Aquitania, Gironde e Charente-Maritime
Il giorno dopo il tempo non è bellissimo così decidiamo di fare un giretto nel Medoc, per le terre degli chateaux, fino a Pauillac. Per visitare gli chateaux è necessario andare nelle maison du vin, la versione ufficio del turismo di queste zone. Noi ci limitiamo a girovagare per i paesini (notevole la chiesa di Moulis en Medoc…chiusa). Andiamo anche a visitare Fort Medoc ma direi che si può soprassedere, giuro. Prendiamo la via del ritorno facendo sosta a Lacanau-Ocean per vedere le onde cavalcate dai surfisti che sembrano essersi dati appuntamento lì da ogni dove. Riprendiamo la marcia facendo un’ultima tappa sul lago di Lacanau, a Le Moutchic, dove mangiamo una pizza (una pizza!) au bord du lac e ci inglobiamo una bottiglia di bx rosè. Poi a nanna.
Terzo giorno e supergita alla presqu’île du Cap Ferret. Lasciamo l’auto a Le Canon e percorrendo la spiaggia arriviamo a L’Herbe dove ci fermiamo a gustare le huitre sur la plage, s’intende. Torniamo a Le Canon per riprendere l’auto e spostarci a Cap Ferret con visita del faro e spiaggiamento. La sera torniamo ad Andernos che c’è la fete de l’huitre!
Il quarto giorno ci spostiamo nell’entroterra e arriviamo a Saint-Emilion dove pernottiamo all’Auberge de la Commanderie, bell’albergo, un po’ caruccio ma bello, in pieno centro e con parcheggio, fondamentale. Saint-Emilion è una famosa località, in stile medievale, molto turistica ma ugualmente bella. La giriamo fino a sera e poi ci concediamo una cena chez Pasqual dove degustiamo ottimi bordeaux (bicchieri…) e ottimi salumi, assaggiamo la confit de canard: buono, non pazzesco. Nanna presto ché siamo sconvolti e l’indomani il paese dorme ancora (in realtà sono le 9:30 e non sono arrivate le orde di giapponesi) quando ci spostiamo per passare un’altra notte nelle campagne di Saint-Emilion: andiamo a pernottare presso lo Chateau de Crécy, vicino a Romagne (mia romagne in fior). Accoglienza squisita e grazie alla spiega della sciura ripartiamo per un giretto: ci perdiamo dolcemente per la campagna e visitiamo alcuni bei paeselli: Blasimon, Saint-Ferme, Cadillac, Castelmoron-d’Albret, il più piccolo villaggio di Francia. La sera torniamo allo chateau dove abbiamo prenotato anche la cena: gnammm. E la petit-dejuner che ve lo dico a fare!
Sesto giorno di vacanza e si riparte per l’Ile d’Oleron, senza fare l’autostrada è ok. Arriviamo a Saint-Pierre d’Oleron dove abbiamo prenotato per 5 notti presso la chambre d’hote La Clos de la Menouniere che si trova un po’ fuori dal paese. La chambre è molto bella e ci accorgiamo che c’è anche una molto bella piscina per molto accaldate personcine. Nei giorni seguenti ci sarà molto caldo e visto che qui il mare è bello da vedere, meno per bagnarsi, la piscina sarà molto apprezzata. C’è anche un ampio locale comune adibito alla cucina. Uno sguardo alla spiaggia vicina e un bel tuffo….in piscina! Arriva la fame e quindi di corsa nel paese più vicino – Saint-Pierre d’Oleron – per fare una fantastica cenetta al P’tit Bouchon (ristorantino indimenticabile che prepara le frites con il burro!). La mattina dopo si parte alla scoperta dell’isola cominciando dal Phare de Chassiron e proseguendo con l’esplorazione delle spiagge (la signora della Chambre ci aveva preparato al fatto che avremmo trovato beaucop de monde… a noi che veniamo dal sovraffollamento non ci sembrava vero di trovarci in quattro gatti davanti al mare). Nei giorni successivi abbiamo perlustrato tutte le spiaggie, molto belle, molto calde, molto maree basse e abbiamo fatto anche i bagni ogni giorno nell’oceano! In settimana era prevista una giornata di brutto tempo così abbiamo fatto un’escursione sul continente a La Rochelle e abbiamo visitato il grande acquario (molto simile a quello di Genova). Uno dei posti più noti dell’isola è la Cotiniere dove si concentrano molti ristoranti e negozi: ad eccezione di qualche ristorante sull’isola c’è moooolto di meglio. L’lle d’Oleron è stata una piacevole sorpresa: belle spiagge, villaggi caratteristici e una bella atmosfera, incredibile a dirsi ma le fragole più buone del mondo… è un peccato andarsene… ma Bordeaux ci aspetta!
E’ Sabato e per uscire dall’isola ci impieghiamo due belle orette, qui si che c’è beaucop de monde! Appena passato il ponte decidiamo di percorrere strade secondarie e facciamo benissimo, sono ottime e senza autoroute arriviamo a Bx per le 4pm. Qui ci aspettano Libertad e Pierre alla chambre d’hote La Maison Des Vignes: una bella scoperta. La camera è troppo carina e la casa è davvero particolare. Siamo a due passi dal centro e così ci facciamo un bel giretto. La città è piena di vita, di gente, di giovani e le piazze sono tutte affollate, una splendida atmosfera (perché le nostre città non sono così, perché?). Il giorno dopo ci svegliamo con calma, è Domenica, Libertad ci ha preparato una splendida colazione. Usciamo per andare al mercato che si svolge sul quai, non vorrete mica perdere il mercato domenicale di bx! Facciamo uno spuntino al banchetto delle ostriche dell’ile d’oleron con un bicchiere di vino e b+b (burro e baguette) e acquistiamo le canelè da mettere in valigia. La giornata prosegue poi girovagando per la città, la visita al rinnovato quartiere di Chartrons con notevoli negozi d’antiquariato, i giardini pubblici, l’Opera. Il giorno dopo si riparte non prima d’aver acquistato una bottiglia di bordeaux al duty free dell’aereoporto, da gustarci quest’inverno.
Cosa abbiamo riportato (materiale): – canelè – macaron – una piccola bottiglia di Pinot – una bottiglia di Bordeaux (acquistata all’aereoporto) – sassi
Cosa abbiamo riportato (emozionale): – i tramonti (sulla duna, sul mare) – le maree – le diverse percezioni di beaucop de monde – le piazze piene di vita di Bordeaux – sassi
Da non perdere: – Duna de Pyla (il tramonto, portatevi il maglione) – L’Herbe (le huitres avec un verre de vin blanc o rosè baguette et beurre, sur la plage de) – Presquile de Cap Ferret – Route de l’huitres (Ile d’Oleron) – Cabannes a Le Chateau-d’Oleron – Plage de Le Douhet (Le Bree-les-bains) – Plage de Gatseau (Saint-Trojans-les-bains) – Le fragole dell’ile d’Oleron – P’tit Bouchon (Saint-Pierre d’Oleron) – La Rochelle (col traghetto da Boyardville, in auto occhio al traffico) – BX (tutta, compresa la chambre d’hote) – Canelé Baillardran, Macaron di Saint-Emilion, Bordeaux di qualche chateau
Cose che si possono evitare: – L’hotel La Cote d’argent (Ardernos les bains) – Fort Medoc – La Cotiniere (Ile d’Oleron)
Quanto abbiamo speso complessivamente: 2400€, di cui 250 di volo e 350 di noleggio auto. Abbiamo percorso 1300km per 90€ di benza (Citroen C1)