Dalle città coloniali al Nordest passando da Noronha

Rio, Minas Gerais, Olinda e Noronha con tre bambini al seguito
Scritto da: family
dalle città coloniali al nordest passando da noronha
Partenza il: 28/07/2012
Ritorno il: 19/08/2012
Viaggiatori: 5
Spesa: 3000 €
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Siamo già stati in Brasile nel 2009 con i nostri 3 figli e ci è rimasta nel cuore la allegria di questo popolo e la bellezza della natura, cosi abbiamo deciso di tornare a Rio, che avevamo già visitato, e di visitare delle mete che non avevamo potuto raggiungere la scorsa volta, ma di cui ci avevano parlato benissimo i brasiliani conosciuti durante il primo viaggio.

28 luglio

Volo Roma-Rio de Janeiro. Comodissimo il volo alle 22.30. In volo pochi italiani e tanti brasiliani.

29 luglio

Arrivo in anticipo a Rio verso le 5 del mattino; prendiamo un taxi con coopertramo (costo 105 real) e alle 5.50 siamo già all’hotel E’ ancora buio e le stanze non sono pronte ma noi ci cambiamo nel bagno dell’ hotel e all’alba siamo già ad Ipanema in spiaggia. Ci rechiamo all’Arpoador, punto di ritrovo dei surfisti: c’è una gara e vediamo spuntare surfisti da tutte le parti, ancorché siano ancora le sette del mattino. I bambini sono esaltati! E anche loro iniziano a cavalcare le onde a modo loro. E’ domenica e il lungomare di Ipanema è chiuso al traffico e pieno di runner, pattinatori, skateboarder, biker e famiglie con passeggini. Un must è bere l’acqua di cocco alle cabanas e così proviamo anche noi. Pranzo con crepe di tapioca e churros al cioccolato; giro per un mercato hippy della domenica, riposino pomeridiano e tramonto al pan di zucchero e cena al Porcao Rio’s, ottima e panoramica churrascheria.

30 luglio

Manuela fa una corsa all’alba a Ipanema: il lungomare è pieno di runner di tutte le età e sulla spiaggia il comune di Rio organizza persino lezioni di ginnastica per la terza età. Qui lo sport fa parte della cultura nazionale: bellissimo! Poi colazione e relax a Ipanema. In spiaggia facciamo merenda con i “globo”, dei biscotti leggeri, tipicamente carioca, salati o dolci, che vengono trasportati in enormi sacchi per essere venduti in spiaggia. In effetti in spiaggia vendono di tutto: splendidi costumi, parei, bijou vari e gelati.

Ad Ipanema compriamo i biglietti per l’autobus per Tiradentes e cambiamo i soldi (tasso: 100 euro = 250 real).

Pomeriggio al giardino botanico e cena alla storica Garota de Ipanema, luogo di nascita della bossa nova.

31 luglio

All’alba si prende il taxi per la Rodoviaria efficientissima stazione da cui partono bus per tutto il Brasile. La nostra compagnia di bus è la Paraibunas e l’autobus è nuovissimo e molto confortevole; la nostra destinazione e’ Tiradentes dove arriviamo alle 12,00 dopo circa 5 ore dalla partenza, attraversando delle montagne bellissime a ridosso di Rio e facendo una lunga pausa ad una stazione di servizio lungo la strada.

Prendiamo un taxi e arriviamo alla pousada Arraial Velho. Siamo tutti e 5 (2 adulti e tre bambini di 6, 10 e 12 anni) in una stanza molto carina e ci accoglie la simpaticissima Cleo. Facciamo subito un giretto per Tiradentes citta’ deliziosa, tutta lastricata di pietra e piena di negozi di antiquariato e artigianato. La citta’ e’ semideserta e pare che viva solo il fine settimana quando si popola di ricchi brasiliani, attirati dai bei negozi di antiquariato e dalla buona cucina (la città è sede di un famoso festival gastronomico,ospita numerose trasmissioni televisive con temi gourmet ed è ricca di ristoranti). In effetti e’ tutto tirato a lucido e piuttosto caro. Facciamo pranzo a Quinta de Ouro,self service, semplice ma di sostanza, dove si paga a chilo e proviamo la cucina “miniera” (ossia tipica dello stato del Minas Gerais), piuttosto pesante ma saporita, a base di fagioli, farina di manioca, polli e verdura: Gustiamo il piatto chiamato “ora pro nobis”, a base di verdura. Il pomeriggio lo trascorriamo alla nostra pousada dove viene offerto il “cha da tarde”, ossia il tè del pomeriggio e giochiamo a carte a burraco.

