastanza mosso, questo tratto di costa è più esposto ai venti e non c’è nessuno a rischiare, visto che tra l’altro si entra in acqua da scalette fissate alla roccia. A questo punto decidiamo di cambiare itinerario e scendiamo al porto per andare a visitare l’isola di San Nicola. Eravamo stati qui molti anni fa e non abbiamo trovato tanti cambiamenti da allora: la erta salita, i resti delle vecchie strutture che ospitavano i confinati, la torre aragonese; il vecchio chiostro della chiesa di S.Maria a Mare è ancora da sistemare, anche se una parte è stata recuperata grazie a contributi della Comunità Europea. Nel complesso l’isola è molto bella e sembra tutto un altro mondo rispetto a san Domino, che ci appare come uno scoglio verdeggiante. Sotto un sole cocente arriviamo al punto estremo dove sorgono due cimiteri: uno per i tremitesi e uno che accoglie le spoglie di prigionieri libici che, deportati durante la guerra per la conquista della Libia qui morirono per una epidemia di tifo. San Nicola infatti è stata usata come colonia di confino fin dalla metà dell’800 fino al 1943; nel periodo fascista ha ospitato anche noti oppositori del regime (ad es. Sandro Pertini)….Saranno stati al confino, ma quale bel luogo! Torniamo verso il porto e ci mangiamo un bel fritto di pesce al ristorante “La conchiglia”. Nel tardo pomeriggio, tornati a San Domino, facciamo una passeggiata a punta Secca, in tempo per vedere un bel tramonto sul mare (che ci fa dimenticare la presenza nelle vicinanze di un impianto per trattamento di acque reflue che non emana proprio un bell’odore).
Giovedì 19 luglio
Torniamo a Cala Matana, stavolta passando per un’altra strada che costeggia la villa del compianto Lucio Dalla (vorrei qui aprire una parentesi: dire Tremiti è dire Lucio, perché tutto parla di lui e ricorda lui, dalle canzoni suonate nei locali, alla stele in suo ricordo nel Belvedere, al guerriero Acheo – scultura in bronzo che sovrasta il porto donata dal cantante ai tremitesi, alle parole di “com’è profondo il mare” trascritte su un muro diroccato sull’isola di san Nicola…).
E’ stato triste vedere quel terrazzino bianco e blu, sul quale spesso assaporava al mattino il caffè, e che ora è vuoto, così come vuota e chiusa la sua villa.
Venerdì 20 luglio
Secondo giro a Cala delle Arene. La sera pizza da “’a furmicola”: molto buona e prezzi contenuti.
Dopo cena passeggiata romantica al porto (per la verità un po’ buio e pieno di barche ancorate per la cena a bordo) e shopping in un negozietto carino “Lo scrigno” dove un signore veramente gentile, oltre ai soliti souvenir, crea bei monili con materiali del luogo e pietre dure.
Sabato 21 luglio
Purtroppo si torna a casa, ma ne siamo certi: torneremo anche l’anno prossimo, perché le Tremiti sono rimaste nel nostro cuore. Natura ancora incontaminata, mare splendido e vita semplice a due passi da casa… che vogliamo di più?