1 agosto

Colazione fantastica con torte fatte in casa, pan de queso appena sfornato, bollinhos di banana frutta e succhi appena spremuti (manga, abacaci’ cioè ananas e maracuja cioè frutto della passione)! Marmellate di ogni tipo e un formaggio fuso ottimo. In mattinata breve passeggiata in un bosco a ridosso del chafariz (fontana) e poi ci trasferiamo con autobus locale a San Joao del Rey dove visitiamo la parte coloniale. Pranzo in un ristorante carino rientro a Tiradentes e cena al “Tragaluz” bellissimo ristorante con piatti molto ricercati, ma servizio scarso. Il nome tragaluz deriva dall’auspicio del proprietario che un nuovo anno “traga luz” ossia “porti luce”

2 agosto

Dopo la genuina colazione della nostra pousada, ci mettiamo in viaggio con direzione Ouro Preto. Lo spostamento viene effettuato con transfer privato da noi organizzato tramite la pousada Chico Rei di Ouro Preto, dove soggiorneremo.

A meta’ strada un’autobotte di benzina ribaltata e andata a fuoco ci costringe ad un percorso alternativo, più lungo ma molto più bello: si tratta della “estrada real” la vecchia strada sterrata che collegava le citta’ coloniali da Paraty, vicino Rio, sino a Diamantina, attraverso campagne, fazendas e piccoli raggruppamenti di case rurali. Perdiamo più di un’ora ma il percorso e’ molto interessante.

Durante il tragitto ci fermiamo a Conghonas, dove visitiamo la chiesa del Bom Jesus, la cui scalinata di ingresso e’ caratterizzata dalla presenza di 12 statue dei profeti, realizzate da Alejadinho, scultore ed architetto brasiliano molto famoso, il quale ha concluso la propria carriera malato e con gli arti amputati e si dice abbia ultimato gli ultimi capolavori facendosi legare alle spalle uno scalpello per poter lavorare personalmente la pietra. Dopo una sosta di circa un’ ora, con pausa allietata da spremuta di succhi tropicali, si riparte per Ouro Preto.

L’arrivo e’emozionante!

La città nasce all’epoca della corsa all’oro: tutta la zona e’ piena di miniere di oro, topazio imperiale e altre pietre preziose. E’ stata la prima città coloniale del Brasile ad essere dichiarata patrimonio mondiale dell’Unesco.

Primo giro della città e cena al ristorante “Il Passo”: bella atmosfera e buon cibo.

La prima notte in pousada siamo in due stanze diverse; poiché la stanza familiare da noi prenotata e’ occupata per le riprese di un film sulla vita di Elisabeth Bishop, scrittrice che per un periodo della sua vita si trasferì ad Ouro Preto, vivendo proprio nella stanza familiare della pousada Chico Rey.

Di notte abbiamo anche assistito a qualche ciak preceduto dalle magiche parole: “silenzio…azao!”.

3 agosto

A differenza di Tiradentes, città museo, Ouro Preto è una città molto viva anche perché è città universitaria e, quindi, piena di studenti che vivono in delle case comuni, chiamate “Republicas. Giro delle bellissime chiese e visita alla piccola miniera do Chico Rey, scavata a mano nel 1700. Impressionante la condizione in cui venivano costretti a lavorare gli schiavi (piegati, con pochissima aria e al buio, illuminati solo da lanterne a olio di balena, che emanava fumi nocivi); la guida ci dice che dopo circa sette anni di lavoro in quelle condizioni molti schiavi perdevano la vita.

Chico rey divenne un mito perché era il re di una tribù africana, integralmente catturata e trasferita in Brasile, che riuscì col proprio lavoro a riscattare la libertà sua e del suo popolo affrancandolo dalla schiavitu’.

Nel pomeriggio visita ai piccoli musei della città e sosta in un bar del centro dove vendono l’“acaì”: si tratta di una specie di granita ottenuta frullando bacche provenienti dall’Amazzonia, che vengono congelate e mescolate,a scelta, con cioccolato o frutti tropicali.

Conosciamo Salvatore, simpatico gemmologo italiano, che, dopo uno dei suoi viaggi effettuati a Ouro Preto per motivi di lavoro, ha deciso di lasciare l’Italia per vivere in Brasile. Salvatore ci da’ degli ottimi consigli per la scelta del ristorante della sera; e così per cena siamo da Pedro (non e’ il nome del ristorante, bensì quello del suo proprietario), uno dei pochi ristoranti frequentati da gente del luogo (molti dei ristoranti brasiliani sono per turisti e sono diventati molto cari rispetto al tenore di vita del brasiliano medio) dove mangiamo ottima cucina mineira con carne cotta da noi stessi sulla pietra ardente!

4 agosto

In mattinata visita alla cittadina coloniale di Mariana.

Raggiungiamo la città prendendo un trenino turistico denominato Maria Fumasa. Dopo aver fatto un giro della graziosa cittadina ed avere assistito a parte di un matrimonio locale, sosta gelato nella bella piazza e rientro con autobus locale. Lungo la strada scendiamo alla miniera d’oro di Passagem, che visitiamo scendendo con il trenino usato ai tempi in cui la miniera era in funzione; all’interno della miniera c’ e’ anche un lago, ma di pepite nessuna traccia; la guida ci dice che oggi non si estrae più l’oro perché e’ antieconomico mentre e’ più redditizio farla visitare ai turisti. Ottima cena al ristorante Casa do Ouvidor.

5 agosto

Sveglia all’alba per prendere l’aereo da Belo Horizonte sino a Recife.

Arriviamo a Recife, città sporca e pericolosa; prendiamo un taxi che ci porta a Olinda piccola città coloniale anch’essa patrimonio Unesco.

Giro del piccolo e coloratissimo centro storico e cena al “Flor de cocco” ristorante di grande qualità. Soggiorniamo alla Pousada quattro cantos, bella negli spazi esterni ma terribile nelle stanze dato che sono in seminterrato e con poca luce. Di sera prendiamo contatti con un taxista locale al quale chiediamo di portarci il giorno dopo a porto de gallinhas.

6 agosto

Porto de gallinhas deve il suo nome al fatto che li’ vi scaricavano gli schiavi anche dopo l’abolizione formale della schiavitù; per nascondere alle autorità gli sbarchi clandestini, i trafficanti di schiavi dicevano che era arrivato un carico di “galinas”. Per lungo tempo e’ rimasto solo un piccolo villaggio di pescatori, ma oggi e’ stato trasformato in nota località turistica per via della piscine naturali, cioè dei laghetti che si formano nella barriera corallina quando vi e’ la bassa marea.

La spiaggia e’ deliziosa, ricca di palme ed alberi di cocco, e viene attraversata da simpatici brasiliani che, con allegria e senza pretesa, tentano di venderti di tutto: gamberi, ostriche e formaggio arrostito, cocktail (prendiamo caipirinha e pinhacolada da Reginaldo) e, infine, svariati oggetti di artigianato locale.

Passeggiata alle piscine naturali dove, durante la bassa marea, restano intrappolati centinaia di pesci; approfittiamo per fare un bellissimo bagno circondati da tutti questi pesci.

Ritorno a Olinda e cena nuovamente al “Flor di cocco” dove ci apparecchiano in un piccolo giardino tutto per noi di fronte la piscina.

7 agosto

A colazione conosciamo una simpatica italiana di nome Alessandra, in viaggio da sola, diretta, come noi, a Fernando de Noronha, la quale si unisce a noi per raggiungere l’aeroporto.

Arrivati sull”isola ci accoglie Joab, il sorridente proprietario della casa dove dormiremo durante il soggiorno. Joab ci prende in aeroporto e ci porta a casa sua dove ci offre un ottimo succo di mango appena spremuto. Iniziamo con un bagno con relativo snorkeling a plaja de concecao, la spiaggia che si trova proprio di fronte la nostra casa.

7-11 ago 2012

Quattro giorni indimenticabili in un vero paradiso terrestre!

Iniziamo a raccontare di Joab: persona fantastica!

Tra le tante attenzioni nei nostri confronti ricordiamo la mattinata trascorsa insieme per mostrarci le tartarughe marine. Ci ha condotto al porto (ovviamente acqua cristallina) e abbiamo fatto snorkeling insieme, avvistando tartarughe e pesci colorati, molti dei quali veramente giganteschi, polpi, barracuda, mante etc.

Ogni mattina sua moglie Monica ci preparava una caraffa di spremuta di mango e Joab ci dava i consigli giusti per scoprire i segreti dell’isola; il 10 agosto, compleanno di nostro figlio Lorenzo, Joab e Monica hanno preparato una torta speciale con la quale abbiamo festeggiato insieme il compleanno e l’ultimo giorno Monica ha preparato un ottimo pudding al latte. Joab ci accompagnava in qualsiasi posto, anche se noi non abusavamo in quanto avevamo noleggiato una graziosa dune buggy!

Durante la nostra permanenza abbiamo visitato tutte le spiagge dell’isola: tutte fantastiche! Il primo giorno abbiamo fatto snorkeling nella spiaggia di Sueste, dove abbiamo avvistato quattro tartarughe giganti e tre piccoli squali con i quali abbiamo nuotato per un breve tratto (le guide presenti sulla spiaggia ci avevano avvisato della loro presenza e del fatto che non erano pericolosi).

Abbiamo avvistato altresì una manta gigante che ci ha messo piu’ paura degli squali ….

Tra le tante spiagge ricordiamo quella di “Leao”, pericolosa se si va in mare aperto, ma assolutamente entusiasmante se ci si diverte a saltare sulle onde nella lunghissima battigia. Sulla lunghissima spiaggia siamo praticamente soli noi ed una famiglia di brasiliani del Minas Gerais!

Bellissime anche la spiaggia del “Sancho” (che si raggiunge scendendo due scale a pioli piuttosto ripide) e quella “do porco”, catalogate tra le prime quattro spiagge piu’ belle del Brasile. Ad “Atalia” andiamo accompagnati da apposite guide dato che le piscine naturali che li’ si formano con la bassa marea necessitano di specifiche attenzioni per non rovinare i coralli. Ed infine, “Cocimba do padre” caratterizzata dalla presenza di due piccole baracche, dove a pranzo preparano pesce arrostito nelle foglie di banana: li’ mangiamo un grosso barracuda appena pescato.

Di mattino presto Manuela correva o passeggiava in spiaggia con la moglie di Joab, mentre, di notte Andrea spesso si attardava in terrazza per fumare il sigaro ed assistere al grande spettacolo del cielo stellato australe. Una mattina Manuela con Riccardo e Lorenzo sono andati all’alba (ore 6) a vedere il passaggio dei delfini.

I pomeriggi facevamo sempre una piccola sosta al “Mundo verde”, locale sulla strada principale che prepara un ottimo “Acaì” e poi, di regola, tornavamo nella spiaggia di fronte casa nostra dove si gode della vista di meravigliosi tramonti . Di sera, nel piccolo agglomerato di case che ci viene difficile definire paese, tutti gli abitanti dell’isola si ritrovano insieme per assistere a spettacolini o per acquistare oggetti di artigianato o, infine, per mangiare una fetta di torta o una crepe di tapioca.

Il clima e’ equatoriale: a volte piove ma, per fortuna, il nuvolone,che scarica acqua a non finire, dura non piu’ di un quarto d’ora (del testo tutta l’isola e’ lussureggiante e dove c’e’ verde c’e’ acqua!).

Durante il nostro soggiorno conosciamo tante persone tra cui Francesco e Quiteria, coppia molto simpatica: lui italiano, top manager che, dopo aver raggiunto l’apice nella professione ha deciso di cambiare il proprio stile di vita dando più spazio alla qualità e al tempo libero; lei bellissima brasiliana che lavora nel mondo dello spettacolo. Ovviamente, la loro scelta e’ stata per andare a vivere a Rio de Janeiro.

Le cene sempre al ristorante: abbiamo provato Le Flamboyant (che consigliamo per il rapporto qualità prezzo), Varanda (buono ma non bello), Mergulhao (più bello che buono) e l’ottimo Ze Maria, a ragione, un’istituzione!

11 agosto

Di mattina incontriamo nuovamente Francesco e Quiteria nell’ultima spiaggia ancora da visitare. Trattandosi di una spiaggia meno nota, ovviamente, non c’è nessuno tranne noi e loro.

I nostri figli cavalcano le grandi onde oceaniche con una sicurezza un po’ preoccupante…

Nel pomeriggio, dopo aver gustato l’ultimo acai’ e l’ottimo pudding preparato per noi dalla moglie di Joab, ci rechiamo in aeroporto per prendere il volo in direzione Fortaleza.

12 agosto

Risveglio di buon mattino per Manuela che ama andare a correre all’alba; il lungo mare di Fortaleza si presenta interessante ma sicuramente meno poetico della “playa de concecao” di Noronha (e anche meno sicuro).

Inizia oggi un’altra parte del nostro viaggio nel nord est del Brasile: da Fortaleza a San Louis in fuoristrada.

Per tale parte di viaggio ci affidiamo ad un operatore locale scelto grazie ad altri racconti di altri turisti per caso e che ci sentiamo di consigliare (Brasil Planet) dato che in molti tratti i trasferimenti sono estremamente difficili per il fatto che gli stessi avvengono, ora sulle dune, ora in spiaggia, senza percorsi predefiniti ma decisi giornalmente dalle guide locali le quali modificano i loro percorsi soprattutto in dipendenza delle maree.

Alle otto partenza per Jericoacoara dove arriviamo per l’ora del pranzo.

La località e’ molto carina; tutto il paese si trova costruito tra le dune di sabbia; d’altronde, per raggiungerlo, abbiamo dovuto percorrere con appositi mezzi 4×4 strade sabbiose per circa un’ora.

Il nostro hotel (mosquitoo blue) e’ molto bello e si trova in buona posizione proprio in spiaggia. Unico difetto di Jericoacoara è di essere troppo piena di italiani tanto che ci viene il dubbio di non essere più in Brasile…

Dopo un cocktail a base di caipirinha e spremute di frutti tropicali siamo subito in spiaggia per un bagno e, a seguire, scalata della grande duna nella quale, al tramonto, si raduna tutta la comunità locale per assistere allo spettacolare tuffo del sole nell’oceano Atlantico, con successiva rotolata di gruppo dalle dune.

Di sera ceniamo al “Tamarindo” gustando il freschissimo pesce locale.

13 agosto

Escursione in dune buggy alla laguna Paradiso. Un lago di acqua dolce incastonato tra le dune di sabbia dove e’ possibile fare il bagno nelle acque cristalline e rilassarsi nelle amache posizionate dentro l’acqua.

Soliti freschi succhi tropicali, solita caipirinha!

Secondo indimenticabile tramonto sulla duna di Jeri, giretto dei negozi dove compriamo un lampadario formato da squame di pesce e cena al ristorante “La casa dela”.

14 agosto

Partenza per Parnaiba: il tragitto in 4×4 e’ entusiasmante e si svolge quasi tutto lungo la spiaggia. Ci fermiamo in un piccolo fiume dove ci fanno vedere i cavallucci marini; in due tratti, le jeep vengono imbarcate in chiatte spinte a mano dai traghettatori (i quaIi si aiutano con dei grossi tronchi stile gondola); qui e li qualche bancarella vende conchiglie e piccoli oggetti. Lungo la spiaggia vediamo alcune carcasse di tartaruga portate a riva dalla corrente, una di essa e” aggredita da un gruppo di uccelli rapaci. A ora di pranzo raggiungiamo la laguna di Tatatiuba e li’ facciamo pausa gustando ottimo pesce fresco cucinato sulla brace. Riprendiamo il cammino prima che la marea risalga. Gli autisti sfrecciano sulla sabbia a più di 80 km/h arrivando sino a sfiorare le onde dell’oceano che si infrangono sulla battigia.

Nel tragitto tentiamo di aiutare un auto rimasta impantanata In spiaggia: la marea sta salendo e l’auto a vista d’occhio viene sempre più aggredita dalle onde dell’oceano.

Al tramonto arrivo a Parnaiba hotel villa Parnaiba. Cena in pizzeria dove conosciamo la proprietaria tale Lilian simpatica donna brasiliana di mezza età la quale in pochi minuti ci ha raccontato la sua storia ed in particolare che 30 anni fa aveva avuto un fidanzato italiano, dalla cui madre aveva imparato a preparare lasagne e pizza (tutt’ora Lilion impasta la pasta della pizza a mano!)

15 agosto

Dopo un’ottima colazione a base di frutta tropicale (tra cui il caju) partiamo con un super macchinone alla volta del parco nazionale dei “Lencois Maranhensis”.

Anche questo tragitto e’ molto bello perché attraversa molte dune alcune delle quali vengono scalate con l’auto e piccoli villaggi in uno dei quali facciamo una piccola sosta gelato.

Arriviamo a Barrerinhas a mezzogiorno. L’hotel e’ stupendo (porto preguicas hotel) ed e’ posizionato proprio sulla riva del fiume Preguicas. Subito un bagno in piscina, pranzo con la pizza avanzata dalla cena della sera precedente e solita caipirinha di accompagnamento. Alle due si parte per i Lencois Maranhensis. La strada, lunga e soprattutto accidentata, attraversa un’area caratterizzata da piante tropicali, piccoli corsi d’acqua e dune di sabbia. La strada e’ sconnessa ma l’arrivo ripaga le difficoltà del tragitto.

I Lencois sono un enorme distesa di dune di sabbia intervallata da laghetti di acqua cristallina. Purtroppo quest’anno ha piovuto poco e, pertanto, alcuni di essi sono asciutti. Lo spettacolo e’, comunque, grandioso. Raggiungiamo i primi laghetti e ci facciamo il bagno in uno di essi. Dopo un’ora circa di relax siamo pronti ad attendere il tramonto sulla duna più alta e, quindi, rientro in hotel con piccola pausa in una bancarella dove gustiamo una crepe di tapioca con succo di maracuja (fruit passion). Ottima cena in hotel. Partita di burraco notturna. Sigaro in amaca. Via lattea!

16 agosto

Di mattina escursione in un piccolo fiume che discendiamo per circa un ora e mezzo a bordo di… camere d’aria di copertoni di camion! L’esperienza e’ piacevole e rilassante, sembra di essere a gardaland o ad eurodisney, la differenza sta nel fatto che ti trovi nel mezzo di una giungla equatoriale e solo di tanto in tanto, ai margini del piccolo fiume, vedi qualche bimbo che gioca o qualche donna che lava i panni. Clima perfetto, cielo azzurrissimo, sole che riscalda al punto giusto, l’acqua del fiume ti rinfresca quando hai voglia di farti un bagno, piante di tutte le sfumature di verde con fiori colorati e frutti tropicali (per lo più caju’): insomma altro che Gardaland o Eurodisney,: questo è un altro piccolo paradiso terrestre!

Condividiamo questa esperienza con una simpatica coppia milanese (Anna e Gianluca) che avevamo conosciuto ai Lencois, e con un gruppo di quattro ragazze brasiliane di San Paolo.

Alla fine della discesa, solita crepe di tapioca in una tenda locale e scorpacciata di caju’ raccolti da alcuni bimbi che con grande audacia si arrampicano su un’altissima pianta e da li’ ce li lanciano divertendosi.

Pomeriggio relax in hotel tra bagni in piscina, partite a Beach volley, uscita in canoa sul fiume e partite a carte. Per la cena andiamo in paese e ci fermiamo al ristorante “Canoa” (buono).

17 agosto

Tutta la giornata dedicata alla navigazione sul fiume Preguicas.

Anche questa escursione la effettuiamo insieme ai nostri simpatici amici Anna e Gianluca.

La navigazione viene effettuata su imbarcazioni veloci. Il paesaggio assomiglia molto a quello amazzonico. Moltissima vegetazione cresce ai lati del grandissimo fiume, in particolare, piante di cocco, caju’, palme, acai’ ( la pianta che produce le bacche da cui si ottiene l’ottima granita più volte provata) e, soprattutto, mangrovie con le grandi radici che si estendono in acqua come dei grandi ragni. Osserviamo anche una grande pianta che fa dei fiori il cui baccello e’ a forma di banana ma una volta aperto ha la forma del giglio con tantissimi filamenti rossi con la punta gialla (in effetti e’ un po’ difficile a descriversi). Arrivo alla foce del fiume ove e’ stato costruito un faro che visitiamo. Nei pressi gustiamo nuovamente il caju : mamma e papa’ provano la caipirinha a base di caju’ (piuttosto che col lime), i bimbi si limitano al dolcissimo succo del frutto tropicale.

Bagno nell’oceano e pranzo a base di pesce in un bel lodge nel villaggio di cabure’. Salutiamo Anna e Gianluca che hanno la fortuna di passare Ii’ una notte. Rientro a Barrerinhas. Transfer per San Louis. Arrivo di sera e triste cena nel ristorante dell’hotel.

18 agosto

Visita in mattinata del centro storico della città coloniale di San Louis, patrimonio mondiale dell’umanita’ Unesco. Bella ma ancora decadente. Incontro con Francesco il responsabile di Brasile planet l’operatore locale che ci ha organizzato la parte di viaggio tra Fortaleza e San Louis. Al momento di pagare triste sorpresa: da una busta con euro in contanti che dovevano rappresentare il saldo della agenzia Brasil Planet mancano dei soldi. Poiché questa busta è sempre stata nelle casseforti dell’hotel il dubbio è che qualcuno abbia sottratto soldi dalla cassaforte. Noi abbiamo commesso l’ingenuità di non controllare, volta per volta, e così siamo sicuri che è avvenuto il furto nell’ultima settimana ma non sappiamo in quale hotel. A questo punto il consiglio è di controllare volta per volta quello che lasciate nelle casseforti degli hotel (in effetti non c’era mai capitato in nessuna altra parte del mondo).

Giro con Francesco il quale ci spiega il perché delle contraddizioni sella città. San Louis ha vissuto un periodo di grande splendore ai tempi in cui il Brasile era ancora colonia portoghese; durante la fase dei moti di indipendenza la città e’ rimasta legata alla madrepatria opponendosi al processo di separazione, per tale motivo, ottenuta l’indipendenza, il resto del Brasile ha isolato la città, sia economicamente, sia socialmente, lasciandola cadere in declino. Oggi, nonostante la dichiarazione dell’Unesco, la città non riesce a decollare per via della delinquenza e della forte corruzione della classe politica e dirigente (tutto il mondo è paese).

Trasferimento nel pomeriggio in aeroporto e arrivo a San Paolo.

Cena alla churrascheria la “Giardiniera grill” dove diamo un saluto alla picanha e alla caipirinha.

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